17/03/2009
chiesto appello contro la continuazione degli arresti domiciliari di Aung San Suu Kyi

L’avvocato che rappresenta la leader birmana , Aung San Suu Kyi,  ha chiesto al Pirmo Gen Thein Sein di convocare una audizione sull’appello presentato dalla sua cliente contro la continuazione degli arresti domiciliari.

L’avvocato  Kyi Win  ha dichiarato all’Irrawaddy  martedì scorso di aver inviato una lkettera al primo Ministro il 13 marzo scorso attraverso il suo assistente a Naypyidaw.

 

“l’appello della leader è rimasto inascoltato”  ha dichiarato  “quindi abbiamo inviato una richiesta alle autorità perchè si attivino rispetto all’appello. Non possiamo dire per certo cosa succedere. Possiamo fare solo quello che è in nostro potere.” Nella comunità diplomatica di Bangkok e Rangoon, le attese sul rilascio di Aung San Suu Kyi sono recentemente aumentate. Alcuni diplomatici hanno dichiarato che si aspettano il rilascio di Aung San Suu Kyi nei prossimi  due mesi, forse quando il Segretario Generale ONU Ban Ki-moon andrà in Birmania ad aprile prossimo.

Invece il think tank londinese, Economist Intelligence Unit, ha dichiarato nel suo rapporto di marzo sulla Birmania che vi sono scarse possibilità che   Suu Kyi venga rilasciata dagli arresti domiciliari prima delle elezioni del 2010. altri osservatori hanno dichiarato che il Snr-Gen Than Shwe, capo della giunta militare, rilascerebbe il Premio Nobel se fosse obbligato a giocare la “carta  Suu Kyi” sia per i giochi interni o per giochi politici internazionali.

Thein Sein che si è recato  a Singapore nel quadro di una serie di visite nella regione. Ha lasciato l’Indonesia martedì scorso dove si è incontrato con il Presidente  Susilo Bambang Yudhoyono ed ha discusso sul processo democratico e la questione dei boatpeople Rohingya.

Yudhoyono  ha suggerito una soluzione pratica alla questione Rohingya e anche elezioni  eque ed inclusive per il 2010.  e apparentemente non ha sollevato al questione dei prigionieri politici con Thein Sein. Secondo il portavoce presidenziale Dino Patti Djalal,  il premier birmano avrebbe dichiarato la sua disponibilità ad accettare i Rohingya  se potranno provare di essere birmani.
I due leader hanno discusso e concordato di rafforzare I rapporti bilaterali , di rafforzare la cooperazione in vari campi tra cui quello militare, economico e del turismo. Per quanto riguarda le relazioni militari, i due paesi hanno iniziato programmi di scambio di studenti delle accademie militari e programmato un seminario congiunto sulla difesa.