News forze invisibili stanno orchestrando la violenza anti- musulmana in Birmania ? I militari hanno molto da perdere dalle riforme democratiche e potrebbero utilizzare il bagno di sangue come un modo per riaffermare il loro controllo . 9 ottobre 2013 Al Jazeera La scorsa settimana il Presidente birmano ha effettuato il suo primo viaggio nella città di Thandwe colpita da violenze, giorni dopo che una anziana donna mussulmana di 94 –anni è stata uccisa da buddhisti in un villaggio vicino . Istigata da un battibecco tra un leader politico musulmano e un tassista buddista due giorni prima, una folla, il 1 ° ottobre, si è avvicinata alla sua casa in un villaggio vicino. Sua figlia è riuscita a fuggire , ma tornata ha torvato la casa carbonizzata e la madre con ferite al collo, alla testa e allo stomaco. Successivamente, il New Light of Myanmar ha citato il presidente Thein Sein , che avrebbe affermato di avere dei sospetti circa la natura degli attacchi avvenuti a Thandwe , dove sono state rase al suolo quasi 100 case. "I Rakhine [ buddhisti ] e gli etnici Kaman [ musulmani ] hanno vissuto qui in una convivenza pacifica per molti anni", ha dichiarato. " motivi esterni hanno istigato violenze e conflitti. Secondo le prove in possesso, i rivoltosi che hanno dato fuoco ai villaggi vengono da fuori." Per coloro che nel corso degli ultimi 16 mesi hanno dimostrato inettitudine nell’affrontare con decisione la violenza anti-mussulmana, la dichiarazione appare sorprendente. Con questa dichiarazione, finalmente sembra si voglia riconoscere che in Birmania operano reti di estremisti buddisti organizzati. E 'qualcosa che gli osservatori sospettano da lungo tempo: il metodo e lo stile degli attentati nello Stato Rakhine, nella regione di Mandalay, nello stato Shan e non solo, stranamente sono stati simili, con piccoli eventi di provocazione, che hanno innescato la rapida formazione di bande che scendono sulla città in massa, con le armi già pronte. Nella maggior parte dei casi, la polizia è rimasta a guardare, e spesso i locali presenti alla scena hanno sostenuto che gli agitatori sono composti da "outsider" . Una fotografia scattata vicino a Thandwe questa settimana, mostra un camion carico di uomini armati che indossavano bandane rosse , cosa che appare in contrasto con l'idea che questi gruppi siano solo gruppi di civili locali danneggiati. Anche il ruolo dei monaci buddisti che incitavano alla violenza contro i musulmani, ha preso molti di sorpresa , anche se pure alcuni monaci erano stati coinvolti in attacchi alle moschee durante le violenze contro i musulmani nel 1997. Non è un fenomeno nuovo Se c'è un qualcosa di organizzato, allora sorge la questione di chi, e perché. Non c'è una risposta chiara, ma vi sono forze potenti in Birmania, in particolare i militari, che trarrebbero vantaggio da queste tensioni. In diverse occasioni negli ultimi decenni, violenti scontri diretti ad una minoranza etnica hanno coinciso con delicate questioni politiche presenti nel paese: nel 1967 le rivolte anti- cinesi, con gli attacchi orchestrati dai militari nei confronti di immobili di proprietà cinese, erano state istigate in parte per distrarre dalla diffusa pessima gestione dell'economia da parte del generale Ne Win, e nel 1988, quando scoppiarono gli attacchi contro i musulmani a Taunggyi e Prome contemporaneamente alle proteste anti-regime che avevano pervaso il paese . Molti all'epoca ritennero che i militari avevano cercato di infiammare le tensioni etniche per dividere ciò che altrimenti avrebbe potuto essere un coeso fronte anti - regime. Si può applicare questa teoria alla Birmania di oggi? Le riforme democratiche di Thein Sein potrebbero aver innervosito i militari, che ricevono più di un quinto del bilancio complessivo dello Stato. Con il percorso verso la democrazia, si pone la questione delle colossali risorse veicolate alle forze armate, e se regge ancora la posizione delle forze armate che si considerano come un patriarca della società birmana. Questa settimana, l’USDP, il partito di governo sostenuto dai militari, ha lanciato l’allarme sul fatto che il paese si troverebbe in " grave pericolo e dovrebbe affrontare conseguenze al di là delle aspettative ", se la costituzione fosse modificata. Uno dei motivi principali che l'opposizione ha nel chiedere la revisione della costituzione - redatta dalla giunta militare nel 2008 sarebbe quello di diluire il potere dei militari. Disordini sociali, che si tratti di tensioni civili o conflitti in corso con gli eserciti etnici, offrono un'ottima occasione per qualsiasi militare di riaffermare una influenza che sta scemando. Già questo ha prodotto un effetto sorprendente in un paese, dove sono profonde le divisioni politiche ed etniche. I Rakhine, che a lungo hanno opposto resistenza all’invasione militare nel loro stato, ora chiedono ne la protezione contro quello che ritengono essere come una marea islamica che dilaga nello Stato. Membri di spicco del movimento pro-democrazia hanno dichiarato che si sarebbero all’ l'esercito per combattere gli "invasori stranieri", vale a dire la minoranza musulman Rohingya. Il ruolo dei monaci buddisti che incitavano alla violenza contro i musulmani ha colto molti di sorpresa, anche se i monaci sono stati coinvolti in attacchi alle moschee durante le violenze contro i musulmani nel 1997. I Rohingya, sono una minaccia esistenziale? Non c'è nessuna pistola fumante in tutto questo, ma l'evoluzione del conflitto che ha avuto inizio a Sittwe nel giugno scorso tra il popolo Rakhine e i Rohingya, suggerisce qualcosa al di là di una bagarre locale per il predominio etnico o religioso. È importante sottolineare che gli ultimi attacchi a Thandwe erano diretti a Kaman musulmani, mentre la stragrande maggioranza delle violenze che ha colpito lo stato Rakhine dal giugno dello scorso anno ha preso di mira i Rohingya, che sono diversi dai Kaman. Mentre fino ad allora i Kaman avevano vissuto pacificamente nello stato, i Rohingya sono stati a lungo visti dai Rakhine come immigrati clandestini bengalesi, e la loro presenza è considerata una minaccia esistenziale per la popolazione buddhista. Campagne di violenza contro i Rohingya sono state giustificate pertanto agli occhi di molti Rakhine come un mezzo di difesa del suolo per preservare il buddhismo . Quella narrazione ha cambiato leggermente di segno quando, nel marzo di quest'anno, le violenze sono scoppiate Meiktila, al centro della Birmania. Meiktila ha una popolazione musulmana, ma non sono Rohingya, come a Lashio nello stato Shan, a Oakkan nella divisione di Yangon e a Hpakant nello Stato Kachin, dove hanno avuto luogo successivamente alcuni attacchi mortali contro i musulmani. Più che un problema limitato ad un minoranza etnica nella Birmania occidentale, si è intensificata una in generale campagna contro i musulmani. Come l’ accademico birmano ,Maung Zarni, ha osservato in una recente email, non tutti gli attacchi e le violenze inter-etniche sono state orchestrate. In alcuni casi si tratta di rimostranze locali genuine a seguito di scatti d'ira. Ma, afferma Zarni, sin dai tempi del colonialismo vi è una storia di mobilitazioni etno- religiose architettate", volte a destabilizzare l'ordine in Birmania ", qualcosa che l’eroe dell’indipendenza, Generale Aung San aveva segnalato alla conclusione del potere coloniale . questa ideologia anti – musulmana potrebbe davvero essersi diffusa in un’area geografica così vasta, senza l'aiuto di una entità come i militar , l'unica entità in grado di operare su scala nazionale ? Diversi analisti hanno cercato di razionalizzare l'evoluzione di questo ultimo conflitto anti- musulmano paragonandolo ad uno scenario come quello della Jugoslavia, dove le tensioni etniche che erano state imbottigliate per decenni sono emerse a seguito di un cambiamento nello forma di governo. Questo ha probabilmente giocato un ruolo in Birmania, visti i tentativi dei governi successivi all'indipendenza di minare la legittimità dei musulmani come "reali" concittadini. Alimentata dall'ascesa dei social media , la propaganda e le provocazioni possono diffondersi a macchia d'olio, facendo si che Meiktila non rimanga ormai così distante da Sittwe. Ma c'è qualcosa di molto sospetto nelle similitudini degli attentati in tutto il paes . Sabato scorso, una folla riunita fuori di una stazione di polizia a Kyaunggon, vicino Yangon ha chiesto che gli venisse consegnato un uomo musulmano sospettato del tentativo di violenza nei confronti di una ragazza buddista avvenuto un mese fa. Quando la polizia ha rifiutato, la folla ha incendiato cinque case musulmane. Una situazione simile ha innescato le rivolte a Thandwe, con la polizia che rifiuta di consegnare il leader Kaman musulmano che è stato arrestato in seguito a ciò. Stesse tattiche usate dalla giunta ? E 'un modello che è stato usato in tutto il paese, attraverso i diversi stati etnici come lo stato Shan , Kachin e Rakhine. Nello Stato Kachin, le violenze anti- musulmane sono un fenomeno nuovo. Eppure, l'unico filo conduttore che unisce il nazionalismo di questi gruppi etnici è una resistenza ai progetti sui loro stati da aprte dell’etnia birmana, e non musulmana. Ci sono poche altre ovvie sinapsi che legano questi vasti fattori ideologici e geografici, e attraverso ciò che questo sentimento anti- musulmano potrebbe passare con tale velocità. Perché si ha questa reazione violenta alla presenza di musulmani? Le rivolte anti- cinesi del 1960 e 1970 hanno seguito i principali flussi di cinesi in Birmania, ed erano dovute in parte ad una reazione alle paure locali che il lavoro stava andando nelle mani degli immigrati. Questo pretesto non può essere applicato nello stesso modo per i musulmani . E’ plausibile sospettare che una entità in grado di operare su scala nazionale (esono pochi in Birmania) può aver messo lo zampino negli eventi di oggi. Solo due soggetti hanno questa possibilità - i militari , e il Sangha, il consiglio religioso che amministra le istituzioni buddhiste e che, data l'importanza storica del buddhismo per a coesione sociale in Birmania, ha il suo tornaconto a fermare la crescita della popolazione musulmana del Paese. Quindi, piuttosto che riferirsi ad una questione limitata a Thandwe , Thein Sein riecheggiava qualcosa, che le stesse vittime della violenza anti- musulmana altrove, hanno dichiarato, ovvero, che c'è una forza apparentemente invisibile che orchestra le prime fasi di questi attacchi. Chi esattamente, non è chiaro. Il movimento popolare anti -islamico 969 è stato fatto risalire al ministro degli affari religiosi sotto la vecchia giunta, ma un più ampio sentimento 969 è vivo e vegeto nel governo di oggi: anche Thein Sein, considerato comparativamente un moderato, ha pubblicamente chiesto la rimozione dei i Rohingya , e considera la dottrina 969, nonostante i suoi legami intrinseci con la violenza, come un " simbolo di pace " La scorsa settimana, Shwe Mann, il potente speaker della Camera, ha dichiarato: "Apprezzo i tentativi del popolo Rakhine di proteggere la Birmania",. Ciò alimenta la sensazione che bengalesi stiano cercando di prendere possesso dello stato più occidentale del paese e deve essere respinto . Di conseguenza, non è un ipotesi peregrina suggerire che il governo almeno potrebbe essere accomodante nei confronti di qualunque forza stia mobilitando delle squadracce per incendiare i quartieri musulmani. Se questo fosse il caso, tuttavia perchè Thein Sein stesso farebbe accenno a questo? Anche in questo caso, non c'è una risposta chiara, ma molti osservatori sono rimasti sorpresi della divisione nel governo, e del fatto che persino alcuni parlamentari militari - nominati non hanno votato sempre in blocco. Thein Sein sembra voler mandare avanti il paese, ma altri nel suo gabinetto evidentemente vogliono mantenere il controllo che avevano sotto il governo militare . Alcune delle tattiche riscontrate nelle violenze anti- musulmane sono simili a quelle usate dalla giunta, con le squadracce "esterne" che ricordano le milizie civili in borghese come le Swan Arr Shi , che utilizzate in modo efficace dai generali per suscitare violenze e confondere le alleanze durante le proteste pacifiche. Ciò che è emerso da numerose segnalazioni di inazione della polizia, e anche di istruzioni di non intervento fino a buona parte della seconda giornata di violenze a Meiktila, e l'immagine si intorbidisce ulteriormente. Piuttosto che un caso e/o ciò che può essersi verificato è una sintesi tra due interessi principali - quelli di una élite politico-militare con collaboratori volenterosi del Sangha e nei partiti politici Rakhine , e quelli di una popolazione civile indottrinatoa a considerare i musulmani come cittadini di serie b o non cittadini. Una cosa alimenta l'altra, e insieme lavorano in perfetta armonia: capi militari o politici in cerca di un pretesto per riaffermare il controllo di un paese in rapida evoluzione farebbero da sfondo ad atteggiamenti anti- musulmani nella società birmana usando la classica regola del divide et impera - la costruzione di una minaccia, del modo saltarci su. Ciò serve sia come un colpo di stato di relazione pubbliche, di fronte alle critiche interne circa lo stato della sicurezza in Birmania, e aiuta a dividere e indebolire la società - di nuovo una manna per i militari. Questa tattica ha sicuramente dei precedenti storici in Birmania, e può anche essere stata rinvigorita da un militare che oggi ha molto da perdere da una riforma democratica . Francis Wade è un giornalista e analista freelance che vive in Tailandia - che copre la Birmania ed il Sud-Est asiatico. Le opinioni espresse in questo articolo sono proprie dell'autore e non riflettono necessariamente la politica editoriale di Al Jazeera . http://www.aljazeera.com/indepth/opinion/2013/10/are-invisible-forces-orchestrating-myanmar-anti-muslim-violence-201310864149233413.html http://www.birmaniademocratica.org/section.aspx/it/news?lang=it 3d21fb6e4426498ab78ef821578eb1bd 8.4.24 Dichiarazione Ministre esteri ASEEAN sull'escalation del conflitto in Myanmar 2024-04-18T18:28:11.9300000+02:00 Noi, Stati membri dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico (ASEAN), siamo profondamente preoccupati per il recente inasprimento dei conflitti, anche nell’area di Myawaddy, nello Stato di Kayin, lungo la zona di confine tra Myanmar e Thailandia e nello Stato di Rakhine in Myanmar. , che hanno causato lo sfollamento di civili. Per evitare ulteriori impatti umanitari derivanti da tale escalation di tutte le forme di conflitto, esortiamo tutte le parti a cessare immediatamente la violenza e a esercitare la massima moderazione, a rispettare il diritto umanitario internazionale e ad adottare tutte le misure necessarie per disinnescare le tensioni e garantire la protezione e sicurezza di tutti i civili, compresi i cittadini stranieri e i cittadini degli Stati membri dell’ASEAN. Chiediamo a tutte le parti di adottare misure urgenti per mitigare l’impatto dei conflitti sui civili, compresa la creazione di un ambiente sicuro e favorevole per garantire la consegna tempestiva e sicura dell’assistenza umanitaria a tutti i bisognosi in Myanmar senza discriminazioni. Sosteniamo gli sforzi continui del Centro AHA, nonché l’iniziativa umanitaria transfrontaliera della Thailandia, che sono in linea con il Consenso in cinque punti e coordinati con la presidenza dell’ASEAN attraverso l’inviato speciale della presidenza dell’ASEAN per il Myanmar. Chiediamo la mobilitazione del sostegno agli sforzi verso i colloqui umanitari per affrontare le conseguenze umanitarie in Myanmar e per un dialogo nazionale inclusivo verso una soluzione politica duratura e globale in Myanmar. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/1/news?lang=it Thu, 18 Apr 2024 16:28:11 GMT a3fc27d7cda5459e804631b30772b732 18.4.24 le aziende militari negoziano l'esenzione degli addetti dalla coscrizione obbligatoria 2024-04-18T06:20:38.6300000+02:00 da Myanmar Now: Secondo quanto riferito, le aziende con legami militari stanno prendendo accordi con la giunta birmana per garantire che il loro personale sia esentato dalla coscrizione nell’esercito, ha appreso Myanmar Now. I capi delle zone industriali di Yangon hanno tenuto un presunto recente incontro con il primo ministro della regione nominato dalla giunta, giungendo ad un accordo secondo cui i dipendenti “importanti” dei siti non sarebbero stati reclutati nell’esercito. Un membro della Federazione delle Camere di Commercio e Industria dell’Unione del Myanmar (UMFCCI) ha dichiarato a Myanmar Now all’inizio di questo mese che i militari avevano dimostrato una certa flessibilità nei confronti di questi datori di lavoro da quando avevano annunciato il rafforzamento della legge di coscrizione dormiente del paese a febbraio. "I presidenti delle zone industriali hanno detto dopo l'incontro che non dovremmo essere troppo preoccupati per la legge sulla coscrizione e che è negoziabile e che ci saranno delle esenzioni", ha detto l'individuo. Il proprietario di una fabbrica di abbigliamento in una zona industriale ha riferito che i suoi dipendenti venivano prelevati dalle autorità della giunta all'arrivo e alla partenza dal lavoro e presi in custodia per il servizio militare. "Questo è diverso e peggiore dell'estrazione di una lotteria per la coscrizione", ha detto il proprietario della fabbrica, riferendosi al modo in cui i nomi dei giovani idonei vengono selezionati casualmente per prestare servizio nell'esercito. “[I militari] stanno reclutando chiunque vogliano. Diversi operai furono rapiti e reclutati nell’esercito prima ancora che tornassero a casa dal lavoro”. Secondo quanto riferito, gli imprenditori hanno proposto di fornire alla giunta documenti di identificazione del personale per evitare che vengano presi di mira in tali atti. Altre note “società amiche”, comprese le banche, stanno sollecitando l’UMFCCI a presentare istanze al consiglio militare per proteggere i propri dipendenti, ha detto la fonte interna alla federazione. Un recente rapporto della Delta News Agency, con sede nella regione di Ayeyarwady, ha affermato che il consiglio militare aveva accettato di escludere membri del personale di società selezionate legate alla giunta dopo che circa 100 dipendenti della Mytel, un'impresa di telecomunicazioni di proprietà militare, si erano dimessi dopo l'entrata in vigore della legge. legge sulla coscrizione. Mytel avrebbe emesso un avviso al suo personale informandoli che non sarebbero stati arruolati fintantoché avessero continuato a lavorare per la società a seguito di una negoziazione tra la sua leadership e il consiglio militare, ha affermato la Delta News Agency. La legge sulla coscrizione del Myanmar, che risale al 2010, prevede che tutti gli uomini tra i 18 e i 35 anni e le donne tra i 18 e i 27 anni possano essere chiamati a prestare servizio militare per due anni, per un totale di oltre 13 anni. milioni di persone aventi diritto. Possono essere chiamati in servizio anche specialisti più anziani, come medici e ingegneri. Se il Myanmar dovesse trovarsi in uno stato di emergenza – cosa che secondo la giunta è così – il periodo di coscrizione potrà essere esteso fino a cinque anni. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/18_4_24/news?lang=it Thu, 18 Apr 2024 04:20:38 GMT c30414ae9fe04909933a4b9d65ff4930 18.4.24 liberati 3.000 detenuti ma solo il 3% sono politici 2024-04-18T06:19:25.3270000+02:00 Democratic Voice of Burma daily breafing informa che oltre 3.000 prigionieri sono stati liberati grazie all'amnistia in occasione del Capodanno birmano. Il regime militare ha ordinato il rilascio di 3.303 prigionieri dalle carceri di tutta la Birmania il 17 aprile, per il Capodanno birmano. Hkalam Samson, ex presidente della Convenzione Battista Kachin (KBC), Zaw Win, ministro dell'Immigrazione dello Stato Kachin, e Nay Win, ministro degli Affari Sociali dello Stato Kachin, erano alcuni dei prigionieri politici liberati grazie all'amnistia. Secondo il regime sono stati liberati anche otto cittadini stranieri e ha affermato che coloro che verranno rilasciati dal carcere dovranno scontare il resto della pena, se sorpresi a violare la legge. I prigionieri condannati per omicidio, stupro, legge sulle sostanze esplosive, legge sulle armi del 1878, legge sulle armi del 1949, legge sugli stupefacenti e sulle sostanze psicotrope, legge sulla gestione dei disastri naturali, legge anticorruzione e legge antiterrorismo non sono stati inclusi nell'amnistia. L’Associazione di assistenza ai prigionieri politici (AAPP) ha documentato un totale di 26.524 persone arrestate per motivi politici dal regime da quando ha preso il potere dopo il colpo di stato militare del 2021. Almeno 20.351 sono ancora detenuti nelle carceri birmane. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/prigionieri_liberati_myanmar/news?lang=it Thu, 18 Apr 2024 04:19:25 GMT 2eaccf6004e340f4be0fa575779bed33 4.4.24 lista di generali birmani coinvolti nelle truffe delle telecomunicazioni 2024-04-16T18:20:28.0630000+02:00 Le liste cinesi dei generali birmani profondamente coinvolti nelle truffe nel settore delle telecomunicazioni innescano un'imbarazzante indagine sulla corruzione. I blogger cinesi sostengono che la serie di prove sul business delle truffe nel settore delle telecomunicazioni (Zhapian) potrebbe portare addirittura allo stesso leader della giunta, il generale Min Aung Hlaing Alti ufficiali militari, tra cui il viceministro dell'Interno della giunta, generale maggiore Aung Lin Tun, sono indagati in un centro per gli interrogatori, per il loro sospetto coinvolgimento nel business delle truffe nel settore delle telecomunicazioni (Zhapian), ha confermato una fonte militare il 4 aprile. Dall’ultima settimana di marzo, la giunta ha avviato gli interrogatori di diversi generali, tra cui il viceministro degli Interni, su richiesta della Cina, sospettati di loro legami con le imprese Zhapian che operano nel nord dello Stato Shan e con l’area di Shwe Kokko nello Stato Karen durante il loro mandato in quelle regioni. "Il viceministro dell'Interno, generale maggiore Aung Lin, è tra gli interrogati, insieme a diversi generali in pensione", ha detto la fonte. La fonte, temendo per la sua incolumità, ha rifiutato di rivelare l'elenco dei generali indagati dall'Ufficio del capo degli affari di sicurezza militare (OCMSA) a Naypyidaw. Un analista degli affari Cina-Myanmar ha affermato che l’intelligence cinese è molto impegnata per quanto riguarda le imprese Zhapian in Myanmar, con numerosi blog di notizie cinesi che sostengono che il leader di tutte le imprese Zhapian con sede in Myanmar potrebbe essere il leader del colpo di stato, Min Aung Hlaing stesso. Secondo la fonte, il maggiore generale Aung Lin Tun era di stanza a Laukkai, capitale della zona auto amministrata di Kokang, durante l'era del governo della Lega nazionale per la democrazia (NLD), dove stabilì stretti legami con quattro potenti famiglie accusate dal governo cinese. di guidare le bande criminali Zhapian. Inizialmente la giunta ha fornito asilo a 10 leader del Kokang con legami con il leader del golpe Min Aung Hlaing, come Bai Suo Cheng, Liu Zheng Xiang e Wei Huai Ren, ma sono stati poi trasferiti alle autorità cinesi all'aeroporto di Naypyidaw la sera del 30 gennaio. . Da allora, la Cina ha costantemente inoltrato alla giunta elenchi di generali militari, funzionari amministrativi e altri individui rilevanti associati alle imprese Zhapian. "Molte più persone potrebbero essere interrogate. Alcune persone con un passato influente non vengono attualmente interrogate. Ad esempio, qualcuno legato al generale Nyo Saw è in attesa di una promozione a Naypyidaw", ha aggiunto la fonte. Il generale Nyo Saw, incaricato di questioni d'affari sia militari che civili, era emerso come la figura più affidabile di Min Aung Hlaing in seguito al licenziamento del tenente generale Moe Myint Tun e del tenente generale Soe Htut. Il Maggiore Generale Aung Lin Tun, attualmente sottoposto a interrogatorio a Naypyidaw, si è diplomato al 33° gruppo dell'Accademia dei Servizi di Difesa, ha assunto il ruolo di Vice Ministro degli Interni sotto il regime golpista ed è ampiamente conosciuto per la sua notevole ricchezza. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/4_4_24_lista_di_generali_birmani_coinvolti_nelle_truffe_delle_telecomunicazioni/news?lang=it Tue, 16 Apr 2024 16:20:28 GMT 70fdda0eea294c95a1ee7f4a762de807 No alla vendita di armi e di carburante per aerei militari chiesto dalla risoluzione ONU 2024-04-08T11:25:29.5530000+02:00 4.4.24 Le Nazioni Unite chiedono il divieto di armi e carburante per aerei ai militari. il Consiglio per i Diritti umani ONU ha approvato una risoluzione approvata per consenso che chiede alla comunità internazionale di vietare la vendita di carburante per aerei alla Birmania se ritiene che verrà utilizzato dai militari per commettere violazioni dei diritti umani. Ha inoltre chiesto l’imposizione di un embargo sulle armi a Naypyidaw. “Questa risoluzione è un passo nella giusta direzione per combattere la catena di approvvigionamento mortale che consente all’esercito del Myanmar di continuare la sua raffica di attacchi aerei che hanno preso di mira scuole, cliniche, edifici religiosi e altre infrastrutture civili”, ha affermato Montse Ferrer, il vicedirettore regionale per la ricerca di Amnesty International. Gli attivisti per i diritti umani hanno chiesto ai paesi di impedire che il carburante per aerei raggiunga le forze armate, ritenendo che verrà utilizzato per gli aerei da combattimento che hanno preso di mira i civili. L’Armed Conflict Location & Event Data Project (ACLED) ha documentato che dal novembre 2023 all’8 marzo sono stati effettuati 588 attacchi aerei a livello nazionale. Negli ultimi cinque mesi, l’esercito del Myanmar ha effettuato 588 attacchi aerei in tutto il paese, con attacchi contro i civili quintuplicati. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=70fdda0eea294c95a1ee7f4a762de807 Mon, 08 Apr 2024 09:25:29 GMT 8a044fc581934fa39601197498e05975 No alla vendita di armi e di carburante per aerei militari chiesto dalla risoluzione ONU 2024-04-08T11:25:11.6400000+02:00 4.4.24 Le Nazioni Unite chiedono il divieto di armi e carburante per aerei ai militari. il Consiglio per i Diritti umani ONU ha approvato una risoluzione approvata per consenso che chiede alla comunità internazionale di vietare la vendita di carburante per aerei alla Birmania se ritiene che verrà utilizzato dai militari per commettere violazioni dei diritti umani. Ha inoltre chiesto l’imposizione di un embargo sulle armi a Naypyidaw. “Questa risoluzione è un passo nella giusta direzione per combattere la catena di approvvigionamento mortale che consente all’esercito del Myanmar di continuare la sua raffica di attacchi aerei che hanno preso di mira scuole, cliniche, edifici religiosi e altre infrastrutture civili”, ha affermato Montse Ferrer, il vicedirettore regionale per la ricerca di Amnesty International. Gli attivisti per i diritti umani hanno chiesto ai paesi di impedire che il carburante per aerei raggiunga le forze armate, ritenendo che verrà utilizzato per gli aerei da combattimento che hanno preso di mira i civili. L’Armed Conflict Location & Event Data Project (ACLED) ha documentato che dal novembre 2023 all’8 marzo sono stati effettuati 588 attacchi aerei a livello nazionale. Negli ultimi cinque mesi, l’esercito del Myanmar ha effettuato 588 attacchi aerei in tutto il paese, con attacchi contro i civili quintuplicati. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/no_alla_vendita_di_armi_e_di_carburante_per_aerei_militari_chiesto_dalla_risoluzione_onu/news?lang=it Mon, 08 Apr 2024 09:25:11 GMT cb27105d60bc46a9a877d35082c1758a 600 militari della giunta si sono arresi all'esercito etnico Karen 2024-04-08T11:20:05.6800000+02:00 8. 4.24 la Karen National Union (KNU) ha dichiarato che più di 600 militari, tra cui 140 familiari, si sono arresi dopo che le forze guidate dall'Esercito di liberazione nazionale Karen (KNLA) hanno preso il controllo di un avamposto militare strategico sotto il quartier generale del comando orientale a Thingannyinaung, nel comune di Myawaddy. di venerdì. I militari hanno risposto con attacchi aerei di ritorsione e fuoco di artiglieria. Cinque uomini del KNLA e 50 militari sono stati uccisi e altri 40 sono rimasti feriti. “Ci sono stati tre round di attacchi aerei quel giorno. Il loro caccia ha sganciato anche due bombe da 500 libbre", ha detto Saw Neh Da Htoo, il comandante tattico della Brigata 6 della KNU. La KNU ha aggiunto che molte armi e munizioni sono state sequestrate nell'avamposto militare. Sabato le telecomunicazioni nella municipalità di Myawaddy sono state interrotte. I combattimenti continuano nel distretto di Kawkareik, a 30 chilometri da Thingannyinaung, mentre il KNLA tenta di confiscarlo ai militari. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/600_militari_della_giunta_si_sono_arresi_all_esercito_etnico_karen/news?lang=it Mon, 08 Apr 2024 09:20:05 GMT 8e1b2a4f5e6d4227b8578b539bb1c252 sostieni le organizzazioni democratiche birmane 2024-03-29T17:59:30.6070000+01:00 Abbiamo bisogno di aiuti costanti. Anche piccole donazioni per garantire le nostre attività a sostegno di chi nella giungla birmana lotta per la democrazia. Chiedete ai vostri amici e amiche e ai vostri contatti di sostenerci versando 5 € al mese (meno del costo di 5 caffè) attraverso: https://wishraiser.com/italia-birmania-insieme?from=organizzazioni-non-profit http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/aiutaci_a_sostenere_le_organizzazioni_democratiche_birmane/news?lang=it Fri, 29 Mar 2024 16:59:30 GMT a53fedb09f6b41ed895e23a2d7388939 AUTACI A SOSTENERE LA RIVOLUZIONE DI PRIMAVERA 2023-12-02T17:53:27.5970000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/autaci_a_sostenere_la_rivoluzione_di_primavera/news?lang=it Sat, 02 Dec 2023 16:53:27 GMT 562c918a16ab436384db0260b23b4eff Il Parlamento Europeo ha approvato la direttiva sulle sanzioni penali per la violazione delle misure restrittive UE 2024-03-25T13:20:30.2000000+01:00 12.3.24 Il Parlamento europeo ha adottato una direttiva, concordata con gli Stati membri, sulla criminalizzazione della violazione e dell'elusione delle sanzioni UE e sulla definizione delle sanzioni . La direttiva deve ora essere approvata dal Consiglio UE per diventare legge europea. La direttiva introduce una definizione comune e sanzioni minime per le violazioni delle sanzioni (in precedenza di competenza degli Stati membri). La condotta che costituirà reato ai sensi della direttiva comprende: rendere disponibili fondi a beneficio di una DP, non congelare fondi appartenenti a una DP o consentire a una DP di transitare attraverso uno Stato membro; concludere transazioni con Stati terzi, importare ed esportare beni e fornire servizi di intermediazione o assistenza tecnica connessi laddove ciò sia vietato dalle sanzioni dell'UE; fornire servizi finanziari e altri servizi vietati dalle sanzioni dell’UE; violazione o mancato rispetto delle condizioni previste dalle autorizzazioni (ovvero licenze) concesse dalle autorità competenti; E l’elusione delle sanzioni, che include l’occultamento di fondi posseduti da una DP utilizzando soggetti terzi per effettuare transazioni, la fornitura di informazioni fuorvianti per nascondere che una DP è il beneficiario di determinati fondi e il mancato rispetto da parte di una DP degli obblighi di segnalazione. La direttiva armonizza inoltre le sanzioni minime in caso di violazione delle sanzioni, vale a dire: Per gli individui, un periodo massimo di reclusione di almeno 1, 3 o 5 anni a seconda del reato e la facoltà per gli Stati membri di emettere multe, ritirare licenze, interdire individui dall'occupare determinate posizioni e pubblicare decisioni giudiziarie relative a reati penali. reati; E per le società, la sanzione pecuniaria massima non inferiore all'1% o al 5% del fatturato oppure a 8 milioni di euro o 40 milioni di euro a seconda della fattispecie. La direttiva inoltre: richiede agli Stati membri dell'UE di adottare le misure necessarie per consentire il congelamento e la confisca dei beni soggetti a determinati reati penali; richiede agli Stati membri dell'UE di adottare le misure necessarie per garantire che anche l'istigazione, il favoreggiamento e la complicità in reati penali siano punibili come reato penale e che il tentativo di commettere alcuni di essi sia punibile come reato penale; delinea le circostanze aggravanti, tra cui il reato è stato commesso nell'ambito di un'organizzazione criminale, l'uso di documenti falsificati, il reato è stato commesso da un prestatore di servizi professionale o da un pubblico ufficiale, il reato ha generato notevoli vantaggi economici, l'autore del reato ha distrutto prove e precedenti condanne per reati sanzionatori; delinea le circostanze attenuanti, tra cui l'autore del reato fornisce informazioni alle autorità competenti per aiutare a identificare altri autori di reato e/o informazioni che le autorità competenti non avrebbero altrimenti potuto ottenere; richiede agli Stati membri dell'UE di adottare le misure necessarie per garantire che siano disponibili strumenti investigativi efficaci e proporzionati e per garantire la protezione delle persone che segnalano violazioni delle sanzioni; impone agli Stati membri dell'UE di designare un'unità o un organismo per garantire il coordinamento tra le autorità di contrasto e le autorità che applicano le sanzioni; E richiede la cooperazione tra gli Stati membri, Europol, Eurojust, la Procura europea e la Commissione e impone agli Stati membri di prendere in considerazione la condivisione di informazioni con altri Stati membri in cui si sospetta che il reato sia di natura transfrontaliera. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_parlamento_europeo_approva_la_direttiva/news?lang=it Mon, 25 Mar 2024 12:20:30 GMT a703c8687c264102b9ffc091a01f4fc5 3° anniversary of the Spring Revolution ITALIA-BIRMANIA.INSIEME SCRIVE ALLA PRESIDENTE GIORGIA MELONI IN OCCASIONE DEL 3°ANNIVERSARIO DAL COLPO DI STATO IN BIRMANIA Dopo tre anni dal violento colpo di stato militare in Birmania del 1° febbraio 2021, le violenze e i crimini di guerra e contro l’umanità della giunta militare al potere vanno bloccati. ITALIA-BIRMANIA.INSIEME in una lettera alla Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni a firma del Presidente Vincenzo Scotti e della Segretaria Generale Cecilia Brighi ricorda la drammatica situazione in cui il popolo birmano è costretto a sopravvivere dopo tre anni dal colpo di stato militare fallito per la reazione dell’opposizione democratica. Questi i dati: oltre 910 attacchi aerei e 1.132 attacchi di artiglieria, almeno 30.000 i civili uccisi e oltre 26.000 gli arrestati. 119 le condanne a morte, mentre le esecuzioni extragiudiziali continuano nelle carceri e nei centri di detenzione controllati dalla giunta dove le donne vengono sistematicamente torturate e violentate. Con la tattica "brucia tutto, uccidi tutti", sono stati oltre 1.355 i villaggi e 77.000 gli edifici, i campi di sfollati e i siti religiosi che sono stati distrutti. Su una popolazione di 51 milioni si contano oltre 2.6 milioni di rifugiati interni. ITALIA-BIRMANIA INSIEME, ha chiesto alla Presidente del Consiglio, alla luce delle attuali condizioni che prefigurano la completa sconfitta della dittatura militare, che l’Italia rafforzi in seno alla UE e alle istituzioni internazionali l’iniziativa necessaria per arrivare alla definitiva sconfitta della giunta golpista e alla vittoria delle forze democratiche che stanno lottando per una Unione Democratica e federale del Paese. ITALIA-BIRMANIA.INSIEME chiede pertanto: - Che il prossimo G7 a presidenza italiana si attivi urgentemente per la formazione di una Coalizione di Emergenza per il Popolo del Myanmar, come leva politica necessaria ad una transizione ad una democrazia, inclusiva, giusta e permanente del paese asiatico e perché il Consiglio di Sicurezza ONU adotti una Risoluzione ai sensi del Capitolo VII della Carta ONU per deferire la crisi del Myanmar dinanzi alla Corte Penale Internazionale o per istituire un tribunale ad hoc e per approvare un embargo globale sulle armi, senza più delegare completamente all’ASEAN la gestione dell’inattuabile accordo in 5 punti, agendo con decisione per porre fine ai crimini di guerra e contro l’umanità della giunta. - Che l’Italia e la UE sostengano all’ONU e all’ILO il riconoscimento delle credenziali del Governo di Unità Nazionale, quale rappresentante legittimo del popolo birmano, poiché risponde a tutti i principali criteri ONU per tale riconoscimento. - Che l’Italia intervenga formalmente, come hanno già fatto Germania, Danimarca, Olanda, Francia, UK e Canada a sostegno della Corte Internazionale di Giustizia nel caso sulla violazione della Convenzione sulla prevenzione e punizione del Genocidio, presentato dal Gambia contro il Myanmar e la sua giunta. - Che la UE adotti urgentemente sanzioni contro gli interessi finanziari del regime, in particolare nei confronti delle Myanmar Foreign Trade Bank, e Myanmar Investment Bank, così da bloccare tutte le transazioni in valuta pregiata, che permettono alla giunta di acquistare armi e carburante per l’esercito e per l’aviazione militare, quindi che definisca un efficace sistema di monitoraggio e sanzionamento europeo contro la violazione delle sanzioni negli Stati membri e monitori la corretta attuazione dell'embargo UE sulle armi e sulle misure restrittive violate da alcuni paesi membri e candidati. - Che la UE, anche, alla luce della Direttiva sulla Due Diligence e delle conclusioni del Consiglio di Amministrazione ILO a seguito della Commissione di Inchiesta ILO, sospenda temporaneamente i benefici doganali sulle importazioni dal Myanmar, (non solo nel settore tessile, ma anche del riso) perché essendo tali benefici vincolati al rispetto delle convenzioni fondamentali ONU e ILO sui diritti umani e del lavoro, risulta che questi sono stati profondamente violati dalla giunta e dalle imprese. - Che l’Italia e la UE contribuiscano politicamente e finanziariamente ai programmi del NUG, del Movimento di Disobbedienza Civile e sindacale e del Consiglio Consultivo Nazionale Unitario, che hanno urgente bisogno di sostegno, per evitare che, dopo tre anni di enormi sacrifici, non siano più nelle condizioni opporsi alla dittatura militare genocida. 2024-02-01T06:47:04.2070000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/3_anniversary_of_the_spring_revolution/news?lang=it Thu, 01 Feb 2024 05:47:04 GMT 7c530260a4db4d50a3510d7dd5926175 12.12.23 Italia e UE devono cambiare passo e imporre sanzioni efficaci 2023-12-12T16:27:19.8730000+01:00 Comunicato stampa L’ITALIA E LA UE DEVONO CAMBIARE PASSO E IMPORRE SANZIONI EFFICACI PER SCONFIGGERE LA GIUNTA MILITARE BIRMANA ITALIA-BIRMANIA.INSIEME giudica le sanzioni adottate l’11 dicembre dal Consiglio Europeo, nei confronti di quattro persone e due entità della giunta militare birmana, troppo timide e del tutto insufficienti ad accelerare la caduta della giunta genocida. L’Italia e l’Europa devono avere il coraggio di sostenere politicamente e finanziariamente le forze della resistenza democratica e il Governo di Unità Nazionale birmano, aiutandoli materialmente ad accelerare la caduta della giunta e la costruzione di uno stato democratico e federale inclusivo di tutte le etnie.Per questo, invece di tutelare le imprese europee ed i brand della moda europei e italiani, che sfruttando la dittatura e la repressione dei diritti umani e del lavoro, hanno aumentato i loro utili (vedere i dati delle importazioni dal Myanmar in netto aumento dopo il golpe), l’Unione Europea dovrebbe sospendere le preferenze commerciali di cui beneficia la Birmania/Myanmar, come richiesto ripetutamente a larghissima maggioranza dal Parlamento Europeo, e adottare, come chiesto dal Parlamento Europeo: “il congelamento delle attività e il divieto di trasferimenti finanziari internazionali alle due banche statali, la Banca per il commercio estero del Myanmar e la Banca per gli investimenti e il commercio del Myanmar”. Banche che usano la valuta pregiata per comprare armi e carburante necessario a bombardare i civili. E’ tempo di superare le timidezze diplomatiche, la logica delle sanzioni con il contagocce e delle Risoluzioni di condanna. Pannicelli caldi che non servono a sconfiggere la giunta militare, a sostenere le forze democratiche e la costruzione di uno Stato democratico e federale, fondamentale in un’area del mondo che Cina e ora anche Russia tentano di dominare. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/12_12_23_italia_e_ue_devono_cambiare_passo_e_imporre_sanzioni_efficaci/news?lang=it Tue, 12 Dec 2023 15:27:19 GMT 63c8e6985a9c4a7a81fc4fe24f9180a1 4.12.23 Justice for Myanmar contro la Conferenza ministeriale GMS 2023-12-05T09:03:54.0570000+01:00 La JFM invita i paesi del GMS ad annullare la conferenza che sarà ospitata dalla giunta del Myanmar; ADB si rifiuta di partecipare o supportare l'evento Secondo fonti di Justice For Myanmar, la giunta militare illegale del Myanmar ospiterà la 26a Conferenza ministeriale del programma della sottoregione del Grande Mekong (GMS), il 15 dicembre a Naypyidaw. Con una mossa gradita, la Banca asiatica di sviluppo, che funge da segretariato del GMS, ha detto a Justice For Myanmar che non parteciperà alla conferenza ministeriale e non fornirà alcun sostegno. In risposta a un’e-mail, un portavoce dell’ADB ha dichiarato a Justice For Myanmar: “La Banca asiatica di sviluppo (ADB) non parteciperà alla 26a conferenza ministeriale del GMS. Inoltre, ADB non fornirà alcun finanziamento per l'evento, né fornirà supporto logistico o di consulenza. L’ADB inoltre non finanzierà i costi dei partecipanti dei paesi membri in via di sviluppo”. Justice For Myanmar chiede ai paesi GMS di annullare la conferenza e di bandire la giunta dal programma GMS. L’ADB dovrebbe riconsiderare il proprio sostegno al programma GMS mentre continua a impegnarsi con la giunta. La conferenza dovrebbe aver luogo mentre la giunta continua a perdere il controllo del Myanmar, sta rapidamente perdendo territorio e sta conducendo una campagna di terrore contro il popolo, commettendo omicidi di massa, effettuando attacchi aerei e bombardamenti indiscriminati, arresti arbitrari, torture e sfollati che sono saliti a oltre 2,5 milioni. L'ospite della conferenza è Kan Zaw, ministro della giunta per gli investimenti e le relazioni economiche estere, sanzionato da Stati Uniti e UE. L'UE ha osservato che Kan Zaw “assume un ruolo attivo nel sostenere gli sforzi militari volti ad attrarre investimenti esteri, contribuendo così a garantire le esigenze finanziarie del regime militare. Pertanto, è responsabile di indebolire la democrazia e lo stato di diritto in Myanmar/Birmania, nonché di impegnarsi in azioni che minacciano la pace, la sicurezza e la stabilità del Myanmar”. Secondo fonti di Justice For Myanmar, Kan Zaw ha invitato il ministro delle finanze cinese, Lan Fo'an, il vice primo ministro e ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale della Cambogia, Sok Chenda Sophea, il ministro della pianificazione e degli investimenti del Laos, Khamjane Vongphosy, il ministro della pianificazione e degli investimenti del Vietnam. ministro delle Finanze tailandese, Nguyen Chi Dung, e Julapun Amornvivat, viceministro delle finanze tailandese. La conferenza è organizzata da un comitato direttivo presieduto dal viceministro della giunta per gli investimenti e le relazioni economiche estere. Il comitato include anche un membro del conglomerato militare Myanmar Economic Corporation (MEC) come unico rappresentante del settore privato, secondo fonti di Justice For Myanmar. La MEC è sanzionata da Stati Uniti, Regno Unito, UE, Canada e Australia. Le forze di polizia del Myanmar controllate dalla giunta garantiscono la sicurezza della conferenza, supervisionate dal vicecapo della polizia che è anche membro del comitato direttivo. Le forze di polizia della giunta sono direttamente responsabili di omicidi, torture e arresti arbitrari, che costituiscono crimini contro l'umanità. La giunta si sta preparando a massimizzare la propaganda della conferenza, avendo formato un comitato per gestire la diffusione delle informazioni per controllare i giornalisti. La conferenza si terrà presso il Grand Amara Hotel, che fa parte del conglomerato internazionale di imprenditori (IGE), legato alla giunta, di proprietà di Ne Aung, fratello del capo della marina della giunta. La giunta si occuperà dell'alloggio dei delegati, dei loro voli tra Yangon e Naypyidaw e dell'organizzazione di un pranzo di gala. L’imminente conferenza arriva dopo che Min Aung Hlaing ha partecipato al 7° vertice dei leader del GMS ospitato dalla Cambogia nel 2021. L’ADB ha dichiarato a Justice For Myanmar di aver fornito alla Cambogia supporto consultivo per preparare la documentazione per il vertice, che si è tenuto virtualmente. Il vertice dei leader, che è l'organo più alto del programma, ha avuto un posto di rilievo nella propaganda della giunta. In un discorso al vertice, Min Aung Hlaing ha difeso il suo tentativo di colpo di stato illegale e ha affermato falsamente che le elezioni del 2020 erano truccate e che il tentativo di colpo di stato era costituzionale. Al vertice dei leader del 2021, Min Aung Hlaing ha approvato illegittimamente il quadro strategico GMS 2030, che mira a promuovere gli investimenti e il turismo che aiuterebbero a generare entrate per la giunta, di cui ha bisogno per finanziare la sua campagna terroristica. Il programma GMS è stato istituito nel 1992 sotto la precedente dittatura del Myanmar e si è concentrato sulla promozione del commercio e sullo sviluppo di corridoi economici e infrastrutture, anche nelle aree etniche del Myanmar. Nell'ambito della presidenza del GMS da parte della giunta del Myanmar, l'Unione della Federazione delle Camere di Commercio e dell'Industria del Myanmar (UMFCCI), collegata alla giunta, guida il GMS Business Council, un gruppo di camere di commercio dei paesi GMS. Il GMS Business Council è attualmente presieduto da Zaw Min Win, ex presidente dell'UMFCCI e presidente della Myanmar Industries Alliance, che investe nell'operatore mobile Mytel insieme al conglomerato militare MEC. Yadanar Maung, portavoce di Justice For Myanmar, afferma: “È insondabile che il programma GMS e i suoi membri non solo invitano la giunta illegale a partecipare, ma la nominino addirittura ospite di una conferenza ministeriale. “La giunta è un’organizzazione terroristica che commette crimini di guerra e crimini contro l’umanità nella totale impunità. Il tentativo di colpo di stato militare sta fallendo e il programma GMS e i suoi membri stanno commettendo un grave errore morale e strategico nel legittimarlo e nel tentare di facilitare gli investimenti che lo aiuteranno a generare entrate e ulteriori atrocità alimentari. “I membri del GMS dovrebbero annullare immediatamente la conferenza programmata o, in mancanza, rifiutarsi di partecipare. La giunta deve essere esclusa dal programma GMS, che dovrebbe invece riconoscere e sostenere il governo di unità nazionale, che è il governo adeguata del Myanmar. “Accogliamo con favore la decisione dell'ADB di ritirare il sostegno alla Conferenza ministeriale e di rifiutarsi di parteciparvi. L’ADB dovrebbe ora riconsiderare il suo sostegno istituzionale al programma GMS finché i suoi membri continueranno a legittimare la giunta illegale. “Il coinvolgimento dell'UMFCCI e del suo amico Zaw Min Win, legato alla giunta, nel GMS Business Council è allarmante ed è un ulteriore segnale che la giunta e i suoi amici stanno utilizzando il programma per promuovere investimenti che possono rafforzare la giunta e peggiorare la crisi in Birmania, causata dal tentativo di colpo di stato illegale dei militari”. Nel 2022, il Laos ha ospitato la 25a Conferenza ministeriale del GMS, alla quale anche la giunta è stata erroneamente autorizzata a partecipare. Nella conferenza, la giunta ha approvato illegittimamente il Quadro regionale di investimenti GMS per il 2023-2025, in cui la giunta ha proposto 208,3 milioni di dollari in progetti in settori che includono energia, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, turismo e agricoltura, per lo più da finanziare da non specificati “partner di sviluppo”. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/4_12_23_justice_for_myanmar_contro_la_conferenza_ministeriale_gms/news?lang=it Tue, 05 Dec 2023 08:03:54 GMT fd960800f3a44db68dd97ab9de9034c8 2.12.23 Gli sviluppi della resistenza democratica 2023-12-03T18:21:49.2500000+01:00 Tracciare il mutevole equilibrio di potere sui campi di battaglia del Myanmar Ye Myo Hein 2 dicembre 2023 The Irrawaddy Nel silenzio prima dell’alba del 27 ottobre, un silenzioso gruppo di uomini armati ha sfruttato il manto dell’oscurità per sgattaiolare verso il ponte Chin Shwe Haw, nel nord dello Stato Shan, al confine tra Myanmar e Cina. All'avamposto militare vicino al ponte una guardia di sicurezza annuiva sonnolenta, ignara del pericolo incombente. Un’improvvisa raffica di fucili automatici, seguita da esplosioni di mortaio, ha annunciato un attacco a sorpresa da parte dell’Esercito dell’Alleanza Nazionale Democratica del Myanmar (MNDAA), un gruppo ribelle del Kokang intento a prendere il controllo di un importante accesso per il commercio transfrontaliero del Myanmar con la Cina. Ma l’MNDAA non è stato il solo ad attaccare le posizioni del regime militare il 27 ottobre, né il ponte Chin Shwe Haw è stato l’unico obiettivo dell’assalto. In realtà, l’attacco del MNDAA è stato solo l’inizio di una strategia coordinata sviluppata lo scorso anno dai principali elementi armati del movimento anti-colpo di stato del Myanmar per organizzare un assalto a 360 gradi contro i militari da est a ovest e da nord a sud. La decennale strategia militare dei generali del Myanmar di mantenere i vari gruppi armati etnici del paese impegnati in battaglie separate con l’esercito – e, a volte, tra loro – è stata finalmente contrastata. l primo di una serie in due parti, questo pezzo illustrerà lo stato attuale del campo di battaglia in Myanmar come modellato dall'Operazione 1027. La seconda parte, che seguirà a breve, analizzerà le implicazioni del conflitto in espansione e le sfide che ci attendono. Coordinamento e preparazione. Nonostante varie affermazioni secondo cui la Cina avrebbe svolto un ruolo chiave nell’Operazione 1027, a sostegno del suo obiettivo di eliminare i centri truffa a Kokang, che depredano i cittadini cinesi, in realtà questo non è stato il fattore trainante. Piuttosto, l’offensiva a cui stiamo assistendo è l’inizio di una strategia coordinata sviluppata nell’ultimo anno tra i principali gruppi di resistenza con l’obiettivo di impegnare i militari del Consiglio di Amministrazione Statale (SAC, come si definisce la giunta) su tutti i fronti. Gli osservatori che monitoravano da vicino il conflitto post-colpo di stato erano probabilmente consapevoli che il movimento anti-colpo di stato aveva formato diversi meccanismi di coordinamento per condurre la battaglia di terra contro i militari, vale a dire il Comitato Centrale di Comando e Coordinamento (C3C) e il Comando e Coordinamento Congiunto (J2C) , costituiti per coordinare il lavoro delle PDF e delle alleate organizzazioni armate etniche (EAO). Il governo civile di unità nazionale (NUG) ha anche formato un Comitato per le relazioni dell'Alleanza (ARC) per mantenere i contatti con i gruppi etnici armati che erano rimasti nominalmente indipendenti, inclusa l'Alleanza della Fratellanza tra il MNDAA, l'Esercito Arakan (AA) e il Ta'ang National Liberation. Esercito (TNLA). Dalla metà del 2022, i membri del NUG ARC si sono incontrati frequentemente con la Brotherhood Alliance, che forniva addestramento militare ai PDF e ad altri gruppi armati con obiettivi comuni. I negoziati per una strategia militare congiunta tra il NUG e la Brotherhood Alliance sembrano essere iniziati sul serio all’inizio del 2023, quando i membri della Brotherhood Alliance iniziarono a divulgare apertamente informazioni sul loro sostegno ai gruppi di resistenza. Secondo fonti interne, il ministro della Difesa della NUG, U Yee Mon, ha visitato la parte settentrionale del paese per impegnarsi direttamente con l’Alleanza della Fratellanza per diversi mesi su una strategia coordinata. Altri gruppi di resistenza, come l’Esercito popolare di liberazione della Birmania (BPLA) e l’Esercito popolare di liberazione (PLA), che hanno ricevuto addestramento militare dall’Alleanza della Fratellanza, hanno svolto un ruolo chiave nell’allineare gli obiettivi strategici dell’alleanza con il movimento di resistenza anti-colpo di stato. La preparazione per l'operazione 1027 iniziò un anno prima, quando l'MNDAA formò ed equipaggiò una nuova brigata militare nota come Brigata 611 composta da soldati di diverse etnie, tra cui Bamar, e diversi gruppi come AA, NUG PDF e Karenni National Defense Forces. (KNDF), BPLA, PLA e altri, tutti sotto il comando del MNDAA. La Brigata 611 è stata schierata principalmente tra Lashio e Muse e Lashio e Chin Shwe Haw/Laukkai per bloccare le rotte strategiche militari verso Kokang al confine con la Cina. Dal 2022 nello Stato Shan erano presenti anche esperti di droni provenienti da gruppi di resistenza di altre aree. Senza analizzare esplicitamente i progressi delle tendenze militari post-colpo di stato, alcuni hanno prontamente concluso che l’Operazione 1027 non è un attacco coordinato, ma guidato principalmente dall’Alleanza della Fratellanza senza previa consultazione con il NUG. La portata del coordinamento, tuttavia, è stata chiaramente rivelata dal segretario generale del TNLA quando ha ammesso ampie consultazioni con il NUG e l’inclusione di forze sotto il comando del Ministero della Difesa del NUG nell’operazione 1027, chiarendo che l’offensiva non fu un evento spontaneo, ma emerse da preparativi durati un anno coordinati con il più ampio movimento di resistenza. Operazione 1027 L’attacco alla roccaforte militare di Kokang al confine cinese, nome in codice Operazione 1027 dalla data in cui iniziò, fu condotto dall’Alleanza della Fratellanza in coordinamento con una serie di altre forze di resistenza. L’assalto a Chin Shwe Haw è stato seguito rapidamente da attacchi a Kunlong, Mongko, Lashio, Hopang e Namkham lungo il confine del Myanmar con la Cina. In poche settimane, l’alleanza è riiuscita a catturare oltre 200 posizioni militari, comprese basi strategicamente significative in queste città e oltre, chiudendo di fatto il confine al commercio tra i due paesi. Un mese dopo il lancio dell’Operazione 1027, l’Alleanza della Fratellanza aveva dichiarato che l’operazione era passata alla fase successiva: una battaglia a livello nazionale contro i militari. Altri gruppi armati etnici insieme ai PDF stavano attaccando gli accampamenti militari nello stato di Kachin a nord, nelle regioni di Sagaing, Magwe e Bago nel cuore del paese, negli stati di Chin e Rakhine a ovest, Karenni (Kayah) a est, e nello stato di Karen e Tanintharyi. Regione a sud. Per la prima volta nella storia, l’esercito si trova ora ad affrontare attacchi simultanei da parte della resistenza armata di vario tipo, che va dalla guerra convenzionale alle tattiche di guerriglia e dalle operazioni palesi a quelle segrete, in 12 dei 14 stati e regioni del Myanmar. La prova di un’offensiva coordinata a livello nazionale da parte delle forze combinate che si oppongono allo sfortunato regime golpista è diventata inequivocabile. Penetrazione a Mandalay: il primo gruppo a sfruttare l'opportunità creata dall'operazione 1027 è stato il Mandalay PDF sotto il comando del NUG, con sette battaglioni addestrati ed equipaggiati dal TNLA dal 2021. Operante principalmente nelle aree Kyaukme e Nawnghkio della parte settentrionale dello Stato Shan, miravano ad occupare la regione di Mandalay da est. Hanno unito le forze con il TNLA nell'operazione 1027 per attaccare le posizioni militari nelle loro aree di operazione e bloccare i rinforzi militari nello Stato Shan settentrionale, penetrando allo stesso tempo nelle aree bersaglio a Mandalay. Pur continuando a bloccare l'accesso militare lungo l'autostrada Lashio-Mandalay verso lo Stato Shan settentrionale, il PDF della Regione di Mandalay ha iniziato a infiltrarsi in parti della regione di Mandalay fortemente difese dai militari, a Madaya. Recentemente il PDF ha annunciato la sua “Operazione Shwe Pyi Soe” con l’ambizione di occupare Mandalay. Karen: Il giorno in cui è iniziata l'operazione 1027, le forze dell'Esercito di liberazione nazionale Karen (KNLA) e i PDF hanno avviato attacchi contro Kawkareik nello stato Karen. Con armi e munizioni limitate nelle aree meridionali rispetto a quelle settentrionali, le forze della resistenza non hanno mirato a conquistare le città e le principali basi militari. Invece, hanno circondato le città, controllato le principali vie di rifornimento e tagliato i rifornimenti e i rinforzi militari. Pur non dichiarando il sequestro delle città, le forze di resistenza nelle regioni di Karen e Tanintharyi hanno comunque acquisito un controllo sostanziale sulle città e sulle aree vicine, come Kawkareik e Hpapun, oltre a dominare rotte strategiche, come Kawkareik-Myawaddy e Ye-Dawei. autostrade. Nonostante i lenti progressi, è improbabile che l’KNLA rinunci all’opportunità di portare avanti le proprie conquiste militari in mezzo al caos che travolge l’esercito. Bago: Anche nel teatro meridionale, il KNLA e le PDF hanno cercato con insistenza di infiltrarsi nella regione di Bago, attraversando il fiume Sittaung. L'esercito ha stabilito tre linee di difesa per contrastare l'avanzata delle forze di resistenza nelle aree di Bago, ma nonostante gli attacchi dei Sit-Tat (l'esercito del Myanmar), le forze di resistenza sono riuscite a superare in astuzia i pesanti attacchi aerei e l'artiglieria dell'esercito per penetrare la seconda linea di difesa, operando liberamente tra la vecchia autostrada Yangon-Mandalay e il fiume Sittaung, dando loro il potenziale per minacciare e isolare l’una dall’altra le città di Yangon e Naypyitaw. Nonostante una difesa militare solida e pesantemente fortificata tra la vecchia e la nuova autostrada tra Yangon e Naypyitaw, le forze della resistenza sembrano ora pronte a intensificare presto gli attacchi in quella regione, allineandosi con l’Operazione 1027. Kachin: prima dell'operazione 1027, l'esercito del SAC aveva intensificato la sua offensiva contro l'Esercito per l'indipendenza Kachin (KIA) per interdire la fornitura e l'assistenza del KIA ai PDF nel nord. Quando lo scoppio dell’Operazione 1027 costrinse l’esercito a reindirizzare le sue limitate risorse verso nuove aree di conflitto, il 31 ottobre il KIA si trasferì nella base militare di Mongton, nel nord dello Stato Shan, e in una base sulla Gangdau-Bhamo Road, continuando la sua offensive militari nella regione dell'alto Sagaing. Sagaing e Magwe: il 2 e 3 novembre, i NUG PDF, collaborando con le forze di difesa locali e gli EAO alleati, hanno eseguito attacchi coordinati contro posizioni militari, stazioni di polizia e campi di prigionia a Sagaing e Magwe, completando l'operazione 1027. Il 6 novembre, i Il Ministero della Difesa del NUG ha annunciato di avere il controllo su Kawlin nell'alto Sagaing e, il 7 novembre, su Khampet al confine indiano. Se le forze della resistenza riuscissero a prendere Tamu insieme a Khampet, ciò darebbe loro il controllo completo della valle di Kabaw al confine indiano. Mirano anche a consolidare il controllo dell’area delle “3 K” (Kawlin, Katha e Kantbalu), dove hanno già stabilito roccaforti nella maggior parte delle aree rurali, ma non ancora in tutte le basi militari. Da qui, è probabile che la resistenza coordinata si concentri sulla conquista delle aree urbane e delle basi militari chiave nel cuore del paese. Chin: il 30 ottobre, il Fronte nazionale Chin (CNF) ha annunciato che avrebbe seguito l'esempio dell'operazione 1027 per affrontare i militari in diverse regioni dello Stato Chin. Il 7 novembre, le forze di resistenza Chin sono riuscite a conquistare Rihkwanda, una città al confine con l'India, e hanno proceduto a catturare basi militari e altre città come Lailenpi e Rezua a Matupi. Il terreno montuoso e la lontananza dello Stato Chin hanno rappresentato sfide significative per i militari, dando al movimento di resistenza maggiore libertà di ottenere il controllo sullo stato, circondando e isolando basi militari fortemente difese. Lo slancio contro i militari in altre aree del paese non farà altro che rafforzare il vantaggio del CNF. Rakhine: il 13 novembre, il potente esercito Arakan, dopo aver ottenuto vittorie sui militari al confine cinese come membro dell'Alleanza della Fratellanza, ha iniziato a lanciare offensive sulle posizioni militari nello stato di Rakhine, al confine occidentale del Myanmar con il Bangladesh, segnando la fine di un cessate il fuoco della durata di un anno in quello Stato. Concentrando i suoi attacchi contro le postazioni militari e di polizia al confine, l'AA ha catturato con successo diversi avamposti a Rathedaung e Maungdaw, una strategia che sembra progettata per aprire le porte ai paesi vicini del Bangladesh e dell'India per l'accesso al cibo per la popolazione di Rakhine, in per sventare i prevedibili blocchi militari delle vie di accesso all’interno del Rakhine. Le operazioni dell’AA si stanno già espandendo rapidamente in altre parti degli stati di Rakhine e Chin, con la recente escalation dei combattimenti a Pauktaw, Myebon e Paletwa. Karenni: A sud dello Stato Shan, l'Operazione 1027 ha anche acceso le forze combinate di resistenza Karenni, comprendenti l'Esercito Karenni (KA), il Fronte di Liberazione Nazionale Karenni (KNLF), le Forze di Difesa Nazionale Karenni (KNDF), PDF e altri gruppi alleati, per avviare operazioni contro i militari, ottenendo inizialmente il pieno controllo di Mese, al confine con la Thailandia. L’11 novembre hanno annunciato l’operazione 11.11 volta a completare la cattura di Loikaw, la capitale Karenni situata a soli 110 km circa dalla capitale del Myanmar Naypyitaw, che darebbe alla resistenza un facile accesso alla base del potere della giunta. La cattura delle posizioni militari a Loikaw, Demoso e Mobye da parte delle forze Karenni ha costretto la giunta a destinare le sue risorse in diminuzione alla difesa di Loikaw, impedendo un ridispiegamento su larga scala nello Stato Shan settentrionale in risposta all'operazione 1027. Con le sue truppe di terra a Karenni Dopo aver disertato in gran numero e rifiutandosi di combattere, la giunta sta ora colpendo Loikaw con assalti aerei, provocando movimenti di massa di popolazione nello Stato Shan e attraverso il confine tailandese. Sebbene le forze Karenni non abbiano ancora raggiunto il pieno controllo di Loikaw, continuano a fare progressi costanti. A causa della sua posizione strategica, la presa di Loikaw potrebbe alterare l’intera dinamica del conflitto post-colpo di stato. L’analisi del conflitto nazionale innescato dall’Operazione 1027 rivela tre osservazioni chiave. Innanzitutto, le operazioni nei diversi teatri sono interconnesse. In secondo luogo, l’attacco sincronizzato a 360 gradi contro i militari da molte località del paese fornisce una prova inequivocabile di un sostanziale grado di coordinamento preventivo tra le forze di resistenza. E in terzo luogo, l’esercito del SAC deve ora concentrare le rimanenti risorse limitate in alcuni teatri di conflitto chiave. Un giorno la storia potrebbe concludere che il colpo di stato militare del febbraio 2021 si è rivelato fatale per il monopolio decennale del potere da parte dell’esercito birmano, stimolando l’ampia gamma di gruppi armati non statali del paese a trovare finalmente una causa comune per abbattere la dittatura militare che ha ha afflitto la popolazione per così tanto tempo. Tuttavia, la battaglia non è finita e molte sfide attendono ancora il movimento anti-colpo di stato. Ye Myo Hein è un membro globale del Wilson Center con sede a Washington DC. Le opinioni qui espresse sono sue e potrebbero non riflettere quelle del centro o del governo degli Stati Uniti. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/gli_sviluppi_della_resistenza_democratica/news?lang=it Sun, 03 Dec 2023 17:21:49 GMT 2a0b801d970840a892164150e69696b8 aiutaci a sostenere la democrazia in Birmania 2023-12-02T18:59:26.1430000+01:00 A Natale regala la gioia di contribuire a sconfiggere la giunta militare e di sostenere la lotta per la democrazia in Birmania ITALIA-BIRMANIA.INSIEME (IBI) sostiene la rete delle comunicazioni interne del Movimento di Disobbedienza Civile e le lavoratrici e i lavoratori licenziati perchè si oppongono alla dittatura. Puoi contribuire con una piccola donazione o un versamento sul conto di ITALIA-BIRMANIA.INSIEME CONTO CORRENTE 55000100000076665 IBAN IT69N0306909606100000076665 BICCodeBCITITMM http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/sostieni_la_democrazia_in_birmania/news?lang=it Sat, 02 Dec 2023 17:59:26 GMT 2bad0b58eb264c73a963a08e88e78058 16.11.23 Violazione della Convenzione su prevenzione del genocidio dichiarazione congiunta di intervento alla Corte Internazionale di giustizia Canada Danimarca, Francia Germania, Olanda e UK 2023-11-19T12:56:57.5830000+01:00 I governi di Canada, Danimarca, Francia, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito hanno rilasciato la seguente dichiarazione: Il 15 novembre Canada, Danimarca, Francia, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito hanno depositato una dichiarazione congiunta di intervento nella causa intentata dal Gambia contro Myanmar presso la Corte internazionale di giustizia. In questo procedimento, il Gambia lamenta violazioni della Convenzione sulla prevenzione e la repressione del crimine di genocidio (Convenzione sul genocidio). Sostiene che le forze di sicurezza del Myanmar perpetrano “operazioni di sgombero” diffuse e sistematiche contro i Rohingya e che “gli atti genocidi commessi durante queste operazioni avevano lo scopo di distruggere i Rohingya come gruppo, in tutto o in parte, mediante l’uso di omicidi di massa, stupri e altre forme di violenza sessuale, nonché la sistematica distruzione mediante incendio dei loro villaggi, spesso con gli abitanti rinchiusi in case in fiamme”. Canada, Danimarca, Francia, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito esercitano il diritto di intervenire nella presente causa ai sensi dell'articolo 63, paragrafo 2, dello Statuto della Corte per esporre la loro interpretazione delle pertinenti disposizioni della Convenzione sul genocidio davanti alla Corte. Ricordano che la Convenzione sul genocidio impone agli Stati parti di prevenire il crimine di genocidio e di chiedere conto ai responsabili. Canada, Danimarca, Francia, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito riaffermano ulteriormente il loro impegno nei confronti della responsabilità e dell’ordine giuridico internazionale e sottolineano il ruolo vitale della Corte nella risoluzione pacifica delle controversie come principale organo giudiziario delle Nazioni Unite. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/15_/news?lang=it Sun, 19 Nov 2023 11:56:57 GMT 7bd8c1f546274a2dac0b4b5fa404a667 8.11.23 Decisione del Consiglio di Amministrazione ILO sulla violazione della libertà di organizzazione sindacale e sul lavoro forzato in Myanmar 2023-11-13T04:30:45.8530000+01:00 Decisione riguardante il rapporto della Commissione d'Inchiesta istituita ai sensi dell'articolo 26 della Costituzione dell'ILO riguardante la mancata osservanza da parte del Myanmar della Convenzione sulla libertà di associazione e sulla protezione del diritto di organizzazione sindacale, del 1948 (n. 87), e la Convenzione sul lavoro forzato, 1930 (n. 29) Il Consiglio di Amministrazione: (a) ha preso atto del rapporto della Commissione d'inchiesta istituita ai sensi dell'articolo 26 della Costituzione, riguardante la mancata osservanza da parte del Myanmar della Convenzione sulla libertà di associazione e sulla protezione del diritto di organizzarsi, 1948 (n. 87), e la Convenzione sul lavoro forzato del 1930 (n. 29), nonché della risposta delle autorità militari; (b) ha esortato le autorità militari a desistere da qualsiasi atto di ritorsione contro qualsiasi individuo od organizzazione che abbia fornito informazioni alla Commissione d'inchiesta; (c) in preparazione di una discussione in occasione della prossima 350a Sessione del Consiglio di Amministrazione (marzo 2024), ha invitato il Direttore Generale a preparare un rapporto comprendente opzioni per possibili ulteriori misure, comprese quelle previste nella Costituzione dell'ILO, per garantire il rispetto da parte Myanmar delle raccomandazioni della Commissione d'inchiesta, nel caso in cui le autorità militari non accettino le raccomandazioni della Commissione d'inchiesta e non si impegnino ad attuarle pienamente e tempestivamente. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/8_11_23/news?lang=it Mon, 13 Nov 2023 03:30:45 GMT c48ffc4553944af78b9ffea06fb070cf 2.1.23 Myanmar: escalation di scontri nel nord dello Shan e Southeast 2023-11-04T07:58:05.6430000+01:00 Il conflitto armato iniziato il 26 ottobre tra le Forze Armate del Myanmar (MAF), varie organizzazioni armate etniche (EAO) e le Forze di Difesa Popolare continua ad intensificarsi, colpendo in modo significativo le regioni nord-orientali e sud-orientali del Paese. Secondo quanto riferito, circa 25.700 persone nello Shan settentrionale, Bago Est e Kayin sono state recentemente sfollate. Nello Shan settentrionale, gli scontri armati in almeno nove distretti su 22 hanno provocato un’ondata di nuovi sfollati e crescenti bisogni umanitari. Nello Shan settentrionale, il numero totale di sfollati interni (IDP) ammonta ora a oltre 37.400, con un recente aumento di oltre 23.000 a causa dell’escalation dei combattimenti. Ciò si aggiunge ai 14.470 sfollati interni precedentemente sfollati, mettendo a dura prova una risposta umanitaria già con risorse insufficienti. Le vie di transito essenziali che collegano lo Shan settentrionale alla Cina sono attualmente ostruite dai checkpoint della MAF e dell’EAO, e almeno un ponte vitale è stato distrutto. Inoltre, lo Shan settentrionale, Bago East e Kayin hanno dovuto affrontare gravi interruzioni dei servizi di dati mobili e telecomunicazioni in numerose aree. Nello Shan settentrionale, le organizzazioni religiose e le comunità ospitanti offrono assistenza salvavita immediata e di base, come alloggio, cibo e acqua. Vari partner umanitari, insieme alle comunità ospitanti e ai donatori privati, hanno esteso assistenza in denaro, forniture alimentari di base e beni di prima necessità ai nuovi sfollati. Il sostegno fornito, tuttavia, è stato insufficiente per far fronte alle crescenti esigenze, mentre l’accesso rimane estremamente limitato. Fonte OSCA http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/2_1_23/news?lang=it Sat, 04 Nov 2023 06:58:05 GMT 09e16e0869e04942ab4115051e4905c5 Gli USA impongono sanzioni alla Myanmar OIL and Gas Enterprise (MOGE) 2023-11-01T17:11:36.7300000+01:00 Il 31 ottobre 2023, l'Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro statunitense ha pubblicato una nuova direttiva che vieta “la fornitura, l'esportazione o la riesportazione, direttamente o indirettamente, di servizi finanziari a o a beneficio di MOGE o dei suoi beni o interessi immobiliari”, a partire dal 15 dicembre 2023. In linea di principio, solo le “persone statunitensi” (cittadini statunitensi o residenti permanenti; entità costituite negli Stati Uniti, inclusa una filiale estera; qualsiasi persona negli Stati Uniti) sono obbligate a rispettare questa direttiva. Tuttavia, ci si aspetterebbe che anche molte banche e istituzioni finanziarie non statunitensi si conformino, sia perché hanno una filiale negli Stati Uniti (il che le rende una "persona statunitense"), sia per paura di essere accusate di evasione, elusione o corruzione. cospirazione per evitare le sanzioni americane. MOGE non è stato incluso nell'elenco dei cittadini appositamente designati e delle persone bloccate (SDN). Beni e servizi (diversi dai servizi finanziari) potrebbero quindi ancora essere forniti a MOGE dal punto di vista delle sanzioni statunitensi. Tuttavia, beni, tecnologia e software di origine statunitense o con componenti statunitensi comportano un rischio di conformità alle sanzioni statunitensi poiché il Bureau of Industry and Security del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti mantiene elenchi e programmi separati. Dall’altra parte dell’Atlantico, l’attuale regime di sanzioni dell’UE rende illegale per qualsiasi cittadino di, qualsiasi società costituita e qualsiasi persona che opera da uno Stato membro dell’UE mettere fondi o risorse economiche a MOGE. Oltre a imporre sanzioni finanziarie a MOGE, ieri l'OFAC ha incluso tre entità e cinque individui nella sua lista SDN. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/gli_usa_impongono_sanzioni_alla_myanmar_oil_and_gas_enterprise_moge_/news?lang=it Wed, 01 Nov 2023 16:11:36 GMT bf2ba8a1b26446569751faea2777c5b6 28.10.23 il caso Danieli riportato da Myanmar Now che pubblica un lungo articolo sul Rapporto Silenzi Colpevoli 2023-11-01T17:06:50.7470000+01:00 Il quotidiano birmano Myanmar Now, in un lungo articolo presenta il Rapporto elaborato da ITALIA-BIRMANIA. INSIEME: Silenzi Colpevoli, sulla annosa presenza dell'impresa Danieli in Birmania/Myanmar e sul suo rapporto con le imprese dei militari birmani. all. articolo http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/28/news?lang=it Wed, 01 Nov 2023 16:06:50 GMT ec4cb5a694f14d9684862722c45e9b6f 26.9.23 Il popolo birmano continua a subire attacchi terrificanti, flagranti violazioni deidiritti umani 2023-09-29T10:17:11.2300000+02:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_popolo_birmano_continua_a_subire_attacchi_terrificanti_flagranti_violazioni_deidiritti_umani/news?lang=it Fri, 29 Sep 2023 08:17:11 GMT f05b05d25cdf4535bd58c26824c27fa1 Il popolo birmano continua a subire attachi terrificanti, flagranti violazioni deidiritti umani 2023-09-29T10:13:07.9830000+02:00 26.9.23 il Consiglio dei Diritti Umani ha tenuto il dibattito biennale sui giovani e i diritti umani, sul tema dell'impegno dei giovani nei confronti del cambiamento climatico e dei processi decisionali ambientali globali, seguito da un dialogo interattivo sul rapporto dell'Alto Commissario sulla situazione generale situazione dei diritti umani in Myanmar. Volker Türk, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha affermato che ogni giorno il popolo del Myanmar subisce attacchi terrificanti, flagranti violazioni dei diritti umani e il crollo dei loro mezzi di sussistenza e delle loro speranze. Dall’ultimo rapporto di luglio la situazione generale dei diritti umani in Myanmar è ulteriormente peggiorata. Il rapporto presentato oggi al Consiglio ha rivelato come i militari abbiano ulteriormente ampliato i loro attacchi contro la popolazione civile. I risultati hanno descritto una serie di incidenti, molti dei quali di particolare brutalità, emblematici di una sistematica negazione dei diritti umani, della vita umana e della dignità umana. Si trattava di un sistema di repressione spietata progettato per costringere e soggiogare la sua gente e per erodere una società in modo da preservare gli interessi meschini di un’élite cleptocratica. Türk ha affermato che attacchi militari insensati stanno esacerbando la crisi dei diritti umani con impatti umanitari, politici ed economici interconnessi, imponendo un tributo insopportabile alla popolazione del Myanmar. Le persone nello stato di Rakhine, compresi i membri della comunità Rohingya, hanno continuato a essere private di cibo, medicine e dei materiali necessari per ricostruire le loro case e le loro vite. Fonti attendibili avevano accertato fino a ieri un minimo di 4.108 morti per mano dei militari e dei loro affiliati. Tre specifiche tattiche militari erano state sistematicamente dirette contro la popolazione civile: attacchi aerei, uccisioni di massa e incendi di villaggi. Considerata la persistente gravità della situazione e l’impunità sul terreno, l’Alto Commissario ha ribadito l’appello al Consiglio di Sicurezza di deferire la situazione alla Corte Penale Internazionale. Nel corso del dibattito, diversi oratori hanno espresso preoccupazione per la continua escalation di brutali attacchi da parte dell'esercito birmano contro la popolazione civile, compresi attacchi contro minoranze etniche e religiose. Molti oratori hanno inoltre sottolineato che la situazione dei diritti umani della comunità Rohingya continua a destare estrema preoccupazione. Le forze armate del Myanmar sono state chiamate a garantire il ritorno sicuro e dignitoso dei Rohingya in patria. I relatori hanno sottolineato la necessità di rispondere delle gravi violazioni del diritto umanitario internazionale e dei diritti umani, e hanno sottolineato il loro impegno a prendere parte attiva nel finanziamento dello sforzo umanitario in Myanmar. Alcuni oratori si sono rammaricati del fatto che il Myanmar, in quanto paese interessato, non sia in grado di partecipare al dialogo. Il mancato ascolto del paese interessato ha reso impossibile un dialogo e una cooperazione genuini. All’inizio dell’incontro, il Consiglio ha tenuto la tavola rotonda biennale sui giovani e i diritti umani, sul tema dell’impegno dei giovani nei confronti del cambiamento climatico e dei processi decisionali ambientali globali. L’Alto Commissario Volker Türk, in una dichiarazione di apertura della tavola rotonda, ha affermato che mentre gli impatti della tripla crisi planetaria, ovvero il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e l’inquinamento, si fanno sentire drammaticamente già oggi, saranno i giovani e le generazioni future a farsi carico il peso. Era fondamentale imparare dai giovani sulle loro esperienze di partecipazione ai processi decisionali sul clima e sull’ambiente e mettere in pratica le loro opinioni e raccomandazioni. Oggi il mondo ospita la più grande generazione di giovani della storia, 1,8 miliardi. Tuttavia, i giovani difensori ambientali dei diritti umani hanno dovuto affrontare minacce fisiche e online, la riduzione dello spazio civico e la criminalizzazione delle loro attività legittime. Quest’anno, nel settantacinquesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, Türk ha esortato ogni Stato a rispondere alla voce dei giovani e a dare priorità alla loro partecipazione ai processi climatici e ambientali, come detentori di conoscenza, artefici del cambiamento e partner nella progettazione di soluzioni. