Donne http://www.birmaniademocratica.org/ViewCategory.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630 3768edd81f384f7a813de5cc93e381d3 Women-Led Resistance in Myanmar One Year Since the Failed Coup How women are leading the Myanmar Spring Revolution 2022-03-10T15:14:18.8830000+01:00 INTRODUCTION Women in Myanmar have shown their strength over decades of armed conflict. They have also reshaped a landscape of patriarchal values that have long attempted to shape the country. Advocates have been calling for stronger legislation to protect women from physical and emotional violence, but there has been a disappointing lack of desire to pass laws which would protect survivors and ensure access to justice. The malice exhibited by the Myanmar junta includes many years of sexual violence perpetrated during internal conflict. Under these harrowing circumstances, women and girls bear the burden. They are targeted by soldiers while trying to escape raids, and flee organized violence. Those who survive are left traumatized and often without adequate access to psycho- social counseling. Their lives, along with their families, are forever marred by the regime’s vehemence. Pathways to justice are filled with roadblocks, including costly trials and protection granted to soldiers. The junta has been able to evade accountability and increase the likelihood of repeat offenses. Years of impunity has reinforced a deeply flawed legal system that denies the dignity, safety and security of victims. Since the failed Myanmar coup on 1 February 2021, civilians have come under fire as soldiers have attempted to squander resistance movements through any means necessary. Over 1,500 people have been killed and hundreds more injured, according to local documentation groups. Against this backdrop of unyielding violence, women’s resistance movements have prevailed under the darkest of circumstances. Pro-democracy campaigns have taken place in spite of the threats and risks to their physical and digital security. In the presence of the Myanmar military, women have never been safe. Nevertheless, women’s voices for change continue to persevere. Against all odds, indeed, they continue to resist http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=3768edd81f384f7a813de5cc93e381d3 Thu, 10 Mar 2022 14:14:18 GMT c3462ff26436498fb77957635911868a The Women’s Leading Role in the Spring Revolution: A New Innovative Perspective for the Future Cecilia Brighi Segretaria Generale Italia-Birmania.insieme 2022-03-10T15:20:01.0170000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=c3462ff26436498fb77957635911868a Thu, 10 Mar 2022 14:20:01 GMT 27dac1c2db934930a351204037adba83 LINKING WOMEN AND LAND IN MYANMAR RECOGNISING GENDER IN THE NATIONAL LAND USE POLICY TRANSNATIONAL INSTITUTE February 2015 2017-01-03T12:14:09.6870000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=27dac1c2db934930a351204037adba83 Tue, 03 Jan 2017 11:14:09 GMT f6817a6d568c411aac80f285dcb9470d Safeguarding women and girls affected by the crisis in Myanmar’s Rakhine State 2017-01-03T12:05:28.1930000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=f6817a6d568c411aac80f285dcb9470d Tue, 03 Jan 2017 11:05:28 GMT ecb4d3a34e7b44759109cf6c5c37d2f1 women in Conflict and peace Myanmar The women role in Kachin conflict 2017-01-03T12:09:46.2670000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=ecb4d3a34e7b44759109cf6c5c37d2f1 Tue, 03 Jan 2017 11:09:46 GMT fdabfa308cb1402e801e8e9e7950c728 THEMATIC REPORT ON FERTILITY AND NUPTIALITY Census Report Volume 4-A the 2014 Myanmar Population and Housing Census 2017-01-03T12:01:20.7000000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=fdabfa308cb1402e801e8e9e7950c728 Tue, 03 Jan 2017 11:01:20 GMT 6e51f1b91c46416fbe5db33d2067e4d3 Gender Equality, womens rights. A situation analysis il documento analizza i dati connessi alla situazione politica, sociale, economica e la strategia di genere del governo, di partecipazione alla vita economica, la lotta alla povertà , il diritto alla salute, all'istruzione etc... 2017-01-03T11:55:06.1430000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=6e51f1b91c46416fbe5db33d2067e4d3 Tue, 03 Jan 2017 10:55:06 GMT 94eb41fc814b42aa9bc20a6fe4fe6ca7 Donne nelle situazioni di conflitto 2016-10-29T09:45:13.7370000+02:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=94eb41fc814b42aa9bc20a6fe4fe6ca7 Sat, 29 Oct 2016 07:45:13 GMT 732ee95972d84d129c41363c00a128a6 VIOLENZA SESSUALE SISTEMATICA NELLE ZONE ETNICHE IN BIRMANIA: UN NUOVO RAPPORTO il rapporto documenta 100 casi di stupro da parte di militari nelle aree etniche e indica le azioni politiche per arrestare tali violenze 2014-03-07T08:19:20.8870000+01:00 Il nuovo rapporto pubblicato da Women’s League of Burma (WLB) che raccoglie 13 organizzazioni di donne di diverse zone etniche, chiede la fine di un sistema prevalente di impunità “che non solo permette ai responsabili di evitare la messa sotto accusa, ma che alimenta anche una cultura di continua e crescente violenza. “Per dare giustizia alle vittime di stupro e violenza sessuale, dobbiamo intraprendere passi per assicurare la verità, la giustizia e l’accountability” ha dichiarato Tin Tin Nyo, Segretaria Generale della Women’s League of Burma. “ Non ci potrà essere una vera riforma senza la interruzione di tutte le forme di violenza, senza un cambiamento del sistema giudiziario, senza l’emendamento della costituzione e la attuazione della legge per tutelare le vite delle donne”. Il rapporto dichiara che nonostante la transizione ad un governo civile, compresa l’adozione della nuova costituzione del 2010 e le elezioni nel 2011, l’offensiva militare continua nelle aree etniche. Il rapporto documenta i casi di numerose violenze sessuali nei confronti di 100 donne compresi 1 47 casi di stupri di gruppo con vittime che avevano persino 8 anni di età. “questi crimini non sono eventi casuali, ma parte di un modello sistematico ed ampio di violenza sessuale. Dal 2010 il governo ha intrapreso limitate riforme democratiche e condotto dialoghi di pace con in gruppi etnici ma sino ad ora non ha affrontato questi crimini o chiesto conto ai loro responsabili.” http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=732ee95972d84d129c41363c00a128a6 Fri, 07 Mar 2014 07:19:20 GMT 5220bf7866594e83972f049cf80b7ebb Fondamentale la partecipazione delle donne alle prossime elezioni politiche Un primo passo attraverso un percorso formativo sul ruolo della dimensione di genere e sulla partecipazione delle donne e un dialogo con i rappresentanti della Commissione Elettorale 2014-06-26T10:29:06.3970000+02:00 L’inclusione delle donne nel processo politico ed elettorale è cruciale per tutte le democrazie, da quelle in transizione a quelle sviluppate. Quindi visto che la Birmania sta introducendo le riforme democratiche, il coinvolgimento delle donne nel processo di transizione è fondamentale per la attuazione dei principi democratici. Il Global Women’s Leadership Fund (GWLF) – fondato da USAID -IFES promuove l’empowerment delle donne e la integrazione della questione di genere nei processi di pacificazione e di transizione in atto. Nel quadro di questo programma, vi è una parte dedicata alla formazione per la definizione delle risorse nella democrazia, governance ed elezioni (BRIDGE). A settembre 2013, l’IFES ha condotto un modulo formativo su gender ed elezioni che ha coinvolto 18 rappresentanti delle organizzazioni della società civile e 9 rappresentanti della Commissione per le elezioni (UEC).Il corso si è tenuto a Nay Pyi Taw, presso il centro di formazione dell’UEC sostenuto da IFES. Per la prima volta in Birmania i rappresentanti della società civile hanno lavorato direttamente per definire ,insieme allo staff dell’UEC, le strategie. Un passo avanti significativo da entrambe le parti. Come risultato le priorità e le raccomandazioni identificate dal gruppo sono state presentate direttamente ai commissari dell’UEC. La formazione ha dato l’opportunità alle organizzazioni locali e alla UEC di capire il ruolo che ciascuno può giocare nel processo democratico, a permesso di costruire rapporti e promuovere la fiducia reciproca. Il Commissario per le elezioni Dr. Daw Myint Kyi ha aperto i lavori e ha discusso l’importanza della partecipazione delle donne nel processo elettorale birmano ed ha sottolineato l’impegno della Birmania nei confronti della Convenzione contro tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW). Durante i tre giorni di formazione i partecipanti, uomini e donne, hanno discusso delle barriere alla partecipazione delle donne e hanno analizzato ciascuna componente del ciclo elettorale. I partecipanti hanno ricostruito il ciclo elettorale concentrandosi sulla parità di genere dalla definizione del quadro legale al periodo post elettorale. A partire da questa analisi il gruppo ha identificato i problemi prioritari che tutti i soggetti interessati devono affrontare. Questi comprendono l’inclusione