Comincia la Missione di tre giorni dell'Inviato Speciale ASEAN in Birmania
attesi pochissimi risultati positivi

Il ministro degli Esteri cambogiano Prak Sokhonn, attuale inviato speciale dell'Associazione delle Nazioni del sud-est asiatico (Asean), è partito questa mattina per una visita di tre giorni in Myanmar, la sua prima missione ufficiale nel Paese.

In una dichiarazione rilasciata venerdì, il ministero degli Esteri cambogiano ha affermato che Prak Sokhonn guiderà una delegazione composta da Lim Jock Hoi, segretario generale dell'ASEAN, Lee Yam Ming, direttore esecutivo del Centro di coordinamento dell'ASEAN per l'assistenza umanitaria (il Centro AHA) e Cham Prasidh, del Ministero dell'Industria cambogiano. Secondo la dichiarazione, la visita "mirerà a creare una condizione favorevole che porti alla fine delle violenze" e ad incoraggiare "consultazioni/dialoghi politici tra tutte le parti interessate". Prak Sokhonn discuterà anche della distribuzione dell'assistenza umanitaria tramite il Centro AHA.

Tutti e tre questi obiettivi fanno parte del piano di pace in cinque punti dell'ASEAN, concordato in un vertice speciale lo scorso aprile. Il Consenso mira a raggiungere "un'immediata cessazione della violenza in Myanmar" e ad aprire la strada a una soluzione pacifica che coinvolga "tutte le parti", dopo che il colpo di stato ha fatto precipitare il Paese in un nuovo conflitto e ne ha devastato l'economia.

Le aspettative per la missione dovrebbero essere minime. Nonostante la firma dei cinque punti di consenso, la giunta militare impedito sino ad oggi la sua attuazione, raddoppiando i suoi sforzi per reprimere la crescente resistenza armata al suo governo. Allo stesso modo, ha dimostrato che prevede di impegnarsi con l'inviato speciale solo alle sue condizioni.

Il Consiglio dell'Amministrazione Statale (SAC), come sottolinea la stessa giunta, il mese scorso ha respinto la richiesta di Prak Sokhonn di avere l'accesso ai membri di spicco del governo di unità nazionale (NUG), istituito lo scorso anno da membri della opposizione democratica e da i rappresentanti della deposta Lega Nazionale per la Democrazia ( NLD) che i militari hanno rovesciato nel febbraio 2021. Sebbene la richiesta di Prak Sokhonn rientrasse ampiamente nei termini del Five-Point Consensus, il governo militare ha affermato che avrebbe permesso di un impegno con "associazioni illegali e gruppi terroristici" che stavano "perpetrandole  violenze." Da parte sua, il NUG ed i suoi vari alleati non sono disposti a sedersi con l'odiata amministrazione militare. Per molti, infatti, la lotta per invertire il colpo di stato del febbraio 2021 si è evoluta in un progetto rivoluzionario: una sorta di Piano Morgenthau volto a subordinare i militari al controllo civile e a ridurne permanentemente la capacità di svolgere un importante ruolo politico ed economico in Myanmar.

In questo senso, la situazione in Myanmar ha una certa somiglianza con i colloqui di pace che attualmente non stanno facendo molti progressi nella guerra tra Ucraina e Russia. In fondo, una soluzione politica a un conflitto può progredire solo quando le parti contendenti sentono di avere meno da guadagnare sul campo di battaglia che al tavolo dei negoziati. In questo contesto, l'obiettivo della missione di Sokhonn dovrebbe essere quello di aprire un percorso attraverso il quale potrebbe essere possibile avviare una sorta di negoziato, una volta che le due parti sentiranno di non poter più raggiungere i loro obiettivi con la forza delle armi. Tuttavia, quando ciò potrebbe accadere, nonostante i 14 mesi dal il colpo di stato, resta difficile da stabilire.