Circa 100 miliardi di dollari esportati illegalmente tra il 1960 e il 2013
una perdita per il paese. Una priorità per il governo birmano

Secondo il recente rapporto[1] pubblicato dal Global Financial Integrity, tra il 1960 e il 2013, circa 100 miliardi di dollari sono stati portati fuori illegalmente dalla Birmania, drenando le risorse interne, pilotando l’economia sommersa, aumentando le diseguaglianze e facilitando crimine e corruzione. Il rapporto denuncia che solo nel 2013 i flussi finanziari illegali in entrata sono stati pari a circa 10 miliardi di dollari, oltre il 20% del PIL. Cifre che non includono il traffico di droga, di legname di pietre preziose esportate illegalmente in Cina e India.

Il rapporto indica che la non fatturazione, la sotto e sopra-fatturazione fraudolenta delle transazioni commerciali, hanno interessato la maggioranza dei flussi finanziari verso l’estero (59.6%) e in entrata (89.2%) in un periodo di oltre 54 anni.



[1] Fuga dei capitali e flussi finanziari illeciti verso e dalla Birmania: 1960-2013” Global Financial Integrity. Dev Kar e Joseph Spanjer. Settembre 2015