Società petrolifera cinese inizia a lavorare sulla pipeline birmana – Articolo di Joe McDonald
La
pipeline metterà in collegamento il porto birmano di Maday Island
nell’Oceano Indiano, via Mandalay – nella Birmania Centrale – a Ruili nella
provincia cinese dello Yunnan. Così ha riferito la CNPC sul suo sito web. Non
viene detto quando la pipeline sarà pronta ma è stata dichiarata una capacità
di portata di 84 milioni barili di petrolio l’anno.
La
pipeline renderà più veloce il trasporto del petrolio mediorientale
in Cina e eliminerà il bisogno per le
petroliere di passare per gli affollati Stretti di Malacca, tra Malesia e
Indonesia.
La Cina è il maggiore investiture straniere
birmano e il più stretto alleato del regime militare, che è invece criticato dall’Occidente
per il suo record negativo in materia di diritti umani e il fallimento della
transizione democratica.
I critici denunciano che i
progetti energetici in Birmania stanno aiutando a mantenere i militari al
potere e potrebbero danneggiare l’ambiente e gli abitanti del posto.
“L’esperienza passata ha mostrato come la
costruzione e il mantenimento della Birmania abbiano causato lavoro forzato,
trasferimenti forzati, confisca di terre e abusi da parte dei soldati” ha detto
un gruppo basato in Thailandia, lo
Shwe Gas Movement, in un rapporto di quest’anno.
CNPC è proprietaria della
PetroChina Ltd., il maggiore produttore
asiatico di gas e petrolio.
La CNPC e un’altra compagnia petrolifera
governativa, la
China National Offshore Oil Co., hanno progetti di esplorazione
in Birmania e ci si aspetta siano i clienti chiave del gas naturale da poco
scoperto in un’area offshore.
La Cina ha anche costruito un oleodotto che connette la Cina nord-occidentale
con il Kazakhistan nell’Asia Centrale e sta costruendo un’altra
pipeline per
olio grezzo dalla Siberia.
(
Puoi leggere l'articolo su The Irrawaddy)
(3 Novembre 2009)