Gli abitanti dei villaggi nell'area di Dawei denunciano le aziende minerarie presenti nella zona per danni da inquinamento
anni di denunce inascoltate per i danni subiti dalla grande miniera di stagno e tungsteno nella zona di Dawei
Gli abitanti dei villaggi della Divisione di Tenasserim nel distretto di Dawei hanno annunciato che presenteranno una denuncia contro l’azienda tailandese ed una azienda del governo birmano che operano nella miniera di stagno per chiedere l’indennizzo dei danni ambientali sulle loro fattorie causate dalle acque di risulta della miniera.
In un comunicato stampa emesso domenica 16 marzo, e diffuso da Earth Right International i residenti del villaggio di Myaung Pyo hanno dichiarato che protesteranno presso la corte del distretto di Dawei per le attività della azienda tailandese Pongpipat e di quella di proprietà pubblica birmana Mining Enterprise 2, controllata dal Ministero delle miniere. Gli abitanti del villaggio etnico di Dawei hanno dichiarato che le loro terre sono state inquinate da un crescente aumento delle acque di scarico da quando la birmana di Pongpipat aveva rilevato la miniera di Heinda. La azienda tailandese aveva firmato un accordo di coproduzione con la Mining Enterprise 2 nel 1999 e detiene i diritti per il 65% della produzione di stagno e tungsteno che è trasportato nella vicina Tailandia per la lavorazione.” Gli stagni e i fiumi sono stati inquinati e molte specie di piante e animali si sono estinti e molte delle nostre piantagioni, case, pozzi e edifici religiosi sono stati distrutti a causa dei rifiuti e dei sedimenti” hanno dichiarato nel comunicato gli abitanti. “nel 2012 si sono registrati maggiori allagamenti a causa della ulteriore distruzione di case, piantagioni e risorse acquatiche lungo lo stagno di Myaung Pyo, che è ora pieno di rifiuti e sedimenti derivanti dal progetto minerario!.
Myaung Pyo è la zona maggiormente colpita dei 10 villaggi che soffrono degli impatti ambientali diretti dalla enorme miniera di stagno, a circa 25 chilometri ad est della città di Dawei nella Township di Myitta. Il villaggio di circa 100 famiglie si trova in una valle tra le colline del Tenasserim e le attività minerarie a Heinda, che si trova in una sona montagnosa a due chilometri di distanza producono un continuo flusso di acqua fangosa che confluisce in un torrente che attraversa il villaggio di Myaung Pyo. Nel corso di una visita di giornalisti dell’Irrawaddy si è riscontrato come gli stagni delle fattorie sono stati coperti da uno strato di fango largo circa un chilometro che aveva raggiunto i bordi del villaggio dove era stato costruito un muro di terra per proteggere le case. Ma il flusso dalla miniera aveva scavalcato il muro e i residenti avevano dovuto scavare una rete di trincee per incanalare le acque nere e putride intorno alle loro case di bambo. Le famiglie impoverite avevano denunciato un drastico calo dei loro redditi a causa della perdita delle terre, mentre la loro salute risentiva della carenza di acque potabili visto che i pozzi erano stati contaminati dalle acque di risulta. Gli abitanti dei villaggi avevano dichiarato di aver presentato numerose proteste alla azienda tailandese, alle autorità locali e alla karen National Union, un gruppo ribelle che controlla il territorio montagnoso intorno alla miniera, ma le loro richieste di porre fine all’inquinamento e di ottenimento di un risarcimento sono state ignorate. Domenica scorsa gli abitanti dei villaggi avevano dichiarato che avrebbero chiesto giustizia e avrebbero chiesto di far rispettare i loro diritti attraverso la denuncia delle aziende responsabili dei danni.
Thant Zin, un coordinatore della Dawei Development Association (DDA), una ONG locale che sostiene le iniziative delle comunità per i diritti ha dichiarato che un avvocato rappresentante degli abitanti aveva avuto un primo contatto con l’azienda tailandese a luglio dello scorso anno, ma che l’azienda aveva inviato le denunce alle autorità locali. “quindi gli abitanti hanno deciso di denunciare l’azienda e la Mining Enterprise 2 perché è il modo migliore per chiedere gli indennizzi visto che il governo e l’azienda per molti anni non hanno risposto alle loro denunce. Bisognerà vedere cosa succederà anche se il sistema giudiziario birmano è stato spesso criticato per l’assenza di indipendenza e per la corruzione. Il Tenasserim che corre da nord a sud lungo il confine tra Birmania e Tailandia è ricco ed i minerali, e depositi di stagno e tungsteno che sono stati oggetto di attività minerarie a Heinda ed in altri siti, sin dai tempi della presenza Britannica, fino alla firma del cessate il fuoco del 2012, il KNU aveva guidato per decenni l’insurrezione nella intensa zona forestale lasciando l’area intoccata ed inaccessibile. Dalla apertura della Birmania sotto il governo riformista nel 2011, numerose imprese minerarie hanno mostrato un interesse nello sfruttamento delle regioni remote, comprese le colline del Tenasserim, anche in assenza di una riforma della legge mineraria del 1994 e di fronte alle lunghe procedure per la approvazione delle licenze minerarie, che hanno raffreddato gli entusiasmi degli investitori. La divisione della Camera di Commercio e industria del Tenasserim ha dichiarato che oltre 50 aziende minerarie hanno chiesto al governo la approvazione di licenze di esplorazione di riserve di stagno, tungsteno, carbone e oro nella zona sud. Attualmente 10 aziende hanno ottenuto licenze minerarie e per attività esplorative nell’area. il gigante indonesiano di proprietà pubblica PT Timah ha dichiarato ai media lo scorso gennaio che si aspetta di iniziare il prossimo giungo le attività esplorative su circa 10.000 ettari di concessioni minerarie nella Divisione del Tenasserim e le attività minerarie agli inizi del 2015.