19/01/2008
Il Consiglio di Sicurezza esprime preoccupazione per la lentezza dei progressi in Birmania

Il Consiglio di Sicurezza ONU ha espresso preoccupazione Mercoledì scorso per la lentezza dei progressi in Birmania nella aperture di un dialogo con l’opposizione e ha chiesto un ritorno a breve dell’inviato speciale ONU Ibrahim Gambari per aiutare a promuovere la riconciliazione nazionale.

Il Consiglio ha sottolineato l’importanza di attuare ulteriori progressi sugli obiettivi che sono stati indicate nella dichiarazione dell’11 ottobre, che include la protezione dei diritti umani e il rilascio dei prigionieri e dei detenuti politici.

La Giunta militare è stata fortemente criticata per l’invio delle truppe a reprimere le proteste politiche contro l’aumento dei prezzi inizialmente guidati dagli studenti e poi dai monaci buddisti a settembre scorso. Il governo ha dichiarato che 10 persone sono state uccise, ma i diplomatici e i dissidenti dichiarano che il numero dei morti è molto piu’ alto. Migliaia di monaci e di civili furono arrestati.

Gambari ha dichiarato ai reporters dopo la riunione con il Consiglio che ha chiesto di tornare in Birmania questo mese ma la giunta militare ha dichiarato che non è conveniente e che preferirebbero che la visita avvenisse a metà aprile.

Gambari ha anche dichiaato che il Segretario generale Ban Ki-moon EU: L’inviato Speciale dell’ONU dovrebbe tornare in Birmania per ottenere la liberazione di Aung San Suu Kyi ha dichiarato al governo che” non è accettabile, quindi stiamo negoziando un ritorno in Birmania il prima possibile.."

Il Consiglio di Sicurezza ha reiterato il suo sostegno agli sforzi di Gambari e agli obiettivi definiti nella dichiarazione dell’11 ottobre che hanno fortemente criticato la repressione da parte del governo e chiedendo un “dialogo genuino” tra la giunta e la opposizione per la democrazia.