26/05/2009
Urgente - Comunicato Stampa CISL a seguito della Conferenza Stampa congiunta tra Bonanni e il Ministro degli Esteri Frattini
Il Segretario Generale della CISL Raffaele
Bonanni ringraziando il Ministro degli
Esteri Franco Frattini per aver indetto una conferenza stampa
congiunta così positivamente inusuale, che ha visto la partecipazione anche di Maung Maung, Segretario
Generale del Sindacato Birmano FTUB, ha
illustrato le richieste della CISL al
governo e alla comunità internazionale perché si vada finalmente oltre le
dichiarazioni di condanna e si adotti una forte pressione affinché il
Rappresentante della UE Piero
Fassino, Ban Ki-moon Segr. Gen. ONU e il Segretario
dell’Asean Surin possano immediatamente andare in Birmania per negoziare con la giunta
la liberazione
immediata di Aung San Suu Kyi e di tutti i prigionieri politici e sindacali (38
sindacalisti condannati ad oltre 20 anni); perché la giunta accetti l’avvio del
dialogo con l’opposizione e le rappresentanze etniche per la transizione alla
democrazia, e perché attraverso il dialogo che si attui innanzitutto la
revisione della costituzione, approvata con la forza dai militari. Tale
revisione, secondo Bonanni è la condizione imprescindibile perché la comunità internazionale accetti le elezioni indette per il 2010,
elezioni che dovranno tenersi sulla base di una legge elettorale democratica e con
la partecipazione di osservatori internazionali.
Tra le
altre richieste, Bonanni ha chiesto che i governi Europei rafforzino le sanzioni economiche
e ne condizionino la riduzione alla attuazione degli impegni per
la transizione vera alla democrazia, introducendo sanzioni che proibiscano alle
imprese europee di fornire polizze assicurative in Birmania e sanzioni sulle transazioni finanziarie attraverso il divieto di utilizzo dell’euro
come valuta per le transazioni commerciali con persone o imprese birmane, così
come hanno fatto gli USA.
Raffaele Bonanni, mentre ha espresso
apprezzamento per le poche imprese che si sono ritirate dalla Birmania, ha anche annunciato la pubblicazione della
lista delle imprese italiane che continuano a lavorare con questo paese ed ha
chiesto di interrompere tali rapporti fino a quando non vi sarà un profondo
cambiamento democratico e serie garanzie perché i lavoratori e le lavoratrici
possano lavorare con dignità e non
essere vittime di lavoro forzato e di sfruttamento violento e disumano e perché
possano avere il diritto di organizzazione e contrattazione collettiva, oggi
negato con il carcere.
La CISL ha presentato un nuovo elenco
di imprese che continuano, nonostante le decisioni europee a importare ed
esportare prodotti, soprattutto del settore del legno, della meccanica,
elettronica e potenzialmente della difesa. La CISL chiede che gli uffici preposti delle Dogane e delle
Finanze, in particolare gli Uffici Centrali Antifrode predispongano
tutte le procedure e gli strumenti necessari affinchè le imprese non esportino
o importino in violazione delle decisioni assunte dalla UE, anche attraverso la
triangolazione con Cina e Thailandia.
Alle altre imprese che fanno affari
con la Birmania, pur non in violazione delle norme europee, soprattutto in
questo delicato momento, la CISL chiede di interrompere tali affari perché
comunque alimentano la permanenza di
questa giunta militare che basa il suo potere sulle uccisioni, sugli stupri,
sul lavoro forzato, sulla confisca delle terre e sulla incarcerazione arbitraria di migliaia di uomini e donne che
non hanno commesso altro crimine che quello di lottare per la democrazia e i
diritti. La CISL, impegnando i propri
iscritti chiede di fare un passo indietro e chiede a tutti i consumatori di boicottare le imprese, comprese quelle del turismo, che
continuano a chiudere gli occhi di fronte a questa sanguinaria dittatura.