delle donne nel processo di registrazione degli elettori, l’aumento dell’impegno formativo nei confronti delle donne. Le procedure delle elezioni e l’aumento del ruolo delle donne nei partiti politici. Queste tematiche prioritarie sono state sviluppate ulteriormente e il gruppo ha individuato le strategie che la UEC e le organizzazioni della società civile dovrebbero attuare per affrontare le barriere alla partecipazione, facendo riferimento anche alle donne delle nazionalità etniche, le donne in agricoltura, quelle con disabilità le giovani e le rifugiate interne. Altre strategie discusse hanno riguardato l’aumento del numero delle candidate e la questione delle quote di donne e i sistemi elettorali. Alla fine del percorso formativo, sulla base delle priorità individuate, i partecipanti sono stati divisi in gruppi, che hanno lavorato per la definizione delle componenti di genere che dovrebbero essere inserite nella bozza di piano strategico quinquennale dell’UEC. Il gruppo ha presentato le proprie osservazioni ai commissari UEC insieme a raccomandazioni specifiche per il mainstreaming delle questioni di genere in tutto il piano strategico. Grazie al finanziamento di USAID del programma di assistenza elettorale alle elezioni e ai processi politici, l’IFES lavora con la UEC alla programmazione strategica e al termine del programma del GWLF, si occuperà di formulare l’approccio di genere di questo lavoro. Il presidente dell’UEC U Tin Aye ha chiuso il percorso formativo con un intervento seguito da un dibattito con i rappresentanti della società civile, sottolineando la necessità di collaborare con le organizzazioni della società civile al fine di promuovere nel 2015 elezioni libere ed eque. In risposta a queste riflessioni la D.ssa Thet Thet Khine dell'Associazione delle donne imprenditrici birmane, riconosciuto che le organizzazioni della società civile devono lavorare insieme e con la UEC per poter raggiungere l’obiettivo di elezioni libere ed eque nel 2015, e che si spera che le lezioni derivanti dalle elezioni del 2012 possano servire da lezione. "Inizialmente non mi aspettavo molto da questo workshop, perché pensavo di aver molta dimestichezza con le questioni di genere. Comunque in seguito ho trovato che è stato molto interessante, perché abbiamo discusso della questione di genere dal punto di vista delle elezioni. E questa per me, è una esperienza nuova . Con questo workshop ho imparato molto sulle donne in quanto candidate: sulle sfide che devono affrontare e su come superarle. La nostra organizzazione sta dando potere alle donne. E ho imparato il modo con cui condividere questa esperienza. Ho apprezzato non solo l’IFES ma anche la UEC per l’organizzazione di questo modulo”. Visto che il gruppo ha identificato una serie di barriere per l’inclusione delle donne nel processo elettorale e ha sviluppato una serie di proposte pratiche e di punti di azione per tutti gli stakeholders, l’IFES consoliderà le questioni individuate nel workshop e le utilizzerà come punto di riferimento per le altre organizzazioni della società civile. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=5220bf7866594e83972f049cf80b7ebb Thu, 26 Jun 2014 08:29:06 GMT 23e3adc9f4e34c5287334cad12bc21e6 La protesta delle donne birmane contro i disegni di legge che limitano i matrimoni interreligiosi 2014-06-17T20:21:47.2630000+02:00 di Elena di Padova Un gruppo di 97 organizzazioni birmane, costituito per la maggior parte da associazioni di donne, ha denunciato con un appello dello scorso 6 maggio una proposta di legge sui matrimoni interconfessionali. Avanzata inizialmente nel luglio scorso da un gruppo di monaci fondamentalisti e appoggiata dal Presidente Thein Sein, la legge obbligherebbe le donne buddiste a sposarsi unicamente con uomini dello stesso credo. I partner di altre fedi religiose dovrebbero convertirsi al buddismo e ottenere l’autorizzazione al matrimonio da parte dei genitori della sposa. Infrazioni potrebbero essere sanzionate con dieci anni di reclusione e la confisca dei beni. La legge, frutto di una crescente campagna di odio contro la minoranza musulmana, fa parte di un più ampio pacchetto chiamato “Legge per la protezione della razza nazionale” che prevede la messa al bando della poligamia, misure di controllo della popolazione e limitazioni alla conversione religiosa. A proporre la legge è stata l’Organizzazione per la protezione della razza e religione nazionali (Opnrr), con forti legami con esponenti di governo e capeggiata dal monaco Tilawka Biwuntha. I membri del Opnrr, un tempo in prima linea del movimento democratico, sostengono che la legge rappresenti una soluzione ai frequenti episodi di violenza fra buddisti e musulmani verificatisi a partire dalla metà del 2012. Questi, principalmente istigati dalla propaganda anti-musulmana, hanno finora lasciato almeno 350 vittime e circa 140.000 sfollati soprattutto musulmani. I musulmani rappresentano, secondo le stime ufficiali, circa il 4% della popolazione birmana. L’Opnrr ritiene che la legge sia necessaria per controllare la crescita della popolazione musulmana e proteggere le donne dalle conversioni forzate. A proposito, uno dei suoi principali leader, Ashin Wiratu, (che si è aggiudicato la copertina del Time dal titolo “Il Volto del Terrore Buddista”), ha dichiarato: “stanno prolificando troppo, rubando le nostre donne e violentandole [....] Vogliono occupare il nostro paese, ma non glielo permetteremo. La Birmania deve rimanere buddista (1)”. Il Movimento 969 (numero simbolico buddista) ha condotto campagne di boicottaggio dei negozi musulmani incitando in alcuni casi attacchi contro di loro. Il Movimento 969 ha avuto un tale seguito da riuscire a raccogliere nel febbraio scorso più di un milione di firme per chiedere il varo della legge. Un gruppo di associazioni di donne aveva risposto all’iniziativa dei monaci con una vasta campagna di mobilitazione dei vari segmenti della società civile producendo anche il poster “Women are Wise"(2). Il loro appello è riuscito a raccogliere nel giro di pochi mesi 97 adesioni che sono passate in circa dieci giorni a 150. Nell’appello le associazioni hanno dichiarato che la legge violi la libertà di scelta delle donne ed “è basata sulla convinzione discriminatoria che le donne sono più deboli a livello fisico e mentale”. La dichiarazione delle associazioni ha denunciato il mancato rispetto, implicito nella legge, della capacità delle donne di pensare razionalmente e di prendere decisioni. La donna birmana si trova a rappresentare la principale depositaria dei valori della religione buddista praticata da circa l’89% della popolazione birmana. L’appello delle associazioni afferma a proposito che la proposta di legge: “ripone esclusivamente sulle donne la responsabilità di salvaguardare la razza, la religione, la cultura e tradizioni”. In un’intervista una delle attiviste più di spicco e coordinatrice del Gender Equality Network, May Sabe Phyu, ha aggiunto che la legge nasconde la convinzione che l’identità nazionale necessiti la soggiogazione della donna (3). Invece che proteggerla, come dice Wiratu, la donna buddista si trova ad essere discriminata, subendo un diverso trattamento sia degli uomini che delle stesse donne di altre minoranze religiose. Le donne buddiste con partner musulmani sono già state prese di mira: lo scorso aprile nella cittadina di Pegu una folla impazzita ha incendiato il quartiere di una ragazza buddista per punirla della sua relazione con un musulmano. In questo delicato processo di transizione democratica del paese, la donna birmana si trova quindi ad essere uno strumento di odio e di propaganda da parte del governo contro le minoranze etniche e religiose. Lo scorso gennaio l’associazione Women’s League of Burma aveva denunciato nel suo rapporto “Same Impunity, Same Patterns” l’uso sistematico dello stupro da parte dei militari birmani come strumento di guerra contro le minoranze etniche(4). Secondo il parere delle associazioni firmatarie dell’appello, la legge oltre a rallentare il processo di pace e il dialogo inter-religioso, è solo un pretesto per sviare l’attenzione da altre tematiche di importanza cruciale per il paese e in particolare le elezioni del 2015. Infatti, vari gruppi di opposizione guidati dalla Lega Nazionale per la Democrazia (Nld), il partito del Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, sono da tempo impegnati in una campagna per riformare la costituzione prima delle elezioni e per ridimensionare il potere dei militari che occupano il 25% dei seggi parlamentari. La stessa Aung San Suu Kyi, seppure abbia condannato la legge perchè viola i diritti delle donne, non ha preso posizioni di denuncia verso le discriminazioni ed attacchi contro i musulmani, atteggiamento probabilmente dovuto alla paura di perdere consenso in vista delle prossime elezioni. Le associazioni hanno chiamato il governo a dare priorità ad altre azioni più importanti per il cammino democratico del paese come