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_popolo_birmano_continua_a_subire_attachi_terrificanti_flagranti_violazioni_deidiritti_umani/news?lang=it Fri, 29 Sep 2023 08:13:07 GMT a4a8a278c8fe47a39ed2a555957199c3 Censimento o operazione di spionaggio? Il prossimo censimento della popolazione suscita allarme 2023-09-15T07:58:01.5370000+02:00 14 SETTEMBRE 2023 Frontier Myanmar Nonostante la mancanza di sostegno internazionale, il regime militare sta portando avanti un censimento che molti temono possa essere utilizzato per opprimere ulteriormente i dissidenti e potrebbe intensificare il conflitto. Le Nazioni Unite hanno smentito le notizie dei media statali secondo cui avrebbero assistito il regime militare del Myanmar con un controverso “censimento”, che i critici avvertono potrebbe essere utilizzato per rafforzare il controllo del regime sulla popolazione. Già nel dicembre dello scorso anno, i media statali riportavano un rapporto in cui si sosteneva che il direttore nazionale del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, Ramanathan Balakrishnan, aveva discusso del “sostegno” per un censimento con il ministro dell’immigrazione e della popolazione del regime, U Myint Kyaing. In un successivo incontro di luglio, avrebbero discusso le “condizioni di cooperazione”, tra cui “l’assistenza tecnologica e la fornitura di materiali relativi alla raccolta dei dati sulla popolazione effettuata dal ministero”. I rapporti hanno comprensibilmente lanciato l’allarme tra gli attivisti, che hanno avvertito che il regime utilizzerà qualsiasi tipo di raccolta di informazioni per aumentare la sorveglianza dei dissidenti e legittimare il ritardo delle elezioni, ora previste per il 2025. “Se la giunta terroristica in seguito commette crimini sulla base delle informazioni che l’UNFPA aiuta a raccogliere, allora l’ONU ne sarà responsabile”, ha affermato Daw Wai Phyo Myint, un attivista per i diritti digitali di Access Now. Ma l’UNFPA sembra aver messo a tacere queste paure. “L’UNFPA non è in grado di sostenere il censimento del 2024 in Myanmar”, ha affermato l’Ufficio regionale per l’Asia e il Pacifico dell’UNFPA in una e-mail a Frontier a fine agosto, aggiungendo che tale processo dovrebbe essere “ancorato alla trasparenza e alla neutralità”. “L’UNFPA rassicura il Paese sul suo continuo sostegno al progresso della salute sessuale e riproduttiva, all’uguaglianza di genere e all’emancipazione delle donne”, continua la dichiarazione, riferendosi agli altri suoi programmi in Myanmar. Un’ulteriore conferma è arrivata dall’Ufficio censimento degli Stati Uniti, che ha affermato di collaborare con l’UNFPA “su richiesta e con l’approvazione del Dipartimento di Stato americano”, ma in questo caso non ha ricevuto tale richiesta dall’UNFPA. Gli Stati Uniti hanno fornito “assistenza tecnica” per l’ultimo censimento completo, effettuato con il sostegno dell’UNFPA e dei paesi occidentali nel 2014, durante la transizione democratica ormai interrotta. All’epoca molti erano ottimisti riguardo al futuro del Paese, ma tali speranze sono state deluse dal colpo di stato militare del 2021, dalla conseguente violenta repressione delle proteste pacifiche e da una spirale di guerra civile. Eppure anche nel 2014 il censimento è stato controverso. Pur riconoscendo che “dati demografici accurati sono cruciali per la pianificazione e lo sviluppo nazionale”, il think tank International Crisis Group con sede a Bruxelles ha avvertito che il processo potrebbe infiammare le tensioni etniche, cosa che ha debitamente fatto. Le folle nazionaliste di Rakhine hanno attaccato le organizzazioni umanitarie internazionali nello stato, credendo che ai Rohingya sarebbe stato permesso di identificarsi. Invece, alla minoranza musulmana perseguitata è stato detto in modo controverso di registrarsi come bengalese – sottintendendo che sono immigrati illegali dal Bangladesh – o di essere completamente esclusa. Il processo imperfetto è costato 58,5 milioni di dollari, con il Myanmar che ha pagato solo 15 milioni di dollari e il resto dei fondi provenienti dall’Australia e da donatori europei. Ora isolato a livello internazionale e sotto le sanzioni occidentali, il regime insiste che sarà “autosufficiente” e finanzierà il censimento del 2024 attraverso il bilancio nazionale, nonostante il paese si trovi nel mezzo di una grave crisi finanziaria. Mary Callahan, che ha condotto una valutazione del rischio politico per il censimento del 2014, ha affermato che è “improbabile” che il regime possa completare con successo un sondaggio simile l’anno prossimo, senza il sostegno internazionale. Ha detto che il regime non “possiede alcuna versione del software molto costoso necessario per elaborare questo tipo di dati”, cosa che è stata fatta attraverso una società britannica nel 2014. Ha detto che il Ministero dell’Immigrazione e della Popolazione “non ha la capacità di svolgere questo tipo di lavoro, né i dollari americani per appaltarlo”, aggiungendo che le sanzioni probabilmente peggioreranno la carenza di dollari. A giugno, gli Stati Uniti hanno sanzionato due banche statali che gestiscono la maggior parte delle transazioni in valuta estera della giunta – probabilmente le misure più forti imposte al regime fino ad oggi. Isolato dall’Occidente, il regime potrebbe rivolgersi a paesi più favorevoli, come la Cina o la Russia, per perseguire progetti preferiti, come il passaggio dai moduli cartacei ai tablet. "Forse MOIP può raggiungere un accordo economico con un produttore di tablet cinese, ma ancora una volta, il software non sarà all'altezza degli standard", ha detto Callahan. “Per non parlare dell’assenza di elettricità per caricare i tablet.” Uno strumento di oppressione Ma anche senza il sostegno delle Nazioni Unite, il regime sembra intenzionato a portare avanti il piano, con un censimento sperimentale di 15 giorni in 20 comuni che inizierà il 1° ottobre. Anche se avesse successo solo parzialmente, un tale processo potrebbe mettere in pericolo gli attivisti che vivono in incognito. o nascosti, e potrebbero anche scatenare conflitti in aree con forte resistenza http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/censimento_o_operazione_di_spionaggio_il_prossimo_censimento_della_popolazione_suscita_allarme/news?lang=it Fri, 15 Sep 2023 05:58:01 GMT 18be30a61fb04a11b1995044e3546c3f La giunta rapina i lavoratori migranti per ottenere valuta pregiata 2023-09-15T07:56:45.6430000+02:00 La rapina e lo strozzinaggio intrapreso dalla giunta militare birmana è indice di debolezza finanziaria dei militari birmani che hanno bisogno come il pane di valuta pregiata, e rapinano i lavoratori migranti imponendo loro di versare il 25% dei loro salari nelle banche statali. E' ora che la UE stringa il suo cappio sulla giunta sanzionando le banche di stato birmane per impedire loro di fare cassa sulla pelle di chi lavora, al fine di acquistare armi con la valuta pregiata recuperata. https://www.bangkokpost.com/thailand/general/2646473/myanmar-junta-orders-all-workers-abroad-to-remit-25- http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_giunta_rapina_i_lavoratori_migranti_per_ottenere_valuta_pregiata/news?lang=it Fri, 15 Sep 2023 05:56:45 GMT b9f88b89485e4158baf0883f47c23160 14.9.23 Censimento o operazione di spionaggio? Il prossimo conteggio della popolazione suscita allarme 2023-09-15T07:22:42.5230000+02:00 Censimento o operazione di spionaggio? Il prossimo conteggio della popolazione suscita allarme 14 SETTEMBRE 2023 Frontier Myanmar Nonostante la mancanza di sostegno internazionale, il regime militare sta portando avanti un censimento che molti temono possa essere utilizzato per opprimere ulteriormente i dissidenti e potrebbe intensificare il conflitto. Le Nazioni Unite hanno smentito le notizie dei media statali secondo cui avrebbero assistito il regime militare del Myanmar con un controverso “censimento”, che i critici avvertono potrebbe essere utilizzato per rafforzare il controllo del regime sulla popolazione. Già nel dicembre dello scorso anno, i media statali riportavano un rapporto in cui si sosteneva che il direttore nazionale del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, Ramanathan Balakrishnan, aveva discusso del “sostegno” per un censimento con il ministro dell’immigrazione e della popolazione del regime, U Myint Kyaing. In un successivo incontro di luglio, avrebbero discusso le “condizioni di cooperazione”, tra cui “l’assistenza tecnologica e la fornitura di materiali relativi alla raccolta dei dati sulla popolazione effettuata dal ministero”. I rapporti hanno comprensibilmente lanciato l’allarme tra gli attivisti, che hanno avvertito che il regime utilizzerà qualsiasi tipo di raccolta di informazioni per aumentare la sorveglianza dei dissidenti e legittimare il ritardo delle elezioni, ora previste per il 2025. “Se la giunta terroristica in seguito commette crimini sulla base delle informazioni che l’UNFPA aiuta a raccogliere, allora l’ONU ne sarà responsabile”, ha affermato Daw Wai Phyo Myint, un attivista per i diritti digitali di Access Now. Ma l’UNFPA sembra aver messo a tacere queste paure. “L’UNFPA non è in grado di sostenere il censimento del 2024 in Myanmar”, ha affermato l’Ufficio regionale per l’Asia e il Pacifico dell’UNFPA in una e-mail a Frontier a fine agosto, aggiungendo che tale processo dovrebbe essere “ancorato alla trasparenza e alla neutralità”. “L’UNFPA rassicura il Paese sul suo continuo sostegno al progresso della salute sessuale e riproduttiva, all’uguaglianza di genere e all’emancipazione delle donne”, continua la dichiarazione, riferendosi agli altri suoi programmi in Myanmar. Un’ulteriore conferma è arrivata dall’Ufficio censimento degli Stati Uniti, che ha affermato di collaborare con l’UNFPA “su richiesta e con l’approvazione del Dipartimento di Stato americano”, ma in questo caso non ha ricevuto tale richiesta dall’UNFPA. Gli Stati Uniti hanno fornito “assistenza tecnica” per l’ultimo censimento completo, effettuato con il sostegno dell’UNFPA e dei paesi occidentali nel 2014, durante la transizione democratica ormai interrotta. All’epoca molti erano ottimisti riguardo al futuro del Paese, ma tali speranze sono state deluse dal colpo di stato militare del 2021, dalla conseguente violenta repressione delle proteste pacifiche e da una spirale di guerra civile. Eppure anche nel 2014 il censimento è stato controverso. Pur riconoscendo che “dati demografici accurati sono cruciali per la pianificazione e lo sviluppo nazionale”, il think tank International Crisis Group con sede a Bruxelles ha avvertito che il processo potrebbe infiammare le tensioni etniche, cosa che ha debitamente fatto. Le folle nazionaliste di Rakhine hanno attaccato le organizzazioni umanitarie internazionali nello stato, credendo che ai Rohingya sarebbe stato permesso di identificarsi. Invece, alla minoranza musulmana perseguitata è stato detto in modo controverso di registrarsi come bengalese – sottintendendo che sono immigrati illegali dal Bangladesh – o di essere completamente esclusa. Il processo imperfetto è costato 58,5 milioni di dollari, con il Myanmar che ha pagato solo 15 milioni di dollari e il resto dei fondi provenienti dall’Australia e da donatori europei. Ora isolato a livello internazionale e sotto le sanzioni occidentali, il regime insiste che sarà “autosufficiente” e finanzierà il censimento del 2024 attraverso il bilancio nazionale, nonostante il paese si trovi nel mezzo di una grave crisi finanziaria. Mary Callahan, che ha condotto una valutazione del rischio politico per il censimento del 2014, ha affermato che è “improbabile” che il regime possa completare con successo un sondaggio simile l’anno prossimo, senza il sostegno internazionale. Ha detto che il regime non “possiede alcuna versione del software molto costoso necessario per elaborare questo tipo di dati”, cosa che è stata fatta attraverso una società britannica nel 2014. Ha detto che il Ministero dell’Immigrazione e della Popolazione “non ha la capacità di svolgere questo tipo di lavoro, né i dollari americani per appaltarlo”, aggiungendo che le sanzioni probabilmente peggioreranno la carenza di dollari. A giugno, gli Stati Uniti hanno sanzionato due banche statali che gestiscono la maggior parte delle transazioni in valuta estera della giunta – probabilmente le misure più forti imposte al regime fino ad oggi. Isolato dall’Occidente, il regime potrebbe rivolgersi a paesi più favorevoli, come la Cina o la Russia, per perseguire progetti preferiti, come il passaggio dai moduli cartacei ai tablet. "Forse MOIP può raggiungere un accordo economico con un produttore di tablet cinese, ma ancora una volta, il software non sarà all'altezza degli standard", ha detto Callahan. “Per non parlare dell’assenza di elettricità per caricare i tablet.” Uno strumento di oppressione Ma anche senza il sostegno delle Nazioni Unite, il regime sembra intenzionato a portare avanti il piano, con un censimento sperimentale di 15 giorni in 20 comuni che inizierà il 1° ottobre. Anche se avesse successo solo parzialmente, un tale processo potrebbe mettere in pericolo gli attivisti che vivono in incognito. o nascosti, e potrebbero anche scatenare conflitti in aree con forte resistenza http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/14_9_23_censimento_o_operazione_di_spionaggio_il_prossimo_conteggio_della_popolazione_suscita_allarme/news?lang=it Fri, 15 Sep 2023 05:22:42 GMT 22737a33097949e0ac2dac9b827fddde 8.9.23 sciopero della fame di 14 prigionieri politici nella prigione del Sagaing 2023-09-11T07:46:37.3970000+02:00 Quattordici prigionieri politici hanno iniziato venerdì uno sciopero della fame in una prigione della regione di Sagaing per chiedere la restituzione degli oggetti confiscati – inclusi libri e coperte – e la rimozione delle restrizioni sulla consegna della posta. Lo sciopero della fame è l'ultimo tentativo dei prigionieri di protestare contro le dure condizioni nella prigione di Monywa. Venerdì le guardie carcerarie hanno fatto irruzione nelle celle dei prigionieri politici, secondo il Comitato direttivo dello sciopero popolare di Monywa. “Le autorità di diversi dipartimenti – tra cui la polizia, i soldati e la prigione – hanno confiscato i libri, i vestiti, le pentole, i piatti e le coperte dei prigionieri, lasciandoli con un guardaroba spoglio”, ha detto a Radio Free Asia il membro del comitato direttivo Lwin Moe Thant. "Hanno portato via tutti i loro averi." Il motivo del raid era sconosciuto. Ci sono quasi 700 prigionieri politici detenuti nella prigione di Monywa. Un raid simile ha avuto luogo contro i prigionieri politici nella struttura nel gennaio 2021, ha detto Lwin Moe Thant. Nell’aprile 2022, le guardie hanno sparato contro i detenuti che protestavano che cantavano slogan contro la giunta, hanno detto a RFA fonti dell’epoca. Almeno un prigioniero è stato ucciso. Lwin Moe Thant ha detto che i 14 prigionieri che hanno iniziato lo sciopero della fame venerdì provengono da ciascun reparto della prigione. Se le richieste non verranno soddisfatte, altri detenuti potrebbero unirsi allo sciopero della fame, ha detto. Le chiamate di RFA al portavoce della giunta per la regione di Sagaing, Tin Than Win, venerdì sono rimaste senza risposta. Le autorità hanno risposto alle proteste passate contro i maltrattamenti da parte dei prigionieri politici nella prigione Insein di Yangon e nella prigione Obo di Mandalay picchiando i manifestanti, negando loro cure mediche e mettendoli in isolamento. Secondo l’Associazione di assistenza per i prigionieri politici (Birmania) con sede in Thailandia, più di 24.000 persone, inclusi attivisti pro-democrazia, sono state arrestate dal colpo di stato del 1° febbraio 2021. L'associazione afferma che quasi 20.000 sono ancora detenuti in tutto il Myanmar. Radio Free Asia http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/8_9_23_sciopero_della_fame_di_14_prigionieri_politici_nella_prigione_del_sagaing/news?lang=it Mon, 11 Sep 2023 05:46:37 GMT abd1a3d50ba04ac7a7f269e4143b7e70 23.8.23 IMPORTANTI SANZIONI USA CONTRO LA GIUNTA MILITARE sanzionate le imprese di carburante per aerei 2023-08-24T19:12:21.4900000+02:00 23.8.2023 Birmania: Ampliamento delle sanzioni su ulteriori fornitori di carburante per aerei Prendendo oggi atto dei violenti attacchi aerei del regime militare birmano contro il popolo birmano, l'Ufficio di controllo dei beni esteri del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti (OFAC) ha adottato una decisione che consente di imporre sanzioni nei confronti di qualsiasi individuo o entità straniera che opera nel settore del carburante per aerei dell’economia birmana. Allo stesso tempo, l’OFAC ha designato due individui e un’entità coinvolti nell’approvvigionamento e nella distribuzione di carburante per aerei al regime militare birmano, e due entità come possedute o controllate da tali persone. Dopo aver rovesciato il governo civile democraticamente eletto della Birmania con un colpo di stato il 1° febbraio 2021, il regime militare ha fatto sempre più affidamento su attacchi aerei violenti per reprimere il popolo birmano. Più recentemente, attacchi di aerei da combattimento ed elicotteri hanno ucciso fino a 10 civili vicino al villaggio di Nyaung Kone e fino a 80 civili, tra cui donne e scolari, in un villaggio nella regione di Sagaing, nella Birmania centrale, rispettivamente nell'aprile e nel giugno 2023. L'attacco nella regione di Sagaing è stato uno dei tanti attacchi aerei mortali da quando i militari hanno preso il controllo del paese. Si stima che dal colpo di stato siano stati uccisi dal regime oltre 3.900 civili. “Espandendo l’uso della nostra autorità sanzionatoria per colpire un ulteriore settore critico per il regime militare, siamo in grado di privare ulteriormente il regime delle risorse che gli consentono di opprimere i suoi cittadini”, ha affermato il Sottosegretario al Tesoro per il terrorismo e la finanza. Intelligenza Brian E. Nelson. “Gli Stati Uniti restano impegnati a sostenere il popolo birmano nella sua ricerca della libertà e della democrazia”. AMPLIAMENTO DELLE SANZIONI: SETTORE DEL CARBURANTE AEREO Oggi, l’OFAC sta rafforzando ed espandendo il ricorso alle autorità sanzionatorie legate alla Birmania, adottando una decisione che identifica il settore del carburante per aerei dell’economia birmana ai sensi della sezione 1(a)(i) dell’Ordine Esecutivo (E.O.) 14014. Questa decisione consente di imporre sanzioni a qualsiasi individuo o entità straniera determinata a operare nel settore del carburante per aerei dell'economia birmana. Questa azione integra le disposizioni già esistenti in materia di sanzioni contro coloro che operano nel settore della difesa dell'economia birmana. Insieme a questa decisione, l’OFAC sta pubblicando nuove linee guida. SANZIONI SUI FORNITORI DI CARBURANTE PER AEREI MILITARI BIRMANI L’azione di oggi prende di mira due individui e un’entità coinvolta nell’approvvigionamento e nella distribuzione di carburante per aerei alle forze armate birmane, e due entità in quanto possedute o controllate da tali persone. Oltre a interrompere l’accesso del regime militare alle risorse di carburante per aerei, le sanzioni odierne allineano ulteriormente le nostre azioni con partner e alleati. Khin Phyu Win era precedentemente associato a diverse società legate al carburante per aerei all'interno dell'Asia Sun Group, che importava carburante per aerei per conto del regime militare birmano ed è stato designato dall'OFAC il 24 marzo 2023 ai sensi dell'E.O. 14014 poiché opera nel settore della difesa dell'economia birmana. Khin continua a mantenere un interesse nell'approvvigionamento e nella distribuzione di carburante per aerei attraverso la sua proprietà e il controllo di Shoon Energy PTE. LTD., PEIA PTE. LTD., e P.E.I Energy PTE. LTD., holding con sede a Singapore. Shoon Energia PTE. LTD. era formalmente conosciuta come Asia Sun Aviation e fa parte dell'Asia Sun Group. Khin e Shoon Energy PTE. LTD. sono stati designati anche dal Regno Unito all’inizio di quest’anno. Zaw Min Tun è diventato direttore e proprietario di 11 società dell'Asia Sun Group dopo che Khin gliele ha trasferite, inclusa l'Asia Sun Trading Company Limited, anch'essa designata dall'OFAC il 24 marzo 2023 ai sensi dell'E.O. 14014 perché opera nel settore della difesa dell'economia birmana. Anche Zaw Min Tun è stato designato dal Regno Unito all’inizio di quest’anno. Khin Phyu Win e Zaw Min Tun sono stati designati ai sensi dell'E.O. 14014 perché operano nel settore del carburante aereo dell'economia birmana. Shoon Energia PTE. LTD. è stato designato ai sensi dell'E.O. 14014 per aver operato nel settore del carburante per aerei dell'economia birmana e per essere posseduto o controllato da, o agire per o pretendere di agire per o per conto di, direttamente o indirettamente, Khin Phyu Win. P.E.I Energia PTE. LTD. e PEIA PTE. LTD. sono designati ai sensi dell'E.O. 14014 per essere posseduto o controllato da, o agire per o pretendere di agire per o per conto di, direttamente o indirettamente, Khin Phyu Win. IMPLICAZIONI SANZIONARIE In esito al provvedimento odierno, ai sensi della E.O. 14014, tutti i beni e gli interessi patrimoniali delle persone sopra menzionate che si trovano negli Stati Uniti, o in possesso o controllo di cittadini statunitensi, sono bloccati e devono essere segnalati all'OFAC. Inoltre, vengono bloccate anche tutte le entità che sono possedute, direttamente o indirettamente, per il 50% o più da una o più persone bloccate. A meno che non siano autorizzate da una licenza generale o specifica rilasciata dall'OFAC, o altrimenti esentata, le normative dell'OFAC generalmente vietano tutte le transazioni da parte di soggetti statunitensi o all'interno (o in transito) degli Stati Uniti che coinvolgono proprietà o interessi in proprietà di persone designate o altrimenti bloccate. I divieti includono l'erogazione di qualsiasi contributo o fornitura di fondi, beni o servizi da parte di, a o a beneficio di qualsiasi persona bloccata o la ricezione di qualsiasi contributo o fornitura di fondi, beni o servizi da tale persona. Le sanzioni statunitensi non devono essere permanenti. Le sanzioni hanno lo scopo di determinare un cambiamento di comportamento positivo. Coerentemente con i risultati della revisione delle sanzioni del Tesoro, la rimozione delle sanzioni è disponibile per le persone designate ai sensi dell’E.O. 14014 che intraprendono azioni concrete e significative per ripristinare il percorso della Birmania verso la democrazia e dissociarsi dal regime militare birmano. Per informazioni relative alla procedura per richiedere la rimozione da qualsiasi elenco OFAC, incluso l'elenco dei cittadini appositamente designati e delle persone bloccate (elenco SDN), fare riferimento alla domanda frequente 897 dell'OFAC. Ulteriori informazioni sui programmi di sanzioni amministrati dall'OFAC possono essere trovate qui. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/23_8_23_importanti_sanzioni_usa_contro_la_giunta_militare/news?lang=it Thu, 24 Aug 2023 17:12:21 GMT 28cee500b1f14110989e3197e39b71d2 16.8.23 CALO DEGLI INVESTIMENTI ESTERI DOPO IL GOLPE 2023-08-21T07:40:58.1700000+02:00 Gli investimenti diretti esteri (IDE) in Myanmar sono diminuiti di oltre il 60% su base annua tra il 1 aprile e il 31 luglio a circa 467 milioni di dollari, secondo i dati diffusi dal Directorate of Investment and Company Administration (DICA). Gli IDE in Myanmar hanno totalizzato 1,22 miliardi di dollari USA nello stesso periodo dello scorso anno, secondo DICA. La quasi totalità degli IDE del quadrimestre è arrivata da Singapore e dalla Cina, rispettivamente poco più di 335,124 dollari. Altre fonti di IDE durante il periodo aprile-luglio includevano Taiwan, Hong Kong SAR, India, Corea, Samoa, Regno Unito e Stati Uniti (elencati in ordine di importo). Più di 317 milioni di dollari di investimenti diretti esteri durante il quadrimestre sono andati nel settore dell'elettricità, 77 milioni di dollari sono nei settori dei trasporti e delle telecomunicazioni e oltre 48 milioni di dollari sono andati nella produzione, ha affermato DICA. Anche gli IDE sono crollati del 60% nel primo trimestre di quest'anno, rispetto allo stesso trimestre del 2022. Nel primo trimestre del 2023, gli IDE hanno totalizzato 178 milioni di USD rispetto ai 402 milioni di USD nel primo trimestre del 2022, che ha visto anche un drammatico calo anno dopo anno. Gli IDE hanno totalizzato 908 milioni di dollari nel primo trimestre del 2021. La Banca mondiale ha affermato nel suo Myanmar Economic Monitor per quest'anno che, sebbene il Myanmar abbia mostrato segni di ripresa degli investimenti interni nella seconda metà del 2022, gli investimenti esteri sono rimasti deboli. La Banca Mondiale prevede provvisoriamente che il PIL potrebbe espandersi del 3% quest'anno, ma ha affermato che il PIL complessivo del paese sarebbe ancora inferiore di 13 punti percentuali rispetto al 2019. Ad aprile, il primo mese dell'anno fiscale 2023-24 della giunta, il Myanmar ha ricevuto un solo progetto di IDE, del valore di 3,7 milioni di dollari, nel settore manifatturiero. Gli economisti affermano che li investitori stranieri non stanno solo evitando il paese a causa dell'instabilità politica, affermano gli economisti. Anche la cattiva gestione del settore finanziario da parte della giunta e le scarse infrastrutture, inclusa una fornitura disperatamente insufficiente di elettricità, stanno scoraggiando gli IDE. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/16_8_23_calo_degli_investimenti_esteri/news?lang=it Mon, 21 Aug 2023 05:40:58 GMT 3548fc0f198341abb44655b7e255857d 16.8.23 La banca del Bangladesh blocca i conti appartenenti a banche del Myanmar sanzionate dagli Stati Uniti 2023-08-18T17:49:45.2030000+02:00 Due banche birmane avevano conti presso la Sonali Bank per un totale di depositi pari a 1,1 milioni di dollari. Di Reyad Hossain per BenarNews Dacca 16.8.2023 La Sonali Bank del Bangladesh ha congelato i conti di due banche statali del Myanmar a causa delle sanzioni statunitensi emesse nei loro confronti, ha dichiarato il suo amministratore delegato. Secondo i documenti visionati da BenarNews, la conferma dell'azione è arrivata dopo che l'ambasciata degli Stati Uniti a Dhaka ha inviato una lettera al governo bengalese chiedendogli di conformarsi a tali sanzioni. La lettera è stata poi inoltrata alla banca statale del Bangladesh,. Ma Md. Afzal Karim, amministratore delegato della Sonali Bank, ha affermato che erano già state intraprese azioni contro i conti della Myanma Foreign Trade Bank e della Myanma Investment and Commercial Bank. Non ha detto esattamente quando. "Abbiamo già congelato i conti delle due banche a causa della sanzione dell'OFAC", ha dichiarato Karim a BenarNews, riferendosi all'Office of Foreign Assets Control, un'agenzia del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti che applica le sanzioni. Karim ha detto che le due banche del Myanmar avevano depositi per un totale di 1,1 milioni di dollari nella Sonali Bank."Questo denaro non può essere scambiato", ha dichiarato. "Da più di un mese, i conti delle due banche [in Sonali Bank] non vengono utilizzati per alcuna transazione." Karim ha detto che dopo che la Sonali Bank aveva congelato i conti, la giunta del Myanmar aveva chiesto al Bangladesh di rendere i conti disponibili per le transazioni.“Ci è stato chiesto dal Myanmar di riaprire il conto. Tuttavia, non sarà possibile riaprirlo fino a quando la sanzione non sarà revocata", ha affermato Karim. Dichiarando inoltre di essere sollevato dal fatto che la Sonali Bank non avesse una grande quantità di fondi nei conti delle due banche sanzionate del Myanmar. “Non abbiamo molti fondi lì. Una banca ha 17.000 euro, un'altra ha 200.000 dollari", ha detto. "Hanno più soldi con noi." A giugno, Washington ha annunciato le sue sanzioni contro tre entità, comprese le due banche controllate dall'esercito birmano, che hanno rovesciato un governo eletto nel febbraio 2021.Il Tesoro degli Stati Uniti ha affermato che le due banche "facilitano gran parte del cambio di valuta estera all'interno della Birmania e consentono transazioni tra il regime militare e i mercati esteri, anche per l'acquisto e l'importazione di armi e materiale correlato". Dal colpo di stato militare, la giunta birmana ha represso le proteste di massa, ucciso quasi 4.000 persone e ne ha arrestate altre migliaia, secondo i gruppi per i diritti umani. Le Nazioni Unite hanno affermato che più di 1,8 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case in Myanmar a causa della violenza dopo il colpo di stato. Gli Stati Uniti, in una lettera al ministero degli Esteri del Bangladesh datata 3 agosto, hanno ricordato le sanzioni alle due banche del Myanmar e hanno esortato Dhaka a “prendere provvedimenti adeguati”. Il ministero ha quindi inviato una lettera alla Sonali Bank, al Ministero delle finanze e alla Banca centrale del Bangladesh informandoli della lettera dell'ambasciata degli Stati Uniti. "Il 21 giugno abbiamo imposto sanzioni a tre entità in risposta alle atrocità e ad altri abusi che il regime ha commesso contro il popolo birmano", così afferma un estratto della lettera dell'ambasciata. "Queste designazioni hanno rafforzato i nostri obiettivi di negare al regime l'accesso alla valuta estera e impedire ulteriormente al regime di acquistare armi che potrebbero essere utilizzate per commettere atrocità e altri abusi". BenarNews ha contattato l'ambasciata americana a Dhaka per i dettagli, ma non ha ricevuto immediatamente risposta. Il commercio tra Bangladesh e Myanmar è scarso. Il paese dell'Asia meridionale esporta principalmente patate, biscotti e prodotti di plastica in Myanmar e importa articoli come legno, pesce congelato, zenzero e cipolle. Nell'anno fiscale 2022, il Bangladesh ha importato dal Myanmar merci per un valore di circa 128,5 milioni di dollari, , ed ha esportato articoli per un valore di 3,9 milioni di dollari in Myanmar. La sanzione degli Stati Uniti sulle due banche del Myanmar che hanno conti nella Sonali Bank non dovrebbe essere un onere finanziario per il Bangladesh, ha affermato Syed Mahbubur Rahman, amministratore delegato della Mutual Trust Bank."Poiché il Bangladesh non ha molti affari con il Myanmar, non ci sarà un collo di bottiglia significativo per questo motivo", ha detto a BenarNews. "Non c'è motivo di preoccuparsene." http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/16_8_23_la_banca_del_bangladesh_blocca_i_conti_appartenenti_a_banche_del_myanmar_sanzionate_dagli_stati_uniti/news?lang=it Fri, 18 Aug 2023 15:49:45 GMT f4f95ccaa1e4499fa3bab52741f7e77d Rimpasto al vertice della giunta militare. 2023-08-06T20:48:43.4330000+02:00 CAMBI AL VERTICE DELLA GIUNTA MILITARE BIRMANA Pochi giorni dopo aver esteso lo stato di emergenza ar per altri sei mesi, il capo della giunta Min Aung Hlaing ha effettuato un rimpasto del suo gabinetto, compresi i posti chiave del ministro della difesa e del ministro degli affari interni, Il gabinetto rimane dominato dai generali. La riorganizzazione vede il portafoglio del ministero dell'Interno passare dal tenente generale Soe Htut al tenente generale Yar Pyae, che in precedenza era ministro dell'Ufficio 1 del governo dell'Unione, mentre il generale Tin Aung San assume la carica di ministro della Difesa, scambiando le posizioni con il generale Mya Tun Oo, che assume la guida del Ministero dei Trasporti e delle Comunicazioni. Entrambi gli uomini continueranno a servire contemporaneamente come vice primi ministri. I cambiamenti ai ministeri della Difesa e degli Affari interni sono state i primi da quando Min Aung Hlaing ha preso il potere con un colpo di stato del 2021. Sono i due ministeri maggiormente responsabili degli scontri con movimento di resistenza armata antiregime, che ha scosso sia le aree urbane che le campagne. Nonostante i loro sforzi, a più di due anni di distanza, la giunta sta ancora lottando per sconfiggere l'incrollabile resistenza e non è stata in grado di portare il paese sotto il suo controllo. Gli analisti hanno affermato che questo è probabilmente uno dei motivi alla base dei rimpasti dei leader dei ministeri. Tuttavia, anche la salute di Soe Htut potrebbe essere un fattore, poiché si dice da tempo che soffra di un cancro, e alcuni hanno ipotizzato che ciò potrebbe spiegare il suo trasferimento a un posto effettivamente più traquillo come il ministro dell'Ufficio del governo dell'Unione 1. Nel frattempo, il nuovo ministro degli Interni Yar Pyae rimane nell'organo di governo della giunta, il Consiglio dell'amministrazione statale (SAC). Mantiene anche le sue posizioni di consigliere per la sicurezza nazionale di Min Aung Hlaing e capo della team per i negoziati di pace della giunta. Min Aung Hlaing guida ancora il SAC, nove dei cui componenti su 18 sono generali. Le nomine di Tin Aung San e Yar Pyae a posizioni chiave sono arrivate dopo che Min Aung Hlaing ha dichiarato nel corso di una riunione del Consiglio nazionale di difesa e sicurezza (NDSC) che avrebbe fatto tutto il necessario per riprendere il controllo del paese. Il regime ha perso il controllo di vaste aree del paese a causa delle forze della resistenza. Come parte del rimpasto, il ministro degli Esteri Than Swe, incaricato di difendere Min Aung Hlaing sulla scena internazionale contro i critici dell'atroce situazione dei diritti umani della giunta, cercando anche di ridurre l’isolamento della giunta sul fronte diplomatico, è stato promosso a prestare servizio contemporaneamente come vice primo ministro. Il Ministero della Cooperazione Internazionale, guidato dall'apologeta della giunta Ko Ko Hlaing, meglio noto come "Candela" Ko Ko Hlaing per aver esortato la popolazione del Myanmar a usare le candele durante i frequenti blackout nel 2014, è stato sciolto e Ko Ko Hlaing è stato spostato a capo dell'Ufficio del governo dell'Unione n.2 . Thet Thet Khine è stato sostituito dal Dr. Soe Win come ministro della previdenza sociale e assumerà la carica di ministro degli hotel e del turismo. Thet Thet Khine, la presidente del People's Pioneer Party, era in precedenza parlamentare della National League for Democracy, il cui governo l'esercito del Myanmar ha estromesso nel 2021. Il rimpasto ha visto anche la nomina di viceministri all'Ufficio SAC, al ministero dell'Agricoltura e dell'allevamento e al ministero degli Alberghi e del turismo. Il dottor Htein Lin Oo è stato nominato vice ministro degli affari legali e vice procuratore generale. Il giudice capo Tun Tun Oo è stato costretto a dimettersi per motivi di salute, lasciando il posto a Thar Htay, presidente del Tribunale costituzionale dell'Unione. U Aung Zaw Thein succede a Thar Htay come capo del tribunale. Il presidente del Consiglio di Naypyitaw Tin Oo Lwin, che era stato un compagno di classe di Min Aung Hlaing all'Accademia dei servizi di difesa, sostituisce Ko Ko come ministro degli affari religiosi e della cultura, mentre Than Tun Oo è il nuovo presidente del Consiglio di Naypyitaw. Il ministro dell'elettricità Thaung Han è stato sostituito da Nyan Tun, il ministro dell'Energia Myo Myint Oo da Ko Ko Lwin e il ministro del lavoro Dr. Pwint San da Myint Naung. Il revisore generale Htay Aung è stato sostituito da Sitt Aung e il presidente della Commissione nazionale per i diritti umani del Myanmar Hla Myint è stato sostituito da Paw Lwin Sein. Ko Ko, che è stato licenziato come ministro degli Affari religiosi lunedì subito dopo la consacrazione della colossale statua di Buddha in marmo costruita da Min Aung Hlaing a Naypyitaw, è stato citato dalla BBC dicendo: “Non sono in vena di commenti. Lo prendo come normale. Maung Ko e la dottoressa Aung Kyaw Min sono state costrette a dimettersi dal SAC e non sono state nominate in nessun altro organismo. Un altro membro del SAC, il dottor Kyaw Tun, è stato trasferito all'organo consultivo centrale del SAC, che sta al di sopra del consiglio solo nominalmente. Un osservatore ha sottolineato che Min Aung Hlaing è ha l’abitudine di vantarsi che il suo gabinetto è pieno di persone capaci all'altezza del compito di superare le numerose difficoltà e sfide del Paese, solo per poi rimescolarle. L'osservatore ha paragonato il capo della giunta a un giocatore di carte che perde costantemente e poi rimescola il mazzo. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/rimpasto_al_vertice_della_giunta_militare_/news?lang=it Sun, 06 Aug 2023 18:48:43 GMT 88eac223b6c34493bf29edc4195c39f1 INTERESSANTE ARTICOLO SULLE MOTIVAZIONI POSSIBILI DELLE SCELTE DELLA GIUNTA 2023-07-30T07:21:37.4470000+02:00 La giunta birmana trasferisce Aung San Suu Kyi fuori dall'isolamento THE DIPLOMAT Sebastiano Stragio 28 luglio 2023 La giunta militare del Myanmar ha trasferito la leader deposta Aung San Suu Kyi dal carcere a un edificio governativo nella capitale Naypyidaw, ha confermato un funzionario del suo partito, tre giorni prima della prevista estensione dell'attuale stato di emergenza. L'agenzia di stampa AFP ha citato un funzionario anonimo del partito della Lega nazionale per la democrazia (NLD) di Aung San Suu Kyi secondo cui il 78enne premio Nobel è stato "trasferito in una sede di alto livello lunedì sera". Il funzionario della NLD ha confermato precedenti rapporti dei media in lingua birmana secondo cui Aung San Suu Kyi, il cui governo è stato rimosso dai militari nel febbraio 2021, è stata trasferita in alloggi utilizzati da funzionari governativi. Voci in tal senso sono circolate da quando la giunta ha permesso al ministro degli Esteri thailandese Don Pramudwinai di incontrare Aung San Suu Kyi il 9 luglio. Il funzionario del partito ha anche confermato all'AFP che Aung San Suu Kyi aveva incontrato Ti Khun Myat, ex presidente del parlamento, era probabile che incontrasse Deng Xijun, l'inviato speciale della Cina per gli affari asiatici, che secondo quanto riferito sta visitando il paese questa settimana. Il trasferimento anticipa la estensione- prevista per lunedì- dello stato di emergenza del Paese. Inizialmente imposto per un periodo di un anno dopo il colpo di stato, lo stato di emergenza è stato prorogato due volte – quella di lunedì sarebbe la terza – a testimonianza del livello di resistenza che ha incontrato da allora. Aung San Suu Kyi è sotto stretto controllo sin dalla mattina del colpo di stato, avvenuto mentre lei e altri parlamentari della NLD si stavano preparando a prestare giuramento al parlamento di Naypyidaw. Dopo averla inizialmente tenuta agli arresti domiciliari nella sua residenza nella capitale, la giunta, nel giugno dello scorso anno, ha messo in isolamento la deposta leader 78enne, nel carcere di Naypyidaw. Durante quel periodo, è stata condannata a 33 anni di carcere per una serie di accuse penali stravaganti, tra cui corruzione, possesso di walkie-talkie illegali e violazione delle restrizioni COVID-19. Che cosa significhi tutto ciò è difficile da dire. Nikkei Asia ha riferito che ci sono "speculazioni che i militari potrebbero fare ulteriori annunci su Suu Kyi la prossima settimana, in coincidenza con la consacrazione di una nuova statua in marmo del Buddha a Naypyitaw martedì". Il Buddha in questione è la statua Maravijaya da 7,6 milioni di dollari, considerata il Buddha seduto in marmo più alto del mondo, che dovrebbe essere inaugurata nella capitale il 2 agosto. Difficile immaginare che il trasferimento di Aung San Suu Kyi in una forma di detenzione un po' meno austera rappresenti un segno del genuino desiderio di riconciliazione della giunta con forze che ha definito "terroristi" e che si è impegnata a eliminare con la forza. Come il resoconto dei militari dell'incontro di Aung San Suu Kyi con Don Pramudwinai all'inizio di questo mese, in cui affermava di aver rinnegato la resistenza anti-giunta e il governo di unità nazionale (di cui è il capo), questo è probabilmente meglio visto come un tentativo di sfruttare il potente status simbolico di Aung San Suu Kyi per conquistare l'opinione pubblica e alleviare la crescente pressione internazionale. Per anni, i militari sono stati ben consapevoli dell'immagine totemica di Aung San Suu Kyi in patria e all'estero, e hanno cercato di manipolarla a proprio vantaggio. In effetti, la volontà del leader della NLD di sostenere il processo di riforma guidato dai militari nei primi anni 2010 è stato uno dei fattori principali per i governi occidentali che hanno accettato e infine rimosso le sanzioni economiche e i divieti di investimento che avevano eretto dagli anni '90. Angshuman Choudhury del Center for Policy Research in India, oggi ha descritto la mossa come "letteralmente un foglio del vecchio copione morto della giunta - progettato per placare il pubblico internazionale, placare la resistenza in patria e seminare divisioni all'interno della rivoluzione". Resta da vedere se questa mossa avrà lo stesso effetto. In Occidente, il fascino di Aung San Suu Kyi è stato notevolmente offuscato dalla sua apparente collusione nei feroci assalti dei militari contro le popolazioni Rohingya del Myanmar occidentale. Anche in Birmania, la resistenza al governo militare, pur traendo ancora ispirazione da Aung San Suu Kyi, non dipende più così tanto dalla sua persona e per molti versi si è spostata al di sopra del vecchio paradigma di resistenza politica con cui è inseparabile. Tutto questo per dire che il trasferimento della prigioniera politica più importante del Myanmar fuori dall'isolamento, può rappresentare un cambiamento tattico da parte dell'esercito del paese, ma non un cambiamento fondamentale nel suo obiettivo finale desiderato. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/interiessante_riflessione_sulle_motivazioni_possib/news?lang=it Sun, 30 Jul 2023 05:21:37 GMT 5317c511637a471aa7973342caa568c2 Le importazioni cinesi di terre rare dal Myanmar sono aumentate nella prima metà del 2023 2023-07-26T18:31:54.6030000+02:00 20 luglio 2023 17:56 PECHINO/MELBOURNE: Le importazioni cinesi di terre rare dal Myanmar, che è il secondo fornitore di terre rare, sono aumentate quest'anno, secondo i dati doganali presentati giovedì scorso, mentre la Cina, il più grande trasformatore mondiale di minerali, aumenta la produzione per i settori in crescita dell'automotive e dell'energia eolica. La Cina ha importato 34.241 tonnellate di minerali e composti di terre rare dal Myanmar, suo vicino nei primi sei mesi del 2023, il 70% in più rispetto alla seconda metà del 2022 e nove volte in più rispetto alla prima metà del 2022. Negli ultimi anni il'l Myanmar è diventato il più grande fornitore cinese di terre rare pesanti , fornendo circa il 40% delle sue forniture di minerali tra cui disprosio, ittrio e terbio, secondo Adamas Intelligence con sede in Canada. Sino a ora il commercio è stato ostacolato dai severi controlli COVID che la Cina ha imposto lungo i suoi confini, ma le spedizioni mensili sono aumentate a dicembre 2022 quando la Cina ha abbandonato la maggior parte delle misure COVID e il commercio è rimasto elevato per tutto l'anno. Le spedizioni dal principale fornitore cinese di terre rare, gli Stati Uniti, nel frattempo sono diminuite del 21% nella prima metà di quest'anno rispetto allo scorso, a 38.236 tonnellate. La Cina domina la lavorazione globale delle terre rare, che trasforma i minerali in batterie e magneti fondamentali per i veicoli elettrici e altri settori. Sempre più una preoccupazione per le nazioni occidentali, affermano gli analisti, i minatori cinesi stanno sviluppando nuove forniture all'estero per mantenere la loro presa sul mercato globale. I prezzi elevati hanno incentivato gli investimenti in capacità e infrastrutture in Myanmar, portando a un aumento della produzione, ha affermato Dylan Kelly, capo della ricerca presso il fondo Terra Capital con sede a Sydney. Anche un altro vicino, il Laos, ha inviato alcune piccole spedizioni in Cina quest'anno. Ma il calo dei prezzi delle terre rare potrebbe rallentare la tendenza, ha affermato Kelly. I prezzi delle terre rare hanno raggiunto i massimi del decennio, all'inizio del 2022 a causa delle interruzioni della catena di approvvigionamento durante la pandemia, ma da allora sono scesi ai minimi degli ultimi tre anni a causa dell'aumento dell'offerta e del calo della domanda. "Poiché i prezzi sono diminuiti, ci si aspetterebbe che l'aumento della produzione possa iniziare a diminuire", ha affermato. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/le_importazioni_cinesi_di_terre_rare_dal_myanmar_sono_aumentate_nella_prima_meta_del_2023/news?lang=it Wed, 26 Jul 2023 16:31:54 GMT ddeb8b6c70a94a7c928af7c7f3568a88 Settimo Round di misure restrittive UE 2023-07-25T13:14:59.3870000+02:00 Il Consiglio UE ha imposto un settimo ciclo di misure restrittive in considerazione della situazione in Myanmar/Birmania nei confronti di sei persone e un'entità in risposta alla continua escalation della violenza, alle gravi violazioni dei diritti umani e alle minacce alla pace, alla sicurezza e alla stabilità in Myanmar/Birmania. Gli elenchi includono tre ministri dell'Unione per l'immigrazione e la popolazione, il lavoro, la salute e lo sport, due membri del Consiglio dell'amministrazione statale (SAC), il quartiermastro generale, nonché l'impresa mineraria n. 2 (ME 2), un'impresa statale che è controllata e genera entrate per le forze armate del Myanmar (Tatmadaw). Le misure restrittive si applicano attualmente a un totale di 99 persone fisiche e 19 entità. Le persone designate sono soggette al congelamento dei beni e al divieto di viaggio, che impedisce loro di entrare o transitare nel territorio dell'UE. Inoltre, alle persone ed entità dell'UE è vietato mettere fondi a disposizione delle persone elencate. Rimangono in vigore altre misure restrittive dell'UE: l'embargo su armi e attrezzature e le restrizioni all'esportazione di apparecchiature per il monitoraggio delle comunicazioni che potrebbero essere utilizzate per la repressione interna, il divieto di esportazione di beni a duplice uso per l'uso da parte della polizia militare e della guardia di frontiera e il divieto di addestramento militare e cooperazione con il Tatmadaw. Le misure restrittive si aggiungono alla sospensione dell'assistenza finanziaria dell'UE che va direttamente al governo e al congelamento di tutta l'assistenza dell'UE che può essere vista come una legittimazione della giunta. L'UE rimane profondamente preoccupata per la continua escalation della violenza e l'evoluzione verso un conflitto prolungato con implicazioni regionali. L'Unione condanna le continue gravi violazioni dei diritti umani, tra cui la tortura, la violenza sessuale e di genere, la persecuzione della società civile, dei difensori dei diritti umani e dei giornalisti, gli attacchi indiscriminati contro la popolazione civile, compreso un attacco aereo mortale che ha ucciso almeno 171 persone il 10 aprile 2023, da parte delle forze armate del Myanmar. Lo scioglimento di 40 partiti politici il 28 marzo 2023 è stata un'altra dimostrazione della palese mancanza di rispetto da parte del regime militare per la democrazia e per i diritti e i desideri della popolazione del Myanmar. Tutte le ostilità devono cessare immediatamente. Le autorità militari devono rispettare pienamente il diritto internazionale umanitario e porre fine all'uso indiscriminato della forza. Gli atti giuridici pertinenti sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/settimo_round_di_misure_restrittive_ue/news?lang=it Tue, 25 Jul 2023 11:14:59 GMT 08efdd10dd60420b8c5aa3fd489dee98 Il blocco degli aiuti umanitari da parte della giunta può essere un crimine internazionale. Lo afferma l'ONU 2023-07-01T07:46:58.9300000+02:00 Il coordinatore del team birmano dell'OHCHR,(Ufficio ONU per i Diritti UMANI) James Rodehaver, ha spiegato che dal colpo di stato del febbraio 2021, la giunta militare ha instillato un "clima di paura" per soggiogare la popolazione civile, limitando l'accesso agli aiuti e utilizzando "tutti i mezzi" a sua disposizione per reprimere la società civile. Tattiche brutali Rodehaver ha dichiarato che le tattiche dei militari hanno incluso l'uso di armi pesanti su aree civili e attacchi aerei, l'incendio di villaggi e l'uso di mine antiuomo per impedire a coloro che sono stati costretti a fuggire di tornare a casa. "Un'altra cosa che hanno fatto regolarmente è stata quella di dare fuoco e distruggere negozi di cibo, raccolti e depositi di sementi, distruggere strutture mediche e prendere di mira gli operatori sanitari". I militari hanno imposto ulteriori restrizioni all'assistenza umanitaria all'indomani del micidiale ciclone Mocha dello scorso maggio, ha affermato Rodehaver. Oltre 17,6 milioni di persone, ovvero un terzo della popolazione complessiva del Myanmar, hanno bisogno di aiuti. La portavoce dell'OHCHR Ravina Shamdasani, durante il briefing a Ginevra sull'aggiornamento relativo ai diritti umani per il Myanmar, ha sottolineato che il blocco intenzionale o la negazione dell'assistenza umanitaria può costituire una grave violazione del diritto internazionale. Operatori umanitari trattati come oppositori "I militari hanno operato come se coloro che forniscono aiuti aiutassero coloro che si opponevano al loro governo, piuttosto che rispettare il loro bisogno di protezione e facilitare il loro accesso e assistenza alla popolazione civile in un momento di crisi", ha affermato. Ha citato la strategia dei "quattro tagli" dei militari delineata nel rapporto "per uccidere e ferire migliaia di civili mentre si distruggono beni e infrastrutture necessarie per la sopravvivenza, inclusi cibo, riparo e centri medici". Si stima che circa 1,5 milioni di persone siano sfollate internamente e che circa 60.000 strutture civili siano state date alle fiamme o distrutte, ha affermato. Tra il rovesciamento del governo civile e l'aprile 2023, fonti credibili hanno verificato che almeno 3.452 persone sono morte per mano dei militari e dei suoi affiliati e 21.807 persone sono state arrestate. Drammaticamente peggio “In particolare, il nostro rapporto afferma che la situazione della sicurezza è drammaticamente peggiorata per gli operatori umanitari dopo il colpo di stato. I fornitori di aiuti sono costantemente esposti a rischi di arresto, molestie o altri maltrattamenti, o addirittura morte”, ha aggiunto la signora Shamdasani. "Nel contesto dei conflitti armati, il blocco intenzionale o la negazione dell'assistenza umanitaria possono costituire ulteriori crimini di guerra come l'omicidio volontario, la tortura e altri trattamenti degradanti, la fame e la punizione collettiva", ha avvertito. La negazione intenzionale può anche costituire crimini contro l'umanità, ha continuato, come omicidio, "sterminio, tortura e altri atti disumani, o persecuzione, se commessi nel contesto di un attacco diffuso o sistematico contro una popolazione civile". http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=08efdd10dd60420b8c5aa3fd489dee98 Sat, 01 Jul 2023 05:46:58 GMT b8dea3d9717d4de6be4e3317395fcacb Il blocco degli aiuti umanitari da parte della giunta può essere un crimine internazionale. Lo afferma l'ONU 2023-07-01T07:45:25.5600000+02:00 Il coordinatore del team birmano dell'OHCHR,(Ufficio ONU per i Diritti UMANI) James Rodehaver, ha spiegato che dal colpo di stato del febbraio 2021, la giunta militare ha instillato un "clima di paura" per soggiogare la popolazione civile, limitando l'accesso agli aiuti e utilizzando "tutti i mezzi" a sua disposizione per reprimere la società civile. Tattiche brutali Rodehaver ha dichiarato che le tattiche dei militari hanno incluso l'uso di armi pesanti su aree civili e attacchi aerei, l'incendio di villaggi e l'uso di mine antiuomo per impedire a coloro che sono stati costretti a fuggire di tornare a casa. "Un'altra cosa che hanno fatto regolarmente è stata quella di dare fuoco e distruggere negozi di cibo, raccolti e depositi di sementi, distruggere strutture mediche e prendere di mira gli operatori sanitari". I militari hanno imposto ulteriori restrizioni all'assistenza umanitaria all'indomani del micidiale ciclone Mocha dello scorso maggio, ha affermato Rodehaver. Oltre 17,6 milioni di persone, ovvero un terzo della popolazione complessiva del Myanmar, hanno bisogno di aiuti. La portavoce dell'OHCHR Ravina Shamdasani, durante il briefing a Ginevra sull'aggiornamento relativo ai diritti umani per il Myanmar, ha sottolineato che il blocco intenzionale o la negazione dell'assistenza umanitaria può costituire una grave violazione del diritto internazionale. Operatori umanitari trattati come oppositori "I militari hanno operato come se coloro che forniscono aiuti aiutassero coloro che si opponevano al loro governo, piuttosto che rispettare il loro bisogno di protezione e facilitare il loro accesso e assistenza alla popolazione civile in un momento di crisi", ha affermato. Ha citato la strategia dei "quattro tagli" dei militari delineata nel rapporto "per uccidere e ferire migliaia di civili mentre si distruggono beni e infrastrutture necessarie per la sopravvivenza, inclusi cibo, riparo e centri medici". Si stima che circa 1,5 milioni di persone siano sfollate internamente e che circa 60.000 strutture civili siano state date alle fiamme o distrutte, ha affermato. Tra il rovesciamento del governo civile e l'aprile 2023, fonti credibili hanno verificato che almeno 3.452 persone sono morte per mano dei militari e dei suoi affiliati e 21.807 persone sono state arrestate. Drammaticamente peggio “In particolare, il nostro rapporto afferma che la situazione della sicurezza è drammaticamente peggiorata per gli operatori umanitari dopo il colpo di stato. I fornitori di aiuti sono costantemente esposti a rischi di arresto, molestie o altri maltrattamenti, o addirittura morte”, ha aggiunto la signora Shamdasani. "Nel contesto dei conflitti armati, il blocco intenzionale o la negazione dell'assistenza umanitaria possono costituire ulteriori crimini di guerra come l'omicidio volontario, la tortura e altri trattamenti degradanti, la fame e la punizione collettiva", ha avvertito. La negazione intenzionale può anche costituire crimini contro l'umanità, ha continuato, come omicidio, "sterminio, tortura e altri atti disumani, o persecuzione, se commessi nel contesto di un attacco diffuso o sistematico contro una popolazione civile". http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_blocco_degli_aiuti_umanitari_da_parte_della_giunta_puo_essere_un_crimine_di_guerra/news?lang=it Sat, 01 Jul 2023 05:45:25 GMT 710a8d177aac47bd8e9b907368b94958 La Russia sospettata di reimportare pezzi di armamenti dalla Birmania e dall'India 2023-06-09T11:23:57.1870000+02:00 TOKYO - La Russia è sospettata di riacquistare forniture militari precedentemente spedite in Myanmar e in India, secondo un'analisi Nikkei dei dati di sdoganamento. L'indagine ha trovato registrazioni di riacquisti russi di parti per carri armati e missili che erano stati esportati in Myanmar e in India. La Russia potrebbe reimportare i componenti per migliorare le vecchie armi destinate all'uso in Ucraina, contando sull'aiuto di paesi con i quali ha legami militari di lunga data. Gli Stati Uniti, le nazioni europee e il Giappone hanno vietato le esportazioni di merci con potenziale uso militare verso la Russia da quando è iniziata la sua invasione su vasta scala dell'Ucraina nel febbraio 2022. I codici del sistema armonizzato (HS) per le merci reimportate suggeriscono che la società abbia riacquistato 6.775 telescopi di avvistamento e 200 telecamere per l'installazione in serbatoi. Sono "probabilmente dispositivi ottici per misurare la distanza dagli obiettivi e azzerarli", ha detto Nobuyuki Akatani, un alto ufficiale in pensione della JapanGround Self-Defense Force che è stato coinvolto nello sviluppo di carri armati. La Russia ha un inventario di circa 5.000 carri armati, secondo l'edizione 2023 di "The Military Balance", un rapporto annuale pubblicato dall'International Institute for Strategic Studies, un think tank britannico. "La Russia ha molti vecchi T-72 [carri armati] in deposito che necessitano di ammodernamento e potrebbero essere inviati in prima linea in seguito", ha affermato Oleg Ignatov, un analista russo dell'International Crisis Group, un think tank con sede a Bruxelles. "Posso aggiungere che l'ottica è un grosso problema per il complesso militare-industriale russo. È plausibile che stiano cercando di ottenere l'ottica in questo modo". La Russia, che in precedenza si affidava alla tecnologia occidentale per produrre apparecchiature ottiche, secondo i dati commerciali passati, sembra avere difficoltà a procurarsi i componenti necessari a causa delle sanzioni commerciali. Nikkei ha chiesto a Ural Vagon Zavod, al governo russo e al regime militare del ministero della Difesa del Myanmar di fornire dettagli sul riacquisto di prodotti militari da parte dell'azienda russa, ma al momento della pubblicazione non ha ricevuto risposta. Nei dati relativi allo sdoganamento è stato trovato un riferimento a "importato in regime di bonifica". UralVagonZavod ha esportato prodotti militari nell'esercito del Myanmar nel 2019; il riferimento suggerisce che gli articoli restituiti erano difettosi. Ma secondo Kinichi Nishimura, un analista militare che in precedenza ha prestato servizio presso il Ministero della Difesa giapponese, "Qualsiasi prodotto difettoso avrebbe dovuto essere sostituito quando scoperto in un'ispezione completa condotta al momento dell'importazione". Altri analisti concordano: "Per una restituzione in garanzia, questa sarebbe, per quanto ne so, una quantità insolita", ha detto Jakub Janovsky di Oryx, un sito web di analisi dell'intelligence della difesa olandese. La Russia ha perso molte attrezzature, incluso questo carro armato T-72, nella sua invasione su vasta scala dell'Ucraina, iniziata nel febbraio dello scorso anno. Il russo NPK KBM, le iniziali russe per il Machine-Building DesignBureau, che ha il compito di produrre missili, ha acquistato un totale di sei componenti per il visore notturno per missili terra-aria per $ 150.000 dal Ministero della Difesa indiano in agosto e novembre 2022. Tutte le parti, necessarie per garantire che i missili possano funzionare di notte e in condizioni di scarsa illuminazione, sono state prodotte dalla KBM, che ha esportato lo stesso tipo di parti in India nel febbraio 2013. La Russia potrebbe aver reimportato le parti per le riparazioni, ma alla fine di marzo di quest'anno non c'erano registrazioni di articoli rispediti in India. Né il Kbm né il ministero indiano hanno risposto alla richiesta di commento del Nikkei. Secondo lo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI), la Russia è il terzo esportatore mondiale di armi, con l'India il suo più grande cliente, che da sola rappresenta il 35% delle spedizioni di armi all'estero della Russia nell'ultimo decennio. SIPRI basa le sue conclusioni sul suo valore indicatore di tendenza proprietario (TIV), che tiene conto di fattori come il volume degli scambi, i costi di produzione e le capacità delle armi. L'India è seguita come acquirente di armi russe dalla Cina, al 15% delle esportazioni totali, e dall'Algeria al 10%. I riacquisti di attrezzature esportate consentono di aggiornare le armi più vecchie nell'arsenale russo e inviarle in battaglia. I leader del Gruppo dei Sette, al vertice di Hiroshima, in Giappone, il mese scorso hanno chiesto ad altri paesi di porre fine al sostegno militare alla Russia. Ma "è difficile ottenere la collaborazione di Paesi che fanno affidamento su armi di fabbricazione russa", ha affermato Nobumasa Akiyama, professore che studia il controllo degli armamenti all'Università Hitotsubashi di Tokyo. Gli sforzi per arrestare il flusso di attrezzature militari verso la Russia, e da lì verso il fronte in Ucraina, richiedono misure severe come la creazione di mezzi per rivelare accordi con la Russia. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_russia_sospettata_di_reimportare_pezzi_di_armamenti_dalla_birmania_e_dall_india/news?lang=it Fri, 09 Jun 2023 09:23:57 GMT 5767e375709e4c338e2a43f7be85ac84 21 GIUGNO A ROMA CONFERENZA INTERNAZIONALE: NO TIME LEFT MOTIVAZIONI DELLA CONFERENZA A più di due anni dal golpe militare in Birmania, seguendo l'esempio della strategia genocida della Russia in Ucraina, la giunta militare birmana sta aumentando esponenzialmente i bombardamenti e gli attacchi sui civili. Utilizzando la tattica "brucia tutto, uccidi tutti" ha bombardato e bruciato oltre 1.355 villaggi e 60.000 edifici (chiese, monasteri, scuole) e ha fatto precipitare il suo popolo in un abisso di morte, terrore, stupri, violenze, massacri, che devono essere fermati. Ha prorogato lo stato di emergenza per altri 6 mesi, ampliato la legge marziale, ad un totale di oltre 50 townships nel Paese e nelle zone industriali di Yangon, Bago e Mandalay, istituendo tribunali militari, che emettono condanne senza appello, salvo in caso di condanna a morte. Il recente Rapporto del Relatore Speciale ONU sui Diritti Umani in Myanmar, Tom Andrews, denuncia come Cina, Russia, India, Thailandia e Singapore, in questi due anni abbiano trasferito in Birmania oltre 1 miliardo di USD, in aerei da combattimento, elicotteri d'attacco, droni, sistemi missilistici avanzati, aggiornamenti di carri armati, apparecchiature radio e di comunicazione, complessi radar e componenti per navi militari. Ciò nonostante, il Governo di Unità Nazionale ha riperso il controllo di 198 townships su 330. Tra meno di sei mesi la giunta vorrebbe indire elezioni illegali, con l’obiettivo di costruirsi una legittimità internazionale, in vista della prossima 78° Assemblea Generale ONU, che si aprirà a settembre 2023, per cercare di essere riconosciuta come legittima rappresentante del popolo birmano all’ONU, scalzando così l’attuale ambasciatore nominato dal governo di Aung San Suu Kyi. In questo quadro e con queste scadenze, non bastano le risoluzioni a sostegno della democrazia, ma è necessaria un'azione forte e coordinata dei Paesi democratici, che blocchi le risorse finanziarie e militari della giunta, e garantisca sostegno politico e finanziario a coloro che in Birmania lottano per un Paese democratico e federale. Un valido esempio è rappresentato dal Burma Act approvato a dicembre 2022 dal Presidente Biden. Le misure decisive prese a livello internazionale nei confronti della Russia e il sostegno al governo ucraino sono un buon esempio di cosa si può concretamente fare, per piegare finalmente questa nuova dittatura e ridare speranza al popolo birmano. La conferenza intende discutere di tutto ciò, al fine di contribuire alla individuazione delle migliori azioni politiche, diplomatiche ed operative per la sconfitta della dittatura e la costruzione di un paese democratico e federale. 2023-06-05T08:18:43.2330000+02:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/21_giugno_a_roma_conferenza_internazionale_no_time_left/news?lang=it Mon, 05 Jun 2023 06:18:43 GMT 5ab668babc984710b06c52eb265b2668 17.5.2023 Nuovo rapporto del Relatore ONU sui diritti umani, sulla importazione armi.: oltre 1 miliardo di US$ di armi importate dalla giunta Russia, Cina, India i paesi maggiormente responsabili. 2023-05-24T08:12:38.1600000+02:00 NEW YORK / GINEVRA (- Secondo un nuovo rapporto pubblicato il 17 maggio 2023 dal Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione di diritti umani in Myanmar, Tom Andrews, dal colpo di stato del febbraio 2021, l'esercito birmano ha importato almeno 1 miliardo di dollari in armi e materie prime utilizzate per fabbricare armi, Il Relatore chiede di sanzionare la Myanmar Foreign Trade Bank, e maggiori controlli sulle sanzioni. Secondo il rapporto, gli Stati membri dell’ONU stanno consentendo questo commercio con una totale complicità, un'applicazione lassista dei divieti esistenti e sanzioni facilmente aggirabili. "Nonostante le prove schiaccianti dei crimini atroci dell'esercito birmano contro il popolo birmano, i generali continuano ad avere accesso a sistemi d'arma avanzati, pezzi di ricambio per aerei da combattimento, materie prime e attrezzature di produzione per la produzione di armi domestiche", ha affermato Andrews. “Coloro che forniscono queste armi sono in grado di evitare le sanzioni utilizzando società di copertura e creandone di nuove contando su un'applicazione lassista delle misure restrittive. “La buona notizia è che ora sappiamo chi fornisce queste armi e le giurisdizioni in cui operano. Gli Stati membri devono ora intensificare e fermare il flusso di queste armi", ha affermato l'esperto. Pur chiedendo un divieto totale di vendita o trasferimento di armi all'esercito del Myanmar, Andrews ha chiesto agli Stati membri di applicare i divieti esistenti coordinando le sanzioni contro i trafficanti di armi e le fonti di valuta estera. Il documento del relatore speciale, "The Billion Dollar Death Trade: International Arms Networks that Enable Human Rights Violations in Myanmar" è lo studio più dettagliato sui trasferimenti di armi post-golpe ai militari fino ad oggi. Accompagnato da un'infografica dettagliata, identifica le principali reti e società coinvolte in queste transazioni, i valori noti dei trasferimenti e le giurisdizioni in cui operano le reti, vale a dire Russia, Cina, Singapore, Tailandia e India. “Russia e Cina continuano ad essere i principali fornitori di sistemi d'arma avanzati all'esercito birmano, con un totale rispettivamente di oltre 400 milioni e 260 milioni di dollari dal colpo di stato, con gran parte del commercio proveniente da entità di proprietà statale. Tuttavia, i trafficanti di armi che operano al di fuori di Singapore sono fondamentali per il continuo funzionamento delle micidiali fabbriche di armi dell'esercito birmano (comunemente denominate KaPaSa)", ha affermato Andrews. Il rapporto rivela che 254 milioni di dollari di forniture sono stati spediti da dozzine di entità a Singapore all'esercito del Myanmar dal febbraio 2021 al dicembre 2022. Le banche di Singapore sono state ampiamente utilizzate dai trafficanti di armi. Andrews ha ricordato che il governo di Singapore ha dichiarato che la sua politica è quella di “proibire il trasferimento di armi al Myanmar” e che ha deciso di “non autorizzare il trasferimento di prodotti a duplice uso che sono stati valutati per avere una potenziale applicazione militare in Myanmar”. Birmania”. "Chiedo ai leader di Singapore di raccogliere le informazioni contenute in questo rapporto e di applicare le sue politiche nella miglior modo possibile", ha affermato il relatore speciale. "Se il governo di Singapore dovesse interrompere tutte le spedizioni e l'agevolazione di armi e materiali associati, all'esercito birmano dalla sua giurisdizione, l'impatto sulla capacità della giunta di commettere crimini di guerra sarebbe notevolmente interrotto", ha affermato. Il rapporto documenta anche 28 milioni di dollari di trasferimenti di armi da entità con sede in Thailandia all'esercito del Myanmar dal colpo di stato. Le entità con sede in India hanno fornito armi e materiali correlati ai militari per un valore di 51 milioni di dollari dal febbraio 2021. Il rapporto esamina perché le sanzioni internazionali sulle reti di traffico di armi non sono riuscite a fermare o rallentare il flusso di armi all'esercito birmano. “L'esercito del Myanmar e i suoi trafficanti di armi hanno capito come ingannare il sistema. Questo perché le sanzioni non vengono applicate adeguatamente e perché i trafficanti d'armi legati alla giunta, sono stati in grado di creare società di comodo per evitarle. L'esperto ha affermato che la natura ad hoc e non coordinata delle attuali sanzioni consente pagamenti in altre valute e giurisdizioni. "Espandendo e riorganizzando le sanzioni ed eliminando le scappatoie, i governi possono interrompere i trafficanti di armi legati alla giunta", ha affermato Andrews. Il rapporto si concentra anche sulle principali fonti di valuta estera che hanno consentito alla giunta birmana di acquistare armi per oltre 1 miliardo di dollari dal colpo di stato. "Gli Stati membri non hanno preso di mira adeguatamente le principali fonti di valuta estera su cui la giunta fa affidamento per l'acquisto di armi, tra cui la più significativa Myanma Oil and Gas Enterprise", ha affermato Andrews. Andrews ha sottolineato che nessuno Stato membro ha imposto sanzioni alla Myanma Foreign Trade Bank (MFTB) dopo il colpo di stato. “Le mie scoperte dimostrano che MFTB non è solo importante per ricevere valuta estera, ma è anche ampiamente utilizzato dalla giunta per acquistare armi. Dovrebbe essere un obiettivo primario per le sanzioni internazionali", ha detto l'esperto. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/17_5_2023/news?lang=it Wed, 24 May 2023 06:12:38 GMT 9413b9073cab45f89b7c919db2c0137f Myanmar: dichiarazione dell'alto rappresentante a nome dell'Unione europea sullo scioglimento dei partiti politici democratici Il 28 marzo, la Commissione elettorale dell'Unione del Myanmar, nominata dai militari, ha deciso di sciogliere quaranta partiti politici, tra cui la Lega nazionale per la democrazia, adducendo la loro mancanza di registrazione presso il regime militare ai sensi della sua "Legge sulla registrazione dei partiti politici". Questi includono quei partiti che hanno ottenuto i voti della stragrande maggioranza dei cittadini del Myanmar nelle elezioni dell'8 novembre 2020. Eppure molti dei loro leader politici sono stati arrestati in seguito al colpo di stato militare e rimangono in prigione. Questa decisione è l'ennesima dimostrazione della palese mancanza di rispetto da parte del regime militare per la democrazia e per i diritti e i desideri della popolazione del Myanmar, e dimostra la determinazione del regime militare a sradicare qualsiasi opposizione democratica e pacifica al suo governo. Solo un processo politico inclusivo che coinvolga i partiti politici democratici, la società civile, i leader religiosi e delle minoranze, i gruppi etnici, il Governo di Unità Nazionale, il Comitato che rappresenta il Pyidaungsu Hluttaw, il Consiglio Consultivo di Unità Nazionale e tutte le altre parti interessate in Myanmar può aprire la strada verso la fuoriuscita dalla crisi nel paese verso un significativo processo democratico che rispecchi veramente la volontà del popolo birmano e contribuisca così alla riconciliazione interna e alla stabilità. L'Unione Europea ribadisce il suo fermo sostegno agli sforzi dell'ASEAN volti a trovare una soluzione pacifica all'attuale conflitto e sollecita progressi nella revisione del novembre 2022 del consenso in cinque punti dell'ASEAN. Ciò diventa sempre più urgente alla luce del crescente numero di segnalazioni di atrocità commesse quotidianamente dai militari in tutto il Myanmar. Mi piace Commenta Condividi 2023-03-29T19:50:04.4700000+02:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/myanmar_dichiarazione_dell_alto_rappresentante_a_nome_dell_unione_europea_sullo_scioglimento_dei_partiti_politici_democratici/news?lang=it Wed, 29 Mar 2023 17:50:04 GMT 8f35322380e241a08e667f09ceca339e Quale coerenza della UE sulla Birmania? la giunta invitata a un workship dell'ASEAN copredieduto dalla UE 2023-03-07T12:47:38.7430000+01:00 I rappresentanti della giunta militare illegale del Myanmar sono stati invitati a partecipare questa settimana al seminario del Forum regionale dell'ASEAN (ARF) sull'antiriciclaggio e la lotta al finanziamento del terrorismo, secondo una fonte di Justice For Myanmar. Il seminario si svolgerà a Bali, in Indonesia, dall'8 al 10 marzo 2023 e sarà copresieduto da Unione Europea, Indonesia e Laos, con l'apparente sostegno finanziario dell'agenzia di sviluppo tedesca GIZ. Nell'ambito del seminario, l'8 marzo l'UE ospiterà una cena di benvenuto. Il segretariato del Forum regionale dell'ASEAN ha invitato i rappresentanti della giunta del Myanmar tramite il suo Ministero degli affari esteri, che ha poi invitato il Ministero degli affari interni della giunta e la Banca centrale del Myanmar. Il Ministero degli affari interni ospita il dipartimento delle forze di polizia e delle carceri della giunta ed è direttamente responsabile dei crimini contro l'umanità in corso. L'UE ha sanzionato il ministro e il viceministro degli affari interni della giunta, nonché il Consiglio dell'amministrazione statale della giunta. Il workshop mira a sviluppare conoscenze e capacità per affrontare i rischi per la sicurezza del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo, concentrandosi sulla prevenzione del finanziamento del terrorismo da parte di organizzazioni senza scopo di lucro legate alla Raccomandazione 8 del gruppo intergovernativo di azione finanziaria internazionale (FATF). Il GAFI ha inserito il Myanmar nella lista nera nell'ottobre 2022 per gravi carenze nella lotta al riciclaggio di denaro, esortando i paesi a condurre una maggiore due diligence contro i rischi derivanti dal Myanmar. Un gruppo di ex esperti delle Nazioni Unite, il Consiglio consultivo speciale per il Myanmar, ha stabilito che la giunta militare del Myanmar è un'organizzazione terroristica ai sensi della legge del Myanmar e come definita dal diritto internazionale, e dovrebbe essere trattata come tale dalla comunità internazionale. Nel 2021, la giunta ha dichiarato illegalmente il governo di unità nazionale (NUG), che è il governo legittimo del Myanmar, come gruppo terroristico. Ha inoltre designato il Comitato che rappresenta Pyidaungsu Hluttaw (CRPH) e le Forze di difesa popolare (PDF) come organizzazioni terroristiche. Dal tentativo di colpo di stato illegale dei militari, la giunta ha creato uno stato di terrore, commettendo uccisioni deliberate, arresti arbitrari, attacchi aerei e bombardamenti indiscriminati, stupri e torture, usando l'antiterrorismo come pretesto. La giunta ha ucciso più di 3.100 persone e ne ha arrestate arbitrariamente oltre 20.000. Nell'ambito del suo tentativo di ottenere il controllo, nell'ottobre 2022 la giunta ha introdotto illegalmente una legge sulla registrazione delle organizzazioni per costringere le organizzazioni non profit a registrarsi presso la giunta e rivelare fonti di finanziamento e dettagli sulle loro operazioni, sotto minaccia di reclusione. L'analisi della Commissione internazionale dei giuristi (ICJ) ha rilevato che la legge sulla registrazione delle organizzazioni della giunta è "totalmente incompatibile" con il diritto e gli standard internazionali, violando il diritto alla libertà di associazione, riunione, opinione, espressione e partecipazione politica. La giunta ha anche aumentato la sorveglianza del settore finanziario. Una direttiva dell'agosto 2022 della Banca centrale del Myanmar della giunta alle imprese di denaro mobile richiede agli utenti di registrare una foto del proprio volto, della propria carta d'identità e del numero di telefono, aumentando i gravi rischi di ritorsioni da parte della giunta nei confronti di coloro che effettuano pagamenti al NUG, CRPH , PDF, società civile e altre forze che hanno resistito con successo al tentativo di colpo di stato militare e hanno fornito aiuti umanitari e servizi di base alla popolazione. Giustizia per il Myanmar ha scritto ai co-presidenti del seminario dell'ARF per esprimere sgomento per l'invito di membri illegali della giunta militare, per sollecitare che vengano disinvitati e che l'invito sia invece esteso al governo di unità nazionale, e per chiedere chiarimenti sui finanziamenti disposizioni. Un rappresentante dell'UE ha negato la responsabilità per la partecipazione della giunta del Myanmar, affermando che gli inviti per le attività dell'ARF sono distribuiti attraverso il Segretariato dell'ARF e ha chiarito che l'UE non sta finanziando la partecipazione di rappresentanti del Myanmar. GIZ ha risposto che non stanno sostenendo finanziariamente i partecipanti a partecipare al seminario. Nel frattempo, nessuna risposta è arrivata dall'Indonesia o dal Laos. Giustizia per il Myanmar chiede ai co-presidenti del seminario di revocare immediatamente l'invito alla giunta militare del Myanmar e di bandire la giunta da questo e da tutti i futuri seminari ed eventi del Forum regionale dell'ASEAN. Invece, questi inviti dovrebbero essere estesi al governo di unità nazionale.Il portavoce diJustice for Myanmar, Yadanar Maung affema: “Non ha senso che l'ARF inviti i rappresentanti della giunta del Myanmar, un'organizzazione terroristica, a un seminario sul contrasto al finanziamento del terrorismo. L'invito non solo legittima la giunta, ma le fornisce anche l'opportunità di migliorare la loro comprensione delle misure per prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, il che potrebbe aiutarli a eludere meglio queste misure come parte delle loro attività criminali organizzate. “Fornendo alla giunta la capacità di regolare le transazioni delle organizzazioni senza scopo di lucro, l'ARF sostiene in effetti il giro di vite della giunta sulla libertà di associazione, riunione, opinione, espressione e partecipazione politica, che viola il diritto internazionale. “L'invito mina anche l'integrità dell'importante lavoro dell'ARF per affrontare i rischi per la sicurezza e l'economia legati al riciclaggio di denaro e alle attività di finanziamento del terrorismo. “La giunta del Myanmar è sistematicamente corrotta e utilizza una vasta rete di affari per finanziare i suoi continui crimini di guerra e crimini contro l'umanità contro il popolo. L'ARF dovrebbe trattare la giunta come una minaccia per le economie e la sicurezza regionali, piuttosto che come un partner. “JFM chiede all'ARF di revocare immediatamente l'invito alla giunta militare e di estendere invece l'invito al governo di unità nazionale. “L'UE dovrebbe usare la sua influenza come co-conduttrice per sollecitare l'esclusione della giunta nel prossimo seminario, la cena di benvenuto ospitata dall'UE e tutti gli altri incontri ed eventi internazionali di cui l'UE fa parte. Invece, l'UE dovrebbe sostenere e riconoscere il NUG come governo legittimo del Myanmar". http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/quale_coerenza_della_ue_sulla_birmania_/news?lang=it Tue, 07 Mar 2023 11:47:38 GMT 2630d85aaeb04961b53fd0110d09657f ITALIA-BIRMANIA.INSIEME comunicato in occasione del 2° anniversario del fallito colpo di stato in Birmania 2023-02-01T13:17:57.2330000+01:00 Comunicato stampa 1°Febbraio 2023 A due anni dal colpo distato in Birmania la UE deve andare oltre le minacce di carta e adottare misure concrete a sostegno delle forze democratiche Il secondo anniversario del fallito colpo di stato in Birmania cade a poche settimane dal primo anniversario della invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La giunta militare birmana in questi ultimi mesi ha aumentato drasticamente la ferocia degli attacchi militari nei confronti dei civili inermi, soprattutto nelle aree dove ritiene siano nascosti gli oppositori politici. Il popolo in guerra contro la dittatura è ancora una volta lasciato solo dalle istituzioni internazionali e dall’Europa. L’Europa continua a ripetere le solite “minacce di carta”, invece di adottare misure forti e immediate come quelle decise nei confronti della Russia con il sostegno al governo ucraino che rappresentano un valido esempio di cosa si può concretamente fare. ITALIA-BIRMANIA.INSIEME CHIEDE AL PARLAMENTO, AL GOVERNO ITALIANO E ALLA UE DI: · Riconoscere il Governo di Unità Nazionale e lavorare perché venga formalmente riconosciuto anche dall’ONU, attraverso la formale conferma dell’attuale ambasciatore Kaw Moe Thun. · Sostenere, come ha deciso per legge il presidente degli Usa Joe Biden, finanziariamente e con aiuti tecnici non distruttivi le organizzazioni democratiche e sindacali, come pure il Governo di Unità Nazionale, le Forze Popolari di Difesa e le forze armate etniche (EAO). · Adottare ulteriori misure finanziarie restrittive per strangolare la Giunta militare e colpire quei paesi membri delle Nazioni Unite che violano quelle già decise, a partire dall’embargo sulle armi. · Rifiutare con forza la decisione della Giunta golpista di indire elezioni farsa, funzionali solo a consolidare il suo potere. · deferire alla Corte Penale Internazionale e alla Corte Internazionale di Giustizia i militari birmani, responsabili di genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità, considerando anche che il Governo di Unità Nazionale birmano ha riconosciuto la giurisdizione della Corte Penale Internazionale. · Formare una coalizione con gli altri governi dei Paesi democratici perché insieme all’ASEAN e all’ONU si approvi un piano di azione urgente e un embargo sulle armi, sulle terre rare prodotte in Birmania e sul carburante usato per gli attacchi militari nei confronti di migliaia di villaggi; Solo in questo modo, e non con i comunicati stampa, la UE può contribuire seriamente ad evitare il consolidamento di una dittatura, in un’area del mondo di cui Cina, Russia e India vogliono il controllo. Solo con una mobilitazione democratica a sostegno delle organizzazioni politiche e della società civile impegnate nella Rivoluzione di Primavera, si può contribuire a fermare il peso crescente delle autocrazie nel mondo. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/italia-birmania_insieme_comunicato_in_occasione_del_2_anniversario_del_fallito_colpo_di_stato_in_birmania/news?lang=it Wed, 01 Feb 2023 12:17:57 GMT f873999a6f7248e1884430e84a017e19 Consiglio di Sicurezza ONU. prima risoluzione sulla birmania in 74 anni Passi avanti e molte lacune 2022-12-27T17:17:42.8930000+01:00 Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) ha adottato il 22 dicembre la sua prima risoluzione sul Myanmar in oltre settant'anni, esprimendo “profonda preoccupazione” per la situazione che ha travolto il Paese dal colpo di stato militare del febbraio 2021. La risoluzione è stata adottata con 12 voti a favore sui 15 membri del Consiglio di Sicurezza ONU , mentre India, Cina e Russia si sono astenuti. La bozza di risoluzione presentata dalla UK esprimeva "profonda preoccupazione" per "lo stato di emergenza in corso imposto dai militari in Myanmar il 1° febbraio 2021 e il suo grave impatto sul popolo del Myanmar". Condanna l'esecuzione da parte dei militari di attivisti pro-democrazia, esorta i militari a "rilasciare immediatamente tutti i prigionieri detenuti arbitrariamente", inclusa la leader deposta Aung San Suu Kyi, e chiede "la fine immediata di tutte le forme di violenza in tutto il paese". Esorta inoltre "azioni concrete e immediate" per attuare un piano di pace concordato dall'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (ASEAN) e invita l'amministrazione militare a "sostenere istituzioni e processi democratici e perseguire un dialogo costruttivo e la riconciliazione in conformità con il volontà e interessi del popolo”. Secondo quanto riportato dalla Reuters, l'Ambasciatrice all'ONU del Regno Unito all'ONU dopo l'approvazione della Risoluzione ha dichiarato: "Oggi abbiamo inviato un fermo messaggio ai militari che non dovrebbero avere dubbi: ci aspettiamo che questa risoluzione venga attuata integralmente",. "Abbiamo anche inviato un messaggio chiaro al popolo del Myanmar che cerchiamo progressi in linea con i loro diritti, i loro desideri e i loro interessi". Il risultato dell'approvazione di questa risoluzione – o di qualsiasi risoluzione – sul Myanmar non dovrebbe essere sottovalutato. L'ultima e unica volta in cui il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione sul Myanmar è stata nel 1948, quando ha raccomandato all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite di ammettere il paese nell'organismo globale. Il gruppo londinese per i diritti Amnesty International ha affermato in una dichiarazione che il Consiglio ha "finalmente compiuto un piccolo ma importante passo per riconoscere la terribile situazione in Myanmar", mentre Human Rights Watch l'ha descritta come una "censura storica". Nel corso dei decenni, l'esercito birmano ha dedicato notevoli risorse per evitare l'approvazione di una risoluzione nel Consiglio di sicurezza ONU, affidandosi molto spesso alla Cina perché esercitasse il veto di cui gode in quanto membro permanente dell'organismo. Nel 2007, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non è riuscito ad adottare una bozza di risoluzione sul Myanmar a causa dei veti cinesi e russi. Alla fine del 2018, in seguito ai violenti assalti dell'esercito birmano contro le comunità Rohingya nell'ovest del paese, il Regno Unito ha fatto un altro tentativo di approvare una risoluzione, ma Cina e Russia si sono rifiutate d'impegnarsi nella risoluzione e hanno deciso di non presentare la bozza per il voto. In effetti, ottenere il sostegno per l'adozione della risoluzione di ieri ha richiesto alcuni compromessi. Secondo il rapporto del Consiglio di sicurezza, diversi membri – tra cui gli eventuali astenuti Cina, India e Russia – “apparentemente hanno espresso una forte preferenza per una dichiarazione presidenziale piuttosto che una risoluzione”, ma sono stati comunque disposti a sostenere la risoluzione in attesa di alcuni emendamenti al testo . Secondo quanto riferito, la bozza di testo "includeva un linguaggio sulla determinazione del Consiglio a prendere in considerazione tutte le misure a sua disposizione" in caso d'inadempienza della giunta, comprese le misure muscolari autorizzate ai sensi del capitolo VII della Carta dell'ONU. Reuters, che ha ottenuto una prima bozza della risoluzione, ha riferito che il linguaggio specifico sollecitava la fine del trasferimento di armi al Myanmar e l'imposizione di sanzioni Onu al governo golpista Sebbene la Cina abbia scelto di non opporsi alla risoluzione, "ha ancora preoccupazioni" per la risoluzione, ha detto al consiglio l'ambasciatore cinese alle Nazioni Unite Zhang Jun dopo il voto, aggiungendo che non c'era "una soluzione rapida" al conflitto in Myanmar. "Che alla fine possa essere adeguatamente risolto o meno, dipende fondamentalmente, e solo, dallo stesso Myanmar", ha affermato. Tali compromessi erano probabilmente inevitabili. Il rapporto del Consiglio di sicurezza affermava che alcuni membri del consiglio, compresi i membri europei e gli Stati Uniti, erano "delusi da alcune delle concessioni che sono state fatte, ma vedono ancora una risoluzione come un segnale forte da parte del Consiglio che sta osservando la questione da vicino”. Mentre i gruppi per i diritti umani hanno applaudito l'adozione della risoluzione, hanno espresso dubbi sui suoi limiti. Amnesty ha affermato che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite doveva "far rispettare le sue richieste con risoluzioni aggiuntive ai sensi del Capitolo VII". Khin Ohmar, fondatrice e presidente del gruppo di ricerca e difesa Progressive Voice, ha affermato che il suo gruppo è “profondamente deluso dal fatto che la tanto attesa risoluzione non sia all'altezza di misure sostanziali”. Ha aggiunto: "Ci deve essere un'azione più forte per impedire alla giunta di intensificare la sua campagna di guerra e terrore contro il popolo del Myanmar e commettere crimini atroci nella totale impunità". http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/consiglio_di_sicurezza_onu_prima_risoluzione_sulla_birmania_in_74_anni/news?lang=it Tue, 27 Dec 2022 16:17:42 GMT c3b09ca649444ae581018b007bad02ed la giunta mette al bando The Irrawaddy per disturbo alla quiete pubbnlica 2022-11-06T15:24:45.4930000+01:00 BANGKOK -- la giunta militare birmana ha vietato e revocato la licenza di pubblicazione per The Irrawaddy. Il ministero dell'Informazione ha motivato la decisione perche secondo la giunta il giornale causa danni alla "sicurezza dello stato, allo stato di diritto e alla tranquillità pubblica". L'Irrawaddy ha spostato le operazioni editoriali fuori dal Myanmar dal colo di stato militare nel febbraio 2021. e si prevede che continuerà a lavorare, principalmente dall'estero. Anche altre testate giornalistiche indipendenti, come Myanmar Now, hanno subito la revoca della licenza. Dopo il colpo di stato, The Irrawaddy è stato oggetto di un giro di vite da parte dei funzionari della sicurezza, comprese le incursioni nel suo ufficio di Yangon. A ottobre, i militari avevano criticato che The Irrawaddy haveva raccontato di una sparatoria alla pagoda Golden Rock, un luogo sacro buddista. Il giornale aveva riferito che i soldati avevano sparato sui pellegrini lì, sulla base di prove, inclusi i resoconti dei residenti locali. I militari hanno accusato The Irrawaddy di ignorare le informazioni accurate e di violare l'etica giornalistica. L'Irrawaddy è nato nel 1993 come pubblicazione stampata nella vicina Thailandia da persone fuggite dal Myanmar. Quando l'ex governo militare del Myanmar ha iniziato la transizione verso il governo civile nel 2011, i controlli sui media sono stati allentati e l'Irrawaddy ha spostato le operazioni in Myanmar l'anno successivo. