11/8/2010
Amartya Sen chiude alla politica birmana dell'India
Il premio Nobel Amartya Sen ha criticato l’India per la sua politica birmana, dicendo che il Paese ha “completamente abdicato” le sue responsabilità morali dopo aver preso “un po’ di potere” e chiesto uno scrutinio globale nelle elezioni generali sotto la giunta militare.                 

Sen, una delle voci più critiche del regime militare in Birmania, ha definito le politiche di India, Cina e Thailandia verso la Birmania sono “eccezionalmente approssimative e estremamente gravi”.             

La politica birmana dell’India “è in parte un’imitazione della Cina, sempre più dominata da miope preoccupazioni nazionali lontane da quelle che muovevano Gandhi, Nehru e Tagore” queste le parole di Sen, che ha speso parte della sua infanzia in Birmania, durante un discorso in una conferenza sulla Birmania alla prestigiosa John Hopkins University.                

“Quando il nostro potere d’influenzare il mondo era zero, noi spendevamo il nostro tempo nell’insegnare al mondo cosa fosse la moralità. E appena abbiamo un po’ di potere, sebbene non quanto la Cina, abbiamo completamente rinunciato alle nostre responsabilità” ha dichiarato il 76enne Sen.             

Dopo aver duramente criticato l’India per aver accolto la leadership militare birmana a Nuova Delhi, ha poi aggiunto “Devo dire che come fedele cittadino indiano, mi spezza il cuore vedere il Primo Minstro del mio Paese democratico – e uno dei più umani e compassioneveli leader del mondo – darsi da fare ad accogliere i macellai dalla Birmania, ed essere fotograti in uno stato di vicina cordialità”.             

Sen ha detto di essere anche preoccupato dal fatto che il dibattito pubblico in India sulla situazione birmano è stato pressoché assente.                

“E questo non è a causa di una qualche restrizione del governo su questo tema”, ha aggiunto.  

“Il problema è da leggere piuttosto nel cambio del clima politico in India in cui vengono perseguiti interessi nazionali sempre più miopi – o almeno ciò che viene preso come interessi nazionali – e in cui la storica propensione dell’India di insegnare al mondo la moralità politica viene visto come un triste costume dell’era di Nerhu”, ha concluso Sen.                

Il Premio Nobel ha chiesto l’apertura immediata di un’inchiesta delle Nazioni Unite sui presunti crimini contro l’umanità commessi dalla Giunta, che viene chiesta da un numero di stati occidentali, inclusi gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia.                 

(…) Niente forse è più importante ora che il giorno delle elezioni farse si avvicina della discussione pubblica globale sulla natura reale di elezioni fraudolente” ha detto.  

“Le espressioni di ipocrita speranza che le cose possono cambiare dopo le elezioni sono totalmente contrary ad un’analisi ragionata su quello che sta succedeno in Birmania”, ha detto Sen.                  


(Puoi leggere l'articolo in originale su OutlookIndia)

(21 Ottobre 2010)