la riforma costituzionale e il processo di riconciliazione nazionale. Queste hanno inoltre suggerito azioni più efficaci per la promozione dei diritti delle donne come la registrazione obbligatoria dei matrimoni e il varo di una legge contro la violenza sulle donne e contro i matrimoni precoci. Inoltre, le associazioni hanno denunciato che la legge è in violazione della Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro la donna (Cedaw) di cui la Birmania è firmataria. Come ha anche sottolineato Human Rights Watch, la legge è contraria all’articolo 16 della Cedaw che sancisce “lo stesso diritto di contrarre matrimonio” per uomini e donne. Negli ultmi giorni attivisti e attiviste hanno subito minacce di morte. I rappresentanti del Opnrr non hanno tardato a rispondere all’appello definendo “traditori” i suoi firmatari. Il portavoce del Presidente Thein Sein ha dichiarato di aver istruito la commissione legislativa al fine di assicurare che la legge non arrechi pregiudizio ai diritti delle donne. Il Vice Ministro degli Affari Religiosi, Maung Maung Htay, che sta al momento esaminando la proposta di legge, aveva promesso di invitare i rappresentanti dell’opinione pubblica per dare suggerimenti sulla bozza prima di sottoporla al Parlamento, la cui sessione è cominciata il 28 maggio. A proposito, il 13 maggio gli stessi firmatari avevano domandato un incontro per discutere la legge in una lettera a Thein Sein, richiesta finora rimasta inascoltata (5). (1) Time, 1 luglio 2013. (2) http://www.burmapartnership.org/2013/07/womens-groups-launch http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=23e3adc9f4e34c5287334cad12bc21e6 Tue, 17 Jun 2014 18:21:47 GMT 2724fca297fd4723a02397ee1ff2104d Bambina di sette anni violentata da un soldato a Maungdaw Il 7 maggio una bambina di sette anni, che vive nel villaggio di Kyaukle, vicino alla città di Maungdaw (Stato dell’Arakan - Birmania occidentale) è stata violentata. Così affermano le testimonianze dei residenti del luogo, raccolte da Mizzima. La violenza è avvenuta alle 19.00 circa, quando la bambina tornava verso casa, dopo aver comprato delle medicine per il padre. 2014-02-17T16:07:22.4200000+01:00 “Era andata alla più vicina farmacia per comprare delle medicine per il padre. Non appena raggiunto un angolo buio della scuola, è stata imbavagliata e trascinata nella vicina foresta da un soldato e lì violentata” ha detto ai giornalisti di Mizzima uno degli abitanti dell’area Shwesar di Maungdaw. Un parente della vittima ha raccontato che le ricerche sono state condotte dopo che la bambina non è stata vista ritornare a casa in tempo. E’ stata trovata nella vicina foresta, a circa 300 yards dalla scuola, verso le 2 di notte. “Non appena accortisi che non tornava a casa in tempo, la famiglia della bambina ha avvertito i parenti e quindi sono iniziate le ricerche. Abbiamo cominciato alle 22.00. L’abbiamo ritrovata priva di sensi nella foresta” ha aggiunto un abitante del posto. La bambina è stata portata in ospedale ed è ora sotto trattamento. “La bambina è stata ammessa in ospedale solo di venerdì (un giorno dopo l’accaduto) ed è rimasta priva di conoscenza per circa un giorno. Ora sta meglio ed è fuori pericolo” ha detto un membro dello staff dell’ospedale di Maungdaw. La bambina, dopo aver ripreso conoscenza, ha detto che lo stupratore potrebbe essere stato un soldato della vicina unità che stazioni nei pressi della scuola, ha riferito un parente a Mizzima. Il maggiore Kyi Aung della città di Maugdaw – Aungbala village n. 6 Border Inspection and Command (Na Sa Ka) – ha visitato la scena del crimine e iniziato le indagini. Ma il colpevole non è stato ancora identificato, secondo una fonte vicina alle forse di sicurezza che operano sul confine (Na Sa Ka). “Il maggiore ha visitato la scuola nel villaggio di Kyaunkle dove i soldati stazionavano il 10 maggio. Ma non è ancora stato in grado di individuare lo stupratore” ha riferito. L’unità di ingegneri proviene dal Garrison Engineer Battalion basato a Sittwe e sono stato mandati per erigere le barriere sul confine. Il comando generale del Na Sa Ka ha detto ai genitori della bambina di non denunciare l’accaduto agli ufficiali superiori, promettendo di pagare una qualche somma di denaro per le spese mediche e come risarcimento, secondo la fonte vicina al Na Sa Ka. L'Agenzia Birmana “Narinhjira”, di base in Bangladesh, riferisce di un caso simile con un altro funzionario dell’esercito che ha violentato una bambina nel villaggio Thri Konbaung, sempre in Maungdaw, il mese scorso. (L'articolo è stato tratto da Mizzima. Puoi leggerlo su http://www.mizzima.com/news/inside-burma/2108-seven-year-old-girl-raped-in-maungdaw.html) http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=2724fca297fd4723a02397ee1ff2104d Mon, 17 Feb 2014 15:07:22 GMT aa5085b070b540e792f665554b54a038 69° Compleanno della Leader birmana Aung San Suu Kyi 15 organizzazioni di donne si sono coalizzazzatea sostegno della campagna di Aung San Suu Kyi in vista delle elezioni del 2015 2014-06-25T16:28:52.9770000+02:00 Aung San Suu Kyi ha celebrato il suo compleanno con 140 colleghi nel compound del Parlamento a Nay yi Taw. In un comunicato pubblicato il 19 giugno, l’organizzazione, ‘Women’s Political Action 2015’, nata per dare voce alle donne in vista delle prossime elezioni, che si terranno alla fine del 2015, ha dichiarato che le iscritte alle 15 organizzazioni aderenti lavoreranno a sostegno della campagna di Aung San Suu Kyi.” Abbiamo fiducia nella nostra leader del popolo, se diventerà presidente le organizzazioni delle minoranze etniche si uniranno” ha dichiarato Ma Pyoe Lett Han, quale componente della rete. “Lei ha fatto enormi sacrifici e tutto il possibile per il bene dell’economia del paese e del welfare del popolo birmano. Per questo la sosteniamo.” Daw Aung San Suu Kyi, che ha celebrato il suo compleanno insieme a 140 colleghi, nel compound del Parlamento a Nay Pyi Taw, ha inviato una dichiarazione formale alla celebrazione in suo onore organizzata per questa occasione nella Sede principale dell’NLD a Yangon. “I compleanni rappresentano momenti in cui riflettere sulle azioni dell’anno passato. Come politica, preferisco guardare a quanto è stato ottenuto nell’interesse del mio paese, più di quanto è ottenuto sul piano personale “ ha dichiarato la Presidente dell’NLD. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=aa5085b070b540e792f665554b54a038 Wed, 25 Jun 2014 14:28:52 GMT 2b5c025950c9487085f1a4303abed253 Aung San Suu Kyi incontra il Presidente Thein Shwe Un importante incontro i cui contenuti non sono stati divulgati. Probabilmente si è discusso della modifica della costituzione 2014-03-11T07:43:02.5900000+01:00 “Si sono incontrati nella casa di campagna del Presidente a Naypyidaw dalle 5 alle 5.50” ha dichiarato Zeyar Thaw, un funzionario del settore comunicazione dell’ufficio nazionale dell’NLD nella capitale e membro del Parlamento per il partito della leader. Zeyar Thaw ha rifiutato di fornire dettagli di ciò che è stato discusso durante l’incontro di circa un’ora perché il paese non intende rilasciare informazioni sull’incontro”. In ogni caso Monywa Aung Shin, il funzionario incaricato del Comitato centrale dell’NLD ha dichiarato a The Irrawaddy che l’incontro p stato aperto dal Presidente. “Per quanto ne so alla riunione non ha partecipato nessun altro, solo Daw Aung San Suu Kyi e U Thein Sein”. L’incontro di domenica scorsa è stato il primo di quest’anno. I due si sono incontrati in tutto quattro volte dallo storico primo incontro del 2011. L’ultimo incontro si è tenuto ad agosto. Durante la riunione di domenica i due leader potrebbero aver parlato di un incontro tra quattro partiti, proposto da Suu Kyi a novembre al Presidente. La leader della opposizione ha chiesto incontri con la sua partecipazione, quella di Thein Sein, il potente speaker della Camera bassa Shwe Man e il comandante in capo dell’esercito Min Aung Hlaing per discutere gli emendamenti alla costituzione. Il presidente all’epoca aveva rifiutato tale proposta dicendo che avrebbe preso in considerazione la proposta di incontro, dopo che il comitato congiunto per la revisione costituzionale del parlamento aveva rilasciato la proposta di cambiamento della costituzione del 2008. Il comitato aveva sottoposto le proposte al Parlamento a fine gennaio di quest’anno e era stato formato un nuovo comitato per discutere gli emendamenti. Suu Kyi aveva continuato a manifestare a sostegno della modifica della costituzione scritta dai militari che garantisce un ruolo delle forze armate nella polica e impedisce alla leader dell’NLD di candidarsi alla presidenza. La riunione di domenica tra Suu Kyi e Thein Sein ha avuto luogo solo due giorni dopo che il portavoce della Camera bassa Shwe Mann aveva dichiarato la sua disponibilità a tenere l’incontro a quattro. Il commentatore politico Yan Myo Thien aveva dichiarato che nell’incontro di domenica si sarebbe parlato con molta probabilità dell’incontro a quattro. “Dato l’attuale panorama politico è possibile che Daw Aung San Suu Kyi si concentrerà su tale riunione come pure sui cambiamenti costituzionali” ha dichiarato. “Credo che tenere quest’incontro sia la cosa più importante. Se si raggiungerà un accordo generale potrebbero allargarlo ad un dialogo politico globale e inclusivo. Se ciò succederà gli emendamenti costituzionali potranno considerarsi concordati” ha aggiunto. Nonostante aver incontrato più volte Thein Sein e Shwe Mann Suu Kyi ancora non ha incontrato Min Aung Hlaing. All’inizio di quest’anno aveva dichiarato a Napyidaw che aveva cercato di incontrare il Generale Min Aung Hlaing ma i suoi tentativi non hanno avuto successo. “I miei rapporti con lui non sono migliorati per nulla perché non sono riuscita ad incontrarlo” ha dichiarato la Presidente della NLD. “ma non ho mai gettato la spugna dopo aver fallito una volta”. Yan Myo Thein ha dichiarato di ritenere che l’incontro tra Suu Kyi e il comandante in capo è “strategicamente importante”. “I cambiamenti politici in questo paese sono impossibili senza un incontro con i militari” ha dichiarato. