28/11/2010
Aung San Suu Kyi chiede una voce unica dell’UE sulla Birmania – Articolo di Peter Janseen

Bangkok (dpa) – L’icona democratica Aung San Suu Kyi questo mercoledì (n.d.r. 24 Novembre 2010) ha chiesto un approccio coordinato all’interno dell’Unione Europea in materia di politica birmana, ammonendo che sarebbe una “disgrazia” se i Paesi membri cadessero vittima della tattica del divide et impera usata dalla giunta.              

“In tema di UE, e di nostri altri alleati, penso vorremmo vedere un approccio più coordinato”, ha detti Suu Kyi alla agenzia stampa tedesca dpa durante un’intervista telefonica.              

Suu Kyi, 65 anni, è stata rilasciata questo 13 Novembre dopo 7 anni di arresti domiciliari, una settimana dopo che la giunta birmana ha organizzato le prime elezioni da due decenni a questa parte.              

Il partito di Suu Kyi, la National League for Democracy (NLD) ha boicottato il voto in segno di protesta contro i regolamenti che avrebbero imposto l’allontanamento del Premio Nobel per la Pace dal partito. Oltre norme impedivano ai partiti di includere persone attualmente agli arresti. E Suu Kyi è stata agli arresti domiciliari dal 2003.              

Suu Kyi non è stata colpita (n.d.r. unimpressed) dal comunicato delle UE sui risultati delle elezioni, considerato da lei debole. “Senza un approccio coordinato, penso che i loro comunicati non saranno forti come li vorremmo” ha detto Suu Kyi.                

I membri dell’UE sono noti per dividersi su questioni come le sanzioni contro la Birmania, e il riavvio degli aiuti allo sviluppo nel paese, uno dei più poveri al mondo.              

Suu Kyi ha espresso le proprie preoccupazioni circa la politica birmana dell’Unione. “Se permetteranno al regime di dividerli e di decidere, penso che sarà una disgrazia per l’UE” ha dichiarato. Il partito dell’NLD sosteneva le sanzioni contro la Birmania, sebbene abbia promesso di dare inizio ad una nuova riflessione sul tema.              

“Analizzeremo nuovamente la questione delle sanzioni e solo in base all’impatto o meno di queste sulla gente, e solo se il popolo ha ragioni robuste per pensare che sono stati colpiti dalle sanzioni” ha detto Suu Kyi.             

L’NLD vinse le elezioni del 1990 (n.d.r. le ultime elezioni libere) con una valanga di voti, ma al partito fu impedito di assumere il potere negli ultimi 20 anni, e molti dei suoi membri sono stati imprigionati. Suu Kyi, figlia dell’eroe dell’indipendenza Aung San, ha speso 16 degli ultimi 21 anni agli arresti domiciliari.   





(28 Novembre 2010)