7/13/2006
Intervento del Primo Ministro del govrno birmano in esilio Dr. Sein Win al Forum di consultazione strategica promosso dalla CISL a Torino

Sostenere la democratizzazione in Birmania

 

Dr. Sein Win

Primo Ministro

Governo Nazionale di coalizione dell'Unione della Birmania

 

 

 

Forum di consultazione strategica con i capi delle organizzazioni democratiche birmane, i capi etnici e i membri del Parlamento dell'Unione della Birmania con il cortese supporto della CISL, Confederazione Italiana Sindacati dei Lavoratori, e L'ISCOS-CISL Piemonte e la Compagnia di San Paolo,

 

Torino

10 Luglio 2006

 

 

Onorevole Vicepresidente della Commissioni Affari Esteri del Senato, Sig Mario Scotti, Segretario Generale della CISL Regione Piemonte, e Membri della CISL,

 

Illustri ospiti,

 

Signore e Signori,

 

 

E' un grande onore per me essere qui con voi oggi all'ILO International Training Center delle Nazioni Unite. Da parte del Governo Nazionale di coalizione dell'unione della Birmania (NCGUB) e dei miei compagni membri del Parlamento in esilio, lasciatemi esprimere il mio profondo apprezzamento alla gente di Torino, e all'Italia in generale, per la loro calorosa ospitalità, al Parlamento Italiano, in particolare a S.E. Senatore Giorgio Tonini, per il leale supporto al movimento per la democrazia in Birmania, e ai nostri amici e membri della CISL, in particolare il Dipartimento Internazionale, (nella persona di) Cecilia Brighi e Lara Santilli, senza cui questa importante conferenza non sarebbe stata possibile .

 

Signore e Signori,

 

permettetemi di illustrare brevemente la situazione attuale in Birmania prima di discutere le attività future del NCGUB finalizzate alla democratizzazione nel mio paese.

Attualmente l'economia birmana è in rapido declino, in quanto i generali birmani continuano a perseguire le loro erronee linee di politica. Dal declino economico è derivato un crescente malcontento; il trasferimento nella nuova capitale ha, inoltre, disturbato la vita familiare degli impiegati statali e la popolazione, incluso i giovani ufficiali e i bassi ranghi dei Servizi di Difesa, che sono stati colpiti dall'innalzamento dei prezzi delle materie prime. Al fine di una risoluzione di questo problema, il regime militare, senza nessuna preparazione o precauzione, ha deciso di aumentare i salari di tutto il personale dell'Amministrazione Statale da Aprile 2006. I livelli salariali sono stati aumentati da 5 fino a oltre 12 volte rispetto ai vecchi tassi, con il risultato che il personale dei Servizi della Difesa riceve aumenti più alti dei lavoratori civili.

 

 

Come conseguenza di questa situazione, i prezzi delle materie prime si sono impennati da 30 al 40 per cento non appena a Marzo si è divulgata la notizia che ci sarebbe stato un aumento dei salari. Il personale dell'Amministrazione Statale, i cui tassi salariali erano ancora quelli vecchi, è stato colpito duramente dal rialzo improvviso dei prezzi. I prezzi, adesso molto più alti rispetto a quando l'aumento delle paghe è stato annunciato, hanno annullato qualsiasi beneficio i lavoratori avessero anticipato dai nuovi livelli salariali.

 

I recenti aumenti salariali hanno, inoltre, escluso sia i pensionati che i reduci di guerra; le loro magre pensioni sono dunque insufficienti a coprire le spese mensili e per sopravvivere devono appoggiarsi ai già vessati membri familiari.

 

Ciò che rende la situazione peggiore, è che dopo l'annuncio dell'aumento dei salari, l'esercito ha interrotto l'erogazione di sussidi a favore del personale dell'Amministrazione Statale, motivando questa scelta con il fatto che con l'incremento dei salari i sussidi non erano più necessari. Il personale dell'Amministrazione Statale non gode più di sussidi quali: riso, olio, tariffe elettriche speciali ed altro.

 

 

Al fine di alleggerire il peso dell'incremento salariale per il quale il regime spenderà circa 1000 miliardi di kyats mensili, i generali hanno aumentato, inoltre, di otto volte i prezzi del petrolio e le tariffe elettriche di 10 volte, raddoppiando contemporaneamente le tasse e aumentando i prezzi delle licenze di lavoro, tasse per l'acqua, e così via.  A tutto il personale dell'Amministrazione Statale è inoltre richiesto di risparmiare obbligatoriamente il 10 o 25 per cento (dipende dai ministeri) dei loro guadagni, somma che viene automaticamente detratta dagli stipendi.