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=2b5c025950c9487085f1a4303abed253 Tue, 11 Mar 2014 06:43:02 GMT 8eb126d516eb48988ce098e03e84e992 Aung San Suu Kyi ammalata. Ma la corte allunga il processo - Articolo AP Irrawaddy - Secondo quanto riferito venerdì da fonti vicine all'opposizione democratica, Aung San Suu Kyi, detenuta a Insein, ha urgente bisogno di cure mediche ora, nella prigione dove si trova. La corte invece ha allungato il processo e senza una motivazione posticipa le dichiarazioni finali alla prossima settimana. 2014-02-13T14:14:30.2800000+01:00 Nel comunicato, la sua parte politica afferma di essere “gravemente preoccupata” circa lo stato di salute del Premio Nobel per la Pace, riferendo che non può dormire perché soffre di crampi alle gambe. Aung San Suu Kyi, 63 anni, è stata curata per i sintomi di disidratazione e bassa pressione nei primi giorni di maggio, pochi giorni dopo che l’americano Yettaw era stato arrestato per essersi introdotto furtivamente nella sua casa. Il regime militare ha accusato Aung San Suu Kyi di aver violato i termini dei propri arresti domiciliari per aver dato ospitalità all’Americano. Se trovata colpevole, rischia fino a 5 anni di carcere. Nella sua apparizione presso la corte, la giornata di martedì, è apparsa pallida e debole. Il Ministro degli Esteri della Birmania ha dichiarato in un comunicato domenica scorsa che a Suu Kyi, che è trattenuta in una “guest house” della prigione, “sono garantite adeguate cure mediche e che lei si trova in buona salute”. Le autorità hanno anche detto che un team di dottori la tiene sotto osservazione. Le dichiarazioni conclusive del processo sono state posticipate da Lunedì a Venerdì, ha detto Nyan Win, uno degli Avvocato di Aung San Suu Kyi. La ragione non è stata però resa pubblica. Il processo ha attirato a sè la condanna della comunità internazionale e dei sostenitori in Birmania di Aung San Suu Kyi, preoccupati che la giunta abbia trovato una scusa per continuare gli arresti della leader democratica oltre le elezioni dell’anno prossimo. Il suo partito (ndr La Lega Nazionale per la Democrazia) vinse in modo schiacciante le ultime elezioni nel 1990, ma i militari, che comandano nel Paese dal 1962, non gli hanno mai concesso di prendere il poterde, Aung San Suu Kyi si è dichiarata innocente. La sua difesa ha confermato che John W Yettaw, 53 anni, ha nuotato fino alla sua residenza, dove è stato per due giorni. Ma gli avvocati hanno anche argomentato che era compito preciso del servizio di sicurezza governativo osservare da vicino la sua casa per prevenire eventuali intrusioni. Yettaw, che è stato ricondotto presso la casa di Aung San Suu Kyi nella giornata di giovedì, per simulare davanti alle autorità giudiziarie la dinamica della sua intrusione, ha detto alla corte che era stato inviato da Dio per avvertire Suu Kyi di una premonizione da lui avuta e secondo la quale lei sarebbe stata presto assassinata dai terroristi, così ha detto Nyan Win. Yettaw arrivò segretamente nella casa di Suu Kyi alla fine dell’anno scorso, ma non riuscì ad incontrarla. In entrambi i casi, ha testimoniato, il personale della sicurezza lo ha osservato ma non ha fatto nulla per fermarlo, così ha concluso Nyan Win. (Puoi leggere l’articolo in originale su http://www.irrawaddy.org/highlight.php?art_id=15788) http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=8eb126d516eb48988ce098e03e84e992 Thu, 13 Feb 2014 13:14:30 GMT 063ff1b83af64ff0a5caead45f29cf0f Aung San Su Kyi: NLD e colloquio telefonico con Ban Ki Moon Birmania - Aung San Suu Kyi chiede revoca messa al bando Lnd Birmania. Aung San Suu Kyi chiede revoca messa al bando Lnd Presentato ricorso preso la Corte Suprema birmana Rangoon, 16 nov. (Ap) - Aung San Suu Kyi ha presentato ricorso presso la Corte Suprema birmana perché il suo partito, la Lega Nazionale per la Democrzia (Lnd), ottenga di nuovo lo status di associazione politica legale dopo essere stato sciolto dalla giunta militare la potere. L'Lnd era stato messo al bando dopo la decisione di boicottare le elezioni legislative dello scorso sette novembre, alle quali Suu Kyi - agli arresti domiciliari - non aveva potuto candidarsi: la leader democratica è stata scarcerata due giorni fa. (10 Novembre 2010) La leader dell'opposizione in Birmania, il premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi ha avuto oggi un colloquio telefonico con il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, al quale ha ribadito la sua richiesta per la liberazione di tutti i prigionieri politici da parte della giunta militare che governa ancora il suo paese. ''Aung San Suu Kyi ha espresso il suo sostegno alla prossima visita a Yangon del consigliere dell'Onu per la Birmania e il suo desiderio di impegnarsi insieme a lui per sostenere le questioni relative al popolo della Birmania'', si legge in un comunicato del Palazzo di Vetro. L'advisro dell'Onu, Vijay Nambiar, avrebbe dovuto visitare il paese prima delle elezioni dello scorso 7 novembre, ma la giunta aveva rinviato il permesso a dopo la consultazione. Lo stesso Ban Ki-Moon si era recato in Birmania lo scorso anno, ma non gli era stato concesso di incontrare Suu Kyi, all'epoca ancora agli arresti domiciliari. (10 Novembre 2010) 2014-02-13T14:14:00.5600000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=063ff1b83af64ff0a5caead45f29cf0f Thu, 13 Feb 2014 13:14:00 GMT fb03043014de4ad1ac1349b054a95028 Aung San Suu Kyi denuncia il regime per aver sciolto il partito dell’NLD. Secondo quanto riferito dal legale del Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, la leader birmana intende denunciare il regime birmano per aver dissolto il suo partito politico la Lega Nazionale per la Democrazia.Parlando all’Irrawaddy, martedì Nyan Win ha dichiarato, “ci stiamo preparando a presentare questa sera la denuncia alla Corte Suprema di Rangoon”. Aung San Suu Kyi e’ detenuta Suu Kyi da oltre 15 anni degli ultimi 21 anni. Il suo arresto domiciliare dovrebbe scadere il 13 novembre, solo pochi giorni dopo le prime elezioni generali degli ultimi 20 annoi. L’ NLD ha dichiarato di boicottare le elezioni dopo aver denunciato che il processo non e’ “ne inclusivo e non democratico”. L’NLD e’ stato messo fuori legge il 1 settembre scorso con altri 9 partiti per non aver rinnovato la sua registrazione. Alcuni critici sostengono che la denuncia preparata dall’NLD potrebbe non ottenere alcun risultato visto che la Corte Suprema invariabilmente favorisce la giunta. Nel Marzo scorso l’NLD ha denunciato il Capo della giunta Gen. Than Shwe per quelli che ha chiamato “leggi elettorali sbagliate” e un funzionario della Corte Suprema ha comunicato all’NLD che la corte non ha il potere di gestire il caso e ha rimandato indietro I documenti ai leader dell’opposizione. L’NLD aveva denunciato la legge elettorale che proibisce alla leader Suu Kyi di partecipare alle elezioni poiche’ e’ agli arresti domiciliari. (5 Ottobre 2010) 2014-02-13T14:15:24.7530000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=fb03043014de4ad1ac1349b054a95028 Thu, 13 Feb 2014 13:15:24 GMT c02f6fa99a3a4c29b1b62307cb13687a Aung. San Suu Kyi visita l'India dopo 25 anni Nuova Delhi, 19 ott. (TMNews) - Aung San Suu Kyi andrà in India il mese prossimo per la prima volta dopo 25 anni. Nel paese di Gandhi la leader dell'opposizione birmana ha fatto parte dei suoi studi e sua madre ha lavorato come ambasciatrice. Il 14 novembre a Nuova Delhi il premio Nobel per la Pace (1991) terrà una conferenza al Jawaharlal Nehru Memorial Fund, Fondazione del primo ministro dell'India indipendente. "Sono in corso i preparativi per la conferenza, è un avvenimento molto importante", ha annunciato un membro dell'organizzazione. Un portavoce del ministero indiano degli Affari esteri ha indicato da parte sua che il proseguimento della visita di Suu Kyi, che