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_giunta_mette_al_bando/news?lang=it Sun, 06 Nov 2022 14:24:45 GMT 54a4d099d66b4c2cb15ac076f2fbb786 Il Myanmar inserito nella blacklist della Financial Action Task Force PARIGI – Il Myanmar è stato inserito il 4 Novembre alla black list della Financial Action Taskforce , mentre la Russia è stata messa in lista attesa dal FATF, l'organizzazione internazionale creata dal G7 che coinvolge 200 paesi e che mira a contrastare il riciclaggio di denaro sporco il finanziamento del terrorismo. La mossa della Financial Action Task Force (GAFI) pone il Myanmar a fianco della Corea del Nord e dell'Iran e l'emargina dal sistema finanziario globale. Citando una "continua mancanza di progressi" e il fatto che la maggior parte delle azioni che il Myanmar aveva promesso di intraprendere non fosse stata completata più di un anno dopo la scadenza, il GAFI ha inserito il paese nella cosiddetta lista nera. Altre nazioni sono tenute ad applicare misure rafforzate per controllare le transazioni con i paesi nella lista nera per prevenire il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo. Tali misure possono fungere da impedimento al commercio e agli investimenti ... Il GAFI con sede a Parigi ha anche ridotto ulteriormente il ruolo della Russia nell'organizzazione a causa dell'invasione dell'Ucraina. La Russia "è emarginata al GAFI", ha affermato il direttore dell'organizzazione, Raja Kumar. Il GAFI aveva già adottato alcune misure per escludere la Russia a giugno. "Le azioni della Russia continuano a violare i principi fondamentali del GAFI, che mirano a promuovere la sicurezza e l'integrità del sistema finanziario", ha affermato il GAFI. Nicaragua e Pakistan sono stati tolti dalla lista grigia del GAFI dei paesi soggetti a un maggiore monitoraggio delle transazioni finanziarie. Ventiquattro paesi rimangono nella lista grigia. Il ministero degli Esteri pakistano ha affermato in un comunicato che la decisione è "una buona notizia tanto attesa". "Congratulazioni al popolo del Pakistan", ha twittato il ministro degli Esteri Bilawal Bhutto Zardari. Il Myanmar rimarrà nell'elenco dei paesi soggetti a un invito all'azione fino a quando il paese non avrà attuato un piano d'azione che: dimostri una migliore comprensione dei rischi di riciclaggio di denaro in settori chiave; dimostri che le ispezioni in loco e fuori sede sono basate sul rischio e gli operatori hundi (un tipo di strumento di rimessa informale per il trasferimento di denaro) sono registrati e controllati; dimostri l'uso rafforzato dell'intelligence finanziaria nelle indagini delle autorità di contrasto e l'aumento dell'analisi operativa e della diffusione da parte dell'Unità d'informazione finanziaria del Myanmar; garantisca che il riciclaggio di denaro sia indagato e perseguito in linea con i rischi; dimostri l'indagine su casi di riciclaggio transnazionale con la cooperazione internazionale; dimostri un aumento del congelamento, sequestro e confisca di proventi, strumenti e beni di valore equivalente; gestisca i beni sequestrati per preservare il valore dei beni sequestrati fino alla confisca; e dimostri l'attuazione di sanzioni finanziarie mirate relative al finanziamento della proliferazione. Due diligence del cliente migliorata A differenza di altri paesi nella lista nera, il Myanmar non è applicabile alle contromisure. Al contrario, le istituzioni finanziarie dei membri e degli stati non membri del GAFI sono esortate a condurre "misure rafforzate di adeguata verifica della clientela (CDD)" per mitigare il rischio di riciclaggio di denaro, finanziamento del terrorismo e finanziamento della proliferazione dal Myanmar. Esempi di queste misure di CDD rafforzate da applicare ad alcune attività a rischio più elevato includono: 1) Ottenere ulteriori informazioni identificative sul cliente (disponibili tramite banche dati pubbliche o fonti Internet) e aggiornare regolarmente le informazioni oi dati identificativi del cliente e del titolare effettivo; 2) Verificare la fonte di finanziamento o di ricchezza del cliente e le ragioni della transazione prevista; 3) Ricercare ulteriori informazioni sulla natura del rapporto d'affari tra le parti e l'approvazione dell'alta dirigenza a svolgere il rapporto d'affari; Effettuare un monitoraggio rafforzato del rapporto d'affari sommando il numero e le tempistiche dei controlli applicati e applicando, se necessario, ulteriori approfondimenti; e 4) Elaborazione del pagamento iniziale del cliente tramite un conto intestato al cliente presso una banca soggetta a standard CDD simili. La risposta della giunta militare del Myanmar il giorno dopo l'annuncio dell'inserimento nella lista nera, la Banca Centrale del Myanmar (CBM) ha risposto sottolineando che sebbene il Myanmar sia stato inserito nell'elenco delle giurisdizioni ad alto rischio oggetto di un appello all'azione, il Paese non si trova nella stessa posizione dei paesi nella lista nera come la Corea del Nord e l'Iran, che sono nell'elenco delle giurisdizioni soggette a un invito del GAFI ai membri e ai non membri ad applicare contromisure. La CBM ha osservato che tutti i paesi del mondo, incluso il Myanmar, devono attuare 40 raccomandazioni emesse dal GAFI. Queste 40 raccomandazioni includono l'antiriciclaggio, il contrasto al finanziamento del terrorismo e la sanzione finanziaria mirata alla proliferazione. Il Myanmar ha attuato finora circa la metà delle 40 raccomandazioni. Inoltre, il Myanmar, secondo la giunta militare, ha già una precedente esperienza nella realizzazione di un piano d'azione per essere rimosso dagli elenchi del GAFI. Il Myanmar era nella lista nera (giurisdizioni ad alto rischio soggette a un invito all'azione) da giugno 2001 a ottobre 2006 e da ottobre 2011 a febbraio 2016, e il paese era stato nella lista grigia (giurisdizioni soggette a monitoraggio aumentato) da febbraio a ottobre 2016 e da febbraio 2020 a ottobre 2022. Il Myanmar elaborerà un nuovo piano d'azione per il prossimo anno per essere liberato dalla lista nera il prima possibile. La CBM ha anche annunciato che questo annuncio della lista nera non produce una grande preoccupazione per il Myanmar e ha chiesto al pubblico di non essere ansioso o di svolgere attività finanziarie contro i regolamenti della CBM, poiché verranno intraprese azioni contro eventuali transazioni illegali. Nel frattempo, coloro che conducono transazioni finanziarie con soggetti in paesi stranieri possono aspettarsi che le banche estere eseguano la Costumer Due Diligence rafforzata, richiedano prove di transazioni finanziarie e pongano domande come è successo in passato. Impatti La lista nera del GAFI per il Myanmar in questo momento non dovrebbe avere un impatto sull'ambiente imprenditoriale del paese tanto quanto in passato. Tuttavia, le imprese e le istituzioni di altre giurisdizioni dovrebbero consultare le rispettive banche per un potenziale Customer Due Diligence rafforzato relativo alle transazioni bancarie con il Myanmar 2022-11-05T19:46:35.3130000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_myanmar_inserito_nella_blacklist_della_financial_action_task_force/news?lang=it Sat, 05 Nov 2022 18:46:35 GMT 860ec212e0a240c6ab6ea2524ad8a80d Giornata contro l'impunità per i crimini contro i giornalisti 2022-11-02T14:34:43.6970000+01:00 La FEM celebra la "Giornata internazionale per porre fine all'impunità per i crimini contro i giornalisti" ricorda i nove giornalisti uccisi in Myanmar ed esprime solidarietà a tutti quei giornalisti che sono stati gravemente feriti, torturati e vittime di violenza sessuale senza poter ricorrere alla giustizia a causa della totale impunità dei militari. Nove giornalisti uccisi Quattro giornalisti sono stati uccisi dall'inizio del colpo di stato nel 2021: il fotografo Soe Naing è stato ucciso tra il 10 e il 14 dicembre 2021 mentre era in custodia militare; il giornalista Sai Win Aung è stato ucciso il 25 dicembre 2021 da un attacco di artiglieria militare; il giornalista Pu Tuidim è stato torturato e ucciso l'8 gennaio 2022 mentre veniva usato come scudo umano in custodia militare; la fotografa Aye Kyaw è stata uccisa il 30 luglio 2022 mentre era in custodia militare. Cinque giornalisti sono stati uccisi impunemente prima del colpo di stato del 2021: Soe Moe Tun è stato ucciso nel 2016; Aung Kyaw Naing "Par Gyi" è stata torturata a morte in custodia militare nel 2014; Kenji Nagai è stato ucciso a colpi di arma da fuoco mentre raccontava la rivoluzione dello zafferano del 2007; Tha Win e Hla Han furono torturati a morte per il loro coraggioso titolo di notizie nel 1999. Torture e violenza sessuali Sebbene l'uccisione sia la forma più estrema di censura dei media, i militari hanno anche ferito, torturato e abusato sessualmente molti giornalisti dall'inizio del colpo di stato. Il 5 dicembre 2021 il fotoreporter Kaung Sett Lin e il video fotografo Hmu Yadanar Khet Moh Moh Tun sono stati gravemente feriti dopo essere stati investiti da un camion lanciato dai soldati contro i manifestanti. Funzionari militari hanno usato violenza sessuale contro i giornalisti tenuti in custodia, anche con stupri di gruppo nei confronti del giornalista Ye Mon, minacciando di stupro il giornalista Hanthar Nyein e, secondo quanto riferito, è stata usata violenza sessuale contro donne giornaliste. Molti altri giornalisti come Nathan Maung hanno riferito di diffuse torture. Crimini commessi Non ci può essere alcuna giustificazione per uccidere, picchiare o torturare un giornalista in nessuna circostanza. Piuttosto, ci sono prove che suggeriscono che in tutti questi casi è stato commesso un reato. Esecuzioni sommarie, danni, torture e aggressioni sessuali sono tutti crimini ai sensi del diritto interno del Myanmar (articoli 300, 320, 330, 354, 375, 509 del codice penale), anche se perpetrati da membri dell'esercito (articolo della legge sull'esercito del Myanmar 66f). Tutti crimini inoltre vietati dal diritto internazionale dei diritti umani. Inoltre, la frequenza e la gravità dei crimini commessi contro i giornalisti mostrano che non si tratta di singoli casi isolati, ma piuttosto parte di violazioni gravi e sistematiche dei diritti umani da parte dell'esercito. Crimini di guerra Anche i crimini commessi contro i giornalisti dall'inizio del colpo di stato possono costituire crimini di guerra. Il diritto internazionale umanitario, comprese le Convenzioni di Ginevra, include specificamente i giornalisti nella definizione di civili. Gli attacchi diretti contro i civili, la diffusione del terrore, l'omicidio, la tortura, le punizioni corporali, lo stupro e la violenza sessuale e la privazione arbitraria della libertà sono tutti crimini di guerra. Questi crimini di guerra sono proibiti nei conflitti armati sia internazionali che non internazionali. Porre fine all'impunità Ricordare ogni caso di impunità è un segno di rispetto neri confronti dei giornalisti. Il loro giornalismo assicura che il pubblico sia consapevole di ciò che sta accadendo in tutto il Myanmar. Ricordare è anche un passo per garantire che un giorno i perpetratori saranno ritenuti responsabili dei loro crimini e assicurati alla giustizia davanti al popolo del Myanmar. La polizia e i tribunali controllati dai militari non possono e non vogliono condurre indagini e assicurare i colpevoli alla giustizia. Non esistono rimedi nazionali. Pertanto, le parti interessate internazionali, compresi i tribunali internazionali e i meccanismi internazionali, dovrebbero agire per ritenere responsabili gli autori. I tribunali e i pubblici ministeri stranieri dovrebbero utilizzare tutte le disposizioni disponibili sulla giurisdizione universale per ritenere gli autori di responsabilità responsabili e fornire giustizia al popolo del Myanmar. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/giornata_contro_l_impunita_per_i_crimini_contro_i_giornalisti/news?lang=it Wed, 02 Nov 2022 13:34:43 GMT f53d7a6df7144a50a9a8a88ee46b2581 ILO Commissione di inchiesta sulla libertà sindacale avvia i lavori 2022-09-03T11:00:13.7230000+02:00 GINEVRA (ILO News) – La Commissione d'Inchiesta, istituita dal Consiglio di Amministrazione ILO nella sua 344a Sessione nel marzo 2022, in merito al mancato rispetto da parte del Myanmar della Convenzione sulla Libertà di associazione e contrattazione collettiva del, 1948 (n. 87) e la Convenzione sul lavoro forzato, 1930 (n. 29), hanno tenuto la sua prima sessione presso la sede dell'ILO a Ginevra dal 25 al 27 agosto 2022. La prima sessione della Commissione d'inchiesta ha avviato una procedura che ha portato a un'indagine completa e indipendente sulle questioni sottoposte a essak dal Consiglio di Amministrazione e alla preparazione di una relazione contenente rilievi e raccomandazioni per affrontare tali questioni. I membri della Commissione sono eminenti esperti legali delle Filippine, del Sud Africa e del Bangladesh. In precedenza sono state istituite solo tredici Commissioni d'Inchiesta dall'ILO per indagare sulle accuse di grave inosservanza delle norme internazionali del lavoro ratificate dai governi. Tali Commissioni rappresentano il livello più alto dei meccanismi di supervisione dell'ILO. Mi piace Commenta Condividi http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/ilo_commissione_di_inchiesta_sulla_liberta_sindacale_avvia_i_lavori/news?lang=it Sat, 03 Sep 2022 09:00:13 GMT 299dcd44b1f140959e399c36e330b04c Euromoney premia una banca birmana legata ai militari Justice for Myanmar denuncia la decisione e chiede il ritiro del premio 2022-08-16T08:53:42.0370000+02:00 Il portavoce di Justice For Myanmar, Yadanar Maung, afferma: "Nonostante i tentativi di occultamento, l'UAB è chiaramente collegata al gruppo IGE di Ne Aung, un impero commerciale che ha costruito un'immensa ricchezza dai rapporti con l'esercito del Myanmar e i suoi conglomerati, traendo profitto dalla corruzione sistemica dell'esercito e arricchendolo criminali di guerra. “La complicità dell'IGE nel genocidio dei Rohingya e le relazioni finanziarie con un esercito omicida sono ben consolidate, anche nella recente designazione delle sanzioni dell'UE. “È imperdonabile che Euromoney abbia assegnato a UAB il premio “Best Bank in Myanmar”, riciclaggio di reputazione per una banca profondamente collegata a una società sanzionata dall'UE. "Dal tentato colpo di stato dei militari, la giunta ha ucciso più di 2.100 persone e arrestato oltre 15.000, secondo l'Associazione di assistenza ai prigionieri politici. “I crimini internazionali della giunta sono abilitati da IGE, KBZ e altre società amiche che forniscono alla giunta fonti di reddito per finanziare la sua campagna terroristica. "Euromoney e Asiamoney devono agire in modo responsabile e revocare immediatamente i loro premi a UAB e KBZ". http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/euromoney_premia_una_banca_birmana_legata_ai_militari/news?lang=it Tue, 16 Aug 2022 06:53:42 GMT 76ffb3dec1d84cc39497856510634182 Riconoscimento del NUG e tribunale speciale per la Birmania Il Consiglio per i diritti umani deve riconoscere pienamente il NUG e istituire un tribunale speciale per perseguire la giunta illegale 22 giugno 2022: C'è di più che il Consiglio per i diritti umani ONU può e deve fare per promuovere e proteggere i diritti umani di tutti i popoli del Myanmar e per affrontare le atrocità dei diritti umani in corso nel paese, afferma lo Special Advisory Council for Myanmar (SAC-M). Il Consiglio dovrebbe impegnarsi con il governo di unità nazionale (NUG) e considerare l'istituzione di un tribunale speciale per le atrocità dei diritti umani in Myanmar. SAC-M ha recentemente concluso una missione presso il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite a Ginevra, in Svizzera. Durante la missione, i membri del SAC-M hanno incontrato membri del governo di unità nazionale del Myanmar, diplomatici e funzionari delle Nazioni Unite. Il Consiglio per i diritti umani ha ascoltato un aggiornamento orale sulla situazione in Myanmar dall'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani durante la missione del SAC-M. L'Alto Commissario ha detto al Consiglio che vi sono fondati motivi per ritenere che i militari stiano commettendo crimini di guerra e crimini contro l'umanità rispetto all'uso sistematico e diffuso di tattiche contro i civili. Questi includono la ben documentata tattica militare di bruciare interi villaggi, con alcune stime di 11.000 oggetti civili protetti che sono stati bruciati dall'inizio del tentativo di colpo di stato, ha spiegato l'Alto Commissario. "Accogliamo con favore la dichiarazione dell'Alto Commissario che ha continuato a denunciare le atrocità di massa dei diritti umani dell'esercito del Myanmar nel suo continuo tentativo di prendere il potere e l'inefficacia degli sforzi internazionali per regnare su di esso", ha affermato Yanghee Lee del SAC-M. "Ringraziamo inoltre l'Alto Commissario per la sua guida, nel chiedere un impegno internazionale con il governo di unità nazionale del Myanmar per identificare una soluzione alla crisi e affinché tutti gli Stati membri intensifichino la loro pressione sulla leadership militare". Il Consiglio per i diritti umani ha anche ascoltato una tavola rotonda sulle cause profonde delle violazioni dei diritti umani contro i Rohingya e altre minoranze in Myanmar. Relatori e relatori esperti, inclusi gli attivisti Wai Wai Nu e Tun Khin, hanno evidenziato l'impunità in corso come una delle ragioni principali dei cicli di violenza passati e presenti in Myanmar. "Il governo di unità nazionale del Myanmar ha accettato la giurisdizione della Corte penale internazionale (CPI) sui crimini internazionali in Myanmar dal 2002, ma la Corte non ha ancora agito in merito", ha affermato Marzuki Darusman del SAC-M. “Se la CPI non agisce, il Consiglio per i diritti umani deve esplorare tutte le altre strade per garantire la responsabilità, inclusa l'istituzione di un tribunale speciale. Il popolo del Myanmar, compresi i Rohingya e tutte le altre vittime delle atrocità dei militari, semplicemente non vede l'ora". Gli Stati membri del Consiglio per i diritti umani hanno sottolineato la necessità di assistenza umanitaria per il Myanmar e hanno espresso il loro sostegno al processo democratico del Myanmar in risposta all'aggiornamento orale e alla tavola rotonda. Eppure, ironia della sorte, nessun rappresentante del governo democraticamente eletto del Myanmar è stato in grado di rispondere. Il Consiglio per i diritti umani ha scelto di vietare la partecipazione del Myanmar nonostante la decisione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite di consentire al Kyaw Moe Tun allineato al NUG di continuare a rappresentare il Myanmar a New York. "La comunità internazionale in generale, e i membri del Consiglio per i diritti umani in particolare, devono prendere atto delle realtà sul campo in Myanmar e rispondere di conseguenza", ha affermato Chris Sidoti del SAC-M. “La giunta militare non è mai stata l'autorità legittima in Myanmar, e non lo è ora. Questo è chiarissimo, ma non è nemmeno l'autorità de facto. Il governo di unità nazionale e le amministrazioni etniche alleate controllano la maggior parte del territorio del paese e, a parte la capitale, Nay Pyi Taw, il resto del paese è conteso. Il NUG e le amministrazioni etniche, insieme alla società civile locale e ad altri attori, stanno già fornendo alle persone servizi governativi essenziali e stanno costruendo il nuovo Myanmar”. "Se la comunità internazionale vuole svolgere un ruolo costruttivo nel futuro del Myanmar, allora deve impegnarsi con il governo di unità nazionale, come ha chiesto la stessa Alto Commissario", ha concluso Sidoti. 2022-06-23T06:40:14.1170000+02:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/riconoscimento_del_nug_e_tribunale_speciale_per_la_birmania/news?lang=it Thu, 23 Jun 2022 04:40:14 GMT c2ad7e6f6dcf415e828e02a9326dc178 alle detenute politiche vietata l'acqua potabile nel carcere di Insein 2022-10-12T12:34:02.1200000+02:00 Le autorità della famigerata prigione di Insein in Myanmar hanno interrotto l'approvvigionamento di acqua potabile alle celle delle prigioniere politiche che hanno protestato contro le cattive condizioni di vita nella struttura dopo che un compagno di prigionia a cui sono state negate le cure mediche ha subito un aborto spontaneo, hanno detto fonti venerdì. Fonti che hanno visitato la prigione alla periferia della capitale commerciale del Myanmar Yangon hanno riferito a RFA Burmese che dozzine di prigionieri sono stati costretti a bere dal bagno dopo che i rubinetti sono stati chiusi più di due settimane fa, lasciandoli senza altra fonte d'acqua. "Le autorità hanno interrotto l'acqua potabile dopo la protesta", ha detto un recente visitatore, che ha parlato con RFA in condizione di anonimato. “Hanno messo 60-70 donne detenute in una sala della prigione. Mi è stato detto che ora sono tutti costretti a bere l'acqua del gabinetto". La fonte ha detto che alcuni dei prigionieri hanno contratto il colera e altre malattie dopo aver bevuto l'acqua sporca. Il mese scorso, una prigioniera politica di 24 anni a Insein di nome Cherry Bo Kyi Naing, che sta scontando una pena detentiva di tre anni per "associazione illegale", ha subito un aborto spontaneo precoce dopo che le autorità hanno ritardato il suo invio in ospedale per cure . Il 23 maggio, le prigioniere politiche hanno protestato, sostenendo che l'aborto spontaneo di Cherry Bo Kyi Naing era evitabile e il risultato della negligenza delle guardie. Due giorni dopo, le autorità carcerarie hanno interrotto la protesta e trasferito tutte le detenute politiche nell'unica sala della prigione, prima di chiudere l'approvvigionamento idrico. Quando è stato chiesto da RFA di commentare la situazione a Insein, il portavoce del dipartimento carcerario Khin Shwe ha negato le notizie secondo cui alle donne era stato interrotto l'accesso all'acqua potabile. "Nella prigione di Insein, forniamo adeguate riserve d'acqua sia per bere che per l'igiene", ha detto. “Non diamo tali punizioni per gli incidenti che si verificano in prigione. Non abbiamo una cosa del genere". L'Associazione di assistenza ai prigionieri politici (AAPP) con sede a Bangkok ha detto a RFA che sta ancora indagando sulla protesta a Insein e sulla risposta delle autorità e non ha potuto commentare. Kaythi Aye, un ex prigioniero politico in Myanmar che ora vive in Norvegia, ha detto a RFA che le detenute richiedono condizioni igieniche migliori rispetto ai loro colleghi maschi e che l'accesso all'acqua pulita è fondamentale. "I prigionieri sono in guai seri quando non hanno accesso all'acqua pulita, specialmente durante la stagione dei monsoni, quando le zanzare proliferano e le persone soffrono di malattie della pelle", ha detto. “Le condizioni umide causano un'ulteriore diffusione della malattia. È disumano tagliare l'acqua potabile alle prigioniere". Secondo l'AAPP, le forze di sicurezza hanno arrestato più di 11.000 civili in Myanmar da quando i militari hanno preso il potere con un colpo di stato del 1° febbraio 2021. Ci sono quasi 1.200 detenute in tutto il paese, circa 200 delle quali sono detenute nella prigione. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/alle_detenute_politiche_vietata_l_acqua_potabile_nel_carcere_di_insein/news?lang=it Wed, 12 Oct 2022 10:34:02 GMT 7c0383b106dd42239cdee98bbf85ec73 gravissime conseguenze sanitarie per i bambini rifugiati a causa delladittatura 2022-06-04T19:02:09.7970000+02:00 Le piogge monsoniche causano malattie gastrointestinali tra i bambini sfollati nello stato Karen – Mancanza di riparo e acqua potabile pulita per quanto riguarda gli operatori sanitari Saw Doe Doh Eh K'lu, un formatore medico presso il Dipartimento della salute di KawThooLei (KDHW), ha affermato che la mancanza di accesso a cibo nutriente, medicine di base e acqua pulita stanno causando febbre e diarrea tra i bambini sfollati. Le piogge monsoniche ininterrotte si sono aggiunte alle difficoltà per la salute e alla sofferenza degli sfollati nello stato Karen. “I sintomi più comuni riscontrati tra gli sfollati interni sono il comune raffreddore e la febbre. Alcune persone hanno anche la diarrea. Hanno un disperato bisogno di vestiti caldi e zanzariere. Non è possibile per gli sfollati interni far bollire l'acqua, quindi usano l'acqua piovana come acqua potabile". Ko Thet, un genitore, fuggito dalla guerra intorno al suo villaggio, ha detto che sempre più bambini sfollati che si rifugiavano lungo il fiume Thaung Yin, a sud di Myawaddy, a est di Dawna, avevano il raffreddore per la pioggia continua. Ko Thet ha detto a causa della pioggia; “La maggior parte dei bambini ha la febbre. Sono esposti alla pioggia. I bambini dovevano stare nelle tende. Se escono di casa, saranno sotto la pioggia. È successo a mio figlio". Naw K'nyaw Phaw, Segretario della Karen Women's Organization (KWO), ha affermato che la mancanza di un rifugio sicuro per gli sfollati che ora si rifugiano nelle montagne e nelle giungle, ha reso la situazione seria in quanto porterà a maggiori problemi di salute per i nuovi madri, anziani e bambini. Naw K'nyaw Phaw ha sottolineato che “quando le persone fuggono dalla guerra, donne e bambini soffrono di più. Ora che è arrivata la stagione delle piogge, gli anziani e i bambini spesso si ammalano per la pioggia. Inoltre, le donne incinte e le neomamme possono avere gravi complicazioni di salute se sono esposte alla pioggia costante. Siamo preoccupati per i bambini e le madri in fuga dalla guerra in questo momento”. La Karen Women's Organization ha documentato da gennaio a marzo 2022, nei sette distretti sotto il controllo della Karen National Union, più di 150.000 civili sono stati sfollati a causa della guerra e circa il 75% di loro sono donne e bambini. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/gravissime_conseguenze_sanitarie_per_i_bambini_rifugiati_a_causa_delladittatura/news?lang=it Sat, 04 Jun 2022 17:02:09 GMT 73f0a10f9a1546ac81fcbe9b3262e3a1 iI ministro degli Esteri della Malesia incontra la Ministra del Governo di Unità Nazionale 2022-05-17T12:14:36.4130000+02:00 Il 15 maggio il ministro degli Esteri della Malesia Saifuddin Abdullah ha avuto un incontro con il suo omologo del Governo di Unità Nazionale del Myanmar (NUG). Questa è la prima volta in cui un ministro di un paese del sudest asiatico si è incontrato pubblicamente con il governo dell'opposizione birmana. L'incontro "informale" con il ministro degli Esteri del NUG Zin Mar Aung si è svolto a Washington, DC, dopo la conclusione del vertice speciale di due giorni USA-ASEAN il 13 maggio. Saifuddin ha scritto su Twitter che durante l'incontro, ha "espresso il sostegno e la solidarietà della Malesia con il popolo del Myanmar” e ha affermato che il suo governo “è pronto a lavorare per ripristinare la pace e la democrazia in Myanmar”. I due hanno anche discusso delle sfide affrontate dal NUG, "compresa l'assistenza umanitaria, la formazione tecnica e l'istruzione per i rifugiati del Myanmar". Sul suo stesso account Twitter, Zin Mar Aung ha descritto l'incontro come "produttivo" e ha affermato che i due hanno discusso "della terribile situazione in Myanmar e di come il NUG e la Malesia possono collaborare per ripristinare la pace e la democrazia in Myanmar, compresi l'assistenza umanitaria e il supporto. per i profughi del Myanmar”. L'incontro ha segnato una piccola ma significativa evoluzione nell'approccio del blocco del sud-est asiatico alla crisi che è derivata dalla presa del potere da parte dell'esercito birmano nel febbraio 2021. Da quando ha assunto il suo incarico ad agosto, Saifuddin è stato fortemente critico nei confronti del generale Min Aung Laing. La mancanza di sforzi di Hlaing per attuare il Five-Point Consensus dell'ASEAN, un quadro allentato che chiede la "cessazione immediata della violenza" in Myanmar e un dialogo inclusivo che coinvolga "tutte le parti" della crisi. Pur impegnandosi a sostenere il Consensus, il governo militare ha invece trascinato l' impegno con l'ASEAN per guadagnare il tempo necessario per reprimere la resistenza anti-golpe. Ha anche rifiutato agli inviati speciali dell'ASEAN l'accesso ai leader detenuti del governo estromesso della Lega Nazionale per la Democrazia, come la Consigliera di Stato Aung San Suu Kyi. Nel frattempo, la giunta ha condizionato la sua cooperazione – e l'accesso al Paese da parte degli inviati speciali dell'ASEAN – all'esclusione dei suoi principali oppositori, compreso il NUG, da qualsiasi processo dell'ASEAN. Come ha detto a The Irrawaddy in un'intervista questa settimana Scott Marciel, un ex ambasciatore degli Stati Uniti in Myanmar, il principale ostacolo al progresso del Consensus è il fatto che "la giunta si rifiuta di essere ragionevole e di fare qualsiasi tipo di concessione". Ha aggiunto, "cercare di convincere i generali a tenere colloqui con coloro che si oppongono non è davvero un modo molto utile di affrontare le cose". La spinta di Saifuddin affinché l'ASEAN si impegni con il NUG riflette un crescente riconoscimento di questo fatto e la realtà che il blocco non può sperare di mediare un conflitto parlando solo a una parte del conflitto policentrico del paese. La sua campagna sembra guadagnare terreno; durante una riunione informale dei ministri degli esteri dell'ASEAN (meno il Myanmar) a Washington alla fine della scorsa settimana, l'attuale inviato speciale dell'ASEAN e il ministro degli Esteri cambogiano Prak Sokhonn erano aperti all'idea di includere il NUG nella diplomazia dell'ASEAN in Myanmar. L'incontro del ministro degli Esteri malese con Zin Mar Aung segna anche una piccola vittoria per il NUG, che nonostante i suoi apparenti successi nell'erodere la presa della giunta militare su gran parte del Myanmar centrale, ha lottato per ottenere un riconoscimento internazionale formale. Khin Zaw Win, il capo del Tampadipa Institute, un gruppo di difesa con sede in Myanmar, ha affermato nei commenti inviati via e-mail che l'incontro è stato "un colpo nel braccio per la maggior parte delle forze di opposizione", osservando che il SAC era "turbato e ha sollevato forti obiezioni .” http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=73f0a10f9a1546ac81fcbe9b3262e3a1 Tue, 17 May 2022 10:14:36 GMT 2e9851a0a41b47e6979a6029a4c219df Crimini contro l'umanità e violazionedei diritti umani in Birmania/Myanmar dal colpo di Stato Rapporto del Consiglio ONU per i Diritti Umani 2022-03-21T08:05:15.2770000+01:00 Il rapporto,* pubblicato in occasione della 49a sessione regolare del Consiglio per i Diritti Umani dell'ONU, afferma che le forze armate e di sicurezza del Myanmar hanno mostrato un palese disprezzo per la vita umana, bombardando le aree popolate con attacchi aerei e armi pesanti e prendendo di mira deliberatamente i civili, molti dei quali sono stati colpito alla testa, bruciato a morte, arrestato arbitrariamente, torturato o usato come scudi umani. Citando la determinazione del popolo birmano nella sua opposizione al colpo di Stato, Bachelet ha invitato la comunità internazionale a fare tutto il possibile per risolvere la crisi e ritenere responsabili gli autori di gravi violazioni del diritto internazionale dei diritti umani. "Durante le manifestazioni e le violenze dell'ultimo anno, la volontà del popolo chiaramente non si è spezzata. le popolazioni rimangono impegnate nel volere un ritorno alla democrazia e chiedono alle istituzioni che si facciano carico della loro volontà e delle loro aspirazioni", ha dichiarato l'Alto Commissaria Bachelet. Coprendo il periodo dal colpo di Stato militare del 1° febbraio 2021, il rapporto si basa su interviste con oltre 155 vittime, testimoni e avvocati, i cui resoconti sono stati corroborati da immagini satellitari, file multimediali verificati e credibili informazioni open source. I suoi risultati, tuttavia, rappresentano solo una frazione delle violazioni e degli abusi a cui è stata sottoposta la popolazione del Myanmar dal colpo di stato. Almeno 1.600 persone sono state uccise dalle forze di sicurezza e dai loro affiliati e più di 12.500 persone sono detenute. Almeno altri 440.000 sono le persone sfollate e 14 milioni hanno bisogno di assistenza umanitaria urgente, ma i materiali sono stati bloccati per la gran parte dai militari nelle aree che ne hanno bisogno sia in quelle nuove che quelle preesistenti. Il rapporto conclude che ci sono fondati motivi per ritenere che i militari, il Tatmadaw, siano coinvolti in violenze e abusi nell'ambito di un attacco diffuso e sistematico contro i civili, un tipo di condotta che potrebbe equivalere a crimini contro l'umanità. Sono avvenuti omicidi di massa. A luglio nella regione di Sagaing,in una serie di raid; i soldati hanno ucciso 40 persone gli abitanti di un villaggio hanno trovato i resti di alcune vittime con mani e piedi ancora legati dietro la schiena. A dicembre nello Stato Kayah, i soldati hanno bruciato i corpi di 40 uomini, donne e bambini; gli abitanti del villaggio hanno descritto di aver scoperto i resti in diversi camion, con i corpi trovati in posizioni che indicavano che avevano tentato di scappare e che erano stati bruciati vivi. Alcuni detenuti hanno riferito di aver subito torture e altre forme di maltrattamento durante lunghi interrogatori nei centri di detenzione militari in tutto il Myanmar. Secondo quanto riferito, ciò includeva la sospensione dal soffitto senza cibo o acqua; essere costretti a stare in piedi per lunghi periodi mentre si era in isolamento; folgorazione, a volte insieme all'iniezioni di droghe non identificate; violenze sessuali, compreso lo stupro; e imposizione ai detenuti musulmani di ingerire carne di maiale. Sebbene la maggior parte delle gravi violazioni dei diritti umani documentate siano state commesse dalle forze di sicurezza, almeno 543 persone, inclusi amministratori locali, le loro famiglie e presunti informatori, sarebbero state uccise anche a causa del loro presunto sostegno all'esercito. Elementi armati anti-colpo di stato hanno rivendicato la responsabilità di 95 incidenti. "È necessaria un'azione significativa e urgente da parte della comunità internazionale per impedire che ancora più individui vengano privati dei loro diritti, delle loro vite e dei loro mezzi di sussistenza", ha affermato Bachelet. "La spaventosa ampiezza e portata delle violazioni del diritto internazionale subite dal popolo birmano richiedono una risposta internazionale ferma, unitaria e risoluta". http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/situazione_dei_diritti_umani_in_birmania_myanmar_dal_colpo_di_stato/news?lang=it Mon, 21 Mar 2022 07:05:15 GMT ab444e78e50c4a94ae877388d212a255 Russia,Bielorussia, Austria, e Germania sembrano continuare a esportare armi in Birmania 2022-03-14T11:22:11.3270000+01:00 Secondo una denuncia di Justice for Myanmar ancora oggi molti esportatori di armi continuano a sostenere la giutna ilitare birmana. Il broker privato di armi militari birmano, Miya Win International, si è procurato parti per i veicoli aerei senza pilota (UAV) Camcopter S-100 attraverso la Russia dal tentativo di colpo di stato dei militari. Le parti provengono dalla società austriaca, Schiebel Corporation, che in precedenza ha venduto gli UAV all'esercito del Myanmar, ed è stata identificata dalla Missione conoscitiva internazionale indipendente ONU sul Myanmar per la vendita di beni a duplice uso all'esercito del Myanmar. Gli affari della Schiebel Corporation con l'esercito del Myanmar hanno probabilmente violato l'embargo sulle armi dell'UE nei confronti del Myanmar, con il supporto di Miya Win International. L'acquisto originale degli UAV è stato anche facilitato da Miya Win International. I Camcopter S-100 possono volare per un massimo di 6 ore e fornire alla Marina e all'Aeronautica Militare del Myanmar capacità di sorveglianza e ricognizione. Miya Win International e la sua rete di società sono state esposte in una funzione di Justice For Myanmar, utilizzando i record del database commerciale, ImportGenius e documenti trapelati. Altri accordi di Miya Win International con società dell'UE che potrebbero violare l'embargo sulle armi includono un simulatore di volo della compagnia austriaca Axis Simulation e una camera iperbarica della compagnia tedesca Haux Life Support. Il simulatore di volo è di proprietà dell'Aeronautica Militare del Myanmar e viene utilizzato per l'addestramento di piloti sia militari che civili. La camera iperbarica è stata acquistata per l'utilizzo da parte Myanmar Navy Seals. La denuncia di Miya Win International da parte di Justice For Myanmar segue un'indagine sul broker di armi, Dynasty International, che si è procurato aerei nel 2015 dalla compagnia tedesca Grob Aircraft SE e ha continuato a lavorare con Grob per parti e manutenzione. Dal tentativo di colpo di stato, Dynasty International ha importato parti per velivoli Mi-17 dalla compagnia russa Ural Avia. L'esercito del Myanmar utilizza principalmente elicotteri Mi-17 per il trasporto. Justice For Myanmar chiede sanzioni mirate contro Miya Win International, Dynasty International, i loro direttori e tutti gli altri fornitori dell'esercito birmano e un embargo globale sulle armi. Un importante commerciante di armi militari birmano Dynasty International, noto anche come Dynasty Group of Companies, si è procurato attrezzature per l'esercito del Myanmar dopo il suo tentativo illegale di colpo di stato. Dynasty International ha stretti legami con il regime bielorusso e ha mediato l'acquisto di armi e materiale correlato dalla Bielorussia, dalla Russia e dalla Germania. L'azienda è guidata dalla dott.ssa Aung Moe Myint, che è anche console onorario della Bielorussia in Myanmar, e rappresentante della Camera di commercio e industria bielorussa in Myanmar. Nel marzo 2021, Dynasty International ha importato parti di Mi-17 dall'Avia degli Urali, secondo il database commerciale ImportGenius. Ural Avia, con sede a Ekaterinburg, in Russia, è specializzata nella fornitura di componenti per elicotteri Mil e nella riparazione di aeromobili. Gli elicotteri Mi-17 sono utilizzati principalmente per il trasporto militare. Secondo l'Irrawaddy, il dr. Aung Moe Myint è il figlio dell'ex ministro degli interni della giunta, il tenente Gen Phone Myint. il dr.Aung Moe Myint ha gestito Dynasty International con suo fratello gemello, Hlaing Moe Myint e Myo Thitsar. Hlaing Moe Myint ha lasciato la società nel febbraio 2022. Sebbene la società sia stata denominata Dynasty Group of Companies, nel registro delle società del Myanmar non esiste alcuna persona giuridica con quel nome. Aung Moe Myint possiede un'azienda a Singapore, Dynasty Excellency Pte Ltd, che probabilmente verrà utilizzata per facilitare le transazioni di armi. La dott.ssa Aung Moe Myint è l'unico azionista. La società ha un direttore aggiuntivo, Maung Tin Soe. La Bielorussia è un importante esportatore di armi e ha una commissione congiunta sulla cooperazione tecnica militare con l'esercito del Myanmar. Le vendite di armi bielorusse al Myanmar includono due sistemi missilistici Kvadrat-M SAM, consegnati nel 2016, cento missili terra-aria 3M9, consegnati nel 2015-16, e due elicotteri da combattimento Mi24/Mi-35, consegnati nel 2019, secondo Dati SIPRI. La dott.ssa Aung Moe Myint ha probabilmente svolto un ruolo centrale nell'approvvigionamento di queste armi dalla Bielorussia da parte dell'esercito del Myanmar. Uno scambio di e-mail del 2013, pubblicato da Distributed Denial of Secrets, fornisce un'indicazione del ruolo di Dynasty come intermediario delle vendite di armi bielorusse. La corrispondenza, che era tra Myo di Dynasty Group e uno "specialista di spicco" della compagnia bielorussa, Tetraedr UE, mostra la negoziazione di un accordo di cooperazione in cui Dynasty avrebbe ricevuto una "commissione di servizio dovuta" per negoziare la vendita di armi. I prodotti Tetraedr includono sistemi missilistici, radar e sistemi di bersagli aerei. Myo, che potrebbe essere Myo Thitsar, ha chiesto che la cooperazione commerciale fosse discreta "per perseguire efficacemente la realizzazione dei progetti evitando possibili ostacoli da parte di altre terze parti interessate". A seguito del tentativo di colpo di stato illegale da parte dell'esercito del Myanmar, la dott.ssa Aung Moe Myint si è recata in Bielorussia per discutere "l'espansione e l'intensificazione della cooperazione bilaterale" con la giunta militare. All'epoca, la dott.ssa Aung Moe Myint ricevette anche una medaglia dal regime bielorusso in riconoscimento del suo lavoro come console onorario. A giugno, la Bielorussia è stato l'unico paese a votare contro una risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite che chiedeva ai membri delle Nazioni Unite di “impedire il flusso di armi in Myanmar”. ‍ Collegamenti tedeschi di Dynasty International Dynasty International è il partner locale del produttore aeronautico tedesco Grob Aircraft SE. Grob non ha risposto alle domande sullo stato attuale dei loro affari con Dynasty International e l'esercito del Myanmar. L'aeronautica militare del Myanmar ha una flotta di venti aerei da addestramento Grob G 120P, che sono stati consegnati dal 2015 in poi in una transazione mediata dalla dottoressa Aung Moe Myint. Secondo una fonte a conoscenza della transazione, nell'aeromobile sono installati sistemi di puntamento, sebbene Justice For Myanmar non abbia potuto verificarlo in modo indipendente. Grob non ha risposto a una richiesta di commento. I documenti trapelati mostrano ulteriormente il ruolo della dinastia nel supportare l'esercito del Myanmar per mantenere la loro flotta Grob. Il 31 agosto 2017, mentre l'esercito del Myanmar stava conducendo la sua campagna di genocidio contro i Rohingya, gli "esperti stranieri" di Grob hanno avuto un incontro con alti funzionari dell'aviazione per firmare un contratto di riparazione. Nella lettera, Dynasty Group è descritta come la "società partner" di Grob. Sempre nel 2017, Grob ha consegnato 14 pezzi di ricambio a Dynasty, in base a un contratto con l'esercito del Myanmar del valore di 322.393 euro, secondo un documento del Ministero della Difesa trapelato. Il 27 marzo 2021, la giunta illegale ha mostrato un aereo Grob durante la parata della Giornata delle forze armate del Myanmar. Lo stesso giorno, oltre 160 persone sono state uccise nei brutali attacchi dei militari, come documentato dall'Associazione di assistenza ai prigionieri politici. ‍ Fornitori di armi sanzionatorie! Dynasty International e i suoi azionisti, tra cui la dottoressa Aung Moe Myint, sono complici delle atrocità dell'esercito birmano e traggono profitto dai gravi crimini internazionali dell'esercito. Justice For Myanmar chiede sanzioni immediate e mirate contro Dynasty International e le persone coinvolte, Ural Avia e tutte le altre imprese e individui che forniscono un http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/russia_bielorussia_austria_germania_embargo_armi/news?lang=it Mon, 14 Mar 2022 10:22:11 GMT 6980ed92b7404816adbc0ca493ba01dd La Corte Internazionale di Giustizia conclude l'Earing sulle eccezioni presentate dalla giunta militare e il Gambia Grave scelta della Corte che da legittimità alla giunta militare 2022-03-14T11:14:14.6930000+01:00 ITALIA-BIRMANIA.INSEME ha criticato duramente la decisione della Corte Internazionale di Giustizia, di permettere alla illegittima e criminale giunta militare, di rappresentare il Myanmar alle udienze che si sono tenute dal 21 febbraio al 28 febbraio all’Aia, sulla violazione da parte del Myanmar della Convenzione internazionale sul genocidio. La Corte Internazionale di Giustizia ha creato un gravissimo precedente, dando una impossibile legittimità alla giunta militare, nonostante che l’Assemblea Generale ONU e tutti gli altri organismi ONU abbiano rifiutato le sue credenziali. Prima della apertura delle udienze, il Governo di Unità Nazionale (NUG), l’unico organismo legittimato a rappresentare lo Stato del Myanmar e il coraggioso popolo birmano, aveva informato la Corte di aver ritirato tutte le obiezioni preliminari, oggetto di queste udienze, presentate a suo tempo dal governo dell’NLD, su cui la Corte deve pronunciarsi prima di poter procedere nel merito della causa. La giunta non è il governo del Myanmar, non rappresenta lo Stato del Myanmar ed è pericoloso che la Corte gli abbia permesso di presentarsi come tale. È scandaloso che l'ICJ, non solo abbia proceduto con queste udienze, sulla base della rappresentanza della giunta, ma che perda mesi preziosi nella discussione di obiezioni preliminari, che il legittimo governo democratico ha ritirato. Questa scelta facilita solo i piani della giunta militare, che cerca invano di legittimarsi a livello internazionale come leader del Myanmar. Nel Comunicato stampa diffuso al termine delle audizioni, la Corte Internazionale di Giustizia ha scritto quanto segue: the delegation of Myanmar was led by H.E. Mr. Ko Ko Hlaing, Union Minister for International Cooperation of the Republic of the Union of Myanmar, as Agent. In questo modo ha dato legittimità alla giunta indicando il suo rappresentante come Ministro della Cooperazione Internazionale della Repubblica dell'Unione del Myanmar. Questo è un riconoscimento di fatto della giunta, da parte di una importantissima istitzione ONU che agevolerà ulteriori atti genocidari, come quelli in corso in questi mesi in tutto il paese, e i Rohingya non potranno in nessun modo tornare in Myanmar, sapendo che verrebbero sottoposti alle violenze della giunta militare. Come sottolinea lo Special Advisory Council sul Myanmar: “L'ICJ è tenuta a tenere conto dell'atteggiamento adottato dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite in merito alle questioni del riconoscimento e dell'accreditamento degli Stati membri”. La scelta della Corte, va oltre la sua giurisdizione e la Corte diventa complice “del violento tentativo della giunta di prendere il potere e di evitare la giustizia. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_corte_internazionale_di_giustizia_conclude_l_earing_sulle_eccezioni_presentate_dalla_giunta_militare_e_il_gambia/news?lang=it Mon, 14 Mar 2022 10:14:14 GMT a85c6e86683c45a0b498bd42f10a6fbf la Birmania nel 2023 è il paese n.2 meno democratico al mondo secondo l'Economist Intelligence UNit 2024-04-08T11:21:45.8500000+02:00 La Birmania, insieme alla Corea del Nord e all'Afghanistan è stata lo scorso anno, tra i tre paesi meno democratici al mondo , secondo l'ultimo Indice di democrazia dell'Economist Intelligence Unit (EIU). Dei 167 paesi esaminati dal nuovo rapporto dell'EIU, la Birmania, nel caos in seguito al colpo di Stato militare del febbraio dello scorso anno, si è classificata 166esima, appena davanti all'Afghanistan e sotto la Corea del Nord. Il colpo di stato e il ritorno dei talebani in Afghanistan hanno risparmiato alla Corea del Nord di occupare per la prima volta l'ultimo posto della classifica. La Birmania si era classificata al 135° posto nell'indice 2020. L'indagine annuale dell'EIU valuta lo stato della democrazia in tutti i paesi sulla base di cinque criteri: processo elettorale e pluralismo, funzionamento del governo, partecipazione politica, cultura politica democratica e libertà civili. Norvegia, Nuova Zelanda, Finlandia, Svezia, Islanda, Danimarca, Irlanda, Taiwan, Australia e Svizzera figuravano tra i primi 10 nel rapporto annuale. Il rapporto ha affermato che la democratizzazione ha subito più inversioni nel 2021, con la percentuale di persone che vivono in democrazia in calo ben al di sotto del 50 per cento, mentre i regimi autoritari guadagnano terreno. L'esercito birmano ha organizzato un colpo di Stato nel febbraio dello scorso anno, rovesciando il governo semi-civile democraticamente eletto del paese e arrestando i leader del governo. Ha anche annullato i risultati delle elezioni generali del 2020, sostenendo che era stato viziato da frode nonostante il voto fosse stato dichiarato libero ed equo dagli osservatori dei sondaggi locali e stranieri. Fonte: EIU http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=a85c6e86683c45a0b498bd42f10a6fbf Mon, 08 Apr 2024 09:21:45 GMT 9863984430b94987a5e0298dda88d869 Ennesima strage di lavoratori informali nelle miniere di giada di Hpakant 2021-12-22T09:24:18.5430000+01:00 “Se le famiglie di militari non hanno una compagnia mineraria di giada, le altre le cacciano. Quelli senza saranno visti come pecore nere. Non parleranno la stessa lingua". Ennesima strage di lavoratori informali che cercano di sopravvivere nella raccolta di pietre di giada. https://www.bbc.com/news/av/world-asia-53260841 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/ennesima_strage_di_lavoratori_informali/news?lang=it Wed, 22 Dec 2021 08:24:18 GMT d93f5fc494964b0992a854a60bb0d334 NUOVA VIOLAZIONE DELL’EMBARGO PER FORNITURE FRANCESI E ITALIANE ALLA GIUNTA MILITARE BIRMANA 2021-12-22T06:33:31.2200000+01:00 L'associazione Italia-Birmania.Insieme, Amnesty International, Rete Italiana Pace e Disarmo e Atlante delle Guerre denunciano la possibilità che sia stato aggirato ancora una volta l’embargo sulle armi e sulle esportazioni di attrezzature che possono essere utilizzate per la repressione interna e chiedono un chiarimento da parte del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Un articolo del quotidiano ufficiale della dittatura “The New Light of Myanmar” riporta come nel corso delle celebrazioni per il 74° anniversario dell’aeronautica militare birmana, alla presenza del comandante in capo delle forze armate birmane, nonché́ autoproclamato capo del SAC, vi sia stata l’inaugurazione di alcuni velivoli modificati e ammodernati. Tali velivoli includono un ATR-72 600, un Airbus Eurocopter, un Y-12, Yak-130 e K-8. Gli aerei ATR-72 600 sono prodotti in Francia da ATR, joint-venture tra la francese Airbus e l'italiana Leonardo Corporation, mentre gli Eurocopter sono prodotti in Francia da Airbus. La sede centrale di Airbus si trova nei Paesi Bassi. L'associazione Italia-Birmania.Insieme, Amnesty International, Rete Italiana Pace e Disarmo e Atlante delle Guerre, ricordano che nei confronti della Birmania/Myanmar è tuttora in vigore l'embargo stabilito nel 1996 da parte dell'Unione Europea di “armi e munizioni” e che tale embargo comprende anche “le parti di ricambio, le riparazioni, la manutenzione e il trasferimento di tecnologia militare” e, dal 26 aprile 2018 include anche “il divieto di esportazione di beni a duplice uso per gli utenti finali militari e della Polizia di frontiera, restrizioni all'esportazione di apparecchiature per il monitoraggio delle comunicazioni che potrebbero essere utilizzate per la repressione interna e per l'addestramento militare e la cooperazione militare”. Le quattro organizzazioni denunciano la gravità della violazione dell'embargo, soprattutto a fronte dell’intensificarsi degli attacchi militari di tipo terroristico nei confronti di popolazioni inermi in tutta la Birmania. Attacchi aerei indiscriminati si sono registrati nelle ultime settimane in alcuni Stati e regioni del paese, con l’uccisione di civili, la distruzione e l’incendio di centinaia di edifici. Questi attacchi, che equivalgono a crimini di guerra e crimini contro l'umanità, hanno prodotto ad oggi oltre 300.000 sfollati, che sono andati ad integrare il già̀ elevatissimo numero di sfollati interni. Secondo ACLED, (sito specializzato in analisi dei dati e la mappatura dei luoghi connessi ai conflitti armati), in Birmania si è registrato un aumento esponenziale degli scontri armati e degli attacchi dell’esercito del SAC rispetto al 2020, che hanno causato almeno 1,346 vittime. Tra il 1° febbraio e il 26 novembre, in Myanmar si sono registrati più̀ scontri e attacchi armati rispetto allo Yemen e all'Afghanistan. Come è successo per l’azienda italo francese, Cheddite, che produce bossoli da caccia, la Giunta militare birmana può effettuare importazioni di armi e munizioni e materiali dual-use aggirando i controlli sugli armamenti, attraverso reti di broker privati e di compagnie aeree gestite da reti clientelari. Le organizzazioni italiane sottolineano la gravità di tali notizie, ed evidenziano infine come la Francia – paese con cui lo scorso 26 novembre l'Italia ha firmato il “Trattato del Quirinale”, che prevede anche una specifica collaborazione in campo industriale e militare – è membro permanente del Consiglio di Sicurezza ONU, lo stesso Consiglio che non riesce ad adottare un embargo internazionale sulle armi, nei confronti della Giunta militare birmana, a seguito del recente colpo di Stato. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/nuova_violazione_dell_embargo_per_forniture_francesi_e_italiane_alla_giunta_militare_birmana/news?lang=it Wed, 22 Dec 2021 05:33:31 GMT 597e1f2bdf0b4013831fbd7840cc80a1 ONU: il COMITATO CREDENZIALI RIMANDA LA DECISIONE SULLA RAPPRESENTANZA DEL MYANMAR 2021-12-02T12:43:07.9330000+01:00 Il Comitato Credenziali dell’Assemblea Generale ONU mercoledì 1 dicembre, ha rinviato la decisione su chi rappresenterà l’Afghanistan e il Myanmar alle Nazioni Unite, ha affermato il presidente del Comitato. Il che significa che sia i talebani che i rappresentanti della giunta militare birmana non potranno partecipare all’Assemblea Generale ONU. Diversi diplomatici avevano dichiarato a Reuters che il comitato avrebbe probabilmente rinviato le sue decisioni sulla rappresentanza dell'Afghanistan e del Myanmar a condizione che gli attuali ambasciatori di entrambi i paesi rimangano in quelle sedi. Mentre la presidente della commissione, l'ambasciatrice svedese alle Nazioni Unite Anna Karin Enestrom, ha detto ai giornalisti che le decisioni sono state rinviate, ha rifiutato di commentare se gli attuali ambasciatori per l'Afghanistan e il Myanmar rappresenterebbero ancora i loro paesi. Il comitato - che comprende anche Bahamas, Bhutan, Cile, Namibia, Sierra Leone e Svezia - invierà ora il suo rapporto sulle credenziali di tutti i membri all'Assemblea generale delle Nazioni Unite per l'approvazione entro la fine dell'anno. Sia il comitato che l'Assemblea generale prendono tradizionalmente decisioni sulle credenziali per consenso, affermano i diplomatici. Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha affermato che il desiderio dei talebani di riconoscimento internazionale è l'unica leva che altri paesi hanno per premere per un governo inclusivo e il rispetto dei diritti, in particolare per le donne, in Afghanistan. La giunta birmana, che ha preso il potere il giorno dell’insediamento del nuovo parlamento a seguito delle elezioni del novembre 2020, e che ha arrestato il Presidente Win Myint e la leader Aung San Suu Kyi a febbraio, aveva proposto Aung Thurein come suo inviato alle Nazioni Unite. Anche l'attuale ambasciatore Kyaw Moe Tun - nominato dal governo di Aung San Suu Kyi - ha chiesto di rinnovare il suo accredito alle Nazioni Unite, nonostante fosse l'obiettivo di un complotto per ucciderlo o ferirlo per la sua opposizione al golpe. Il comitato per le credenziali delle Nazioni Unite composto da nove membri, che comprende Russia, Cina e Stati Uniti, si è riunito presso la sede delle Nazioni Unite per esaminare le credenziali di tutti i 193 membri per l'attuale sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Diversi diplomatici avevano dichiarato alla Reuters che il comitato avrebbe probabilmente rinviato le sue decisioni sulla rappresentanza dell'Afghanistan e del Myanmar a condizione che gli attuali ambasciatori di entrambi i paesi rimangano. Mentre la presidente della commissione, l'ambasciatrice svedese alle Nazioni Unite Anna Karin Enestrom, ha dichiarato ai giornalisti che le decisioni sono state rinviate, ha rifiutato di commentare se gli attuali ambasciatori per l'Afghanistan e il Myanmar rappresenterebbero ancora i loro paesi. Il Comitato - che comprende anche Bahamas, Bhutan, Cile, Namibia, Sierra Leone e Svezia - invierà ora il suo rapporto sulle credenziali di tutti i membri all'Assemblea Generale ONU per l'approvazione entro la fine dell'anno. Sia il comitato che l'Assemblea generale prendono tradizionalmente decisioni sulle credenziali per consenso. La giunta birmana, che ha preso il potere a febbraio dal governo eletto di Aung San Suu Kyi, ha proposto Aung Thurein come suo inviato delle Nazioni Unite. Anche l'attuale ambasciatore Kyaw Moe Tun - nominato dal governo di Suu Kyi - ha chiesto di rinnovare il suo accreditamento alle Nazioni Unite, nonostante fosse l'obiettivo di un complotto per ucciderlo o ferirlo per la sua opposizione al golpe. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/onu_il_comitato_credenziali_rimanda_la_decisione_sulla_rappresentanza_del_myanmar/news?lang=it Thu, 02 Dec 2021 11:43:07 GMT 3c934277e79545e39b88add639af54ad Il Consigliere di Stato USA ha chiesto a Singapore di limitare l'accesso dell'esercito birmano ai fondi nelle banche di Singapore 2021-10-23T14:59:20.5470000+02:00 Derek Chollet, consigliere di Stato del governo degli Stati Uniti ha esortato Singapore a contribuire a limitare l'accesso dell'esercito birmano ai fondi stranieri ,durante un viaggio di tre giorni nel sudest asiatico questa settimana. La richiesta è stata avanzata da Derek Chollet durante un incontro con la banca centrale della città-Stato durante la sua visita, con l'obiettivo di promuovere un "ritorno alla democrazia" in Myanmar. Singapore è uno dei maggiori investitori stranieri del Myanmar e le sue banche sono state accusate da attivisti di detenere attività per conto della giunta. La delegazione di Chollet si è fermata in Thailandia, Singapore e Indonesia, tutti membri dell'Associazione delle nazioni del sudest asiatico (ASEAN), che di recente ha scelto di escludere il leader del golpe birmano Min Aung Hlaing dal vertice annuale di fine ottobre La mossa del blocco regionale è stata "completamente giustificata date le circostanze", ha detto Chollet in una teleconferenza con i giornalisti giovedì. Mercoledì ha twittato di aver avuto un "incontro produttivo" con il vicedirettore generale della Monetary Authority of Singapore (MAS), come viene chiamata la banca centrale, e ha discusso "modi per limitare l'accesso del regime militare birmano alle attività finanziarie all'estero. " "Singapore ha una leva finanziaria significativa sul regime e abbiamo discusso su come possiamo collaborare efficacemente per esercitarla", ha dichiarato Chollet nel briefing di giovedì, aggiungendo che il paese ha un "ruolo molto, molto importante da svolgere". Il gruppo di attivisti Justice For Myanmar (JFM) ha pubblicato mercoledì un memorandum legale che aveva commissionato in cui affermava che il MAS (Monetary Authority di Singapore ) potrebbe essere ritenuto responsabile per aver consentito che le transazioni commerciali con l'esercito birmano avvengano attraverso la borsa di Singapore. Il memorandum, prodotto in collaborazione con l'Australian Centre for International Justice, afferma che anche lo stesso Singapore Exchange (SGX) potrebbe essere responsabile, insieme al governo del paese. Si concentra sulla quotazione SGX della holding d'investimento Emerging Towns & Cities, che ha stretto un accordo multimilionario con l'esercito del Myanmar per sviluppare il complesso a uso misto della Golden City di Yangon. Diverse entità commerciali potrebbero essere implicate in un'indagine sui legami finanziari tra i due paesi, ha affermato il portavoce del JFM Yadanar Maung in una nota. Ha osservato che SGX, MAS (Monetary Authority) e il governo di Singapore potrebbero "affrontare gravi conseguenze legali" se "continuano a chiudere un occhio sulla complicità delle società di Singapore nei crimini atroci dell'esercito del Myanmar". Mentre gli Stati Uniti hanno congelato $ 1 miliardo di fondi del governo del Myanmar dopo il colpo di stato del 1 febbraio, JFM ha riferito lo stesso mese che la giunta aveva ancora accesso a 5,7 miliardi di dollari di riserve valutarie attraverso altri canali. Il gruppo ha anche affermato di aver ricevuto "informazioni credibili" sul fatto che alcuni dei fondi fossero detenuti nelle banche commerciali di Singapore. Il MAS ha negato le accuse, affermando di non aver "trovato fondi significativi da aziende e individui del Myanmar" nelle banche di Singapore. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_consigliere_di_stato_usa_ha_chiesto_a_singapore_di_limitare_l_accesso_dell_esercito_birmano_ai_fondi_nelle_banche_di_singapore/news?lang=it Sat, 23 Oct 2021 12:59:20 GMT 5b0623b029514217b1bec1fa329d3f51 la giunta schiera i monaci ai Check point di Mandalay per proteggere i militari 2021-08-19T09:19:22.1870000+02:00 Secondo i monaci di Mandalay, la seconda città più grande del Paese, un organismo di coordinamento monastico ha accettato di consentire alla giunta birmana di stazionare i monaci buddisti ai posti di blocco a Mandalay. Il comitato Sangha Maha Nayaka, della regione di Mandalay ha raggiunto la decisione dopo un incontro con le autorità del regime il 13 agosto, hanno detto i monaci. Al corpo, che è conosciuto localmente come Ma Ha Na, è stato chiesto di assegnare fino a 30 monaci per fungere da guardie ad ogni check point in giro per la città, ma ha accettato di fornirne solo tre, hanno aggiunto. Un monaco vicino al comitato ha condannato la mossa, dicendo che avrebbe danneggiato la reputazione dell'ordine monastico buddista. “Stanno usando monaci ultra nazionalisti che hanno poche conoscenze politiche. Se i monaci seguiranno le loro istruzioni, la comunità buddista ne verrà danneggiata. È molto negativo che i leader di Ma Ha Na abbiano preso una decisione del genere", ha detto, parlando a Myanmar Now a condizione di anonimato. La mossa è stata vista come uno sforzo per proteggere dall'attacco le truppe del regime, che sono regolarmente prese di mira dai gruppi di guerriglia urbana che resistono all'acquisizione militare del 1 febbraio. Sebbene i gruppi di resistenza godano di un ampio sostegno pubblico, saranno screditati agli occhi di molti buddisti laici se i monaci vengono feriti in questi attacchi, ha osservato un monaco. Ashin Issariya, un esplicito critico del regime e ultra nazionalisti buddisti filo-militari, ha esortato i confratelli a rifiutarsi di agire come guardie di sicurezza. "Se accettano l'ordine e fungeranno da guardie ai posti di blocco, è probabile che si verifichino conflitti e la giunta incolperà PDF e cittadini", ha affermato, riferendosi alle forze di difesa popolari sostenute dal governo ombra di unità nazionale. “È un deliberato incitamento al conflitto tra i monaci e il popolo. I monaci che accettano il piano della giunta sono traditori del Paese", ha aggiunto. Da quando ha preso il potere, il regime ha detenuto più di 20 monaci, tra cui due figure di spicco della comunità monastica di Mandalay, il Ven. Thawbita e il Sayadaw di Myawaddy, recentemente rilasciato. Tra coloro che sono stati detenuti, un certo numero è stato gravemente torturato, secondo i testimoni e la testimonianza di monaci che da allora sono stati rilasciati. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_giunta_schiera_i_monaci_ai_check_point_di_mandalay_per_proteggere_i_militari/news?lang=it Thu, 19 Aug 2021 07:19:22 GMT 505b8a795a9f466ea0839822ef52db40 l'Inviata Speciale ONU propone una task force internazionale a fronte del tentativo della giunta di consolidare il potere 2021-08-11T07:51:01.6130000+02:00 10 agosto 2021 News UN: Sei mesi dopo aver preso il potere con un colpo di stato, i leader militari del Myanmar sembrano ora muoversi per consolidare il loro governo, ha detto martedì l'inviato speciale delle Nazioni Unite per il paese, nel suo ultimo briefing ai giornalisti a New York. Christine Schraner Burgener ha affermato che la situazione in Myanmar "è ancora molto preoccupante", in mezzo a una terza ondata "grave" di infezioni da COVID-19. La scorsa settimana, l'anziano generale dell'esercito Min Aung Hlaing ha annunciato che si sarebbe autoproclamato primo ministro e si è impegnato a tenere le elezioni entro il 2023. “A mio avviso, il comandante in capo sembra determinato a consolidare la sua presa sul potere con l'ultimo annuncio del governo provvisorio; inoltre, con l'annullamento formale del risultato elettorale dello scorso anno e la dichiarazione del comandante in capo della carica di primo ministro del Paese", ha affermato l'inviato delle Nazioni Unite, parlando dalla Svizzera. La signora Schraner Burgener ha anche espresso il timore che la Lega Nazionale per la Democrazia (NLD), che ha vinto le elezioni del novembre 2020, possa presto essere sciolta con la forza. La consigliera di Stato e leader del partito Aung San Suu Kyi, insieme al presidente Win Myint, sono stati arrestati durante il colpo di stato del 1° febbraio. "Questo è un tentativo di promuovere la legittimità contro la mancanza di azioni internazionali intraprese", ha affermato. "E devo chiarire che l'ONU non riconosce i governi, quindi tocca agli Stati membri". Ha sottolineato che "finché gli Stati membri non prendono alcuna decisione", il rappresentante permanente del Myanmar a New York, Kyaw Moe Tun, rimane il legittimo ambasciatore delle Nazioni Unite del paese, mentre la signora Suu Kyi e il presidente Myint sono i suoi leader. Di recente, i media internazionali hanno riferito che è stato scoperto un complotto per uccidere o ferire l'ambasciatore Tun, che ha denunciato il colpo di stato nella Sala dell'Assemblea Generale a New York. "Sono rimasta davvero scioccata nel sentire questo, e chiaramente ora spetta alla squadra investigativa scoprire chi c'è dietro questo attacco", ha detto la signora Schraner Burgener. Violenza e pandemia La situazione sul campo in Myanmar rimane “molto difficile”, ha riferito. “Non c'è libertà di parola e ho ancora gravi preoccupazioni per gli attacchi contro la stampa libera. E esorto sempre nelle mie discussioni con l'esercito a rilasciare i prigionieri politici, inclusi molti operatori dei media”. I militari hanno represso le manifestazioni a favore della democrazia sulla scia del colpo di stato e finora sono state uccise più di 960 persone. Altre migliaia sono state arrestate e detenute, compresi stranieri e oltre 100 bambini. Intanto continuano gli scontri tra l'esercito e le forze di difesa locali. La violenza è aumentata e i gruppi di difesa utilizzano sempre più "armi professionali". Allo stesso tempo, anche il Myanmar sta affrontando una devastante battaglia contro il coronavirus. Sono stati segnalati più di 331.000 casi. Le Agenzie e i partner delle Nazioni Unite stanno lavorando per riprendere la fornitura di assistenza sanitaria, con priorità data al lancio del vaccino attraverso l'iniziativa di solidarietà globale, COVAX, e per rivitalizzare le vaccinazioni in generale. Impegno in corso delle Nazioni Unite La signora Schraner Burgener continua il suo impegno per trovare una soluzione pacifica alla crisi politica in Myanmar, anche se non le è ancora stato permesso di recarsi lì. L'inviata speciale delle Nazioni Unite ha tenuto colloqui con i militari, le organizzazioni armate etniche e altre parti interessate, tra cui il governo di unità nazionale (NUG), formato da legislatori in esilio estromessi dal colpo di stato. I rappresentanti provengono dalla NLD, da altri partiti e da gruppi etnici armati. Negli ultimi due mesi, ha promosso l'idea di un dialogo inclusivo, organizzato attorno a quattro "cluster" che coprono la risposta alla pandemia, l'assistenza umanitaria e le questioni relative alla comunità Rohingya. L'ultimo e più grande cluster affronterebbe le cause profonde della crisi, come le discussioni sul sistema federale, la costituzione, le riforme legislative e il sistema elettorale. Ha anche proposto di istituire un gruppo di osservatori internazionali sul Myanmar. L'adesione comprenderebbe Cina, India, Giappone, Thailandia, Stati Uniti, Regno Unito, Norvegia e Svizzera, oltre alle Nazioni Unite, all'Unione Europea e al blocco regionale del sud-est asiatico, ASEAN. Promuovere un dialogo inclusivo “I gruppi etnici armati erano in maggioranza molto favorevoli a questa idea e vogliono davvero trovare una soluzione pacifica”, ha detto, riferendosi alla proposta di dialogo. "Il NUG... era interessato all'idea, ma chiaramente avrebbe avuto le precondizioni per avviare un tale dialogo." La signora Schraner Burgener ha tenuto "una lunga conversazione" con Soe Win, vice comandante in capo dell'esercito, il 16 luglio. Sebbene ricettiva ad alcune delle sue idee, inclusa l'integrazione degli operatori sanitari nelle misure di prevenzione del COVID-19, "sul dialogo, non ho ricevuto una risposta: non positiva, non negativa". Ha sperato che con la recente nomina di un inviato speciale dell'Asean sul Myanmar si svolga un dialogo onnicomprensivo, altrimenti “si va sempre più nella direzione di una guerra civile”, ha avvertito. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_inviata_speciale_onu_propone_una_task_force_internazionale_a_fronte_del_tentativo_della_giunta_di_consolidare_il_potere/news?lang=it Wed, 11 Aug 2021 05:51:01 GMT ea903a9add104c4f94d28d21387c89b2 Il ministro degli Esteri di Singapore ritiene fondamentale che l'Inviato ASEAN possa dialogare con tutte le parti politiche in Myanmar 2021-08-08T15:28:18.0470000+02:00 SINGAPORE: Il ministro degli Esteri di Singapore Vivian Balakrishnan ha dichiarato venerdì (6 agosto) che una domanda chiave in seguito alla recente nomina dell'inviato speciale dell'Associazione delle Nazioni del Sud-Est (ASEAN) in Myanmar è, se sarà in grado di ottenere l'accesso a tutte le parti interessate politiche in Paese. "Penso che la domanda chiave sia il livello di accesso che gli sarà concesso", ha affermato il dott. Balakrishnan. "Il vero imperativo dietro la nomina di un inviato è che dovrebbe essere in grado di coinvolgere tutte le parti interessate attraverso lo spettro politico". Il dottor Balakrishnan ha parlato ai media dopo la 54a riunione dei ministri degli esteri dell'ASEAN e le relative riunioni. I ministri degli Esteri degli Stati membri dell'ASEAN hanno scelto mercoledì il secondo ministro degli Esteri del Brunei Erywan Yusof come loro inviato speciale in Myanmar, in una svolta dopo mesi di ritardo per la mediazione regionale per aiutare a porre fine alla crisi sempre più profonda del paese. Secondo un comunicato diffuso dopo gli incontri di lunedì e mercoledì dei ministri degli Esteri dell'Asean, Erywan è stato incaricato di porre fine alla violenza in Myanmar, aprendo il dialogo tra i militari e i loro oppositori nel paese lacerato dalla crisi. Erywan inizierà il suo lavoro in Myanmar per "costruire fiducia e sicurezza con pieno accesso a tutte le parti interessate", secondo una dichiarazione congiunta. Tuttavia, il dottor Balakrishnan ha affermato che il "test fondamentale" è se Erywan sarà in grado di accedere a tutte le parti interessate nel sistema politico e nell'entità del Myanmar. "E nella misura in cui può agire come un mediatore onesto e, si spera, incoraggiare, facilitare (e) consentire, in definitiva, negoziati e dialoghi diretti, costruttivi e, si spera, positivi all'interno del Myanmar", ha aggiunto. Il dottor Balakrishnan ha descritto la nomina di un inviato speciale come un "primo passo fondamentale" per l'attuazione da parte dell'ASEAN del consenso in cinque punti concordato ad aprile e ha esortato le autorità militari del Myanmar a organizzare rapidamente la visita di Erywan. Domenica, il capo militare del Myanmar, Min Aung Hlaing, ha nuovamente promesso nuove elezioni multipartitiche e ha affermato che il suo governo è pronto a lavorare con qualsiasi inviato speciale nominato dall'ASEAN. Ha anche affermato che lo stato di emergenza sarebbe stato revocato entro agosto 2023, estendendo la tempistica iniziale dell'esercito data quando ha estromesso Aung San Suu Kyi il 1 febbraio. Gli Stati Uniti lunedì hanno respinto il piano elettorale della giunta, affermando che i militari stanno guadagnando tempo con un calendario elettorale di due anni. La Reuters ha anche riferito mercoledì, che il vice segretario di Stato americano Wendy Sherman ha parlato con un rappresentante del governo del Myanmar in esilio, il primo contatto annunciato tra un alto funzionario statunitense e l'amministrazione rivale. Quando gli è stato chiesto venerdì se Singapore avesse coinvolto il governo ombra del Mynamar, il Governo di Unità Nazionale, il dottor Balakrishnan ha detto che a questo punto non era in grado di rivelare dettagli su "esattamente con chi abbiamo parlato". "Quello che posso dire è che ci siamo impegnati in tutto lo spettro politico in Myanmar", ha detto. "Singapore, come sa, crede fermamente che non ci dovrebbero essere interferenze esterne in un paese. Il destino finale di un paese è nelle mani della sua gente". Tuttavia, il dottor Balakrishnan ha affermato che la violenza in Myanmar non si ferma, senza il rilascio dei detenuti politici o il dialogo tra tutte le parti interessate nel paese. "E oltre alle turbolenze politiche, allo stallo economico e poi, per peggiorare le cose, la terribile situazione COVID-19, purtroppo in Myanmar c'è davvero una tempesta perfetta in questo momento", ha detto. Reuters ha riferito che Erywan supervisionerà un pacchetto di aiuti umanitari per il Myanmar, sebbene non siano stati annunciati dettagli sull'assistenza. Il dottor Balakrishnan ha affermato che l'ASEAN invierà aiuti attraverso il suo centro di assistenza umanitaria. Anche Singapore sta facendo lo stesso attraverso la Croce Rossa del Myanmar, ha detto, e spera di "fare di più" attraverso il centro dell'Asean. "Speriamo che l'assistenza fornita al Myanmar raggiunga le persone sul campo con bisogni urgenti e gravi a causa del COVID-19. Quindi questo rimane il nostro obiettivo in questo momento", ha affermato. Il dottor Balakrishnan ha affermato che il Myanmar e la sua gente hanno fatto molto bene e che il Paese "merita davvero molto di più". "Il punto che sto facendo è che, in effetti, per più di sette decenni, il Myanmar è rimasto indietro nel realizzare il suo vero potenziale", ha aggiunto. "Ma lo dico perché tu capisca che le soluzioni politiche, pur essenziali, sono difficili e richiederanno, a mio avviso, trattative, discussioni prolungate. E quindi eviterei di cercare di porre tempi irrealistici". http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_ministro_degli_esteri_di_singapore_ritiene_fondamentale_che_l_inviato_asean_possa_dialogare_con_tutte_le_parti_politiche_in_myanmar/news?lang=it Sun, 08 Aug 2021 13:28:18 GMT 74a1b9088fc34aef92d038e6c17276d6 Unione Europea:Dichiarazione del portavoce sulla nomina di un inviato speciale dell'ASEAN 2021-08-08T15:16:14.3030000+02:00 L'Unione europea accoglie con favore la nomina dell'inviato speciale dell'ASEAN in Myanmar, il ministro degli Esteri del Brunei Erywan Yusof. Sosteniamo gli sforzi dell'ASEAN per trovare una soluzione pacifica all'attuale crisi e sottolineiamo la necessità di attuare rapidamente e fedelmente il consenso in cinque punti adottato dai leader dell'ASEAN al vertice del 24 aprile 2021. L'Unione europea è fermamente con il popolo del Myanmar ed è pronta, con gli altri partner dell'ASEAN, ad assistere l'inviato speciale nell'aiutare il Myanmar a tracciare una via di ritorno verso la democrazia. Questo può essere ottenuto solo se tutti gli attori rispettano la volontà delle persone e collaborano pienamente con il lavoro svolto dall'Inviato Speciale. In conformità con gli altri impegni del consenso in cinque punti dell'ASEAN, un dialogo politico significativo rimane fondamentale con tutte le parti interessate, tra cui il Comitato che rappresenta il Pyidaungsu Hluttaw (CRPH), il Governo di Unità Nazionale (NUG), i gruppi etnici e altre forze democratiche impegnate ad adoperarsi per una soluzione pacifica della crisi attuale. In questo spirito, l'UE si aspetta che le autorità militari rilascino le persone detenute in relazione al colpo di stato e pongano fine alle violenze in tutto il paese. C'è urgente bisogno di aiuti umanitari. Le autorità militari devono garantire un accesso rapido, sicuro e senza ostacoli a tutti i rifugiati, gli sfollati e le persone bisognose. L'Unione europea è pronta a fornire assistenza per affrontare la crisi umanitaria e la pandemia di COVID-19: l'accesso alle vaccinazioni, ai test e alle cure cliniche per il COVID-19 deve essere aperto a tutti coloro che ne hanno bisogno. Affrontare l'attuale crisi sanitaria deve essere un'area in cui tutti possono lavorare insieme per il bene del popolo del Myanmar. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/unione_europea_dichiarazione_del_portavoce_sulla_nomina_di_un_inviato_speciale_dell_asean/news?lang=it Sun, 08 Aug 2021 13:16:14 GMT 9ac990ad6f4f43b7b3c8b6a7385a95bb Gravi impatti sui diritti umani a seguito della vendita di Telenor Myanmar a M1 Group 2021-07-29T04:08:31.3870000+02:00 Per gli operatori telefonici della Birmania questo è un periodo di grande incertezza. La giunta al governo li ha costretti a sopprimere varie forme di comunicazione, con il generale Min Aung Hlaing che prima ha ordinato alle telecomunicazioni di bloccare popolari siti di social media come Facebook, prima di introdurre un coprifuoco e in alcuni casi tagliare completamente i servizi wireless. Per l'attività di Telenor in Myanmar, la situazione è diventata rapidamente insostenibile. All'inizio di maggio, Telenor ha annunciato che sarebbe stata costretta a cancellare i suoi 782 milioni di dollari di investimenti nel paese. "In Myanmar, assistiamo a una situazione irregolare, incerta e profondamente preoccupante", ha spiegato l'amministratore delegato di Telenor Sigve Brekke, in una dichiarazione all'epoca. “A causa del peggioramento delle prospettive economiche e del contesto imprenditoriale e del deterioramento della situazione della sicurezza e dei diritti umani, vediamo limitate prospettive di miglioramento in futuro. Sulla base di questo, abbiamo completamente danneggiato Telenor Myanmar”. All'inizio di luglio si sono diffuse voci secondo cui Telenor stava pianificando la sua uscita e, infatti, l'8 luglio il Gruppo ha annunciato la vendita della sua unità di Myanmar alla società di investimento libanese M1 Group per 105 milioni di dollari. Questa notizia non è stata ben accolta, tuttavia, con gli spettatori che temono che M1 sarà meno vigile nel proteggere i dati dei clienti e resistere alla censura. Il conglomerato, fondato dal miliardario ed ex primo ministro libanese Najib Mikati, ha una storia di attività commerciali sotto regimi autoritari, tra cui Yemen, Siria, Liberia e Sudan. Mikati è anche, da lunedì, primo ministro designato, a seguito di un voto dei membri del parlamento. Ora, i gruppi per i diritti locali hanno presentato una denuncia all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), sostenendo che Telenor ha agito "irresponsabilmente" disimpegnandosi dalle loro operazioni in Myanmar e non ha agito in conformità con i principi dell'OCSE e delle Nazioni Unite per affari e diritti umani. "Telenor non è riuscita a condurre un'adeguata due diligence basata sul rischio e non ha cercato di prevenire o mitigare gli impatti negativi sui diritti umani per i suoi clienti potenzialmente derivanti dalla vendita delle sue attività in Myanmar", hanno affermato i gruppi. “Telenor [anche] non è riuscito a impegnarsi con rilevanti stakeholder in relazione alla vendita di Telenor Myanmar a M1 Group”. Secondo quanto riferito, 474 organizzazioni della società civile hanno approvato la denuncia in forma anonima, temendo rappresaglie da parte della giunta. