La Corte Suprema birmana ascolterà la richiesta di appello di Aung San Suu Kyi – Articolo di Myint Maung e Mungpi
Mizzima – La Corte Suprema birmana questo venerdì ha
accettato di ascoltare – il 21 Dicembre - la richiesta di appello contro la
sentenza inflitta alla leader democratica Aung San Suu Kyi, secondo le parole
del suo avvocato.
Nyan
Win, uno dei suoi avvocati difensori, ha riferito a Mizzima questo venerdì, che
la Corte Suprema ha fissato l’udienza il 21 Dicembre per ascoltare la richiesta
di appello contro la sentenza inflitta al Premio Nobel per la Pace ad Agosto.
La
leader democratica birmana era stata condannata a tre anni di prigione per aver
violato i termini degli arresti domiciliari consentendo ad un uomo americano,
che aveva attraversato a nuoto il lago nei pressi della sua residenza, di stare
due notti presso di lei nello scorso Maggio.
Ma il
capo supremo della Giunta militare il Generale Than Shwe, con un ordine
esecutivo, aveva dimezzato la sentenza e tramutata in arresti domiciliari, dove
Suu Kyi ha speso la maggior parte dei 14 anni di detenzione.
“Presenteremo
i nostri argomenti il 21 Dicembre, e il giudice deciderà se l’appello verrà
accettato” ha aggiunto Nyan Win.
In
precedenza, la Corte provinciale di Rangoon aveva accettato l’appello ma dopo
una serie di udienze aveva stabilito che la decisione della Corte locale fosse
legittima secondo la legge .
La
difesa, tuttavia, si era da subito dimostrata insoddisfatta di questa decisione,
sostenendo che la sentenza contro l’icona democratica si basava su una legge
del 1975, di fatto superata – insieme alla Costituzione del 1974 – dalla presa
del potere da parte dell’attuale gruppo di militari nel 1988.
(Puoi leggere l'articolo in originale su Mizzima)
(6 Dicembre 2009)