Appello del relatore speciale ONU per i diritti umani per le riforme costituzionali
Le autorità birmane dovrebbero sostenere il cambiamento della costituzione e per un controllo civile sui militari

L’inviato speciale ONU per i diritti umani in Birmania ha espresso (sabato 23 maggio) la sua preoccupazione per il veto posto dai militari ai cambiamenti costituzionali che lui ritiene essenziali alla transizione democratica e in vista delle elezioni del prossimo anno. Il relatore speciale Tomas Ojea Quintana, che termina questo mese il suo mandato di sei anni, ha affermato in un comunicato che il potere militare di bloccare i cambiamenti costituzionali non promette bene in vista delle elezioni del 2015 ed ha dichiarato che ci dovrebbe essere un controllo civile sui militari. Il relatore speciale ha lanciato l’appello alle autorità birmane perché sostengano l’attuale processo di riforma costituzionale. “La costituzione di un paese dovrebbe riflettere le aspirazioni collettive del proprio popolo e dovrebbe includere i principi fondamentali della democrazia e dei diritti umani.  Il relatore speciale ha lanciato il suo appello nel momento in cui il comitato parlamentare sta discutendo le proposte di emendamento della costituzione  del 2008 con l’obiettivo di definire una legge sugli emendamenti che deve essere presentata al parlamento. La costituzione del 2008 è stata stilata sotto la precedente giunta militare e da ai militari il 25% dei seggi parlamentari, una percentuale che permette di porre il veto su qualsiasi cambiamento costituzionale e di impedire alla leader democratica Aung San Suu Kyi di correre alle elezioni. “ I cambiamenti costituzionali in Birmania rappresentano un passo fondamentale nella transizione verso un paese più democratico” ha dichiarato il relatore speciale. Oltre ai cambiamenti costituzionali che permettano alla leader birmana di candidarsi alla presidenza della Repubblica, molte altri articoli sono oggetto di verifica e di proposta di emendamento in particolare vi sono alcune proposte per il rafforzamento dell’autogoverno nelle regioni del paese dominate dalle minoranze etniche. “Una costituzione sana deve poter essere emendata per rafforzare le attitudini ed i valori democratici, per favorire la riconciliazione nazionale ed il processo di pace e per affrontare i bisogni della società birmana, come ricordato dal Presidente a gennaio di quest’anno”. Quintana ha sottolineato inoltre che la Birmania è  all’inizio del processo di transizione e che lo stato di diritto deve ancora radicarsi e ha sottolineato che l’attuale costituzione contiene un numero di articoli che minano lo stato di diritto ed i diritti umani fondamentali.  “Per far si che lo stato di diritto prevalga, le leggi nazionali devono essere in linea con gli standard internazionali sui diritti umani e devono potersi applicare in modo equo a tutte le persone. Ci deve essere la credibilità di tutte le istituzioni dello stato e ci deve essere un controllo civile sui militari.” Il relatore Speciale ha sottolineato inoltre che sono emerse preoccupazioni relativamente al fatto che il processo di riforma possa essere messo in crisi da manifestazioni pacifiche e incontri che chiedono alcuni cambiamenti costituzionali. Invece, sostiene Quintana, “questo tipo di iniziative legate al diritto alla libertà di espressione e alla partecipazione pubblica non è soltanto un segnale salutare del funzionamento dei diritti umani, ma rappresenta anche una necessità per la transizione verso un paese democratico.”