 

Come conseguenza di questo errore grossolano, nella misura in cui si prevede che le spese di bilancio aumentino di tre volte, il disavanzo di bilancio è atteso sostanziale a causa dell'ingente costo che ha comportato lo spostamento della capitale a Pyinmana. Il pieno impatto della inflazione attuale emergerà nel 2006 inoltrato.

 

 

L'effetto che è risultato da tutto ciò è che un numero crescente d'interruzioni di lavoro, da parte dei lavoratori richiedenti salari più alti, sono stati denunciati in molte fabbriche nelle zone industriali.

 

Oltre a questo fardello aggiuntivo, i generali birmani stanno continuando il loro programma di militarizzazione a spese dei bisogni socioeconomici della popolazione.

 

I generali birmani stanno accrescendo le unità di fanteria e acquistando armamenti militari, incluso tecnologia nucleare e un numero segreto di MiG-29 in aggiunta agli aeroplani da caccia cinesi e a una squadriglia aerei di 12 MiG russi in loro possesso. Stanno inoltre accrescendo le loro le loro forze con lanciarazzi SAM e sistemi di difesa aerea. Molti tecnici e ingegneri sono sottoposti all'addestramento delle armi in Russia e all'addestramento degli elicotteri da trasporto multiuso leggeri Mi-2 che sono usati in Birmania come elicotteri da combattimento. Più di 1.500 ufficiali dell'esercito birmano sono stati mandati alle università in Russia per studiare le tecnologie nucleari e informatiche.

 

Sul fronte politico, più di 1.000 persone, di cui fanno parte i capi della Lega Nazionale per la Democrazia e dei partiti politici etnici, rimangono in prigione per le loro attività politiche di pace.

 e le loro credenze, in quanto il regime tenta metodicamente di indebolire e decimare la NLD.

La situazione di crisi in Birmania è, quindi, sfaccettata ed è dovuta sia al fatto che i generali bloccano il processo di democratizzazione portando avanti uno stato di guerra protratto contro gruppi di resistenza etnici che chiedono un'autonomia maggiore all'interno della struttura federale, sia alla generale cattiva amministrazione dell'economia

 

Contemporaneamente, il regime ha aumentato inoltre il livello di persecuzione delle etnie nazionali. I generali hanno adottato la campagna della terra bruciata nello Stato di Karen, dando alle fiamme villaggi, distruggendo raccolti e animali domestici, trasferendo persone con la forza e perfino minando villaggi e fattorie per privare la gente delle loro case e della fonte di reddito. Di conseguenza, decine di migliaia di abitanti dei villaggi sono dislocati o si nascondono nelle giungle senza cibo e medicine. Queste persone inoltre rischiano di essere uccisi dalle truppe che vagano in queste aree.

 

La Tailandia deve subire l'urto del nuovo influsso di rifugiati. Centinaia di fuggitivi sono già arrivati ai campi profughi lungo il confine birmano-tailandese e molti ancora stanno per arrivare.

 

Le pratiche di lavoro forzato continuano nel paese e i generali sono monitorati attentamente e condannati per queste ingiustizie grazie agli sforzi del movimento sindacale internazionale, come il ICFTU e l'International Labor Organization.

 

I problemi in Birmania stanno avendo un impatto sui paesi della regione. Un rapporto del Centro di Salute Pubblica e dei Diritti Umani, la Scuola di Salute Pubblica John Hopkins Bloomberg, ha confermato la diffusione dell' HIV, della tubercolosi resistente ai farmaci (MRTB) e della malaria, dalla Birmania ai paesi confinanti, quali la Tailandia, Cina e India.

 

Perfino la UNODC ha lanciato l'allarme sul flusso crescente di farmaci illegali che passano nel nord-est dalla vicina Birmania. L'agenzia delle Nazioni Unite, in associazione con il Ministero di Giustizia & Empowerment sociali indiano, ha rilasciato una dichiarazione su questo effetto il 24 Maggio.

 

Scenari

 

Data la situazione attuale in Birmania, si possono prevedere i seguenti scenari:

 

Scenario 1: Crisi Economica, Collasso del Sistema e Caos – uno scenario possibile se i generali non affrontano i seri problemi socioeconomici, alzando il prezzo della benzina, nafta e delle materie prime. I livelli di frustrazione pubblica sono già molto alti e possono sconfinare in agitazioni popolari. I generali non esiteranno a fare ricorso alla forza per calmare il dissenso generale. In questo caso la situazione può o portare al collasso del regime militare, o aggravare la mentalità militare di assedio.

