E’ imperativo che la comunità internazionale assuma misure decisive per far fronte a questa grave crisi non soltanto lavorando per risolvere le questioni politiche che hanno portato alla fuga di masse delle persone, ma anche offrendo una assistenza materiale immediata” “La vostra tragedia è molto dura, molto grande ma ha un posto nei nostri cuori” ha dichiarato il Papa. “nel nome di tutti coloro che vi hanno perseguitato, specialmente l’indifferenza del mondo, chiedo perdono, perdono” , ha aggiunto. “faccio appello ai vostri grandi cuori per darci il perdono che vi chiediamo” Usando per la prima volta la parola Rohingya, nel corso di questo viaggio, il pontefice ha chiesto rispetto per questa minoranza e ha aggiunto: “la presenza di Dio oggi si chiama anche Rohingya”.
Papa Francesco ha così concluso oggi il suo importante viaggio in Asia : Birmania e ora Bangladesh con un incontro con una delegazione di rifugiati Rohingya. Un simbolico ma importantissimo gesto di solidarietà con la minoranza mussulmana fuggita dalle recenti violenze in Birmania.