dovrà includere degli incontri con dei dirigenti, è ancora allo studio. Il primo ministro indiano Manmohan Singh aveva invitato l'ex dissidente, 67 anni, a pronunciare un discorso in India durante la sua visita a Rangoon a maggio scorso, prima trasferta in Birmania di un premier indiano dopo 25 anni. (fonte Afp) 2014-02-13T14:16:22.1470000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=c02f6fa99a3a4c29b1b62307cb13687a Thu, 13 Feb 2014 13:16:22 GMT da8b4db48efd4d5eb719f63f3e1ef112 Aung San Suu Kyi e parlamentari dei partiti etnici di opposizione sulle tensioni nello Stato Arakan La leader della opposizione birmana Aung San Suu Ky e I parlamentari dei partiti etnici di minoranza chiedono al governo di schierare un numero maggiore di forze di sicurezza per ristabilire la pace e la stabilità nello Stato Arakan in cui si sono sviluppati violenti conflitti tra buddisti e mussulmani. I parlamentari hanno pubblicato una dichiarazione comune chiedendo al governo di illustrare le politiche sulla gestione del conflitto etnico nell’Arakan, dove i funzionari governativi affermano che oltre 90 persone sono state uccise lo scorso mese e più i 30.000 sono rimaste senza tetto e d hanno sottolineato la necessità di dare risposta alle preoccupazioni espresse sia dai buddisti che dai mussulmani Rohingya. Nel corso delle precedenti violenze durante il mese di giugno, sono state uccise altrettante persone e oltre 75.000 persone sono rimaste senza tetto. Aung San Suu Kyi ha sottolineato la necessità di ristabilire lo stato di diritto e di affrontare alla radice le cause delle tensioni. Molti dei suoi sostenitori stranieri hanno espresso il loro disappunto per il fatto che la Premio Nobel non abbia preso posizione condannando le discriminazioni nei confronti dei Rohingya che sono state le principali vittime delle violenze. Nella dichiarazione si sottolinea come il governo dovrebbe essere chiaro sulla attuazione della legge del 1982 che riguarda le regole per la cittadinanza per coloro che si considerano Rohingya. Secondo le stime ONU, la maggior parte degli 800.000 Rohingya in Birmania sono senza stato e quindi sono privi dei diritti fondamentali. La dichiarazione non menziona direttamente il Bangladesh, ma suggerisce che questo abbia contribuito al problema. Molti sono coloro che in Birmania considerano i Rohingya come immigranti illegali dal Bangladesh, anche se il numero in questa categoria è fortemente discusso poiché migliaia di Rohingya hanno vivono nel paese da generazioni. “ entrambi I governi che condividono I confine dovrebbero rispettare ed assumenrsi la responsabilità della sicurezza delle frontiere e delle questioni connesse all’immigrazione” afferma il documento. “è imperativo che entrambi i paesi prevengano sistematicamente il passaggio delle frontiere e assicurino la loro sicurezza” Anche il Bangladesh si rifiuta di considerare i Rohingya suoi cittadini e blocca coloro che cercano di entrare dalla Birmania anche se ospita molti di loro in campi di rifugiati. 2014-02-13T14:15:09.8700000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=da8b4db48efd4d5eb719f63f3e1ef112 Thu, 13 Feb 2014 13:15:09 GMT f0f3bb90018d4a23be45c4520b20ab87 Aung San Suu Kyi appoggia una maggiore presenza dell’ILO in Birmania - Articolo di Chang Mai Mizzima - Nella giornata di venerdì la leader democratica birmana Aung San Suu Kyi si è incontrata a Rangoon con una delegazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO). La delegazione era guidata da Guy Ryder, Direttore Esecutivo del settore Norme, principi e diritti fondamentali del lavoro. Guy Ryder, vice direttore generale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, insieme alla leader - democratica birmana Aung San Suu Kyi nella sua residenza in University Avenue a Rangoon venerdì 25 febbraio 2011. Ryder è in Birmania per la firma della proroga di un anno di un accordo con la giunta birmana che ha permesso l’apertura di un ufficio dell’ILO per la gestione delle denunce dei cittadini su casi di lavoro forzato. Foto: Mizzima Aung San Suu Kyi ha assicurato il proprio appoggio all’ILO nel corso di una riunione tenutasi nella sua residenza di University Avenue. I progetti dell’ILO includono la protezione degli interessi e dei diritti del lavoro e il sostegno alla libertà di organizzazione sinacale. “La delegazione ha presentato ad Aung San Suu Kyi i progetti dell’ ILO per una maggiore presenza dell’Organizzazione, delineando inoltre i punti contenuti nel mandato presentato al regime birmano”, ha dichiarato Ohn Kyaing, leader della NLD, a Mizzima. Alla riunione hanno partecipato Ryder, il funzionario di collegamento dell’ILO Steve Marshall e altri tre rappresentanti dell’ILO, oltre a Nyan Win e Hanthar Myint dell’ NLD. Giovedì scorso una delegazione dell’ILO ha incontrato circa 80 attivisti dei diritti umani presso il Traders Hotel di Rangoon. Nel corso dell’incontro i partecipanti hanno espresso la propria preoccupazione circa il reclutamento di bambini soldato in Birmania; i funzionari dell’ILO hanno ribadito l’intenzione di proseguire nella raccolta di denunce da parte di cittadini birmani e di adoperarsi nei confronti del regime al fine di eliminare qualunque presenza di bambini soldato dalle forze armate. Un funzionario della NLD ha dichiarato: “Ci è stato spiegato che l’esercito si è assunto la responsabilità di questi bambini soldato. Per alcuni casi l’esercito ha rilasciato documenti di congedo , ma non per tutti”. Giovedì ILO e governo birmano hanno rinnovato per un ulteriore anno un protocollo d’intesa che prevede procedure per la presentazione di denunce per casi di lavoro forzato e per il reclutamento di bambini soldato. I funzionari hanno inoltre dichiarato che i cittadini possono presentare all’ILO denunce per il sequestro forzoso di terreni. Il direttore dello Human Rights Education Institute in Burma (HREIB) Aung Myo Min ha affermato che secondo stime del Governo birmano i bambini soldato nell’esercito sarebbero circa 60.000. Secondo gli osservatori, ulteriori 6.000 bambini soldato sono stati probabilmente reclutati da altri gruppi armati. (25 Febbraio 2011) 2014-02-13T14:14:44.3030000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=f0f3bb90018d4a23be45c4520b20ab87 Thu, 13 Feb 2014 13:14:44 GMT 365e45f3ec244f50838b96a10c8f5df3 La Giunta avverte i dimostranti in vista del verdetto su Aung San Suu Kyi – Articolo di Leo Lewis The Times – Il regime militare birmano è sembrato la notte scorsa voler acquistare forza per affrontare una possibile ondata di proteste pro-democrazia – e forse anche rivolte – in vista del verdetto che questa settimana verrà emesso su Aung San Suu Kyi. Segnali che la giunta potrebbe aver preparato delle misure significative in tal senso sono emersi in settimana su New Light of Myanmar, il giornale di Stato. 2014-02-13T16:43:48.7800000+01:00 Con la chiara volontà di avvertire i manifestanti, un editoriale ha condannato gli “opportunisti in cerca di potere” (n.d.r. power carving opportunists) e consigliato a tutti coloro che ricalcavano la descrizione di abbandonare ogni piano di rivolta che prendesse a pretesto il processo contro Aung San Suu Kyi. Le misure di sicurezza sono aumentate nelle strade della capitale e le preoccupazioni della giunta sembrano giustificate. La conclusione del processo di Suu Kyi coinciderà verosimilmente con il ventunesimo anniversario della ribellione che diede vita alla sua fama di campionessa della democrazia. Quella rivolta terminò con la repressione militare e 3.000 morti. Aung San Suu Kyi ha passato la notte scorsa nella prigione di Insein, aspettanto il risultato di un processo che ha attirato la condanna di tutto il mondo e che è stato definito come una farsa (n.d.r charade). Il verdetto è stato già posticipato, e ci sono stati segnali nei giorni scorsi che questo possa accadere nuovamente. Aung San Suu Kyi è accusata di aver violato i termini dei propri arresti domiciliari – dove è stata tenuta per 14 degli ultimi 20 anni – dopo che un Americano di 56 anni, John Yettaw, ha attraversato a nuoto il lago per raggiungere la sua residenza. I ripetuti ritardi nel processo sono visti da più parti come un tentativo della Giunta di assicurarsi che la minaccia più grande per il regime venga tenuta sotto chiave in vista delle elezioni del prossimo anno. La corte potrebbe nuovamente procrastinare il verdetto invocando la salute di John Yettaw. Si dice che l'americano abbia sofferto di attacchi epilettici e che sia stato spostato in un ospedale dalla prigione. Sebbene voci ieri suggerivano che le sue condizioni stessero migliorando, Yettaw ha digiunato per giorni durante la prigionia e fonti diplomatiche dicono che quest’incertezza può offrire una scusa per ritardare l’esito del processo di un’altra settimana. I diplomatici pensano, tuttavia, che ci potrebbe essere un limite alla capacità del regime di ritardare il verdetto più a lungo. Ban Ki-Moon, il Segretario generale delle Nazioni Unite, è stato solo l’ultimo