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/telenor_myanmar/news?lang=it Thu, 29 Jul 2021 02:08:31 GMT 3c07c7a6256244c2978c70f20c975ac3 Comunicato Stampa del NUG sulle sue attività 2021-08-11T08:13:00.0530000+02:00 La Commissione per le privatizzazioni sotto la giunta militare terroristica ha in programma di vendere 23 proprietà statali tramite gara aperta. Il Ministero della pianificazione, delle finanze e degli investimenti del NUG non consiglia a nessuno di acquistarli in quanto tale azione non è lecita. Nella sua dichiarazione (5/2021)1 del 9 luglio 2021, il Ministero ha avvertito che nazionalizzerà tali proprietà. Il 10 luglio 2021, il Ministero dell'Energia Elettrica e dell'Energia NUG ha annunciato (Dichiarazione 5/2021)2 che sta annullando varie tasse per petrolio e prodotti petroliferi. Il Ministero della Salute NUG ha ora lanciato il suo Centro di conoscenza COVID-19, una pagina Facebook che fornirà informazioni corrette e utili per il pubblico sul COVID-19. Tutti i consigli sulla prevenzione e il controllo della malattia saranno pubblicati in questa pagina. Il Ministero risponderà alle domande relative al COVID-19 presentate dal pubblico tra le 9.00 e le 19.00 il martedì e il venerdì dei prossimi giorni lavorativi, mercoledì e sabato. Il Ministero della Salute ha anche avviato TeleHealth (https://facebook.com/telehealthmm), una clinica online che fornisce servizi di assistenza sanitaria per il pubblico, compresi i casi di COVID-19. L'ambulatorio è aperto tutti i giorni dalle 8.00 alle 18.00. Medici di base e specialisti hanno trattato fino a 12 casi specialistici. Dal 16 luglio 2021 saranno inoltre disponibili cinque canali Telegram per consulenze e trattamenti esclusivi per il COVID-19 per il pubblico. Il ministero lancerà la Settimana di sensibilizzazione sul COVID-19 (12-18 luglio 2021) con il tema "Prendersi cura l'uno dell'altro e sconfiggere il COVID-19" per rispondere alla rapida diffusione del coronavirus in tutto il paese. La campagna garantirà una maggiore conoscenza delle linee guida pubblicate dal Ministero della Salute NUG, il rispetto e la condivisione delle informazioni. Promuove anche mascherine in tessuto/tessuto fatte in casa poiché è sempre più difficile acquistare mascherine chirurgiche che stanno aumentando di prezzo. I poster e i video relativi al COVID-19 del Ministero della Salute sono disponibili su http://tinyurl.com/c19mohnug. Si sono tenuti incontri tra il Ministero della Salute e le équipe dell'EHO, così come le organizzazioni politiche e sociali, per la prevenzione, il controllo e il trattamento della malattia da coronavirus. Una campagna, "Lasciami respirare liberamente" è ora organizzata e inizierà presto. Questa campagna si concentrerà sulla denuncia del divieto della giunta criminale di ricaricare le bombole di ossigeno. I pazienti COVID-19 ne hanno urgente bisogno. Il ministero sta anche organizzando una serie di webinar COVID-19 per i lavori sanitari tre giorni alla settimana. Questo è accessibile su http://facebook.com/MoHNUGMyanmar. Il ministero consiglia inoltre al pubblico di rimanere a casa per due settimane tranne che per le emergenze e di seguire le linee guida. 4. Il Comitato che rappresenta Pyidaungsu Hluttaw (CRPH) ha approvato la nomina di U Toe Aung da parte del governo di unità nazionale come revisore generale dell'Unione. 5. Il Ministero delle risorse naturali e della conservazione ambientale del NUG ha annunciato di aver inserito nella lista nera (11) dipendenti con dichiarazione (3/2021)3, (32) dipendenti con dichiarazione (4/2021)4, (9) dipendenti con dichiarazione ( 6/2021)5, (10) dipendenti con dichiarazione (7/2021)7, (9) dipendenti con dichiarazione (8/2021)8, che hanno minacciato i partecipanti al Movimento di disobbedienza civile (CDM). I dipendenti nella lista nera includono anche coloro che sono fedeli alla giunta militare e continuano a lavorare sotto la giunta. Risoluzione n. 7 della riunione tenutasi il 10 luglio 2021 hanno convenuto di intraprendere le azioni appropriate nei confronti di tali soggetti in base alle loro attività. Il 12 luglio 2021, il Ministero delle risorse naturali e della conservazione ambientale del NUG ha presentato un rapporto5 sui contributi determinati a livello nazionale - programma NDC relativo agli sforzi del Myanmar per ridurre le emissioni e adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici. 6. I ministeri del NUG hanno incontrato le organizzazioni della società civile il 12 luglio e hanno ottenuto raccomandazioni in merito alla revisione periodica universale dei diritti umani. 7. La Commissione nazionale per la prevenzione, il controllo e il trattamento della malattia da coronavirus (COVID-19) del NUG ha pubblicato l'annuncio (1/2021)9 il 13 luglio e ha messo in guardia la giunta militare sulle infezioni da COVID-19 e sui decessi nelle carceri. 8. Il Ministero dei diritti umani del NUG ha emesso una dichiarazione10 in merito alle misure in risposta alla terza ondata di COVID-19. Afferma che le persone in Myanmar sono private del loro diritto alla salute, come (1) il diritto alla salute senza discriminazioni, (2) il diritto di tutti a ottenere il necessario per la prevenzione delle malattie e dei rischi per la salute, (3) il diritto a accedere a prodotti sanitari (4) programmi sanitari basati sulla comunità e accettati dal pubblico (5) qualità dei servizi sanitari. Tale negazione dei diritti alla salute da parte della giunta militare costituisce un'ulteriore violazione dei crimini contro l'umanità. Il ministero avverte il regime di smettere immediatamente di molestare le organizzazioni sanitarie e di garantire che i servizi sanitari siano forniti alle persone. 9. Il 14 luglio il Ministero dell'energia elettrica e dell'energia NUG ha pubblicato l'annuncio (6/21)11 che http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/comunicato_stampa_del_nug_sulle_sue_attivita/news?lang=it Wed, 11 Aug 2021 06:13:00 GMT 399e2a3bf273456896053b424de298ad Un'altra diabolica invenzione della giunta: Crimini politici tra i crimini di incitamento all'odio. 2021-07-17T06:24:23.7470000+02:00 Un nuovo comitato di redazione per una "legge" di "incitamento all'odio" che includa "crimini" politici molto più ampi è un altro segno dell'intenzione dei militari di limitare la libertà di espressione a lungo termine. Secondo le informazioni ricevute, il 21 maggio 2021 i militari hanno istituito un nuovo comitato di redazione con il mandato di modificare una vecchia bozza di legge sul "discorso di odio" sviluppata inizialmente dal governo USDP e poi riscritta dalla NLD. La notifica interna dell'esercito include un ordine profondamente preoccupante secondo cui l'ambito di una nuova "legge" dovrebbe includere non solo il "discorso dell'odio" religioso ed etnico, ma anche il "discorso dell'odio" politico e sociale. L'"incitamento all'odio" è meglio definito come un'espressione di odio discriminatorio nei confronti delle persone. Le leggi sull'"incitamento all'odio", laddove conformi agli standard democratici, hanno lo scopo di proteggere la sicurezza e l'uguaglianza sociale dei gruppi emarginati con "caratteristiche protette", inclusi ad esempio donne, minoranze etniche, membri di gruppi religiosi o disabili. L'"incitamento all'odio" viene affrontato al meglio attraverso programmi educativi e sociali che promuovono valori di tolleranza, con leggi penali utilizzate solo contro incitamenti all'odio gravi come incitamento o minacce mirate. Non esiste una cosa come un "incitamento all'odio" politico. L'espressione politica è l'espressione di un'opinione politica, spesso contro un'opposizione politica, ed è un atto democratico fondamentale. A volte l'espressione politica può essere accesa o addirittura offensiva per gli interessi politici coinvolti, ma si tratta di cambiare la politica e le decisioni che controllano la vita delle persone. In una democrazia, i leader devono accettare di essere criticati, a volte indebitamente, e coloro che cercano di impedire l'espressione politica dovrebbero essere considerati dittatori. Includere l'"incitamento all'odio" politico nell'ambito della legge è chiaramente inteso a criminalizzare l'opposizione al golpe. Entrambi i governi dell'USDP e della NLD hanno sviluppato una serie di bozze di una legge sul "discorso dell'odio", che molti hanno chiesto per affrontare la discriminazione. Ognuna di quelle bozze era gravemente imperfetta, concentrandosi principalmente su punizioni punitive piuttosto che promuovere la tolleranza e l'inclusione. Sebbene il "discorso di odio" politico non fosse incluso nelle precedenti bozze, la FEM e altre organizzazioni hanno sollevato serie preoccupazioni sul fatto che tali bozze includessero definizioni vaghe, il che significava che, se adottata, la legge potrebbe essere utilizzata in modo improprio per censurare l'espressione politica. La NLD ha anche emanato una direttiva interna sul "discorso dell'odio" che era anche gravemente viziata. Dall'inizio del golpe, i militari hanno già minato lo stato di diritto, creato nuovi crimini per limitare il diritto alla libertà di espressione e punito violentemente le voci dell'opposizione. Dato che i militari stanno già detenendo persone arbitrariamente e hanno già una vasta gamma di leggi antidemocratiche con cui punire la loro opposizione, l'adozione di un'altra "legge" potrebbe indicare un'intenzione a più lungo termine di incorporare la censura. Questa dichiarazione non include raccomandazioni che legittimerebbero indirettamente qualsiasi autorità illecita. Tuttavia, tutte le parti interessate dovrebbero agire ove possibile per aumentare la consapevolezza e affrontare gli ulteriori attacchi dei militari alla libertà di espressione. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/un_altra_diabolica_invenzione_della_giunta_/news?lang=it Sat, 17 Jul 2021 04:24:23 GMT bba0a1d01dcb4461969f8eb9f6dba059 Nuove sanzioni UE contro soggetti e imprese militari birmane sanzionate le imprese del settore pietre preziose, del legno, forestali e l'associazione veterani 2021-07-15T13:17:37.7100000+02:00 Myanmar/Birmania: terzo ciclo di sanzioni dell'UE per il colpo di Stato militare e la conseguente repressione L'UE aggiorna le sanzioni nei confronti di persone ed entità a controllo militare in Myanmar/Birmania Oggi il Consiglio ha imposto sanzioni a 8 persone, 3 entità economiche e all'Organizzazione dei veterani di guerra in relazione al colpo di Stato militare perpetrato in Myanmar/Birmania il 1° febbraio 2021 e alla conseguente repressione contro manifestanti pacifici. Le misure restrittive dell'UE sono ampiamente allineate a quelle dei principali partner internazionali. Le persone nei confronti delle quali sono state imposte sanzioni includono ministri e viceministri, nonché la procuratrice generale, responsabili di avere compromesso la democrazia e lo Stato di diritto e commesso gravi violazioni dei diritti umani nel paese. Le quattro entità sono di proprietà dello Stato o controllate dalle forze armate del Myanmar (Tatmadaw), contribuendo direttamente o indirettamente alle entrate o alle attività dei militari. Concentrandosi sui settori delle pietre preziose e del legname, tali misure mirano a limitare la capacità della giunta di trarre profitto dalle risorse naturali del Myanmar/Birmania, pur essendo concepite in modo da evitare danni indebiti alla popolazione del Myanmar/Birmania. Le misure restrittive, applicate attualmente a un totale di 43 persone e 6 entità, comprendono il congelamento dei beni e il divieto di mettere fondi a disposizione delle persone ed entità inserite in elenco. Inoltre, un divieto di viaggio applicabile alle persone inserite in elenco impedisce loro di entrare o transitare nel territorio dell'UE. Restano d'applicazione anche le precedenti misure restrittive dell'UE che includono un embargo sulle armi e sulle attrezzature che possono essere utilizzate a fini di repressione interna, un divieto di esportazione di beni a duplice uso destinati ai militari e alla polizia di frontiera, restrizioni all'esportazione di attrezzature per il monitoraggio delle comunicazioni che potrebbero essere usate a fini di repressione interna, nonché un divieto di addestramento militare destinato al Tatmadaw e di cooperazione militare con lo stesso. Le misure restrittive si aggiungono alla sospensione dell'assistenza finanziaria dell'UE destinata direttamente al governo e al congelamento di tutti gli aiuti dell'UE che si ritenga possano legittimare la giunta. L'UE rimane ferma sostenitrice della popolazione del Myanmar/Birmania e della transizione democratica del paese. L'Unione europea continua a fornire assistenza umanitaria, conformemente ai principi di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza. Nel 2021 ha stanziato 20,5 milioni di EUR in aiuti umanitari per far fronte alle necessità immediate delle comunità sfollate e colpite dal conflitto nel paese. È pronta a cooperare a tale riguardo con il centro di coordinamento dell'ASEAN per l'assistenza umanitaria. L'UE mette in luce l'importanza per il Myanmar/Birmania di garantire che tutti i rifugiati, gli sfollati e le persone bisognose possano accedere agli aiuti umanitari in modo rapido, sicuro e senza restrizioni. Gli atti giuridici del caso, compresi i nomi delle persone e delle entità interessate, sono stati pubblicati nella Gazzetta ufficiale. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/nuove_sanzioni_ue_contro_soggetti_e_imprese_militari_birmane/news?lang=it Thu, 15 Jul 2021 11:17:37 GMT b900f87ff3ec403c9eff2397b06ee230 continuano gli attacchi ai luoghi di culto e ai rifugiati negli Stati etnici 2021-06-21T10:32:50.0670000+02:00 La giunta militare ha distrutto almeno otto chiese. I leader cristiani avevano chiesto ai soldati di risparmiare i luoghi di culto, ma il loro appello non è stato ascoltato. “Gli abbiamo già detto che nelle nostre chiese non si nascondono gruppi armati, ma solo persone che cercano rifugio [dai combattimenti]”, ha detto un sacerdote cattolico che durante le prime fasi del conflitto aveva preso parte ai colloqui con gli ufficiali militari. “Sanno che ospitiamo anziani, bambini e donne. La loro è solo un'azione premeditata e intenzionale”. Secondo la popolazione locale i militari si sono anche accampati all’interno delle chiese. Il 25 maggio, a seguito di un assalto alla chiesa del Sacro Cuore a Kayan Tharyar che ha ucciso quattro persone, il cardinale Charles Bo, arcivescovo di Yangon, ha rilasciato una dichiarazione chiedendo alla giunta di non prendere di mira i luoghi di culto. Gli attacchi agli edifici religiosi sono continuati però senza sosta. Il 6 giugno l’esercito birmano ha bombardato la chiesa di Maria Regina della Pace a Daw Ngan Kha, nello Stato Kayah. Il 13 giugno un gruppo di soldati ha fatto irruzione in un convento cattolico nell'arcidiocesi di Mandalay e ha interrogato i sacerdoti per presunti legami con il movimento di resistenza al colpo di Stato. Dopo essere stati portati in una stazione di polizia, sono stati interrogati per quasi 24 ore, ha raccontato, in forma anonima, uno dei sacerdoti. Il 15 giugno le forze dell’esercito hanno dato alle fiamme il villaggio di Kin Ma, nella regione di Magway, al centro del Paese, uccidendo almeno due persone anziane rimaste intrappolate nella loro abitazione. L’hanno raccontato i residenti locali alla Reuters, mentre la tv di Stato del Paese ha detto che ad appiccare il fuoco sono stati dei “terroristi”. Per i media di regime, i giornali che hanno riportato notizie diverse stanno “complottando per screditare i militari”. Secondo gli abitanti di Kin Ma, i soldati hanno incendiato il villaggio dopo scontri tra militari e milizie locali che si oppongono ai generali golpisti. Delle oltre 200 case che componevano il villaggio, ne sono rimaste una trentina; la maggior parte della popolazione si è rifugiata nelle foreste per sfuggire alle violenze. I giorni precedenti le forze della giunta avevano fatto irruzione in alcuni villaggi nella zona di Tabayin e aperto il fuoco sui civili dopo aver staccato l'elettricità. Secondo quanto riportato da The Irrawaddy i soldati volevano forse vendicarsi per l'uccisione delle figlie di un informatore. da AsiaNews http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/continuano_gli_attacchi_ai_luoghi_di_culto_e_ai_rifugiati_negli_stati_etnici/news?lang=it Mon, 21 Jun 2021 08:32:50 GMT 2865fc20c654494e9cd1efb0a65895fc Appello dei vescovi birmani alla pace e contro gli attacchi militari ai luoghi di culto Corridoi umanitari, rispetto del diritto di asilo, impegno per la pace durevole 2021-06-21T10:31:21.7470000+02:00 11 giugno 2021 A tutto il nostro caro popolo del Myanmar e alle altre parti interessate Saluti dai vescovi cattolici del Myanmar Mentre il nostro Paese attraversa momenti di sfide, questo appello è fatto su basi umanitarie. Noi non siamo politici, siamo leader di comunità di fede, accompagniamo la nostra gente nel loro cammino verso la dignità umana. 1. Chiediamo corridoi umanitari per le zone di conflitto: Migliaia di gente nostra, specie i vecchi e i bambini stanno morendo di fame nella jungla. La fame di persone innocenti è l’esperienza più straziante per il cuore. Noi supplichiamo con tutta la gentilezza di permettere corridoi umanitari per raggiungere le masse di affamati ovunque esse siano. Essi sono nostri cittadini e hanno diritti essenziali al cibo e alla sicurezza. 2. Rispettare il diritto di asilo e la santità dei luoghi di preghiera: Nel recente conflitto migliaia hanno cercato sicurezza nelle chiese. Quattro chiese a Loikaw sono state attaccate e migliaia sono fuggiti nella giungla. Per favore, rispettate le norme internazionali di asilo nei tempi di guerra: chiese, pagode, monasteri, moschee, templi, comprese scuole e ospedali sono riconosciuti come luoghi neutrali di rifugio durante i conflitti. Noi ci appelliamo perché questi luoghi non siano attaccati e il popolo che vi cerca rifugio sia protetto. 3. Ci appelliamo a tutte le diocesi cattoliche: Il nostro destino è nelle mani di Dio. Dio deve cambiare i cuori di tutti, portando pace a questa nazione. Come nazione abbiamo sofferto molto e ciò deve terminare. Ogni diocesi apra un periodo di intensa preghiera, cercando la compassione nel cuore di tutti e la pace per questa nazione. Chiediamo a tutte le diocesi: a. di offrire la messa quotidiana per la pace e la riconciliazione del Paese; b. dopo la funzione, di pregare con la preghiera messa a disposizione dalla Conferenza episcopale; c. di fare un’ora di adorazione ogni giorno, da soli o in gruppi; d. di pregare il Rosario e chiedere la materna protezione di Maria, Madre del perpetuo soccorso. 4. Lavorare per una pace durevole: Questo Paese è stato in conflitto per gli ultimi 70 anni. Ciò che resta sono solo lacrime e ferite di persone innocenti. Nonostante gli eventi recenti, come nazione abbiamo bisogno di investire sulla pace. Nessuno ha mai vinto una guerra in questo Paese. È nostro dovere lavorare verso la pace. Questo Paese merita di essere unito alla comunità delle nazioni, lasciando il suo passato alla storia, investendo nella pace. La dignità umana è data da Dio e nessuna violenza può negare le aspirazioni del popolo per la dignità umana. Tutto ciò può essere conquistato con mezzi pacifici, come ci mostra la lezione della storia. La pace è ancora possibile. La pace è la strada. In solidarietà con il popolo del Myanmar. Il Presidente e i vescovi della Conferenza episcopale del Myanmar Seguono i nomi e le firme di: Card. Charles Bo, presidente, Arcidiocesi di Yangon Mons. John Mahn Hsane Hgyi Vicepresidente, Diocesi di Pathein Mons. John Saw Yaw Han Segretario generale, Vescovo ausiliare di Yangon Mons. John Saw Gawdy Sostituto Diocesi di Taungngu Mons. Basilio Athai Arcidiocesi di Taunggyi Mons. Marco Tin Win Arcidiocesi di Mandalay Mons. Raymond Saw Po Ray Diocesi di Mawlamyaing Mons. Justine Saw Min Thide Diocesi di Hpa-an Mons. Alexander Pyone Cho Diocesi di Pyay Mons. Lucius Hre Kung Diocesi di Hakha Mons. Raymond Sumlut Gam Diocesi di Bamaw Mons. Lucas Dau Ze Diocesi di Lashio Mons. Noel Saw Naw Aye Vescovo ausiliare di Yangon Invia ad un amico Visualizza per la stampa myanmar yangon naypyidaw colpo di stato golpe giunta militare lega nazionale per la democrazia aung san suu kyi chiesa cattolica card. charles bo milizie etniche stato kayah chiese bombardamenti Vedi anche Leader cattolici birmani: voluti gli attacchi alle chiese 16/06/2021 11:00 Card. Bo: Un ‘appello sincero’ contro l’attacco alla chiesa e ai profughi di Kayanthayar 26/05/2021 08:53 Due giovani cattolici uccisi dai soldati: raccoglievano cibo per gli sfollati di Demoso 28/05/2021 11:25 I soldati della giunta sono ‘terroristi’ 07/05/2021 14:20 G7, Ue, Malaysia, Indonesia sempre più critici verso il colpo di Stato in Myanmar 23/02/2021 11:47 Top 10 Mar Musa: così continuiamo l'opera di p. Dall'Oglio Papa: la povertà non è frutto del destino, è conseguenza dell’egoismo Papa: serve una riforma dell’economia che non ‘scarti’, ma promuova il bene comune Conflitto con Baku: liberati 15 prigionieri armeni. L’aiuto di Tbilisi A Gumla muore mons. Lakra: è il quarto vescovo da inizio pandemia Xinjiang: la popolazione han cresce più di quella uigura Savar, litigio per un videogioco: studenti musulmani uccidono compagno cristiano Dhaka, la pandemia fa crescere del 13% le spose bambine Hà Tĩnh: la Caritas vicina ai malati di Covid-19 Assam, suora apre una casa per aiutare le persone transgender Dossier Faisalabad, gli schiavi liberati delle fabbriche di mattoni Myanmar, il golpe contro il popolo L'Accordo Cina-Vaticano due anni dopo Epidemia del nuovo coronavirus Covid-19 Papa Francesco in Giappone (23-26 novembre 2019) VISUALIZZA TUTTI I DOSSIER Campagne PAKISTAN - MATTONI UN AIUTO PER ASIANEWS ADOTTA UN CRISTIANO DI MOSUL Simposi VERNISSAGE 2018 MEDITERRANEO SIMPOSIO 2018 DI ASIANEWS SIMPOSIO 2017 DI ASIANEWS SIMPOSIO 2016 - MADRE TERESA Viaggi GIAPPONE 2019 TERRA SANTA 2018 MYANMAR 2018 INDIA 2017 Libri "Il mistero nuziale e le sfide del gender" Fabrizio Meroni “Gli altri visti da vicino. Il vissuto di 50 anni di sacerdozio” p. Pasquale Simone Angelo Ramazzotti. Attualità del fondatore del Pime Gerolamo Fazzini, 7 euro Giovani e martiri in Asia: la missione di papa Francesco in Corea Vincenzo Faccioli Pintozzi Al-Ghazâlî - Pensatore e maestro spirituale Paolo Nicelli SCOPRI TUTTI I NOSTRI LIBRI Rubrica Cina Dottrina Sociale della Chiesa Economia India Islam Libertà religiosa Vaticano Rubrica Area geografica Afghanistan Africa America Centrale America del Nord America del Sud Arabia Saudita Armenia Asia Centrale Asia del Nord Asia del Sud Asia dell'Est Asia Nord-Ovest Asia Sud-Est Azerbaijan Bahrain Bangladesh Bhutan Brunei Cambogia Cina Corea del Nord Corea del Sud Emirati Arabi Uniti Europa Filippine Georgia Giappone Giordania Hong Kong India Indonesia Iran Iraq Israele Kazakistan Kuwait Kyrgyzstan Laos Libano Macao Malaysia Medio Oriente Mongolia Myanmar Nepal Oceania Oman Pakistan Palestina Qatar Russia Singapore Siria Sri Lanka Tagikistan Tailandia Taiwan Timor Est Turchia Turkmenistan Uzbekistan Vietnam Yemen Area geografica Cina Dottrina Sociale della Chiesa Economia India Islam Libertà religiosa Vaticano Aiuta AsiaNews Chi siamo P.I.M.E. Scrivici RSS Newsletter Asia Centrale Asia del Nord Asia dell'Est Asia Nord-Ovest Asia Sud-Est Asia del Sud Africa America Centrale America del Nord America del Sud Europa Medio Oriente Oceania Seguici © Fondazione PIME Onlus – AsiaNews C.F. 97486040153 e P.IVA 06630940960 Codice destinatario (SDI): SUBM70N fondazionepime@pec.idsunitelm.it SEDE LEGALE: PIME Milano via Monte Rosa 81 - 20149 Milano tel. 02438201 - fax 0243822901 SEDE OPERATIVA: PIME Roma via Pineta Sacchetti 55 - 00167 Roma tel. 0658320223 - fax 658157756 E' permesso l'uso personale dei contenuti di questo sito web solo a fini non commerciali. Riproduzione, pubblicazione, vendita e distribuzione dei contenuti del sito possono avvenire solo previo accordo con l'editore. Le foto presenti su AsiaNews.it sono prese in larga parte da Internet e quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non avranno che da segnalarlo alla redazione che provvederà prontamente alla rimozione delle immagini utilizzate. Privacy e cookie policy - Glacom® Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso.OKMaggiori http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/appello_dei_vescovi_birmani_alla_pace_e_contro_gli_attacchi_militari_ai_luoghi_di_culto/news?lang=it Mon, 21 Jun 2021 08:31:21 GMT 2282890cc199453a81505abbf69e01ed ONU: l'Assemblea Generale discute una risoluzione contro il golpe in Birmania 2021-05-17T16:37:17.1200000+02:00 L'Assemblea Generale dell'ONU domani discuterà un progetto di risoluzione non vincolante che chiede "una sospensione immediata" del trasferimento di armi alla giunta militare del Myanmar, ha dichiarato un funzionario ONU. A differenza delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza, quelle dell'Assemblea generale non sono vincolanti, ma hanno un forte significato politico. Se non ci sarà un'approvazione per consenso, l'Assemblea Generale - 193 Stati membri - voterà sul provvedimento. Introdotta dal Liechtenstein, con il sostegno di UE, GB e USA, la risoluzione chiede ai militari di "porre fine allo stato di emergenza", di fermare immediatamente "ogni violenza contro manifestanti pacifici", di "rilasciare immediatamente e incondizionatamente il presidente Win Myint, il consigliere di stato Aung San Suu Kyi" e tutti coloro che sono stati "arbitrariamente detenuti, accusati o arrestati "dal colpo di stato del 1 febbraio. La bozza aggiunge un appello a "attuare rapidamente" il consenso in cinque punti raggiunto con i leader dell'ASEAN il 24 aprile, per "facilitare la visita" dell'inviato speciale delle Nazioni Unite in Myanmar, e fornire "un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli". http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/onu_l_assemblea_generale_discute_una_risoluzione_contro_il_golpe_in_birmania/news?lang=it Mon, 17 May 2021 14:37:17 GMT 4c97741301604def83bbc6e7f51125ce 1° Maggio Appello del sindacato birmano ai sindacati del mondo 2021-05-02T11:11:22.6600000+02:00 Traduzione in Italiano della lettera aperta del Presidente del CTUM Cari amici e amiche del CTUM, lavoratori e lavoratrici birmane e della comunità dei sindacati internazionali, Siamo orgogliosi di essere parte della famiglia sindacale internazionale. Siamo orgogliosi di partecipare al CDM, il Movimento di Disobbedienza Civile per liberarci da un regime e per il cambiamento verso un paese federale e democratico. E siamo anche orgogliosi di far sapere che i nostri iscritti sono riusciti con successo a bloccare le azioni strategiche del regime. Siamo orgogliosi che i nostri iscritti prendano ancora parte alle azioni del CDM, indipendentemente dal fatto che ciò implichi rinunciare al proprio salario, o essere licenziati o addirittura obbligati a lasciare con le proprie famiglie gli alloggi messi loro a disposizione dal governo. In effetti, oltre duemila dipendenti dei servizi pubblici sono stati licenziati arbitrariamente e cacciati dai loro alloggi con la forza. Alcuni leader sono stati arrestati e altri saranno arrestati man mano che verranno emessi i mandati di cattura nei loro confronti. Oltre centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici del settore privato sono stati costretti a lasciare il lavoro, a causa degli attacchi per la strada e nei luoghi in cui vivono. Siamo inoltre orgogliosi del sostegno morale e logistico fornito dal movimento sindacale internazionale . Ringraziamo i componenti del Consiglio dei Sindacati Globali (GUFs) e tutte le organizzazioni affiliate all'ITUC e a tutte le organizzazioni nazionali per il loro sostegno concreto. Al fine di strangolare e cacciare il regime, invitiamo i nostri amici a lavorare per l’attuazione delle seguenti azioni: - i sindacati internazionali sono invitati a promuovere una campagna per far si che le compagnie di assicurazione e riassicurazione, che assicurano i porti / i moli e gli aeroporti in Myanmar, blocchino o sospendano i loro contratti. In assenza delle assicurazioni sui porti, sugli aeroporti, sulle navi del Myanmar, nessuna nave o aereo potrà arrivare, sia dai paesi ASEAN, sia da tutte le altri parti del mondo. - i gruppi di azionisti delle campagne di disinvestimento sono invitati a mettere in atto campagne sui fondi di investimento etici / sui Fondi pensione dei Lavoratori, per chiedere loro di disinvestire dalle aziende, dai sottoscrittori assicurativi, in modo che nessuna assicurazione lavori con le imprese assicurative di proprietà o autorizzate dal regime. - i cittadini statunitensi dovrebbero iniziare indagini su aziende / individui che lavorano con il regime per negare loro l'uso dell'US$, così come previsto nell'ordine esecutivo 14014 del 10 febbraio 2021 approvato dal presidente Joe Biden. E’ semplice. Se si attua la proibizione dell'uso dell'US$, il regime e le società non possono effettuare pagamenti in USD a tutte le compagnie di assicurazione. Nessun personale diplomatico ne le loro famiglie potranno avere conti bancari personali presso banche statunitensi o utilizzare carte di credito. Nessuno funzionario diplomatico e le loro famiglie potranno usare i servizi di posta degli Stati Uniti o il servizio sanitario o anche i trasporti pubblici , o ottenere una patente di guida rilasciata dagli Stati Uniti. Chiediamo sanzioni generalizzate: il modo più efficiente (dal punto di vista del tempo e delle vite risparmiate) è fermare le assicurazioni e riassicurazioni dei porti / moli / aeroporti / e di tutti gli aerei che partono da Yangon e Naypidaw e di tutte le navi di proprietà del MEC. Come annunciato dall'ITUC, che chiede il riconoscimento del legittimo governo di unità nazionale, chiediamo alle organizzazioni regionali dell'ITUC di fare pressioni sui rispettivi governi affinché riconoscano il NUG a livello interazionale. Chiediamo ai sindacati internazionali di inserire il nostro appello nelle vostre risoluzioni del 1° Maggio. Il CTUM ricorda che, durante il periodo della dittatura dell'SPDC, fu l'isolamento economico, a partire dalla Risoluzione ILO del 2000, che ha aperto la strada al cambiamento. Non accettiamo quegli esperti e quei governi che dicono "non vogliamo fare danni alle persone". Il regime ha sparato e ucciso le persone in molte città e, da febbraio ad aprile, ha già ucciso oltre 740 persone. Sta usando caccia a reazione per mitragliare e bombardare villaggi etnici e nessuno sa quante persone siano state uccise fino ad ora nelle zone di campagna. Hanno già causato più di 250.000 sfollati. Più velocemente li obblighiamo ad arrendersi e a negoziare la loro capitolazione, attraverso l'isolamento, più velocemente noi salveremo il nostro popolo e saremo in grado di costruire un nuovo Paese, federale, pacifico e democratico. Questo tipo di azione aggressiva è l'unica lingua che i militari capiscono. Maung Maung Presidente CTUM http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/1_maggio_appello_del_sindacato_birmano/news?lang=it Sun, 02 May 2021 09:11:22 GMT c4c2a32a40124ec9b15f3a251156c180 Vertice ASEAN una occasione persa articolo di Cecilia Brighi su Articolo21 2021-05-02T11:05:32.9300000+02:00 Birmania. Le conclusioni del vertice dei dieci Paesi ASEAN sono molto deludenti Cecilia Brighi 27 Aprile 2021 L’Alto Rappresentante UE, Joseph Borrell appena terminato il Vertice dei dieci Paesi ASEAN sulla crisi birmana, si è subito espresso positivamente: “Il “consenso in cinque punti” sul Myanmar raggiunto sabato al vertice dell’ASEAN è un incoraggiante passo avanti dell’ASEAN negli sforzi in corso per risolvere l’attuale crisi in Myanmar” . E’ comprensibile che nella paralisi del Consiglio di Sicurezza ONU, a causa del veto di Cina e Russia, l’Unione Europea colga qualsiasi appiglio, che possa sperabilmente condurre alla soluzione del gravissimo colpo di stato, benedetto sicuramente da Cina e Russia. Ma bisogna dirlo: le conclusioni del vertice sono molto deludenti. Sia per il ritardo, che per i contenuti. Il testo ASEAN non condanna le violenze della giunta militare contro manifestanti pacifici, ma dichiara: “ci sarà la cessazione immediata della violenza in Myanmar e tutte le parti eserciteranno la massima moderazione”. Come se le responsabilità delle violenze fossero sia dei militari che dei manifestanti e non dei militari e della polizia. Ed è drammatico che ci si debba appigliare a una breve dichiarazione congiunta in cinque punti, nella quale non condanna il colpo di stato, ne si chiede la liberazione dei prigionieri politici. Come pensano i governi ASEAN o la UE che si possa avviare un qualsiasi negoziato, una delle parti in carcere o agli arresti domiciliari? Ci sono voluti ben 83 giorni, 740 morti e oltre 3400 arresti dall’inizio del colpo di stato militare perché i dieci governi asiatici riuscissero a mettersi d’accordo per un vertice. Loro che avrebbero dovuto prendere l’iniziativa il giorno dopo il golpe, ci sono riusciti, solo il 24 aprile e lo hanno fatto perché, se così non fosse stato, l’ASEAN avrebbe perso completamente la sua già flebile credibilità. Si sono riuniti solo ora, perché le divisioni sul futuro della Birmania sono troppo grandi. Troppi i legami con i militari, troppi i governi dittatoriali tra i 10 membri dell’ASEAN. Ma anche troppe le pressioni della Cina per un loro ruolo, che impedirebbe eventuali iniziative ONU o di altri paesi. Infatti il Ministro degli esteri cinese Wang Yi, a pochi giorni dal vertice aveva sollecitato i membri dell’ASEAN ad essere: “vigili contro le forze esterne che interferiscono nel paese”. La Cina, ma anche altri tra i “grandi”, nel quadro di una serie di tensioni internazionali crescenti, hanno scaricato tutto sull’ASEAN, sperando che questa debole e divisa associazione regionale, che non ha mai brillato per straordinarie iniziative a sostegno dei diritti umani, potesse trovare la soluzione. Così si arriva ad un vertice a cui è stato invitato il responsabile del golpe e non il legittimo Governo di Unità Nazionale. ARTICOLI STERI U Maung Maung, presidente della Confederation of Trade Unions Myanmar, che è stato in esilio dal 1988 al 2012, sottolinea come “l’Asean abbia mentito tre volte. Nel 1988, nel 1990 e subito dopo questo colpo di stato del 2020. Chiediamo all’Asean di smetterla di fingere di fare qualcosa, per bloccare invece le azioni delle Nazioni Unite sui militari.” Ci sono volute due ore di riunione in tutto, per discutere i tre punti all’ordine del giorno, uno dei quali riguardava il colpo di stato militare birmano. Immaginiamo il complesso lavoro preparatorio, propedeutico alla pubblicazione della dichiarazione del Chair, e dei cinque punti di impegno concordati tra i dieci. Peccato che a nessuno dei governi fosse passata per la testa l’idea di consultare, neanche informalmente o riservatamente i rappresentanti dell’opposizione democratica. Tra i cinque punti concordati, non vi è alcuna menzione all’impegno per la liberazione dei 3.000 prigionieri politici, a partire dal Presidente della Repubblica e dalla leader Aung San Suu Kyi, si menziona alcun cronogramma o scadenza per la attuazione dei singoli punti. Il giornale birmano The Irrawaddy riporta le dichiarazioni del primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong sulla posizione del comandante delle forze armate birmane, responsabile del colpo di stato: “ci ha ascoltati e ha dichiarato che avrebbe accolto i punti che considerava utili; che non era contrario ad un ruolo costruttivo dell’ASEAN o ad una visita di una delegazione ASEAN o, all’assistenza umanitaria, e che sarebbero andati avanti e si sarebbero impegnati con l’ASEAN in modo costruttivo “. Quindi, in realtà, non vi è stato nessun impegno del capo della giunta, sui cinque punti. L’ASEAN come già in passato, dimentica chi sono i responsabili degli oltre 730 morti, delle centinaia di feriti, delle torture, degli stupri e degli arresti avvenuti in questi 83 giorni. A conferma della irrilevanza sostanziale degli impegni dichiarati, i media birmani considerano il viaggio di Min Aung Hlaing come un trionfo diplomatico. Mentre il giornale ufficiale della giunta: The New Light of Myanmar, fa un ampio racconto del vertice, ma senza menzionare in alcun modo la dichiarazione conclusiva del Chair e tanto meno i cosiddetti 5 punti condivisi anche dal il leader golpista birmano. Come se nulla fosse stato deciso. U Moe Zaw Oo, viceministro degli esteri del NUG ha dichiarato a The Irrawaddy che: “La richiesta dell’ASEAN di porre fine alla violenza dovrebbe essere collegata ad azioni concrete, se tale richiesta non verrà attuata. Lo stesso vale per il rilascio dei prigionieri politici. L’ASEAN deve avere un piano concreto su cosa fare, se queste richieste non verranno soddisfatte “. Quindi sarà fondamentale che la UE non deleghi la soluzione all’ASEAN, rafforzando invece l’iniziativa internazionale attraverso i cosiddetti “likeminded countries”, per costruire uno stato democratico e federale, magari, come suggerito dal Canada, riattivando il gruppo di 22 paesi, costituitosi all’ONU nel periodo della crisi Rohingya. Sarà fondamentale mentre l’ASEAN deciderà come e con chi dialogare, che si lavori ad un ampio embargo sulle armi, ad una no flight zone, per impedire gli attacchi dell’aeronautica militare birmana sui villaggi etnici e si sostengano gli ormai 250.000 displaced. Il punto di riferimento per il futuro dovrà essere quanto chiesto dal popolo birmano. Il complicato percorso verso la soluzione stabile, passa anche attraverso il superamento del dominio dell’esercito sul paese. Ma il passo imprescindibile per garantire che si arrivi ad un dialogo equo tra le parti passa per la liberazione incondizionata dei leader politici e perché l’ASEAN si impegni a lavorare sotto l’egida dell’ONU, attraverso la sua Inviata speciale Christine Shraner Burgener, a cui ancora oggi, è stato negato l’accesso in Birmania e l’incontro con i prigionieri politici. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/vertice_asean_una_occasione_persa/news?lang=it Sun, 02 May 2021 09:05:32 GMT 6bca23bb4ef848139f57b6a2d0be6c39 Comunicato stampa del Consiglio di Sicurezza ONU ancora una volta solo condanna e richieste di liberazione dei leader e degli arrestati 2021-04-02T17:58:16.4700000+02:00 Il 31 marzo 2021 il Consiglio di sicurezza ha tenuto consultazioni chiuse sulla situazione in Myanmar. I membri del Consiglio di sicurezza hanno espresso profonda preoccupazione per il rapido deterioramento della situazione e hanno condannato fermamente l'uso della violenza contro manifestanti pacifici e la morte di centinaia di civili, comprese donne e bambini. I membri del Consiglio di sicurezza hanno ribadito il loro appello ai militari affinché esercitino la massima moderazione. Hanno ribadito la necessità di rispettare pienamente i diritti umani e di perseguire il dialogo e la riconciliazione in conformità con la volontà e gli interessi del popolo del Myanmar. Hanno invitato tutte le parti ad astenersi dalla violenza. Hanno anche chiesto nuovamente il rilascio immediato di tutti i detenuti, tra cui il consigliere di stato Aung San Suu Kyi e il presidente Win Myint. I membri del Consiglio di sicurezza hanno preso atto della dichiarazione del Segretario generale del 27 marzo 2021 che chiede una risposta ferma, unificata e risoluta da parte della comunità internazionale. Hanno sottolineato che hanno continuato a monitorare da vicino la situazione e che sarebbero rimasti attivamente coinvolti nella questione. I membri del Consiglio di sicurezza hanno ribadito il loro pieno sostegno al lavoro dell'inviato speciale, hanno accolto con favore la sua prossima visita nella regione e sperano che si rechi in Myanmar il prima possibile. Hanno inoltre ribadito il loro sostegno agli sforzi dell'ASEAN. I membri del Consiglio di sicurezza hanno chiesto un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli a tutte le persone bisognose. Hanno inoltre espresso preoccupazione per il fatto che i recenti sviluppi pongono sfide particolarmente serie per il ritorno volontario, sicuro, dignitoso e sostenibile dei rifugiati Rohingya e degli sfollati interni. Hanno sottolineato che è fondamentale che i diritti delle minoranze etniche siano pienamente tutelati. I membri del Consiglio di sicurezza hanno ribadito il loro forte impegno per la sovranità, l'indipendenza politica, l'integrità territoriale e l'unità del Myanmar. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/comunicato_stampa_del_consiglio_di_sicurezza_onu/news?lang=it Fri, 02 Apr 2021 15:58:16 GMT be75679746954219a07ecfcb1524053e important for wistleblowers come denunciare le violenze dei miltari in modo sicuro 2021-03-22T03:07:07.7970000+01:00 MPORTANT for wistleblowers The Independent Investigative Mechanism for Myanmar is closely following events since the Tatmadaw’s seizure of power in February 2021 and collecting evidence regarding arbitrary arrests, torture, enforced disappearances and the use of force, including lethal force, against those peacefully opposing the coup. Nicholas Koumjian, the Head of the Mechanism, has worked in seven different international courts over the last twenty years and handled cases that include the trials of Charles Taylor, the President of Liberia and Nuon Chea and Khieu Samphan, top leaders of the Khmer Rouge. According to Mr. Koumjian, “The persons most responsible for the most serious international crimes are usually those in high leadership positions. They are not the ones who physically perpetrate the crimes and often are not even present at the locations where the crimes are committed. To prove their responsibility requires evidence of reports received, orders given and how policies were set. This is normally not evidence that can be provided by the victims, but rather requires that those who received or were aware of illegal orders or policies reveal the truth. I encourage those who have such information to contact the Mechanism.” Persons providing information to the Mechanism are encouraged to do so safely and with an abundance of caution. The Mechanism recommends using the following secure means of communication – downloading Signal and using its message service to contact the Mechanism at +41 76 691 12 08 or using a ProtonMail account and sending the message to mountain741@protonmail.com. Your safety is of utmost importance to the Mechanism, therefore if at any time you believe it may be unsafe to share information via secure means of communication, please refrain until it is safe to do so. The Independent Investigative Mechanism for Myanmar was created by the United Nations Human Rights Council to collect evidence of the most serious international crimes and violations of international law committed in Myanmar. The Mechanism is further mandated to build case files that could facilitate criminal proceedings in national, regional or international courts in order to hold individuals responsible for such crimes. 148 Persone raggiunte 7 Interazioni Metti in evidenza il post 11 Condivisioni: 3 Mi piace Commenta Condividi Commenti Commenta come Italia-Birmania.Insieme http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/important_for_wistleblowers/news?lang=it Mon, 22 Mar 2021 02:07:07 GMT 2bffc6364d984017a51b09115649993a Radio Vaticana webinar per capire la gravissima crisi in Birmania 2021-03-22T03:04:56.7570000+01:00 Utile approfondimento sulla drammatica situazione in Myanmar, con interventi di Crocco, Brighi e Affatato, coordinato da Stefano Letzinski: https://www.vaticannews.va/.../il-mondo-alla-radio... http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/radio_vaticana_webinar/news?lang=it Mon, 22 Mar 2021 02:04:56 GMT 731a159a68794d55bbbdeab03af4dc27 Risoluzione della Commissione Esteri della Camera dei Deputati In allegato Risoluzione approvata all'unanimità dalla Commissione Esteri della Camera dei Deputati il 2.3.21 la Risoluzione chiede tra le altre cose: in tutte le sedi competenti l'adozione di sanzioni mirate nei confronti degli autori del colpo di Stato e di quanti si rendano responsabili della violazione dei diritti umani e civili, applicando il regime globale di sanzioni dell'Unione europea in materia di diritti umani e ad assumere iniziative affinché il Consiglio affari esteri dell'Unione europea imponga sanzioni finanziarie mirate nei confronti di tutti gli interessi commerciali del Tatmadaw, scongiurando invece sanzioni generalizzate contro la popolazione civile o contro specifici gruppi etnici; A non dare corso a misure di annullamento del debito del Myanmar/Birmania, come già deliberato nel luglio 2020 da Austria, Finlandia, Francia, Germania, Paesi Bassi e Polonia, e a fare pervenire gli aiuti di cooperazione allo sviluppo alla popolazione attraverso canali alternativi a quelli governativi; 2021-03-04T14:42:11.8470000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=731a159a68794d55bbbdeab03af4dc27 Thu, 04 Mar 2021 13:42:11 GMT 0c6c047923fc43a7aa15cfbfbc5e072f La Confederazione sindacale birmana CTUM a sostegno del nuovo parlamento La CTUM accoglie con favore il nuovo governo e riconosce il risultato delle elezioni generali della democrazia multipartitica del 2020 e si oppone a qualsiasi tipo di azione o tentativo di impedire la transizione democratica del Myanmar. 2021-01-30T07:54:36.1600000+01:00 La CTUM accoglie con favore il nuovo governo e riconosce il risultato delle elezioni generali della democrazia multipartitica del 2020 e si oppone a qualsiasi tipo di azione o tentativo di impedire la transizione democratica del Myanmar. Poiché il risultato delle elezioni riflette il desiderio della maggior parte delle persone del paese, la CTUM si oppone a qualsiasi tipo di azione o tentativo che porti ad un passo indietro contro il desiderio della gente del paese. Da un decennio, il nostro paese sta compiendo sforzi nella transizione per raggiungere la democratizzazione. Come CTUM, abbiamo sempre partecipato al processo di democratizzazione del Myanmar con tutto il nostro corpo, intelletto e risorse. Come garantito dalla Costituzione del 2008 che è la legge principale, e in conformità con la Legge sull'organizzazione del lavoro (2011) e le norme dell'organizzazione del lavoro (2012), esercitiamo il diritto alla libertà di associazione. Lavoriamo per coltivare principi e pratiche democratiche tra i sindacati. Per lo sviluppo politico, economico e sociale del paese, la CTUM lavora per avere luoghi di lavoro pacifici e stabili, per avere solide relazioni industriali, dialogo sociale genuino e significativo. Dalla cultura del confronto introduciamo i lavoratori alla cultura del dialogo sociale Mentre come paese lavoriamo tutti per allontanarci dalla trappola della povertà a lungo sofferta, ora abbiamo anche l'aggiunta della pandemia Covid 19 e dei suoi impatti negativi. Quale buon modello di democratizzazione, la CTUM esorta tutte le parti a risolvere i problemi politici in modo pacifico e ad andare avanti nella transizione democratica, evitando azioni violente non necessarie. La CTUM collaborerà con il prossimo governo per lo sviluppo politico, economico e sociale del paese. La CTUM si oppone a qualsiasi tipo di azione o tentativo di alterare il risultato delle elezioni o di impedire la transizione democratica del Myanmar. Maung Maung Presidente 0095 09422380364 president.ctum@gmail.com http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_confederazione_sindacale_birmana_ctum_a_sostegno_del_nuovo_parlamento/news?lang=it Sat, 30 Jan 2021 06:54:36 GMT e2640ecdc499425eb932f4f76b7af36a Riprendono i negoziati sul rimpatrio dei Rohingya facilitati dalla Cina il 19 gennaio in Bangladesh 2021-01-17T16:29:55.7830000+01:00 Secondo quanto ripreso dai media, il ministro degli esteri del Bangladesh ha dichiarato che alcuni funzionari del Myanmar, Bangladesh e Cina si incontreranno a Dhaka il 19 gennaio per discutere la questione del rimpatrio dei rifugiati Rohingya, L' incontro si terrà a livello dei segretari tra Bangladesh e Myanmar, e avverrà con la mediazione della Cina, per tentare di fare progressi sulla questione dei rifugiati, molti dei quali sono fuggiti dal Myanmar nel 2017-18 durante la crisi del Rakhine. il Ministro degli Affari Esteri A.K. Abdul Momen ha dichiarato ai giornalisti che il Myanmar non ha collaborato per risolvere le questioni relative al ritorno delle centinaia di migliaia di rifugiati Rohingya, ma il Bangladesh spera che nel prossimo incontro si potranno fare dei passi in avanti . Ha dichiarato che la Cina inizialmente aveva fissato la data per il 9-10 gennaio, ma a causa della visita del ministro degli Esteri cinese Wang Yi in Myanmar la data è stata spostata. È passato un anno da quando si è tenuto l'ultimo incontro tripartito sul rimpatrio dei Rohingya. Un totale di 1 milione di Rohingya vive in 34 campi profughi in Bangladesh e 740.000 sono sfuggiti a una brutale repressione nello stato di Rakhine nel 2017. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/riprendono_i_negoziati_sul_rimpatrio_dei_rohingya_facilitati_dalla_cina/news?lang=it Sun, 17 Jan 2021 15:29:55 GMT ee03dd6399be481f8932583d7de8e4ac Il fiume Shweli al confine tra Birmania e Cina si tinge di rosso per l'inquinamento industriale grave impatto delle industrie cinesi sul fiume Shweli, al confine con la Cina. Lo Shweli è un affluente dell'Irrawaddy, il fiume più grande della Birmania. 2020-07-02T15:06:25.1870000+02:00 Le acque del fiume Shweli nel Myanmar nord-orientale sono diventate rosse, suscitando preoccupazione per l'inquinamento lungo il principale corridoio dell'iniziativa Belt and Road della Cina. Sia i residenti che i politici danno la colpa alle fabbriche cinesi a monte, sollevando domande sulla responsabilità per gli impatti dello sviluppo transfrontaliero. Secondo alcuni rapporti locali, un fiume al confine tra la Cina e la Birmania ha cambiato colore diventando rosso, suscitando grandi preoccupazioni per il potenziale inquinamento e la responsabilità connessa lungo una rotta commerciale chiave per le infrastrutture e i progetti industriali legati alla Belt and Road Initiative (BRI) della Cina. Lo Shan Herald ha riferito che il fiume Shweli, al confine tra lo Stato Shan e la provincia cinese dello Yunnan, ha cambiato colore intorno al 10 giugno. I residenti sospettano che il cambiamento sia dovuto alle fabbriche cinesi collocate a monte che scaricano i rifiuti industriali nel fiume. “Non abbiamo mai visto prima d’ora cambiamenti di colore dell'acqua come questo. Questa è la prima volta che vedo l'acqua rossa. Non so che cosa abbia fatto la Cina ", ha detto Sai Aye, residente locale, che vive sulla riva del fiume nella città di confine di Muse. La parte cinese del fiume Shweli, conosciuta come fiume Ruili, in cinese, e Nam Mao nello Shan, è fiancheggiata da fabbriche che producono zucchero, carta, carne e pesce per l'inscatolamento. Lo Shweli è un affluente del fiume Irrawaddy, il fiume più grande del Myanmar e fonte di irrigazione per gran parte dell'agricoltura del paese. “Penso che una fabbrica in Cina abbia scaricato acqua inquinata nel fiume. Abbiamo già inviato una lettera di opposizione al dipartimento per gli affari esteri della Cina, nella città di Shweli [Ruili] nella provincia dello Yunnan ", ha detto allo Shan Herald Sai Kyaw Thein, parlamentare dello Stato Shan eletto nella città di Muse. "Abbiamo già inviato un campione d'acqua del fiume Shweli a un laboratorio a Mandalay." Sebbene la causa del colore rosso non sia stata trovata, il possibile inquinamento solleva importanti domande sulle normative ambientali e sulla responsabilità nei confronti della BRI in Myanmar. Mentre i governi e le aziende valutano la fattibilità della costruzione di una ferrovia o di una zona industriale, i loro studi devono trovare il modo di considerare gli effetti transfrontalieri sugli ecosistemi, i mezzi di sussistenza, la salute e persino l’impegno per la costruzione della pace. Sulla carta, sia la Cina che il Myanmar hanno entrambi leggi che impongono l’effettuazione della valutazione di impatto ambientale e altri interventi, prima di poter porre in atto un progetto di sviluppo. Gruppi locali, in entrambi i paesi, si sono appellati anche alla legislazione nazionale per chiedere aiuto per l’eliminazione dell'inquinamento o per ottenere un risarcimento per i danni causati dall'industria. Ma nei casi in cui la voglia di "crescita" influisce negativamente sulla vita di entrambi i lati di un confine, i residenti locali si rivolgono ai loro governi perché diano risposta alle domande che sino ad ora sono rimaste irrisolte. L'area del fiume Shweli e la porta del confine della città di Muse sono fondamentali per il commercio tra la Cina e il Myanmar Il fiume Shweli si trova lungo il previsto corridoio economico Cina-Myanmar, un'arteria chiave della BRI che collegherà Kunming, capitale dello Yunnan, con gli hub commerciali di Mandalay, di Yangon e della zona economica speciale di Kyaukphyu (SEZ) nello stato di Rakhine. Il corridoio attraversa Muse, una delle porte principali del commercio transfrontaliero tra Cina e Myanmar. Circa la metà del commercio di frontiere terrestri del Myanmar passa attraverso Muse, per un valore stimato di 6 miliardi di dollari all'anno secondo i dati ufficiali. Miliardi di dollari cambiano anche le mani illegalmente quando vengono acquistati e venduti droghe, gemme, animali selvatici e persone. A causa della pandemia di coronavirus, tuttavia, il commercio attraverso Muse è stato fortemente limitato. I governi cinese e birmano hanno discusso di come aumentare il ritmo dei progetti BRI potrebbe svolgere un ruolo centrale nella ripresa del Myanmar dagli impatti economici di COVID-19. Prima della pandemia, i due governi hanno firmato una serie crescente di accordi per costruire superstrade, "zone di cooperazione economica" al confine e la ferrovia Muse-Mandalay da 9 miliardi di dollari. Le infrastrutture pianificate forniranno alla Cina un prezioso accesso all'Oceano Indiano, accelerando il trasporto di merci e il petrolio e il gas raffinati. I residenti birmani sono preoccupati per lo sviluppo responsabile. Le comunità locali nello stato settentrionale dello Shan sono già diffidenti nei confronti dell'impatto sociale e ambientale delle infrastrutture e dei progetti industriali sostenuti dal governo dell'Unione del Myanmar. All'inizio di quest'anno, un popolare partito politico Shan, la Shan Nationalities League for Democracy (SNLD), ha chiesto sia al governo birmano che al governo cinese, che qualsiasi progetto di sviluppo nell'area debba avere il consenso dei residenti locali ,prima di procedere alla sua attuazione. In caso contrario, i progetti infrastrutturali e industriali per la BRI potrebbero provocare ulteriori conflitti violenti nell'area. Lo Stato Shan è vittima di conflitti armati tra i gruppi armati etnici e l’esercito nazionale birmano. Ci sono sei diversi gruppi armati attivi nel nord dello Shan e nell'area intorno a Muse (l'Esercito di liberazione nazionale di Ta'ang, l'esercito di Arakan, l'Esercito dell’Alleanza Democratica Nazionale del Myanmar, l'Esercito di indipendenza di Kachin, l'Esercito di Stato dello Shan-Nord e il Consiglio per la rinascita dello Shan State) e solo uno dei gruppi ha firmato l'accordo di cessate il fuoco nazionale; gli altri cinque sono coinvolti in combattimenti attivi con i militari. Mentre l'analista per gli affari etnici del Myanmar U Maung Maung Soe ha detto a The Irrawaddy ad agosto, "Il CMEC non avrà successo finché ci saranno combattimenti". “Poiché esiste un grave problema di sicurezza, non possono fare affari. La Cina e il Myanmar devono considerare non solo di fare la pace con i gruppi etnici, ma anche di garantire loro i loro diritti ", ha aggiunto. Come in molti luoghi, il piano globale di infrastrutture di Pechino ha suscitato il dibattito su come gestire gli impatti transfrontalieri dei progetti di sviluppo. Molti gruppi locali spingono da anni per una maggiore trasparenza e accesso alle informazioni, dal momento che il Myanmar emerge da decenni di dittatura militare. L'attuale caso del fiume Shweli offre una prova di come Myanmar e Cina gestiranno il possibile impatto transfrontaliero dell'industria. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_fiume_shweli_al_confine_tra_birmania_e_cina_si_tinge_di_rosso_per_l_inquinamento_industriale/news?lang=it Thu, 02 Jul 2020 13:06:25 GMT 5dc86a178122498e86505f9721d95905 Contro il Covid 19 Supermarket promosso dal sindacato CTUM 2020-06-27T17:55:40.6370000+02:00 News Birmania: per contrastare gli effetti sociali del Covid 19, ll sindacato dei contadini birmani AFFM insieme al CTUM ha aperto nella zona industriale di Hlaing Thar Yar un Union Mart, un piccolo supermercato a prezzi bassissimi dove le lavoratrici licenziate a causa del Covid19 possono acquistare e ricevere sostegni alimentari. Una bellissima iniziativa di solidarietà tra poveri!! http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/contro_il_covid_19_supermarket_sindacale/news?lang=it Sat, 27 Jun 2020 15:55:40 GMT e245c2b947a7452a9cc4e45ce6d5e61d Iniziative di IBI di sensibilizzazione sul COVID19 nei campi di rifugliati a Mrauk U Stato rakhine la situazione di sovraffollamento dei campi dei rifugiati aggravata dalle minacce della pandemia 2020-04-29T17:58:15.2630000+02:00 A seguito dello scontro armato nel Rakhine ed in particolare nell’area di progetto finanziato da FAI-CISL, il numero degli sfollati è cresciuto enormemente e la situazione di precarietà in cui vivono circa 160.000 persone nei campi profughi o nei monasteri è aggravata dal problema del Covid 19. Infatti la convivenza forzata senza alcuna misura di prevenzione possibile e le precarie condizioni di vita trasformano questi campi in una bomba ad orologeria. Mentre, nei tre villaggi del progetto, cominceranno le attività formative per la coltivazione di funghi, che stanno avendo un buon risultato sul piano dei redditi dei contadini, la preoccupazione per l’assenza di informazioni sul Covid19, ci ha portato a promuovere velocemente una campagna di sensibilizzazione e informazione sul Coronavirus nei villaggi e nei campi profughi dell’area di progetto. In Birmania infatti, molte delle informazioni governative sul Covid19 vengono trasmesse per televisione (che nei campi e nei villaggi non c’è) e con messaggini sui telefonini. Purtroppo però, il blocco di internet imposto dai militari, ha impedito nel Rakhine la diffusione di queste informazioni. Così, abbiamo deciso di attuare una campagna di sensibilizzazione in 17 campi per sfollati nella cittadina di Mrauk U, nei tre villaggi in cui stiamo lavorando e in 13 campi della zona rurale intorno alla cittadina. Abbiamo stampato e fatto distribuire d'intesa con il nostro partner locale MUYA, volantini e poster dell’UNICEF sul Covid19 e si sono organizzati incontri mirati. (allego le foto delle iniziative svolte dal nostro team). Inoltre di fronte al nostro ufficio, giornalmente vengono pubblicate su dei poster, le informazioni aggiornate sulla situazione del Coronavirus. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/iniziative_di_ibi_di_sensibilizzazione_sul_covid19_nei_campi_di_rifugliati_a_mrauk_u_stato_rakhine/news?lang=it Wed, 29 Apr 2020 15:58:15 GMT 13b1748809ae49ad881c5e6c0e3d37d7 Promozione della produzione di caffè organico e sviluppo del turismo nello Stato Shan L'azione si sviluppa nel quadro del progetto finanziato da AICS Capo fila Comune di Milano e ICEI- Istituto Cooperazione Economica Internazionale, come partner tecnico. 2019-07-23T12:19:40.5330000+02:00 Leggi il programma e le attività della nostra iniziativa nella sezione Progetti del sito. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/promozione_della_produzione_di_caffe_organico_e_sviluppo_del_turismo/news?lang=it Tue, 23 Jul 2019 10:19:40 GMT 467b1cc825a943398dbf580414dbf5f0 Aumenta il lavoro minorile in Birmania 2018-02-21T17:20:31.9100000+01:00 In Birmania, 12 milioni di bambini di età compresa tra 5 e 17 anni lavorano e più di 600.000 lavorano in ambienti pericolosi, secondo l’indagine 2015 sulla forza lavoro in Birmania, i bambini lavoratori e la transizione scuola lavoro. La povertà e la mancanza di educazione tra i bambini contribuiscono alla diffusione dei lavoro minorile nel paese, ed è veramente difficile frenare il problema, ha dichiarato il governo. Il Ministro del lavoro, dell'immigrazione e della popolazione U Thein Swe nel primo incontro del Comitato nazionale per l’eliminazione del lavoro minorile in Birmania che si è tenuto a Nay Pyi Taw, ha dichiarato è difficile impedire che il numero dei bambini lavoratori aumenti. "È molto difficile eliminare il lavoro minorile", ha dichiarato, attribuendo il fenomeno alla diffusa povertà e alla mancanza d’istruzione tra i bambini. Alcuni genitori che non possono lavorare a causa di malattie o altre difficoltà, devono affidarsi ai figli per coprire le spese di sostentamento. I bambini lavoratori devono avere il diritto di migliorare le loro vite in modo da poter guadagnare per le loro famiglie, ha detto. "Abbiamo un piano ambizioso per sradicare il lavoro minorile", ha detto. "Dobbiamo implementarlo per gradi".. Il lavoro minorile è una sfida seria per la Birmania e bisogna sradicare il problema per garantire un futuro al Paese, ha affermato il ministro. Il Comitato nazionale per l’eliminazione del lavoro minorile, composto da 37 membri è stato costituito il 5 febbraio sotto la guida del vicepresidente U Myint Swe. Durante l'incontro, è stato deciso di raccogliere dati sul lavoro minorile, l'istruzione, il monitoraggio e l'occupazione come compito prioritario. "Per prima cosa raccoglieremo dati sui bambini lavoratori. Dopodiché, forniremo loro istruzione e formazione al di fuori del lavoro e li aiuteremo a migliorare la loro vita ", ha dichiarato U Thein Swe. Nel 2013, il Dipartimento del lavoro degli Stati Uniti ha stanziato 5 milioni di dollari USA per attuare il piano di eliminazione del lavoro minorile in Myanmar. Ma il piano è risultato inefficace, nonostante fosse implementato con il supporto dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro. "Ci sono stati alcuni punti deboli in passato", ha detto il ministro. "Per recuperare la situazione, il vicepresidente ha incaricato le istituzioni regionali, statali e dell'Unione di cooperare in modo efficiente". Le responsabilità del comitato parlamentare nel Child Child labour Elimination Project, includono la formazione di comitati nazionali per eliminare il lavoro minorile e la elaborazione delle politiche per realizzare l'obiettivo. U Thein Swe ha affermato che, in base all'odierna legge sul lavoro, si potrebbe lavorare anche se ad una età inferiore a 18 anni. Ha anche affermato che i bambini lavoratori possono essere autorizzati a svolgere determinati tipi di lavoro, ma devono avere orari di lavoro ragionevoli e la sola dentificazione dei bambini lavoratori, non aiuterà a raggiungere l'obiettivo, ha aggiunto. Per cui governo, datori di lavoro, lavoratori, organizzazioni non governative locali e internazionali, nonché i genitori devono cooperare per educare il pubblico, identificare i bambini e aiutarli. Le leggi e il sistema legale devono essere migliorati e rafforzati per proteggere i diritti e il benessere dei bambini lavoratori, ha aggiunto. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/aumenta_il_lavoro_minorile_in_birmania/news?lang=it Wed, 21 Feb 2018 16:20:31 GMT 9918b89640fd4086beffe3ee4ced4e52 Oltre 1 miliardo di $ di budget chiesti dal Ministro della Difesa nel bilancio provvisorio 2018-01-17T12:48:57.4330000+01:00 Il ministero della difesa, nel corso della discussione parlamentare sul bilancio transitorio, ha chiesto un fondo di oltre 1 miliardo di US$, per i prossimi sei mesi. Una cifra che rappresenta il 12,56% del totale della spesa pubblica ed il doppio del totale della spesa per la sanità (7.56% ) e l’istruzione (3,93%) messe insieme. In realtà poiché il governo attuale ha fuso il Ministero dell’istruzione con quello della scienza e tecnologia, non vi è stato di fatto alcun aumento reale della spesa. Il vice ministro della difesa Generale Myint Nwe ha dichiarato in parlamento che il ministero pensa di ottenere utili pari a 31.761 miliardi di Kyats. I fondi dovrebbero essere utilizzati per attuare piani di rafforzamento delle strutture, dei militari, delle armi e delle attrezzature per garantire la tutela dell’integrità nazionale. Il parlamentare della Camera Bassa U Tun Tun, membro del comitato per il bilancio ha sottolineato come anche se in genere il budget per la difesa non viene mai tagliato, la richiesta del ministero per un ulteriore cifra aggiuntiva per l’anno fiscale 2017/18 è stata tagliata di 280 milioni di Kyats, visto che le agenzie governative hanno la possibilità di chiedere aumenti non superiori al 10% del proprio bilancio. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/oltre_1_miliardo_di_di_budget_chiesti_dal_ministro_della_difesa_nel_bilancio_provvisorio/news?lang=it Wed, 17 Jan 2018 11:48:57 GMT 132ae900316e49e1bfd0216d81325ee9 Manifestazione a sostegno dei militari birmani a Yangon 2017-10-29T19:20:01.7600000+01:00 NEWS BIRMANIA. Oggi, brutte notizie. Sebbene non affollatissima, oggi si è svolta a Yangon una manifestazione a sostegno dell’azione dei militari birmani nello Stato Rakhine. Circa 2000 persone hanno sfilato con striscioni inneggianti a sostegno del comandante in capo delle forze armate e di critica nei confronti della comunità internazionale per le pressioni nei confronti dell’esercito accusato dalla comunità internazionale di aver organizzato gli attacchi e gli incendi di villaggi contro i mussulmani cosiddetti Rohingya e di averli spinti a fuggire in Bangladesh. “Il Tatmadaw (l’esercito) è fondamentale per il paese, protegge i nostri gruppi etnici, le razze e la religione” ha dichiarato una manifestante mentre sfilava attraverso Yangon. " Vi chiedo di sostenere l’esercito, solo se si rafforza l’esercito verrà mantenuta la nostra sovranità” ha urlato alla folla un autorevole monaco buddista nazionalista, Zagara. Oggi invece ci sarebbe bisogno di un forte impegno perchè i militari si impegnino a rispettare le norme internazionali sui diritti umani e a lavorare per la pacificazione del paese, non solo nel Rakhine, ma anche negli altri stati e regioni della Birmania. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/manifestazione_a_sostegno_dei_militari_birmani_a_yangon/news?lang=it Sun, 29 Oct 2017 18:20:01 GMT 9ec92ac6709b4a02b72a36612e2b63a3 la sicurezza di Aung San Suu Kyi può essere a rischio. 2017-10-17T00:22:24.1270000+02:00 NAYPYITAW - La leadership militare ha messo in guardia la Consigliere di Stato Daw Aung San Suu Kyi in relazione alla struttura della sua sicurezza e lei ha replicato che avrebbe adottato ulteriore cautela. "Per quanto mi riguarda, i militari l’hanno costantemente messa in guardia sulla sua sicurezza, e lei ha risposto i che avrebbe adottato ulteriori cautele ", ha dichiarato all’Irrawaddy U Khin Maung Win, presidente del Comitato per gli affari giuridici e legali della Camera Bassa. Domenica sera, Phyiko Ko Ko Tint San, presidente del gruppo ACE e U Tint San, figlio dell’ex ministro dello sport sotto l'amministrazione U Thein Sein e due dipendenti ACE sono stati arrestati per il possesso illegale di armi da fuoco e droghe illecite prima di imbarcarsi a bordo di un volo della Myanmar National Airlines, creando preoccupazioni pubbliche sulla sicurezza dei leader politici del paese. Secondo il ministero degli affari interni, la polizia ha trovato nello zaino di U Phyo Ko Ko Tint San 12 pasticche di WY, 1,5 grammi di metamfetamine, due pistole e 72 pallottole . Altri cinque pistole e 804 proiettili sono stati trovati nella stanza di U Phyo Ko Ko Tin San all'ACE Hotel di Naypyitaw e altre nove pistole e 892 proiettili sono stati trovati nella stanza di una persona dello staff di ACE, domenica sera. "Il Tatmadaw ha le strutture [apparato di sicurezza] che anche abbiamo. Hanno messo in allarme la leaderper la sua sicurezza. E Daw Suu ha anche accettato di adottare delle cautele per quanto riguarda i suoi movimenti", ha detto U Khin Maung Win, che è anche un parlamentare che rappresenta la Township Lanmadaw di Yangon. U Zaw Htay, portavoce del governo e ufficiale più vicino ad Daw Aung San Suu Kyi, ha dichiarato che dal 2016, dopo che il suo nome è apparso in una lista di obiettivi, inviata gruppo militante dello Stato islamico in Iraq e Siria (ISIS) alla polizia in Malesia la sicurezza è stata sempre più stretta per lei. "A partire da quel momento abbiamo garantito una notevole sicurezza. Non posso parlarle di certe cose, ma ci sono anche ufficiali sotto copertura ", ha detto a The Irrawaddy. Il colonnello della polizia Zaw Khin Aung, capo della polizia di Naypyitaw, ritiene che il sequestro di armi da fuoco non sia direttamente correlato alla sicurezza di Daw Aung San Suu Kyi. "Non c'è niente di cui preoccuparsi. Ci assumiamo la piena responsabilità per la sua sicurezza ", ha detto ai giornalisti a Naypyitaw lunedì. Il parlamentare della Camera Alta MP U Thein Swe, che per molti anni è stato funzionario per la sicurezza di Daw Aung San Suu Kyi, è preoccupata per la sua sicurezza, perché il consigliere di Stato si preoccupa molto più del suo lavoro che della sua sicurezza. "Sono preoccupato per la sua sicurezza a causa del sequestro di armi. Quindi, voglio che le autorità interessate prestino maggiore attenzione alla sua sicurezza. E voglio anche sollecitarli ad adottare azioni legali severe contro il possesso di armi in assenza di compiti di sicurezza. Solo allora, la sicurezza del paese sarà garantita ", ha dichiarato U Thein Swe. Anche se Daw Aung San Suu Kyi quando viaggia per funzioni ufficiali, utilizza automobili a prova di proiettile fornite dal governo, utilizza solo la propria auto privata in altre occasioni, ha detto U Thein Swe, suggerendo che deve sempre prestare attenzione. "Qualunque sia la ragione per cui esce per incontri pubblici, è la persona più importante del paese. Dovrebbe essere in piena sicurezza dal momento che lei è Laleader del paese. Dovrebbe esserci una sicurezza 24 ore su 24 e lei dovrebbe accettare questo ", ha detto U Thein Swe. "Il numero di armi non è stato così grande come nei precedenti casi di Aye Ne Win e Kyaw Ne Win", ha affermato U Khin Maung Win, riferendosi al caso del 2002, quando i nipoti del dittatore militare Generale Ne Win sono stati arrestati per presunto complotto di un colpo di stato. "È corretto dire che [Phyo Ko Ko Tint San] abbia intenzionalmente immagazzinato armi da fuoco. Non voglio dire che avrebbe potuto assassinare una certa persona. Ma perché aveva il possesso di tante armi deve essere indagato, "ha aggiunto. U Tint San, il padre di U Phyo Ko Ko Tint San, è attualmente in viaggio in Cina. Secondo fonti vicine a lui, è un fanatico di armi da fuoco e spesso pubblica le foto delle sue armi su Facebook. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_sicurezza_di_aung_san_suu_ky8i_puo_essere_a_rischio_/news?lang=it Mon, 16 Oct 2017 22:22:24 GMT ab1bbc1c07814153ba2e5cef3889702a Il costo di fare business in Birmania 2017-10-03T16:10:21.9670000+02:00 Il rapporto molto puntuale e dettagliato elaborato dal DICA(Directory of Investment and Company dmninistration) con il sostegno della Japan International Cooperation Agency, Jica del Giappone e dal Myanmar Survey Research è stato scritto tra il settembre ed il dicembre 2016 attraverso una accurata indagine, raccolta dati su ricerche e su elaborati già pubblicati. Il rapporto comprende dati su il settore pubblico, il processo di apertura di una attività, le procedure diregistrazione, le modalità di esportazione, l'utilizzo delle infrastrutture, le risorse umane, le strutture di servizio la zona economica speciale di Thilaw, e una seire di altri dati. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_costo_di_fare_business_in_birmania/news?lang=it Tue, 03 Oct 2017 14:10:21 GMT a9f013af3bfd484299d20a434650a804 La Birmania rinnova l'interesse nella realizzazione di tre Zone Economiche Speciali 2017-10-02T21:03:47.0230000+02:00 Tre zone economiche speciali rafforzano i piani per l'espansione della produzione industriale ed accelerare lo sviluppo economico, ma la zona di Dawei in particolare ha avuto ritardi di anni a causa dei problemi di impatto sociale ed ambientale. Un'analisi aggiornata della situazione e dei problemi in un articolodel Bangkokpost di Larry Jagan. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/tre_zone_economiche_speciali/news?lang=it Mon, 02 Oct 2017 19:03:47 GMT c79abfd1152a411caf448389805c8877 terroristi armati attaccano 30 postazioni militari birmane nello Stato Rakhine. 2017-08-28T16:32:22.2170000+02:00 Più di 100 persone sono state uccise nello Stato Rakhine da venerdì 25 agosto, quando uomini armati, appartenenti ad gruppo armato di Rohingya: Arakan Rohingya Salvation Army hanno sferrato attacchi mortali nei confronti di 30 postazioni di polizia e di una base militare nei villaggi di Maungdaw, Buthidaung e Rathedaung. Gli scontri sono continuati mentre l'esercito birmano conduce ciò che chiama "operazioni di pulizia", alimentando la paura di una nuova ondata di assassini e attacchi armati. Incorporando un conteggio militare di Myanmar stimato a circa 1.000 insorti, l'ondata coordinata degli attacchi ha segnato un drammatico miglioramento delle capacità tattiche di ARSA rispetto ai primi attacchi avvenuti il 9 ottobre dello scorso anno. Questa volta, gli assalti sincronizzati dell’ ARSA (Arakan Rohingya Salvation Army) lanciati intorno alle 1:00 del 25 agosto hanno colpito fra 25 e 30 posti di polizia attraverso le due borgate settentrionali di Maungdaw e Buthidaung. Anche una base militare del Taung Bazaar nel Buthidaung settentrionale è stata attaccata da ben 150 insorti, secondo fonti militari citate dalla Reuters. Oltre agli attacchi, anche le squadre militanti hanno riferito di aver assaltato ponti e strade con dispositivi esplosivi improvvisati (IEDs) utilizzati anche come bombe a mano. A fronte di recenti rapporti che suggeriscono che una o più spedizioni di fucili d'assalto sono state consegnate all'ARSA dall'inizio di quest'anno, non è chiaro se le armi di piccola taglia, utilizzate negli ultimi attacchi siano più numerose o più moderne rispetto alla piccola quantità di armi da fuoco usate lo scorso ottobre 2016. Abdullah, uno dei capi dell’ARSA ha negato che nuove armi da fuoco fossero state consegnate al gruppo armato. Secondo le cifre ufficiali, il numero di morti negli scontri è salito a 100, di cui almeno 80 insorti uccisi, 10 poliziotti, un militare e un funzionario dell’ immigrazione. Sembra che anche sei civili siano rimasti uccisi. "Nei due giorni prima degli attacchi i l’esercito birmano si stava preparando a colpire le basi ARSA in tutta la regione", ha dichiarato Abdullah. "Non abbiamo avuto altra scelta se non quella di adottare misure difensive". Secondo lui, le incursioni militari sui villaggi di Maungdaw e Rathedaung, la terza cittadina a maggioranza musulmana nel Rakhine settentrionale, hanno prodotto oltre 25 morti tra cui adolescenti e adulti. Asia Times non ha potuto confermare in modo indipendente l'affermazione. Quel giorno, sono state attaccate tre postazioni della guardia della frontiera e sono stati uccisi nove rappresentanti della polizia e si è avviata un'operazione di "pulizia " di una settimana da parte delle forze armate che secondo le organizzazioni internazionali hanno causato diverse centinaia di morti, soprattutto civili, tra i Rohingya, interi villaggi bruciati e circa 75.000 rifugiati che si sono spintoi oltre il confine in Bangladesh. Abdullah ha dichiarato che una delle principali fonti di allarme di Rohingya che ha portato la decisione dei comandanti ARSA di lanciare una contro-offensiva è stata la il blocco del villaggio di Zay Di Pyin a Rathedaung da parte delle forze di sicurezza e di civili buddisti armati provenienti da borghi circostanti. A partire da fine luglio, dopo l'uccisione di un buddista locale di cui sono stati accusati dei musulmani, è stata circondata la zona abitata dai Rohingya del villaggio misto di circa 700 persone e sono state imposte restrizioni al movimento dei musulmani che cercano di lavorare al di fuori del villaggio e per l’arrivo di forniture alimentari. Parti del villaggio sono stati successivamente bruciate. L'intervista con l'Asia Times è stata data a condizione che, nell'interesse della sicurezza del militante, la sua posizione non fosse resa pubblica. Tuttavia, Abdullah ha notato che era stato direttamente autorizzato dal "capo comandante" o "emir" dell’ ARSA Ataullah Abu Ammar Jununi ad indicare la posizione attuale e gli obiettivi dei militanti. Asia Times è riuscita a confermare attraverso fonti indipendenti affidabili che il rappresentante dell’ARSA e il comandante ribelle sono davvero in contatto quotidiano. L'esercito ha risposto agli attacchi da parte degli insorti verso diversi posti di polizia lo scorso ottobre con quello che le Nazioni Unite hanno dichiarato potrebbero essere indicati crimini contro l'umanità, tra cui violenze di massa, uccisioni e incendi di case con bambini bloccati dentro. Secondo gli analisti, gli insorti possono includere combattenti addestrati in Medio Oriente, ed in particolare con il sostegno dell’Arabia Saudita. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/terroristi_armati_attaccano_30_postazioni_militari_birmane_nello_stato_rakhine_/news?lang=it Mon, 28 Aug 2017 14:32:22 GMT f2adcde2bb8f4cc3b01b29f8b59eebd1 Foto e video falsi infiammano le tensioni nel Rakhine. 2017-09-04T15:46:28.1430000+02:00 Myanmar conflict: Fake photos inflame tension Conflitto birmano. Foto false infiammano le tensioni Jonathan Head South East Asia correspondent 2 settembre 2017� Un articolo pubblicato dalla BBC http://www.bbc.com/news/world-asia-41123878 mostra come siano state pubblicate sui social media alcune video e foto false, che si diceva ritraessero le violenze accadute nello Stato Rakhine nei confronti dei mussulmani Rohingya. In realtà erano foto di episodi accaduti in altri paesi e in anni precedenti. Queste ed altre foto false hanno contribuito ad infiammare le tensioni tra mussulmani e buddhisti in Birmania e nei confronti del governo birmano. Purtroppo l’accesso all’area del conflitto è fortemente limitato soprattutto dopo gli ultimi attacchi terroristici da parte dell’Arakan Rohingya Salvation Army, che ha rivendicato gli ttentati a 30 postazioni di polizia e che hanno dato luogo ad ulteriori uccisioni, incendi di villaggi da parte dei militanti mussulmani, spesso sostenuti dalle popolazioni o da parte delle forze di sicurezza. Il 29 agosto il vice primo ministro turco, Mehmet Simsek, ha twittato quattro foto, ed ha sollecitato la comunità internazionale a fermare la pulizia etnica dei Rohingya. Il messaggio e le foto sono state ritweettate più di 1.600 volte, ma la autenticità delle fotografie è stata messa in discussione. Alcune foto infatti ritraggono le vittime del Ciclone Nargis del 2008, altre ritraggono probabilmente l’affondamento di un battello su un fiume birmano e sono state prese da un sito di oltre un anno fa. La foto di una donna che piange la morte di un uomo risale al 2003 ed è stata scattata ad Aceh Indonesia da un fotografo della Reuters. La terza foto di due bambini in lacrime sul corpo della madre viene dal Ruanda del 2003 e fu scattata da Albert Facelly for Sipa, ed ha vinto il World Press Award. Mentre la foto di persone immerse in un canale può essere vista in un sito che fa appello a una raccolta fondi a seguito della recente alluvione in Nepal. Una foto che sembra ritrarre militanti Rohingya nell’atto di addestrarsi a sparare in realtà è risultata essere una foto di volontari Bengalesi in lotta per la guerra di indipendenza nel 1971. Per questi motivi quando il team della Commissione Diritti Umani dell’ONU ha iniziato ad indagare le violazioni dei diritti umani in Rakhine, si è rifiutata di utilizzare video o fotografia, al di fuori di quelle ottenute direttamente. Il rapporto ONU cita in modo meticoloso i dettagli e le modalità di raccolta delle informazioni raccolte sulla “devastante crudeltà” perpetrata dalle forze di sicurezza. Sono state commesse atrocità da entrambe le parti , ma la situazione per i Rohingya, ora sotto un robusto attacco delle forze di sicurezza e di civili armati, sembrano essere molto peggiori. Ottenere un quadro accurato di quanto sta succedendo, in ogni caso, richiederà molto tempo, visto anche il limitato accesso all’area da parte di osservatori indipendenti. Ma le campagne di disinformazione, peggioreranno gli atteggiamenti da ambe le parti e probabilmente renderanno il conflitto peggiore. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/foto_e_video_falsi_infiammano_le_tensioni_nel_rakhine_/news?lang=it Mon, 04 Sep 2017 13:46:28 GMT e7fbdc2dd2f744a190c64bf807c35eed Terroristi mussulmani dell'ARSA,responsabili della decapitazione e sgozzamento di 45 indù nello Stato Rakhine. 2017-09-26T11:27:33.3630000+02:00 Secondo una dichiarazione rilasciata dal comitato di informazione del governo e più tardi dal resoconto di un del leader della comunità indù, le forze di sicurezza hanno scoperto una fossa comune con 45 corpi di indù, di cui sei bambini, nei pressi del villaggio di Ye Baw Kya nella Township di Maungdaw nel nord, Rakhine, La dichiarazione del governo - basata sulla testimonianza del leader della comunità indù U Ni Mal afferma che i membri dell'Arakan Rohingya Salvation Army, ARSA, il 25 agosto avevano sequestrato circa 100 uomini e donne di diversi villaggi indù nella zona del villaggio di Kha Maung Seik e hanno ucciso la maggioranza prigionieri. U Ni Mal ha raccontato il fatto a l'Irrawaddy dopo che lui e gli abitanti del villaggio hanno aiutato le forze di sicurezza nella ricerca di ulteriori fosse comuni. Il leader della comunità ha affermato che le 45 vittime sono state brutalmente uccise e alcuni sono stati decapitati o sgozzati. Tra i corpi c’erano 20 donne, 19 uomini e sei bambini. Una fossa di massa con 28 corpi è stata trovata di domenica, e altri17 sono stati scoperti lunedì pomeriggio. U Ni Mal ha affermato che la comunità indù ha chiesto verbalmente e ufficialmente che le autorità e i parlamentari del partito nazionale Arakan esaminino le morti, ma che ci sono stati dei ritardi dovuti a preoccupazioni in materia di sicurezza. L'ONU stima che circa 500 indù siano fuggiti in Bangladesh dopo che i militanti musulmani hanno attaccato le postazioni della polizia di frontiera il 25 agosto e dopo le conseguenti operazioni di pulizia dell'esercito di Myanmar. I rifugiati si sono rifugiati in campi improvvisati sul confine con il Bangladesh, accanto a quelli che l’ ONU ha stimato siano 420.000 auto identificati musulmani Rohingya. U Ni Mal ha dichiarato che la comunità indù "vuole giustizia" per questi attacchi. Anche circa 30.000 indù e buddisti a Maungdaw sono sfollati in altre aree dello Stato Rakhine dopo che le operazioni di pulizia militare hanno avuto inizio a seguito degli attacchi dell'Arakan Rohingya Salvation Army contro i posti di polizia di confine. Durante una visita del giornalista di the Irrawaddy all'inizio di settembre, alcuni indù hanno dichiarato che se il governo intendesse trasferirli, non vivrebbero più accanto ai musulmani a Maungdaw "Non ci sentiamo più a nostro agio a vivere a fianco a loro", ha detto U Ni Mal. