6/10/2016
Conclusa con successo la prima sessione di lavoro del nuovo Parlamento
La prima sessione del nuovo Parlamento uscito dalle elezioni del novembre scorso si è concluso con l’introduzione di 16 disegni di legge, la discussione di decine di mozioni e centinaia di interrogazioni da parte dei parlamentari. In quattro mesi di lavoro il parlamento è stato in sessione per olte 40 giorni, durante i quali sono state emendate e approvate 9 leggi, mentre altre sette sono ancora i discussione. Il Portavoce della Camera Bassa Win Myint ha detto ai parlamentari nell’ultima riunione di lavorare più intensamente durante l’interruzione, la seconda sessione si dovrebbe riunire a metà luglio. Ha ringraziati i parlamentari per aver appoggiato la nomina dei portavoce, del Presidente Htin Kyaw e  dei membri del governo  e degli altri 15 comitati che lavorano su questioni connesse ai diritti civili ed economici, alla pace, alle finanze e agli investimenti. Tra le leggiapprovate  vi è quella sul nuovo Consigliere di Stato, che ha permesso la creazione di una nuova pozizione per la leader dell’NLD  Aung San Suu Kyi, nonostante le obiezioni dei militari nominati nel parlamento.  Altri punti importanti hanno riguardato la revoca della legge sulla protezione dello Stato del 1975, utilizzata per reprimere gli attivisti politici sotto il regime militare e gli emendamenti alle leggi delConsiglio del popolo e del Consiglio di Stato che sono state approvate nel 1974. I parlamentari hanno anche lavorato per emendare le norme del Ward e del Village Tract Administration Law che obbligano di registrare gli ospiti per  la notte, emendamenti che sono ancora in discussione come quelli riguardanti la Legge sulle assemblee pacifiche.
Sai Thiha Kyaw, un parlamentare rieletto che rappresenta la Shan Nationalities League for Democracy (SNLD),ha dichiarato che la sessione parlamentare è stata un successo nonostante i problemi ereditati dalla precedente amministrazione. Poiché la prima sessione ha dovuto impegnarsi prevalentemente nella nomina dei portavoce e del governo, c’è stato poco tempo per discutere delle questioni etniche in particolare della tutela dei civili nelle zone di conflitto. Durante la sessione alcuni parlamentari, soprattutto coloro che rappresentano i partiti minoritari, hanno presentato denunce  per lo scarso spazio di parola.