di coloro che nelle ultime settimane hanno chiesto il rilascio delle migliaia di prigionieri politici birmani. Alcuni credono che la Giunta potrebbe sentirsi sotto pressione, almeno per concludere il processo contro Suu Kyi prima dell’Assemblea Generale dell’ONU di Settembre. (Puoi leggere l'articolo in originale su The Times) (10 Agosto 2009) http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=365e45f3ec244f50838b96a10c8f5df3 Thu, 13 Feb 2014 15:43:48 GMT c2ad7e6f6dcf415e828e02a9326dc178 alle detenute politiche vietata l'acqua potabile nel carcere di Insein 2022-10-12T12:34:02.1200000+02:00 Le autorità della famigerata prigione di Insein in Myanmar hanno interrotto l'approvvigionamento di acqua potabile alle celle delle prigioniere politiche che hanno protestato contro le cattive condizioni di vita nella struttura dopo che un compagno di prigionia a cui sono state negate le cure mediche ha subito un aborto spontaneo, hanno detto fonti venerdì. Fonti che hanno visitato la prigione alla periferia della capitale commerciale del Myanmar Yangon hanno riferito a RFA Burmese che dozzine di prigionieri sono stati costretti a bere dal bagno dopo che i rubinetti sono stati chiusi più di due settimane fa, lasciandoli senza altra fonte d'acqua. "Le autorità hanno interrotto l'acqua potabile dopo la protesta", ha detto un recente visitatore, che ha parlato con RFA in condizione di anonimato. “Hanno messo 60-70 donne detenute in una sala della prigione. Mi è stato detto che ora sono tutti costretti a bere l'acqua del gabinetto". La fonte ha detto che alcuni dei prigionieri hanno contratto il colera e altre malattie dopo aver bevuto l'acqua sporca. Il mese scorso, una prigioniera politica di 24 anni a Insein di nome Cherry Bo Kyi Naing, che sta scontando una pena detentiva di tre anni per "associazione illegale", ha subito un aborto spontaneo precoce dopo che le autorità hanno ritardato il suo invio in ospedale per cure . Il 23 maggio, le prigioniere politiche hanno protestato, sostenendo che l'aborto spontaneo di Cherry Bo Kyi Naing era evitabile e il risultato della negligenza delle guardie. Due giorni dopo, le autorità carcerarie hanno interrotto la protesta e trasferito tutte le detenute politiche nell'unica sala della prigione, prima di chiudere l'approvvigionamento idrico. Quando è stato chiesto da RFA di commentare la situazione a Insein, il portavoce del dipartimento carcerario Khin Shwe ha negato le notizie secondo cui alle donne era stato interrotto l'accesso all'acqua potabile. "Nella prigione di Insein, forniamo adeguate riserve d'acqua sia per bere che per l'igiene", ha detto. “Non diamo tali punizioni per gli incidenti che si verificano in prigione. Non abbiamo una cosa del genere". L'Associazione di assistenza ai prigionieri politici (AAPP) con sede a Bangkok ha detto a RFA che sta ancora indagando sulla protesta a Insein e sulla risposta delle autorità e non ha potuto commentare. Kaythi Aye, un ex prigioniero politico in Myanmar che ora vive in Norvegia, ha detto a RFA che le detenute richiedono condizioni igieniche migliori rispetto ai loro colleghi maschi e che l'accesso all'acqua pulita è fondamentale. "I prigionieri sono in guai seri quando non hanno accesso all'acqua pulita, specialmente durante la stagione dei monsoni, quando le zanzare proliferano e le persone soffrono di malattie della pelle", ha detto. “Le condizioni umide causano un'ulteriore diffusione della malattia. È disumano tagliare l'acqua potabile alle prigioniere". Secondo l'AAPP, le forze di sicurezza hanno arrestato più di 11.000 civili in Myanmar da quando i militari hanno preso il potere con un colpo di stato del 1° febbraio 2021. Ci sono quasi 1.200 detenute in tutto il paese, circa 200 delle quali sono detenute nella prigione. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=c2ad7e6f6dcf415e828e02a9326dc178 Wed, 12 Oct 2022 10:34:02 GMT 8f617bcc22ff4dae8a58013b94a7907e Storico incontro tra Aung San Suu Kyi e la rappresentante CISL Cecilia Brighi Un inconro intenso e commovente, nel quale si sono discusse alcune priorità di lavoro e il futuro rafforzato impegno finalizzato a rendere possibile il riconoscimento del sindacato in Birmania e la costruzione di una diffusa organizzazione dei lavoratori in tutti i settori per la promozione della democrazia, del lavoro dignitoso, il superamento del lavoro forzato, della violazione dei diritti umani e del lavoro. 2012-01-14T20:33:29.5700000+01:00 La lunga telefonata con la leader birmana Aung San Suu Kyi, che aveva avuto luogo la primavera scorsa, si era conclusa con un invito ad un incontro a Rangoon. Finalmente questo impegno si è concretizzato nelle scorse settimane. Attraverso il sindacato birmano, ancora oggi clandestino, la Leader birmana Aung San Suu Kyi invitava la CISL a discutere come affrontare le violazioni gravissime dei diritti del lavoro: bambini soldato, lavoro forzato, lavoro minorile, e soprattutto le opportunità e i problemi posti dalla nuova legge sulle organizzazioni sindacali che dovrebbe servire a permettere la nascita del sindacato e a promuovere la contrattazione per eliminare le durissime condizioni di lavoro di milioni di lavoratori e lavoratrici birmane. Un incontro condizionato all’ottenimento del visto, arrivato proprio in “zona Cesarini”. Una partenza quindi preparata da un lato ma “autorizzata” all’improvviso. Molte le cose in agenda. A partire dalla nuova legge sull’organizzazione sindacale, appena approvata, grazie alle pressioni sindacali internazionali. Legge piena di trabocchetti, ma che può rappresentare, comunque, un primo passo per la costruzione ed il radicamento sindacale in questo paese. E Poi la questione del lavoro forzato, dei bambini soldato, del ruolo dell’ILO e del ruolo potenziale del sindacato nella fase di definizione delle nuove politiche economiche e del lavoro, nella costruzione della democrazia e dello stato di diritto, nei rapporti con le istituzioni finanziarie internazionali e le banche di sviluppo. Sebbene tutto fosse molto chiaro l’ansia e le aspettative erano molte. La sede dell’NLD, il partito della leader birmana era pieno, come sempre di attivisti, di donne che vendevano gadget della leader, di riunioni improvvise intorno alle decine di precari tavoli, circondati da vecchie sedie di plastica tipo bar. Alle pareti decine di poster dei famosi disegnatori satirici birmani. Poi una scala stretta alla cui base vi è un attivista che funge da filtro per l’accesso al piano degli uffici riservati alla leader. La stanza delle riunioni interne era grande, molto spartana e con un lungo tavolo dove gli anziani leader del partito mi aspettavano, tra i quali il tesoriere dell’NLD, padre del Segretario Generale dell’FTUB. Finalmente arriva Aung San Suu Kyi, sorridente e leggera come un fuscello. I capelli ornati da un mazzetto di fiori. Il saluto è stato molto cordiale e informale. L’emozione era enorme. Finalmente potevo parlare direttamente con questa donna straordinaria e coraggiosa, una leader naturale del paese. Non un capo di Stato o di governo, ma forse di più per la sua autorevolezza e coerenza. Le ho illustrato l’ impegno CISL nel corso di questi anni, le mille cose fatte, dalle migliaia di firme raccolte per la sua liberazione, alla petizioni approvata anche dal Senato Italiano, alle raccolte di fondi, al sostegno della formazione sindacale, al lavoro di anni all’ILO contro il lavoro forzato, fino all’ultima campagna CISL per l’ adozione di attivisti sindacali e di giuristi del lavoro. Insomma il grande impegno a sostegno dei diritti umani e del lavoro e del cambiamento democratico nel suo paese. Grande stupore ha riscosso tra i leader dell’NLD il venire a sapere che siamo una organizzazione con oltre 4.5 milioni di iscritti. Cifre enormi per un paese dove non c’è ancora la libertà piena di associazione e di riunione e dove il sindacato ancora non può esistere nella pratica. L’incontro è subito entrato nel vivo. Infatti il giorno prima 13 dei 15 leader del neonato sindacato delle zone industriali erano stati interrogati dai servizi speciali e dalla polizia, dopo aver presentato la richiesta di registrazione del nuovo sindacato. Anzi uno di loro era sfuggito per puro caso all’arresto. Il problema più urgente è quindi ottenere al più presto la approvazione delle norme che permettano la registrazione dei nuovi sindacati a partire dall’ Unione dei Lavoratori delle Zone Industriali Birmane, la Federazione dei lavoratori agricoli e il sindacato dei tessili, abbigliamento, calzaturieri. Abbiamo parlato dei forti limiti della nuova legge e del sospetto che in questo periodo di vuoto l’USDP (il partito di governo) possa tentare di costruire un sindacato giallo. Aung San Suu ha sottolineato l’importanza strategica della creazione e rafforzamento del sindacato. Ha evidenziato che l’ NLD non ha alcuna intenzione di costituire sindacati, né di rendere il sindacato dipendente dal partito, ma che la cooperazione è importante così come il sostegno