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/terroristi_mussulmani_dell_arsa/news?lang=it Tue, 26 Sep 2017 09:27:33 GMT a622c207a28d4411949d62ea8f55848e Importante Forum delle donne per la pace nello Stato Karen 2017-09-20T14:37:46.4430000+02:00 Di Nyein Nyein 20 settembre 2017 Più di 400 donne si sono riunite in un forum di pace a Hpa-an, la capitale dello stato di Karen, per tre giorni di discussione sulla pace e la sicurezza delle donne e per commemorare la Giornata internazionale della pace giovedì 21 settembre Il Forum delle donne per la pace, che si tiene dal 19 al 21 settembre, si è concentrato sulla condivisione delle esperienze attraverso discussioni di gruppo riguardanti la pace e la sicurezza, i rifugiati interni, la violenza contro le donne e gli sforzi delle donne nell'attuale processo di costruzione della pace di Myanmar. Quest'anno i partecipanti hanno incluso parlamentari, il direttore del dipartimento governativo del welfare e rappresentanti della minoranza etnica di gruppi compresi l'Akha e Wa, secondo le organizzatrici. Sono presenti anche membri della Lega delle donne Birmane, della rete di parità di genere, della rete delle donne e dell'alleanza per l'inclusione di genere nel processo di pace. Le presenti hanno affermato di essere unite nel mostrare la loro solidarietà al movimento delle donne per la pace, ha dichiarato Lway Poe Ngal, segretario generale della Lega delle Donne birmane, che ha ospitato il forum con il Gruppo per l' Empowerment delle donne Karen. Il tema di quest'anno per il forum era "Insieme per la Pace". "Dobbiamo lavorare con più impegno e lavorare di più" per raggiungere la pace e massimizzare il coinvolgimento delle donne, ha dichiarato Daw Zin Mar Aung, parlamentare della Lower House che rappresenta la Township diYankin a Yangon. Daw Zin Mar Aung e altri parlamentari hanno aderito alla seconda sessione della conferenza di pace Panglong del 21° secolo a maggio e hanno partecipato alle discussioni di ciascuno dei cinque settori chiave: la politica, l'economia, le questioni sociali, la sicurezza, la terra e l'ambiente. Daw Zin Mar Aung ha affermato che il quadro di dialogo politico richiede l'inclusione diel 30 per cento di donne tra la rappresentanza e che ha visto che "sia il governo che il settore legislativo stanno cercando di praticarla". "Ma dobbiamo ancora cercare di includere altre donne, perché nell'ultima Conferenza dell'Unione Europea ci sono state circa 17 per cento rappresentanti di donne", ha detto, riferendosi a 154 donne di 910 delegati e persone di supporto tecnico. Tuttavia, secondo le cifre del governo rilasciate dopo la Conferenza di Pace dell'Unione, c'era solo il 15 per cento delle donne delegate, e i loro calcoli indicavano che c'erano 105 donne su 700 delegati. Uno degli obiettivi dell'attuale forum di pace, aggiunto Lway Poe Ngal, è "raccogliere raccomandazioni" per il piano nazionale di azione strategica del governo per l'avanzamento delle donne, fissato per un periodo di dieci anni, dal 2013-2022. "Le voci della gente comune devono essere ascoltate dai decisori; così abbiamo invitato i membri dei parlamenti e del dipartimento del welfare sociale ", ha detto Lway Poe Ngal, riferendosi all'inclusione nel piano d'azione nazionale del governo. Il WLB, un'alleanza di tredici organizzazioni delle donne etniche in Myanmar, è un sostenitore di lunga data per l'empowerment delle donne, la leadership politica femminile e la partecipazione al processo di costruzione della pace. "Non esiste ancora una situazione pacifica nella zona del conflitto, se non si ferma la guerra, la violenza contro le donne continua a continuare", ha detto Lway Poe Ngal. I sostenitori organizzeranno un evento per la Giornata Internazionale della Pace il giovedì, con le donne che intendono indossare magliette con lo slogan "No Women, No Peace". Argomenti: Parlamento, Processo di pace, Politica, Donne http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/importante_forum_delle_donne_per_la_pace_nello_stato_karen/news?lang=it Wed, 20 Sep 2017 12:37:46 GMT a5814e5fd8604d718184fd8876e5c5db Federica Mogherini interviene al Parlamento Europeo sulla crisi umanitaria dei Rohingya 2017-09-20T12:28:21.3330000+02:00 L'Alto Rappresentante dell'Unione Europea Frederica Mogherini, il 14 settembre, ha partecipato ad un dibattito d'urgenza sulla Birmania al Parlamento europeo di Strasburgo, condannando la violenza e sottolineando gli sforzi dell'Unione Europea per porre fine ai conflitti nello Stato Rakhine e fornire un sostegno urgente ai rifugiati. "I diritti umani devono essere rispettati e gli aiuti umanitari dovrebbero essere urgentemente fatti arrivare a coloro che sono in difficoltà. Nel Rakhine ci sono 350.000 soggetti vulnerabili: devono essere urgentemente raggiunti da operatori dell'aiuto umanitario e per molti di loro è questione di vita e morte ", ha detto Mogherini. Come risposta immediata alla situazione attuale, l'Unione europea ha deciso di aumentare il proprio sostegno al Bangladesh con altri 3 milioni di euro, oltre agli aiuti di 2 milioni di euro già forniti a Birmania e Bangladesh. Questo finanziamento aggiuntivo contribuirà a fornire ai rifugiati appena arrivati in Bangladesh e in Birmania assistenza per l’alloggio, l'acqua, l'assistenza alimentare e l'assistenza sanitaria non appena l'accesso umanitario al Rakhine verrà ripristinata. Questo nuovo finanziamento sarà trasmesso imparzialmente da ONG internazionali, dalle Nazioni Unite o dalla Croce Rossa alle popolazioni colpite. Mogherini ha ricordato che l'UE ha già condannato gli attacchi Arakan Rohingya Salvation Army, ma è anche molto consapevole e preoccupata degli eccessi durante le operazioni di sicurezza condotti dalle forze di sicurezza del Myanmar, che hanno portato ad un massiccio flusso di rifugiati in Bangladesh e che potrebbero destabilizzare la regione. L'UE ha la responsabilità di lavorare sulla scena politica per determinare lo status della minoranza di Rohingya in Birmania e affrontare le questioni strutturali del sottosviluppo del Rakhine. "Continueremo a lavorare con tutti coloro che sono coinvolti per trovare una pace duratura in Myanmar, a beneficio di tutta la popolazione", ha dichiarato Mogherini. L'Alto rappresentante ha sottolineato che nelle sue recenti consultazioni con la leader birmana Aung San Suu Kyi, l'attuazione delle raccomandazioni della Commissione consultiva sullo stato Rakhine, guidata da Kofi Annan, è stata chiaramente menzionata come un punto di riferimento per stabilizzare la situazione nella regione. Mogherini ha affermato che il governo birmano dovrebbe rafforzare la sua cooperazione con le Nazioni Unite, inclusa l'opzione per dispiegare la missione di indagine indipendente del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite sul terreno. "Durante la lotta della Birmania per la democrazia, la comunità internazionale e l'Europa non hanno mai lasciato il popolo birmano da solo e non li lasceremo da soli" ha dichiarato l'alto rappresentante, concluso il suo discorso a Strasburgo. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/federica_mogherini_interviene_sulla_crisi_umanitaria_dei_rohingya/news?lang=it Wed, 20 Sep 2017 10:28:21 GMT 9cf3098dce8b43998f58ac1a1e2f67f1 Trasmissione sui Rohingya su RSI 6.9.2017 2017-09-06T11:18:14.8170000+02:00 Interessante trasmissione sulla situazione dei Rohingya e il difficile contesto politico in cui si deve muovere Aung San Suu Kyi, trasmessa dalla Radio Svizzera Italiana. ascoltabile su: http://www.rsi.ch/rete-uno/programmi/informazione/modem/ ne hanno parlato: - Cecilia Brighi, Segretario generale dell'Associazione Italia-Birmania, Insieme; - Loretta Dal Pozzo, collaboratrice RSI dal sud-est asiatico; - Francesco Montessoro, Professore di Storia e Istituzioni dell’Asia, Università degli Studi di Milano. Replica su RSI Rete Due alle 19.30 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/trasmissione_su_situazione_rohingya/news?lang=it Wed, 06 Sep 2017 09:18:14 GMT 2eba07ab05bb4c51bf3bd9f85402cedb liberati i sei giornalisti in carcere. l'esercito ha ritirato le accuse 2017-09-03T19:55:08.1070000+02:00 L’esercito ha fatto cadere le accuse contro sei giornalisti, un attivista e un gruppo di attivisti che erano stati accusati di reati che vanno dalla diffamazione all'associazione illegale. L'azione legale aveva suscitato timori di attacchi nei confronti della libertà di espressione durante la transizione del paese dopo decenni di dittatura militare verso un governo democratico. "Riconoscendo che collaborando con le stesse intenzioni per gli interessi del paese e del popolo e per continuare a lavorare insieme per l'interesse nazionale del paese e del popolo, l’esercito ha deciso di perdonare e far cadere le accuse nei confronti di soggetti e dei media , " afferma una dichiarazione dell’esercito che aveva iniziato una azione legale perché alcuni media avevano "sporcato l'immagine, la dignità e l'attività del Tatmadaw", è stato aggiunto. I giornalisti erano stati arrestati a fine giugno per aver coperto un evento organizzato dall'esercito nazionale di liberazione di Ta'ang, una minoranza etnica impegnata in un conflitto con truppe governative. Inizio modulo Zaw and Aye Naing erano stati accusati secondo una legge del periodo coloniale contro l’associazione illegale. “Noi giornalisti stiamo facendo il nostro lavoro ma siamo stati accusati e abbiamo trascorso più di 60 giorni in carcere. Ha dichiarato Pyae Phone Aung, uno dei giornalisti arrestati il 26 giugno nella parte orientale dello stato Shan. Pyae Phone Aung, Thein Zaw e Aye Naing sono stati rilasciati a Hsipaw, nello Stato Shan. Gli altri 3 giornalisti liberati sono U Wai Phyo, Editore capo del Daily Eleven, U Kyaw Min Swe, editore capo del Voice Daily e U Ko Ko Maung, un giornalista satirico. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/liberati_i_sei_giornalisti_in_carcere_l_esercito_ha_ritirato_le_accuse/news?lang=it Sun, 03 Sep 2017 17:55:08 GMT 875728e035b847a7a1b426d12118341d Kofi Annan Rapporto conclusivo della Commissione sullo Stato Rakhine impegni importanti per costruire la pace in Birmania 2017-08-29T16:27:05.9830000+02:00 allegato il trapporto conclusivo presentato da Kofi Annan Il rapporto (66 pagine) indica i problemi centrali e da unaserie di importanti raccomandazioi. Alcune sono indicate di seguito.ù TI CHIAVE DEL RAPPORTO Il rapporto indica i problemi centrali nello stato e per ciascuna questione definisce alcune azioni strategiche chiave. Il rapporto sottolinea che vi sono tre grandi crisi: 1) - crisi di sviluppo. Lo Stato è caratterizzato da una povertà cronica Le restrizioni al movimento della popolazione musulmana hanno colpito l'economia. Vi è un'incapacità di migliorare le relazioni interetniche, la segregazione forzata e la minaccia di violenza e di instabilità continuano a scoraggiare gli investimenti del settore privato. Il tasso di povertà dello Stato è del 78 %, quasi il doppio del tasso nazionale del 37,54 %, Tutte le comunità del Rakhine soffrono della povertà, degli scarsi servizi sociali e della scarsa disponibilità di mezzi di sussistenza. Gli agricoltori, i pescatori e le imprese a conduzione familiare ei salari nel settore agricolo sono bassi. La minaccia di una continua instabilità e di una violenza - insieme a una generale mancanza di opportunità di lavoro - ha incoraggiato una significativa migrazione di sia dei Rakhine che dei musulmani, con conseguente carenza di manodopera in vari settori. Una maggiore meccanizzazione - combinata con robusti servizi di estensione, sviluppo delle competenze e fornitura di input di qualità migliori agli agricoltori - potrebbe aumentare notevolmente la produttività dell'agricoltura. Le zone economiche speciali (SEZ) potrebbero diventare potenzialmente un motore economico dinamico, generando posti di lavoro, crescita e rinnovato ottimismo per le comunità 2) - crisi dei diritti umani Circa il 10 % delle persone senza dimora nel mondo vivono in Myanmar e i musulmani del Rakhine costituiscono la comunità più grande di apolidi nel mondo. 3)- crisi della sicurezza. 120.000 persone rimangono ancora nei campi per sfollati internamente (IDPs). Mentre i musulmani hanno risentito della continua esclusione, la comunità Rakhine è preoccupata di diventare una minoranza nello Stato. L'ulteriore radicalizzazione all'interno di entrambe le comunità è un rischio reale. Una risposta altamente militarizzata è improbabile che possa portare la pace nella zona. Ciò che è necessario è un approccio calibrato, per combinare risposte politiche, di sviluppo, sicurezza e diritti umani, per garantire che la violenza non si esalti e le tensioni interetniche siano tenute sotto controllo. Sia le comunità Rakhine che le comunità musulmane hanno radici storiche radicalmente radicate, formate dall'esperienza di violenza, ingiustizia e negligenza. STORIA Il regno Rakhine venne istituito nel 1430, la sua capitale a Mrauk U segna il confine tra l'Asia buddista e quella musulmana; divenne sotto il controllo birmano nel 1784-85. L'annessione dello Stato Rakhine fu di breve durata. La prima guerra anglo-birmana (1824-1826) ha portato l'area sotto il controllo britannico e la successiva incorporazione nell’ India britannica. Mentre nel Rakhine c'era una comunità musulmana dall'invasione birmana, la sua dimensione è aumentata rapidamente durante i periodi coloniali. Le politiche coloniali britanniche puntarono ad espandere la coltivazione del riso nel Rakhine e richiedevano una mole significativa di lavoro, un bisogno che era ampiamente soddisfatto dai lavoratori musulmani del Bengala. Dal 1880 al 1930, la dimensione della comunità musulmana (come parte della popolazione totale dello Stato) sembra essere raddoppiata, aumentando da circa il 13 al 25 %. Dalla metà del XIX secolo, La cooperazione e la convivenza sono stati ripetutamente interrotti da tensioni comunali e sconvolgimenti armati. Nel 1942-43, durante le circostanze caotiche della guerra anglo-giapponese, entrambe le comunità subirono violenze e spostamenti diffusi. Sia i Rakhine che i musulmani hanno cercato di portare avanti i loro programmi politici attraverso la lotta armata contro il governo centrale. Poco dopo l'indipendenza della Birmania nel 1948, una rivolta musulmana "mujahidin" scoppiò nel Rakhine, per chiedere pari diritti e una zona musulmana autonoma nel nord dello Stato Raccomandazioni aumentare la partecipazione delle comunità locali Rakhine al processo decisionale che influenza lo sviluppo dello Stato. Garantire un'adeguata compensazione per il terreno confiscati Effettuare una valutazione globale (o cosiddetta valutazione ambientale strategica) per Kyawkpyuh e dintorni per esplorare come la zona economica speciale (SEZ) possa impattare sulle comunità locali e mappare come altri settori economici dello Stato possano beneficiare (o eventualmente soffrire) dalla SEZ. effettuare valutazioni sul mercato del lavoro Sensibilizzarsi alle esigenze delle donne la cui partecipazione alla forza lavoro rimane bassa. investire pesantemente in infrastrutture, comprese le strade, i corsi d'acqua, i moli, l'elettricità, l'acqua potabile e la fornitura di Internet. Espandere i servizi agli agricoltori, inclusa la meccanizzazione, la fornitura di sementi di qualità e la formazione nelle moderne tecniche agricole. affrontare le questioni normative che attualmente limitano le PMI e le imprese familiari. affrontare questioni di regolamentazione attualmente vincolate alle PMI e alle imprese familiari. Espandere l'accesso al credito agricolo per tutte le comunità. Rimozione del Ministero per gli hotel e del turismo che vieta pensioni e bed & breakfast con meno di dieci camere ridurre la burocrazia per promuovere l'attività e ampliare i documenti accettati per ricevere licenze d'affari, rafforzare i propri sforzi per rafforzare le capacità delle comunità per adottare opzioni climatiche resilienti Cittadinanza Poiché la Birmania ospita la più grande comunità di persone apolidi al mondo, bisogna accelerare il processo di verifica della cittadinanza. la Commissione riconosce pienamente che un tale esercizio deve essere svolto nel quadro della legge sulla cittadinanza del 1982. Tuttavia, c'è anche la necessità di rivedere la legge stessa. Secondo i dati governativi, circa 4.000 musulmani (così come 9.000 Kamans) sono stati riconosciuti cittadini o cittadini naturalizzati – su di una popolazione di circa un milione di musulmani apolidi nello stato. Circa 10.000 musulmani hanno ricevuto anche i documenti di verifica nazionali (NVC), Assicurarsi immediatamente che coloro che sono veri fiuti come cittadini godono di tutti i vantaggi, i diritti e le libertà associati alla cittadinanza. Stabilire una strategia chiara e una linea temporale per il processo di verifica della cittadinanza. chiarire lo status di coloro i cui requisiti di cittadinanza non sono accettati. E status per coloro che risiedono in Myanmar senza essere cittadini. I diritti dei non cittadini che vivono e lavorano in Myanmar devono essere regolati. Per garantire che il processo sia volontario. Il governo dovrebbe creare opportuni incentivi per incoraggiare le persone a partecipare. Allineare la legge con norme e trattati internazionali di cui la Birmania è uno Stato parte, compresi gli articoli 7 e 8 della Convenzione sui diritti del fanciullo; Portare la legislazione in linea con le migliori pratiche, compresa l'abolizione delle distinzioni tra diversi tipi di cittadini; Gli individui non perderanno la loro cittadinanza o lo hanno revocato, laddove ciò li lascerà apolide; Abilitare persone che hanno perso la cittadinanza o hanno revocato la loro cittadinanza per riacquisirlo; Trova una disposizione per gli individui residenti in Myanmar per la possibilità di acquisire la cittadinanza mediante la naturalizzazione; Riesaminare l'attuale legame tra cittadinanza e etnia; Il governo dovrebbe presentare un piano per l'avvio del processo di revisione della legge sulla cittadinanza. Libertà di movimento assicurare la libera circolazione di tutte le persone nello Stato Rakhine, indipendentemente dalla loro religione, etnia o stato di cittadinanza. condurre un esercizio di mappatura per individuare tutte le restrizioni esistenti sul movimento a Rakhine, le restrizioni formali, informali e sociali che interessano tutte le comunità, a livello di villaggio e di borgata. Introdurre misure per vietare restrizioni informali che includono, pagamenti non ufficiali, blocchi stradali arbitrari e requisiti per la comunità musulmana di pagare le scorte di sicurezza. Semplice semplificare il sistema di autorizzazione di viaggio per consentire il movimento attraverso comuni e fuori dello stato. sostenere lo stato di diritto e garantire che chiunque ostacoli i movimenti sia punito. assicurare la parità davanti alla legge, intraprendere una mappatura e una revisione legale di tutti i regolamenti locali e gli ordini nello Stato Rakhine che limitano i diritti e le libertà Rifigiati interni (IDPS) preparare una strategia globale per la chiusura di tutti i campi IDP cooperare con i partner internazionali per garantire che il ritorno / trasferimento sia effettuato in conformità agli standard internazionali, Tutti i ritorni o le trasferimenti devono essere volontari, sicuri e svolti in modo dignitoso, per facilitare la restituzione ai luoghi di origine in via prioritaria o rispettare in modo diverso le scelte degli sfollati. Assicurarsi che gli IDP partecipino attivamente alla pianificazione e alla gestione del loro ritorno, del trasferimento o dell'integrazione locale. il trasferimento / l'integrazione locale non dovrebbe limitare gli IDP a settori non sottostanti senza un adeguato accesso ai servizi di base o ai mezzi di sostentamento - o in settori in cui la sicurezza e la sicurezza degli sfollati non possono essere garantiti. La scelta di trasferirsi non deve essere considerata una rinuncia al diritto di tornare in sicurezza e con dignità al luogo di residenza originale, se tale scelta diventa fattibile più tardi. Gli IDP e le comunità ospitanti devono essere consultati in modo approfondito e significativo. Garantire condizioni di vita dignitose nei campi, tra cui: un riparo migliore, l'acqua e la sanità, l'istruzione, aumentare il numero di TLS e sostenere e investire nella formazione degli insegnanti, nei salari e nell'insegnamento del materiale didattico. Migliorare i mezzi di sussistenza: Migliorare le opportunità di lavoro per uomini e donne - ACCESSO UMANITARIO assicurare l'accesso umanitario completo e senza ostacoli - sia a livello nazionale che internazionale - a tutti i tempi ea tutte le comunità dello Stato Rakhine. dovrebbe garantire che l'assistenza umanitaria sia fornita in conformità ai principi internazionali di protezione Semplificare e standardizzare il processo di autorizzazione di viaggio per le organizzazioni di aiuti Gli attori internazionali umanitari dovrebbero cercare di collaborare strettamente con il governo e consultare e informare tempestivamente il governo sulle attività in corso e pianificate. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/kofi_annan_rapporto_conclusivo_della_commissione_sullo_stato_rakhine/news?lang=it Tue, 29 Aug 2017 14:27:05 GMT 239e2fff520b4dd3bd49512d5ff10e23 VITA AGLI ARRESTI DI AUNG SAN SUU KYI un film di Marco Martinelli 2017-08-29T15:43:54.9300000+02:00 Dopo l'anteprima al Biografilm Festival-International celebration of lives di Bologna e al Festival Kilowatt, il film 'Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi' -scritto e diretto da Marco Martinelli, protagonista Ermanna Montanari, produzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro con StartCinema- sarà presentato a Venezia il 31 agosto all'interno degli Incontri di Cinematografo-Fondazione Ente dello Spettacolo alla 74 Mostra del Cinema di Venezia, e proiettato a Sarzana il 3 settembre al Festival della Mente. 'Vita agli arresti di Aung San Suu Kyi' è riconosciuto come film di interesse culturale dal Ministero per i beni e le attività culturali-Direzione generale Cinema, sostenuto dalla Regione Emilia Romagna-Film Commission e patrocinato da Amnesty International Italia e dall'Associazione per l'Amicizia Italia Birmania Giuseppe Malpeli. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/vita_agli_arresti_di_aung_san_suu_kyi/news?lang=it Tue, 29 Aug 2017 13:43:54 GMT 708fa1f45c3a4f81a1818a7ce524d5ef Due ONG mussulmane condannano gli attacchi terroristici nel Rakhine 2017-08-28T16:35:10.9000000+02:00 Due ONG musulmane birmane: Twe Let Myanmar e Yway Letyar, hanno pubblicato una dichiarazione che ha condannato fortemente gli attacchi terroristici nell'area di Maungdaw, nello Stato Rakhine. La loro dichiarazione afferma che assolutamente non accettano attacchi terroristici e atti terroristici in nome dell'Islam. La dichiarazione afferma inoltre che loro, in quanto musulmani del Myanmar, sono pronti ad aiutare lo Stato a porre fine a questi atti terroristici in qualsiasi modo possibile. La dichiarazione menziona le campagne anti-terrorismo e le operazioni di pulizia delle aree lanciate interessate dal conflitto come una giusta reazione dello Stato, sperando che lo Stato prenda in considerazione la sicurezza delle comunità civili in questa guerra giusta. Si afferma inoltre che ciò che sta accadendo nello Stato Rakhine è un problema razziale e non si ritiene che che ci sia un problema legato alla religione. Un direttore di Twe Let Myanmar, Aung Ko Ko, ha detto: "Vediamo questo problema come un problema razziale e umanitario. L'Ufficio della Consigliere di Stato usa il termine "terroristi" nel fare riferimento a loro. Quindi, vogliamo risolvere questo problema sul piano interno e vogliamo collaborare con il governo a tal fine ". http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/due_ong_mussulmane_condannano_gli_attacchi_terroristici_nel_rakhine/news?lang=it Mon, 28 Aug 2017 14:35:10 GMT 8615d28abda441a1a250da0c8b9c8b7a Kofi Annan presenta al governo birmano il rapporto conclusivo della Commissione da lui presieduta 2017-08-24T09:21:05.7770000+02:00 Kofi Annan consegna al governo birmano il rapporto della commisisone consultiva da lui presieduta sulla situazione dei Rohimgya. Il rapporto include una serie di raccomandazini sulle possibili soluzioni al problema. Anche l'ONu ha pubblicato un rapporto sulla violazione dei diritti umani nello Stato Rakhine documentando stuprim uccisioni anche di bambini, aggressioni e sparizioni. La commisisone presieduta da Kofi Annan ha intervistato 1.000 persone nel corso degli ultimi 12 mesi , tra cui rappresentanti politici e della popolazione mussulmana e buddista. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/kofi_annan_presenta_al_governo_birmano_il_rapporto_conclusivo_della_commissione_da_lui_presieduta/news?lang=it Thu, 24 Aug 2017 07:21:05 GMT b0720f7f819f4c0f8260fa375c83072e Missione dell'Ambasciatore Aliberti nello Stato Shan Importante sostegno italiano al processo di pace e di democratizzazione del Paese. 2017-05-26T11:56:02.7200000+02:00 Yangon, 26 maggio 2017 – “Grazie alle sue risorse naturali e alla sua posizione strategica al confine con la Cina, lo Stato Shan è fondamentale per assicurare al Myanmar uno sviluppo socioeconomico equilibrato e sostenibile” così ha commentato l’Ambasciatore Pier Giorgio Aliberti a conclusione della sua missione a Taungyyi. La visita ha rappresentato un’occasione per incontrare il Governatore dello Stato Shan, il Presidente del Parlamento locale, i rappresentanti dei partiti politici regionali e i delegati impegnati nel delicato processo di pace in corso in Myanmar. Al centro della discussione, l’Ambasciatore Aliberti ha sottolineato il costante impegno dell’Italia a favore della transizione democratica e del processo di pace in Myanmar, ricordando i numerosi progetti portati avanti dal nostro Paese ed esplorando possibili nuove forme di collaborazione per il futuro. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/missione_dell_ambasciatore_aliberti_nello_stato_shan/news?lang=it Fri, 26 May 2017 09:56:02 GMT d3a39fc5abca4018aa7a5fcd3c709486 Prima Conferenza interreligiosa promossa dal Cardinale Charles Maung Bo Intervento del Cardinale Bo. Proposta una robusta strategia comune di lavoro a sostegno dellla pacificazione del Paese 2017-05-05T09:22:39.1630000+02:00 Card. Bo: religiosi in Birmania, “esercito” di pace più forte di militari e milizie etniche Card. Charles Maung Bo Il porporato birmano ha promosso la prima conferenza interreligiosa di pace a Yangon. Presenti oltre 200 leader buddisti, cristiani, musulmani e indù. Intervenuti pure leader politici, istituzionali e membri della società civile. Agli uomini di fede il compito di appianare le discriminazione e mettere fine agli scontri etnici e confessionali. Tempo di traghettare il Paese verso una piena democrazia. Yangon (AsiaNews) - Un richiamo ai leader religiosi perché promuovano la pace, trasformando un Paese ricco di risorse sfruttate sinora da una cricca di privilegiati in una nazione capace di appianare le divisioni sociali. E con esse anche gli scontri di carattere etnico e confessionale, che tanto sangue e un gran numero di vittime hanno mietuto in questi anni. È il messaggio lanciato dal card. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, nel contesto della prima conferenza interreligiosa di pace, che si è tenuta il 26 e 27 aprile scorsi a Yangon. Su iniziativa del primo porporato della storia della Chiesa birmana, nella capitale economica e commerciale del Myanmar si sono riuniti oltre 200 leader buddisti, cristiani, musulmani e indù. A questi si sono aggiunti esponenti politici, istituzionali, diplomatici e membri della società civile. Per i presenti è arrivato il momento di traghettare una volta per tutte il Paese verso una piena democrazia, dopo mezzo secolo di dominio militare. In questo senso sarà fondamentale l’opera dei religiosi, delle persone di fede, che se uniti formano un “esercito” ancora più numeroso delle temibili forze armate del Myanmar. Ecco, di seguito, il messaggio integrale del card. Bo. Traduzione a cura di AsiaNews. Pace, Shalom, Shanthi, Sono assai onorato nell’essere annoverato fra quanti amano la pace, a diventare parte di questo sacro pellegrinaggio di tutte le religioni verso la Sacra montagna della Pace. Questo è un grande momento per la storia del Myanmar, per il popolo del Myanmar. Questa grande nazione ha cercato a lungo questo momento: tutti noi, che proveniamo da retaggi culturali diversi fra loro, da religioni diverse, ci siamo riuniti per ascoltarci l’un l’altro, per esplorare le possibilità di promuovere una migliore pace e prosperità alle attuali e alle generazioni future. Una iniziativa tardiva, ma che giunge comunque in un momento opportuno. Ci siamo riuniti non certo per contare le ferite del passato, ma lo abbiamo fatto per elencare le benedizioni che derivano dalla pace. Ci siamo riuniti non per richiamare alla mente gli incubi di ere passate, ma per perseguire la promessa di pace per tutti noi e per le generazioni future. Come diceva il signore Buddha: “Non importa quanto arduo sia stato il passato, puoi sempre ricominciare da capo”. Spero si possano dimenticare le ferite del passato e andare avanti, in direzione della pace. Il Myanmar ha intrapreso un viaggio sacro che abbraccia la pace, la giustizia verso i più deboli e la prosperità per tutti. Ed è nel contesto di questo viaggio sacro, miei cari fratelli e sorelle, che ci siamo riuniti per celebrare la nostra unità nella diversità. Siamo qui per smentire alcuni fra i cinici moderni che accusano le religioni di essere la causa dei conflitti. Siamo qui per affermare che le religioni sono il cammino verso la pace interiore ed esteriore. Il Myanmar è una nazione caratterizzata da una profonda tradizione religiosa e spirituale. È la terra delle grandi religiosi, è la terra del buddismo Teravada, la terra di Vipassana, la terra di molte altre religioni. Essa è una nazione arcobaleno. Il popolo del Myanmar ascolta con regolarità discorsi improntati alla religione. La vita e la testimonianza dei leader religiosi hanno un impatto profondo e duraturo sulla vita delle persone. Se si guarda agli ultimi duemila anni di storia alle nostre spalle, non vi è mai stata una vera e totale pace nel mondo. Anche oggi milioni di persone al mondo sono affette a vario titolo dalla guerra. La nostra battaglia in quanto esseri umani è quella di vivere in pace. Tuttavia, i conflitti persistono. Fratello contro fratello. Il sangue di Abele ucciso da suo fratello Caino nelle prime pagine della Bibbia corrisponde a verità in molte parti del mondo. L’uomo sembra essersi evoluto nutrendosi di odio, secondo la sua natura primordiale. Il potere, il denaro e il controllo insanguinano le nazioni. Le guerre nel XXmo secolo hanno ucciso oltre 130 milioni di persone. Non sappiamo quanti siano stati uccisi e quanti moriranno nei giochi di potere fra nazioni. Le grandi religioni affrontano questo problema. Gli insegnamenti di Buddha contenuti nel Marga che esortano alla compassione e alla misericordia sono un grande contributo alla pace. Il buddismo insegna la compassione non solo verso gli esseri viventi, ma anche per le cose viventi come gli alberi. In questo Paese vi sono circa 500mila monaci che possono diffondere il grande messaggio di Buddha che invita alla compassione come religione comune di tutto il Myanmar. Vi sono anche 70mila monache buddiste. Altre religioni, come quella cattolica, annoverano oltre 2500 suore, circa 700 preti. Ogni giorno, quanti di noi hanno abbracciato la vita sacerdotale hanno una grande opportunità per diffondere il messaggio della semplicità, del servizio, della condivisione. Questa conferenza riunisce leader religiosi diversi affinché si impegnino in un linguaggio di pace e al fine di esplorare la via attraverso la quale le religioni possano diffondere la pace nel Paese, come possano le fedi contribuire alla comprensione reciproca fra parti. Non ci riuniamo in quanto politici, non come uomini di Stato o rappresentanti di gruppi armati. Siamo uomini di fede, alla ricerca del bene comune. Il mio compito è di aprire le porte della riflessione per i prossimi due giorni con il messaggio: “Mio caro popolo del Myanmar, la Pace è il cammino, la Pace è la sola strada. Facciamo in modo di guarire le ferite dell’altro, e non infliggiamoci altre ferite”. Sono sicuro che gli altri relatori rafforzeranno la nostra richiesta di pace attraverso i loro sguardi negli inviti alla pace delle altre religioni. Tutti avranno la possibilità di condividere le loro idee. Io provengo dalla tradizione cristiano-cattolica. La pace per noi nasce dalla giustizia e matura nell’amore. Papa Benedetto assicura che “Amore - la carità - sarà sempre necessario, anche nella società più giusta… In aggiunta alla giustizia, all’uomo serve e servirà sempre l’amore”. Costruire la pace, promuovere la pace è parte della nostra tradizione religiosa. La nascita di Cristo è stata annunciata attraverso la formula “La pace sia con tutti voi” e quando Gesù è risorto dai morti ha voluto impartire un solo, forte messaggio ai suoi discepoli: Pace! Beati i costruttori di pace, ha detto Gesù. Con il grande Francesco di Assisi, ogni cristiano in Myanmar prega oggi: “Fai di me uno strumento di pace-Dove è odio che io porti l’amore”. Mahatma Gandhi è il grande apostolo della non violenza e ha tratto grande insegnamento dal sermone di Gesù sulla Montagna. Come cristiani, cerchiamo pace per questa terra. Invito tutti voi a pregare per Francesco di Assisi: “Fai di me uno strumento di pace! Dove è odio che io porti l’amore”. 1 - Il passato, è un passato ferito, ma le religioni possono guarire la nazione e darle un futuro di speranza. La nostra è una terra benedetta. È una terra dorata. Shew Myanmar. Oro, giada, minerali sopra o sotto il terreno. Dio e la natura ci hanno concesso beni a sufficienza per essere tutti ricchi e prosperi. Siamo l’invidia di molte nazioni per la bellezza naturale e le infinite risorse. Più di ogni altra cosa, questa nazione è benedetta da una gloriosa tradizione spirituale e da un popolo famoso in tutto il mondo per la grazia e l’ospitalità. A dispetto di queste e molte altre benedizioni, abbiamo una storia di ferite. La dura guerra per la libertà, vinta al prezzo di enormi sacrifici ne è stato lo scioccante inizio. I fondatori di questa nazione sono stati ucrcisi dall’odio. I conflitti iniziati 60 anni fa continuano a infestare gran parte del Myanmar. La lista infinita dei morti è deprimente: In ogni parte del Paese, l’odio ha seppellito i nostri giovani in anonime bare. Migliaia i rifugiati, migliaia gli sfollati interni. I nostri conflitti e le nostre guerre hanno trasformato quello che un tempo era un Paese ricco in uno dei più poveri della regione. Abbiamo ridotto migliaia dei nostri giovani nelle più svariate forme di moderna schiavitù. La minaccia della droga è diventata fonte di un omicidio silenzioso. Dobbiamo continuare a ferirci l’un l’altro attraverso l’odio? In quanto popolo, possiamo curarci a vicenda? Possiamo trasformare quanti predicano odio in ambasciatori di pace? Le religioni possono aiutarci a non guardare agli altri come cristiano, musulmano, buddista, indù, ma come fratelli sorelle di questa grande nazione? Tutto questo può essere fonte di pace e speranza per tutti? Il nostro essere qui riuniti è un tentativo di democratizzare il cammino di pace di questo Paese. Non penso che vi sia odio fra persone. Questo è emerso nel contesto dei grandi cataclismi naturali. Durante il ciclone Nargis, i monaci buddisti salvavano tutti i villaggi, i gruppi cristiani distribuivano aiuti a tutti. La compassione era la religione comune del Myanmar. Vogliamo coinvolgere le persone comuni, vogliamo portare la voce del nostro popolo alle conferenze di pace. I nostri leader stano cercando attraverso la Conferenza di pace di Panglong di unire i vari capi. Apprezziamo questo sforzo. Il nostro unirci è per farci sentire da quanti detengono il potere, quanti hanno la responsabilità di prendere decisioni, perché tutti sappiano che le religioni in questo Paese chiedono la pace e desiderano lavorare in comune con gli attori statali e non, per garantire una pace duratura. Facciamo che le voci del popolo siano udite in tutte le conferenze di pace. Vorrei parlare di alcuni dei più grossi ostacoli al nostro pellegrinaggio di pace. Una volta John F Kennedy ha detto che “quanti non vogliono imparare dagli errori della storia, saranno condannati a ripeterli”. Negli ultimi 60 anni il nostro Paese ha atteso invano la pace. Per questo è urgente accettare e rimuovere alcuni fra i più grossi ostacoli alla pace. 2 - I grandi ostacoli alla pace: 1) Abuso della cultura e della religione per odio: Nessuna cultura o religione è violenta in se stessa. Tutte insegnano pace e armonia. Ma vi sono momenti in cui religioni e culture sono oggetto di abusi da parte di elementi senza scrupoli, il cui obiettivo è diffondere l’odio fra le persone. Tutti noi qui riuniti dobbiamo opporre resistenza ai discorsi di odio presenti in tutte le religioni e contro tutte le persone. Non vi è alcuno spazio per l’odio nelle religioni. 2) Negazione della dignità della diversità: Le nazioni che celebrano la diversità come punto di forza hanno sempre prosperato. Gli Stati Uniti, l’Europa e molti Paesi al mondo hanno riconosciuto la dignità della diversità. Unità nella diversità è la forza di una nazione. La predilezione per una razza, per una cultura e una religione finiranno di sicuro col portare malcontento e una risposta di natura violenta. Vi sono qui sette grandi tribù e 135 etnie. Che nazione variopinta, non dovremmo dunque celebrare i nostri così vibranti colori? 3) La maledizione delle risorse: Molti autori ritengono che le radici del conflitto in Myanmar affondano nella guerra per le risorse. La nostra nazione possiede oro, giada, legname pregiato, olio e altri minerali. La mancanza di trasparenza di alcuni individui e di certe compagnie ha causato conflitti in molte parti del Paese. La nazione ha bisogno di muoversi nella direzione del federalismo economico. Il generale Aung San era pronto a discutere di questa soluzione nella prima Conferenza di Panglong. Le risorse del Myanmar appartengono al popolo del Myanmar. 4) I benefici diseguali della moderna economia: La moderna economia è a beneficio di pochi ed è fonte di frustrazione per migliaia. Anche dopo che è sorta la democrazia nel nostro Paese, la lunga mano delle compagnie sulle risorse non si è allentata. Il furto di terreni, le concessioni di terre ai ricchi, gli affari a vantaggio dei ricconi rendono i poveri e i derelitti ancor più feriti e discriminati. 5) La risposta armata, la violenza, la guerra: Negli ultimi 60 anni, tutte le parti in causa nei conflitti hanno optato per la risposta armata come metodologia predominante. Sebbene molti gruppi abbiamo aderito al cessate il fuoco, altri hanno continuato a nutrire dubbi. La violenza non ha portato ad alcuna risoluzione dei conflitti, ma solo una agonia ancora più grande e lo sfollamento per i più poveri. 3 - Il ruolo della religione, cosa possono fare le religioni per la pace nel Paese. Religioni - Il loro sforzo di umanizzazione - di fratellanza per l’umanità: “Occhio per occhio rende l’umanità cieca” diceva Gandhi. L’odio è un animale istintivo in attesa di esplodere nella natura umana. Leader dalla visione ristretta hanno manipolato le religioni per fomentare l’odio. Le religioni esistono per rendere ancora più umani gli uomini e le donne, non per insegnare la vendetta. Come il filosofo delle religioni Karen Armstrong ha avvertito le religioni non possono essere usate per creare “fiumi di sangue”. Le religioni si impegnano a costruire la fratellanza fra tutti. Tutte le fedi si muovono verso la pace interiore ed esteriore. Buddismo, islam, induismo e cristianesimo: Il Signore Buddha ha sempre pregato “la pace esteriore deriva dalla pace interiore” e attraverso varie meditazioni ha insegnato ai fedeli di controllare gli istinti violenti che spesso sono insiti nella natura umana. Il buddismo invoca con forza la pace. Metta (misericordia) e Karuna (compassione) sono i due occhi del buddismo. Anche gli stessi pensieri violenti sono contro il buddismo. Per i cristiani, la parola di Gesù è chiara e netta: beati i promotori di pace, Costruire la pace è compito di ogni credente. In modo meraviglioso, l’islam indica ai propri fedeli: se qualcuno fa qualcosa che ti ferisce fai una promessa ad Allah e a te stesso, perché tu non faccia la stessa cosa ad un altro. L’induismo adora “Shanti” come uno degli attributi della divinità. Tutte le religioni perseguono la pace. Tutta la nostra gente crede nelle religioni, tutti i gruppi armati, i gruppi etnici, l’esercito, i governativi sono credenti. Come spieghiamo dunque 60 anni di conflitti? Le religioni hanno fallito con la nostra gente? Le religioni e il loro ruolo nella costruzione del processo di pace. Dato che gli abitanti del Myanmar nutrono un sentimento così profondo della religione, e seguono le linee guida dei leader religiosi, ogni guida religiosa ha il dovere morale di promuovere la pace ad ogni livello. Frequenti incontri fra fedeli di tutte le religioni favorirebbero dialogo e maggiore comprensione fra le persone. La mancanza di dialogo fra persone ha reso gli altri incontri di pace un esercizio futile. Pace e armonia ad ogni livello aiuteranno tutte le Conferenze di Panglong del futuro. Le persone di fede hanno un ruolo nel dialogo e nella costruzione della pace. I religiosi nel Paese sono più numerosi dell’esercito e dei gruppi armati-Formiamo un esercito di pace: L’esercito del Myanmar è composto da circa 500mila unità. I monaci buddisti sono più di 500mila, le religiose buddiste oltre 70mila. Migliaia i pastori cristiani. La Chiesa cattolica annovera oltre 700 sacerdoti e 2300 suore. Assieme superiamo il numero di tutti quelli che credono in una soluzione armata. Noi, l’esercito della pace, dobbiamo mostrare attraverso la nostra parola e le nostre azioni che questa nazione può tornare alla pace attraverso il dialogo e la comprensione reciproca. È finito il tempo per una soluzione violenta. È tempo di pace per tutti. Una road-map della Conferenza: Dato che questa è la prima conferenza, vogliamo precisare che si tratta di un lungo viaggio e siamo qui per tracciare la road-map di questo lungo viaggio. I prossimi due giorni ascolteremo i vari relatori e tutti noi avremo la possibilità di discutere di queste questioni all’interno dei vari gruppi. E visto che si tratta di una iniziativa interreligiosa di pace, ascolteremo le varie opinioni sulle prospettive di pace in Myanmar. Vi sono altri attori e saremo ben felici di ascoltare le loro opinioni. A mio avviso, vi sono i seguenti punti da affrontare: 1) La Conferenza deve delineare il ruolo delle religioni nel processo di pace. Ad oggi, tutti i colloqui di pace e le conferenze hanno escluso i leader religiosi, La maggior parte dei leader religiosi hanno lasciato che fossero altri attori a delineare il percorso di pace. L’influenza morale della religione sul popolo del Myanmar è un grande bene che andrebbe utilizzato per garantire maggiore comprensione fra comunità. Spero che emerga una maggiore chiarezza dopo questa due giorni di incontri. 2) Partecipazione a future iniziative di pace di livello nazionale-Una terza Conferenza di Panglong: I fedeli devono giocare un ruolo costruttivo nelle conferenze di pace sul piano nazionale. I leader religiosi sono stati esclusi dalle ultime conferenze. Dobbiamo essere inclusi e in quanto persone di fede dobbiamo portare le prospettive della religione nella pace. 3) Iniziative interreligiose e di pace di vari livelli: Crediamo che questa conferenza nazionale sia un punto di partenza di un lungo viaggio. Questo viaggio non si conclude con questa conferenza. Tutti noi sappiamo che dobbiamo tornare indietro e promuovere iniziative di pace a livello locale, in grado di catturare l’interesse di tutte le persone. 4) Dichiarazioni congiunte di pace sul terreno: Mi auguro che questa conferenza possa concludersi con un documento, non per una nota fine a se stessa ma per una road-map che indichi ulteriori iniziative una volta che saremo tornati nei nostri luoghi di origine. 5) Lavorare per rimuovere gli ostacoli alla pace: Nelson Mandela, Mahatma Gandhi e altri grandi leader non erano spaventati nell’affrontare alla radice il problema che causa il conflitto. Questa sagacia è necessaria per il nostro Paese. Una nazione che ha bisogno di capire che ciascun essere umano nato in questa terra deve essere trattato con uguale e grande dignità. Qualsiasi percezione di discriminazione deve essere affrontata con coraggio. Le questioni inerenti l’identità, la cultura e le risorse devono essere affrontate in modo trasparente. 6) Risorse-trasparenza: il Myanmar è una delle nazioni più ricche sulla terra e al suo interno vive una delle popolazioni più povere. Questa ricchezza che possediamo va a beneficio di pochi. Il futuro del Myanmar dipende dalla sua capacità di trasparenza nell’uso di queste risorse. Molti dei conflitti nascono proprio da questioni inerenti la condivisione delle risorse. Conclusione Investire nella speranza, investire nella pace-La pace è possibile, la pace è l’unica via A dispetto di tutte le sfide, sono fiducioso. Guardiamo indietro, agli ultimi 10 anni. Vi è un’alba di democrazia. Mentre il Medio Oriente è affondato in una spirale di violenza, il Myanmar ha mostrato al mondo che una transizione pacifica del potere è possibile! Il Myanmar ha mostrato che persone, un tempo nemiche possono sedersi assieme in Parlamento e portare risultati sorprendenti. È nel potere del leader e degli abitanti del Myanmar di affrontare insieme le sfide. Abbiamo visto il Vietnam, dopo decenni di guerra, scegliere il cammino della pace e registrare in breve tempo una crescita economica, raccogliendo i dividendi della pace per il suo popolo. La Cambogia ha raggiunto la pace archiviando il suo passato oscuro e trasformandosi in una nazione di speranza. Il Myanmar potrà rinascere ancora alla sua gloria, il suo incontro con il destino è arrivato. Nessuno può negare il suo posto nel palcoscenico mondiale. I dividendi della pace saranno di beneficio per tutti. Una nazione con il 40% dei giovani non può sprecare la sua ricchezza in guerre che nessuno può vincere. La pace è la sola soluzione. Questo è il nostro sogno. Facciamo in modo che si trasformi in realtà. Vorrei concludere questa mia riflessione citando Martin Luther King e parafrasando le sue parole immortali: Io ho un sogno, questa mattina, che la pace in Myanmar diventerà una realtà in questo giorno. E con questa fede usciremo e scaveremo un tunnel di speranza attraverso la montagna del conflitto. Con questa fede, andremo fuori e trasformeremo il buio amaro di ieri in un domani splendente di speranza. Con questa fede, saremo in grado di raggiungere questo nuovo giorno in cui tutti i popoli di fede, i bamas e le minoranze etniche, i buddisti e i cristiani, i musulmani, gli indù e gli altri, potremo unire le mani e cantare con una inondazione di speranza: La pace, finalmente! La pace, finalmente! Grazie a Dio onnipotente, abbiamo visto splendere infine la pace nella nostra terra. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/prima_conferenza_interreligiosa_promossa_dal_cardinale_charles_maung_bo/news?lang=it Fri, 05 May 2017 07:22:39 GMT 591fa249dfaa4aa0ada9f50da63d3c3b La Chiesa cattolica birmana appoggia l'indagine ONU sulla violazione dei diritti umani 2017-04-04T15:39:30.9700000+02:00 La Chiesa cattolica birmana, le organizzazioni della società civile e molte organizzazioni internazionali hanno espresso il pieno sostegno alla decisione ONU di effettuare una indagine ufficiale ed una missione per indagare sulla violazione dei diritti umani contro i mussulmani Rohingya nello Stato Rakhine. La decisione è stata assunta ufficialmente dal Consiglio ONU per i Diritti Umani che ha promosso una “missione internazionale di verifica” per “assicurare la piena credibilità e garantire la giustizia per le vittime” delle violazioni dei diritti umani nello Stato Rakhine. Contemporaneamente è stato esteso il mandato del Relatore Speciale ONU sulla situazione dei diritti umani in Birmania. Il governo birmano si è ufficialmente dissociato dalla risoluzione ONU. In Una nota inviata alla Fides, l’ONG cristiana “"Christian Solidarity Worldwide" (CSW) osserva: “La risoluzione del Consiglio ONU Per i diritti Umani manda un importante messaggio al popolo birmano: la comunità internazionale è impegnata ad affrontare la situazione drammatica nel paese. Siamo spiaciuti che il governo birmano si sia dissociato dalla risoluzione e sollecitiamo la sua piena collaborazione con la missione per la definizione dei fatti, garantendo un accesso illimitato e incondizionato ai rappresentanti ONU in particolare nello stato Rakhine ma anche negli Stati Kachin e Shan. Esistono infatti rapporti riguardanti profonde violazioni dei diritti umani anche nel nord del paese” CSW chiede anche all’esercito birmano di interrompere immediatamente l’offensiva militare nel Rakhine per permettere l’immediato accesso agli aiuti umanitari e agli sfollati. La condizione della popolazione mussulmana Rohingya si è deteriorata rapidamente dall’ottobre scorso, quando 9 guardie di confine sono state uccise in un attacco nello Stato Rakhine al confine con il Bangladesh. L’esercito birmano ha etichettato l’incidente come “una attacco terroristico” lanciando una ampia offensiva contro i civili che ha causato una seria crisi umanitaria e la fuga di molte persone. I militari sono accusati di aver commesso profone violazioni dei dirittiumani contro i Rohingya, dell’incendio di case, di esecuzioni senza processo, torture e stupri di massa. A febbraio scorso, secondo i risultati di una missione in Birmania, l’alto commissario ONU per i Diritti Umani ha pubblicato un “Rapporto Flash” sulle violazioni dei diritti nello Stato Rakhine ed ha parlato di “politiche orchestrate da parte di un gruppo etnico o religioso con l’obiettivo di terrorizzare la popolazione civile di un altro gruppo etnico religioso” cacciandoli da un dato territorio. Secondo il rapporto dal 9 ottobre scorso circa 90.000 Rohingya sono stati sfollati. (Agenzia Fides 30/03/2017) http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_chiesa_cattolica_birmana_appoggiano_la_richiesta_onu_per_una_indagine_sulla_violazione_dei_diritti_umani/news?lang=it Tue, 04 Apr 2017 13:39:30 GMT 4486e385c20a444bba3eb98c2afd48ca H&M, il marchio globale lavora in Birmania conuna azienda cinese che viola i diritti fondamentali del lavoro 2017-02-27T17:15:10.4430000+01:00 Come spesso accade grandi marchi internazionali si affidano ad aziende rapaci che violano i diritti umani fondamentali. Le multinazionali devono far rispettare le norme internazionali e le leggi e, in caso di profonde violazioni devono interrrompere i contratti di subfornitura e cambiare fornitori. La Century Tex, azienda cinese che lavora per H&M, la catena di fashion a basso costo per giovani, infatti è stata denunciata ripetutamente per aver violato i diritti fondamentali dei propri lavoratori in Birmania. La Hundred Tex, azienda cinese che produce per H&M nella zona industriale di Hlaing Tar Yar non ha pagato per ben 15 mesi, dal dicembre 2015 il salario minimo ne gli straordinari a molti lavoratori, nonostante le richieste del funzionario del ministero del lavoro che aveva ordinato alla fabbrica di pagare gli arretrati. Non solo, la fabbrica si era rifiutata di pagare gli straordinari previsti per legge, dal settembre 2015, data in cui è stato fissato il salario minimo, concedendo il pagamento degli arretrati per soli sei mesi. Il totale restituito complessivamente ai lavoratori ammontava a circa 40.000/47.000 €. Inoltre i giovani lavoratori e le lavoratrici non venivano retribuite secondo la loro professionalità, così come previsto nel settore dell'abbigliamento dove il salario è legato alle competenze. Il sindacato CTUM aveva aiutato i lavoratori a costituire il sindacato della Hundred Tex e a formare i rappresentanti dei lavoratori sulla contrattazione con il management dell’azienda. Secondo la legge per la risoluzione delle controversie di lavoro, ogni azienda dovrebbe formare un comitato di coordinamento paritetico (WCC) composto da almeno due rappresentanti dei lavoratori e due rappresentanti dei datori di lavoro. Il sindacato ha inviato le due candidature per il WCC, tuttavia la direzione aziendale si è rifiutata di formare il WCC, non ha riconosciuto il sindacato e si è rifiutata di parlare con i suoi rappresentanti aziendali. La violazione dell'accordo siglato Nel contratto firmato il 15 dicembre, si sono concordati 11 punti. L’azienda ne ha violati 4 e i lavoratori cercato di ottenere un incontro negoziale. Visto il rifiuto della direzione, i lavoratori e le lavoratrici hanno chiesto aiuto alla CTUM che ha contattato H & M perchè contribuisse a risolvere la controversia alla Century Tex. I appresentanti della CTUM e di H & M sono andati in fabbrica il 26 gennaio cercando di convincere la direzione a formare il WCC, secondo quanto previsto dalla legge e hanno parlato con i rappresentanti del sindacato. Ma la direzione si è rifiutata di fare altrettanto. Dopo una giornata di riunione, la Century Tex ha accettato di parlare con i rappresentanti sindacali. Tuttavia la riunione non ha prodotto nessun miglioramento. E nessuna proposta sindacale è stata presa in considerazione. Licenziamento arbitrario del Presidente del sindacato. Poi, il 30 Gennaio, il presidente del sindacato della Century Tex, dopo essere rientrato al lavoro a seguito di una malattia è stato licenziato nonostante avesse tutti i documenti che dimostravano la sua malattia, la lettera di congedo autorizzato dal Dipartimento di sicurezza sociale, la lettera dei medici della clinica e il libretto sanitario. In base a questi documenti sia il suo supervisore locale e che un supervisore cinese lo avevano autorizzato a mettersi in malattia. La CTUM aveva cercato di convincere la direzione perché reintegrasse il sindacalista. Anche il supervisore del sindacalista aveva ammesso che presidente del sindacato era stato autorizzato a prendere la malattia dal supervisore cinese. Poi il 31 gennaio è iniziato lo sciopero e la CTUM e H & M hanno cercato di risolvere il caso della Century Tex e le 19 richieste avanzate da parte dei lavoratori,con lo sciopero. Tutte le richieste sono in linea con le leggi nazionali e il codice di condotta H&M. Le richieste comprendevano il reintegro dei rappresentanti dei lavoratori licenziati, per migliori condizioni di lavoro, la soluzione dei problema di salute). H & M e CTUM avevano promosso tre negoziati di tempo, insieme con i proprietari delle aziende e dei lavoratori. Il proprietario di una fabbrica non era disposto a creare buone relazioni industriale con tutte le parti. Lui non ha ascoltato i rappresentanti di H & M, ne si preoccupa delle leggi del paese. Così i lavoratori frustrati hanno causato degli incidenti di fronte alla fabbrica. Il 24, l' arbitrato ha deciso la riassunzione dei licenziati tra cui il presidente del sindacato. L’imprenditore cinese invece, aveva abbandonato la riunione dichiarando falsamente, che i lavoratori avevano sequestrato i rappresentanti cinesi in fabbrica e avevano appiccato il fuoco. Ma queste illazioni non sono state confermate dalla polizia, che invece ha chiesto ai rappresentanti della CTUM di contribuire a tranquillizzare gli animi e a portar fuori i rappresentanti cinesi dalla fabbrica, che invece non erano stati per nulla sequestrati. Ora il lavoro è ripreso e la trattativa continua. Serve una azione forte che convinca H&M a cambiare fornitore scegliendo tra coloro che si impegnano a rispettare i diritti del lavoro. -7:25 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/h_m_il_marchio_globale_lavora_in_birmania_conuna_azienda_cinese_che_viola_i_diritti_fondamentali_del_lavoro/news?lang=it Mon, 27 Feb 2017 16:15:10 GMT 33c3cee1198a4a69a1ff7719555f6406 Aung San Suu Kyi sollecita la firma dell'accordo nazionale di cessate il fuoco 2017-02-13T12:05:32.8670000+01:00 La Consigliere di Stato Aung San Suu Kyi ha colto l'occasione della commemorazione dell’Union Day, tenutasi domenica nello Stato Shan, per sollecitare i non firmatari del cosiddetto accordo di cessate il fuoco a livello nazionale (NCA), ad abbandonare le loro riserve e avere la "fiducia in se stessi" aderendo all’ accordo. Parlando a Panglong, nello Stato di Shan, dove suo padre, Aung San e 23 leader etnici 70 anni fa, avevano firmato l'accordo originale di Panglong, Suu Kyi ha ricordato le origini storiche della giornata, la mancata attuazione del patto per la post-indipendenza della Birmania e le sue speranze per il futuro in un paese ancora devastato dalla guerra civile. "Niente è facile da realizzare. Dall’indipendenza ad oggi non abbiamo raggiunto la pace. Come tutti sapete, ci sono conflitti in atto tra e in mezzo a noi, in un posto o in un altro. Raggiungere la pace è una opportunità come pure un dovere ", ha detto Suu Kyi, secondo una traduzione non ufficiale del suo discorso. "Voglio chiedere ai gruppi etnici nazionali, che non hanno ancora firmato il trattato di cessate il fuoco di firmarlo con coraggio e fiducia in se stessi. Unitevi a noi nel nostro accordo di Panglong del ventunesimo secolo, "ha detto. Solo otto dei gruppi armati del paese hanno firmato il NCA il 15 ottobre 2015, mentre circa una dozzina ha sospeso la firma o ha negato la possibilità di unirsi all'accordo. Suu Kyi ha sempre spinto perché la firma dell’accordo venga considerata un pre-requisito per ottenere un posto formale, al tavolo dei negoziati, visto che il processo di pace sta andando avanti, una posizione posta dall’USDP quando era al potere e che Aung San Suu Kyi ha condiviso. "Il coinvolgimento o l’ intervento di altri probabilmente sembra essere un problema", Suu Kyi ha detto Domenica parlando del processo di pace. "Nel nostro paese, alcune persone non vogliono la riconciliazione nazionale e la pace. Ciò può derivare da punti di vista o per altri motivi. Tuttavia, non dobbiamo avere paura di questi atteggiamenti e posizioni negative. Questi possono essere superati attraverso il nostro giudizio, l'unità e coraggio ". Il governo ha programmato per il 28 febbraio la seconda tornata della Conferenza di Panglong almeno un alto funzionario coinvolto nel processo di pace, ha sottolineato che solo i firmatari dell’NCA saranno ammessi a partecipare. Suu Kyi è stato raggiunta domenica dal capo negoziatore della pace, il dottor Tin Myo Win, primo ministro dello Stato Shan, dal tenente generale Yar Pyai, dai rappresentanti dei partiti politici e dai membri delle minoranze etniche. Altre Cerimonie per la celebrazione dell’ Union Day si sono tenute anche a Rangoon e Naypyidaw. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/aung_san_suu_kyi_sollecita_la_firma_dell_accordo_nazionale_di_cessate_il_fuoco/news?lang=it Mon, 13 Feb 2017 11:05:32 GMT 218bcbdc6ae747bdb59b1a5c6f442449 ARRESTATI DUE PASTORI BATTISTI ACCUSATI DI ASSOCIAZIONE A DELINQUERE 2017-01-31T17:43:37.4130000+01:00 Due pastori battisti provenienti dallo Stato Kachin, Lanjaw Gam Seng, 35 anni, e Dandaw Naung Lat, 65, sono stati accusati, la settimana scorsa, di assciazione a delinquere. I due si trovavano nello Stato Shan, diretti verso la base militare di Byuha Gon, quando avrebbero ricevuto una chiamata, anonima, con cui venivano convocati presso la Stazione di Polizia di Muse dove, stando alle dichiarazioni del portavoce presidenziale, Zaw Htay, sono tenuti sotto custodia, accusati di aver aiutato, a dicembre, un giornalista ad introdursi in una Chiesa cattolica danneggiata dai raid delle forze di Governo, nella città di Mongko, nello Shan; i militari non avrebbero gradito la natura del gesto dei due pastori che, per rappresaglia, sono stati immediatamente messi sotto custodia. Il governo, il 10 gennaio scorso, aveva negato la cattura dei due, che, come dichiarato da Zaw Htay “ Secondo il nostro rapporto territoriale sarebbero stati presi dal KIA ( Kachin Indipendence Army), non dai militari” - da novembre, infatti, lo stato Shan è in preda al conflitto armato tra le forze governative e l’Alleanza del nord, di cui anche il Kia fa parte -; nove giorni dopo è stata divulgata la notizia del loro arresto con “Accusa di reclutamento e spionaggio per conto dei ribelli”. Il portavoce del presidente ha successivamente dichiarato che il governo era già venuto a conoscenza del motivo della scomparsa dei due e che stavano “ Monitorando la situazione”. Ora, alcune Associazioni per la Difesa dei Diritti internazionali si stanno rivolgendo ai rappresentanti dell’ esercito governativo affinché i due vengano rilasciati al più presto e ricevano un trattamento adeguato durante la detenzione, oltre a richiedere che possano usufruire di un avvocato personale; come ha affermato Phil Robertson, vice direttore della direzione asiatica di Human Rights Watch, “Crediamo che abbiano diritto di scegliere il proprio difensore, se decideranno di avvalersi di un difensore d’ufficio sarà nel loro diritto; come rappresentante della Convenzione Anabattista del Kachin sarei sorpreso se non fossero in grado di trovare un legale personale” ha inoltre aggiunto “Crediamo che l’accusa di associazione a delinquere potrà essere revocata ad entrambi, o comunque scontata, secondo il quadro internazionale”. Robertson si è mostrato molto contrariato alla mancata dichiarazione, da parte del governo, della detenzione dei due pastori affermando che “avrebbero dovuto dire da subito dove si trovavano invece di incolpare il KIA”. Secondo l’esercito Dumdaw Shawn Lat “Ha agito come informatore e reclutatore per conto del KIA” , è quanto emerso da una dichiarazione ufficiale di giovedì, anche se ancora non ci sono prove valide a sostegno dei capi d’accusa. A tal proposito, ha affermato lo stesso Robertson “ Il modo in cui i militari stanno gestendo il caso è la dimostrazione della necessità ,che il paese ha, di conformarsi ai principi internazionali sui Diritti dell’Uomo; sono sempre più i pericoli per la popolazione e c’è bisogno di un'azione che cambi la lo stato delle cose al più presto”. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/arrestati_due_pastori_battisti_accusati_di_associazione_a_delinquere/news?lang=it Tue, 31 Jan 2017 16:43:37 GMT 27cf7460b25d4f30a8a69be831cec1d2 Gravissimo attentato politico a Yangon. Ucciso il costituzionalista birmano consulente dell'NLD 2017-01-31T11:44:41.8030000+01:00 ASSASSINATO NOTO COSTITUZIONALISTA MUSSULMANO CONSIGLIERE DELL'NLD E ATTIVISTA DEI DIRITTI UMANI. E' UN GRAVISSIMO ATTACCO ALLA STABILITA' DEL PAESE afferma in una nota Italia-Birmania.Insieme, che chiede vengano arrestate le persone e i rappresentanti delle organizzazioni che hanno pianificato l'omicidio politico. Migliaia di persone si sono radunate al centro di Yangon per onorare Ko Ni, avvocato costituzionalista di religione mussulmana, consulente di Aung San Suu Kyi e dell’NLD che è stato assassinato domenica all’aeroporto di Yangon. Ko Ni, di ritorno da una riunione in Indonesia per discutere delle tensioni etnico religiose nello stato Rakhine, edè descritto come persona insostituibile, dall’NLD, è stato ucciso in un attentato. “ denunciamo con forza l’assassionio di Ko Ni, come atto terroristico nei confronti delle politiche dell’NLD” anche un tassista che aveva cercato di fermare l’assassino è stato ucciso. Ko Ni è stato ucciso appena fuori dall’aeroporto mentre teneva in braccio suo nipote. Il sospetto ha cercato di dileguarsi e molti tassisti hanno cercato di fermarlo. Il sospetto indicato dalla polizia come Kyi Lin di 53 anni ma non se ne conosce il motivo. Le tensioni e anti mussulmane stanno crescendo nel paese e vi sono sostegni alle azioni militari nello stato Rakhine. Ko Ni oltre ad essere un esperto costituzionalista era un forte sostenitore dell’NLD contro lo strapotere dei militari e aveva contribuito a elaborare la legge contro le azioni di odio e avava sostenuto i diritti delle minoranze, compresi i Rohingya. I suoi famigliari ed amici hanno dichiarato che Ko Ni aveva ricevuto molte minacce di morte da parte di organizzazioni nazionalista buddhiste. Il leader NLD Tin Oo ha affermato che la morte di Ko Ni è “una grande perdita per il paese, per le forze democratiche e per noi.” Amnesty International ha dichiarato che l’omicidio ha “tutte le caratteristiche di un assassinio” e ha chiesto una indagine ampia e approfondita sulla morte di un uomo descritto come un attivista senza sosta per i diritti umani! Migliaia di persone compresi parlamentari, attivisti e monaci buddhisti hanno partecipato ai funerali al cimitero mussulmano. " voglio dire che siamo tutti scioccati e veramente tristi” ha dichiarato l’ambasciatore USA Scot Marciel. "Conoscevo Ko Ni e il suo impegno per il paese e la democrazia” http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=27cf7460b25d4f30a8a69be831cec1d2 Tue, 31 Jan 2017 10:44:41 GMT 81a502fc7d544086bfc49dffcc2fbb57 il partito di opposizione chiede pretestusamente la convocazione del Consiglio Nazionale per la Difesa e Sicurezza 2017-01-26T16:49:53.6630000+01:00 C’era da aspettarselo. Il partito di opposizione birmano USDP e i suoi alleati hanno chiesto l’intervento del Consiglio Nazionale per la Difesa e la Sicurezza (NDSC) perché affronti la crisi della sicurezza e dello stato di diritto nel paese. Il Consiglio Nazionale per la Difesa e la Sicurezza, previsto dalla costituzione del 2008 è un organismo sovraordinato al Governo e al Parlamento ed è stato creato appositamente con l’obiettivo di poter avocare a se tutti i poteri e di convocare lo stato di emergenza. Degli 11-membri dell’NDSC nominati dall’ex Presidente U Thein Sein, 6 sono militari e sono quindi la maggioranza. Facendo riferimento agli attacchi del 9 ottobre scorso alle postazioni dei militari nello stato Rakhine, il Presidente dell’USPD U Than Htay ha chiesto appunto l’intervento del Consiglio. All’incontro sulla situazione della sicurezza e sullo stato di diritto erano stati invitati 10 partiti politici, compreso la Lega Nazionale per la Democrazia, la National Unity Party, il National Democratic Force e i partiti etnici Karen. Non c’era alcun dubbio che l’USDP criticasse il governo per non aver nonostante vi fosse stato un incontro tra il Presidente U Htin Kyaw, il Consigliere di Stato Aung San Suu Kyi e il capo delle forze armate Gen Min Aung Hlaing. Il capo dell’USDP ha anche criticato la revoca della legge sulle emergenze e la revoca delle norme per l’amministrazione dei villaggi secondo la quale i cittadini devono informare le autorità nel caso abbiano ospiti per la notte. Alcuni partecipanti hanno anche proposto la formazione di una nuova agenzia nazionale per la sicurezza, nonostante vi siano già un proliferare di agenzie come l’ Office of the Military Security Affairs of Burma Army, e altre come il Bureau of Special Investigation controllato dal Ministero degli Interni. Il capo del gruppo tecnico del Joint Monitoring Committee costituito nel quadro dell’accordo nazionale per il cessate il fuoco, Dr. Min Zaw Oo, che ha discusso il punto connesso con la sicurezza nazionale e la transizione democratica ha sottolineato: “ quello di cui abbiamo bisogno in particolare è una politica nazionale della sicurezza che il governo, le forze armate e il parlamento possono concordare. Se avessimo tale politica avremmo una strategia nazionale per la sicurezza.” Tra le altre questioni discusse vi è stata quella della accettazione o meno del ritorno dei Rohingya, che erano fuoriusciti a suo tempo dal paese,la formazione di una Commissione consultiva sullo Stato Rakhine, la nomina di un consigliere nazionale per la sicurezza. L’incontro si è concluso con una dichiarazione congiunta firmata dall’ex partito di governo l’USDP e altri 14 partiti politici nella quale si afferma che la sicurezza socio economica del popolo sta diventando sempre più debole e che anche la sicurezza dello stato è a rischio. La dichiarazione comune ha sottolineato come l’attuale governo ha ignorato le discussioni parlamentari, le preouccpazioni dei partiti politici e i suggerimenti riguardanti la formazione della Commissione Consultiva sullo Stato Arakan guidata da Kofi Annan. “Il governo non ha consultato il NDSC quando ha preso una decisione così importante” e la recente nomina del National Security Advisor è stata fatta dal governo nazionale senza alcuna consultazione. L’NDSC dovrebbe gestire le minacce alla sicurezza e allo stato di diritto cin atto nel paese.” La dichiarazione chiede anche una spiegazione chiara dal governo sui piani nei confronti dei Rohingya che sono fuggiti a seguito della repressione da parte delle forze di sicurezza, visto che la gente teme che il governo possa accettare il rientro dalla finestra di un ampio gruppo senza cittadinanza. L’ONU ha dichiarato che circa 65.000 persone si sono rifugiate in Bangladesh temendo un ulteriore repressione da parte delle forze di sicurezza, dopo una serie di attacchi armati alle guardie di confine. Recentemente l’inviato speciale birmano U Kyaw Tin ha incontrato il primo ministro del Bangladesh Sheikh Hasina e ha discusso la questione Rohingya rifugiatisi in Bangladesh,. Daw Aye Aye Soe, Vice direttore generale del Ministero Affari Esteri, ha dichiarato al the Irrawaddy che si procederà ad una verifica da entrambe le parti e che coloro che coloro che avevano lasciato il paese sarebbero stati fatti rientrare a tempo debito. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_partito_di_opposizione_chiede_pretestusamente_la_convocazione_del_consiglio_nazionale_per_la_difesa_e_sicurezza/news?lang=it Thu, 26 Jan 2017 15:49:53 GMT df1b34c12cc946dd946bc169e0cef7ad Conclusioni della rappresentante ONU Lee, al termine della missione negli Stati Rakhine e Kachin 2017-10-18T23:07:33.5030000+02:00 A conclusione della sua missione la Relatrice speciale ONU per la Birmania Yanghee Lee ha rilasciato una dichiarazione conclusiva nella quale sottolinea come, nonostante i positivi sviluppi nel paese, ci sia ancora una lunga strada da fare affinchè gli individui siano liberi di condividere cosa succede loro, di vivere pacificamente senza paura. ha sottolineato come la situazione nello Stato Kachin sia estremamente preoccupante e si stia deteriorando ai confini nord e nelle zone di conflitto stia peggiorando ulteriormente. Yanghee Lee ha anche aggiunto di aver visitato il campo di lavoro forzato di Zin Gyaik, nello Stato Mon ( ufficialmente campo di produzione) dove i detenuti sono costretti a vivere con i ceppi ai piedi, anche durante il lavoro nelle cave, in assenza di sistema di reclami indipendente. Ha anche visitato la prigione di Insein e di Buthidaung e Sittwe dove vi sono detenuti accusati per aver sollevato i problemi di violazione dei diritti umani, di aver violato le norme per le assemblee pacifiche, per aver presentato denunce contro il governo. Anche nello Stato Rakhine, secondo Yanghee Lee più di 450 persone sono detenute a seguito degli scontri del 9 ottobre e molte famiglie non sapevano dell'arresto dei loro familiari. La Rappresentante ONU ha ribadito come permanga difficile l'accesso alle aree di tensione soprattuto per i rappresentanti internazionali e sottolinea la volontà dell'organizzazione a sostenere gli sforzi del governo birmano per promuovere la pace . "dalle mie riunioni e conversazioni con la Consigliere di Stato e i vari funzionari, posso vedere il loro impegno genuino e la dedizione nel migliorare le condizioni di vita delle popolazioni. In qualche modo questo impegno deve ancora tradursi in azioni reali che siano sentite sul terreno. Incoraggio il governo a far appello a tutte le comunità del paese perche si comprendano reciprocamente, perche si rispettino l'un l'altro invece di trovare un capo espiatorio per i propri interessi. Sarebbe particolarmente importante che le forze di sicurezza agiscano nei paramentri dello stato di diritto e del rispetto dei diritti umani". http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/conclusioni_di_yanghee_lee_a_conclusione_della_missione_negli_stati_rakhine_e_kachin/news?lang=it Wed, 18 Oct 2017 21:07:33 GMT b61476dbe10145f8baf02015bf392a1a L'ALLEANZA DELLO STATO SHAN DEL NORD RICHIEDE MAGGIORI SFORZI PER IL RAGGIUNGIMENTO DELLA TREGUA It’s time to close the vicious circle in the search for peace | Frontier Myanmar 2017-01-16T14:29:45.8430000+01:00 Continuano le tensioni nello Stato Shan, dove vanno avanti gli scontri fra l'alleanza composta da quattro gruppi etnici presenti nello Stato - guidata dall'Armata Indipendentista Kachin (KIA) - ed il Tatmadaw, iniziati il 20 Novembre scorso a causa dell'assalto, da parte delle milizie etniche, alle stazioni della polizia e dell'esercito delle città di Muse, Pan Hseng, Kotkai e Mong Ko, al confine con la Cina. L'attacco ha contribuito ad inasprire l'atteggiamento del Tatmadaw nei confronti dei gruppi etnici - anche se, già, non correvano buoni rapporti fra l'esercito governativo e tre dei gruppi facenti parte dell'alleanza: l'Armata Arakan (AA), l'Armata dell'Alleanza Nazional-Democratica del Myanmar (MNDAA) e l'Armata Ta'ang per la Liberazione Nazionale (TNLA), che erano stati esclusi dall'NCA - e sta prendendo piede, ora, il timore che l'attacco possa avere ripercussioni negative sull'imminente processo di pace. In una dichiarazione rilasciata il 21 Novembre, alcune ore dopo l'attacco, si affermava che l'offensiva ha rappresentato l'inevitabile risposta all'invadente controllo da parte dei militari nei territori etnici, piuttosto che un tentativo di boicottare il processo di riconciliazione. Sebbene il KIA ed i suoi alleati stiano tentando di allentare le divergenze per il raggiungimento della tregua, non hanno tenuto conto della gravità dell'atto e delle possibili ripercussioni sul delicato processo di pace in atto. L’attacco, a sorpresa, è stato ben congegnato ed ha causato un forte scompiglio iniziale tra le schiere del Tatmadaw e delle altre forze governative, costringendole a isolare immediatamente la zona al confine chiudendo un tratto di strada di 170 K, usato per gli scambi commerciali . La città di Mong Ko è stata trasformata in un campo di battaglia, e gli scontri hanno costretto un gran numero di persone ad abbandonare le proprie abitazioni, causando l’incremento del già grande numero di sfollati presenti all’interno del paese. Il Tatmadaw ha tentato, senza successo, di far ricadere sul KIA l’accusa di terrorismo, denunciandola presso l’Assemblea Nazionale – il Pyidaungsu Hluttaw – ma il parlamento, retto dalla NLD di Aung San Suu Kyi, ha respinto l’accusa per evitare possibili effetti negativi sul processo di riconciliazione interna. La denuncia da parte dei funzionari del Tatmadaw ha, invece, riscosso maggior consenso presso l’Assemblea dello stato Shan, dove l’ex-partito di governo, l’USDP (Union Solidarity and Development Party) – di stampo militare, ora all'opposizione– gode della maggioranza dei seggi, e ha deciso di accogliere le accuse di terrorismo mosse ai quattro gruppi. Il Kia ed i suoi alleati, come ci si aspettava, non hanno ben accolto la sentenza ed i rappresentanti dei rispettivi partiti hanno affermato che il giudizio emesso contribuirà unicamente a compromettere il processo di pace. Anche secondo i membri del UWSA (United Wa State Army) l’accusa mossa ai quattro gruppi contribuirà a creare scompiglio e ne hanno richiesto l’abrogazione, insieme, anche, ad alcuni dei gruppi firmatari del NCA, tra cui il CNF (Chin National Front), che ha dichiarato di ritenere la sentenza emessa dall’Assemblea dello Stato Shan incostituzionale. Questa situazione, dunque, ha creato un forte scompiglio all’interno del paese portando ad un accanimento generale delle parti che si sta, piano piano, trasformando in un vortice dal quale difficilmente si riuscirà a riemergere, e, che, comprometterà, sempre più, l’esito dell’ Accordo Nazionale per il Cessate il Fuoco, se Daw Aung San Suu Kyi e la sua NLD non prenderanno subito una decisione radicale per risolvere questa situazione e ristabilire gli equilibri, tentando di coinvolgere e sensibilizzare l’intera nazione. Solo allora il paese sarà sul cammino per il raggiungimento della vera pace. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_alleanza_dello_stato_shan_del_nord_richiede_maggiori_sforzi_per_il_raggiungimento_della_tregua/news?lang=it Mon, 16 Jan 2017 13:29:45 GMT afe508499bfc428f98ffdb2697a81a17 Critiche all'interim report sullo Stato Rakhine presentato dal governo birmano 2017-01-05T12:14:47.0870000+01:00 5 gennaio 2017 La Consigliere di Stato Daw Aung San Suu Kyi ha presentato un rapporto interinale sulla situazione dello Stato Rakhine. Nel suo intervento la Leader birmana ha dichiarato che il Comitato centrale per lo sviluppo dello Stato Rakhine, nato alla fine di maggio dopo l’acuirsi ulteriore della situazione nello Stato Rakhine, ha sottolineato il livello di stabilità nel distretto di Maungtaw e nello Stato Rakhine, anche se si possono sempre verificare nuovi problemi che dovrebbero essere risolti nel modo corretto e che le accuse dovrebbero essere confutate attraverso la verità. In conclusione il Consigliere di Stato ha sottolineato l’urgenza di risolvere tali questioni con l’accountability. Le prime conclusioni sulla repressione del terrorismo nello stato Rakhine non hanno prodotto un “genocidio” dei mussulmani Rohingya, ne abusi nei confronti delle popolazioni mussulmane. Secondo il rapporto "la popolazione bengalese che risiede nella regione di Maungtaw, il crescente numero di persone che frequentano le moschee Mawlawi (studenti islamici) nella regione di Maungtaw, e gli edifici religiosi, sono la prova che non ci sono stati casi di genocidio e di persecuzione religiosa nella regione”. "Non si è verificato alcun caso di malnutrizione nell’area anche per le condizioni positive presenti nel settore della pesca e in quello agricolo della zona” Ma le dichiarazioni della leader birmana sono state criticate da Phil Robertson, Vice direttore Asia di Human Right Watch, che ha dichiarato che il panel “assomiglia sempre di più ad un meccanismo governativo di lavaggio delle informazioni, cosa che noi temevamo”, tan il Vice Presidente del Panto più che il Vice presidente del panel è Myint Swe, ex generale dell’esercito birmano. Anche altre organizzazioni per i diritti umani hanno dichiarato che il governo sta cercando di “coprire” gli abusi contro i civili dello Stato Rakhine, considerati una minoranza senza stato e migranti illegali in Birmania. "A giudicare da quanto è stato scritto, la commissione ha agito con l’obiettivo di giustificare quelle che chiama “ accuse esterne” invece di affrontarle seriamente” ha ribadito Robertson. Gruppi di mussulmani hanno protestato di fronte alla ambasciata del Myanmar a Bangkok contro la repressione dei mussulmani Rohingya. "L’esercito ha commesso crimini e la commissione sta cercando di coprirli, attraverso una vergognosa campagna di propaganda” ha dichiarato Matthew Smith, fondatore della associazione Fortify Rights. Le recenti violenze sono il risultato di un attacco avvenuto il 9 ottobre scorso, nei confronti di tre postazioni di sicurezza da parte di circa 250 uomini armati. Da allora alcuni rapporti denunciano la ripresa di azioni militari volti a cacciare i mussulmani etnici dallo Stato Rakhine. Il governo invece ribadisce di aver portato avanti operazioni di antiterrorismo nello stato e ha rifiutato le accuse di uccisione e abusi nei confronti di innocenti. Aung San Suu Kyi ha sottolineato inoltre che gli aiuti umanitari nello Stato Rakhine dovrebbero essere rivolti ad entrambe le comunità, senza alcuna discriminazione. Questa dichiarazione è stata effettuata dopo che era girata la voce che gli aiuti umanitari provenienti dalla Malesia sarebbero stati forniti direttamente ai mussulmani dello Stato Rakhine, secondo le indicazioni del Malaysian Consultative Council of Islamic. Il governo birmano ha sottolineato come le proposte di aiuti debbano essere inviate attraverso i canali diplomatici. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/critiche_all_interim_report_sullo_stato_rakhine_presentato_dal_governo_birmano/news?lang=it Thu, 05 Jan 2017 11:14:47 GMT abd3792792604bb4ae0c6b60b3936759 due sacerdoti irreperibili dopo l'attacco aereo alla chiesa cattolica di Mongkoe 2017-01-03T07:30:26.8700000+01:00 Due giovani sacerdoti sono ancora introvabili dalla vigilia di Natale quando avevano aiutato dei giornalisti locali a scrivere dell’attacco con bombe subito dalla loro chiesa cattolica nella zona di conflitto nello Stato Shan. Lo denuncia il Christian Post in un rapporto del 2 gennaio. I sacerdoti Dom Dawng Nawng e La Jaw Gam Hseng avrebbero aiutato dei giornalisti di una agenzia stampa di Yangon a coprire l’attacco alla loro chiesa di San Francesco Xsvier nella Township di Mongkoe vicino al confine con la Cina, colpita da attacchi aerei il 3 dicembre 2016. L’area è stata evacuata a causa delle tensioni tra i militari e i gruppi armati etnici. Il parroco, le suore e circa un migliaio di cattolici sono fuggiti in Cina. