27/02/2017
H&M, il marchio globale lavora in Birmania conuna azienda cinese che viola i diritti fondamentali del lavoro

Come spesso accade grandi marchi internazionali si affidano ad aziende rapaci che violano i diritti umani fondamentali. Le multinazionali devono far rispettare le norme internazionali e le leggi e,  in caso di profonde violazioni devono interrrompere i contratti di subfornitura e cambiare fornitori.

La Century Tex, azienda cinese che lavora per H&M, la catena di fashion a basso costo per giovani, infatti è stata denunciata ripetutamente per aver violato i diritti fondamentali dei propri lavoratori in Birmania.
La Hundred Tex, azienda cinese che produce per H&M nella zona industriale di Hlaing Tar Yar non ha pagato per ben 15 mesi, dal dicembre 2015 il salario minimo ne gli straordinari a molti lavoratori, nonostante le richieste del funzionario del ministero del lavoro che aveva ordinato alla fabbrica di pagare gli arretrati.
Non solo, la fabbrica si era rifiutata di pagare gli straordinari previsti per legge, dal settembre 2015, data in cui è stato fissato il salario minimo, concedendo il pagamento degli arretrati per soli sei mesi.
Il totale restituito complessivamente ai lavoratori ammontava a circa 40.000/47.000 €.
Inoltre i giovani lavoratori e le lavoratrici non venivano retribuite secondo la loro professionalità, così come previsto nel settore dell'abbigliamento dove il salario è legato alle competenze.

Il sindacato CTUM aveva aiutato i lavoratori a costituire il sindacato della Hundred Tex e a formare i rappresentanti dei lavoratori sulla contrattazione con il management dell’azienda. Secondo la legge per la risoluzione delle controversie di lavoro, ogni azienda dovrebbe formare un comitato di coordinamento paritetico (WCC) composto da almeno due rappresentanti dei lavoratori e due rappresentanti dei datori di lavoro. Il sindacato ha inviato le due candidature per il WCC, tuttavia la direzione aziendale si è rifiutata di formare il WCC, non ha riconosciuto il sindacato e si è rifiutata di parlare con i suoi rappresentanti aziendali.

La violazione dell'accordo siglato
Nel contratto firmato il 15 dicembre, si sono concordati 11 punti. L’azienda ne ha violati 4 e i lavoratori cercato di ottenere un incontro negoziale. Visto il rifiuto della direzione, i lavoratori e le lavoratrici hanno chiesto aiuto alla CTUM che ha contattato H & M perchè contribuisse a risolvere la controversia alla Century Tex.

I appresentanti della CTUM e di H & M sono andati in fabbrica il 26 gennaio cercando di convincere la direzione a formare il WCC, secondo quanto previsto dalla legge e hanno parlato con i rappresentanti del sindacato. Ma la direzione si è rifiutata di fare altrettanto. Dopo una giornata di riunione, la Century Tex ha accettato di parlare con i rappresentanti sindacali. Tuttavia la riunione non ha prodotto nessun miglioramento. E nessuna proposta sindacale è stata presa in considerazione.

Licenziamento arbitrario del Presidente del sindacato.

Poi, il 30 Gennaio, il presidente del sindacato della Century Tex, dopo essere rientrato al lavoro a seguito di una malattia è stato licenziato nonostante avesse tutti i documenti che dimostravano la sua malattia, la lettera di congedo autorizzato dal Dipartimento di sicurezza sociale, la lettera dei medici della clinica e il libretto sanitario. In base a questi documenti sia il suo supervisore locale e che un supervisore cinese lo avevano autorizzato a mettersi in malattia.

La CTUM aveva cercato di convincere la direzione perché reintegrasse il sindacalista. Anche il supervisore del sindacalista aveva ammesso che presidente del sindacato era stato autorizzato a prendere la malattia dal supervisore cinese.
Poi il 31 gennaio è iniziato lo sciopero e la CTUM e H & M hanno cercato di risolvere il caso della Century Tex e le 19 richieste avanzate da parte dei lavoratori,con lo sciopero. Tutte le richieste sono in linea con le leggi nazionali e il codice di condotta H&M. Le richieste comprendevano il reintegro dei rappresentanti dei lavoratori licenziati, per migliori condizioni di lavoro, la soluzione dei problema di salute).
H & M e CTUM avevano promosso tre negoziati di tempo, insieme con i proprietari delle aziende e dei lavoratori. Il proprietario di una fabbrica non era disposto a creare buone relazioni industriale con tutte le parti. Lui non ha ascoltato i rappresentanti di H & M, ne si preoccupa delle leggi del paese.
Così i lavoratori frustrati hanno causato degli incidenti di fronte alla fabbrica.

Il 24, l' arbitrato ha deciso la riassunzione dei licenziati tra cui il presidente del sindacato. L’imprenditore cinese invece, aveva abbandonato la riunione dichiarando falsamente, che i lavoratori avevano sequestrato i rappresentanti cinesi in fabbrica e avevano appiccato il fuoco. Ma queste illazioni non sono state confermate dalla polizia, che invece ha chiesto ai rappresentanti della CTUM di contribuire a tranquillizzare gli animi e a portar fuori i rappresentanti cinesi dalla fabbrica, che invece non erano stati per nulla sequestrati. Ora il lavoro è ripreso e la trattativa continua.
Serve una azione forte che convinca H&M a cambiare fornitore scegliendo tra coloro che si impegnano a rispettare i diritti del lavoro.

 
 
 
 
 
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