alla loro costituzione. Ha sottolineato ripetutamente la necessità di un sostegno alla formazione dei giovani dell’NLD e del sindacato sui diritti del lavoro, lo stato di diritto, la lotta al lavoro forzato e ai bambini soldato, la libertà di associazione a fianco dei principali punti politici, tra cui la liberazione dei prigionieri politici e il dialogo tripartito con le nazionalità etniche per la transizione democratica. La leader birmana ha ribadito che la rimozione delle sanzioni non è all'ordine del giorno. Tanto più che anche dagli Stati Uniti si oppongono fino a quando non ci saranno veri e propri cambiamenti nel concreto. Infatti ha convenuto che sul lavoro forzato la situazione continua ad essere negativa, che l’ NLD ha scarso accesso alle aree di conflitto e quindi non è in grado di monitorare la situazione, che il governo dovrebbe punire i colpevoli del lavoro forzato, che soprattutto in Birmania bisogna promuovere lo stato di diritto e attuare le leggi a tutti i livelli, colpendo coloro che oggi le violano impunemente. Si è discusso della urgenza di un dialogo con il governo perché riveda la struttura del bilancio nazionale, che dovrebbe prevedere forti tagli alla spesa per la difesa a favore di investimenti sulla sanità, l’istruzione, ed i lavori pubblici. Ciò permetterebbe alle autorità e all'esercito di pagare il lavoro invece di usare il lavoro forzato.Abbiamo anche affrontato il tema della definizione di una strategia di politica economica basata sullo sviluppo sostenibile, l’occupazione e la tutela ambientale. Temi sui quali ha chiesto un sostegno per la formazione dei loro rappresentanti e dei giovani dell’NLD. Il diritto del lavoro dovrebbe essere uno strumento importante per costruire il cambiamento sulla base del rispetto da parte del governo delle Convenzioni ILO. Parlando di politica economica, abbiamo discusso anche delle conclusioni del recente G20 che hanno indicato l’occupazione come priorità e la necessità di una sinergia tra ILO e istituzioni finanziarie: FMI, Banca Mondiale e ADB. E poi sul terreno del sindacato, La Leader birmana ha sottolineato l’importanza di permettere il ri rientro nel paese, e la cancellazione delle accuse verso alcune importanti organizzazioni come il sindacato FTUB, l’Associazione dei prigionieri politici AAPP, e quella dei giuristi birmani, tutte fuorilegge. Un incontro inaspettatamente lungo ed intenso che dovrebbe aprire nuove sinergie di lavoro tra le organizzazioni democratiche vicine alla leader birmana e il sindacato. Il cauto ottimismo espresso dalla Lady nei confronti degli sviluppi politici dovrà essere suffragato dalle decisioni e azioni delle autorità, a partire dalla costruzione di un sistema giudiziario trasparente e indipendente, dalla attuazione efficace delle leggi, dalla possibilità che le organizzazioni sindacali e della società civile possano operare senza ricatti o costrizioni. Molto è ancora in forse ma la determinazione di questa leader naturale e dei rappresentanti sindacali che ho incontrato nel corso della missione è solida e non scalfita dalla paura e dalle intimidazioni. In Birmania, nonostante gli articoli di molti quotidiani inneggianti al cambiamento politico e sociale la vita reale è per molti versi ancora sottoposta alle mille piccole e grandi angherie retaggio della dittatura militare; i collegamenti internet sono altalenanti e controllati, i siti politici sono tutt’ora proibiti, la violazione dei diritti umani è pesante in molte zone del paese, come i controlli e gli interrogatori da parte dei servizi speciali. Per questo, per evitare possibili impatti negativi sui nostri contatti, si sono dovute rispettare costantemente alcune misure di riservatezza. Sul piano degli sviluppi positivi, proprio agli inizi di dicembre la Lega Nazionale per la Democrazia è stata autorizzata ad operare come partito, grazie ad una modifica delle leggi elettorali, ottenuta dalla Leader Birmana. Tale modifica permetterà a lei e al suo partito di presentarsi alle elezioni suppletive, che dovrebbero tenersi entro marzo 2012. Nel corso della missione si sono tenuti incontri con i rappresentanti dell’ILO, dei neonati sindacati e di giovani attivisti democratici. Un paese in cui si lavora 10 ore al giorno per sette giorni la settimana per un totale di 30 euro al mese. Un paese in cui un leader sindacale con Myo Aung Thant, insignito dalla CISL del Premio Giulio Pastore, ha trascorso 14,5 anni in cella di isolamento, torturato e ora con gravi problemi psicologici. Insomma un inizio di cambiamento frenato da tensioni interne, dalla vecchia struttura legislativa e da un mix di istituzioni autoritarie e incapaci, che stenta nel concreto a cedere il passo ad una maggiore libertà. Tutto è difficile e soggetto a possibili ritorsioni. Ma il lavoro della CISL insieme al sindacato birmano ha prodotto la realizzazione di una rete sindacale diffusa che va portata alla luce, rafforzata e resa libera. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=8f617bcc22ff4dae8a58013b94a7907e Sat, 14 Jan 2012 19:33:29 GMT e1ce0991aa624549afed47b2ce7f9fb4 Censimento pubblicati i dati su mortalità neonatale, materna e rapporto su fertilità e matrimoni un quadro preoccupante e importante per l'azione futura del governo 2016-11-12T15:18:28.3230000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=e1ce0991aa624549afed47b2ce7f9fb4 Sat, 12 Nov 2016 14:18:28 GMT 9ce0c22358dc4686bdf4f3f864889620 Suu Kyi incontra il presidente della Birmania Mizzima – Il Presidente birmano Thein Sein e la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi si sono incontrati per la prima volta questo venerdì a Naypyitaw in una località sconosciuta, secondo quanto riferito dal giornale locale 7 days. “Si sono incontrati all’una di pomeriggio” ha detto una fonte vicina alle istituzione, quando Mizzima ha chiesto informazioni. La cerimonia di apertura di un workshop nazionale sulla povertà e lo sviluppo economico è stata ritardata di un’ora a causa dell’incontro, ha detto il giornale. Suu Kyi è stata ufficialmente invitata a partecipare alla tre-giorni del workshop che finirà questa domenica. Funzionari di alto profilo, membri dei partiti politici e rappresentanti del settore privati tra gli invitati. I partecipanti al workshop hanno dichiarato a 7 days di non aver visto Suu Kyi, che è arrivata a Naypytaw venerdì. Sotto misure speciali, una squadra di sicurezza del governo è apparsa di fronte alla casa di Suu Kyi a Rangoon alle nove di mattina, sotto la guida del comandante della Polizia speciale Colonnello Win Naing Tun e la ha accompagnata a Naypyitaw. Le relazioni tra il governo e Suu Kyi sono progressivamente migliorate dopo due incontri recenti tra Suu Kyi e il Ministro Aung Kyi. (Puoi leggere l'articolo in originale su Mizzima) (19 Agosto 2011) 2011-08-19T19:58:39.5370000+02:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=9ce0c22358dc4686bdf4f3f864889620 Fri, 19 Aug 2011 17:58:39 GMT 61475c3ffdbd416d88d6bc8e74c4cdc6 Diritti e parità di Genere in Birmania. Nuovo studio ADB 2016-12-15T15:09:08.0700000+01:00 lo studio affronta le tematiche dei diritti all'istruzione, al lavoro, alla salute, alla lotta contro tutte le forme di violenza, alla partecipazione al processo di pace. Suggerisce inoltre alcune conclusioni e piani di azione. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=61475c3ffdbd416d88d6bc8e74c4cdc6 Thu, 15 Dec 2016 14:09:08 GMT 780c4f8befcd429ebf877f04c673d06a Censimento nuovi rapporti sulle donne documenti molti interessanti che mostrano la gravità de problemi legati alla gravidanza, al parto e alla povertà e alla mancanza di servizi neonatali. un quadro che pone il problema dell'azione di governo 2016-11-12T15:25:45.0770000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=780c4f8befcd429ebf877f04c673d06a Sat, 12 Nov 2016 14:25:45 GMT f363cc970ac84ad6ab904c1df004f342 dati preoccupanti sull'elevata natalità nelle zone remote del paese una analisi dei dati del censimento fa luce sui problemi delle donne povere 2016-09-29T08:35:31.7100000+02:00 Mentre il tasso di fertilità totale in Birmania è di 2.3 bambini per ogni donna, in media con gli altri paesi ASEAN, alcuni nuovi e più dettagliati dati dimostrano una situazione molto differente: le donne sposate in Birmania danno alla luce in media cinque figli. Per esempio, le donne sposate dello Stato Chin danno alla luce una media di nove figli, rispetto ai 4 di Yangon. I dati derivano dal rapporto tematico sulla fertilità e la nuzialità 2014 sul censo e la popolazione. Una analisi dettagliata indica che la Birmania ha un quadro preoccupante nel quale alcuni settori della popolazioni non stanno ricevendo un sostegno sufficiente alla pianificazione familiare, sottolinea l’UNFPA. In Birmania i tassi di fertilità sono fortemente influenzati da fattori geografici e socioeconomici, compreso il livello di educazione delle donne. La fertilità delle adolescenti è di 33 nati annualmente per 1.000 donne de età tra i 15 e i 19 anni con tassi elevati nello stato Shan e Chin. Grande preoccupazione è evidenziata per quanto riguarda le giovanissime donne che sono esposte a conseguenze negative sia per la madre che per i figli. Il rapporto svela le difficoltà di genitori che lottano per far fronte alle famiglie numerose. Le donne poco istruite e povere nelle zone remote hanno il peso maggiore. I risultati mostrano il bisogno di una migliore pianificazione familiare e di investimenti nella formazione delle ragazze. Ha dichiarato Janet E. Jackson, rappresentante UNFPA per la Birmania. Il rapporto mostra che una elevata percentuale di donne in Birmania non si sposa. Il 12% rimane nubile all’età di 50 anni. Questo è il tasso al secondo posto nel Sudest Asiatico, dopo Singapore (13%). La Birmania ha quattro volte più donne che non si sposano rispetto al Laos e piu di due rispetto alla Cambogia e al Vietnam. Considerando le donne che non si sposano, l’età media del primo matrimonio è 23.6 anni, un’età più alta rispetto ai 21.3 del 1973. La gente sceglie di sposarsi con persone che hanno lo stesso livello di istruzione. Il tasso di divorzio in Birmania è basso. 