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/due_sacerdoti_irreperibili_dopo_l_attacco_aereo_alla_chiesa_cattolica/news?lang=it Tue, 03 Jan 2017 06:30:26 GMT 08c3e44089d14804b045654b5c919e18 IL WAHABISMO SAUDITA STA INFLUENZANDO LA RIBELLIONE ROHINGYA? 2017-10-18T23:06:06.3130000+02:00 Da un rapporto dell’International Crisis Group (ICG) è emerso che gli autori dell’attentato di ottobre, in cui 9 guardie di frontiera hanno perso la vita, sia stato opera del gruppo Harakah Al-Yakin (HaY) , di etnia Rohingya e religione mussulmana, nato nel 2012 in seguito alla guerra civile. Nel corso delle indagini, eseguite dall’ICG di Brusselles – durante le quali sono stati interrogati alcuni appartenenti ad al-Yakin - sarebbe emerso, inoltre, il sostegno, di cui il gruppo gode, da parte di Pakistan e Arabia Saudita e il coinvolgimento di alcuni dei suoi militanti in scontri armati fuori dal Paese tra gli schieramenti dei due paesi. In seguito all’attacco, le Forze di Sicurezza del paese si sono accanite contro gli appartenenti alla popolazione Rohingya, costringendo 27000 persone a fuggire al confine con il Bangladesh e uccidendone 86 . Secondo quanto scritto nel rapporto, i membri del gruppo armato Rohingya, insieme anche ad alcuni pakistani e afgani starebbero reclutando e addestrando segretamente gli abitanti dei villaggi Rakhine da oltre due anni. “Sono incluse l’uso delle armi e le tattiche d’assalto, con particolare attenzione all’uso di IED ed esplosivi. Ata Ullah sarebbe il capo di Harakah Al-Yakin, di origine pakistana – nato a Karachi – di padre Rohingya, cresciuto in Arabia Saudita, a Mecca “Le indagini hanno confermato la sua precedente presenza in Pakistan e altri paesi, oltre al suo addestramento alle moderne tecniche di guerra”. Molti Gruppi Islamici, tra cui l’Isis e Al Qaeda condannano la violenza contro i Rohingya in Birmania e, per questo, hanno iniziato una vera jihad contro le autorità e la maggioranza buddista del paese. Il direttore del Programma ICG per l’Asia, Tim Johnston, è stato intervistato, a tal proposito, da DW, che ha parlato dei risultati del rapporto e della crescente influenza del wahhabismo saudita tra i Rohingya. DW: dal rapporto emerge che la ribellione Rohingya sia appoggiata da Arabia Saudita e Pakistan; qual è la fonte delle vostre rivelazioni? TIM JOHNSTON: abbiamo interrogato alcune persone coinvolte negli attacchi; le testimonianze ci hanno portato a pensare che la maggior parte dei capi di Al-Yakin siano rifugiati in Arabia Saudita, soprattutto a Mecca e Medina, e, per quanto ne sappiamo, sono tutti di etnia Rohingya. Abbiamo anche scoperto che Ata Ullah, uno dei loro leader è di origine pakistana, nato a Karachi, ed è cresciuto in Arabia Saudita. Sembra, inoltre, che alcuni dei combattenti siano stati addestrati in Afghanistan e Pakistan, ma non siamo stati in grado di raccogliere informazioni utili riguardanti questi dettagli. DW: I risultati dimostrano che la frangia Saudita Whabbita sta alimentando l’integralismo islamico fra i Rohingya? TIM JOHNSTON: col fatto che la maggior parte dei leader vivono in Arabia Saudita, è ovvio che sono esposti alla matrice whabbita, ma non crediamo che questa sia la forza trainante della ribellione. Dietro al-Yakin non si cela una vera ideologia jihadista, cosi come dietro la rabbia per le violenze sui Rohingya del Rakhine; il vero motivo è la rivendicazione nazionale, anche se il movimento è sostenuto dai fatwa e da molti studiosi islamici. DW: come ha reagito il governo birmano alla notizia del lagame tra i Gruppi Islamici jihadisti e i Rohingya? TIM JOHNSTON: anche se alcuni dei combattenti Rohingya militano nell’IS o in altri gruppi jihadisti, questi non rappresentano, al momento, la minaccia principale. Ancora non è chiaro come il governo birmano affronterà questa minaccia. La jihad è un male incombente reale, da non confondere, però, con l’HaY; anche se i leader del gruppo sono tutti rifugiati all’estero, la causa di questo problema, e la sua soluzione, sono da ricercare all’interno dello stesso Rakhine. DW: Crede che il governo possa usare il legame dei Rohingya con Pakistan e Arabia saudita come pretesto per intensificare la sua repressione sulla minoranza etnica? TIM JOHNSTON: non ci sono giustificazioni all’accanimento e alla mancanza di protezione nei confronti della popolazione civile. Finora le autorità birmane non avevano mai usato la determinante estera come scusa per giustificare la loro repressione, cosa molto comune oggigiorno tra i governi per distogliere l’attenzione dalle questioni interne difficili da domare, ma in questo caso potrebbe rappresentare un errore dato che il problema reale si cela nello Stato Rakhine, nonostante i capi di Al-Yakin si trovino tutti fuori dal paese. DW: Credete che questa persecuzione possa portare sempre più Rohingya ad unirsi ai Gruppi Islamici? Cosa si potrebbe fare per fermare questa tendenza? TIM JOHNSTON: Crediamo che una reazione eccessivamente violenta e indiscriminata possa alimentare le ribellioni, e anche se è inevitabile che il governo risponda secondo i criteri di Sicurezza, crediamo che con un tipo di approccio simile si rischierebbe di aggravare la situazione; qualsiasi tipo di soluzione si sceglierà di attuare, dovrà essere più diplomatica possibile, questo implica che il governo dovrà ricercare le cause che stanno portando i giovani Rohingya a insorgere, che, probabilmente, sono da ricercare nella pesante discriminazione; la mancanza di futuro e il profondo senso di alienazione che attanagliano gli appartenenti a questa etnia. DW: Come si possono distinguere l’aspetto rivoluzionario e quello umanitario della conflitto coi Rohingya? TIM JOHNSTON: Questa è una distinzione fondamentale. Nonostante l’HaY goda di un forte appoggio da parte della popolazione, un tipo di approccio repressivo – come potrebbe essere la negazione degli aiuti umanitari da parte delle associazioni – verrebbe ripagato con la stessa moneta. Cosi facendo, il governo, otterrebbe come unico risultato l’insinuazione del dubbio e l’alimentazione della violenza. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_wahabbismo_saudita_sta_influenzando_la_ribellione_rohingya_/news?lang=it Wed, 18 Oct 2017 21:06:06 GMT 9c45e6d4cc4e44e69b2ccfd395e4d9bb Stanziati nuovi fondi per il Ministero della Difesa 2016-12-20T16:27:29.8170000+01:00 È stata approvata , dal Parlamento, la manovra per apportare un aumento di capitale al bilancio del Ministero della Difesa nell’anno fiscale 2016-2017. È previsto un nuovo stanziamento di fondi da destinare ai salari dell’Esercito, all’operatività e all’approvvigionamento delle fabbriche di proprietà della Myanmar Economic Corporation, gestita dal Ministero della Difesa.secondo Secondo quanto affermato anche dall’esponete della Camera Bassa U Aung Min,per compensare a questa spesa,non si verificheranno tagli agli altri Enti . I fondi equivarranno a 1,3 trilioni di Kyat ($1 Mld), da cui sono stati tagliati, prima della approvazione, 69 Mln di Kyat ($52 Mln). Il Ministero della Difesa è l’unico che fino a questo momento non ha registrato nessuna riduzione di bilancio, a differenza di quanto è già avvenuto per gli’Interni e per la Central Bank of Myanmar. A Gennaio, infatti, ancora durante il governo dell’USDP, era stato approvato un bilancio preventivo pari a $17,5 Mld. Più del 14% dei fondi sono stati utilizzati e la recente proposta approvata dal Parlamento apporterà nuove finanze per $75Mln da utilizzare entro la fine di Marzo. È stato, invece, fortemente criticato il taglio alle finanze del Ministero dell’Interno, che ha visto , come unico fondo in suo favore nell’anno in corso, quello destinato alla messa a norma delle prigioni, imposta dalla Commissione per i diritti umani. A tal proposito U Aung Min ha detto “Dobbiamo limitare le spese, ove possibile, gli altri ministeri dovranno attendere il prossimo anno, al momento ci stiamo focalizzando sulle spese necessarie”. Il Ministero degli Interni aveva presentato un bilancio preventivo di $27Mln, a cui sono stati tagliati $7 Mln, così come la Central Bank of Myanmar a cui sono stati tagliati $40 Mln su un bilancio di $98 Mln. Non ci sono state richieste, invece, né da parte dell’Ufficio del Presidente, né dall’Ufficio del Consigliere di stato, né dal Ministero per gli Affari Etnici. La commissione per lo stanziamento dei fondi pubblici prende in considerazione per la valutazione fattori come il termine di realizzazione del progetto – se il progetto sarà di competenza dell’anno fiscale in corso -, la veridicità delle spese proposte, e i benefici che il progetto potrebbe arrecare alla popolazione. Per quanto riguarda la revisione dei bilanci, sono incaricati due comitati, uno per conto del governo e un altro, retto dal vice-presidente, per conto degli Stati autonomi; la revisione finale viene effettuata da una commissione condotta dal presidente, che riesamina tutte le proposte per sottoporle, finalmente, al Parlamento. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/stanziati_nuovi_fondi_per_il_ministero_della_difesa/news?lang=it Tue, 20 Dec 2016 15:27:29 GMT cc714acab6c048a993750746e82d9b38 OSWSC per combattere la violenza domestica sulle donne 2016-12-18T10:32:55.5730000+01:00 Un gruppo di donne ha aderito all’iniziativa di governo per “Sostenere le donne con esperienze domestiche di violenza”; il progetto fa riferimento all’area compresa fra Yangoon e Mandalay, che si cercherà di allargare, in seguito, per tutto il paese. È stato già disposto il nuovo One-Stop Women’s Support Centre (OSWSC), con l’obbiettivo di creare centri dove accogliere e supportare le donne vittime di violenze e abusi. Secondo i funzionari ministeriali sarà inaugurato entro la fine dell’anno, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali presso le strutture precedentemente adibite ai centri di formazione professionale di Yangoon e Mandalay. Le strutture offriranno check-up medici, alloggio per madri e figli e supporto legale, in caso di procedimento penale. La direttrice del centro per lo sviluppo delle questioni femminili e del dipartimento per le politiche sociali, Naqw Tah Wah, ha detto che per le donne vittime di queste violenze, nella maggior parte dei casi, è difficile confidarsi con la polizia, i medici e gli altri agenti :” Tutto ciò che dovranno fare e venire da noi e compilare il modulo. Noi la sosterremo in caso di azione legale o penale”.donna supportata. Ognio centro accoglierà circa 100 donne; le richieste contano su una sovvenzione di 500,000 Kyat per donna assistita. Il personale sarà composto dai medici, gli agenti di polizia, i consulenti legali e l’amministrazione. Daw May Sabe Phyu, Direttrice del Gender Equality Network, ha detto che sosterrà l’iniziativa “Sono ancora poche le organizzazioni che offrono assistenza alle donne ed ai bambini vittime di violenze e abusi, comprendiamo la decisione del governo di cominciare dalle due maggiori città, ma, speriamo che si estenderà a tutoil resto del paese". Daw San San Aye, direttrice generale del Dipartimento per le Politiche sociali ha detto ,anche, "Le donne che vivono fuori da Yangoon e Mandalay potranno contattare i numeri 067/404666 o 067/404777 del Dipartimento delle Politiche sociali. proveremo ad aprire un OSWSC in ogni Stato e Regione, ma al momento siamo soggetti a vincoli per quanto riguarda i fondi, non appena il nostro budget aumenterà estenderemo il progetto". http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/o/news?lang=it Sun, 18 Dec 2016 09:32:55 GMT 771839d4559b4ce49bd0a145d9bcf34d Nuova legge sul lavoro per gli stranieri 2016-12-17T15:14:39.2800000+01:00 È stata approvata una nuova legge sul lavoro: La legge prevede un maggiore controllo dei lavoratori stranieri nel paese in modo da favorire un’ adeguata allocazione lavorativa per i locali, secondo quanto previsto dalle norme dettate dai Ministeri del Lavoro e dell’Immigrazione e della Popolazione. Il progetto di legge è stato il primo ad essere presentato nel mese di luglio ed attende solo di essere firmato, fuori dall’ufficio del Presidente, per poter essere legiferato dal Parlamento. Il vice direttore dell’ufficio Legale delle Industrie e del Dipartimento d’ispezione Generale sul Lavoro, U Nyunt Win, ha detto sulla nuova legge “La legge prevede la raccolta delle informazioni riguardanti gli immigrati; non per la riscossione di nuove imposte ma per sensibilizzare il paese nei sensi della registrazione di questi”; al momento dell’emanazione, infatti, avranno l’obbligo di registrarsi presso il Ministero del Lavoro, dell’Immigrazione e della Popolazione per ricevere un permesso di lavoro della durata di quattro anni, da rinnovare alla scadenza.“la tassa di registrazione verrà stabilita insieme alla legge, al momento non sono certo di quanto sarà” ha aggiunto. I lavoratori colti privi di permesso saranno soggetti a una pena compresa fra i 6 e i 12 mesi di reclusione; una multa, o entrambe; e l’estradizione. La legge si pone come obbiettivo principale la tutela dei diritti dei lavorator i stranieri, incoraggiando la condivisione delle competenze tecniche tra lavoratori locali e non per favorire la produttività degli impieghi, in modo da prevenire ogni tipo di trasgressione. Fino a questo momento in Myanmar non esisteva nessuna norma, in vigore, riguardante questo ambito, e, solo ora si sono resi conto della forte carenza di informazioni riguardanti il lavoro degli immigrati nel paese. Ma i tempi sono cambiati: si è raggiunto un alto picco di investimenti esteri , e i lavoratori stranieri stanno affollando il paese per le molteplici opportunità di lavoro nei molti settori in via di espansione. La Federations of Trade Unions Myanmar (FTUM) ha dichiarato che i lavoratori provenienti da Cina e Vietnam vengono impegnati, in maggioranza, come operai nei progetti di costruzione stradale nello stato Kachin, nelle cementerie di Thandaung, nello stato Kayin, e nei siti di costruzione di Yangoon, attività in cui dovrebbero essere impiegati gli abitanti, sempre secondo l’FTUM. “ Il favorimento degli investimenti esteri in Myanmar è un ottimo modo per contribuire alla formazione di opportunità di lavoro per la popolazione locale. È stato constatato che gli stranieri stanno via via occupando i posti di lavoro degli abitanti del posto, soprattutto per quanto riguarda i lavori minori”, quanto ha dichiarato Ma Sandar, influente scrittrice del Myanmar, al Myanmar Business Today “Come i Birmani all’estero rivendicano i loro diritti sul lavoro, noi vogliamo che gli stranieri in Myanmar godano dei propri diritti sul lavoro; non è possibile che c’è chi lavora con il visto turistico. Provvederemo a far rispettare i diritti dei lavoratori, ma gli stranieri dovranno rispettare le leggi esistenti”. U Nyunt Win, ancora, ha detto che i locali trarranno beneficio dall’ingresso degli stranieri e le loro esigenze verranno messe al primo posto “La legge preserverà gli stranieri, ma questo non implica se questi soffieranno il posto di lavoro ai nostri cittadini”. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/nuova_legge_sul_lavoro_per_gli_stranieri/news?lang=it Sat, 17 Dec 2016 14:14:39 GMT 31630f60d67244eea0416fa4345b88f2 ITALIA-MYANMAR. GRANDE SUCCESSO DELLA PRIMA SETTIMANA DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO. 2016-11-23T14:42:55.8800000+01:00 ITALIA-MYANMAR. GRANDE SUCCESSO PER LA PRIMA SETTIMANA DELLA CUCINA ITALIANA NEL MONDO. Yangon, 23 novembre – “La Settimana della Cucina Italiana è un’occasione irripetibile per promuovere uno dei fondamenti della cultura e dell’economia del nostro Paese in una regione che si sta aprendo sempre più in un contesto di rapido sviluppo”, così si è espresso l’Ambasciatore a Yangon Pier Giorgio Aliberti, commentando l’iniziativa organizzata dalla Farnesina in tutto il mondo e che, anche in Myanmar, sta registrando un grande successo di pubblico. Avvalendosi della collaborazione della Chef Sara Danesin Medio, finalista di Master Chef UK 2011, l’Ambasciata d’Italia ha infatti organizzato una serie di eventi miranti a promuovere la cultura alimentare italiana in Myanmar. La Settimana si è aperta con una Master Class, durante la quale la Chef Danesin Medio ha mostrato a un folto gruppo di giovani chef birmani come preparare alcuni piatti tipici della nostra cucina. Il programma proseguirà nei prossimi giorni con una serie di “cene italiane” per omaggiare i sapori originali della nostra terra. Aderiscono all’iniziativa anche i ristoranti italiani attivi in Myanmar, che stanno proponendo dei menù dedicati a un prezzo speciale. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/italia-myanmar_grande_successo_della_prima_settimana_della_cucina_italiana_nel_mondo_/news?lang=it Wed, 23 Nov 2016 13:42:55 GMT bf1de57df4b34545b966ea7a370f4af1 In migliaia fuggono in Cina a causa degli scontri nello Stato Shan 2016-11-23T14:53:52.7570000+01:00 Per lo meno 3.000 persone sono fuggite in Cina a causa degli scontri nel nord della Birmania, hanno dichiarato fonti di Pechino, dopo che il numero dei morti negli scontri tra gli insorgenti e i militari è salito a 10. La violenza è esplosa nuovamente e fa saltare le speranze della leader birmana Aung San Suu kyi di arrivare ad un accordo nazionale di cessate il fuoco, dopo decenni di tensioni nella Birmania. Abitanti vicini al confine cinese nello Stato Shan, hanno dichiarato che stavano cercando di fuggire dagli scontri tra l’esercito e quattro gruppi etnici armati tra cui il Kachin Indepencence Army. L’Ufficio di Aung San Suu Kyi ha dichiarato che dieci persone sono state uccise vicino alla città di confine di Muse. Tra le persone decedute tre sono poliziotti, due sono membri della milizia e cinque civili, tra cui due donne. Altre 33 persone sono state ferite negli scontri. ! la gente non osa uscire di casa. Abbiamo paura e stiamo pensando di rifugiarci in Cina se la situazione peggiora” ha dichiarato un abitante locale. I giornali cinesi hanno dichiarato che i militari sono stati posti in allerta dopo che uno di loro era stato ferito da un colpo di mortaio attraverso il confine. Il portavoce del ministero degli esteri, Geng Shuang, ha dichiarato che in migliaia hanno già oltrepassato il confine per evitare gli scontri. "circa 3.000 persone di origine birmana sono entrate in Cina” ha dichiarato in una informativa alla stampa.." per motivi umanitari, il governo cinese locale ha offerto ospitalità e rifugio e ha ricoverato in ospedale i feriti." Aung San Suu Kyi ha fatto degli scontri di confine una priorità del suo governo, da quando ha preso il potere sette mesi fa, ma gli scontri nel nord degli Stati Kachin e Shan e nel sud dello Stato Karen, stanno inficiando i suoi sforzi e si ritiene che per raggiungere qualsiasi cessate il fuoco ci vorranno anni. Nella parte occidentale dello Stato Rakhine, più di 30.000 persone sono state costrette a sfollare e almeno 70 sono stati i morti a seguito della repressione nel nord dello stato, un area dove vive la minoranza mussulmana Rohingya. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/in_migliaia_fuggono_in_cina_a_causa_degli_scontri_nello_stato_shan/news?lang=it Wed, 23 Nov 2016 13:53:52 GMT 3471393224f148b8a59949ef39957813 Primo rappporto sui progetti energetici sospesi per problemi ambientali 2016-11-12T14:49:42.6170000+01:00 Il primo rapporto della commissione di inchiesta governativa per i progetti idroelettrici sul bacino del fiume Ayeawaddy-Myitsone è stato presentato al Presidente U Htin Kyaw. Il rapporto fa seguito a una indagine sul campo di circa tre mesi nell’area di progetto nel Nord dello Stato Kachin. Il rapporto, reso pubblico, riguarda la situazione inerente il progetto idroelettrico di Myitsone, la diga idroelettrica di Chipwinge e il connesso impianto di produzione di energia e la situazione di alcuni villaggi nell’area del progetto di Myitsone. La commissione ha redatto il rapporto sulle fonti energetiche idroelettriche disponibili in Birmania per la produzione di energia elettrici, i fabbisogni energetici, la struttura dei progetti sul bacino idroelettrico e i contratti connessi con il progetto Myitsone. Il rapporto non include una analisi e delle raccomandazioni poiché la commissione sta ancora svolgendo le sue attività e sta continuando a condurre interviste con le organizzazioni e i soggetti interessati. La commissione ha annunciato che il rapporto finale sarà inviato al Presidente a conclusione della valutazione sui costi e benefici dal punto di vista sociale e ambientale. La commissione, formata dall’Ufficio del Presidente il 12 agosto e composta da 20 membri , deve valutare se il progetto della diga di Myitsone nello Stato Kachin potrà o meno proseguire. La commissione è guidata da U Thi Khun Myat, vice portavoce della Camera dei Rappresentanti. Altri membri includono U Kyaw Tin Swe Ministro dell’Ufficio del Consigliere di Stato e altri ministeri. La commissione ha il compito di trovare soluzioni che siano vantaggiose sia per lo stato che per l’investitore straniero sulla base dell’interesse nazionale in relazione al progetto, che era stato sospeso dall’ex presidente U Thein Sein a settembre 2011 a seguito di obiezioni di alcuni gruppi ambientalisti. Con una capacità di 6.000 Megawatt, era stato progettato per produrre a partire dal 2019, 29.400 milioni di Kilowatt ora l’anno. I lavori erano iniziati nel 2009. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/primo_rappporto_sui_progetti_energetici_sospesi_per_problemi_ambientali/news?lang=it Sat, 12 Nov 2016 13:49:42 GMT a2a3c3aef84d407da5b79e17592e6088 Daw Suu Kyi chiede ai gruppi etnici armati di sottoscrivere l'accordo di cessate il fuoco 2016-10-29T09:47:19.4270000+02:00 RANGOON —La Consigliere di Stato Daw Aung San Suu kyi a chiesto ai gruppi etnici armati, che ancora non hanno sottoscritto L’accordo Nazionale Di Cessate Il Fuoco di sottoscrivere tale accordo prima della prossima Conferenza di Pace di Panglong, programmata per il prossimo febbraio. Aung San Suu Kyi è intervenuta venerdì28 ottobre a Naypidaw nel quadro della riunione dell’Union Peace Dialogue Joint Committee (UPDJC), un organismo di cui fa parte il governo, i militari e i rappresentanti dei gruppi etnici armati che, secondo i criteri del NCA è incaricato di proseguire il dialogo politico sulla ristrutturazione in senso federale dello stato. Su pressione dei militari la firma dell’NCA, è un prerequisito per prendere parte al dialogo politico, una componente importante del processo di pace che dovrebbe concludere gli oltre 60 anni di conflitti nel paese. La Consigliere di Stato che presiede l’UPDJC ha dichiarato di voler accelerare tale processo e ha sollecitato i gruppi etnici armati a non fermarsi o a non tentare di prendere tempo. Su oltre 20 gruppi etnici armati in Birmania, solo otto hanno sottoscritto l’accordo a ottobre dello scorso anno. Il maggiore è il Karen National Union e il Restoration Council of Shan State. Secondo fonti di Naypidaw, la Consigliere di Stato ha raccomandato anche ai gruppi etnici di impegnarsi maggiormente in un dialogo diretto per la costruzione della fiducia reciproca. L’UPDJC continua il suo lavoro a Naypidaw anche senza la partecipazione della Consiglere di Stato. Molti grandi gruppi etnici armati come l’United Wa State Army e il Kachin Independence Organization non hanno sottoscritto l’accordo. Altri gruppi etnici armati come il Ta’ang National Liberation Army, la Myanmar National Democratic Alliance Army (Kokang) e il Arakan Army— che sono stati impegnati in duri conflitti con l’esercito birmano negli scorsi due anni sono stati impediti dal firmare l’accordo. Nel corso di una riunione a Yangon nel mese di ottobre con il National Reconciliation Peace Center, la struttura negoziale governativa, i leader del United Nationalities Federal Council—una alleanza che comprende i gruppi che non hanno sottoscritto l’accordo di pace hanno chiesto di poter prendere parte al dialogo politico senza dover sottoscrivere l’accordo. Ma l’organismo ha dichiarato che questo non era previsto dall’NCA. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/daw_suu_kyi_chiede_ai_gruppi_etnici_armati_di_sottoscrivere_l_accordo_di_cessate_il_fuoco/news?lang=it Sat, 29 Oct 2016 07:47:19 GMT d635b8cff28f4c8ca38fd26cdae176fc Preoccupazione UE per l'aumento dei conflitti armati in numerosi Stati 2016-11-07T14:54:56.6930000+01:00 La delegazione dell’Unione Europea ha pubblicato il seguente comunicato in accordo con i capi missione della UE accreditati in Myanmar. L’Unione Europea e i suoi Stati Membri accreditati in Birmania, esprimono profonda preoccupazione in relazione ai rapporti sulla intensificazione degli scontri militari in molti Stati, che coinvolgono anche coloro che hanno sottoscritto l’Accordo di Cessate il Fuoco (NCA). L’escalation nei conflitti hanno prodotto morti e sfollamenti interni di molti civili. Allo stesso tempo l’accesso umanitario alle aree di conflitto è stato fortemente limitato, impedendo che la assistenza e la salvaguardia di vite umane potesse essere accessibile alle comunità colpite. I continui combattimenti non solo mettono a rischio le vite di comunità vulnerabili, ma minano anche la fiducia che è essenziale per far avanzare il processo di pace. La firma dell’Accordo Nazionale e la Conferenza di Pace di Panglong sono stati punti importanti verso la riconciliazione nazionale, il lavoro deve continuare per un accordo nazionale più inclusivo e un significativo dialogo politico in linea con le aspirazioni della popolazione della Birmania. Come tesitmone formale all’Accordo Nazionale, la UE chiede la cessazione immediata delle ostilità e il ritorno ad un dialogo costruttivo. Sollecitiamo tutte le parti a facilitare l’immediato accesso umanitario alle popolazioni colpite in modo da assicurare che si possa rispondere alla necessità urgenti dei civili. La UE è composta da 28 membri: Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Cipro, repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungaria, Irlanda, Italia, Latvia, Lithuania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Poland, Portugal, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Gran Bretagna. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/preoccupazione_ue_per_l_aumento_dei_conflitti_armati_in_numerosi_stati/news?lang=it Mon, 07 Nov 2016 13:54:56 GMT d371dc1f85fa44fbad8f2a16da201cc5 CONFERMATO L’IMPEGNO ITALIANO A SOSTEGNO DEL PATRIMONIO CULTURALE BIRMANO E DEL TURISMO SOSTENIBILE. PRESENTATO IL PROGETTO DELL’UNIVERSITÀ DI FIRENZE 2016-10-07T15:42:31.6230000+02:00 ITALIA-MYANMAR. CONFERMATO L’IMPEGNO ITALIANO A SOSTEGNO DEL PATRIMONIO CULTURALE BIRMANO CON UN PROGETTO DELL’UNIVERSITÀ DI FIRENZE SUL TURISMO SOSTENIBILE. Yangon, 7 ottobre – “Per l’Italia lo sviluppo del turismo sostenibile rappresenta un riferimento primario per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale birmano. Il piano presentato dall’Università di Firenze è un punto di partenza fondamentale in questa direzione, in particolare per lo sviluppo del turismo nel nord del Myanmar”. Così si è espresso l’Ambasciatore a Yangon, Pier Giorgio Aliberti, in occasione del lancio del “Sustainable destination plan for the ancient cities of upper Myanmar”, realizzato dalle Università di Firenze e di Mandalay in collaborazione con l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo, e i ministeri birmani del Turismo, della Pianificazione e delle Finanze, e della Cultura. L’iniziativa mira a promuovere lo sviluppo del turismo sostenibile nell’area di Mandalay, nel contesto di un più ampio progetto di cooperazione tra i due Paesi volto a preservare e valorizzare il patrimonio culturale birmano. Nel corso della missione l’Ambasciatore Aliberti ha anche incontrato i rappresentanti della locale Camera di Commercio, alcuni esponenti della società civile di Mandalay impegnati in politica, nella tutela dell’ambiente e nell’affermazione delle donne nella vita pubblica, nonché il Governatore regionale e il Sindaco di Mandalay, il cui incontro ha rappresentato un’opportunità per confermare la collaborazione commerciale tra Italia e Myanmar in alcuni settori prioritari, quali l’agro-alimentare e le infrastrutture, e per valutare nuove forme di cooperazione per il futuro. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/confermato_l_impegno_italiano_a_sostegno_del_patrimonio_culturale_birmano_con_un_progetto_dell_universita_di_firenze_sul_turismo_sostenibile_/news?lang=it Fri, 07 Oct 2016 13:42:31 GMT b38a33a49d4345f6a20cbfb080e02df5 aung San Suu Kyi interrompe gli incontri negl USA a causa di indisposizione problemi di salute che si risolveranno con il riposo 2016-09-27T00:41:43.2570000+02:00 RANGOON — L’Ufficio della Consigliere di Stato birmana ha annunciato ieri che la salute di Daw Aung San Suu Kyi è stabile ma che “ha bisogno di riposo” L’annuncio è stato fatto a seguito del suo viaggio in UK e negli USA. Venerdì scorso la leader birmana non ha partecipato alla riunione con il Partnership Group sulla Birmania all’ONU a New York su consiglio del suo medico che le ha suggerito il riposo. Daw Aung San Suu Kyi non ha potuto salutare i suoi sostenitori in attesa fuori dall’aeroporto al sua rrivo domenica scorsa, come aveva fatto nelle precedenti occasioni. Il Ministero dell’informazione ha annunciato che una riunione programmata tra la Consigliere di Stato e imprenditori mercoledì scorso è stata rinviata senza dare spiegazioni. “Daw Aung San Suu Kyi sta sentendo il peso di un programma molto denso previsto per il suo viaggio negli USA” ha affermato un comunicato emesso lunedì. “ soffre anche di problemi gastrici poiché non ha fatto pasti regolari durante il viaggio e soffre di artrite al collo . ma la sua salute non è fonte di preoccupazioni e ha bisogno soltanto di riposare per un po” ha aggiunto il comunicato. Daw Aung Suu Kyi è andata in Gran Bretagna il 10 settembre prima del viaggio negli USA su invito del governo americano. Nel corso di questo viaggio la leader birmana ah avuto incontri con il Primo Ministro Britannico Theresa May, il Presidente Obama ed altri alti funzionari e dignitari. E’ intervenuta alla 71° Sessione dell’assemblea Generale ONU. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/aung_san_suu_kyi_interrompe_gli_incontri_negl_usa_a_causa_di_indisposizione/news?lang=it Mon, 26 Sep 2016 22:41:43 GMT f58aeec390ee4ed187b96637dcb451c6 Pubblicato il terzo rapporto sulla trasparenza delle imprese birmane la corruzione rimane tra i problemi prioritari 2016-09-20T19:04:40.1630000+02:00 Il Myanmar Centre for Responsible Business ha pubblicato il suo terzo rapporto sulla trasparenza delle imprese birmane: Pwint Thit Sa/Transparency in Myanmar Enterprises (TiME) che utiliza 35 domande per valutare i siti delle 100 imprese maggiori in Birmania per quanto riguarda l’informazione sui programmi anticorruzione, la trasparenza organizzativa, i diritti umani, la salute e sicurezza e l’ambiente. Le imprese con il punteggio maggiore nel 2016 sono: First Myanmar Investment (FMI) che quest’anno è stata calcolata separatamente da SPA, Serge Pun and Associates (SPA) e Max Myanmar. Le 10 migliori sulle 15 imprese più trasparenti nel 2016 sono prevalentemente le stesse dell’anno precedente con solo piccoli cambiamenti nell’ordine ma con complessivi miglioramento nel punteggio. Tra le imprese migliori le aree di maggiore miglioramento includono la pubblicazione dei dati finanziari, meccanismi di risoluzione dei conflitti, le valutazioni di impatto sociale e ambientale. Molte imprese non hanno ancora propri siti (34% di quelle analizzate) o anche li dove esistono, i siti non funzionano pienamente o pubblicano scarse o poche informazioni riguardanti la governance aziendale (circa il 45%). Il rapporto indica anche alcune raccomandazioni alle imprese, al governo, al parlamento e agli investitori istituzionali, alla società civile e ai media. Il nuovo Parlamento ha sottolineato la necessità di affrontare il problema della corruzione, mentre questo implica in primo luogo una leadership del governo, che si fonda sui passi iniziali intrapresi dal nuovo governo, l’attuale regime legale sulla corruzione non è ancora completamente in linea con gli obblighi internazionali secondo la Convenzione ONU sulla Corruzione (UNCAC) per affrontare i problemi della corruzione nel settore privato. L’ UN Office of Drugs and Crime (UNODC) sta sostenndo la Commissione birmana contro la corruzione: Anti-Corruption Commission (ACC) nella attuazine della prima revisione dell’ UNCAC.17 Tale revisione deve identificare gli specifici divari nel quadro legale ed attuativo in rapporto a quanto previsto dall’UNAC e come affrontare i problemi. In particolare l’art. 26 dell’UNCAC prevede che la Birmania definisca la responsabilità delle persone legali per la partecipazione a azioni di corruzione, li dove la Myanmar Anti-Corruption Law (2013), il Codice Penale e il Myanmar Commercial Act (1914) sembrano suggerire che sia le imprese locali che quelle straniere operanti in Birmania non siano responsabili della partecipazione ai reati di corruzione. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/pubblicato_il_terzo_rapporto_sulla_trasparenza_delle_imprese_birmane/news?lang=it Tue, 20 Sep 2016 17:04:40 GMT 09d2721a93fe491299778cc33350a45c Sei uffici negli stati e regioni per la gestione degli accordi di cessate il fuoco 2016-09-18T19:36:57.1070000+02:00 Secondo una dichiarazione dell'Ufficio della Leader Aung San Suu Kyi, è stato raggiunto l’accordo per l’apertura di sei uffici nelle are del cessate il fuoco. Secondo ila sessione dell’ Union Joint Ceasefire Monitoring Committee (JMC-U) alla Centro Nazionale per la riconciliazione e la Pace di Yangon. Quattro comitati regionali e statali per il monitoraggio del cessate il fuoco son stati istituiti negli Stati Shan, Kayin,Mon e nella Regione del Taninthari ed è in programma di aprirne altri due nella regione di Bago e nello Stato Chin. Secondo il segretario JMC-U Dr Shwe Khar, gli uffici verranno aperti ad ottobre nella regione di Bago e a Haka nello Stato Cin a Novembre. La discussione ha incluso un incontro dtra JMC-U e i rappresentanti ONU. L’UNDP finanzia il comitato perché conduca le sua attività di sostegno alla pace ritenendo che serva al comitato altri 100.000 $ per la prosecuzione del suo lavoro sino alla fine dell’anno. L’esercito in parallelo aprirà il dialogo con le organizzazioni armate dei gruppi etnici sotto la supervisione dell’ Union Joint Ceasefire Monitoring Committee. Il comitato ha in programma di includere anche le organizzazioni della società civile nel processo. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/sei_uffici_negli_stati_e_regioni_per_la_gestione_degli_accordi_di_cessate_il_fuoco/news?lang=it Sun, 18 Sep 2016 17:36:57 GMT f6a50e6a72b9433aae00aa19c2365277 Stabiliti I principi su Cui si Fonderà la Nuova Unione Federale 2016-08-03T14:56:12.5130000+02:00 Si è tenuto durante la scorsa settimana un meeting nella città di Mai Ja Yang, nello Stato Kachin. All'incontro hanno preso parte i rappresentanti dei 17 principali gruppi etnici armati presenti nel paese per redigere il testo contenente i principi fondamentali per la fondazione della nuova unione federale della nazione. I principi dettati sono stati: sovranità; uguaglianza; auto-determinazione; consolidamento di un'Unione federale genuina; protezione dei diritti delle etnie, dei diritti democratici e dei diritti Umani; uguaglianza fra i generi; un sistema democratico multi-partitico e il secolarismo. Successivamente è stata formata una commissione che si occuperà di esaminare e discutere i singoli punti espressi nel libro. Il presidente della commissione organizzativa, Kuh Oo Reh, del Karenni National Progressive Party, nel suo discorso introduttivo ha evidenziato quelli che saranno gli strumenti utili per il perseguimento degli obbiettivi prefissati: la discussione e il sostegno dei manuali di Panglong; l'adozione dei principi fondamentali per favorire l'instaurazione di un'unione federale democratica; il perseguimento dei principi per la difesa e la sicurezza nel paese e la correzione del quadro di leggi sul dialogo politico che entreranno in vigore il prossimo mese. Nel frattempo uno dei gruppi che ha deciso di non prendere parte alla conferenza, il UWSA (United Wa State Army), giovedì ha inviato una delegazione composta da 90 persone, guidata dal vice presidente del gruppo, Pao Yu Yi, per incontrare la leader democratica Aung San Suu Kyi ed il Comandante in Capo dell'esercito,generale Min Aung Hlang http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/stabiliti_i_principi_su_cui_si_fondera_la_nuova/news?lang=it Wed, 03 Aug 2016 12:56:12 GMT c170ca217f3a4336831a326ebfe725db I DATI EMERSI DAL CENSIMENTO DEL 2014 RIVELANO UN LIEVE AUMENTO DELLA POPOLAZIONE MUSULMANA 2016-07-26T10:55:50.6570000+02:00 Sono stati finalmente pubblicati i dati a lungo attesi, riguardanti la professione religiosa nel paese, che sono emersi dall'ultimo censimento effettuato nel 2014. La pubblicazione ha suscitato una grande eco di critiche a causa del suo esito, giudicato contenzioso dalla popolazione, che ha reagito con sdegno alla vista dell'aumento dei dati relativi alla fetta di popolazione di credo islamico. Stando alle cifre, dunque, i buddisti costituirebbero l'87,9% della popolazione, l'1,5% in meno rispetto alle ultime rilevazioni, la restante parte sarebbe invece costituita per il 6,2% da cristiani e per il 4,3% da musulmani, mentre una piccola percentuale, lo 0,5%, professerebbe il culto induista, su un totale di 51,4 milioni di abitanti. Sarebbero, invece, rimaste fuori dalla conta 1,2 milioni di persone, di cui un milione solo nello Stato Rakhine. L'ultimo censimento e lo stato effettuato trent'anni fa, nel 1983, e le cifre emerse da quest'ultimo stabilivano che la percentuale di popolazione costituita da cristiani e musulmani fosse rispettivamente del 4,9%, per i primi, è del 3,9%, Per i secondi. Si è dunque registrato un aumento per quanto riguarda la maggioranza non buddista presente nel paese, mentre è rimasto invariato allo 0,5% , la percentuale di persone di professione induista. "semprerebbe che i dati non raccolti sul milione di persone dello Stato Rakhine siano a favore dei musulmani " ha affermato U Thein Swe, Ministro del Lavoro, dell'Immigrazione e della Popolazione Che prima della pubblicazione dei dati aveva tenuto un incontro con i rappresentanti delle organizzazioni religiose. Mentre gli altri dati erano già stati pubblicati Nell'anno passato, quelli relativi alla composizione etnica e religiosa del paese erano stati trattenuti in vista delle elezioni di novembre, che hanno visto il trionfo della NLD retta da Aung San Suu Kyi, col fine di scongiurare possibili tensioni interne. Nella formulazione delle previsioni si era ritenuto possibile che la popolazione di credo islamico potesse raddoppiare arrivando a costituire l'8%; la previsione è stata però smentita dai dati effettivi che hanno visto i musulmani ricoprire poco più del 4% della popolazione birmana birmana. tradotto da Giuseppe de Gregorio http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/i_dati_emersi_dal_censimento_del_2014_rivelano_un_lieve_aumento_della_popolazione_musulmana/news?lang=it Tue, 26 Jul 2016 08:55:50 GMT afa19dfb432f4cdba843ed412a76a88e RIBADITO L’IMPEGNO ITALIANO A FAVORE DI SVILUPPO RURALE, GOVERNANCE E SETTORE PRIVATO, CON PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE. 2016-07-01T19:31:32.1700000+02:00 Yangon, 30 giugno – “L'Italia continua a sostenere con convinzione il processo di transizione democratica in atto in Birmania e sta definendo modalità concrete di assistenza al meccanismo di coordinamento dei donatori.” Così si è espresso l’Ambasciatore a Yangon Pier Giorgio Aliberti al termine di un incontro con il Ministro della Pianificazione e delle Finanze birmano, U Kyaw Win, svoltosi ieri a Nay Pyi Taw. Nel corso del colloquio, oltre a ribadire la disponibilità a facilitare il coordinamento degli interventi internazionali, l’Ambasciatore ha richiamato i tre settori in cui si concentrano le attività di cooperazione italiana in Birmania, vale a dire lo sviluppo rurale, la governance e il sostegno al settore privato, con particolare riferimento al turismo sostenibile e alla protezione del patrimonio culturale. In riferimento a quest’ultimo aspetto, l’Ambasciatore e il Ministro hanno convenuto di approfondire il dialogo, insieme anche alle competenti autorità regionali, per meglio definire un intervento di assistenza in materia di pianificazione urbana nel centro di Yangon, che prevede anche attività di restauro di un edificio di valore storico di proprietà del Ministero delle Finanze. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/ribadito_l_impegno_italiano_a_favore_di_sviluppo_rurale_governance_e_settore_privato_con_particolare_attenzione_alla_tutela_del_patrimonio_culturale_/news?lang=it Fri, 01 Jul 2016 17:31:32 GMT afda85a8f9d74d609d4206b6757c65d2 Formata una Delegazione di Pace per Richiedere il disarmo dei Gruppi Etnici nello stato Shan 2016-06-23T13:12:07.3870000+02:00 Una delegazione di pace guidata dal dr. Tin Myo Win è stata inviata nello stato Shan per incontrare i rappresentanti dei gruppi etnici presenti nello Stato e convincerli a interrompere gli attacchi contro l’esercito e a disarmare le truppe in vista della conferenza di pace che si terrà il prossimo mese, nel corso della quale si celebreranno anche gli accordi di Panglong del 1947. La delegazione si è incontrata prima con i rappresentanti dei gruppi TNLA (Ta’Ang National Liberation Party) AA (Arakan Army) e MNDAA (Myanmar National Democratic Alliance Army) - nessuno dei quali ha aderito al NCA (Nationwide Ceasefire Agreement) dell’anno scorso, perché esclusi dal precedente governo –, e poi con i rappresentanti dei gruppi Wa e Mongla, nella città di Mongla. I primi tre gruppi fanno, inoltre, parte dell’ UNFC (United Nationalities Federal Council), una coalizione per i diritti delle minoranze etniche, dal quale avevano recentemente affermato di volersi distaccare per formare un alleanza con la United Wa State Army (UWSA) e la National Democratic Alliance Army (NDAA). Le richieste fatte ai rappresentanti del UWSA prevedevano anche l’abbandono delle basi al confine con la Thailandia, richiesta che i rappresentanti del gruppo etnico hanno rifiutato affermando di possedere le basi ormai da molti anni. I membri della delegazione ritengono che il comandante dell’esercito Min Aung Hleng giocherà un ruolo fondamentale nel trovare un punto d’incontro con i gruppi etnici, nel frattempo è stata formata una sub –commissione col compito di gestire i gruppi che hanno già aderito al NCA. tradotto da Giuseppe de Gregorio http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/formata_una_delegazione_di_pace_per_richiedere_il_disarmo_dei_gruppi_etnici_nello_stato_shan/news?lang=it Thu, 23 Jun 2016 11:12:07 GMT a647c61aed6f433a9f3aa2484c9f4244 Condannati 382 militari per reclutamento forzato di minori nell'esercito 2016-06-21T15:09:46.6100000+02:00 Secondo il Comitato per la prevenzione dei minori nell'esercito, le autorità militari birmane hanno punito di recente 382 militari, compreso 73 ufficiali per il reclutamento forzato d minori nell'esercito. A marzo scorso le autorità militari hanno rilasciao 46 piccoli militari reclutati erroneamente nell'eercito. Il comitato ha riferito di aver collaborato con la task force dellONU sul monitoraggio e il reporting. dal 2012 ad oggi sono stati riconsegnati alle foamiglie 744 minori. A giugno 2012 ilgoverno di allora ha sottoscritto un programma di azione congiunto con l'ONU per prevenire e porre fine al reclutamento ed utilizzo del reclutamento forzato sotto i 18 ammi http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/condannati_382_militari_per_reclutamento_forzao_nell_esercito/news?lang=it Tue, 21 Jun 2016 13:09:46 GMT efa215aa753247858b2c588ea96e4434 Dalai Lama: Aung San Suu Kyi parli in modo più aperto del problema dei Rohingya Alla minoranza musulmana non è riconosciuta la cittadinanza ed essa viene tenuta segregata in campi profughi. La maggioranza buddista birmana si oppone alla presenza dei musulmani nel Paese. In un’intervista alla Reuters, Tenzin Gyatso ha detto di aver discusso del problema con la “Signora”. Egli condanna l’atteggiamento dei nazionalisti: “Se ci fosse il Buddha, accoglierebbe questi fratelli e sorelle musulmani”. 2016-06-16T12:01:52.5000000+02:00 Yangon (AsiaNews) – In quanto premio Nobel per la pace, Aung San Suu Kyi ha una responsabilità morale “nell’ammorbidire le tensioni fra la maggioranza buddista e la comunità musulmana” del Myanmar. La leader della Lega nazionale per la democrazia, vincitrice delle ultime elezioni, “dovrebbe parlare in modo più aperto” della questione della minoranza Rohingya, mal sopportata e non riconosciuta nel Paese. È quanto ha riferito alla Reuters il Dalai Lama durante un’intervista concessa ieri a Washington. Il leader buddista ha affermato di aver incontrato più volte la “Signora” e di averle esposto la sua preoccupazione. Suu Kyi avrebbe risposto che la situazione è “molto complicata”. Tenzin Gyatso ha aggiunto che alcuni monaci buddisti birmani “sembrano avere un’attitudine negativa nei confronti dei musulmani”, ma che essi “dovrebbero ricordarsi del volto del Buddha”. Il riferimento è al Ma Ba Tha, gruppo ultranazionalista che da tempo si oppone la presenza dei Rohingya sul suolo birmano e vede con sospetto le religioni diverse dal buddismo (compreso il cristianesimo). “Se ci fosse Buddha – ha affermato il Dalai Lama – egli di sicuro proteggerebbe questi fratelli e sorelle musulmani”. Il Myanmar è teatro dal 2012 di una lunga serie di violenze confessionali che hanno causato almeno 300 morti e 140mila sfollati, la maggior parte dei quali musulmani Rohingya dello Stato Rakhine. Essi, immigrati dal Bangladesh, non sono considerati cittadini birmani e vivono in isolamento, rinchiusi in campi profughi. A migliaia tentano la fuga ogni anno verso altri Paesi del sud-est asiatico. La questione dei Rohingya è stata risollevata lo scorso aprile, quando l’ambasciata statunitense a Yangon ha espresso le condoglianza per un incidente nautico in cui morirono diversi musulmani. In quell’occasione, i nazionalisti birmani criticarono in modo feroce l’uso del termine “Rohingya”, chiedendo di appore agli islamici quello di “bengali”, sottolineando in modo implicito la loro natura di immigrati irregolari. Durante la visita del Segretario di Stato americano John Kerry il 22 maggio scorso, Aung San Suu Kyi è intervenuta sull’argomento invitando entrambe le parti ad evitare l’uso di “termini emotivi che rendono più difficile trovare una soluzione pacifica al problema”. Qualche giorno fa il governo birmano ha annunciato un nuovo pacchetto di leggi volto a tutelare l’armonia religiosa e il rispetto di tutte le fedi. Lo scorso 30 maggio, inoltre, Yangon ha formato una nuova Commissione che sarà guidata da Suu Kyi e che si occuperà della pacificazione dello Stato Rakhine, dove alcuni gruppi ribelli combattono ancora il governo centrale. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/dalai_lama_aung_san_suu_kyi_parli_in_modo_piu_aperto_del_problema_dei_rohingya/news?lang=it Thu, 16 Jun 2016 10:01:52 GMT 28de749a2af449cabef96f617a75cf78 Card. Bo: Il governo vuole la pace fra le religioni, ma i militari non collaborano L’arcivescovo di Yangon commenta ad AsiaNews la nuova proposta di legge tesa ad ottenere “l’armonia confessionale nel Paese”. Il ministro delle Religioni ha incontrato i leader di tutte le fedi, “ma la discussione è stata superficiale”. Rimangono tensioni fra la maggioranza buddista e le minoranze cristiana e musulmana, anche se “è coraggioso il passo che sta facendo Aung San Suu Kyi”. 2016-06-16T11:59:07.0930000+02:00 Yangon (AsiaNews) – Il nuovo governo “darà priorità alla promozione dell’armonia nel Paese, anche se per appianare le tensioni che ci sono occorrerà tempo. Rimango però scettico circa il contributo che su questo punto potranno dare lo Union Solidarity and Development Party (Usdp) e i militari”. È questa la riflessione del card. Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, alla notizia che il nuovo governo della Lega nazionale per la democrazia (Nld) ha in cantiere un pacchetto di leggi sull’armonia religiosa. I provvedimenti sono tesi a “promuovere la convivenza pacifica fra le confessioni e ad agire contro coloro che disturbano questo stato di armonia”. Il riferimento è agli scontri che si verificano tra la maggioranza buddista e le minoranze (in primo luogo musulmana e cristiana). La legge era già stata progettata dalla giunta militare ma non è mai arrivata in Parlamento. La Costituzione promulgata nel 2008 dall’Usdp (partito emanazione dei militari) stabilisce il “diritto di professare e praticare la religione nel rispetto dell’ordine pubblico, della moralità, della salute e delle altre disposizioni della Carta”. Negli anni successivi, però, il partito ha approvato quattro leggi promosse dal Comitato per la protezione della nazionalità e della religione (Ma Ba Tha, un gruppo buddista) e contenute all’interno del pacchetto“Leggi a difesa della razza e della religione”. Le norme regolano poligamia e conversioni, e sono state volute per colpire la minoranza musulmana. Thura U Aung Ko, ministro degli Affari religiosi e della cultura, ha incontrato alcune settimane fa i leader dei gruppi interreligiosi per discutere la legge prima che venga portata in parlamento. Parlando adAsiaNews, il card. Bo afferma che “almeno un sacerdote cattolico era presente, ma purtroppo non c’è stata una discussione seria. Il ministro ha assicurato i leader che è ben disposto verso tutte le fedi, ma temo che sia stato molto superficiale”. L’arcivescovo aggiunge: “Il ministro ha citatoil caso del monaco buddista del distretto di Hpa-an, che ha costruito una pagoda sul suolo di una chiesa anglicana. Egli ha detto che la questione si è risolta perché l’arcivescovo anglicano ha regalato il terreno ai buddisti. In realtà si è dovuto arrendere per non creare ulteriori problemi. Questo monaco è un prepotente”. Secondo il card. Bo la proposta di questa nuova legge sull’armonia religiosa è un segno che “Aung San Suu Kyi [leader della Nldndr] sta preparando la strada per raggiungere la pace fra le fedi. Un’altra indicazione di questo è il fatto che abbia chiamato a colloquio i monaci del Ma Ba Tha, offrendo loro rispetto e chiedendo le loro preghiere”. La Signora, continua l’arcivescovo, “ha anche consigliato ai monaci di avere rispetto e stima per le altre religioni e di non discriminare secondo razza e fede”. Questo, conclude il presule, “è un passo coraggioso che lei sta facendo, nel seguire la Costituzione laddove essa protegge le religioni contro le discriminazioni”. Il Myanmar è una nazione a larga maggioranza buddista, teatro dal 2012 di una lunga serie di violenze confessionali che hanno causato almeno 300 morti e 140mila sfollati, la maggior parte dei quali musulmani Rohingya. Tuttavia, anche i cristiani hanno talvolta problemi con la maggioranza di etnia birmana e di fede buddista. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/card_bo_il_governo_vuole_la_pace_fra_le_religioni_ma_i_militari_non_collaborano/news?lang=it Thu, 16 Jun 2016 09:59:07 GMT 30d0ed4c231546c9b04cd2b533ab21dc Il Nuovo Governo vuole Coinvolgere tutti i Gruppi Etnici nel Dialogo Politico 2016-06-14T16:00:40.6070000+02:00 Si è tenuto durante la scorsa settimana a Chiang Mai, in Thailandia, l’incontro per convincere i gruppi non firmatari del NCA a partecipare al prossimo meeting in cui si farà il quadro sul dialogo politico nel paese, la “Conferenza di Panglong del 21° secolo”, e ad entrare a far parte dell’accodo di cessate il fuoco nazionale. L’incontro è stato presieduto dal Dr. Tin Myo Wan che ha detto:” Per la pace dovremo essere fiduciosi e comprensivi l’uno con l’altro. Ma oltre a instaurare la fiducia, dovremo costruire un’unione federale democratica, pacifica e positiva. Siamo tutti fratelli che vivono nello stesso paese. Perché siamo stati eletti per governare il paese? Il nostro obbiettivo principale è il perseguimento dello sviluppo nazionale, ottenere la fiducia da parte del popolo e soddisfare le esigenze alimentari, di cura e riparo. Come possiamo realizzare tutto questo senza la pace? È naturale che ci siano momenti in cui un fratello ed una sorella non vanno d’accordo. Questo è il nostro compito. La mia fede crede nelle azioni che abbiamo compiuto nelle vite precedenti. È a causa di queste azioni, o Kamma, che ci troviamo in questa vita. Siate franchi e sentitevi liberi di dire ciò che avete da dirmi e anche noi diremo a voi ciò che abbiamo da dire” ha detto Myo Wan. “Speriamo di essere ben informati su ciò che dobbiamo sapere. Per ora dobbiamo basare le nostre analisi e le nostre opinioni sui verbali degli incontri e sulle notizie dei media. Vorremmo conoscere gli obbiettivi della conferenza che ha preso il nome di Panglong” è stata la risposta del capo della delegazione delle organizzazione etniche armate, il generale Gwan Maw. Durante l’incontro sono state affrontate con i non-firmatari anche le questioni riguardanti la partecipazione alla conferenza di pace e i termini e le condizioni che consentiranno di prenderne parte. “Oggi abbiamo incontrato i membri dell’UNFC che ancora non hanno aderito al NCA. Volevano sapere se i termini e le condizioni gli consentissero di prendere parte alla conferenza di pace. Abbiamo fornito loro il maggior numero di informazioni possibile. Ci incontreremo di nuovo prima dell’inizio della conferenza.” Questo quanto ha detto U Hla Maung Shwe, segretario del sotto-comitato preparatorio per la 21st century Panglong Conference, costituito martedì per continuare a cercare soluzioni con le organizzazioni non firmatarie e consentirgli di prendere parte alla conferenza. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_nuovo_governo_vuole_coinvolgere_tutti_i_gruppi_etnici_nel_dialogo_politico/news?lang=it Tue, 14 Jun 2016 14:00:40 GMT 8e59bcc5dcc44a0f96b828188c00b913 La Myanmar Economic Holdings Limited si Trasforma in S.p.A. 2016-06-11T00:09:38.2830000+02:00 La Myanmar Economic Holding è una delle compagnie più importanti e produttive all’interno del paese; fondata nell’aprile del 1990, è un azienda di proprietà dell’esercito che attraverso il Ministero della difesa, gestisce sia li fondo pensioni dell’esercito ma anche la Myawaddy Bank e la Myanmar Economic Corporation . Entrambe le holding detengono il controllo dei principali settori produr. La MEC opera in vari settori come quello industriale, quello per la produzione e il commercio di gemme preziose, la produzione di legname, il settore bancario, quello alberghiero, quello logistico e quello edile,. Di recente la forma giuridica dell’impresa è stata modificata: ha infatti assunto la forma di S.p.a. permettendo così l’ingresso al suo interno di un numero maggiore di investitori. La società era precedentemente gestita unicamente de membri dell’esercito - divisa in due gruppi di investitori, “gruppo A” e “Gruppo B”, il primo formato da membri del Ministero della Difesa e dalla Procura sotto il controllo del capo dell’esercito-fanteria, e il secondo formato da militari e da organizzazioni di militari e veterani - . Gli economisti hanno lodato il processo di riforma attuato dall’azienda ritenendo, come ha detto il Dr. Soe Tun, che “Ora che non sarà piu gestita dall’esercito, finiranno i favoritismi e diminuiranno le illegalità.” E , ha aggiunto Soe Tun “Assumendo la forma di Società per azioni, potrà presto essere libera dalle sanzioni imposte dagli Stati Uniti e ottenere, così, sempre maggiore fiducia da parte del pubblico”. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_myanmar_economic_holdings_limited_si_trasforma_in_s_p_a_/news?lang=it Fri, 10 Jun 2016 22:09:38 GMT f489883d48904ef98b27ac95816e026b Avviata la formazione dei parlamentari birmani con un progetto della Cooperazione Italiana 2016-05-27T11:42:22.8300000+02:00 Yangon, 26 maggio 2016 - "Il rafforzamento delle capacita' istituzionali e' una delle chiavi di volta per consentire una transizione democratica di successo in Myanmar. Un Parlamento in grado di legiferare piu' efficacemente potra' dare un contributo essenziale a questo processo e sono particolarmente orgoglioso che l'Italia stia intervenendo in questo settore in maniera cosi' tempestiva". Cosi' si e' espresso l'Ambasciatore italiano a Yangon, Pier Giorgio Aliberti, a margine della cerimonia di chiusura, svoltasi oggi a Nay Pyi Taw, della seconda fase del progetto di rafforzamento delle capacita' del Parlamento birmano, co-finanziato dal Ministero Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Scuola Nazionale dell'Amministrazione ed attuato da quest'ultima insieme all'IPALMO. Grazie a questa iniziativa, 66 tra Membri del Parlamento e funzionari parlamentari birmani hanno potuto conoscere strumenti innovativi di analisi delle politiche pubbliche, approfondendo le conoscenze di processi e procedure parlamentari di altri ordinamenti. Alla cerimonia e' intervenuto anche il Vice Presidente della Camera Bassa, U T Khun Myat, che ha espresso forte apprezzamento per i risultati raggiunti. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/avviata_la_formazione_dei_parlamentari_birmani_con_un_progetto_della_cooperazione_italiana/news?lang=it Fri, 27 May 2016 09:42:22 GMT 5cd9c2b5055a49efb1ace54a01480aa2 ITALIA-MYANMAR. AVVIATA COOPERAZIONE IN CAMPO CULINARIO TRA ALMA, LA SCUOLA INTERNAZIONALE DI CUCINA ITALIANA, E LA HOSPITALITY AND CATERING TRAINING ACADEMY DI YANGON. 2016-05-24T17:22:06.4730000+02:00 YANGON, 24 MAGGIO 2016 – La cooperazione tra Italia e Myanmar si arricchisce di un nuovo tassello: Ye Ko Naing, un giovane studente birmano presso la Hospitality and Catering Training Accademy (HCTA) di Yangon, inizia domani il suo percorso formativo presso ALMA, la scuola internazionale di cucina italiana. La HCTA e’ uno dei progetti realizzati dalla Fondazione Daw Khin Kyi, creata da Aung San Suu Kyi in memoria della madre, e grazie ad una efficace sinergia con ALMA, l’Ambasciata d’Italia a Yangon e l'ex Senatrice Albertina Soliani dell’Associazione per l’Amicizia Italia Birmania Giuseppe Malpeli, Ye Ko Naing verra’ ospitato presso la Reggia di Colorno dove potra’ frequentare l’International Culinary Program della nota scuola di cucina italiana. “Sin da quando ho visitato, nei mesi scorsi, la HCTA, ho subito pensato a una collaborazione con un’eccellenza italiana nel campo della cucina” ha affermato l’Ambasciatore Pier Giorgio Aliberti, che invia i suoi piu’ calorosi auguri al giovane apprendista cuoco. “Grazie al dialogo con la Senatrice Soliani e l’Associazione Italia Birmania Giuseppe Malpeli siamo riusciti a coinvolgere ALMA e nel giro di pochi mesi il progetto e’ diventato realta’. Ritengo si tratti di un inizio molto promettente in un settore per noi di grande interesse e su cui ho riscontrato qui in Myanmar una fortissima attenzione”. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/italia-myanmar_avviata_cooperazione_in_campo_culinario_tra_alma_la_scuola_internazionale_di_cucina_italiana_e_la_hospitality_and_catering_training_academy_di_yangon_/news?lang=it Tue, 24 May 2016 15:22:06 GMT 2d4fb5b6c6f64686a5b0cb17fb46b749 . 9 ARTISTI BIRMANI PARTECIPANO A MYANM/ART ALLA TRIENNALE DI MILANO 2016-05-11T15:00:51.5830000+02:00 YANGON, 11 MAGGIO 2016 - “L’Ambasciata d’Italia sostiene convintamente iniziative come Myanm/ART che hanno l’obiettivo di consolidare le relazioni culturali tra i due Paesi e contribuire a piu’ intensi scambi people-to-people tra Italia e Myanmar”. Cosi’ si e’ espresso l’Ambasciatore italiano a Yangon, Pier Giorgio Aliberti, in occasione dell’incontro odierno da lui avuto con i nove artisti birmani che parteciperanno con le loro opere, selezionate da una apposita giuria, alla mostra Myanm/ART presso la 21’ Triennale di Milano (a partire dal 29 giugno p.v. per tre settimane). L’iniziativa, curata dal Prof. Mauro Salvemini e dalla Dott.ssa Eugenia Battisti, e’ stata presentata oggi presso l’Ambasciata d’Italia a Yangon. La mostra ha ricevuto il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Yangon, oltre che dell’Ambasciata del Myanmar a Roma, del Consolato Onorario del Myanmar a Torino e della Camera di Commercio Italia-Myanmar. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/_9_artisti_birmani_partecipano_a_myanm_art_alla_triennale_di_milano/news?lang=it Wed, 11 May 2016 13:00:51 GMT ddc67b0fd4f341ffad01e5fa4ec0c4c1 Il Nuovo Ambasciatore USA fa il Punto della Situazione nel Paese 2016-05-11T13:45:35.1830000+02:00 Martedì il nuovo ambasciatore USA in Birmania, Scot Marciel, ha tenuto un discorso in cui ha voluto esprimere il consenso da parte degli Stati Uniti riguardo alla recente transizione politica avvenuta nel paese, sottolineando le straordinarie sfide che tuttavia il nuovo governo dovrà affrontare. Il conflitto in atto tra l’esercito nazionale e le varie armate di ribelli etnici presenti nel paese, le crescenti tensioni religiose e una Costituzione che attribuisce un grande poter ai militari, rappresentano alcune di queste sfide: “Il nostro obbiettivo, l’obbiettivo degli Stati Uniti, rimane lo stesso: vedere una Birmania pacifica, prospera e democratica. In cui le persone vivono in armonia godendo dei propri diritti” ha detto Scot Marciel. Washington si aspetta dunque che il mandato della NLD accrescerà la politica del paese e l’ambasciatore Marciel ha voluto elogiare gli sforzi da parte del nuovo governo per il rilascio dei prigionieri politici e per l’abrogazione degli articoli della costituzione che violano i diritti dei cittadini. “Hanno capito, lo stanno facendo” ha detto Scott Marciel riguardo l’impegno della NLD nel perseguire il rispetto dei Diritti Umani nel paese, che per decenni è stato causa del dissenso da parte degli Stati Uniti nei confronti del vecchio regime; i rapporti diplomatici fra i due paesi, infatti, hanno cominciato a riavvicinarsi solo nel 2011 grazie alle riforme di liberalizzazione attuate dall’ex- presidente Thein Sein, e solo nel 2012 hanno visto Derek Mitchell, predecessore di Scot Marciel, diventare il primo ambasciatore americano in Birmania dal 1990. L’ambasciatore ha inoltre voluto ricordare le sanzioni economiche che ancora vigono tra i due paesi - molte delle quali erano già state rimosse nel 2012, portando, secondo l’ US Commerce Department, all'ingresso, nel 2014, di 51 MLN di nuovi investitori sul mercato del paese del sud-est asiatico – che vedono più di cento nomi, tra persone e società, comparire sulla lista nera Usa, la Specially Designated Nationals (SDN), che impedisce a qualsiasi impresa statunitense di intraprendere affari con i designati ; tra le sanzioni ancora in vigore vanno evidenziate quella riguardante il commercio di gemme e quella per il commercio di materiale militare. Ciò che, però, più di tutti, ancora, ostacola il legame fra i due paesi, e il dissenso da parte della popolazione, sono le questioni concernenti la religione: l’ultimo caso, il 28 di Aprile, ha visto centinaia di persone di stampo buddista-nazionalista riunirsi d'avanti all'ambasciata americana a Rangoon per manifestare contro la missione americana nello Stato Arakan in favore dell’etnia Rohingya. I Rohingya costituiscono una minoranza di religione musulmana stanziata a ovest del paese, la quale non figurerebbe tra i 135 gruppi etnici indigeni in Birmania, in quanto originari del Bangladesh e per questo da anni perseguitati, rappresentando una delle minoranze più oppresse al mondo. La richiesta dei manifestanti era per abolire il termine Rohingya per indicare le vittime dello sterminio nello Stato Arakan sostituendolo col termine "Bengali". Il Ministero degli Esteri guidato da Aung San Suu Kyi, ha richiesto all’ambasdiciata americana di assecondare le richieste dei manifestanti per non intralciare il processo interno di riconciliazione, dichiarazione che è stata fortemente criticata da un editoriale del NY Times che l’ha definita “Vile”. L’ambasciatore Marciel nel discorso che ha tenuto martedì ha evitato di usare il termine in questione, ma ha fatto riferimento all'oppressione da cui “alcune comunità” sono afflitte, riferendosi presumibilmente alle costrizioni riguardo all'educazione e agli altri diritti fondamentali che i Rohingya devono affrontare nella loro terra; “Tuttavia”, ha detto Scott Marciel, “Noi li chiamiamo come loro si fanno chiamare. Questa è la prassi internazionale e noi la rispettiamo, questo è e continuerà ad essere il nostro approccio. La vera domanda è: cosa possiamo fare di utile per questa situazione? Credo che dovremmo tenere un tipo di dialogo differente con queste persone e sollevare delle questioni dove realmente sono necessarie, anche se il modo in cui agiamo dipende dalle circostanze”. -- tradotto da Giuseppe de Gregorio http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_nuovo_ambasciatore_usa_fa_il_punto_della_situazione_nel_paese/news?lang=it Wed, 11 May 2016 11:45:35 GMT 8bf0631c1b4442de82041f9056b35449 Avviati i colloqui per fermare gli scontri a ovest del paese 2017-10-18T23:01:41.0500000+02:00 Il Parlamento birmano (Myanmar’s house of Nationalities) martedì ha accettato la mozione presentata da U Wai Sein Aung dell’ANP(Arakan National Party) che chiede l’apertura di un dibattito per porre fine agli scontri nello Stato occidentale Rakhine, tra i militari e l’esercito Etnico Arakan (AA). “Le schermaglie tra l’Arakan Army e l’esercito birmano devono finire” ha dichiarato U Wai Sein Aung. Stando ai dati dell’Ufficio per il Coordinamento degli Affari Umanitari dell’ONU, gli scontri hanno causato la perdita dell' abitazione per 1100 persone che sono state trasferite temporaneamente in dei campi di accoglienza. La mozione è stata approvata lunedì, ora si sta tentando di coinvolgere nel dialogo anche i membri dell’esercito Arakan che si sono opposti alla proposta. Un membro nominato dai militari, intanto, sta chiedendo al parlamento che i colloqui si svolgano in conformità ai principi del Nationwide Ceasfire Accord (NCA) di ottobre. L’esercito Arakan, infatti, è uno dei gruppi etnici che non ha aderito al cessate-il-fuoco firmato tra il governo e otto dei gruppi etnici armati nello stato. Gli scontri hanno avuto inizio nel dicembre scorso e la zona dove i combattimenti sono più accesi è quella di Kyauktaw, nello stato del Rakhine. Durante la riunione del JMC (Joint Monitoring Committee) in cui si è discusso della tregua firmata il 1 aprile dopo l’insediamento del nuovo governo, la consigliera di Stato Aung San Suu Kyi ha fatto le sue raccomandazioni affinché si porti avanti il processo di pace iniziato dal governo precedente, guidato da U Thein Sein, e chiede che si risolvano al più presto le controversie con i gruppi che ancora non hanno aderito. tradotto da Giuseppe de Gregorio http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/avviati_i_colloqui_per_fermare_gli_scontri_a_ovest_del_paese/news?lang=it Wed, 18 Oct 2017 21:01:41 GMT 7a785d64f4ad4871b3e24c11e330e004 AI CONFINI DEL PAESE: LA GIADA, LA DROGA E I RIBELLI ATTENDONO IL NUOVO GOVERNO 2016-05-03T22:41:34.5870000+02:00 Il magnate della giada Yup Zaw Hkwang è uno degli uomini più noti dello stato del Kachin e di tutta la Birmania: di etnia Kachin, è uno dei mediatori nel processo di pace tra i ribelli ed i militari e uno dei pochi della sua etnia a possedere un’impresa di estrazione di giada, il “Jadeland Myanmar Group”. Yup una volta era un piccolo cercatore che adesso si ritrova ad essere un ricco uomo d’affari con un ranch di 300 acri e una casa con 12 camere da letto dove vive insieme alla famiglia , all’ingresso della quale è posto un cartello con su scritto “La famiglia più fortunata delle montagne di giada”. Il Kachin è lo stato più settentrionale della Birmania: al confine con la Cina, con una popolazione di 1,2 milioni di abitanti, è una delle regioni più problematiche del paese a causa della presenza al suo interno di numerose miniere di giada, coltivazioni di oppio e miniere d’oro e di un forte degrado ambientale. Il Kachin rappresenterà per questo una delle sfide più ardue da affrontare per il nuovo governo di Aung San Suu Ky, che ha preso le redini di un paese afflitto da decenni di sofferenza sotto il potere dei militari. Il commercio nel paese è quindi contraddistinto da un grande presenza di traffico di armi, droga e gemme che vengono esportate principalmente in Cina. L' Armata Kachin per l’Indipendenza (KIA)continua gli scontri con i militari per il controllo delle risorse, conflitto che va avanti da decenni e che è la causa della fuga di migliaia di persone. “Siamo molto contenti che l’opposizione abbia vinto le elezioni: un altro passo avanti per la democrazia. Ma come potranno risolvere in 5 anni ciò che è accaduto in 60?” ha detto Steven Tsa Ji, direttore di una rete di gruppi per la società civile nel paese. Lo stato è inoltre il luogo dove sorge, dalla fusione di due piccoli corsi d’acqua provenienti dai ghiacciai dell’Himalaya, l’Irrawaddy, il fiume più lungo del paese. Lungo il corso del fiume, non lontano dal confine con la Cina, si possono notare dei piloni arrugginiti emergere dall’acqua rovinando lo spettacolo di natura incontaminata che si puo’ ammirare lungo le sponde del fiume. Questi piloni sono le fondamenta di quella che avrebbe dovuto essere una delle dighe e delle centrali idroelettriche più grandi dell’Asia che - con una portata di 6000 MegaWatt - avrebbe dovuto fornire la maggior parte dell’energia prodotta alla Cina – che aveva stanziato un finanziamento di $3,6 miliardi - , nonostante in Birmania centinaia di persone vivano ancora senza corrente elettrica; la costruzione della diga fu però sospesa dal precedente governo in quanto possibile causa di danni sociali ed ambientali come la perdita della casa per migliaia di persone ed il danneggiamento della flora e della fauna del fiume. Adesso i cinesi sperano che questo cambio di governo possa portare alla ripresa del progetto e Suu Kyi, che già nel 2011 si era opposta alla sua realizzazione, ancora non ha chiarito quali siano le sue intenzioni a riguardo, affermando che il governo dovrà rivedere il contratto in autunno prima di prendere una decisione. Il legislatore Ja Seng Hwan ha espresso la sua opinione riguardante questa problematica affermando che :”non c’è modo di continuare il progetto. Se Si uccide l’Irrawaddy si uccide il paese” Il conflitto per il controllo delle risorse nel paese va avanti dal 1948, anno dell’indipendenza dal dominio inglese. I Kachin, in gran parte cristiani, in un paese dove la maggior parte della popolazione è buddista hanno ripreso dal 2011 gli scontri coi militari, interrompendo una tregua che andava avanti da 17 anni e causando lo sfollamento di 100000 persone; da allora lo stato è diventato scenario di sangue, stupri, bambini soldato e mine anti-uomo che hanno portato all’ esclusione dalla votazione avvenuta a novembre di decine di villaggi nella regione. La premier democratica ha recentemente rivelato che la riconciliazione nazionale e la tregua coi Kachin rappresentano una delle sue massime priorità, anche se, dopo tutti questi anni di conflitto, la popolazione è molto diffidente, soprattutto per via delle problematiche riguardanti il commercio di giada. Negli ultimi anni l’estrazione di giada nel paese da parte delle imprese gestite dai militari, dai prestanome o dai familiari dei militari o da investitori cinesi illegali ha causato una rapida deforestazione, l’inquinamento dei corsi d’acqua e numerose frane che hanno causato la morte di centinaia di persone. Il commercio di giada, secondo le stime, nel 2014 aveva visto un aumento del proprio valore da $12 MLD a $31 MLD, e vedeva nella Cina il maggior acquirente di questa gemma. I crimini di cui questo commercio si è macchiato hanno portato gli USA a vietare l’importazione di giada e rubini dalla Birmania. 300 attivisti hanno recentemente richiesto una moratoria riguardante l’estrazione di giada in attesa della stesura di una nuova legge e di un sistema di monitoraggio che regolino l’estrazione e impediscano quella illegale. Stando alle affermazioni dei membri della NLD la leader Suu Kyi inizialmente tralascerà la questione giada soprattutto per non inasprire i rapporti coi militari che continuano ad avere il controllo sulle forze di sicurezza e sui principali ministeri e industrie :”io non credo che Suu Kyi affronterà subito questo problema. Non Possiamo trasformare il bianco in nero con una pallottola d’argento” ha detto Thet Thet Khine, membro del parlamento della NLD”. “il nostro popolo possiede risorse naturali che dovrebbero renderlo ricco, non farlo soffrire” ha detto Yup Zaw Hkwang . http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/ai_confini_del_paese_la_giada_la_droga_e_i_ribelli_attendono_il_nuovo_governo/news?lang=it Tue, 03 May 2016 20:41:34 GMT 817fc49197394c1999cc9baed77ea3ae La NLD richiede la Riforma del Sistema Sanitario 2016-05-03T12:09:30.8330000+02:00 La Nuove lega per la Democrazia, nel corso della settimana passata, ha pubblicato la sua proposta per l’attuazione di una riforma sanitaria nel paese, che vede come obbiettivo-pilastro il raggiungimento di una Copertura Sanitaria Generale(UHC) entro il 2030. Nel frattempo continua il dialogo fra i ministeri di salute, lavoro, immigrazione e popolazione per stabilire i servizi che dovranno avere la priorità in base ai criteri di entità della malattia, di efficacia dei costi e di disponibilità delle risorse. Il governo dovrà, quindi, innanzitutto, dividere la popolazione in gruppi in base ai servizi a cui avranno diritto e alla condizione socio-economica. I gruppi, secondo una prima analisi, saranno tre: i poveri e vulnerabili, i non poveri informalmente, e il settore formale. Il primo avrà diritto ad una copertura totale o parziale per i servizi riguardanti la salute riproduttiva, la nutrizione materna e le malattie trasmissibili e non; agli altri due , invece, sarà imposto un contributo, obbligatorio o volontario, per beneficiare dei servizi. Un primo pacchetto base di servizi destinati al primo gruppo dovrebbe essere pronto già nel 2020, nella prima fase di avviamento dell’UHC. Questa riforma rappresenta una grande sfida per il paese, considerando, soprattutto, che all’interno dell’ ASEAN è il paese che ha l’aspettativa di vita media più bassa: con 282 morti ogni 100.000 nati vivi, proprio a causa della fragilità del sistema sanitario ed alla totale mancanza di accessibilità ai servizi sanitari essenziali e ad interventi di qualità. Migliorare l’accessibilità ai servizi medici sarà dunque la chiave per risollevare gli standards sanitari del paese, e, come ha riferito Kanchana Thornton del Burma Children Medical Fund “ Aiutare i malati delle zone rurali offrendo loro i farmaci necessari per evitare l’aggravamento della loro condizione durante il tragitto verso gli ospedali dove riceveranno le cure di cui hanno bisogno”. Altre importanti sfide sono rappresentate dall’ottenimento di fondi – combinando i contributi provenienti dall’interno e dall’esterno –, lo sviluppo di un quadro normativo forte ed infine una riforma a livello d’ufficio all’interno del Ministero della Salute o, in alternativa, la creazione di un corpo di controllo del quadro normativo. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_piano_della_nld_di_introdurre/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:09:30 GMT 122bef7c1de8435b88d437c0b82ba9a3 CINA E BIRMANIA STABILISCONO UN NUOVO INIZIO 2016-05-03T12:09:51.3170000+02:00 Martedì se è tenuto il primo incontro diplomatico dal 30 marzo – giorno in cui il nuovo governo è salito al potere – tra Wang Yi, ministro degli esteri cinese, e Aung San Suu Kyi. Durante l’incontro il ministro cinese ha affermato che con questo cambio di governo “I rapporti tra Cina e Birmania sono ad uno storico punto di partenza” e che questo è il momento per consolidare le politiche di scambio fra i due paesi e rimuovere tutte le barriere e gli ostacoli che intralciano la cooperazione. Lo stesso ministro ha aggiunto che “la Cina era ansiosa di accrescere la fiducia tra le due nazioni”, promettendo che Pechino sosterrà il processo interno di riconciliazione in Birmania. La Cina è, infatti, il maggior partner commerciale e fonte d’investimento per il paese. Dopo l’incontro Suu Kyi è stata intervistata dall’Agence France-Presse e durante l’intervista la leader democratica ha affermato che “I rapporti con la Cina sono importantissimi per il paese sia politicamente che economicamente e socialmente”. Nyunt Maung Shein, capo dell’Istituto per gli Studi Strategici ed Internazionali, parlando al China Daily ha affermato che i rapporti con la Cina “Sono stati testati nel corso del tempo” e che la nuova amministrazione “Perseguirà i tradizionali legami di amicizia”, aggiungendo che la Cina “è un paese importante per la Birmania” e che “Era Scontato” che la prima visita dopo la nomina di Suu Kyi a Ministro degli Esteri sarebbe stata quella del ministro Wang. Aggiungendo che gli investimenti da parte della Cina per offrire alla popolazione opportunità di lavoro e promuovere la responsabilità sociale delle imprese e la salvaguardia dell’ambiente “ Saranno sempre ben accolti in Birmania”. I colloqui erano molto attesi per la risoluzione di alcune controversie riguardanti programmi di cooperazione di interesse comune. Xu Liping, un ricercatore senior per gli studi sul Sud-Est asiatico presso l’accademia delle Scienze Sociali cinese, ha, infatti, ribadito l’interesse da parte della Birmania a rafforzare i legami di cooperazione con la Cina e l’attuale impegno del governo nella campagna di riconciliazione nazionale, in cui la Cina sta svolgendo un ruolo importante. Ha aggiunto che “La Birmania vuole rinnovare le sue infrastrutture idriche e sviluppare le sue zone industriali, ambiti in cui la Cina ha una grande esperienza”. Il portavoce del ministro Wang, Hong Lei, ha detto che il ministro terrà un incontro anche con la leadership politica birmana e ha espresso un giudizio sulla relazione pragmatica fra i due paesi affermando che questa “ Ha promosso lo sviluppo economico e sociale della Birmania offrendo benefici anche alla popolazione locale". Il 15 marzo il presidente Xi Jinping ha inviato un messaggio a U Htin Kyaw per congratularsi con lui dell’elezione alla presidenza. Lo Stesso presidente ha detto che la Cina è “" Disposta a lavorare per lo sviluppo di una stabile e durevole collaborazione strategica fra i due paesi per il beneficio di entrambe i popoli”. