1/1/2010
L’opposizione accoglie con favore la lettera del Primo Ministro britannico - Articolo di Salai Pi Pi
Mizzima – Il principale
partito dell’opposizione birmana si è congratulato con il Primo Ministro Gordon
Brown per aver espresso nuovamente il sostegno del Regno Unito al Premio Nobel
per la Pace Aung Sang Suu Kyi e alla sua lotta per il cambiamento politico nel
Paese.
Nyan Win, portavoce della National
League for Democracy (NLD), questo giovedì, ha dichiarato che il partito
apprezza la scelta del Primo Ministro Britannico, che ha scritto ad Aung San
Suu Kyi in settimana e ha assicurato che il suo Paese continuerà nel nuovo anno
a contribuire alla lotta per la restaurazione della democrazia e la libertà nel
Paese, da tempo controllato dai militari.
“Annunci di questo tipo sono inusuali, ma noi lo accogliamo con favore” ha dichiarato Nyan Win a Mizzima.
Secondo
un comunicato del British Foreign and Commonwealth Office del 29
Dicembre, Brown è orgoglioso che la leader democratica agli arresti
domiciliari per aver dedicato la sua intera vita alla causa della
libertà e della democrazia.
“Hai senza egoismi
sottolineato la grande sofferenza del popolo birmano piuttosto che
parlare del proprio dolore. E attraverso il coraggio hai guadagnato il
rispetto dell’intera comunità internazionale non per una persona, ma
per una causa” ha scritto Brown nella sua lettera.
Brown
ha anche chiesto con urgenza al regime militare birmano di dialogare
con Aung San Suu Kyi e permetterle di mantenere i contatti con i
diplomatici a Rangoon.
Aung San Suu Kyi, ancora
agli arresti domiciliari, ha speso 14 degli ultimi 19 anni senza
libertà. Il suo partito vinse a valanga nelle elezioni del 1990, dopo
che la presente giunta militare prese il potere nel 1988.
Comunque,
il governo militare si è rifiutò di onorare i risultati di quelle
elezioni. Una nuova tornata elettorale è programmata nel 2010 come
parte della road map del regime verso una “democrazia disciplinata”.
Brown ha detto che elezioni inclusive, libere e
corrette e la partecipazione di Aung San Suu Kyi nella ricostruzione
del Paese sono l’unico percorso possibile che può portare il Paese in
un’era di pace, stabilità e progresso.
“Se le
elezioni programmate avverranno con una Costituzione manovrata, con i
leader dell’opposizione esclusi e senza nessun controllo
internazionale, i generali condanneranno la Birmania ad altri anni di
isolamento diplomatico e stagnazione economica” ha ammonito Brown.
Brown ha sottolineato ulteriormente che non c’è segno
di cambiamento in vista per la Birmania perchè il regime birmano sta
ancora rifiutando la richiesta della comunità regionale e
internazionale per il rilascio di Aung San Suu Kyi e sta ancora
commettendo violazione dei diritti umani nel Paese.
(Puoi leggere l'articolo in originale su Mizzima)
(1 Gennaio 2010)