1/16/2010
I leader etnici rigettano le elezioni – Articolo di Ba Kaung
Irrawaddy – Molti leader etnici, eletti durante le elezioni del 1990, hanno riaffermato questa settimana che non parteciperanno alle elezioni pianificate per quest’anno senza una revisione della Costituzione del 2008 e il rilascio di tutti i prigionieri politici – due delle istanze che proprio da loro sono state portate avanti con più frequenza dall’inizio dell’anno scorso. “Non fonderemo nessun partito se la Costituzione del 2008 non ci garantisce uguaglianza e autonomia” ha detto il 76enne Than Ban, Presidente dell’Arakan League for Democracy

Pu Cin Sian Thang, portavoce dell’United Nationalities Alliance (UNA) - una coalizione di 12 partiti etnici che vinse 67 seggi alle elezioni del 1990 - ha dichiarato che l’atteggiamento dell’alleanza verso le elezioni pianificate non è tanto differente da quella espressa dalla National League for Democracy con la Dichiarazione di Shwegondaing.
La Dichiarazione di Shwegondaing rilasciata dal NLD nell’Aprile del 2009, chiedendo con urgenza una revisione della controversa Costituzione, dialogo politico e il rilascio incondizionato di tutti i prigionieri politici, compreso il leader del partito, Aung San Suu Kyi.            

“Le ragioni di questa posizione sono da ricercare nel fatto che noi abbiamo contribuito alla Dichiarazione di Shwegondaing anche se non è stato reso noto” ha detto Pu Cin Sian Thang, che è anche Presidente dello Zomi National Congress, un partito politico a etnia Chin.               

Molti dei 12 partiti che formavano l’UNA sono stati aboliti dopo le elezioni del 1990 dal regime militare, per varie ragioni – tra le quali la mancanza di membri dei Comitati Esecutivi Centrali.                

Nello scorso febbraio, l’UNA ha emesso un comunicato condannando la Costituzione in quanto strumento per sottomettere le minoranze etniche alla maggioranza birmana e perché lascia il potere supremo al comandante delle forze militari.                 

“La nostra partecipazione nelle elezioni senzache prima vengano cambiati gli elementi non democratici della Costituzione darebbe sostegno alla Costituzione stessa con l’insediarsi del nuovo parlamento” ha detto Pu Cin Sian Thang in un intervista telefonica con The Irrawaddy.             

Pu Cin ha anche aggiunto che lo Zomi National Congress baserà la sua decisione su come risponderà l’NLD. In ogni caso, non appena il regime annuncerà la legge elettorale, molti gruppi politici compresi l’NLD e l’UNA dovranno annunciare la decisione finale circa la loro eventuale partecipazione.             

“Non seguiremo esattamente quello che fa l’NLD” ha aggiunto “Ma dobbiamo guardare alle sue risposte dal momento che rappresenta la maggioranza delle persone. “In ogni caso se la Costituzione rimarrà invariata, non in nessun modo parteciperemo alle elezioni”.                     

Un altro leader etnico, Naing Ngwe Thein, che è il Presidente del Mon National Democratic Front, ha detto che la posizione politica del partito sulle elezioni è la stessa dell’UNA.                           

Ma mentre una situazione di stallo rimane tra il regime e i gruppi che hanno firmato il cessate-il-fuoco, come la United Wa State Army e la Kachin Independence Army, riguardo alla Border Guard Force, altri leader etnici come Tuja - l’ex vicepresidente della Kachin Indipendence Organization - hanno espresso la loro volontà di partecipare alle elezioni.        

“Non abbiamo nessuna obiezione se qualcuno vuole prender parte alle elezioni” ha detto Naing Ngwe Thein “ma la storia giudicherà chi è dal lato giusto e chi da quello sbagliato”.   


(Puoi leggere l'articolo in originale su Burmanet)


(16 Gennario 2010)