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/cina_e_birmania_stabiliscono_un_nuovo_inizio/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:09:51 GMT d82ec99176124a90b70d8d1deed4e9fb Ecco i membri del nuovo governo e le nomine dei ministri degli stati e delle regioni molti rappresentanti dell'NLD e indipendenti 2017-10-18T22:53:46.9730000+02:00 Dopo il giuramento del nuovo Presidente U Htin Kyaw il presidente del Parlamento dell'Unione U Mann Win Khaing ha presieduto il giuramento del gabinetto di governo Tre sono i ministeri guidati da Aung San Suu Kyi: il Ministero dell’Ufficio del Presidente, il Ministero della Pubblica Istruzione e il Ministero dell'Elettricità e dell'Energia. Oltre ad Aung San Suu Kyi, altri cinque deputati dell’NLD sono stati nominati ministri, tra cui il dottor Aung Thu nominato ministro dell'agricoltura, degli allevamenti e dell'irrigazione, U Thant Zin Maung ministro dei trasporti e della comunicazione, il Dr. Than Myint Ministro del commercio, il dr, Win Myat Aye ministro della Previdenza sociale, degli aiuti e del reinsediamento, e U Kyaw Win ministro della pianificazione e delle finanze. Due deputati dell’ex partito di governo (USDP) sono stati nominati nel nuovo governo, tra cui Thura U Aung Ko ministro degli affari e della cultura religiosa, e U Thein Swe ministro del lavoro, dell'immigrazione e della popolazione. Sette sono gli esperti outsider e non parlamentari inclusi nel governo: U Ohn Win, ministro delle risorse naturali, della conservazione dell'ambiente, il Dr. Pe Myint, ministro delle informazioni, U Win Khaing ministro del settore costruzioni, Nai Thet Lwin ministro di degli affari etnici, Myint Htwe ministro della salute, U Khin Maung Cho ministro dell'industria e U Ohn Maung ministro del settore alberghiero e del turismo. Tre deputati militari, il generale Sein Win, il generale Kyaw Swe e il generale Ye Aung, serviranno rispettivamente come ministri della difesa, degli Interni e degli affari di confine,. U AUNG THU (Agricoltura e allevamento NLD Ex rettore dell’Università di Yangon U Aung Thu è stato un funzionario pubblico per alcuni decenni prima di andare in pensione ad agosto 2015 per candidarsi alle elezioni. Ha vinto un seggio nella camera bassa nella township di Latha a Yangon.. ha lavorato in molte università della Birmania, compreso come professore i matematica nell’Università di Taungoo. Durante il suo rettorato l’Università di Yangon ha rafforzato la sua collaborazione con le istituzioni formative internazionali e ha aumentato l’insegnamento univeristario. U THANT ZIN MAUNG (Trasporti e comunicazioni) NLD Un direttore generale in pensione delle ferrovie birmane. U Thant Zin Maung detiene un master in matematica dall’università di Yangon. È stato anche letore all’università prima di enrare nell’azienda Ferroviaria pubblica. Più recentemente, a novembre 2015 si è candidato per l’NLD nella sua città natale di Monywa e ha conquistato un seggio alla Pyithu Hluttaw. THURA U AUNG KO (Affari religiosi e Cultura) USDP Un funzionario militare in pensione e ex vice ministro per gli affari religiosi fino alla sua partecipazione alle elezioni del 2010. Thura U Aung Ko ha avuto una promozione con l’NLD. Il membro del Comitato esecutivo centrale dell’USDP, durante la precedente legislatura era legato all’ex portavoce Thura U Shwe Mann e anche vicino alla leader dell’NLD. Era stato eletto in rappresentanza della città di Kanpetlet, Stato Chin. Nato nel 148, è stato nell’esercito dal 1969 al 1977. È stato anche per un breve periodo vice ministro dell’ex ministero della Scienza e della Tecnologia. U OHN WIN (Risorse Naturali e ambiente) INDIPENDENTE Attualmente membro del comitato consultivo del Myanmar Institute for Integrated Development, Una organizzazione no -profit, U Ohn Win ha tra le sue credenziali il lavoro per un periodo come professore all’Università delle foreste di Yezin. Ha ricevuto il master in scienza della gestione dei bacini idrici nella Università dello Stato del Colorado negli USA è si è specializzato in idrologia, conservazione dei suoli, adattamento al cambiamento climatico e conservazione della biodiversità. Non è membro dell’NLD. U PE MYINT (Informazione) INDIPENDENTE Ex medico on laurea presso l’ Institute of Medicine, U Pe Myint dopo 11 anni ha cambiato carriera ha studiato giornalismo presso la Indochina Media Memorial Foundation di Bangkok. Ha iniziato poi una carriera come scrittore scrivendo decine di novelle. Ha partecipato al Programma internazionale di scrittura presso l’Università dell’ Iowa nel 1998, ed è stato anche editore capo della rivista The People’s Age Journal. E’ nato nello stato Rakine nel 1949. U THEIN SWE (lavoro, immigrazione popolazione) USDP Un altro membro del comitato esecutivo dell’USDP e alleato di Thura U Shwe Mann. U Thein Swe è stato anche portavoce del partito di governo . Sotto il governo militare è stato anche ministro dei transporti. È stato eletto nella township di Ann nello Stato Rakhine. U WIN KHAING (Costruzioni) INDIPENDENTE Un ingegnere meccanico di formazione, U Win Khaing ha servito nella Myanmar Investment Commission ed è stato fondatore e presidente della United Engineering Group, una società del settore gas oil e della logistica. Laureato nel Rangoon Institute of Technology è entrato nella Myanmar Oil and Gas Enterprise nel 1976 pima di partire per l’USSR per un percorso formativo nel 1981. E’ stato eletto presidente della Myanmar Engineering Society nel 2011 componente della ASEAN Federation of Engineering Organizations. NAING THET LWIN (Affari etnici) MNP Uno dei più anziani membri del governo, Naing Thet Lwin, di etnia Mon, è nato nel 194 0, entrato in politica nel 1958 e re ani dopo si è iscritto al Mon Development Party. Nel 1988 ha guidato il movimento antigovernativo ed è stato cofondatore e vice presidente del Mon Democratic Party, nel 1990 si è candidato per un seggio nella regione di for a seat in Mawlamyine in the 1990 election. Since then he has developed extensive business interests, including rubber, fisheries processing, food exports and hotels. Dr Myint Htwe (health) NLD Questa è la seconda volta che il Dr Myint Htwe torna al Minitero della Sanità dove ha lavorato per 17 anni prima di lasciarlo per andare a lavorare all’OMS. Li ha assunto varie posizioni, compresa quella di direttore del programma di gestione e consulente regionale fino al pensionamento nel 2010. Secondo il suo CV ha studiato all’ Institute of Medicine 1 e ha ottenuto il master in medicina pubblica Institute of Public Health, University of the Philippines as well come pure un dottorato in medicina pubblica dalla Johns Hopkins University negli USA. E’ membro della Myanmar Academy of Medical Science e vice presidente della Liver Foundation. Non è membro dell’NLD. U THAN MYINT (Commercio) NLD U Than Myint è diventato membro dell’NLD nel 2012e ha preso parte al comitato economico del partito. Secondo un profilo pubblicato dall’NLD ha una laurea in economia ottenuta nella Yangon University, e un master e un dottorato presso la Pacific Western University negli USA. La sua esperienza internazionale comprende un periodo come funzionario ONU, ma non si sa in quale posizione. Ha ottenuto un seggio a Hlaing Tharyar, dove è coinvolto in un gruppo che offre un servizio di ambulanza gratuito. U WIN MYAT AYE (Previdenza sociale, aiuti e ricollocazione) NLD Ha una lunga storia nel campo medico. Di formazione pediatra è descritto come professore in pensione ed esperto pediatra. Durante la sua carriera ha servito in tutto il paese, compreso Yangon, agwe e Sagaing. L’ultimo incarico è stato presso la Magwe Medical University, da cui è stato pensionato a giugno 2015. Nelle ultime elezioni è stato eletto nell’Amyotha Hluttaw a Bago, dove è cresciuto. Ha anche una lunga storia di lavoro nel volontariato. U KHIN MAUNG CHO (Industria) INDIPENDENTE Nato a Meiktila nel 1950, U Khin Maung Cho ha una lauarea in ingegneria meccanica. Il suo CV lo indica come ingegnere dirigente nella azienda automobilistica Super Seven Stars, importatore delle auto o Kia. U KYAW WIN (Programmazione e Finanze) NLD Molte informazioni sull’esperienza di U Kyaw Win, e soprattutto sul suo profilo accademico sono in discussione. Nato a Laputta nel 1948, il suo CV suggerisce che si è laureato in economia alla Yangon University ed ha ottenuto un master in consulenza aziendale e un PhD dalla Brooklyn Park University, una informazione che ha ammesso non essere veritiera. Il suo CV indica anche un diploma nella Global Academy of Finance Management, che dice di offrire certificati di specializzazione, alcuni a pagamento. U Kyaw Win ha lavorato nel Dipartimento della Pianificazione e successivamente nel Dipartimento delle entrate fino al 1997, quando è diventato il Consigliere economico dell’NLD. Nelle elezioni del 2015 è stato eletto alla Pyithu Hluttaw nella township di Dagon Seikkan. U OHN MAUNG (Hotel e turismo) NLD Il suo coinvolgimento nel settore turistico risale al periodo socialista, quando gestiva l’unica guesthouse vicino al lago Inle. Nel 1988 era tra i leader del movimento antigovernativo e è entrato nell’NLD l’anno successivo come presidente di township. Ha partecipato alle elezioni del 1990 e come moltri altri colleghi è stato arrestato e mandato nella prigione di Insein. Condannato a 10 anni di carcere è stato amnistiato nel 1992 e ha concentrato la sua attenzione al nascente settore del turismo. Nei decenni successivi ha lanciato un certo numero di hotel di successo, compreso Inle Princess Resort. Ha riallacciato i rapporti con l’ NLD nel 2012. LT GEN SEIN WIN (Difesa) MILITARE Il prossimo ministro della difesa sostituirà U Wai Lwin. Prima di prendere parte alle elezioni dirigeva la difesa aerea . laureato presso la Officer Training School. Secondo il Tagaung Institute of Political Studies, il Lt Gen Sein Win ha da sempre primeggiato in scienza e tecnologia. Viene descritto come freddo e calmo e ha la reputazione tra i militaridi essere un soldato molto professionale. LT GEN KYAW SWE (Interni) MILITARE Laureato presso la Defence Services Academy ha prestato servizio come preside dell’istituto. E’ stato comandante della Southwest Region Command, nella Regione dell’Ayeyarwady durante il Ciclone Nargis. Un ex capo dei servizi militari di sicurezza, è stato anche ministro degli affari di confine. LT GEN YE AUNG (affari di confine) MILITARE Proveniente dalla Defence Services Academy, il primo incarico del Lt Gen Ye Aung è stato a capo del comando delle operazioni regionali a Tanai, nello Stato Kachin. Successivamente è diventato comandante per il Comando centrale con base a Mandalay e giudice militare avvocato generale. Secondo il Tagaung, nel passato è stato vicino a Thura U Shwe Mann ma ora è una persona affidabile secondo il Comandante in Capo Senior General Min Aung Hlaing. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=d82ec99176124a90b70d8d1deed4e9fb Wed, 18 Oct 2017 20:53:46 GMT af31db9cf7684bc58670b6b3d34b7fcb l'Ambasciatore Aliberti e l'impegno italiano per la Birmania sostegno alla transizione,cultura, pacificazione del paese, investimenti. Verso un rinnovato impegno 2016-03-29T08:24:54.3030000+02:00 Italian Ambassador discusses Italy-Myanmar ties and support for Myanmar’s cultural heritage By Mizzima Tuesday, 29 March 2016 Italian Ambassador Mr Pier Giorgio Aliberti. Photo: Hong Sar/Mizzima Italian Ambassador Mr Pier Giorgio Aliberti recently talked to Mizzima about Italy-Myanmar ties, high-level visits, and the ongoing transition to democracy in Myanmar. Mizzima Editor-in-Chief Soe Myint interviewed the Ambassador on March 25. What are the key elements in the bilateral relationship between Italy and Myanmar? I think Italy and Myanmar have a lot in common. We both have a very long history, we are ancient civilizations. We are beautiful countries. We like similar things. We like families, food, culture, last but not least football, so I think it’s easy to get along well. I think that culture, in particular, is a very important aspect of our bilateral relations. Italy, as Myanmar, is full of very old religious sites: churches there and pagodas here in Myanmar. Both countries are very rich in cultural heritage, which means a huge potential for tourism. I think Myanmar has to do more in terms of developing and exploiting this potential, so I think we are going to help you with that. I would say the perspective through a cultural prism is very important for us. And then, of course, we have a lot of strong political relations, strong economic relations. But I think the cultural aspect is something very specific to our bilateral relations, also in our development cooperation activities, which are of course another key element of our presence here. Think for instance about the UNESCO World Heritage list. We helped Myanmar have its first site listed (Pyu Cities), now we are working to get a second one (Bagan) in the list. When it comes to Italy’s engagement with Myanmar how much of this it state to state in comparison to that of the European Union’s engagement with Myanmar? Italy is one of the six founding members of the European Union, so we have a long history and we are one of the staunchest believers in the project. It is a complex and unique endeavour, it is not an international organisation, but a supranational entity, so basically we give some sovereignty to the European Union in Brussels. When there is a project decided by the European Union, Italy is part of it. This means that we all support the project, so 28 member states support these projects all together. Consider that around 13% of all EU funds come from Italian taxpayers, so, of course, we have a clear say in it. Having said that, of course, Italy and the other member states have their own specialty, their own expertise, and their own preferences. In particular, Italy is very active in development cooperation in three main sectors: rural development, governance and support to small and medium size enterprises, especially in the field of sustainable tourism and cultural heritage. We are coming back to what I was saying before in terms of culture and cultural heritage. We have more expertise in these fields, so we are sharing our experience in these areas. In certain aspects, we act through bilateral means, directly or through UN organisations or Italian NGOs. And of course, in other aspects, we are supporting EU activities. I would say we work in parallel with them. But when you think about the EU, it is not just a separate entity or just another delegation, it is all 28 member states. Actually, the contribution of the EU as such is much bigger than most people think: it’s the 28 Member States plus the EU Delegation. When it comes to the economy can you tell us about bilateral trade and services between Italy and Myanmar? I think we are clearly under the potential we could have, I am convinced we can do more. It is one of the priority areas in which I want to work, I think we can do much more. Now we are among the top 15 trade partners, our trade exchange is around US$ 120 million and we have a surplus of around US$ 70 million. I definitely think we have to do more. In terms of goods, we mostly import garments, fish and rice and we sell machinery, agricultural machines, vehicles and some other stuff. Agricultural machinery, in particular, is very strong in this country where there are lots of tractors and lots of machines. You have to consider that Italy is the second most industrialised country in Europe. It the second exporter in EU after Germany, so we are ahead of other important member states because we have a strong industry traditionally. We were hit by the financial crisis in 2008-9 which lasted a bit long, but we are still very strong, so I think we could do more both in terms of trade and investment. Last year there was an Italian products expo in Yangon how did that go? This is a good example of the interest of Italian companies. There were around one hundred Italian companies represented, so it was a very positive starting point. This year we would like to do something more specific as that was a more generic exhibition. I believe we need to go into more specific sectors. At the end of the year, in November-December, there will be two important exhibitions, one on food and the other one in the home construction business. Within these two events, there will be two specific Italian fairs on the same sectors because food and home are very important for us. Everybody knows about Italian food, but we are strong also on home design, architecture, and we would like to do more. I also have a rather ambitious plan for Italian culture. We are organising more activities and a new program which is called ‘Italy in Myanmar 2016’, which will be launched in the next few weeks so I am sure you will see much more Italian culture here in the next few months. How do you see the relationship between our two countries over the next few years? We would like to have a much more integrated approach and try to present Italy as it is. Many of the people here don’t know Italy because they haven’t had a chance to visit. There might be some people who think Europe is all the same and when they go there they realise how different are the different countries. My idea is to present Italy in a broader way. As I said before, we have good food, a rich culture, beautiful movies, amazing architecture and design, so I want to show more of that. And also, we mentioned football, we would like to do more in terms of sports because sport unites people, it is good for children. So, we are in talks with the Myanmar Football Federation and the Italian Football Federation in order to facilitate some training activities, some exchanges, because this is also part of creating a stronger capacity. This in a way is capacity building, and sport is very important, also from an economic perspective. I think all these efforts should come together, in order to present a more integrated picture of Italy. We do intend culture in a wider sense, not just in a traditional way, but including also activities such as sports or cuisine. Some people think that food is something that you eat just to survive, but it is also part of a cultural experience. For instance, we plan to bring here a very good chef from Italy, in order to share our experience. That is the idea, to let people in Myanmar know what is the quality of Italian life, what is the Italian lifestyle, apart from all the industrial machinery that we can export here. It is a wider concept of Italian culture. The Italian government has been giving training for some Myanmar officials especially in the field of industry, can you tell us something about these training programmes? As I mentioned before, we believe very much in capacity building, not so much because we want to teach something in a patronising way, but because we like to share our experience. Capacity building is a key aspect for us. We have been active on various fronts through UNIDO, a UN organisation, and we are financing projects trying to help young people, women, and small and medium size enterprises, to do more. In this context, we have managed to have some training activities in Italy in different sectors, such as tourism but also lacquers in Bagan, weavers and some other things. Also, some Italian companies, such as ENI, which is a major oil and gas company, are financing some training activities in Italy for government officials. Let me also mention that we are very glad and proud that we are facilitating a sponsorship for a young chef going to Italy to probably the best Italian cooking school. Finally, a word on students. I am very proud we now have an Italian department at the Yangon University of Foreign Languages. We are planning to do more in the field of tourism which we believe is also very important for the future, but it needs to be sustainable tourism. It needs to be done a proper way, and we have some ideas to develop this. I would like to ask your opinion about Myanmar politics. You witnessed the recent elections. What do you think about the elections and also the result? I was really very, very happy to be part of the EU observers’ mission and it was a wonderful day for democracy. I was there early in the morning, before six o’clock, and you had long queues of people who wished to cast their votes. Old people, young people, all ages, all generations. I think it was a really incredible experience. And I think the result was that elections were, generally speaking, free and fair, with some irregularities, yes, but altogether a positive example of democracy. And also, right now what we are seeing is that there are very positive signs in the way of democracy, creating a transition government trying to aim at national reconciliation, which is very important. We know this country has a lot of problems. You can mention many of them, in terms of ethnic conflicts, injustice, disrespect of the rule of law, but right now all the elements are there for a positive democratic development, so it is a very important step ahead. And I am very confident there will be a positive future. That does not mean there will not be challenges. It is going to be very tough, very difficult for the new government to overcome all the challenges, particularly because expectations are so high. We tell people in Europe, you have to manage expectations. You can’t think that from day one everything will change. But I think some good signals are important, just to show that things are improving, things are changing. And we need to give some space to the new government. We cannot expect the new government from day one to change everything, we have to help them, and we have to be there, on their side, trying to assist them as much as possible. I would say more importantly to give them some space, some political space to go in the right direction. The outset of the government is quite impressive, it is something very clear, it is more streamlined, more focused than before, with a very strong leadership. Daw Aung San Suu Kyi will have many responsibilities, she will be the leader as we all know. It is a strong signal of leadership, it is very clear who is going to be in charge, which I think is very important for donors, for businessmen, in a way we are here to look at what is happening with a very positive spirit, a very supportive spirit. When it comes to the challenges Myanmar faces, is there any role that Italy can play in the peace process? I think that peace is a crucial aspect, and since my arrival, I have been active in this field. We are now part of the Peace Support Group, and we are finalizing our participation in the Joint Peace Fund. Why? Because I think peace is crucial for the future of this country. As I said before, ethnic conflicts have been going on for too many decades. It is impossible to have a normal life with these conflicts. So I think peace is crucial for the new government. It is a huge challenge. I believe the new era, the new environment could be positive in this sense. Some of the non-signatories Ethnic Armed Organizations are now more open to the possibility of signing the NCA agreement, and I think there is a big opportunity not to be missed. I think the new government has a good chance, a good opportunity, and when it comes to the table, we are ready to listen. I think the way ahead is absolutely possible. I think we as donors, the major European countries, the US, Japan, all the major international actors, have to go together to help the process. Of course, it’s a Myanmar process, it cannot be led by anybody else. So the Myanmar people, the Myanmar government will lead the process. We are here to support this process. This is essential, it is crucial for the future because when you talk about the future of this country, about the federalism, I think you need to share power in one way or another. So I think you need to take on board all the other groups, go back to the Panglong agreement spirit, and go deep into it in a very positive way. When it comes to the transition from the military dictatorship that was there for many years to a democracy, how do you view this transition in Myanmar? What direction is this taking in your opinion? I think it is taking a positive direction in the sense that compared to what we had before, right now we have a much more democratic government. Of course, when you talk about the 2008 Constitution, by our standards it would not be considered an ideal Constitution because in our view the military should not stay in the role they have right now, because we have a different approach to democracy. But I think you have to consider where we are, every country has its own approach, its own path, its own time. So I think it is up to the Myanmar people to govern and go ahead and find a solution. I think the idea would be to change some aspects in order to get a progressive transition to real democracy where a civilian government has control over everything. So I think there are some more steps to be taken. But I think we are in the right direction. That’s very important. Of course, we have to see what is happening in terms of cooperation from the military side and the civilian side. And there I think it is a bit too early to say where we are. But I think the direction is a good one. Also, the attitude of the outgoing government on the elections was very positive so I think we have to give credit to the outgoing government because they prepared the process. Italy has been very much supportive of the process, especially since 2011. There were seeds for something very positive to happen. So now it is really happening. I do really think we were right in trying to facilitate this process, in order to allow democracy to flourish. It cannot be done in one day, nothing is made so swiftly, you need some time. As I said, the transition to democracy is a path, so you have to go through it but if you look at Myanmar now and if you look at Myanmar four or five years ago, it is a completely different world. You know better than me. Looking into the future, what are your hopes for the relationship, especially given that we are going to have a new government in the next few days? I would say from a political perspective, I am pretty confident that we are going to have a stronger relationship. We are working now on a very high-level visit in early April, we are happy about that. It is a strong signal of political support, I think that is what you need and what we want to give. So I think this is a very important path. The second aspect is on economy and trade, as I mentioned before. I think we are going to see more businessmen coming from Italy, more investment, more trade, this is what we hear. A lot of people were a bit hesitant before the elections, they wanted to know about the transition, and how it was going. Elections went well, now you have a new government with a lot of competent Ministers, I am pretty confident we will have more people interested in coming over here. And the third aspect, as I mentioned before, are cultural issues. I think people-to-people exchanges are going up. We had an increase by almost 70 percent of visa requests for Myanmar citizens to go to Italy last year, compared to the year before. So it means there is a lot of interest on the Burmese side to know and to visit Italy. We also have a lot of Italian tourists coming here. So this helps in terms of exchanges, in terms of better reciprocal understanding. And in a wider sense, when you understand the culture, you appreciate all of it. So, if you go to Italy, you understand what are Italian food, Italian culture, so this is a virtuous circle of quality going up. And I think that is why we are here, to help this process, we have to facilitate this exchange. So there is the political aspect, the economic aspect, the cultural aspect. Of course then, last but not least, we have development cooperation activities, which are an essential instrument for our presence here. We are working on increasing our role. Myanmar is one of the very few Asian countries which is a priority for Italy, and so we are very active. As I mentioned before, we intend to step up our presence also in this field. We will talk with the new government about our plans. So we have at least four areas of intervention that make me very confident about the future of our bilateral relations. What about high-level visits? We had high-level visits in the past. We had a president who went twice to Italy. We had Daw Aung San Suu Kyi who went to Italy as well. We had the then Italian Foreign Minister here in 2012, who was one of the first ones to come. We had deputy ministers coming here, and now we are working on that, as I said before. We are working on a high-level visit in the very near future, the Italian Foreign Minister, Paolo Gentiloni, should be here in early April. His intention is to send a very strong political signal of support to the new democratic government, to show that Italy is fully supporting the process. On a personal note, you have been here for a while. What are the highlights of your time here? I have to say I am amazed every day, I really love this country. I think it is a wonderful place. I love the people, I love the environment, I love the culture, and I love the places when I visit around. What I don’t like is the traffic (laughs), to be honest with you, in Yangon. Of course, when I am in Nay Pyi Taw, it is the perfect traffic because there is no traffic. Jokes aside, I think I really appreciate the beauty of the country, and the magic of the country. I am not just saying this because I am in front of you. That’s what I tell my friends, everybody wants to come to Myanmar. It is a magic place. Particularly when you go outside of Yangon you immediately find yourself in another world. But I love Yangon too. I like Yangon, particularly downtown, but also around here, where there are a lot of old houses. Downtown is really a cultural heritage area we have to protect. This is why we would like to do more, so we are working on that. We have a specific project in downtown, just to protect the cultural heritage, you will hear more about that in the future. - See more at: http://www.mizzima.com/news-opinion/italian-ambassador-discusses-italy-myanmar-ties-and-support-myanmar%E2%80%99s-cultural-heritage#sthash.EPVRR2D5.dpuf http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_ambasciatore_aliberti_e_l_impegno_italiano_per_la_birmania/news?lang=it Tue, 29 Mar 2016 06:24:54 GMT 15a8477c81ff4336875766672d9324db ll nuovo presidente propone una riduzione dei ministeri nella formazione del nuovo governo 2016-03-19T22:05:15.7330000+01:00 ll nuovo presidente propone una riduzione dei ministeri nella formazione del nuovo governo Il neo eletto president U Htin Kyaw giovedì ha presentato in Parlamento un disegno di legge per ridurre di un terzo il numero dei ministeri, abolendone 4 e fondendone 10. La proposta è stata trasmessa due giorni dopo la sua elezione a presidente. La proposta prevede la formazione di 21 ministeri ( di cui tre di appannaggio dei militari) e la nomina di 18 ministri. La proposta prevede anche la costituzione del Ministero per gli Affari Etnici, per sottolineare l’importanza che il governo attribuisce alle questioni etniche e per favorire la riconciliazione nazionale. . I ministeri previsti sono: Affari Esteri, Agricoltura- Allevamento ed Irrigazione, Trasporti e Comunicazione, Cultura e Affari Religiosi, Risorse e Conservazione Ambientale, Energia e sistema elettrico, Lavoro- Immigrazione e Popolazione, Pianificazione e Finanza, Industria, Sanità, Istruzione, Costruzioni, Previdenza Sociale, Soccorso e reinserimento, Turismo e Hotel, Commercio, Informazione, Questioni Etniche, Difesa, Affari Interni, e Affari di Confine. Vengono aboliti i ministeri delle cooperative, delle ferrovie, della scienza e tecnologia, dello Sport. La legge varata dal precedente governo di U Thein Sein, prevedeva la formazione di 36 ministeri e la nomina di 32 ministri. Insieme alla proposta saranno presentati anche i nomi dei candidati alle cariche di ministro. Secondo l’analisi, questa legge permetterebbe al governo di risparmiare circa 100 milioni di Kyat (equivalenti a 83,000 dollari) per ciascun ministro. La costituzione del 2008 prevede inoltre che tre ministeri – Interni, Affari di Confine e Difesa- siano di competenza dei militari. Sempre giovedì, dopo la sottoscrizione della proposta da parte di U Htin Kyaw al Parlamento, è giunta la notizia della nomina, da parte della Camera, di Aung San Suu Kyi a presidente del Comitato Congiunto di Coordinamento per lo Sviluppo delle Questioni Parlamentari. Adesso i membri dell’NLD attendono il 30 Marzo, giorno in cui avverrà il giuramento presso il Parlamento; il passaggio di poteri invece avverrà nel Palazzo Presidenziale. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=15a8477c81ff4336875766672d9324db Sat, 19 Mar 2016 21:05:15 GMT 48f5bc763b334f2e99abc8f28985695a solo 166 delle 281 raccomandazioni ONU sui diritti umani accettate dal governo uscente 2016-03-18T07:12:07.6830000+01:00 La risposta della Birmania sulla seconda revisione periodica universale (UPR) relativa allo stato dei diritti umani presso le Nazioni Unite ha confermato la riluttanza del governo uscente ad affrontare le principali sfide del paese sui diritti umani, FIDH e l’organizzazione membro di FIDH ALTSEAN-Birmania ha dichiarato il 17 marzo. "Il rifiuto dell'amministrazione uscente di accettare le raccomandazioni chiave sui diritti umani è estremamente deludente e dimostra che il governo ha rispettato solo a parole il processo UPR. Il nuovo governo deve segnare una chiara rottura con il passato e compiere passi significativi per l’attuazione di tutte le raccomandazioni chiave che la Birmania ha ricevuto ", ha detto il presidente FIDH Karim Lahidji, secondo un comunicato stampa del 17 marzo. La seconda Revisione Periodica UPR sulla Birmania si è tenuta il 6 novembre 2015 a Ginevra. Secondo la risposta del governo alla revisione, pubblicata il 10 marzo 2016, il governo birmano uscente ha accettato solo 166 delle 281 raccomandazioni ricevute da altri Stati. La posizione del governo che ha dichiarato di non aver mai attuato alcuna pratica discriminatoria basata sulla razza o sulla religione è stata accompagnata dal rifiuto di accettare numerose raccomandazioni. Le autorità sono state invitate ad affrontare le discriminazioni e l’ incitamento all'odio contro le minoranze religiose, compresi i musulmani, e per proteggere i loro diritti. Il governo ha rifiutato anche di accettare 10 raccomandazioni, che per la modifica o l'abrogazione delle quattro leggi discriminatorie sulla tutela della razza e della religione. Il governo ha rifiutato di accettare tutte le 27 raccomandazioni che hanno fatto riferimento specifico ai musulmani Rohingya, compresi quelli che richiedono la tutela dei loro diritti umani fondamentali e la fine delle discriminazioni. Inoltre, Naypyidaw non ha accettato 16 raccomandazioni sui diritti di cittadinanza per le minoranze etniche e religiose, tra cui Rohingya. Cinque di queste raccomandazioni hanno chiesto la modifica della legge sulla cittadinanza del 1982. Il governo Thein Sein fa riferimento ai Rohingya come ai"bengalesi", sostenendo di solito che sono immigrati clandestini provenienti dal Bangladesh. L'amministrazione di Thein Sein ha evitato anche la cooperazione con i meccanismi di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite. secondo il gruppo, Naypyidaw non ha accettato sei raccomandazioni che invitano il governo a rivolgere attenzione permanente a tutte le procedure tematiche speciali. Il governo ha rifiutato di accettare anche sette raccomandazioni riguardanti l'apertura di un ufficio del Commissario per i Diritti Umani (OHCHR). Per quanto riguarda la pena di morte, il governo non ha accettato nove raccomandazioni che chiedevano l'istituzione di una moratoria su tutte le esecuzioni e l'abolizione della pena capitale. Tuttavia, con una una mossa chiaramente contraddittoria, Naypyidaw accettato tre raccomandazioni, che chiedono la ratifica del secondo protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici (ICCPR), che mira ad abolire la pena di morte. Infine, il governo ha rifiutato di accettare cinque raccomandazioni, che hanno per obiettivo la ratifica dello Statuto di Roma sulla Corte penale internazionale (CPI). "Dopo che l'attuazione della maggior parte delle raccomandazioni, che la Birmania aveva accettato cinque anni fa è fallita, l'amministrazione di Thein Sein ha utilizzato il processo UPR per negare l'esistenza di una discriminazione nei confronti Rohingya, ignorare l'impunità per le violazioni dei diritti umani, e sorvolare sul suo fallimento nella riforma legislativa ", ha dichiarato Debbie Stothard segretario generale ALTSEAN-Birmania e Coordinatore e FIDH. Molte delle raccomandazioni che il Myanmar ha accettato durante la sua seconda UPR erano legate alla ratifica dei principali strumenti internazionali sui diritti umani, tra cui La Convenzione sulla tortura e altri trattamenti crudeli, punizioni inumane o degradanti (CAT), il Patto internazionale sui diritti economici , i diritti sociali, e culturali (ICESCR), la Convenzione internazionale sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale (ICERD), e la Convenzione internazionale per la protezione di tutte le persone dalle sparizioni forzate (ICPPED) (per un totale di 41 raccomandazioni). Altre raccomandazioni che la Birmania aveva accettato incluse nove raccomandazioni, che hanno per la riforma della Commissione nazionale per i diritti umani per rendere il corpo conforme ai Principi di Parigi. Tuttavia, le raccomandazioni simili che il governo ha accettato dopo la prima UPR del Myanmar all'inizio del 2011 rimangono irrisolti. Il gruppo ha dichiarato che il governo è stato incoerente nell’ affrontare l’ impunità per le violenze contro le donne e ha accettato nove raccomandazioni che invitano le autorità ad affrontare la questione della violenza contro le donne - compresa la violenza sessuale - e cinque raccomandazioni che chiedono al governo di combattere l'impunità per le violazioni dei diritti umani. Tuttavia, il governo intende opporsi a tre raccomandazioni che invitato le autorità ad affrontare la questione dell'impunità relativa alle violazioni dei diritti umani commesse da membri delle forze armate. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/solo_166_delle_281_raccomandazioni_onu_sui_diritti_umani_accettate_dal_governo_uscente/news?lang=it Fri, 18 Mar 2016 06:12:07 GMT 4c730de4c91149389bd8424f173e6897 Concorso fotografico 2016-03-16T14:34:05.9000000+01:00 Le foto migliori sarammo esposte e vendute il 5.6 e 7 aprile prossimo, presso la Myanmar Delta Gallery. 3rd floor n. 49, 44 street Botahtaung Downtown Yangon. Il Concorso è organizzato dall'Ambasciata d'Italia in Myanmar http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/italy-myanmar/news?lang=it Wed, 16 Mar 2016 13:34:05 GMT d8582ce9ce18421aacc9847237243a37 Bambini soldato. 46 nuovi rilasci dall'esercito nazionale salgono a 744 i bambini rilasciati in quattro anni 2016-03-14T08:04:42.4900000+01:00 13.3.2016 Le forze armate birmane hanno rilasciato 46 bambini soldato, portando a 744 i rilasci negli ultimi quattro anni. Un comunicato pubblicato dal Minstero dell’informazione ha dichiarato che domenica scorsa 46 bambini soldato, erroneamente arruolati nell’esercito, sono stati riconsegnati alle loro famiglie in una cerimonia alla presenza dei osservatori ONU. “l’Esercito è impegnato a eliminare dalle proprie file i soldati sotto l’età minima”. Ha dichiarato il Generale Tauk Tun said, nel corso della cerimonia. La questione dell’arruolamento forzato di minori è stato un problema molto rilevante nel corso degli ultimi decenni. Non solo l’esercito ufficiale, ma anche le organizzazioni armate etniche hanno utilizzato bambini soldato. L’Ilo da decenni è impegnato nella eliminazione del lavoro forzato, della confisca delle terre e del reclutamento di minori nell’esercito, ma a tutt’oggi mancano dati certi sulla dimensione del fenomeno e preoccupa il permanere di conflitti armati in alcune aree del paese, in particolare nel Nord dello Stato Kachin e a est dello Stato Shan. Secondo i dati ONU per lo meno sette eserciti etnici continuano ad utilizzare il reclutamento di minori. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/bambini_soldato_46_nuovi_rilasci_dall_esercito_nazionale/news?lang=it Mon, 14 Mar 2016 07:04:42 GMT 5732dc636f12451fa0ebb6acd07a5581 SUU KYI HA ANNUNCIATO CHI SARANNO I SUOI CANDIDATI ALLA PRESIDENZA 2016-05-03T12:15:47.6670000+02:00 Htin Kyaw è il candidato a Presidente, il primo “non-militare” dal 1960, scelto da Aung San Suu Kyi. Htin Kyaw, politico di lungo corso ha un forte legame con la premio Nobel Suu Kyi, che ripone in lui grande fiducia; la leader democratica aveva bisogno, infatti, di qualcuno a cui affidarsi nella guida del governo, vista la sua impossibilità a ricoprire la carica di presidente a causa della nazionalità dei suoi figli e di suo marito. La decisione di presentare Htin Kyaw alla presidenza della Camera è stata presa giovedì e le probabilità che il candidato possa ricoprire questa carica sono molto alte, vista la schiacciante maggioranza ottenuta dal partito alle elezioni. Htin Kyaw negli ultimi anni è stato a capo della Fondazione Daw Khin Kyi, istituita nel 2012 da Aung San Suu Kyi e intitolata a sua madre, che opera per migliorare gli standard di salute, di istruzione e di vita nelle aree meno sviluppate del Paese. Nato a Yangoon un anno dopo “Mamma Suu” ha frequentato la stessa scuola della leader democratica, per poi laurearsi in economia alla Yangon University e successivamente lavorare all’interno del Ministero della Finanza. Il padre era un famoso poeta e studioso, professore a Yangoon e in Giappone; è stato candidato per l’NLD nelle elezioni del 1990, che il partito vinse, ma la vittoria non fu mai riconosciuta. Prima delle elezioni Suu Kyi venne messa agli arresti domiciliari, e, dopo il suo primo rilascio, nel 1995, Htin Kyaw fu coinvolto nelle sue attività politiche grazie anche al suocero, U, Lwin, allora segretario della NLD. U. Lwin era uno dei fondatori della NLD, e precedentemente, sotto la dittatura socialista di Ne Win, era stato vice-primo ministro e ministro delle Finanze. Su Su Lwin , la figlia di U. Lwin, è moglie di Htin Kyaw ed anche lei è parlamentare dell' NLD alla Camera e fa parte del comitato per le relazioni estere del Parlamento. Adesso, i candidati alla presidenza sono tre, uno della Camera bassa , uno per la Camera alta e uno per i militari, che da costituzione hanno diritto al 25% dei seggi; e poiché la NLD ha ottenuto la maggioranza in entrambi i rami del parlamento, due di questi tre candidati apparterranno alla sua lista. I candidati, dopo esser stati valutati da una commissione parlamentare, prenderanno parte alla votazione in una sessione speciale congiunta delle due camere, con la quale si stabilirà chi dovrà ricoprire il ruolo di presidente, mentre i candidati che usciranno sconfitti, ricopriranno le cariche di vice-presidenti. L’altro candidato per la NLD è Henry Vantriu, un legislatore dello stato Chin, al nord del paese, al confine con India e Bangladesh; scelto per la sua appartenenza ad una delle minoranze etnichedel paese. Henry Van Thio, un parlamentare NLD, è l’altro candidato alla vice presidenza; anche L’USDP ha già scelto i suoi due candidati per i ruoli presidenziali, mentre ancora non si sa chi sarà il candidato che si presenterà con i militari. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/suu_kyi_ha_annunciato_chi_saranno_i_suoi_candidati_alla_presidenza/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:15:47 GMT 35d5b8cddc1446889aaf044523f81d9e IL PARLAMENTO HA DECISO DI ANTICIPARE AL 10 MARZO L’ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELL’UNIONE E DEI DUE VICE PRESIDENTI 2016-03-03T12:53:53.8670000+01:00 Sembrerebbe che la leader democratica Aung San Suu Kyi stia cercando di accelerare all’ultimo minuto la votazione con cui si stabilirà chi sarà il presidente del paese. Stando all dichiarazioni dei membri della NLD, le elezioni, che erano state fissate per il 17 di marzo, dovrebbero essere anticipate alla fine di questa settimana, che è stata scenario di un accesso dibattito tra la NLD e i membri dell’esercito per la modifica della sezione 59 della costituzione, che impedisce a Suu Kyi di diventare presidente, e che, a quanto pare, sarà impossibile che venga modificata. La data prestabilita per il passaggio dei poteri era l’1 di aprile, ma Mamma Suu sta cercando di accelerare i tempi in modo da poter organizzare al meglio il governo. Un altro fattore che potrebbe aver portato all’inaspettato cambio di programma da parte della NLD, è la mancata collaborazione da parte dell’aministrazione uscente del presidente Thein Sein. La scorsa settimana, infatti, i membri della NLD hanno mosso pesanti critiche agli esponenti dell’USDP, che stava progettando la costruzione di una miniera di rame in collaborazione con una società costruttrice di armi cinese e l’esercito birmano. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_parlamento_ha_deciso_di_anticipare_al_10_marzo_l_elezione_del_presidente_dell_unione_e_dei_due_vice_presidenti/news?lang=it Thu, 03 Mar 2016 11:53:53 GMT cb0d1cab59cf4c75b0733c2f027792c4 MARCIA BUDDISTA PER NON FAR DIVENTARE SUU KYI PRESIDENTE 2016-03-03T13:00:12.0130000+01:00 I buddisti di stampo nazionalista hanno organizzato una manifestazione per impedire la sospensione della norma costituzionale che impedisce ad Aung San Suu Kyi,dopo la vittoria alle elezioni, di diventare il prossimo presidente del paese. circa 600 le persone, fra i molti monaci buddisti, hanno manifestato nella capitale nel corso di una marcia organizzata domenica dal Myanmar National Affairs Network. I manifestanti indossavano magliette bianche con stampato il numero 59 colorato di un rosso acceso, e la scritta “LA SEZIONE 59 DELLA COSTITUZIONE NON SI DEVE TOCCARE”. La sezione 59 della costituzione è, di fatto, quella che impedisce alla leader democratica di diventare presidente, a causa delle sue parentele straniere - i figli, infatti, possiedono il passaporto inglese - . I legali dell' NLD stanno valutando ora la proposta di deroga della legge. I manifestanti hanno rivolto parole di grande dissenso nei confronti di questa proposta, dichiarando che si opporranno fino alla fine osta, in quanto la legge serve a preservare il paese dalle influenze estere, e se la legge dovesse essere annullata ci sarà probabilmente un colpo di stato. Perché la norma venga modificata, comunque, sarebbero necessari due terzi dei seggi, in un parlamento in cui il 25% dei seggi appartiene ai militari. traduzione di Giuseppe de Gregorio http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/marcia_buddista_per_non_far_diventare_suu_kyi_presidente/news?lang=it Thu, 03 Mar 2016 12:00:12 GMT a47f6bee0cb94e97b311093325f2ba58 I reibelli dello Stato Shan sono pronti ai colloqui di pace 2016-02-26T13:55:09.0000000+01:00 L'armata per la liberazione nazionale Ta’Aung ha annunciato di essere disposta a riprendere i colloqui per la fine degli scontri. Gli scontri tra due fazioni si verificano nelle zone di Nanhkan, Kyaukme, Nahmsan, Mongtong e Kutkai dal 27 novembre. L'RCSS è di stanza nelle zone di Nanhkan e Kyaukme dalla fine del 2009. Gli scontri sono aumentati dopo la la firma del cessate il fuoco di ottobre Il TLNA aveva minacciato l'RCSS affinché non superasse i propri confini, ma l'esercito hai ignorato le intimidazioni della fazione opposta causando l’inizio degli scontri che hanno portato alla fuga di molti abitanti dei villaggi limitrofi, costretti ad abbandonare le proprie case. Il TLNA ha annunciato che gli attacchi termineranno quando l'RCSS lascerà i territori di sua competenza. Più di 700 profughi hanno trovato rifugio nel campo profughi di Pansan e hanno bisogno di soccorsi d’i emergenza. Altri 550 profughi si trovano, invece, a Mongwie, vicino al villaggio Nanthaw. Anche l'RCSS richiesto la ripresa dei colloqui per il termine degli scontri http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/i_reibelli_dello_stato_shan_sono_pronti_ai_colloqui_di_pace/news?lang=it Fri, 26 Feb 2016 12:55:09 GMT 35db0fe236364b4f8f6125f6b23ae399 L'UNA richiede un governo federale 2016-02-26T13:53:15.7130000+01:00 L'alleanza nazionale Unita (UNA) ha chiesto durante l’Union Day che il nuovo governo creiuna federazione basata su equità e armonia. Per il 69º anniversario della firma degli accordi di Panglong, l’organizzazione è composta dai partiti di stampo etnico e ha affermato che è arrivato il momento per il governo di commemorare questo importante accordo "Il nuovo governo deve riconoscere i diritti auspicati da tutta la nazione come l'uguaglianza e l'armonia e deve favorire il sistema federale" ha affermato un esponente dell'UNA. Organizzazione composta da otto dei 18 partiti di stampo etnico del paese, ha denunciato gli scontri che si stanno verificando nello Stato Shan che stanno causando la fuga di molti abitanti della regione autonoma di Panglong e l' abbandono delle scuole http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_una_richiede_un_governo_federale/news?lang=it Fri, 26 Feb 2016 12:53:15 GMT 4b533ef63f8041a6b830e2993340d19b Aung San Suu Kyi minacciata di morte su Facebook L'NLD denuncerà il responsabile delle minacce e ha rafforzato le misure di sicurezza 2016-02-08T09:24:42.4200000+01:00 L’NLD ha reso noto che denuncerà l’uomo legato ai militari che ha minacciato online di assassinare la leader birmana Aung San Suu Kyi. Ye Lwin Mint, questo è il nome dell’uomo ha pubblicato un post su Facebook nel quale ha minacciato di uccidere Aung San Suu Kyi se verrà rimosso l’articolo costituzionale che vieta la sua nomina alla presidenza della repubblica. “avrò bisogno solo di un AWM una pistola o un fucile AS 50 e un mese di allenamento”. “l’ucciderò, sono serio”. E ha anche rivelato di voler formare un gruppo su Facebook chiamato: “ coloro che muoiono di assassinare Daw Suu”.il Post era accompagnato da una foto di due uomini in posa con fucili di assalto e uno di loro sarebbe stato Ye Lwin Myint. A quanto pare chi ha creato il post è un ex attache militare ora luogotenente Comandate XO del Comando militare regionale del sud. L’NLD ha rafforzato la sicurezza intorno alla leader birmana. “Siamo seri, perché la storia ci insegna che c’è sempre gente che utilizza queste persone per i propri interessi”. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/aung_san_suu_kyi_minacciata/news?lang=it Mon, 08 Feb 2016 08:24:42 GMT 0a44acb3a5ce434b9f40a8dd2c384912 Aung San Suu Kyi potrebbe diventare presidente se i militari accetteranno di modificare un articolo della costituzione i negoziati in atto potrebbero bypassare il divieto costituzionale 2016-05-03T12:18:47.8800000+02:00 Consultazioni tra Aung San Suu Kyi e il comandante in capo delle forze armate Gen. Min Aung Hlaing sono in corso la possibilità di sospendere l’articolo 59(f) della costituzione del 2008, che prevede che nessun cittadino con figli con la cittadinanza straniera può essere eletto presidente. Sembra che la sospensione richieda un numero minore di voti rispetto alla sua abrogazione. Il nuovo speaker del parlamento Man Win Khine, ha annunciato che i nomi dei tre candidati alla presidenza della repubblica verranno resi noti il 17 febbraio. Il parlamento poi dovrà selezionare tra questi il Presidente e i due vice presidenti. Ovviamente, visto che l’NLD ha la maggioranza in entrambi i rami del parlamento, potrà eleggere il presidente ed uno dei due vice presidenti. Il terzo verrà scelto dai militari. Sebbene un membro del Comitato Centrale dell’NLD abbia affermato che tutto andrà bene e che i negoziati permetteranno ad Aung San Suu Kyi di essere eletta presidente” l’analista politico Yan Myo Thein avverte: “ è ancora troppo resto per confermare che Suu Kyi sarà tra i candidati alla presidenza. Anche la sospensione della costituzione richiederà tempo”. Venerdì scorso è stato costituito un comitato di consulenti giuridici, guidato dall’ex portavoce Shwe Mann, membro dell’USDP. Il comitato è composto da esperti e membri della Camera bassa. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/aung_san_suu_kyi_potrebbe_diventare_presidente_se_i_militari_accetteranno_la_sospensione_di_un_articolo_della_costituzione/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:18:47 GMT 60418e2bc2954ee1bde8829381ffae7d Eletti i relatori al Parlamento Upper House Convenes, Confirms Ethnic Minority Speakers --> 2016-05-03T12:22:33.5700000+02:00 Al parlamento sono stati eletti il presidente e il vice-presidente della Camera Alta, che si sono assicurati tre quarti dei voti da parte dei legislatori dei partiti di stampo etnico. Mahn Win Khaing Than, di etnia Karen, parlamentare dell’NLD e Aye Tha Aung, del Partito Nazionale Arakan (ANP), hanno prestato giuramento durante la prima convocazione della Camera Alta avvenuta Mercoledì. Win Myint, un membro dell’NLD di etnia Bamar, e T Khun Myat, un legislatore appartenente all’USDP, hanno iniziato il loro mandato come presidente e vice-presidente della Camera Bassa lunedì. I legislatori è gli osservatori si sono compiaciuti per la scelta dell’NLD di portare,per la prima volta nella storia del paese, la diversità ne parlamento . I quattro relatori dell’USDP, che ha appena ceduto il suo controllo sul paese, hanno lasciato il posto ai membri di etnia Bamar dell’NLD. "Accolgo con favore e sono contento per le nomine dell’NLD, che ha scelto di dare spazio alle minoranze etniche, e, anche se abbiamo visto l’elezione di tre relatori appartenenti a minoranze etniche, dobbiamo attendere l’esito delle nomine ai Ministeri e ai governi locali” ha detto Pe Than, membro dell’ANP. Suu Kyi aveva già promesso di nominare membri di altri partiti e appartenenti a minoranze etniche a ruoli importanti per promuovere la riconciliazione nazionale. I rappresentanti dell’NLD sono stati convocati per la prima volta questa settimana, dopo la straripante vittoria ottenuta alle elezioni. Il prossimo incontro avverrà giovedì. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/stabiliti_i_relatori_al_parlamento/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:22:33 GMT e0b48bb2229245c99eb19c3cefc3e145 Intervista a Ko Ni, rappresentante legale dell'NLD “All levels of government administration are under authority of the military chief” | Myanmar Now 2016-05-03T12:16:54.7170000+02:00 In vista dell’imminente cambio di governo, LNLD si prepara a prendere il controllo delle istituzioni e alla proposta delle possibili riforme da attuare. Una di queste istituzioni è il GAD (General Administration Department), che rappresenta la spina dorsale delle amministrazioni locali di tutto il paese,e che fa capo al Ministero degli Affari Interni. E' controllata da un Generale dell’esercito, in accordo con la costituzione, compenetra in tutti i livvelli dei servizi civili del paese, da quelli di Stato a quelli locali. Questo, pertanto, solleva delle questioni su come l’NLD potrà avere l’effettivo controllo sulle istituzioni e si pensa alle possibili riforme da varare per favorire il decentramento del potere e accontentare le minoranze etniche. Un giornalista di Myanmar Now, Phyo Thiha Cho, ha intervistato Ko Ni, giudice della Corte Suprema e rappresentante giuridico dell’NLD sull’importanza di portare il gad sotto un controllo civile e decentralizzare il suo potere. Phyo Thiha Cho: Cosa si dovrà fare per riparare ai decenni di cattivo governo all’interno del paese? Ko Ni: l’ex leader militare Ne Win aveva formulato un sistema di amministrazione generale controllato da una sola agenzia di governo (il GAD), I servizi civili di tutti e 14 gli stati e regioni erano sotto il controllo del Ministero degli Interni e le stesse leggi sono rimaste sotto il governo militare dopo il colpo di stado del 1988. In conformità con la Costituzione del 2008 , ci sono 15 governi - il governo centrale e i 14 governi delle 7 regioni e dei 7 Stati etnici. Si tratta di un sistema di gestione apparentemente liberale per rispettivi stati e regioni , senza invadenti controlli del governo centrale . In realtà l'intero paese è amministrato dal Dipartimento dell'amministrazione generale e la Polizia del Myanmar , che sono sotto il Ministero degli affari interni, di cui il ministro è stabilido dal capo dell’esercito. Così tutti i livelli amministrativi sono sotto il controllo dei militari. Phyo Thiha Cho: ci sono ufficiali eletti tra le unità di governo locali? Che lavorano a fianco del GAD, ma sembra che il GAD gestisca la magior parte del potere e dell’autorita, è Corretto? Ko Ni: Sì, questo è un sistema di governo altamente centralizzato . In realtà, i parlamenti statali e regionali eleggono i propri membri del governo e hanno i loro ministri ( nominati dal presidente ) . Gli stati e le Regioni dovrebbero essere in grado di nominare autonomamente il personale civile, così come il personale di polizia. In questo modo non dovrebbero dipendere dal governo centrale, potrebbero controllare i processi amministrativi e i rispettivi ministri si farebbero carico di trovare i fondi peri i propri governi autonomamente. Però, visto che il governo centrale sta acquisendo potere su questi processi, attraverso il GAD, i ministeri locali non hanno nessuna autorità nel loro territorio. Phyo Thiha Cho: Cosa dovrebbe fare il nuovo governo per riformare il GAD, affinchè venga stabilità un unione federale? Ko Ni: Attualmente l’obbiettivo della maggior parte dei militari, del governo e dell’NLD, è lo sviluppo del paese attraverso un sistema di amministrazione federale, anche se, così facendo, andrebbe rivoluzionato l’intero sistema amministrativo e il GAD andrebbe abolito ,in quanto contrario al sistema federale per via del suo controllo invasivo su tutte le procedure di governo. Phyo Thiha Cho: C’è chi dice che la Costituzione del 2008 sia parzialmente conforme ad uno stato di stampo federale, è vero? Ko Ni: non si puo’ dire che la Costituzione del 2008 contenga norme di stampo federale, anzi manca completamente di leggi che favoriscano questo tipo di sistema. La matrice federale delle norme contenute è solo apparente, in quanto non contiene norme che diano autorità agli Stati e alle Regioni. Essa prevede che i governi locali si occupino di supportare il governo centrale per garantire la pace e lo stato di diritto. Infatti, anche se il governo non ha i diritto di intervenire nelle amministrazioni locali, esso ha autorità su tutto il paese e priva i governi locali del loro potere. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/intervista/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:16:54 GMT 5062a55cc5f5474b90d06103be7fe255 Al via il nuovo Parlamento 2016-05-03T12:23:15.6270000+02:00 Al parlamento birmano ha avuto inizio uno storico mandato, sotto la guida del partito della leader democratica Aung San Suu Kyi, questo è il primo partito ad essere eletto con delle regolari elezioni in cinquant'anni di storia del paese. Le elezioni hanno visto l'NLD aggiudicarsi la vittoria sull’USDP, il partito di stampo militare, con l'80% dei seggi in entrambe le camere. Oggi, finalmente, i rappresentanti di entrambi i partiti insieme a quelli dei partiti etnici che rappresentano le minoranze e i rappresentanti dei militari si sono riuniti in parlamento per il giuramento formale. Questo governo rappresenta un evento storico per l'NLD, a cui già nel 1990 venne strappato il potere, dopo che aveva ottenuto la vittoria alle elezioni. I suoi esponenti furono arrestati; e per il paese che dal 1962 ha visto il susseguirsi unicamente di governi di stampo militare. il cambiamento politico aveva avuto inizio nel 2011 con la nomina di un governo semi civile instaurato da militari con a capo Thein Sein, un ex generale dell'esercito. Il governo di Thein Sein finirà definitivamente il 31marzo quando l'NLD acquisterà la totalità dei poteri. La costituzione impedisce ad Aung San Suu Kyi di diventare presidente, ma lei ha promesso che guiderà il paese de dietro le quinte tramite il nuovo presidente che verrà eletto con i voti dell''NLD, di cui ancora non si conosce il nome. La costituzione prevede, inoltre, che il 25% dei seggi in parlamento spetti ai militari, che però hanno promesso che i questo cambio di governo stavolta avverrà in maniera pacifica. Nel 2010 si erano già tenute delle elezioni, a cui l'NLD si rifiutò di partecipare, per via della loro faziosità; ancora prima, nel 1990, sempre il partito di Suu Kyi riuscì ad ottenere la vittoria, ma i militari sollevarono il governo e e fecero arrestare i membri dell'NLD. Aung San Suu Kyi fu messa agli arresti domiciliari e ha passato 15 dei successivi 22 anni confinata nella sua villa sul lago nella città di Rangoon. Stabilire la totale democrazia nel paese, sarà, dunque, una corsa a ostacoli. Il nuovo governo, infatti, avrà a che fare, infatti, anche con i ribelli etnici, che si trovano in alcune zone del paese. È stato firmato un accordo tra il vecchio governo e più di dodici di questi gruppi etnici prima delle elezioni; i gruppi maggiori, però, non hanno desistito e continuano i combattimenti in alcuni stati, la maggior parte combattono per l'autonomia e per i diritti dei loro territori, sfruttati perché ricchi di risorse naturali. Lama Naw Aung, esponente alla Camera per il partito Kachin, ha parlato in vista di questo cambio di governo affermando :"spero che questa sarà una buona opportunità per discutere delle popolazioni etniche e ottenere i diritti per gli stati etnici, e credo, che il cambiamento avverrà perché ad Aung San Suu Kyi preme portare a termine il lavoro che il padre non era riuscito a portare a termine". tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/al_via_il_nuovo_parlamento/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:23:15 GMT 417e4f7028fc489594e4e57d2285ca6b Emanata amnistia nel paese: liberati 52 prigionieri politici, 78 ancora dietro le sbarre 2016-05-03T12:22:10.0300000+02:00 Cinquantadue prigionieri politici sono stati liberati da penitenziari di tutta la Birmania venerdì, mentre 78 rimangono in carcere e altre centinaia sono ancora sotto processo per cause politiche. L'Associazione di assistenza ai prigionieri politici (AAPP), ha chiesto al governo di rilasciare tutti i vecchi prigionieri politici. L'amnistia ordinata dal presidente Thein Sein ha portato all'uscita di un totale di 101 detenuti birmani e un neozelandese, Phil Blackwood, che era stato condannato lo scorso anno a 2,5 anni di carcere per diffamazione religiosa. “Il presidente ha concesso l’amnistia a seguito della positiva conclusione delle elezioni del 2015, della prima Conferenza di Pace dell’Unione e della Conferenza Mondiale Buddista per la Pace”, ha dichiarato il direttore dell'Ufficio del Presidente Zaw Htay sul suo account Facebook. Tra le nove carceri da cui son stati liberati i prigionieri politici, la notoria prigione Insein di Rangoon e il carcere di Hpa-an nello stato Karen, hanno rilasciato il maggior numero di prigionieri: 19 detenuti politici ciascuna. Aung Myo Kyaw da AAPP ha dichiarato a The Irrawaddy che restano in carcere ancora 78 prigionieri politici, considerando che l’operatore umanitario Kachin, Patrick Khum Jaa Lee è stato condannato a sei mesi di prigione poche ore dopo l'amnistia presidenziale, per aver diffamato l’esercito birmano su un post di Facebook. Bo Kyi, segretario aggiunto dell’ AAPP, ha dichiarato che il gruppo legale continuerà a richiedere il rilascio di tutti i prigionieri, senza eccezioni, citando attivisti studenteschi, ambientalisti e giornalisti. “Apprezziamo la liberazione dei prigionieri, ma quello che noi, e le organizzazioni internazionali, avevamo richiesto, era la liberazione di tutti i prigionieri politici, senza eccezioni” ha detto Bo Kyi a The Irrawaddy. “Il paese otterrebbe maggiori benefici se i prigionieri politicivenissero liberati e gli venisse data l’opportunità di fare qualcosa all’interno del paese , piuttosto che tenerli rinchiusi nella cella di una prigione. Questo, inoltre, può rappresentare un ostacolo per la riconciliazione nazionale”. Anche se il rilascio di Blackwood e di 13 persone, che protestavano in una manifestazione contro i militari, nel quartiere Michaungkan a Rangoon, hanno fatto diminuire il numero di cause ad alto-profilo dalla lista dell’ AAPP, diversi nomi di spicco compaiono ancora nell’elenco. In un caso recente, Chaw Sandi Tun è stato condannato a sei mesi di reclusione, alla fine di dicembre, per la condivisione on-line di un collage di foto in cui vengono confrontate le nuove versioni delle divise militari, con i vestiti indossati dalla leader della NLD, Aung San Suu Kyi . Chaw Sandi Tun, però, non era fra i prigionieri rilasciati Lunedì, ha detto la madre. Tin Oo Lin, scrittore ed ex membro NLD, non è stato liberato, secondo AAPP. Sta scontando una condanna a due anni di carcere con lavori forzati dopo aver sostenuto, a un festival letterario, che la discriminazione per motivi razziali e religiosi è incompatibile con i principi generali del buddismo. Per questo, il giudice lo ha ritenuto colpevole di “oltraggio a una confessione religiosa”. Cinque membri del giornale “Unity”, inoltre, sono stati allontanati e continueranno a scontare la loro pena di sette anni per aver pubblicato un articolo in cui venivano rivelati segreti di Stato. AAPP ha aggiunto che più di 400 attivisti sono ancora sotto processo per accuse politicamente motivate e non sono stati considerati nell’amnistia. Il vice Segretario di Stato americano Antonio Blinken ha visitato la Birmania questa settimana e ha invitato il governo uscente a liberare tutti i rimanenti prigionieri politici prima che la NLD salga al potere, alla fine di marzo. Human Rights Watch di New York, ha pubblicato un comunicato lo stesso giorno, sostenendo che il governo Thein Sein potrebbe lasciare dietro di sé un'eredità positiva liberando "immediatamente e senza condizioni" tutti i rimanenti prigionieri politici. "Thein Sein non deve aspettare che il nuovo governo prenda ufficio a fine marzo per liberare coloro che non sarebbero dovuti mai essere incarcerati", ha detto il vice direttore per l'Asia di Human Rights Watch, Phil Robertson. Thein Sein ha rilasciato più di 1.000 prigionieri politici nel corso dei suoi cinque anni di legislatura. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO Cinquantadue prigionieri politici sono stati liberati da penitenziari di tutta la Birmania venerdì, mentre 78 rimangono in carcere e altre centinaia sono ancora sotto processo per cause politiche. L'Associazione di assistenza ai prigionieri politici (AAPP), ha chiesto al governo di rilasciare tutti i vecchi prigionieri politici. L'amnistia ordinata dal presidente Thein Sein ha portato all'uscita di un totale di 101 detenuti birmani e un neozelandese, Phil Blackwood, che era stato condannato lo scorso anno a 2,5 anni di carcere per diffamazione religiosa. “Il presidente ha concesso l’amnistia a seguito della positiva conclusione delle elezioni del 2015, della prima Conferenza di Pace dell’Unione e della Conferenza Mondiale Buddista per la Pace”, ha dichiarato il direttore dell'Ufficio del Presidente Zaw Htay sul suo account Facebook. Tra le nove carceri da cui son stati liberati i prigionieri politici, la notoria prigione Insein di Rangoon e il carcere di Hpa-an nello stato Karen, hanno rilasciato il maggior numero di prigionieri: 19 detenuti politici ciascuna. Aung Myo Kyaw da AAPP ha dichiarato a The Irrawaddy che restano in carcere ancora 78 prigionieri politici, considerando che l’operatore umanitario Kachin, Patrick Khum Jaa Lee è stato condannato a sei mesi di prigione poche ore dopo l'amnistia presidenziale, per aver diffamato l’esercito birmano su un post di Facebook. Bo Kyi, segretario aggiunto dell’ AAPP, ha dichiarato che il gruppo legale continuerà a richiedere il rilascio di tutti i prigionieri, senza eccezioni, citando attivisti studenteschi, ambientalisti e giornalisti. “Apprezziamo la liberazione dei prigionieri, ma quello che noi, e le organizzazioni internazionali, avevamo richiesto, era la liberazione di tutti i prigionieri politici, senza eccezioni” ha detto Bo Kyi a The Irrawaddy. “Il paese otterrebbe maggiori benefici se i prigionieri politicivenissero liberati e gli venisse data l’opportunità di fare qualcosa all’interno del paese , piuttosto che tenerli rinchiusi nella cella di una prigione. Questo, inoltre, può rappresentare un ostacolo per la riconciliazione nazionale”. Anche se il rilascio di Blackwood e di 13 persone, che protestavano in una manifestazione contro i militari, nel quartiere Michaungkan a Rangoon, hanno fatto diminuire il numero di cause ad alto-profilo dalla lista dell’ AAPP, diversi nomi di spicco compaiono ancora nell’elenco. In un caso recente, Chaw Sandi Tun è stato condannato a sei mesi di reclusione, alla fine di dicembre, per la condivisione on-line di un collage di foto in cui vengono confrontate le nuove versioni delle divise militari, con i vestiti indossati dalla leader della NLD, Aung San Suu Kyi . Chaw Sandi Tun, però, non era fra i prigionieri rilasciati Lunedì, ha detto la madre. Tin Oo Lin, scrittore ed ex membro NLD, non è stato liberato, secondo AAPP. Sta scontando una condanna a due anni di carcere con lavori forzati dopo aver sostenuto, a un festival letterario, che la discriminazione per motivi razziali e religiosi è incompatibile con i principi generali del buddismo. Per questo, il giudice lo ha ritenuto colpevole di “oltraggio a una confessione religiosa”. Cinque membri del giornale “Unity”, inoltre, sono stati allontanati e continueranno a scontare la loro pena di sette anni per aver pubblicato un articolo in cui venivano rivelati segreti di Stato. AAPP ha aggiunto che più di 400 attivisti sono ancora sotto processo per accuse politicamente motivate e non sono stati considerati nell’amnistia. Il vice Segretario di Stato americano Antonio Blinken ha visitato la Birmania questa settimana e ha invitato il governo uscente a liberare tutti i rimanenti prigionieri politici prima che la NLD salga al potere, alla fine di marzo. Human Rights Watch di New York, ha pubblicato un comunicato lo stesso giorno, sostenendo che il governo Thein Sein potrebbe lasciare dietro di sé un'eredità positiva liberando "immediatamente e senza condizioni" tutti i rimanenti prigionieri politici. "Thein Sein non deve aspettare che il nuovo governo prenda ufficio a fine marzo per liberare coloro che non sarebbero dovuti mai essere incarcerati", ha detto il vice direttore per l'Asia di Human Rights Watch, Phil Robertson. Thein Sein ha rilasciato più di 1.000 prigionieri politici nel corso dei suoi cinque anni di legislatura. Cinquantadue prigionieri politici sono stati liberati da penitenziari di tutta la Birmania venerdì, mentre 78 rimangono in carcere e altre centinaia sono ancora sotto processo per cause politiche. L'Associazione di assistenza ai prigionieri politici (AAPP), ha chiesto al governo di rilasciare tutti i vecchi prigionieri politici. L'amnistia ordinata dal presidente Thein Sein ha portato all'uscita di un totale di 101 detenuti birmani e un neozelandese, Phil Blackwood, che era stato condannato lo scorso anno a 2,5 anni di carcere per diffamazione religiosa. “Il presidente ha concesso l’amnistia a seguito della positiva conclusione delle elezioni del 2015, della prima Conferenza di Pace dell’Unione e della Conferenza Mondiale Buddista per la Pace”, ha dichiarato il direttore dell'Ufficio del Presidente Zaw Htay sul suo account Facebook. Tra le nove carceri da cui son stati liberati i prigionieri politici, la notoria prigione Insein di Rangoon e il carcere di Hpa-an nello stato Karen, hanno rilasciato il maggior numero di prigionieri: 19 detenuti politici ciascuna. Aung Myo Kyaw da AAPP ha dichiarato a The Irrawaddy che restano in carcere ancora 78 prigionieri politici, considerando che l’operatore umanitario Kachin, Patrick Khum Jaa Lee è stato condannato a sei mesi di prigione poche ore dopo l'amnistia presidenziale, per aver diffamato l’esercito birmano su un post di Facebook. Bo Kyi, segretario aggiunto dell’ AAPP, ha dichiarato che il gruppo legale continuerà a richiedere il rilascio di tutti i prigionieri, senza eccezioni, citando attivisti studenteschi, ambientalisti e giornalisti. “Apprezziamo la liberazione dei prigionieri, ma quello che noi, e le organizzazioni internazionali, avevamo richiesto, era la liberazione di tutti i prigionieri politici, senza eccezioni” ha detto Bo Kyi a The Irrawaddy. “Il paese otterrebbe maggiori benefici se i prigionieri politicivenissero liberati e gli venisse data l’opportunità di fare qualcosa all’interno del paese , piuttosto che tenerli rinchiusi nella cella di una prigione. Questo, inoltre, può rappresentare un ostacolo per la riconciliazione nazionale”. Anche se il rilascio di Blackwood e di 13 persone, che protestavano in una manifestazione contro i militari, nel quartiere Michaungkan a Rangoon, hanno fatto diminuire il numero di cause ad alto-profilo dalla lista dell’ AAPP, diversi nomi di spicco compaiono ancora nell’elenco. In un caso recente, Chaw Sandi Tun è stato condannato a sei mesi di reclusione, alla fine di dicembre, per la condivisione on-line di un collage di foto in cui vengono confrontate le nuove versioni delle divise militari, con i vestiti indossati dalla leader della NLD, Aung San Suu Kyi . Chaw Sandi Tun, però, non era fra i prigionieri rilasciati Lunedì, ha detto la madre. Tin Oo Lin, scrittore ed ex membro NLD, non è stato liberato, secondo AAPP. Sta scontando una condanna a due anni di carcere con lavori forzati dopo aver sostenuto, a un festival letterario, che la discriminazione per motivi razziali e religiosi è incompatibile con i principi generali del buddismo. Per questo, il giudice lo ha ritenuto colpevole di “oltraggio a una confessione religiosa”. Cinque membri del giornale “Unity”, inoltre, sono stati allontanati e continueranno a scontare la loro pena di sette anni per aver pubblicato un articolo in cui venivano rivelati segreti di Stato. AAPP ha aggiunto che più di 400 attivisti sono ancora sotto processo per accuse politicamente motivate e non sono stati considerati nell’amnistia. Il vice Segretario di Stato americano Antonio Blinken ha visitato la Birmania questa settimana e ha invitato il governo uscente a liberare tutti i rimanenti prigionieri politici prima che la NLD salga al potere, alla fine di marzo. Human Rights Watch di New York, ha pubblicato un comunicato lo stesso giorno, sostenendo che il governo Thein Sein potrebbe lasciare dietro di sé un'eredità positiva liberando "immediatamente e senza condizioni" tutti i rimanenti prigionieri politici. "Thein Sein non deve aspettare che il nuovo governo prenda ufficio a fine marzo per liberare coloro che non sarebbero dovuti mai essere incarcerati", ha detto il vice direttore per l'Asia di Human Rights Watch, Phil Robertson. Thein Sein ha rilasciato più di 1.000 prigionieri politici nel corso dei suoi cinque anni di legislatura. Cinquantadue prigionieri politici sono stati liberati da penitenziari di tutta la Birmania venerdì, mentre 78 rimangono in carcere e altre centinaia sono ancora sotto processo per cause politiche. L'Associazione di assistenza ai prigionieri politici (AAPP), ha chiesto al governo di rilasciare tutti i vecchi prigionieri politici. L'amnistia ordinata dal presidente Thein Sein ha portato all'uscita di un totale di 101 detenuti birmani e un neozelandese, Phil Blackwood, che era stato condannato lo scorso anno a 2,5 anni di carcere per diffamazione religiosa. “Il presidente ha concesso l’amnistia a seguito della positiva conclusione delle elezioni del 2015, della prima Conferenza di Pace dell’Unione e della Conferenza Mondiale Buddista per la Pace”, ha dichiarato il direttore dell'Ufficio del Presidente Zaw Htay sul suo account Facebook. Tra le nove carceri da cui son stati liberati i prigionieri politici, la notoria prigione Insein di Rangoon e il carcere di Hpa-an nello stato Karen, hanno rilasciato il maggior numero di prigionieri: 19 detenuti politici ciascuna. Aung Myo Kyaw da AAPP ha dichiarato a The Irrawaddy che restano in carcere ancora 78 prigionieri politici, considerando che l’operatore umanitario Kachin, Patrick Khum Jaa Lee è stato condannato a sei mesi di prigione poche ore dopo l'amnistia presidenziale, per aver diffamato l’esercito birmano su un post di Facebook. Bo Kyi, segretario aggiunto dell’ AAPP, ha dichiarato che il gruppo legale continuerà a richiedere il rilascio di tutti i prigionieri, senza eccezioni, citando attivisti studenteschi, ambientalisti e giornalisti. “Apprezziamo la liberazione dei prigionieri, ma quello che noi, e le organizzazioni internazionali, avevamo richiesto, era la liberazione di tutti i prigionieri politici, senza eccezioni” ha detto Bo Kyi a The Irrawaddy. “Il paese otterrebbe maggiori benefici se i prigionieri politicivenissero liberati e gli venisse data l’opportunità di fare qualcosa all’interno del paese , piuttosto che tenerli rinchiusi nella cella di una prigione. Questo, inoltre, può rappresentare un ostacolo per la riconciliazione nazionale”. Anche se il rilascio di Blackwood e di 13 persone, che protestavano in una manifestazione contro i militari, nel quartiere Michaungkan a Rangoon, hanno fatto diminuire il numero di cause ad alto-profilo dalla lista dell’ AAPP, diversi nomi di spicco compaiono ancora nell’elenco. In un caso recente, Chaw Sandi Tun è stato condannato a sei mesi di reclusione, alla fine di dicembre, per la condivisione on-line di un collage di foto in cui vengono confrontate le nuove versioni delle divise militari, con i vestiti indossati dalla leader della NLD, Aung San Suu Kyi . Chaw Sandi Tun, però, non era fra i prigionieri rilasciati Lunedì, ha detto la madre. Tin Oo Lin, scrittore ed ex membro NLD, non è stato liberato, secondo AAPP. Sta scontando una condanna a due anni di carcere con lavori forzati dopo aver sostenuto, a un festival letterario, che la discriminazione per motivi razziali e religiosi è incompatibile con i principi generali del buddismo. Per questo, il giudice lo ha ritenuto colpevole di “oltraggio a una confessione religiosa”. Cinque membri del giornale “Unity”, inoltre, sono stati allontanati e continueranno a scontare la loro pena di sette anni per aver pubblicato un articolo in cui venivano rivelati segreti di Stato. AAPP ha aggiunto che più di 400 attivisti sono ancora sotto processo per accuse politicamente motivate e non sono stati considerati nell’amnistia. Il vice Segretario di Stato americano Antonio Blinken ha visitato la Birmania questa settimana e ha invitato il governo uscente a liberare tutti i rimanenti prigionieri politici prima che la NLD salga al potere, alla fine di marzo. Human Rights Watch di New York, ha pubblicato un comunicato lo stesso giorno, sostenendo che il governo Thein Sein potrebbe lasciare dietro di sé un'eredità positiva liberando "immediatamente e senza condizioni" tutti i rimanenti prigionieri politici. "Thein Sein non deve aspettare che il nuovo governo prenda ufficio a fine marzo per liberare coloro che non sarebbero dovuti mai essere incarcerati", ha detto il vice direttore per l'Asia di Human Rights Watch, Phil Robertson. Thein Sein ha rilasciato più di 1.000 prigionieri politici nel corso dei suoi cinque anni di legislatura. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/rilasciati_52_prigionieri_politici_/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:22:10 GMT 2cf8693881e445db9f88d84428be736f La Commissione Elettorale assegna 366 militari al nuovo Parlamento 2016-01-19T16:45:49.7230000+01:00 Stando alle dichiarazioni rese pubbliche martedì, la Commissione Elettorale dell’Unione ha nominato 366 parlamentari tra i militari che dovranno ricoprire i tre livelli del nuovo parlamento (Camera dei Rappresentanti, Camera delle Nazionalità, Parlamenti regionali) perché ricoprano il 25% dei seggi in ogni livello del corpo legislativo. Dei 366 deputati “non-eletti” e nominati direttamente dai militari, 110 sono stati assegnati alla Camera dei Rappresentanti, 56 alla Camera delle Nazionalità e 200 ai 14 parlamenti delle 7 regioni e dei 7 Stati del paese. Tra i 110 nominati alla Camera dei Rappresentanti, ci sono due generali maggiori, sei brigadieri e sette colonnelli; tra i 56 alla Casa delle Nazionalità, invece, compaiono un generale maggiore, cinque brigadieri e quattro colonnelli. Tra gli alti ranghi nel prossimo parlamento ci saranno il genero dell’ex uomo forte della dittatura birmana generale Than Swe. Tre Generali Maggiori Tauk Tun e Than Htut Thein che siederanno nella Camera Bassa mentre il General Maggiore, Than Soe siederà nella Camera Alta. Thein Naing, marito della figlia del Generale Than Shwe’s Khin Pyone Shwe, che siederà nel parlamento della Divisione di Rangoon. Secondo l’analista politico Yan Myo Thein Thein Naing è il militare più alto in grado nel parlamento della Regione di Rangoon e potrebbe essere il candidato a Primo Ministro della divisione di Yangon che è la più popolata. Yan Myo ha sostenuto in un post su facebook che la traiettoria politica di Thein Naing e la sua potenziale candidatura a Primo Ministro della Regione di Yangon, potrebbe far parte di un accordo raggiunto tra la Presidente dell’NLD Aung San Suu Kyi, Than Shwe e il comandante in capo dell’esercito Gen Min Aung Hlaing. Il prossimo mandato della Camera dei Rappresentanti e della Camera delle Nazionalità del nuovo Parlamento, eletto alle elezioni del 8 Novembre scorso, inizierà il 1 Febbraio. Il mandato del parlamento attuale, iniziato con le elezioni del 2010 e in funzione dal 2011, terminerà il 30 gennaio. Sono in corso i lavori di preparazione per il passaggio del potere alle matricole. Nel frattempo il partito vincente alle elezioni, la Lega Nazionale per la Democrazia, guidata da Aung San Suu Kyi, sta lavorando alla scelta dei candidati a presidente e alla vice presidenza (due vice-presidenti) del paese, che verranno annunciati a fine marzo, quando subentreranno i nuovi membri del parlamento e il nuovo governo salirà al potere. Il risultato ottenuto alle elezioni dell’8 novembre dall’ NLD, che ha vinto con la maggioranza assoluta dei seggi parlamentari, gli consente di poter formare un nuovo governo in modo indipendente, secondo la costituzione, e ha diritto di nominare il presidente e due vice presidenti; i risultati delle elezioni hanno visto la NLD aggiudicarsi 886 seggi, il 77%, su 1150 nei tre livelli parlamentari: 255 parlamentari pari al 79% alla Camera; 135 parlamentari pari all’80%, al Senato; 496 parlamentari pari al il 75,7% ai parlamenti delle regioni o degli stati del paese. Il governo attuale, con al comando il Partito per la Solidarietà e lo Sviluppo dell’Unione (USDP), è riuscito ad ottenere solamente 30 seggi alla Camera, 12 al Senato e 76 nelle regioni e negli stati, per un totale di 118 seggi, corrispondenti al 10% del totale. Dei 1150 parlamentari eletti, 323 andranno alla Camera, 168 al Senato e 659 tra le regioni/stati del paese. La costituzione prevede inoltre che il 25% dei seggi ad ogni livello del parlamento vada ai militari, e che questi vengano decisi dal comandante dei servizi di difesa in carica. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_commissione_elettorale/news?lang=it Tue, 19 Jan 2016 15:45:49 GMT 2d132a655ea14456a1c4cbe9b566cb0c PUBBLICATE LE NUOVE LEGGI SULL’IMPATTO AMBIENTALE 2016-05-03T12:14:10.6500000+02:00 Il Ministero della Conservazione Ambientale e Forestale ha emanato nuove procedure per la valutazione dell'impatto ambientale dei progetti locali, così come nuove linee guida sulle emissioni. La procedura di valutazione d'Impatto Ambientale - approvata dal Consiglio nel mese di novembre - è stata redatta con il sostegno della Banca Asiatica di Sviluppo e sulla base degli orientamenti della International Finance Corporation e sono state elaborate su misura per il paese, anche in rapporto alle esperienze dei paesi vicini. Queste procedure sono state pubblicate giovedì a Nay Pyi Taw. Il Vice Ministro per la Protezione Ambientale e Forestale, Thet Zin i ha dichiarato che la procedura dell’EIA consente di identificare le possibili conseguenze dei progetti sullo sviluppo socio-economico e di ridurre al minimo il loro impatto sull'ambiente, e ha aggiunto che i sistemi della EIA dovrebbero essere applicati in Birmania, allo stesso modo in cui sono stati applicati nei paesi appartenenti all’ASEAN. “E’ diventato un dovere quando si investe in Birmania, tenere di conto dei fattori economico sociali e ambientali. Controllare l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo nell’attuazione dei progetti” ha detto. Hla Maung Thein, il vice direttore generale del Dipartimento di protezione ambientale, ha aggiunto che mettere in pratica le regole si tradurrebbe in una gestione ambientale efficace. Le valutazioni dell’impatto ambientale sono focalizzate sulla trasparenza del progetto, l’accettazione delle parti e la conservazione ambientale ad un costo minimo. Gli investitori dovranno rendere pubbliche le informazioni rilevanti in tempo reale; saranno richiesti programmi di auto-monitoraggio e riferimento ai dipartimenti governativi interessati. Se una società non comunicherà le informazioni necessarie, sarà soggetta ad una multa di entità compresa tra i $1000 e $5000, o l’equivalente in kyat, secondo le procedure EIA. Il direttore del Myanmar Centre for Responsible Business, Vicky Bowman, ha ben accolto l’avvio delle procedure EIA affermando :”Questo rimuove parte dell’area grigia in cui le aziende hanno operato negli ultimi anni e fa chiarezza su ciò che le società di consulenza e di comunicazione dovrebbero attuare, e quali sono i problemi e le conseguenze da prevenire nella valutazione e nella pianificazione dei progetti. Se le procedure saranno attuate correttamente, gli obblighi informativi contribuiranno a migliorare la qualità dell’EIA. Quello che serve ora è continuare a rafforzarsi e la fornitura di consigli di esperti al MOECAF, in modo che le valutazioni vengano elaborate entro le scadenze”. Thet Then Zin ha detto che queste leggi potrebbero portare risultati significativi, ma anche nuove sfide. Negli altri paesi, alcune compagnie hanno speso troppo tempo e denaro ad hanno avuto difficolta nell’accedere ai dati di sicurezza, nella presentazione delle relazioni e nella cooperazione pubblica. Se, però, i dipartimenti governativi, gli investitori e il popolo lavoreranno seguendo le linee guida, potranno essere prevenuti gli impatti sociali e ambientali provocati dal processo di sviluppo”. