La UE condanna  le  continue violazioni dei diritti umani nel Rakhine e chiede  ulteriore embargo e nuove sanzioni mirate
	
	
		Il 26 febbraio il Consiglio dei Ministri degli Esteri dell’Unione Europea hanno adottato le conclusioni sulla situazione della Birmania, in particolare nel Rakhine, che rimane estremamente seria.
Il Consiglio condanna le gravi, sistematiche e diffuse violazioni in atto commesse dai militari birmani e dalle forze di sicurezza, compresi i rapimenti e le uccisioni e ribadisce la condanna per gli attacchi portati avanti dall’Arakan Rohingya Salvation Army (ARSA) e altri gruppi militanti.
La UE fa appello alla Birmania perché affronti la questione dell’accountability e crei le condizioni per il ritorno ai loro luoghi di origine, che sia volontario e in dignità degli sfollati. 
In considerazione della situazione, nelle sue conclusioni, il Consiglio invita l’Alto Rappresentante a presentare, senza ritardo,  delle proposte per:
    - Un’estensione dell’attuale embargo sulle armi e sulle attrezzature che possono essere utilizzate per la repressione interna, come pure opzioni per il suo rafforzamento e
- misure restrittive mirate contro gli alti gradi militari delle forze armate birmane (Tatmadaw) responsabili delle gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani.