I costruttori di dighe cinesi rischiano il conflitto – Articolo di Francis Wade
Democratic Voice of
Burma - Le imprese cinesi stanno ignorando ogni preoccupazione umanitaria e
ambientale mentre procedono con i progetti idroelettrici in Africa e Asia.
Queste la denuncia degli attivisti, che esprimono una preoccupazione
particolare per l’impatto dei progetti in Birmania.
Peter Bosshard, Policy
Director della californiana
International Rivers, questo mercoledì ha descritto
i costruttori di dighe cinese come “avventati”.
“C’è spesso ancora una
completa mancanza di trasparenza e di consultazione, particolarmente con i
gruppi della società civile, nei paesi degli impianti” ha dichiarato Bosshard
alla Reuters durante una conferenza stampa del Foreign Correspondents Club of
China.
La domanda energetica
cinese sta crescendo al nove per cento l’anno; se questo trend continua
inalterato, entro il 2020 richiederà il doppio delle dighe, delle centrali a
carbone, degli impianti nucleari e delle altre fonti di energia. La Cina
inoltre dovrà fare i conti con l’esaurimento delle proprie risorse naturali, il
ché significa che l’internazionalizzazione dei progetti aumenterà.
Un paese che ha subito gli effetti di questo
processo è la Birmania, le cui norme ambientali sono inesistenti e dove ogni
possibile dissenso contro i progetti energetici è soppresso in modo violento
dai militari.
“Se questi progetti
continueranno, l’esercito birmano prenderà possesso e occuperà i villaggi” ha
detto Bosshard.
“Non c’è dubbio che le
popolazioni indigene sono molto scontente di questi progetti che percepiscono
come una semplice estensione del regime militare nel Paese, e questo potrebbe
portare a conflitti seri”.
“La Birmania è uno dei
principali destinatari degli 8.5 miliardi dollari che le imprese cinesi hanno
già investito all’estero solo quest’anno”.
La
grande maggioranza dei progetti energetici cinesi risponderà ai bisogni della
stessa popolazione cinese, che soffre anche di livelli allarmanti di
inquinamento – ulteriore fattore per cui
probabilmente Pechino sta guardano ai territori confinanti per sostenere il suo
fabbisogno.
Nel 2009 la Birmania è stata
aggiunta alla special “watch list” dei paesi ricchi in risorse naturali
disegnata dal Ministry of Land and Resources di Pechino, e la Cina è entrata
con vigore nel settore idroelettrico e gassifero del Paese.
La Cina sta ora investendo in più di 100
progetti idroelettrici in circa 40 paesi nel mondo, mentre le sue grandi dighe
sul fiume Mekong sono considerate le responsabili della mancanza di acqua nei
Paesi confinanti che si trovano a valle. Ciò nonostante Pechno sta progettano
altre sei dighe lungo il fiume, e ha iniettato un capitale significativo in progetti
in Laos e Cambogia (…).
(
Puoi leggere l'articolo in originale su Democratic Voice of Burma)
(22 Aprile 2011)