Traduzione in Italiano da documento originale in Inglese di Freedom Now
Washington, D.C. – Nella
giornata odierna Freedom Now ha pubblicato il Parere n° 12/2010 del Gruppo di
Lavoro delle Nazioni Unite sulla Detenzione Arbitraria. La sentenza di questo
tribunale internazionale stabilisce inequivocabilmente che l’attuale detenzione
del leader democratico birmano Daw Aung San Suu Kyi è illegale e viola il
diritto internazionale.
Nel suo parere il Gruppo di
Lavoro dichiara che “il protrarsi della privazione della libertà di Aung San
Suu Kyi è un fatto arbitrario e contravviene agli articoli 9, 10, 19 e 20 della
Dichiarazione Universale dei Diritti Umani”. Il Gruppo di Lavoro ha inoltre
condannato la reclusione illegale da parte della giunta di Aung San Suu Kyi
affermando che la stessa “non è stata informata delle motivazioni del suo
arresto, non ha potuto adoperarsi efficacemente per opporvisi, non le sono
stati forniti i relativi atti, non è stata informata dei suoi diritti, le è
stata negata la possibilità di comunicare con il mondo esterno ed è stata
arrestata a causa delle sue opinioni politiche”.
Il Gruppo di Lavoro delle
Nazioni Unite sulla Detenzione Arbitraria è un organo indipendente e imparziale
del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite. Attualmente si compone di
esperti di Cile, Norvegia, Pakistan, Federazione Russa e Senegal. Si tratta del
sesto parere pronunciato dal Gruppo di Lavoro in cui i termini dell’arresto
domiciliare di Aung San Suu Kyi vengono dichiarati in violazione con il diritto
internazionale.
Insieme ai suoi alleati, il
partito politico di Aung San Suu Kyi, la Lega Nazionale per la Democrazia (n.d.r. National League for Democracy) si è
aggiudicato le elezioni birmane del 1990 conseguendo oltre l’80% dei seggi
parlamentari. Dopo le elezioni Aung San Suu Kyi ha trascorso 14 degli ultimi 20
anni agli arresti domiciliari. L’ingresso non annunciato e illegale del
cittadino americano John Yettaw nella residenza di Aung San Suu Kyi nel maggio
del 2009 ha causato l’ultima di una serie di proroghe illegali dei suoi arresti
domiciliari.
In una recente dichiarazione
trasmessa dai mass-media controllati dallo Stato, il ministro degli esteri
birmano ha affermato che la Birmania “è un paese che rispetta sempre le
dichiarazioni e le decisioni delle Nazioni Unite, essendo uno Stato membro
dell’ONU”. Se ciò fosse vero Aung San Suu Kyi dovrebbe essere rilasciata
immediatamente.
“Daw Aung San Suu Kyi compirà 65
anni sabato 19 giugno, un altro compleanno trascorso ingiustamente agli
arresti”, ha affermato Jared Genser, presidente di Freedom Now e legale
internazionale pro bono della Suu Kyi. “Con la detenzione di Aung San Suu Kyi
la giunta militare prosegue nelle sue manifeste violazioni del diritto
internazionale e delle decisioni del Gruppo di Lavoro delle Nazioni Unite”.
(In allegato il testo integrale del documento di Freedom Now e del
Parere n° 12/2010 tradotti in Italiano da Birmaniademocratica.org)
(Puoi leggere il documento nell'originale inglese qui)
(21 Giugno 2010)