confiscate inoltre merci importate clandestinamente via mare, per oltre 1 milione di dollari
Secondo quanto riportato dal giornale Eleven, con l’inizio delle critiche sulla proibizione della esportazione di legname, iniziano le denunce da parte dei consumatori d’oltreoceano, visto che l’esportazione illegale di legname al confine con la Cina continua. Il divieto di esportazione è iniziato lo scorso mese nonostante non siano state ancora costituite le infrastrutture per la trasformazione del legname nel paese. Sempre secondo Eleven, nell’ultimo anno finanziario, conclusosi il 31 marzo scorso, le esportazioni ufficiali di teak, di legname duro, e altri tipi di legname ha raggiunto i 947 milioni di $. In ogni caso, le quantità reali inviate all’estero prima della proibizione, sono probabilmente maggiori e recentemente l’Environmental Investigation Agency, ONG londinese, ha denunciato che in realtà la maggioranza del legname birmano, esportata negli ultimi 15 anni è stata esportata clandestinamente.
Dal rapporto di Eleven pubblicato la scorsa settimana, emerge che con l’entrata in vigore della proibizione, a seguito di un controllo effettuato dalle autorità e durato una settimana, si evince che oltre 1.000 tonnellate di legname è stato esportato illegalmente. Questa settimana Eleven ha riferito che, nonostante l’aumento dei costi di trasporto del legname dal nord della Birmania, enormi camion pieni di tronchi passano ancora il confine.
“Nonostante il bando, il commercio illegale di legname continua, con la individuazione di nuovi percorsi, attraverso la giungla. Alcuni sostengono che i recenti combattimenti tra i ribelli etnici e l’esercito ha reso più facile far passare il legname perché vi sono meno controlli” si legge. E vengono citati alcuni trasportatori che sostengono che i commercianti cinesi pagherebbero 9 milioni di Kyats (circa 9.000 $ ) più un barile di benzina per ogni carico di legname che serve a coprire i costi sostenuti dai contrabbandieri, che trasportano il legname oltreconfine.
La proibizione dell’esportazione ha attirato le proteste da parte di coloro che prima compravano legname dalla Birmania. Il giornale pakistano The News ha riferito che la Camera di commercio e industria di Karachi ha scritto al presidente birmano Thein Sein e alle altre autorità per richiedere lo slittamento dell’inizio della proibizione di esportazioni. La lettera, secondo The News, afferma che la proibizione ha prodotto un aumento delle difficoltà per coloro che in Pakistan hanno continuato ad importare regolarmente negli ultimi cinquant’anni materie prime essenziali e ha richiesto “uno slittamento nell’inizio della proibizione di almeno tre mesi “per dare un po’ di respiro agli importatori pakistani che non sono in grado di coprire la domanda locale”.
D'altro canto il team nazionale contro il contrabbando ha annunciato di aver recuperato oltre 1 milione di $ in prodotti trafficati clandestinamente dall'estero nei sette porti di Rangoon, tra l'agosto 2013 e l'inizio del mese di maggio di questo anno. Il vice direttore della squadra Myint Oo ha dichiarato che il 70% di tutto il contrabbando, che riguarda prevalentemente liquori stranieri, è stato confiscato a seguito delle soffiate di qualcuno e dopo 48 perquisizioni condotte dalle squadre mobili durante gli ultimi nove mesi nei depositi e sulle navi in arrivo nel porto.