07/07/2010
Total e Chevron complici del regime in crimini - Rapporto di EarthRigthts International
APCOM -
Le
compagnie petrolifere, la francese Total e la statunitense Chevron,
presenti in Birmania, alimentano le ambizioni nucleari della giunta
militare e si rendono complici di crimini commessi dal regime birmano.
Lo afferma l'organizzazione non governativa EarthRigthts International.
Secondo l'Ong, dal 1998 al 2009, i profitti del giacimento di gas di
Yadana soni stati di 9 miliardi di dollari, e più della metà è stata
attribuita alla giunta al potere, "sostenendo un regime che commette
da decenni numerose violazioni dei diritti dell'uomo e finanziando un
programma clandestino di acquisizione dell'arma nucleare". Il
giacimento di gas di Yadana, situato nel sud della Birmania, è per il
31% della Total, 28% della Chevron, 25% della compagnia thailandese
Pttep e 15% dall'impresa birmana Moge. Su 4,599 miliardi di dollari
incassati dalla giunta, "915 milioni sono stati forniti sotto forma di
gas naturale per uso locale, il resto è stato versato in contanti",
sottolinea Eri in un rapporto pubblicato a Parigi. L'Ong suggerisce
"restrizioni nell'accesso per il regime ai mercati internazionali dei
capitali e il congelamento dei beni". "Tenuto contro delle prove
acquisite sulle ambizioni nucleari della Birmania, del suo commercio
illegale di armi con la Corea del Nord, la comunità internazionale si
deve concentrare su ciò che costituisce il principale interesse per il
regime birmano: i profitti del gas", sottolinea
EarthRigthts International.
(Puoi scaricare il rapporto - Energy Insecurity: How Total, Chevron and PTTEP Contribute to Human Rights Violations, Financial Secrecy and Nuclear Proliferation in Burma - a fondo pagina o leggerlo seguendo questo link)