26/03/2014
Il Presidente birmano elogia i risultati dei tre anni delle politiche di riforma
a tre anni dal suo insediamento il presidente sottolinea i successi del suo mandato, sottolinea la necessità di emendare la costituzione e di non deludere le speranze delle popolazioni etniche.

In un  suo discorso al parlamento, in occasione del terzo anniversario della sua elezione, il Presidente Thein Sein ha dichiarato che le riforme economiche  e politiche in corso hanno già ottenuto il reinserimento della Birmania nella comunità internazionale.

“Tre anni fa, proprio qui, ho preso l’impegno solenne che avremmo cercato di diventare un paese rispettabile e avremmo preso parte attivamente alle organizzazioni internazionali” “La presidenza dell’Asean l’aver ospitato i 27° giochi del Sudest asiatico, le visite degli grandi leader e il flusso di investimenti internazionali sono stati tra i frutti delle politiche di riforme di questo governo” ha dichiarato.
 Il nostro processo di riforme è stato accettato positivamente e riconosciuto dalla comunità internazionale che ci ha fornito, 
per quanto è possibile, l’assistenza necessaria ” “Vorrei esprimere qui i nostri sinceri apprezzamenti alla comunità internazionale per la loro considerazine e sostegno”

Il superamento delle sanzioni ha comportato una crescita degli investimenti a 1.01 miliardi di Euro nel  2012 e 3.5 miliardi nel 2013, con un crescente sviluppo di progetti nei settori delle telecomunicazioni, infrastrutture e industriali..Il presidente ha anche sottolineato che la natura degli investimenti è mutata e da un tipo di investimenti prevelentemente legati al settore estrattivo si sta spostando verso i servizi e le costruzioni.

Thein Sein ha anche sottolineato che il turismo sta diventando una storia di successo con un numero sempre più crescente di  arrivi registrato negli ultimi anni. Il settore del turismo ha raggiunto il record di due milioni di turisti nel 2013 e “ci si attende di arrivare a tre milioni quest’anno e cinque milioni nel 2015”.

Nel corso del suo discorso durato circa 45 minuti, il presidente ha anche sottolineato che per poter raggiungere gli standard democratici bisognerà emendare i contenuti dell’attuale costituzione, approvata con un referendum fortemente criticato. La costituzione garantisce ai militari birmani un ruolo molto forte nella politica del paese ed un quarto dei seggi, vieta l’elezione  alla presidenza della repubblica della leader birmana Aung San Suu Kyi e non è accettata dalle minoranze etniche che chiedono maggiore autonomia nelle loro regioni.
“Vi sollecito a farlo (emendare la costituzione) gentilmente e tranquillamente, sulla base della esperienza, della lungimiranza e sincerità di tutte le parti interessate coinvolte” ha dichiarato ai parlamentari. "E ciò non porterà ad una impasse politica”.

Il presidente ha anche aggiunto che l’esercito manterrà un ruolo nella politica del paese. “ Vi è ancora bisogno dell’esercito nelle tavole rotonde politiche dove si risolvono i problemi attraverso mezzi politici” ha aggiunto. “la riduzione graduale del ruolo dell’esercito dipende dalla pace interna e dallo sviluppo come pure dalla maturità della democrazia”. Ha anche aggiunto che la costituzione deve essere modificata tenendo a mente il dialogo politico tra il governo e i gruppi etnici armati, che ci si attende abbia luogo dopo la firma di un tanto atteso accordo per il cessate il fuoco.

“ogni emendamento ha  possibili conseguenze positive e negative, non solo  per ora ma anche per il futuro” ha sottolineato Thein Sein, “quindi sarà importante pensare anche a questo”.  E ha aggiunto che crede fermamente che la guerra civile durata più di sessant’anni finirà presto. “ Ma perdere molto tempo nel processo di pace potrebbe togliere la speranza alle popolazioni etniche”

Il presidente ha valutato il lavoro dei suoi tre anni di governo. Ha elogiato la trasformazione apparente in una nazione governata costituzionalmente che viene accolta dagli altri paesi che una volta  l’avevano etichettata come una dittatura arretrata. Inoltre ha aggiunto il suo governo ha lavorato per la riconciliazione nazionale con sforzi soddisfacenti.

 “Oggi tutti possono vedere a che punto siamo con la transizione birmana verso la democrazia. Non dovremmo nemmeno parlarne”. Anche se ha ammesso che ci sono stati degli errori durante la sua amministrazione, ma non ha approfondito il concetto. Il presidente ha ringraziato il popolo birmano e la comunità internazionale per la partecipazione al processo di riforma iniziato da lui stesso, sottolineando che i risultati positivi si possono notare  in molti settori tra cui l’istruzione e la sanità, gli investimenti esteri, la liberazione dei prigionieri politici, la risoluzione dei conflitti sulle terre ed il processo di pace. “Ciascuno di noi ha la responsabilità di non mortificare le speranze del popolo.  Quello che abbiamo raggiunto durante il nostro governo sarà ricordato dalla storia”. Ha concluso.