 

Scenario 2: Ripristino del Processo di Dialogo per un Accordo Politico Negoziato: un serio intervento internazionale può ancora portare a un dialogo tra il regime militare e i movimenti democratici e etnici. Considerando, però, che il regime non inizierà facilmente un dialogo politico, sono necessari degli sforzi internazionali concordati sotto il mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite al fine di attivare il dialogo per il cambiamento della situazione in Birmania. Onde per cui, gli sforzi indirizzati a risolvere la crisi della Birmania devono necessariamente includere sia un accordo concertato sponsorizzato internazionalmente, con l'accompagnamento di incentivi e disincentivi, sia l'autorità per influenzare e produrre cambiamenti in Birmania.

 

Scenario 3: Accordo Guidato Nazionale e Adempimento Forzato della “Democrazia Disciplinata” - I generali useranno il loro potere e le loro risorse per legittimare il regolamento militare per mezzo dell'accordo nazionale. Cina e India e parecchi paesi confinanti ne sosterranno verosimilmente l'esito. Anche l'ASEAN, che è tra coloro che desiderano vedere attuarsi un cambiamento di regime in Birmania, potrebbe accettare un regime condotto da militari fin tanto che il processo sia definito “legittimo”. La Convenzione Nazionale potrebbe essere quindi accettabile per loro.

 

Future attività del NCGUB

 

Le condizioni interne ed internazionali pongono una grande sfida al NCGUB per il 2006.

E' in crescita, però, il numero dei paesi che stanno diventando ricettivi all'idea di un'azione congiunta da parte della comunità internazionale di coinvolgere il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in Birmania. Tra chi sostiene l'azione delle Nazioni Unite ci sono i governi, le istituzioni religiose, l'ASEAN, parlamentari di tutto il mondo, premi Nobel, fino ai gruppi attivisti.

 

Dal 1991-1992 il NCGUB ha agito attraverso i meccanismi delle Nazioni Unite per trovare una soluzione ai problemi in Birmania. Negli ultimi 17 anni, la comunità internazionale ha usato tutti i meccanismi disponibili: attraverso l'Assemblea Generale, la Commissione sui Diritti Umani e gli uffici del Segretario Generale delle Nazioni Unite; e i meccanismi regionali quali il Processo di Bangkok per trovare una soluzione alla crisi in Birmania.

Questi sforzi non hanno avuto esito positivo perché i generali birmani non accetterebbero altro che un controllo militare totale sul paese. L'unica possibilità per risolvere in maniera pacifica i problemi della Birmania è una risoluzione vincolante adottata all'ordine del giorno formale del Coniglio Nazionale delle Nazioni Unite che costringa i generali birmani alla cooperazione con le Nazioni Unite per iniziare un processo nazionale di riconciliazione e mettere fine alle violazioni dei diritti umani.

 

Continueremo, quindi, a lavorare con i nostri sostenitori per raggiungere questo obiettivo. L' impulso sta crescendo, ma il supporto a livello mondiale per un'azione delle Nazioni Unite non si traduce in un successo immediato a causa delle caratteristiche nelle procedure di lavoro del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Siete sicuramente a conoscenza del fatto che parecchi paesi che fanno parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non sono d'accordo sul fatto che la Birmania rappresenti una minaccia per i paesi confinanti.

 

Abbiamo bisogno di superare questo enorme ostacolo. Per farlo, ci siamo avvicinati a diversi governi che sono membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e molti di loro si sono, inoltre, impegnati con noi. Tuttavia, abbiamo bisogno di ancora maggiore aiuto.

 

Ciò può essere fatto da tutte le persone che simpatizzano con la nostra causa, sia individualmente che in gruppi, per avvicinare e convincere i governi ad aiutare a portare la Birmania all'ordine del giorno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

 

I nostri membri del MPU lavoreranno attraverso i parlamenti, i nostri amici dei movimenti sindacali lavoreranno con le organizzazioni sindacali internazionali, le nostre associazioni femminili cercheranno l'aiuto delle organizzazioni femminili internazionali, e così via. Una volta costruito un consenso globale, nessuna nazione metterà a rischio la sua reputazione opponendosi al parere mondiale di risolvere i problemi della Birmania attraverso le Nazioni Unite.

 

L'incontro che si sta tenendo oggi ha lo scopo di promuovere una consulto, sondare le funzioni che le organizzazioni e i singoli possono eseguire e pensare a un programma di azione congiunta. Siamo, quindi, grati che il popolo italiano ci abbia aiutato a tenere questo incontro importante. Il popolo italiano ci può inoltre aiutare a convincere i membri del UNSC e dei paesi asiatici circa la situazione in Birmania attraverso i loro canali diplomatici.

 

In conclusione, vorrei affermare che noi, il movimento democratico della Birmania, non dimenticheremo mai chi sono i veri amici.

 

Grazie