opposizione dei militari al cambiamento della costituzione nel dibattito parlamentare
il partito di maggioranza USDP e i partiti etnici hanno espresso parere positivo alla riduzione del peso dei militari in parlamento

Nel secondo giorno di discussione parlamentare sulle modifiche della costituzione, un rappresentante dei militari in parlamento ha cercato di buttare acqua fredda sulle aspirazioni di coloro che vorrebbero vedere la leader birmana Aung San Suu Kyi come presidente della repubblica,.

Il Brig. Gen. Tin Soe, parlamentare nominato dall’esercito, ha dichiarato ai parlamentari che la modifica dell’art. 59(f) che impedisce alla leader birmana di diventare presidente, potrebbe esporre la Birmania alla influenza straniera rischiando di minare la sovranità nazionale. La posizione del militare vuole “assicurare che possiamo decidere autonomamente del futuro del paese e del popolo perché  la norma  potrebbe permettere a cittadini con sangue misto di gestire gli affari e l’amministrazione del paese e questo avrebbe un impatto sulla indipendenza e la sovranità nazionale.”

 “dovremmo prendere decisioni lungimiranti su ciascuna questione che riguarda il paeseche ha una posizione geografica importatne” ha dichiarato Tin Soe. “ chiedo al Parlamento di mantenere l’articolo 59/(f)  con imparzialità e senza compromessi. Se dei leader birmani o le loro famiglie avessero legami con una potenza straniera, la Birmania ne sarebbe indirettamente sotto l’influenza. Solo coloro che non hanno sangue o rapporti coniugali con stranieri possono avere la fiducia del popolo, ha aggiunto il militare. Il disegno di legge sugli emendamenti verrà presentato al parlamento questa settimana, ma la proposta rimuove solo le parole che impediscono l’eleggibilità di qualsiasi persona i cui figli hanno sposato uno straniero, il che significa che Aung San Suu Kyi rimarrebbe ineleggibile se il testo venisse approvato con queste caratteristiche. Un rappresentante dell’NLD ha rigettato le dichiarazioni di Tin Soe dicendo che il non cambiamento della costituzione comprometterà la credibilità delle elezioni.

 “senza adeguati emendamenti agli articoli 436 e 59(f), le elezioni generali del 2015 non saranno in alcun modo ne libere ne eque perché  si svolgeranno prima che la costituzione potesse essere modificata e visto che la costituzione impedisce alla leader birmana di diventare presidente, non ci sarebbe bisogno neanche di chiedersi se sono libere ed eque” ha detto il deputato Naing Ngan Lin al Parlamento.

Un altro militare il Brig-Gen Tint San Naing, ha preso la parola affermando che la costituzione dovrebbe restare immodificata per il bene della pace e della stabilità della Birmania e nell’interesse nazionale in un momento in cui si sta avviando una transizione democratica.

 “se la costituzione potesse essere modificata con facilità, potrebbe essere modificata più volte e ciò minerebbe la vera essenza della Costituzione” ha dichiarato. “Quindi ritengo che la costituzione del 2008 che è stata stilata con le buone intenzioni e non danneggia gli interessi del popolo, non dovrebbe essere modificata”.

I parlamentari dell’NLD del partito di governo USDP e e piccoli partiti etnici hanno tutti parlato a favore dell’abbassamento delle quote minime che garantiscono ai militari il diritto di veto sui cambiamenti costituzionali.

18  parlamentari, 17 eletti e un rappresentante militare hanno preso parte al secondo giorno di decisioni sugli emendamenti della Costituzione. Il dibattito continua fino al voto. Qualsiasi legge che di modifica dell’articolo 436  dovrebbe essere approvato da oltre il 75% dei parlamentari dovrebbe essere confermato da un referendum nazionale che dovrebbe raggiungere il 50% dei votanti.

I parlamentari di questa legislatura sembra siano uniti nel sostenere almeno i cambiamenti della costituzione con anche i membri dell’USDP, molti dei quali  sono ex generali, hanno chiesto di ridurre il ruolo dei militari attraverso il cambiamento dell’articolo 436.