3% di donne e 2% di uomini sono divorziati o separati. Come illustra l’UNDP , i principali risultati del Censimento 2014 sono stati pubblicati a maggio 2015, e il rapporto tematico sulla fertilità è uno dei primi di una serie di 13. I rapporti tematici contengono nuovi dati, unitamente a quelli pubblicati che sono stati migliorati statisticamente per una maggiore accuratezza. I rapporti analizzano le relazioni tra i diversi dati e illustrano più dettagliatamente la vita delle persone in Birmania. L’UNPFA ha fornito e continua a fornire un sostegno tecnico e finanziario al censimento. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=f363cc970ac84ad6ab904c1df004f342 Thu, 29 Sep 2016 06:35:31 GMT a622c207a28d4411949d62ea8f55848e Importante Forum delle donne per la pace nello Stato Karen 2017-09-20T14:37:46.4430000+02:00 Di Nyein Nyein 20 settembre 2017 Più di 400 donne si sono riunite in un forum di pace a Hpa-an, la capitale dello stato di Karen, per tre giorni di discussione sulla pace e la sicurezza delle donne e per commemorare la Giornata internazionale della pace giovedì 21 settembre Il Forum delle donne per la pace, che si tiene dal 19 al 21 settembre, si è concentrato sulla condivisione delle esperienze attraverso discussioni di gruppo riguardanti la pace e la sicurezza, i rifugiati interni, la violenza contro le donne e gli sforzi delle donne nell'attuale processo di costruzione della pace di Myanmar. Quest'anno i partecipanti hanno incluso parlamentari, il direttore del dipartimento governativo del welfare e rappresentanti della minoranza etnica di gruppi compresi l'Akha e Wa, secondo le organizzatrici. Sono presenti anche membri della Lega delle donne Birmane, della rete di parità di genere, della rete delle donne e dell'alleanza per l'inclusione di genere nel processo di pace. Le presenti hanno affermato di essere unite nel mostrare la loro solidarietà al movimento delle donne per la pace, ha dichiarato Lway Poe Ngal, segretario generale della Lega delle Donne birmane, che ha ospitato il forum con il Gruppo per l' Empowerment delle donne Karen. Il tema di quest'anno per il forum era "Insieme per la Pace". "Dobbiamo lavorare con più impegno e lavorare di più" per raggiungere la pace e massimizzare il coinvolgimento delle donne, ha dichiarato Daw Zin Mar Aung, parlamentare della Lower House che rappresenta la Township diYankin a Yangon. Daw Zin Mar Aung e altri parlamentari hanno aderito alla seconda sessione della conferenza di pace Panglong del 21° secolo a maggio e hanno partecipato alle discussioni di ciascuno dei cinque settori chiave: la politica, l'economia, le questioni sociali, la sicurezza, la terra e l'ambiente. Daw Zin Mar Aung ha affermato che il quadro di dialogo politico richiede l'inclusione diel 30 per cento di donne tra la rappresentanza e che ha visto che "sia il governo che il settore legislativo stanno cercando di praticarla". "Ma dobbiamo ancora cercare di includere altre donne, perché nell'ultima Conferenza dell'Unione Europea ci sono state circa 17 per cento rappresentanti di donne", ha detto, riferendosi a 154 donne di 910 delegati e persone di supporto tecnico. Tuttavia, secondo le cifre del governo rilasciate dopo la Conferenza di Pace dell'Unione, c'era solo il 15 per cento delle donne delegate, e i loro calcoli indicavano che c'erano 105 donne su 700 delegati. Uno degli obiettivi dell'attuale forum di pace, aggiunto Lway Poe Ngal, è "raccogliere raccomandazioni" per il piano nazionale di azione strategica del governo per l'avanzamento delle donne, fissato per un periodo di dieci anni, dal 2013-2022. "Le voci della gente comune devono essere ascoltate dai decisori; così abbiamo invitato i membri dei parlamenti e del dipartimento del welfare sociale ", ha detto Lway Poe Ngal, riferendosi all'inclusione nel piano d'azione nazionale del governo. Il WLB, un'alleanza di tredici organizzazioni delle donne etniche in Myanmar, è un sostenitore di lunga data per l'empowerment delle donne, la leadership politica femminile e la partecipazione al processo di costruzione della pace. "Non esiste ancora una situazione pacifica nella zona del conflitto, se non si ferma la guerra, la violenza contro le donne continua a continuare", ha detto Lway Poe Ngal. I sostenitori organizzeranno un evento per la Giornata Internazionale della Pace il giovedì, con le donne che intendono indossare magliette con lo slogan "No Women, No Peace". Argomenti: Parlamento, Processo di pace, Politica, Donne http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=a622c207a28d4411949d62ea8f55848e Wed, 20 Sep 2017 12:37:46 GMT 9d59039b5966419d9b40b86e79ca4ca3 il governo birmano invita le popolazioni Rohingya a collaborare contro i terroristi dell'ARSA 2017-09-03T20:33:17.6970000+02:00 Il governo birmano ha invitato i musulmani del Rakhine a collaborare nella ricerca degli insorti, i cui attacchi coordinati ai posti di sicurezza e alle popolazioni. Le agenzie umanitarie stimano che da quando la violenza è scoppiata la scorsa settimana, 73.000 Rohingya siano fuggiti oltre confine verso il Bangladesh dalla Birmania, ha dichiarato Vivian Tan, portavoce regionale dell'agenzia UNHCR per i rifugiati delle Nazioni Unite. Centinaia di rifugiati ieri hanno attraversato le risaie dal fiume Naf che separa i due paesi verso il Bangladesh, Gli scontri e la controffensiva militare hanno causato quasi 400 vittime nella scorsa settimana. il trattamento di circa 1.1 milioni di musulmani Rohingya nel paese a maggioranza buddista è la sfida più grande che deve affrontare la leader Aung San Suu Kyi, accusata dai critici occidentali di non parlare per la minoranza che da tempo accusa di essere perseguitata. Il presidente turco Tayyip Erdogan ha dichiarato venerdì che la violenza nei confronti dei musulmani è stato un genocidio. gli ultimi attacchi hanno segnato una drammatica escalation in un conflitto che si è intensificato dopo che a ottobre scorso un attacco da parte di estremisti mussulmani armati contro le postazioni di sicurezza aveva prodotto una risposta militare provocando accuse di violazioni dei diritti umani. "gli abitanti dei villaggi mussulmani nel nord di Maungtaw sono stati sollecitati dagli altoparlanti a collaborare on lele forze di sicurezza nella ricerca di terroristi estremisti dell'esercito di Arakan Rohingya Salvation e a non costituire una minaccia evitando di utilizzare armi da fuoco quando le forze di sicurezza entrano nei loro villaggi", ha dichiarato la Global New Light of Myanmar, giornale di stato. Il governo ha dichiarato l’ARSA (Arakan Rohingya Salvation Army) è organizzazione terroristica. Il gruppo ha rivendicato la responsabilità di attacchi coordinati nei posti di sicurezza la settimana scorsa. L'esercito ha scritto in un post su Facebook ieri che gli insorti Rohingya avevano incendiato alcuni monasteri, le immagini di Buddha, le scuole e le case nel Rakhine settentrionale. Più di 200 edifici, compresi case e negozi, sono stati distrutti in diversi villaggi, ha dichiarato l'esercito. Mentre i funzionari birmani hanno accusato l’ARSA di aver incendiato delle abitazioni Rohingya fuggendo in Bangladesh, gli osservatori dei diritti umani affermano che una campagna di incendi e uccisioni da parte dell'esercito produce un rafforzamento del gruppo di minoranza. Oltre 11.700 "residenti etnici" sono stati evacuati dallo stato Rakhine settentrionale, ha dichiarato il governo, riferendosi ai non musulmani. In Bangladesh, le autorità hanno affermato che almeno 53 corpi di Rohingya erano stati trovati nel fiume Naf o sulla spiaggia nella scorsa settimana, e che decine di migliaia di Rohingya continuano a cercare di fuggire dalle violenze. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=en&catid=8e246f714ce047d0b95459497c0d2630&docid=9d59039b5966419d9b40b86e79ca4ca3 Sun, 03 Sep 2017 18:33:17 GMT