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/pubblicate_le_nuove_leggi_sull_impatto_ambientale/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:14:10 GMT 859117119f6244eca5dc08d77febc066 Il nuovo governa attuerà tagli drastici ai ministeri Si avvicina il 1 Febbraio, giorno in cui i nuovi parlamentari prenderanno il loro posto in parlamento La maggioranza dei parlamentari appartiene alla Lega Nazionale per la Democrazia (Nld), dopo la vittoria alle elezioni di novembre, anche se l'esercito mantiene ancora un quarto di tutti i seggi sia alla Camera Bassa che alla Camera Alta e il controllo di tre ministeri chiave (Difesa, Interni, Affari di Confine). In un comunicato, il presidente della Camera, Thura Shwe Mann, ha dichiarato che "tutti i deputati apriranno il nuovo parlamento alle ore 10 di Lunedi 1 febbraio 2016." Uno dei primi compiti del nuovo parlamento sarà quello di eleggere due candidati presidenziali. Un rappresentante della Camera Bassa e uno per la Camera Alta si sfideranno con un rappresentante dei militari per la presidenza della Repubblica. I candidati non eletti ricopriranno il ruolo di vice-presidenti. In accordo a quanto previsto dalla Costituzione redatta dai militari, l’attuale presidente U Thein Sein rimarrà al potere fino al 31 di Marzo. L’ NLD avrebbe dovuto già scegliere i suoi candidati, ma nessun nome è stato sinora rivelato. 2016-05-03T12:21:29.2530000+02:00 Il governo di Aung San Suu Kyi inizierà il suo mandato con tagli drastici ai ministeri, eliminando almeno 10 posti ministeriali. In un’ intervista al settimanale birmano Popular News, Win Htein ha detto che alcuni ministeri sono del tutto inutili e dovrebbero essere sciolti. "Ci sono 36 ministri in questo momento, e circa 100 vice-ministri", ha detto Win Htein, aggiungendo che il partito sta ancora valutando se eliminare o meno la carica di vice ministro. La NLD, che si è assicurata una vittoria schiacciante alle elezioni dell’8 novembre, ed è pronta a formare il nuovo governo a fine marzo, aveva già fatto riferimento al piano nel suo manifesto di partito, dichiarando che si sarebbe impegnata a tagliare i ministeri per ridurre le spese di governo e formare un governo saldo ed efficiente. Win Htein ha detto che l'amministrazione intende riassegnare i dipendenti del governo ad altre responsabilità più rilevanti senza tagliare il personale. La maggior parte dei ministri sotto l'attuale amministrazione del presidente Thein Sein sono militari in pensione. I ministri sono nominati dal presidente, eccetto tre: gli Affari di confine, la difesa e gli affari interni - che sono selezionati dal comandante in capo. Poco dopo la vittoria del suo partito alle elezioni, il capo della NLD, Suu Kyi, ha parlato nella capitale, dicendo che la sua amministrazione non discriminerà nessun dipendente. “I dipendenti non si devono preoccupare. Ridurre la forza lavoro non fa parte della nostra politica. Anche se sei un incompetente ti aiuteremo a migliorare”. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_nuovo_governa_attuera/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:21:29 GMT 36762e0198bb4f2289b10b77732cd83e Hanno inizio i colloqui di pace a Naypyidaw l primo round del dialogo politico, volto a porre fine a più di 60 anni di guerra civile, è iniziato a Nay Pyi Taw, anche se i colloqui sono stati boicottati dai principali gruppi etnici armati che non hanno firmato l’accordo con il governo nel mese di ottobre. Un gruppo di più di 100 organizzazioni della società civile aveva richiesto di rinviare i colloqui, a causa dei combattimenti in corso tra il Tatmadaw (le forze armate della Birmania) e i gruppi etnici nelle zone di confine. La leader dell’ NLD Aung San Suu Kyi, ha partecipato alla prima giornata di colloqui il 12 gennaio dicendo che è “pronta ad assumersi le responsabilità del processo di pace, per ricambiare il popolo del suo voto”, dopo la schiacciante vittoria del suo partito alle elezioni di Novembre. Alla prima giornata erano presenti circa 700 persone, tra cui gli alti ranghi militari e i rappresentanti dei gruppi etnici. Gruppi importanti come l’Esercito Unito dello Stato Wa e l’Organizzazione per l’Indipendenza Kachin hanno rifiutato di firmare l’accordo e non saranno presenti alla conferenza. Il problema principale dei non firmatari è il fatto che il governo si rifiuta di includere i gruppi in combattimento con il Tatmadaw nell’accordo di cessate il fuoco. Aung San Suu Kyi si ha rilasciato delle dichiarazioni riguardo alla Conferenza di cinque giorni apertasi a Naypyidaw questa settimana, affermando che l'evento si è tenuto solo per "legittimare" il cosiddetto accordo di cessate il fuoco a livello nazionale, firmato nell'ottobre tra gli otto dei più di 20 gruppi armati e il governo uscente del presidente Thein Sein. “Quello che ho capito è che questa conferenza di pace è stata indetta per legittimare quello che hanno concordato per quanto riguarda il NCA [ Accordo Nazionale di cessate il fuoco]. Il nuovo governo dovrà promuovere una vera e propria conferenza di pace. Come si può concludere una conferenza di pace in cinque giorni? " ha detto Aung San Suu Kyi, capo dell’ NLD. La Conferenza di pace dell'Unione è iniziata a Naypyidaw martedì, segnando l'inizio di un dialogo politico a lungo cercato tra il governo birmano e molti dei gruppi armati del paese. La maggior parte degli eserciti ribelli del paese si è astenuta dal partecipare, e nonostante fossero stati invitati a partecipare in qualità di osservatori, tutti i non firmatari non erano presenti. Nelle sue osservazioni nel giorno di apertura della conferenza, Suu Kyi ha sottolineato l'importanza dell'unità nazionale, nonostante le carenze dell'accordo di pace in corso, sottolineando che l’importanza di "non avere divisioni tra coloro che hanno firmato e quelli che non lo ha fatto", e suggerendo di rendere “flessibile” il dialogo politico. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO 2016-05-03T12:16:06.5900000+02:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/hanno_inizio_i_colloqui_di_pace_a_naypyidaw/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:16:06 GMT 7649e82ffdf243b4922d4c85d17ce95e L'estrazione dell'oro sta deteriorando il lago Indwagyi nello stato Kachin 2016-05-03T12:16:26.8400000+02:00 Più di 97 specie di uccelli si possono trovare sul lago Indawgyi nello Stato Kachin.. Khaung Tong Creek circa 10 anni fa era profondo 1,5 metri,un’ insenatura incontaminata, ma in questi giorni questo importante affluente del famoso Lago Indawgyi dello Stato Kachin è solo un piccolo ruscello di circa 10 cm di profondità, pieno di fango rosso-brunastro. Gli abitanti dei villaggi locali hanno detto che ,anni di non regolamentata estrazione dell’oro a pochi chilometri di distanza, ha causato il degrado ambientale e i rifiuti e i prodotti chimici scaricati sono defluiti nel torrente. "L'acqua in questa insenatura era pulita quando ero giovane, ma si è trasformata in un fiume fangoso. I gruppi di cercatori d'oro si trovano a monte del torrente. Si sta minacciando l'ambiente del Lago Indawgyi ", ha detto Yan Khaung, originario del posto e coordinatore locale per la UK-based Fauna and Flora International in Birmania. Ambientalisti e abitanti dei villaggi locali hanno detto che il lago più grande del paese è minacciato dall’estrazione libera di oro nella zona, che - come in tanti siti minerari in Birmania – ha portato impatti ambientali pesanti e problemi sociali. Il conflitto in corso tra l'esercito e i ribelli etnici nello stato Kachin, dicono, sta ostacolando gli sforzi per proteggere il lago e portare sostegno internazionale per la conservazione del lago. Eppure, la lontananza di Indawgyi e la mancanza di pressione demografica ha lasciato il lago in una condizione migliore di quella del lago Inle nello stato Shan, dove la deforestazione e la rapida crescita del settore agricolo e del turismo hanno messo a dura prova l'ecosistema del lago. Le caratteristiche uniche di Indawgyi sono da tempo riconosciute a livello nazionale e internazionale, ma gli sforzi fatti negli ultimi anni per proteggere il lago sono andati in fumo. Flora e Fauna International dal 2010, sta mettendo in atto programmi di protezione del lago, improntati a raccogliere dati sulle specie di uccelli e le biodiversità nell’area dell’ Indawgyi. Nel febbraio 2014, il Ministero della Conservazione Ambientale e Forestale del Myanmar ha presentato una proposta all'UNESCO per registrare il lago come Patrimonio Ambientale Mondiale dell'Umanità. Situato a Monyin Township, nello Stato Kachin, il lago è lungo 24 km e largo 10 km. Dal 1999, fa parte del Indawgyi Lake Wildlife Sanctuary, un'area che copre circa 736 chilometri quadratiche comprende ampie fasce di zone paludose, colline e latifoglie e foreste sempreverdi che circondano il lago. Si tratta di un'area importante per gli uccelli e uno spartiacque che conta un gran numero di specie di fauna selvatica minacciate a livello globale. Stando ai dati, il lago è abitato da un totale di 448 specie di uccelli, 41 rettili, 34 anfibi, 64 pesci e 50 farfalle; oltre le molte specie di mammiferi, in via di estinzione e vulnerabili, come l’ elefante asiatico, Nycticebus bengalensis, il Leopardo nebuloso e l’orso nero dell’Himalaya. Stando a quanto riportato dall’UNESCO il santuario è minacciato soprattutto dall’estrazione idraulica e su piccola scala dell’oro, che si trova nei piccoli corsi d’acqua sfocianti nel lago, ad ovest. Sono stati, inoltre, rilevati elevati livelli di mercurio e un aumento della sedimentazione. Yaun Kahung di Fauna and Flora International, ha aggiunto che l’estrazione dell’oro è ormai diventata una fonte di reddito per molti locali, oltre ad attrarre molti poveri lavoratori da tutta la regione. Una gran parte dei minatore è, inoltre, affetta da tossicodipendenza, come nelle miniere di giadeite di Hpakant, la zona, infatti, a detta di Yaun Kahung è “Un area senza legge”.gli Abitanti del circondario sono circa 35000, la maggior parte di etnia Kachin e Shan Rossi (chiamati anche Tailang), che vivono principalmente di agricoltura e pesca. Una base militare sorge a circa 30 Km dal lago, ma questo, e la presenza di truppe governative di stanza nei pressi del lago, non impedisce all’esercito per l’indipendenza Kachin di controllare la strada per il lago e le montagne vicine; per questo è stato imposto il coprifuoco dal tramonto all’alba dai soldati del governo. Gli abitanti dei villaggi Kachin, infatti, non vedono di buon occhio i militari e si lamentano per essere accusati di ogni scontro o incidente che si verifica nella zona. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_estrazione_dell_oro_sta_deteriorando_il_lago_indwagyi_nello_stato_kachin/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:16:26 GMT 9fa9ace05dd54a55bce41b336306bdf2 Le alleanze etniche boicottano il dialogo politico 2016-05-03T12:23:37.3900000+02:00 Chiang Mai, Tailandia - Un’alleanza di gruppi armati etnici che non hanno firmato gli accordi di cessate-il-fuoco di ottobre hanno annunciato che non parteciperanno all'imminente dialogo politico. I non-firmatari, membri del Consiglio Federale delle Nazionalità (UNFC), sono stati invitati unicamente ad assistere al dialogo, che si terrà il 12 gennaio a Naypidaw. Più di 700 rappresentanti di gruppi armati non statali insieme al neonato Comitato Misto dell’Unione per la pace e il Dialogo (UPDJC), sono stati chiamati a riunirsi per cinque giorni nella capitale. L’UNFC ha boicottato la firma dell’Accordo di Cessate-il-fuoco Nazionale (NCA), un patto di pace multilaterale, raggiunto tra il governo e otto dei più di venti gruppi etnici armati non statali in Birmania, il 15 ottobre dell’anno scorso. Il gruppo si è astenuto a causa del rifiuto, da parte del governo, ad ammettere tre gruppi ribelli alleati all'accordo: Esercito Arakan, Esercito di Liberazione Nazionale Ta’Ang e L’Alleanza Armata Democratica Nazionale del Myanmar, della travagliata regione orientale del Kokang. Il portavoce dell’UNFC, che è anche capo del Consiglio Nazionale Arakan, si dopo un incontro tenutosi giovedì ha dichiarato:” Il gruppo ha deciso di non partecipare poiché l’NCA non è aperto a tutti”. Parlando a Irrawaddy, il portavoce ha detto che l’UNFC disapprova le discriminazioni da parte del governo nei confronti dei non-firmatari, e, ha aggiunto, che un quadro per il dialogo redatto dai gruppi firmatari :”Non è quello che vogliamo”. L’annuncio è arrivato sulla scia di commenti simili da parte dell’esercito dello Stato Unito dei Wa (UWSA), il più grande gruppo armato del paese, non firmatario e non facente parte dell’UNFC. Un portavoce del gruppo ha detto a The Irrawaddy che il UWSA, inoltre, si asterrà dalla scena a causa dell'esclusività del patto e seguiterà a combattere negli stati Shan e Kachin. Nonostante l’insoddisfazione dei gruppi non-firmatari, i gruppi armati che hanno preso parte all’accordo, così come gli esponenti del governo, hanno affermato di avere fiducia che il dialogo politico, soprannominato Conferenza di Pace dell’Unione, inizierà nei tempi previsti e prenderà piede entro novanta giorni dalla firma, come previsto.La firma della tregua rappresenta un duro colpo per l’unità dei gruppi armati del paese, e ha comportto la sospensione di due gruppi dall’UNFC – il fronte Nazionale Chin e il Fronte di Liberazione Nazionale Pa-O – che hanno deciso di aderire. Nonostante i diversi tentativi di riconciliazione, Tun Zaw ha detto che ulteriori negoziati, attraverso un summit dei gruppi armati, al momento sarebbero inutili, e l’UNFC è determinata a non prendere parte al processo di pace finché non sarà aperto a tutti e per via delle operazioni governative previste. Martedì scorso, 126 organizzazioni della società civile hanno esortato i negoziatori del governo, noto come Comitato di lavoro dell'Unione per la Pace, e gli otto gruppi etnici armati firmatari, di rinviare i colloqui di Naypyidaw a causa del conflitto in corso in Arakan, Kachin e Shan. Il rinvio dei colloqui sembra improbabile, tuttavia, dato che l'attuale governo sarà in carica solo fino alla fine di febbraio ha reso il processo di pace fondamentale per la sua eredità. Hla Maung Shwe, consulente dell’ente governativo Myanmar Peace Center e membro del UPDJC, ha espresso la speranza che passare al dialogo potrebbe "ridurre il conflitto", nonostante la protesta da parte dei non firmatari. L'attuale composizione del UPDJC continuerà il suo lavoro durante il periodo di transizione, ha detto, fino a quando il nuovo governo non assumerà il potere. La nuova amministrazione sarà dominata dalla Lega Nazionale per la Democrazia (Nld), presieduta da Aung San Suu Kyi, pubblicamente impegnata a rendere il processo di pace la sua priorità assoluta. In seguito al trasferimento di potere, 11 dei 16 membri dell’UPDJC - rappresentanti il governo e il parlamento- saranno sostituiti , mentre cinque delegati militari rimarranno come designati, ha dichiarato Hla Maung Shwe. L’UPDJC si riunirà il 9 gennaio a Naypyidaw per una conferenza finale prima dell'inizio della Conferenza di Pace dell'Unione. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/le_alleanze_etniche_boicottano_il_dialogo_politico/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:23:37 GMT 21885a9154bf4ae4a5ae75a2aae4d6f4 approvata a entrambe le camere l'elezione straordinaria per il seggio vacante 2016-05-03T12:25:19.6800000+02:00 Entrambe le camere hanno appena approvato un emendamento alla legge elettorale che prevede un elezione straordinaria, entro sei mesi, per un seggio che risulta vacante alla camera. Giovedì, durante una sessione parlamentare, la Camera Alta ha inviato le leggi emendate alla Camera Bassa i disegni di legge che dovrebbero essere applicati sia all’assemblea, che alle legislature regionali; per quanto riguarda la Camera, invece, non ci sono state modifiche alla legislazione. Le modifiche alla legge saranno ora inviate al presidente Thein Sein per essere revisionate. Le nuove leggi dovrebbero permettere alla Commissione Elettorale dell’Unione (UEC) di organizzare un’elezione straordinaria entro sei mesi dall'annuncio. La legge elettorale vigente, non prevedeva, infatti, un’evenienza simile. Il parlamentare Phone Myint Aung si è espresso così a riguardo :”Se la Lega Nazionale per la Democrazia (NLD) selezionasse i membri del gabinetto tra i propri legislatori eletti, come faceva il Partito dell’Unione per la Solidarietà e lo Sviluppo (USDP), allora potrebbe essere necessario che l’elezione suppletiva si tenga quest’anno. Un’altra elezione suppletiva c’era già stata nel 2012 dopo che i membri eletti al potere dopo le screditate elezioni tenutesi nel 2010 e successivamente erano stati nominati a posizioni di gabinetto sotto il governo dell’USDP L’NLD , con le elezioni suppletive aveva ottenuto 43 su 44 seggi. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/approvata_a_entrambe_le_camere_l_elezione_straordinaria_per_il_seggio_libero/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:25:19 GMT 5dbda634ac72443db18566081d2dc160 Due uomini ed una donna sono state uccise ed altre tre ferite dallo scoppio di un ordigno il 27 dicembre a Laukkai nella regione della Birmania 2015-12-27T12:10:53.0630000+01:00 Due uomini ed una donna sono state uccise ed altre tre ferite dallo scoppio di un ordigno il 27 dicembre a Laukkai nella regione della Birmania orientale, a poche settimane dalla sospensione della legge marziale. Una regione che è stata oggetto di scontri pesanti tra l’esercito birmano e i ribelli etnici Kokang. I combattimenti all’inizio dell’anno hanno causato la fuga di decine di migliaia persone che si sono rifugiate nella vicina Cina, causando un aumento delle tensioni tra la Birmania e Pechino. Lo stato di emergenza dichiarato subito dopo l’inizio delle ostilità era stato rimosso lo scorso mese a seguito delle storiche elezioni. Le regioni di confine della Birmania sono state piagate per anni da guerre civili e movimenti di insorgenza. Il governo semi civile sostenuto dai militari aveva spinto per un ampio cessate il fuoco, ma alcuni gruppi tra cui i Kokang erano stati lasciati fuori dai negoziati. Il giornale locale in lingua birmana ha riferito che tre funzionari di polizia hanno trovato un altro ordigno improvvisato vicino alla scena in cui è esploso il primo ordigno. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/tre_morti_e/news?lang=it Sun, 27 Dec 2015 11:10:53 GMT 3492ac066bdb4353a2f69daacc367e1e il Yangon Stock Exchange apre i battenti 2016-05-03T12:17:16.9770000+02:00 Dopo le prime “vere” elezioni dal 1990 e nel bel mezzo del primo pacifico passaggio di potere della sua storia, per la Birmania arriva oggi un altro debutto, quello del neo-nato Yangon stock exchange, Ysx. È l’ennesima “prima volta” resa possibile dal nuovo corso inaugurato nel 2011, quando la giunta militare ha avviato un graduale percorso di riforme. Quella di oggi, come ammette l’organismo di vigilanza sulla Borsa, è un’apertura solo simbolica, dato non è ancora chiaro chi saranno i brokers, i sottoscrittori e le società quotate. Voci di mercato parlano di una lista di dieci potenziali candidati, tra i quali First Myanmar investment, un conglomerato con interessi che svariano dagli ospedali alle compagnie aeree, Myanmar citizens bank e Myanmar Thilawa Sez holding, la società che detiene una quota della zona industriale di Thilawa, finanziata dal Giappone. Così come giapponese è parte dei 24 milioni di dollari capitale investiti per lanciare la Borsa di Yangon, attraverso la partecipazione di due gruppi: Japan Exchange, proprietario della Borsa di Tokyo, e Daiwa securities (insieme detengono il 49% dello Ysx). Fino a tre anni fa, in Mynamar era impossibile comprare un’auto nuova, non c’erano bancomat, i servizi telefonici mobili erano quasi inesistenti. Oggi, dopo la decisione di lasciar fluttuare la moneta sul mercato, l’apertura a investitori stranieri di diversi settori dell’economia, compreso quello bancario, il Paese fa un altro passo verso la modernità. Anche se per il suono della campanella e l’apertura delle contrattazioni ci sarà da aspettare ancora. Non troppo però, a meno di non voler ripetere il fiasco della Borsa cambogiana, che a quattro anni dal lancio conta appena tre società quotate, oppure di quella laotiana, che ne annovera quattro. Tra gli ostacoli sul sullo sviluppo dell’Ysx spiccano la mancanza di una normativa adeguata e trasparente, il divieto di contrattazione per i soggetti stranieri, che non potranno quotarsi né comprare azioni, l’obbligo di operare in moneta locale e la scarsa consapevolezza tra i birmani. Senza contare che la società che detiene il 51% della Borsa di Yangon, Myanmar economic bank, è ancora sottoposta alle sanzioni imposte dagli Stati Uniti quando la Birmania era nella morsa della giunta. Nel lungo termine, spiega il numero uno di Telenor in Birmania, Petter Furberg, alla Cnbc, «speriamo che il listino azionario possa portare allo sviluppo di un mercato del debito, che potrebbe essere interessante anche per le compagnie estere». L’operatore di telefonia norvegese Telenor ha aperto il suo primo call center a Yangon nel settembre del 2014, otto mesi dopo essersi aggiudicata una delle tre licenze finora rilasciate dal Governo. Quell’anno, la Birmania ha attratto 8,1 miliardi di dollari di investimenti diretti esteri (Ide), contro i 330 milioni del 2009. Quest’anno, però, il flusso degli Ide ha fortemente frenato e il Governo prevede di arrivare 6 miliardi nel 2015. Le multinazionali stanno aspettando di capire quali conseguenze avrà sul quadro economico e politico il passaggio di testimone nelle mani di Aung San Suu Kyi, che si concluderà solo nel corso del 2016, quando il nuovo presidente sarà eletto e potrà nominare. Tecnicamente, lo Yangon stock exchange sarà la seconda Borsa della Birmania, dopo lo sconosciuto Securities exchange center: da 17 anni i suoi otto dipendenti scrivono con un pennarello su una lavagna bianca i prezzi delle due società. Una delle tante reliquie che il Paese spera di lasciarsi definitivamente alle spalle, assieme al regime dei militari. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_yangon_stock_exchange_apre_i_battenti/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:17:16 GMT 35f3e60f1a5d4d37bc765832b3afe435 Il governo uscente e l'NLD formano due comitati per gestire al meglio il passaggio di potere entrambi i comitati dovranno facilitare il passaggio delle responsabilità 2016-05-03T12:26:58.6130000+02:00 RANGOON — l’amministrazione uscente del Presidente Thein Sein e la National League for Democracy (NLD) hanno costituito comitati specifici per mappare il trasferimento delle responsabilità al prossimo governo. Zaw Htay, directore dell’Ufficio del Presidente, ha dichiarato all’Irrawaddy che il comitato governativo è stato formato martedì scorso per lavorare durante il periodo di transizione fino alla inaugurazione del nuovo governo alla fine di marzo, a seguito della vittoria elettorale dell’NLD. “Innanzi tutto terremo rapidamente delle riunioni e discuteremo nei dettagli di come organizzare la transizione “ ha dichiarato. I membri del comitato governativo includono il Ministro dell’Unione Hla Tun, che ne sarà il presidente, il Ministro dell’Informazione Ye Htut, i membri dell’Ufficio di Presidenza Zaw Htay e Hla Tun, e il vice direttore generale del Ministero delle costruzioni Maung Maung Ohn. Al contempo, il team dell’NLD sarà composto dai membri del comitato Centrale esecutivo Win Htein e Dr Myo Aung, insieme all’ex rettore dell’università di Yangon Dr Aung Thu. Win Htein ha dichiarato all’ Irrawaddy che la prima riunione del comitato dell’NLD si terrà la prossima settimana a Naypyidaw, durante la sessione in corso del parlamento.. Thein Sein e la leader dell’ NLD Aung San Suu Kyi si sono incontrati il 2 dicembre per discutere principalmente su come sia il governo che l’opposizione garantiranno un trasferimento pacific dei poteri al nuovo governo dell’NLD. Il Presidente si è dichiarato d’accordo per eliminare le preoccupazioni della popolazione sulla transizione. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_governo_uscente_e_l_nld_formano_due_comitati_per_la_gestione_della_transizione/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:26:58 GMT a2bd9a56f6ab405693062b37f89271c6 Tin Oo: I gruppi etnici sono la priorità 2016-05-03T12:20:10.7170000+02:00 Il patron della Nuova Lega per la Democrazia ha dichiarato che la vittoria elettorale potrà considerarsi un successo solamente quando la pace sarà ristabilita. Lui e la leader democratica Aung San Suu Kyi, hanno incontrato i rappresentanti neo-eletti a Pyinmana, in Nay Pyi Taw. Suu Kyi ha incontrato i nuovi deputati di Mandalay, Sagaing, Kayah, Chin Magway, Shan, Kachin, Naga e Palaung. “Abbiamo vinto nel 1990, nelle pre-elezioni del 2012 e in quelle dell’8 Novembre. Tuttavia non possiamo accettarla come una vittoria, solo quando saremo in grado di rappacificare le minoranze etniche del paese, potremo definirla tale.” Ha detto Tin Oo, e ha aggiunto “Siamo stati repressi sin da quando eravamo un partito d’opposizione. Il nostro leader ha subito molte minacce. Il popolo adesso ha fiducia in noi e ci sostiene, questa è la nostra vittoria”. Tin Oo si è inoltre riferito ai rappresentanti neo-eletti definendoli responsabili e affidabili e ha aggiunto “ Sin da quando siamo gli unici a mostrare, tutti ci ammireranno per l’operato dei nostri parlamentri. Tutti dobbiamo essere coscienti di ciò che dobbiamo dimostrare”. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/tin_oo_i_gruppi_etnici_sono_la_priorita/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:20:10 GMT ce7a14a54ec74f5e87bdfa93caf97218 I rilievi del PAM sulla crisi alimentare nel paese Bangkok, più di 600000 persone in Birmania hanno bisogno di assistenza alimentare per via dei disastri ambientali, le violenze e i conflitti. Il PAM (Programma Alimentare Mondiale) delle Nazioni Unite ha infatti, annunciato ch nel giugno 2016e avrà un deficit finanziario di $40 Milioni Nei sostegni alimentari . Sono circa 13 milioni le persone che vivono in condizioni di povertà, circa il 26% della popolazione totale del paese, mentre il 35% dei bambini sono malnutriti e non crescono adeguatamente. Stando ai dati del PAM, a giugno scorso, 12 dei 14 stati del paese sono stati colpiti da inondazioni e frane provocando 172 morti e 1,7 milioni di sfollati di cui 400.000 avrebbero bisogno di aassistenza alimentare. Negli stati Rakhine, Kachin e Shein, inoltre, i costanti conflitti hanno lasciato 172000 persone senza abitazione e bisognose di assistenza alimentare. La missione dell'organizzazione è di fornire assistenza economica e alimentare a 2,9 milioni di persone povere in Birmania, e aiutare gli sfollati a riottenere una casa o a ristabilirsi in zone con migliori prospettive di vita e di lavoro. "L'impegno del PAM in Birmania deve ora essere guidato dal l'obiettivo generale di assistere il paese a azzerare il tasso di povertà entro il 2030”, questo quanto dichiarato da Domenico Scalpelli, capo del PAM in Birmania. La Birmania per decenni è stata governata dai militari, le elezioni si sono tenute a Novembre e il primo governo eletto democraticamente si prepare a entrare in carica per il prossimo anno. Si è assistito per decenni ai conflitti con con le minoranze etniche che hanno causato massicci spostamenti all’interno del paese costringendo centinaia di migliaia di persone a cercare rifugio oltre il confine con la Tailandia. Nel mese di ottobre è stato firmato un accordo di cessate-il-fuoco a cui 8 de 15 gruppi etnici hanno aderito, mentre i restanti sette gruppi si sono rifiutati di firmare. L'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (OCHA) ha affermato che i combattimenti tra le forze governative e i ribelli etnici, da ottobre, hanno causato lo spostamento di 6.000 persone nello Stato Shan, anche se si pensa che il numero sia più alto e arrivi a più di 10.000. Nello stato Kachin, invece, i combattimenti tra il governo e i ribelli di etnia ha causato lo spostamento di 1.200 persone. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO 2016-05-03T12:41:02.5470000+02:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/i_rilievi_del_pam_sulla_situazione_alimentare/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:41:02 GMT c992f675017a43fd8f0abca957b89498 NLD per cambiare le carte e portare la pace in una mossa 2016-05-03T12:24:06.2800000+02:00 Win Htein, portavoce della Lega Nazionale per la Democrazia, ha dichiarato che la pace e il cambiamento della costituzione all'interno del paese, e ha affermato che queste dovranno essere le principali priorità del nuovo governo; ha aggiunto inoltre che bisognerà cercare di dare maggiore importanza agli esponenti delle minoranze etniche. "L'NLD continuerà ad operare per raggiungere un cessate-il-fuoco in tutta la nazione. Stiamo tenendo degli incontri per cercare di arrivare alla pace, dato che Aung San Suu Kyi al momento non è in grado di incontrare le rappresentanze etniche." Ha dichiarato Win Htein. "Siamo ancora legati al principio delle soluzioni politiche alle questioni etniche, definite il 12 Febbraio 1989. E' da allora che stiamo spingendo per costruire una democrazia federale. Dopo aver formato il governo ci occuperemo della pace e degli emendamenti costituzionali. La nuova costituzione porterà ad una democrazia federale, all'unità e alla pace. In questo stato, le minoranze etniche godranno di maggiori agevolazioni", Ha aggiunto che l’NLD richiederà un maggior numero di rappresentanti nei colloqui di pace, considerato il largo margine con cui ha vinto le elezioni. Alcuni gruppi stanno ostacolando il processo di pace, per questo il 26 Novembre è stato tenuto un meeting a Yangon tra la NLD e le organizzazioni etniche firmatarie del cessate il fuoco. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/nld_per_cambiare_le_carte_e_portare_la_pace_in_una_mossa/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:24:06 GMT a35f2bf24b35405bb1b3964c07db0579 Importante passo in avanti per la pace. Nasce il comitato Congiunto per il dialogo politico 16 i rappresentanti tra cui l'NLD, l'USDP e i rappresentanti etnici 2015-11-22T09:47:26.3200000+01:00 Il Myanmar Peace Centre ha annunciato la formazione di un Comitato Trilaterale Congiunto per il dialogo politico. L’obiettivo è di promuovere il dialogo politico tra il governo e i gruppi etnici armati. Il Comitato è composto da 16 soggetti: 9 rappresentanti dei partiti politici, tra cui l’NLD, l’USDP, l’Arakan National Party (ANP) e la Shan National League for Democracy (SNLD). Nel frattempo è stato creato anche il Comitato Congiunto per il Monitoraggio del Cessate il Fuoco che ha lo scopo di attuare l’Accordo Nazionale per il Cessate il Fuoco, sottoscritto il 15 ottobre dal governo e da otto gruppi etnici armati. Questo comitato guidato dal Luogotenente Generale Yasr Pyae, è composto da 10 rappresentanti di cui otto dei gruppi etnici armati e due del governo, e sei rappresentanti civili. La stesura della struttura per il dialogo dovrebbe iniziare prima del 14 dicembre, secondo l’accordo, mentre il dialogo politico dovrebbe iniziare prima del 14 gennaio prossimo. Il processo di pace mira a coinvolgere i sette gruppi etnici armati che non hanno firmato fino ad oggi l’accordo di cessate il fuoco. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/nasce_il_comitato_congiunto_per_il_dialogo_politico/news?lang=it Sun, 22 Nov 2015 08:47:26 GMT 3b5187ee395d4dbaa35e88e9bd0f8d48 I gruppi etnici si aspettano che Suu Kyi riporti la pace nel paese 2016-05-03T12:28:04.5400000+02:00 Stando a quanto emerso in questi giorni dalle dichiarazioni del governo e dei partiti politici, i colloqui di pace si svolgeranno sotto l'attuale governo senza violare le scadenze dell'accordo nazionale per il cesate-il-fuoco. Tuttavia i colloqui tenuti per l'assuzione di decisioni riguardanti la democratizzazione e la creazione di uno stato federale nel paese, sono da rinviare al prossimo governo. Il cessate-il-fuoco, firmato tra il governo e otto gruppi etnici il 15 ottobre, stabilisce che la prima serie di colloqui politici avvenga entro 60 giorni e la seconda entro 90. Aung Min, a nome del governo, ha invitato i partiti politici a selezionare 16 persone per la formazione di un Comitato Paritetico dell'unione per il Dialogo Politico. Secondo Aunng Naing Oo, del Myanmar Peace Centre, sarà difficile portare a termine la prima serie di colloqui entro il 15 dicembre. La leader democratica Aung San Suu Kyi, ha dichiarato che la pace sarà una priorità del nuovo governo. Suu Kyi, nel discorso tenuto nella campagna elettorale durante la visita a Shadaw, ha detto: "La pace nel paese è una delle nostre priorità, perchè il popolo si arricchirà solo quando ci sarà pace; è proprio per questo che la pace rappresenta una priorita. Dobbiamo cambiare la costitu<ione in modo da garantire i diritti dei gruppi etnici. Gli elementi base per una pace eterna sono l'atteggiamento delle minoranze etniche e la soddisfazione del popolo. Adotteremo le necessarie decisioni su come operare per raggiugere la sicurezza, il benessere e l'alleanza in un vertice". Il 10 novembre gli otto gruppi firmatari del cessate-il-fuoco, hanno annunciato la convinzione che il nuovo governo continuerà ad attuare il percorso del processo di pace e ha esortato gli altri gruppi etnici a condividere la visione comune per la costruzione, attraverso il dialogo,di unione democratica e federale. Il 12 di novembre il United Nationalities Federation Council ha esortato la NLD perchè le principali priorità siano volte a porre fine alla guerra civile e ha spinto alla modifica della Costituzione varata nel 2008 e a costruire un'unione federale basata sull'uguaglianza e l'empowerment. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/i_gruppi_etnici_si_aspettano_che_suu_kyi_riporti_la_pace_nel_paese/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:28:04 GMT 43214056dfca47bbb510898aa0119c67 La NLD si aggiudica 387 seggi su 478 2015-11-18T16:22:58.0370000+01:00 Sui 491 seggi della Camera e del Senato per i quali si è votato nelle elezioni di domenica scorsa, la Commissione elettorale dell'Unione, ha annunciato i risultati relativi a 478 seggi di cui 387 vinti dalla NLD - il partito di Aung San Suu Kyi ha vinto 253 seggi su 315 alla camera e 134 su 163 al Senato. L'NLD si è inoltre aggiudicato 15 dei 22 voti destinati ai rappresentanti etnici su un totale di 29 tra tutti gli Stati e le Regioni. I restanti seggi sono stati assegnati rispettivamente: 29 alla Camera e 13 al senato all'USDP, il Partito dell'Unione per la Solidarietà e lo Sviluppo; 15, di cui 12 alla Camera, alla Lega per la Democrazia dello Stato Shan; 15, di cui 8 alla Camera, al Partito Nazionale Arakan, che spera di ottenere altri 5 seggi tra le restanti tredici circoscrizioni in cui i risultati devono ancora essere annunciati; 3 all'Organizzazione Nazionale Pa-O; 3 al Partito Nazionale Taaung (Palaung); 2 al Congresso Zomi per la Democrazia; 1 al Partito Democratico Wa; 1 al Partito per la Democrazia dello Stato Kachin; 1 al Partito Kokang per la Democrazia e l'Unità; 1 al Partito Lisu per lo Sviluppo Nazionale; mentre nessun seggio è stato assegnato ai deputati indipendenti. Al Senato, invece, il Congresso Zomi ha ottenuto 2 seggi; il Pa-O National 1; il Partito Nazionale Taaung 1; il Partito Nazionale Mon 1 e un seggio è stato assegnato a un deputato indipendente. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_nld_si_aggiudica_387_seggi_su_478/news?lang=it Wed, 18 Nov 2015 15:22:58 GMT 8dff449fd3c4414f95f8e6988d79166a Dopo le elezioni aumentano le speranze per la revoca delle sanzioni USA 2015-11-18T15:44:39.3570000+01:00 Il lunedì dopo le elezioni gli Stati Uniti hanno accolto i risultati elettorali come una vittoria del popolo e, a quanto pare, l’esito del voto avrebbe alimentato la probabilità di ulteriori revoche delle sanzioni – che colpiscono più di 100 tra imprese e individui e limitano gli investimenti americani nel paese asiatico – da parte degli USA, anche se da Washington hanno dichiarato di voler attendere l’evolversi della situazione per agire. L’ex-partito di governo, l’USDP, ha ammesso la schiacciante sconfitta; e ora spetta al partito di opposizione, guidato dalla leader democratica Aung San Suu Kyi, il compito di formare un nuovo governo. Il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, ha inoltre dichiarato che il processo elettorale è stato incoraggiante e che rappresenta un passo importante nel processo di democratizzazione della Birmania: “Quello che è importante”, ha detto, “E’ che milioni di persone in Birmania abbiano votato in una significativa competizione elettorale”. Ha aggiunto che ci sono ancora falle nel sistema – tra cui la legge costituzionale che impedisce a Suu Kyi di diventare presidente a causa del suo matrimonio con uno straniero – ed è ancora presto per attuare delle modifiche alla politica statunitense nei confronti del paese asiatico. Il capo della diplomazia Usa per l’Asia, invece, ha evidenziato l’assenza di ostacoli nelle elezioni e la necessità di un vero cambiamento. Washington e l’Unione Europea avevano sospeso la maggior parte delle sanzioni economiche nei confronti della Birmania già nel 2011 dopo la formazione di un governo “semi-civile”. Ora gli Stati Uniti sono ansiosi di rafforzare i rapporti con la Birmania, perché questo rappresenterebbe un modo per contrastare la crescita dell’influenza della Cina in Asia e per avvantaggiarsi dell’apertura di uno degli ultimi mercati di frontiera al mondo – in crescita ma con un economia emergente poco sviluppata. L’amministrazione del presidente Obama e membri influenti del Congresso, sono ancora preoccupati per quanto concerne la violazione dei Diritti Umani nel paese asiatico, riferendosi al caso delle popolazioni musulmane Rohingya. La lista nera delle sanzioni, in cui compaiono alcuni dei più grandi investitori birmani, ha bloccato gli investimenti americani nel paese, considerati cruciali per i rapporti tra le due nazioni. Il commercio bilaterale è salito a oltre $185 milioni l’anno scorso, rispetto ai $10 milioni dell’anno precedente, che rappresentano una piccola parte del valore del commercio birmano con i partner asiatici – pari a $27 miliardi. Le spedizioni dagli Stati Uniti in Birmania sono diminuite negli ultimi mesi, dopo che diverse banche – tra cui HSBC, Citigroup, Bank of America e PNC Financial – hanno ridotto il sostegno finanziario e commerciale col paese, dopo essere venuti a conoscenza che parte del porto principale birmano è controllato da Steven Law, nome che compare nella lista nera di Washington per i suoi legami coi militari. Peter Kucik, un ex alto consigliere per le sanzioni del Ministero del Tesoro americano, ha affermato che se la transizione americana ha proceduto senza problemi i funzionari americani cercheranno di accelerare il processo di delisting e troveranno delle soluzioni legali per fluidificare i rapporti commerciali americani: “Vogliono assicurarsi che il popolo veda la luce alla fine del tunnel” ha dichiarato. Jose W. Fernandez, un ex vice segretario di stato e architetto della politica delle sanzioni USA, ha dichiarato che gli ufficiali dell’esercito e i loro alleati avrebbero la possibilità di essere cancellati dalla blacklist come ricompensa per il loro comportamento democratico. “Queste persone da tempo vorrebbero essere cancellate dalla lista USA”. Ha dichiarato. “L’attenzione del governo USA si concentrerà su questi elementi. Sarà pertanto più facile che un comportamento corretto venga notato dal governo USA.”. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/dopo_le_elezioni_aumentano_le_speranze_per_la_revoca_delle_sanzioni_usa/news?lang=it Wed, 18 Nov 2015 14:44:39 GMT a896a9f2ed32439797bf417cdf9d7f59 Ripresi gli scontri nello Stato Shan 2015-11-11T18:01:18.6800000+01:00 Il giorno dopo le storiche elezioni politiche sono iniziati nuovamente scontri nella Township di Kyeti, dove secondo la Shan State Army-North (SSA-N) l'esercito birmano ha usato attacchi aerei e l'artiglieria sul quartier generale di Wan Hai . “hanno iniziato ad attaccare da ieri sera alle 6" ha dichiarato il prortavoce dell' h SSA-N Sai Hla. Due aerei dell'aeronautica militare hanno colpito distruggendo un monastero buddhista. Non sappiamo ancora quanti abitanti siano stati feriti" il conflitto è ricominciato il 6 ottobre e circa 6.000 abitanti hanno lasciato il villaggio. le schermaglie si sono interrotte durante le elezioni. Aung san Suu in una intervista alla BBC e a Asia News ha affermato che il suo partito ha ottenuto circa il 75% e il minimo per formare un governo è il 67%.. I militari hanno dichiarato che rispetteranno il volere del popolo e che attueranno i risultati elettorali. Le è stato chiesto se ritiene che ci possa essere un colpo di coda dei militari. “I tempi sono cambiati, e le persone sono cambiate, ho trovato che le persone sono molto più politicizzate di quanto non lo fossero nel 1990 o, di quanto non lo fossero persino nel 2012, e poi c’è stata una evoluzione dell’informazione tutti vanno in rete. Sarà molto più difficile per loro, fare quello che vogliono”. Secondo la Leader birmana le elezioni non sono state eque ma “sostanzialmente libere”. Ci sono state zone in cui vi sono state intimidazioni. Rispetto al ruolo del futuro presidente, Aung San Suu Kyi ha dichiarato ad Asia News: “Io prenderò tutte le decisioni, perché sono la leader del partito che ha vinto e il presidente sarà colui che scegliamo, nel rispetto dei dettami della costituzione, e il presidente dovrà capire che non avrà alcuna autorità e che dovrà muoversi sulla base di quanto deciso dal partito. In ogni paese democratico il leader del partito che ha vinto diventa anche il capo del governo e se la nostra costituzione non lo permette dovremo adottare le decisioni che permettano di far si che si lavori in modo democratico. Se il presidente non avrà alcun potere c’è un governo e il presidente farà ciò che gli viene detto. Siamo stati in grado di sopravvivere perché avevamo il sostegno del popolo. Le è stato chiesto cosa risponde a coloro chei pensano che lei possa governare con un pugno duro. “noi non potremo governare in modo autoritario perché dipendiamo dal sostegno del popolo e un governo così non può essere autoritario.” “Se si tratterà dei militari o di un altro organismo, dovremo imparare a dialogare attraverso il lavoro e non in modo teorico. Quindi come gestiremo la situazione dipende dalla sua evoluzione, non è qualche cosa che si possa definire a priori.”Ufficialmente l’NLD ha dichiarato che Il 25% dovrà essere eliminato nel tempo e dovremo negoziare questo punto decidendo come affrontare il negoziato. Loro (i militari) dovranno negoziare non appena formeremo il governo. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/ripresi_gli_scontri_nello_stato_shan/news?lang=it Wed, 11 Nov 2015 17:01:18 GMT c1ad0c4b244348c0ab0a44fbe86935b5 L’NLD accusa la commissione elettorale di ritardare intenzionalmente i risultati perche forse intende fare qualche scherzo. 2015-11-11T11:02:44.3270000+01:00 l’accusa da parte dell’NLD introduce un elemento di preoccupazione rispetto a quelle che sembravano essere state elezioni senza problemi, visto che il partito di governo con stile ha accettato di aver perso. “La Union Election Commission sta ritardando intenzionalmente la pubblicazione dei dati perche forse vogliono giocare qualche scherzo o qualcosa di simile. Ha dichiarato ASSK ai giornalisti dopo una riunione del partito. “ non ha senso che diano i risultati a spizzichi e bocconi. Non dovrebbe essere così” ha dichiarato il portavoce dell’NLD. Dopo due giorni dalle elezioni sono stati pubblicati di dati di 50 seggi parlamentari in un parlamento di 664 seggi. Sulla base delle loro informazioni l’NLD ritiene di aver vinto 154 seggi su 164 in quattro dei 7 stati e delle 7 Regioni. Inoltre la Commissoine elettorale ha dichiarato che l’NLD ha vinto 11 dei 15 seggi in quattro parlamenti regionali. Le accuse fanno crescere la preoccupazione sulle intenzioni dell’USDP che è in mano ai militari e ai membri della vecchia giunta. Dopo il 31 gennaio, dovrà essere deciso il presidente della Repubblica. Il portavoce della Casa Bianca dopo aver apprezzato le elezioni ha dichiarato che ci sono “ problemi strutturali e sistematici” nel sistema birmano facendo riferimento alle leggi che impediscono ad Aung San Suu Kyi di diventare presidente. “ ci sono alcune imperfezioni, per dirla in modo elegante” http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_nld_accusa_la_commissione_elettorale_di_ritardare_intenzionalmente_i_risultati_perche_forse_intende_fare_qualche_scherzo_/news?lang=it Wed, 11 Nov 2015 10:02:44 GMT 06693aa8563a4bc2b6d90245bbde408a Elezioni: aumentano le township dove non si voterà 2015-11-11T17:43:26.6100000+01:00 Stando alle ultime affermazioni dell’UEC(Commissione Elettorale dell’Unione Birmana)non si voterà in due comuni e diversi villaggi dello stato di Shan. I comuni interessati sarebbero Mong Hsu e Kyethi, 8 villaggi nella provincia di Tangyan e 42 nella provincia di Hopang. Il corpo elettorale si è avvalso del diritto di annullamento/rinvio del voto nelle zone che presentano una situazione di instabilità politica o territoriale per una votazione equa e solidale. La causa scatenante l’annullamento delle elezioni in questi comuni è il persistente conflitto tra l’esercito Birmano e l’SSA-N(Armata dello Stato del Nord-Shan) iniziati questo mese, che ha portato l’SNDP(Partito Democratico della Nazionalità Shan) a richiedere il rinvio al voto. Aumentano dunque le zone in cui non si voterà l’8 novembre, che arrivano a 400 villaggi e 41 comuni sparsi fra gli stati di Kachin, Karen, Shan, Mon Stati e Divisione Pegu. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/elezioni_aumentano_i_comuni_dove_non_si_votera/news?lang=it Wed, 11 Nov 2015 16:43:26 GMT 8b04a996c6d141e78138acd88a6fbf7e XV settimana della lingua italiana nel mondo Molte iniziative a Yangon promosse dall'Ambasciata Italiana."L’italiano della musica, la musica dell’italiano" 2015-10-26T07:52:14.3230000+01:00 CELEBRAZIONI DELLA XV SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO INIZIATE A YANGON YANGON, 21 Ottobre 2015 – Sono iniziate a Yangon le celebrazioni della 15esima Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, secondo il tema “L’italiano della musica, la musica dell’italiano”. Il programma della settimana, organizzato dall’Ambasciata d’Italia, prevede diverse iniziative, tra cui il concerto “Gran Gala’ d’Opera e Operetta” che si terra’ il 23 ottobre presso la Ballroom dell’Hotel Strand e la proiezione del film “I Vitelloni” di Fellini alla Goethe Villa. Il pianista Gianfranco Fiumara Pappalardo e il tenore Roberto Cresca, che venerdi’ si esibiranno in uno straordinario programma di arie di opera e operetta presso lo Strand Hotel, hanno tenuto ieri ed oggi due Masterclass presso la Legacy Academy e l’Universita’ di Lingue Straniere di Yangon, con l’entusiasta partecipazione di giovani studenti birmani di musica e di italiano. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/xv_settimana_della_lingua_italiana_nel_mondo/news?lang=it Mon, 26 Oct 2015 06:52:14 GMT b5931de7e13e4b4d9dd1d657af80bc37 Elezioni: i residenti all'estero votano prima 2016-05-03T12:41:22.4830000+02:00 In Thailandia e a Singapore i cittadini del Myanmar hanno potuto cominciare a votare per le politiche che nel loro Paese si terranno l’8 novembre. Oltre 500 i birmani registrati in Thailandia, ma sarebbero circa due milioni, molti arrivati illegalmente. Il premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi – la cui “Lega Nazionale per la Democrazia” è data per favorita – è fino a domenica in campagna elettorale nella regione di Rakhine, segnata dalle violenze degli estremisti buddhisti contro i musulmani Rohingya, cui non è permesso votare. Da un lato è stata criticata per aver taciuto davanti alle discriminazioni, dall’altro è stata accusata di essere filo-musulmana. Dopo la recente firma del cessate il fuoco con parte dei gruppi ribelli, storica per il presidente Thein Sein, il tema delle minoranze è al centro del dibattito. Ma in circa 400 villaggi settentrionali, dove continuano gli scontri, il voto non si terrà. Per il governo di transizione, in funzione dallo scioglimento della giunta militare nel 2011, sono le prime elezioni democratiche in circa 25 anni. tradotto da GIUSEPPE DE GREGORIO http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/elezioni_i_residenti_all_estre/news?lang=it Tue, 03 May 2016 10:41:22 GMT da524bd5179849f8a3c6e8628ca957f3 Governo Birmano acconsente alla costruzione di due raffinerie da parte di due imprese italiane 2015-10-19T14:52:35.5400000+02:00 Interessanti prospettive di lavoro, in Birmania, per due società italiane. Entro fine mese, Itp Benelli (specializzata nella realizzazione di attrezzature e componentistica per l’industria oil&gas, giro d’affari sui 40 milioni, un’ottantina di dipendenti) e Meta Carpenteria Group srl (metalmeccanica bergamasca, 1,5 milioni di ricavi, una trentina di dipendenti) daranno vita ad una joint venture con Silver Wave Energy Ltd, multinazionale petrolifera del Myanmar, un turnover dichiarato di circa 250 milioni di dollari. Obiettivo dell’accordo: realizzazione, consegna e installazione, nel Paese dell’Asia sud-orientale, di due raffinerie modulari, ciascuna delle quali sorgerà su un’area di circa tre ettari. «Il valore complessivo delle due commesse si aggirerà sui 750 milioni di dollari» spiega Gaetano Antonio Maganuco, presidente della neo costituita società consortile Meta & Benelli Consorzied, che avrà in carico il 49% della nascitura joint venture. «La consegna dei due impianti – aggiunge Maganuco – è prevista entro fine 2017. Inizialmente la capacità di ciascuna delle due raffinerie sarà intorno ai 10mila barili/giorno. Ma, dal 2020, contiamo di riuscire a raddoppiarne le potenzialità». Crescita, dunque, ma con un occhio di riguardo a sicurezza e ambiente. «Oltre a rispondere agli elevati standard europei in tema di sicurezza – sottolinea Maganuco – gli impianti ridurranno ai minimi termini l’impatto ambientale, grazie anche a catalizzatori d’avanguardia di cui saranno dotati». Domani, Maganuco volerà a Singapore a firmare l’atto costitutivo della società, che sarà dotata di un capitale sociale di 5 milioni di dollari. In base agli accordi presi, Silver Wave Energy (quartier generale a Yangon e succursali in Thailandia, Giappone, India e Sud Africa dove ha recentemente firmato i permessi relativi a 30 concessioni estrattive) controllerà il 51% della joint venture, alla cui presidenza è stato designato Minn Minn Oung, patron della Swe. «Gli ordini alla joint venture italo-birmana arriveranno direttamente da noi» spiegano Gianluigi Nava e Mehra Texx, advisors di Swe Ltd. «Se abbiamo deciso di collaborare con Itp Benelli e Meta Carpenteria – aggiungono – è perché le loro competenze, in questo settore, soddisfano le esigenze industriali di Silver Wave Energy». Soddisfatti, i commenti dei due partner italiani. Se Manfredi Mazziotti di Celso, Ceo di Itp Benelli, non esita a definire l’operazione «decisamente interessante», Luigi Martorana, titolare della Meta Carpenteria Group, sottolinea due aspetti: «L’apertura della mia azienda verso un mercato estero e i possibili sviluppi occupazionali, diretti ed indiretti, che le due commesse potrebbero generare». http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/governo_birmano_acconsente_alla_costruzione_di_due_raffinerie_da_parte_di_due_imprese_italiane/news?lang=it Mon, 19 Oct 2015 12:52:35 GMT 59404bcfb1144dacb9478e9fb5fc4d83 ACCORDO DI CESSATE IL FUOCO: ESTRATTO DEI PUNTI PRINCIPALI I punti centrali dell'accordo di cessate il fuoco. Una base per rafforzare la fiducia, promuovere il dialogo politico e attuare programmi di sviluppo. 2015-10-18T22:30:33.9070000+02:00 PUNTI CENTRALI ESTRATTI DALL’ACCORDO NAZIONALE PER IL CESSATE IL FUOCO Principi di base · Garantire pari diritti a tutti i cittadini che vivono all'interno della Repubblica dell'Unione di Myanmar; nessun cittadino deve essere discriminato sulla base dell’etnia, religione, cultura o del genere. · Costituire uno Stato laico, sul principio della separazione tra religione e Stato, al fine di evitare l'abuso della religione per interessi politici. · Definire collettivamente una identità nazionale comune, che abbracci le diverse etnie e lingue, riconoscendo la storia specifica, le pratiche culturali, la letteratura, la lingua e le caratteristiche nazionali di tutte le nazionalità etniche che vivono nella Repubblica dell'Unione del Myanmar. Questioni correlate al Cessate il fuoco Il Tatmadaw e le organizzazioni armate e etniche si impegnano a rispettare i seguenti termini e condizioni che riguardano le truppe: · Cessazione delle seguenti azioni nelle zone del cessate il fuoco: movimenti di truppe per il controllo del territorio, ricognizione, reclutamento, attacchi armati, posizionamento di mine, gli atti di violenza, distruzione di proprietà, e il lancio di offensive militari. · Evitare il rafforzamento delle truppe nelle zone del cessate il fuoco, tranne che per le forniture amministrative di supporto, assistenza medica di emergenza, e la rotazione di routine di truppe. · Evitare la costruzione di nuove basi militari e la fornitura di munizioni e armi. · Intraprendere attività di sminamento per eliminare le mine messe dalle truppe di tutte le parti. Spiegamento di forze militari per evitare scontri Al fine di evitare lo scontro militare, il Tatmadaw e le organizzazioni etniche armate si attengono alle seguenti disposizioni che disciplinano il dispiegamento di truppe: · Evitare scontri nelle zone in cui vi è contatto diretto tra le truppe, agendo immediatamente attraverso l'uso della radio, terra o altri metodi di comunicazione. · Attuare il riposizionamento delle truppe in consultazione con l'altra parte per evitare scontri. · Nelle zone in cui il riposizionamento delle truppe è ancora in fase di discussione o rimane difficile da intraprendere, i comandanti devono consultarsi e rimanere regolarmente in contatto e consultarsi reciprocamente. Libera circolazione delle truppe · E’ permessa la libera circolazione delle truppe disarmate in tutte le aree, tranne che in zone limitate per motivi di sicurezza. · Il movimento delle truppe armate nelle zone controllate dagli altri è consentito solo dopo un preventio accordo. Protezione dei civili Il Tatmadaw e le organizzazioni armate etniche si attengono alle seguenti disposizioni in materia di protezione dei civili: · Evitare atti che violino la dignità di una persona, la violenza, la detenzione extragiudiziale, rapimenti, torture, trattamenti inumani, la prigionia, l'uccisione o altro che possa causare la scomparsa della persona. · Evitare di impadronirsi con la forza di denaro, della proprietà, del cibo, del lavoro o di servizi da civili. · Evitare ogni forma di attacco sessuale nei confronti delle donne, tra cui molestie sessuali, violenza sessuale o violenza, stupri e schiavitù sessuale. · Evitare di uccidere o mutilare, l’arruolamento forzato, stupri o altre forme di violenza sessuale o di violenza, o rapimento di bambini. Monitoraggio del Cessate il fuoco Per garantire il rispetto del presente accordo, la riunione di coordinamento congiunto per l’attuazione del cessate il fuoco a livello nazionale costituirà il comitato di controllo congiunto secondo quanto segue: · Per coordinare l'osservanza di questo accordo tra le parti, noi formeremo un comitato misto di monitoraggio del cessate il fuoco, composto da membri del Comitato di lavoro dell'Unione per la Pace, rappresentanti delle organizzazioni armate etniche, e persone affidabili e rispettate. · Decideremo insieme, sulla base di un comune accordo, il ruolo dei rappresentanti dei governi stranieri e delle organizzazioni internazionali coinvolte nel processo di pace in corso, sia come osservatori, consiglieri o per fornire assistenza tecnica necessaria ai diversi livelli del Comitato congiunto di monitoraggio per il cessate il fuoco. Dialogo politico Per iniziare il dialogo politico e procedere congiuntamente all'attuazione di tutte le disposizioni contenute nel presente accordo di cessate il fuoco a livello nazionale, non appena l'accordo sarà firmato, dovremo attuare quanto segue: · Elaborare congiuntamente e adottare, entro 60 giorni dalla firma del presente accordo, in collaborazione con tutte le parti interessate, un quadro per il dialogo politico - tra cui un piano sul processo di dialogo, l’agenda della discussione, la struttura del dialogo politico -. · Cominceremo il dialogo politico entro 90 giorni dalla firma del presente accordo di cessate il fuoco a livello nazionale. Gestione del dialogo politico · I rappresentanti del governo, dell’Hluttaws, il Tatmadaw, i rappresentanti delle organizzazioni armate etniche, i rappresentanti dei partiti politici registrati, i rappresentanti etnici e altri rappresentanti pertinenti partecipano al dialogo politico che si basa su un principio onnicomprensivo. · Nel corso della stesura del quadro per il dialogo politico sarà discussa e definita la partecipazione di rappresentanti etnici, delle organizzazioni della società civile, di studiosi, esperti, di associazioni di imprenditori ed di altri soggetti interessati alle diverse fasi del dialogo politico. Misure per il rafforzamento della fiducia Resta inteso che tutte le organizzazioni etniche armate firmatarie del presente accordo di cessate il fuoco a livello nazionale, verranno rimosse dalla lista delle associazioni illegali. Inoltre, nessuna persona o organizzazione associata ai firmatari del presente accordo sarà soggetta alle sanzioni previste dalla legge di registrazione dei partiti politici o dalla legge sulle Associazioni illegali. Dopo la firma di questo accordo di cessate il fuoco a livello nazionale, ogni persona accusata o detenuta per presunta associazione con organizzazioni armate etniche, secondo la legge sulle associazioni illegali verrà rilasciata in conformità con la legge. Estratti dall’accordo di cessate il fuoco a livello nazionale (traduzione ufficiale in inglese, 12 pagine) Capitolo 1 Principi di base I. Al fine di raggiungere una pace duratura e sostenibile, concordiamo di attuare il presente accordo di cessate il fuoco a livello nazionale in conformità con i seguenti principi fondamentali: a. Costruire un’unione fondata sui principi della democrazia e del federalismo, in conformità con i risultati del dialogo politico e nello spirito di Panglong, garantendo pienamente i diritti democratici, l'uguaglianza nazionale e il diritto all'autodeterminazione, sulla base della libertà, dell'uguaglianza e della giustizia, nel rispetto dei principi di non-disintegrazione dell'Unione, non disintegrazione della solidarietà nazionale e la perpetuazione della sovranità nazionale. ... d. Garantire pari diritti a tutti i cittadini che vivono all'interno della Repubblica dell'Unione di Myanmar; nessun cittadino deve essere discriminato sulla base dell’ etnia, religione, cultura o genere. e. Istituire uno Stato laico, basato sul principio della separazione tra religione e Stato, al fine di evitare l'abuso della religione per interessi politici. f. Costruire collettivamente una identità nazionale comune, che abbraccia le diverse etnie e lingue, riconoscendo la storia specifica, le consuetudini culturali, la letteratura, la lingua e le caratteristiche nazionali di tutte le nazionalità etniche che vivono nella Repubblica dell'Unione di Myanmar. ... Capitolo 3 Questioni legate al Cessate il fuoco 3. Concordiamo che entro quattordici (14) giorni dalla firma del presente accordo, le autorità responsabili del Tatmadaw e delle organizzazioni Etniche armate si riuniranno per definire le scadenze che regolano le materie relative al cessate il fuoco e la loro attuazione. ... 5. Il Tatmadaw e le organizzazioni etniche armate si impegnano a rispettare i seguenti termini e condizioni legate alle truppe: a. interruzione delle seguenti azioni nelle aree del cessate il fuoco: movimenti di truppe per il controllo del territorio, ricognizione, reclutamento, attacchi armati, posizionamento di mine, atti di violenza, distruzione di proprietà, e lancio di offensive militari. b. Evitare qualsiasi azione diretta o indiretta, che può essere considerata come ostile o sprezzant. c. Evitare il rafforzamento delle truppe nelle zone del cessate il fuoco, che non siano connesse alla fornitura di supporto amministrativo, assistenza medica di emergenza, e alla rotazione di routine di truppe, evitare di costruire nuove basi militari e la fornitura di munizioni e di armi, ad eccezione di quelle già concordate da entrambe le parti. In caso di una minaccia alla sicurezza nazionale o per difendersi da minacce esterne, le suddette attività possono essere intraprese, previa consultazione tra le parti. ... e. Svolgere attività di sminamento, per eliminare mine da parte delle truppe di ogni parte, in conformità con il progresso del processo di pace e coordinare le attività contro le mine in stretta consultazione con il Governo della Repubblica dell'Unione di Myanmar. ... g. Collaborare per effettuare iniziative di soccorso e salvataggio e la fornitura di materiale sanitario in caso di calamità naturali che causano una situazione di emergenza in una zona del cessate il fuoco. h. gestire lo Stato di diritto nelle aree cessate il fuoco e prendere provvedimenti contro i responsabili in conformità con la legge in coordinamento reciproco. ... Spiegamento di forze militari per evitare scontri 7. Al fine di evitare lo scontro militare, il Tatrnadaw e le organizzazioni armate etniche devono rispettare le seguenti disposizioni che disciplinano il dispiegamento di truppe: a. Evitare scontri nelle zone in cui non vi è contatto diretto tra le truppe, utilizzando immediatamente la radio, il terreno o altri metodi di comunicazione. b. Intraprendere il riposizionamento delle truppe, in consultazione con l'altra parte, per evitare scontri. c. Nelle zone in cui il riposizionamento delle truppe è ancora in fase di discussione o rimane difficile da intraprendere, i comandanti devono tenersi regolarmente in contatto e consultarsi reciprocamente. d. il Tatmadaw e le organizzazioni etniche armate devono limitare le loro truppe all'interno delle aree designate. e. Coordinare, di concerto con l'altra parte, il numero di basi militari in aree di contatto diretto tra le truppe, per evitare il confronto. ... Libera circolazione delle truppe a. La libera circolazione delle truppe disarmate è consentita in tutte le arre tranne che nelle zone che hanno una restrizione di sicurezza- b. Il movimento di truppe armate nelle zone controllate dagli altri è consentito solo dopo aver ottenuto accordo preventivo. Protezione dei civili 9. Il tatmadaw e le organizzazioni etniche armate, si atterranno alle seguenti disposizioni in materia di protezione dei civili: a. Fornire il supporto necessario, in consultazione con l'altro, per migliorare i mezzi di sussistenza, la salute, l'educazione, lo sviluppo regionale per la popolazione. b. Evitare atti che violino la dignità di una persona, la violenza, la detenzione extragiudiziale, rapimenti, torture, trattamenti inumani, la prigionia, l'uccisione o altro che causi la scomparsa di una persona. c. Evitare lo spostamento o il trasferimento forzato delle popolazioni locali. d. Evitare di prendere con la forza denaro, beni, cibo, lavoro o servizi dai civili e. Evitare gli arresti illegali e arbitrari, l’intrappolamento, il perseguimento e la emissione di sentenze contro i civili. Qualsiasi azione contro i civili verrà effettuata in conformità con la legge. f. Evitare la confisca e il trasferimento forzato di terreni dalle popolazioni locali. ... m. Evitare ogni forma di violenza sessuale sulle donne, tra cui le molestie sessuali, la violenza sessuale o violenze, stupri e la schiavitù sessuale. n. Evitare di uccidere o mutilare, l’arruolamento forzato, stupri o altre forme di violenza sessuale o di violenza, o rapimento di bambini. o. Evitare la schiavitù o il lavoro forzato di civili. ... Comitato di monitoraggio congiunto del Cessate il fuoco 12. Al fine di garantire il rispetto del presente accordo, La Riunione di Coordinamento dell'accordo congiunto a livello nazionale di cessate il fuoco costituisce il comitato di controllo congiunto secondo quanto segue: a. Per coordinare il rispetto delle parti di questo accordo, formeremo un comitato misto di monitoraggio cessate il fuoco, composto da membri del Comitato di lavoro dell'Unione per la pace, i rappresentanti delle organizzazioni etniche armate, e le persone affidabili e rispettate ... c. Dovremo decidere insieme, sulla base di un comune accordo, il ruolo dei rappresentanti dei governi stranieri e organizzazioni internazionali coinvolte nel processo di pace in corso, sia come osservatori, consiglieri o per fornire assistenza tecnica necessaria a diversi livelli del comitato congiunto di controllo del cessate il fuoco. ... Capitolo 5 Garanzie per il dialogo politico ... Dialogo politico ... a. Per iniziare il dialogo politico e intraprendere congiuntamente l'attuazione di tutte le disposizioni contenute nel presente accordo di cessate il fuoco a livello nazionale, dovremo attuare quanto segue, non appena l'accordo dsaràfirmato: ... b. elaborare e adottare congiuntamente entro sessanta (60) giorni dalla firma del presente accordo di cessate il fuoco a livello nazionale, un quadro per il dialogo politico - tra cui un piano sul processo di dialogo, l’agenda per la discussione, la struttura del dialogo politico - in collaborazione con tutte le parti interessate. c. Cominceremo il dialogo politico entro novanta (90) giorni dalla firma del presente accordo nazionale i cessate il fuoco. Gestione del dialogo politico inclusivo ... 22. a. I rappresentanti del governo, l’Hluttaws, il Tatmadaw, i rappresentanti delle organizzazioni armate etniche, i rappresentanti di partiti politici registrati, i rappresentanti etnici e altri rappresentanti competenti, partecipano al dialogo politico che si basa su un principio complessivo. b. La partecipazione di rappresentanti etnici, di organizzazioni della società civile, di studiosi, esperti, associazioni di imprenditori ed altri soggetti interessati nelle diverse fasi del dialogo politico sarà discusso e determinato durante la stesura del quadro di dialogo politico. Capitolo 6 Attività Future Confidence Building Measures: ... b. Resta inteso che tutte le organizzazioni etniche armate firmatarie del presente accordo di cessate il fuoco a livello nazionale devono essere rimosse dalla lista delle associazioni illegali, Inoltre, nessun soggetto (o) organizzazione associata con i firmatari del presente accordo è sottoposta a sanzioni previste dalla legge di registrazione dei partiti politici o dalla legge sulle Associazioni illegali. c. Dopo la firma di questo accordo di cessate il fuoco a livello nazionale, ogni persona accusata o detenuta per presunta associazione con organizzazioni armate etniche secondo la legge sulle associazioni illegali, è liberata, in conformità con la legge. Compiti da svolgere durante il periodo di transizione un .... Durante il periodo di sottoscrizione del cessate il fuoco e del dialogo politico, attueremo i seguenti programmi e progetti con un concerto reciproco in dette aree. (I) I progetti di sanità, istruzione e sviluppo socio-economico di civili. (2) La conservazione ambientale. (3) Impegni per preservare e promuovere la cultura etnica, la lingua e la letteratura. (4) Le questioni riguardanti la pace e la stabilità, e il mantenimento dello stato diritto nelle suddette zone. (5) Ricevere aiuto da agenzie donatrici sia nazionali che dall’esterno del paese per progetti di sviluppo regionale e di formazione. (6) lo sradicamento delle droghe illecite. b. Pianificazione di progetti che possono avere un forte impatto sui civili che vivono nelle zone di cessate il fuoco, deve essere fatto in consultazione con le comunità locali, in conformità con le procedure standard dell'iniziativa di trasparenza delle industrie estrattive (EITI) e coordinata per l'attuazione con le pertinenti organizzazioni etniche armate. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/accordo_di_cessate_il_fuoco_estratto_dei_punti_principali/news?lang=it Sun, 18 Oct 2015 20:30:33 GMT 0a050e1486ba4eed97ec45953581bece Italian Products Expo 2015, aperta oggia Yangon 100 imprese italiane con il sostengno dell'Ambasciata Italiana a Yangon 2015-10-16T15:56:18.2100000+02:00 YANGON, 16 Ottobre 2015 - E’ stata inaugurata oggi a Yangon la fiera “Italian Products Expo 2015”, cui hanno partecipato oltre 100 imprese italiane, operanti in diversi settori, tra cui arredamento, macchinari agricoli e industriali, agro-alimentare, cosmetica, sanita’ e farmaceutica. Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte l’Ambasciatore italiano Pier Giorgio Aliberti, il Vice Ministro del Commercio, Dr. Pwint San e, oltre agli organizzatori, esponenti di spicco della locale organizzazione degli imprenditori (UMFCCI), rappresentanti di EuroCham e alcuni membri del governo regionale di Yangon. “L’Ambasciata sostiene ogni iniziativa, come questa fiera, volta a rafforzare i nostri rapporti commerciali bilaterali e a promuovere il Made in Italy” ha affermato l’Amb. Aliberti, aggiungendo che questo particolare momento storico, caratterizzato da ampie riforme anche in campo economico, apre interessanti e straordinarie opportunita’ di penetrazione in Myanmar. L’Ambasciatore ha infine incoraggiato gli imprenditori birmani presenti ad effettuare incontri B2B con le imprese italiane per valutare possibili collaborazioni e spazi di comune interesse. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/italian_products/news?lang=it Fri, 16 Oct 2015 13:56:18 GMT 6476e86dc2be4ad58fac9bfd82cc2c2f Birmania-Myanmar: Governo firma accordo cessate il fuoco con 8 dei 16 gruppi etnici armati 2015-10-15T17:20:02.4170000+02:00 Il governo del Myanmar giovedi (15 Ottobre) ha firmato un accordo di cessate il fuoco con otto gruppi etnici armati, un accordo potenzialmente significante che mira a porre fine a decadi di intermittenti guerre civili nel paese creando una fragile transizione alla democrazia da anni di soffocante dittatura militare. La firma dell’Accordo di Cessate il Fuoco Nazionale (NCA) ha avuto luogo nella capitale Naypyitaw tra i firmatari governativi che includono il capo dell’esercito generale Min Aung Hlaing e i rappresentati dei gruppi armati. E’ stato testimoniato da osservatori locali e internazionali da paesi come Cina, Giappone, India e Tailandia. L’India ha inviato il suo Consigliere per la Sicurezza Nazionale Ajit Doval e il Capo Congiunto dell’Intelligence R.N. Ravi. Questa settimana, il capo negoziatore del governo del Myanmar, ministro del governo Aung Min, ha scritto in un commento: “NCA è il primo piccolo passo per portare la nostra frammentata società da molte diverse etnie e religiose in un dialogo per plasmare il futuro del nostra paese in materia di parità di termini”. Solo metà di 16 gruppi armati che hanno accettato la bozza del testo a Marzo attualmente hanno firmato l’accordo finale - presentato come eredità del presidente riformista Thein Sein. Ma questo accordo è meglio che niente, i suoi sostenitori hanno detto ed il presidente ha affermato che rimarrà aperto per gli altri gruppi per firmare quando questi saranno pronti. Gli otto gruppi che hanno firmato il cessate il fuoco sono il Fronte Democratico di Tutti gli Studenti della Birmania, il Partito per la Liberazione di Arakan, Esercito Benevolente Democratico Karen, Esercito di Liberazione Nazionale Karen Consiglio per la Pace, Unione Nazionale Karen, Organizzazione Liberazione Nazionale Pa-O e l’Esercito Stato Shan-Sud. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=6476e86dc2be4ad58fac9bfd82cc2c2f Thu, 15 Oct 2015 15:20:02 GMT f22d55a90fb54223b1657214df2d2c26 Birmania: confermate le elezioni dell'8 novembre Le elezioni politiche in Birmania sono un grande passo verso la democrazia, tuttavia mostrano profonde ingiustizie: Aung San Suu Kyi non può diventare presidente e non tutti i cittadini possono votare. 2015-10-15T17:41:58.7470000+02:00 I cittadini della Birmania (Myanmar) saranno chiamati a votare, l’8 novembre, per scegliere i membri del parlamento che governeranno per i prossimi cinque anni. Sono le prime elezioni politiche dopo i cinquant’anni di dittatura militare terminata nel 2011, momento in cui il paese ha iniziato un processo di riforma politica spianando la strada verso la democrazia. Tuttavia, nonostante il governo sia ufficialmente una repubblica presidenziale, l’esercito continua ad avere notevoli poteri. Il parlamento è composto dai membri eletti della camera alta e della camera bassa, e dagli ufficiali militari non eletti. I rappresentanti di questi tre gruppi, come sancito dalla costituzione del 2008, nominano il presidente durante una sessione di voto, a seguito di lunghe trattative. Vista la complessità del processo, è piuttosto improbabile che il nuovo presidente verrà scelto e il nuovo governo formato prima di marzo 2016. Alle elezioni parteciperanno novanta partiti, fatto che rispecchia la diversità etnica del Myanmar. Infatti, la molteplicità di etnie del paese è suddivisa in otto gruppi etnici principali: i Bamar (birmani), che vivono nelle sette regioni con il 44 per cento dei seggi, più le sette più grandi minoranze etniche che vivono negli stati con il 31 per cento dei seggi. Il restante 25 per cento è riservato invece ai militari. I principali candidati sono il partito dell’attuale presidente Thein Sein, Union Solidarity and Development Party (Usdp), e il più grande partito dell’opposizione, National League for Democracy (Nld), guidato da Aung San Suu Kyi. Tuttavia, la costituzione del paese, imposta dalla giunta militare, vieta a qualsiasi cittadino che abbia persone straniere tra i membri della propria famiglia di essere eletto presidente. Ciò significa che Aung San Suu Kyi, il cui defunto marito era inglese e due dei suoi figli possiedono il passaporto britannico, non potrà mai andare al governo, a prescindere dal risultato delle elezioni. Questa condizione non cambierà nel breve periodo, dato che gli emendamenti costituzionali richiedono almeno il 75 per cento dei voti di entrambe le camere, garantendo così il potere di veto all’esercito su qualsiasi decisione. Un altro aspetto controverso delle elezioni è il fatto che il gruppo etnico musulmano dei rohingya non potrà votare. All’inizio di quest’anno il presidente Thein Sein ha infatti dichiarato nulli i loro documenti di identità, rendendoli così incapaci di dimostrare la propria cittadinanza, necessaria per registrarsi al voto. Decisione che l’organizzazione Human rights watch ha definito “una nube che oscura l’integrità democratica delle elezioni”, e che si pensa essere una mossa elettorale volta a compiacere il numero sempre più alto di buddisti nazionalisti, intolleranti nei confronti della minoranza musulmana. Aung San Suu Kyi ha nel frattempo lanciato un appello alla comunità internazionale per aiutare il Myanmar, affinché “osservi ciò che accadrà prima, dopo e, soprattutto, durante le elezioni,” momento cruciale segnato dalle negoziazioni tra le parti per decidere il futuro del paese. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/birmania_confermate_le_elezioni_dell_8_novembre/news?lang=it Thu, 15 Oct 2015 15:41:58 GMT 1c41550c7cd04a0cb62558fee218d29a Le elezioni potrebbero essere rinviate, ma l'NLD è contraria alla proposta La proposta è stata avanzata dal Presidente della Commissione elettorale 2015-10-13T14:52:13.3100000+02:00 Il Presidente della Commissione elettorale Tin Aye, aveva invitato 10 partiti politici ad una riunione, martedì scorso per discutere del possibile rinvio delle elezioni. Sei dei partiti invitati hanno partecipato all’incontro, compreso l’NLD, che si è opposta al rinvio. “mi sono opposto alla propostae ho chiamato Aung San SuuKyi che ha concordato con me.” Ha dichiarato Win Htein, un portavoce dell’NLD e membro del parlamento. L’USDP ha appoggiato invece la proposta insieme all’NUP,al NDP, e al Myanmar Myanmar Farmers’ Development Party. Il National Democratic Force, un partito nato dalla scisisone dell’NLD è rimasto neutrale. U Tin Aye ha dichiarato che annuncerà la sua decisione mercoledì prossimo. Secondo le norme la Commisisone può posporre la data delle elezioni fino a 90 giorni. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/le_elezioni_potrebbero_essere_rinviate/news?lang=it Tue, 13 Oct 2015 12:52:13 GMT 3e3e60d122c94a05a2d9d82a50b0d745 Aung San Suu Kyi lancia il messaggio elettorale perchè le elezioni siano occasione di cambiamento 2015-10-12T08:59:19.0970000+02:00 Con un messaggio sui social in cui invita la comunità internazionale a garantire che le elezioni portino “un vero cambiamento politico e amministrativo”, la leader dell’opposizione birmana ha aperto la campagna elettorale per il voto dell’8 novembre prossimo. Oggi, a due mesi dalle elezioni generali, si apre dunque la sfida fra Aung San Suu Kyi e il partito emanazione dei generali birmani, oggi al potere, per la conquista dei seggi in Parlamento. Rispetto alle elezioni del 2010, boicottate dalla Lega nazionale per la democrazia (Nld), la ex Birmania ha intrapreso un cammino di riforme che ha portato alcuni cambiamenti, sebbene il processo di democratizzazione abbia subito un brusco rallentamento negli ultimi mesi. Restano alcuni cambiamenti significativi, uno dei quali auspicato in passato dalla stessa Nobel per la pace. Cinque anni fa, quando era ancora agli arresti, Aung San Suu Kyi aveva detto di sperare - un giorno - di poter aprire un account Twitter e parlare con il mondo esterno. Oggi la “Signora” per dare il via ufficiale alla campagna elettorale ha usato la sua pagina Facebook, con un video messaggio in inglese in cui ha rilanciato l’auspicio di elezioni libere e giuste e un vero progresso del Paese. Saranno oltre 30 milioni i cittadini chiamati alle urne, molti dei quali per la prima volta, le prime in cui saranno da subito presenti i principali schieramenti politici del Paese, fra cui la Nld che aveva vinto le elezioni del 1990, ma riconosciute dai generali. In lizza vi sono circa 90 fra partiti e movimenti politici di varia natura ed estrazione, un numero impensabile fino a pochi anni fa nella nazione del Sud-est asiatico retta da una ferrea dittatura militare. Al futuro Parlamento spetterà il compito di eleggere il nuovo presidente del Myanmar, una carica cui non può aspirare la Nobel per la pace, a causa di una norma contra personam che la esclude dalla corsa. Tuttavia, il principale favorito per la vittoria finale resta il partito di governo Union Solidarity and Development Party (Usdp), emanazione della vecchia giunta, che assieme al 25% dei militari cui è riservato per legge un posto all’Assemblea, controllano la vita politica e istituzionale del Paese. Nel videomessaggio Aung San Suu Kyi sottolinea che il voto dell’8 novembre è un “crocevia” per la storia del Myanmar. “Per la prima volta in decenni - aggiunge - il nostro popolo avrà davvero la possibilità di portare un vero cambiamento. Questa è una chance che non dobbiamo farci sfuggire”. La “Signora” invita poi la comunità internazionale a vigilare sulle operazioni di voto e assicurarsi che “il nostro popolo senta che la sua volontà viene rispettata” e che essa sia foriera di “un vero cambiamento politico e amministrativo”. Infine, la leader della Nld ha auspicato che il risultato “sia accettato da tutti” e che per questo vi sia un “aiuto concreto” da parte di “tutti” nelle settimane successive al voto. “Ci auguriamo che il monto intero comprenda - conclude - quanto sia importante per noi avere elezioni libere e giuste”. A seguire Aung San Suu Kyi ha diffuso anche un messaggio in lingua birmana, invitando gli elettori a pensare alle generazioni future mentre si recano alle urne, aggiungendo che il suo partito può soddisfare le aspirazioni al cambiamento. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/aung_san_suu_kyi_lancia_il_messaggio_elettorale_perche_le_elezioni_siano_occasione_di_cambiamento/news?lang=it Mon, 12 Oct 2015 06:59:19 GMT 981b818396bd4b438423673b39f5fa57 Circa 100 miliardi di dollari esportati illegalmente tra il 1960 e il 2013 una perdita per il paese. Una priorità per il governo birmano 2015-10-12T08:31:48.3630000+02:00 Secondo il recente rapporto[1] pubblicato dal Global Financial Integrity, tra il 1960 e il 2013, circa 100 miliardi di dollari sono stati portati fuori illegalmente dalla Birmania, drenando le risorse interne, pilotando l’economia sommersa, aumentando le diseguaglianze e facilitando crimine e corruzione. Il rapporto denuncia che solo nel 2013 i flussi finanziari illegali in entrata sono stati pari a circa 10 miliardi di dollari, oltre il 20% del PIL. Cifre che non includono il traffico di droga, di legname di pietre preziose esportate illegalmente in Cina e India. Il rapporto indica che la non fatturazione, la sotto e sopra-fatturazione fraudolenta delle transazioni commerciali, hanno interessato la maggioranza dei flussi finanziari verso l’estero (59.6%) e in entrata (89.2%) in un periodo di oltre 54 anni. [1] “Fuga dei capitali e flussi finanziari illeciti verso e dalla Birmania: 1960-2013” Global Financial Integrity. Dev Kar e Joseph Spanjer. Settembre 2015 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/circa_100_miliardi_di_dollari_esportati_illegalmente_tra_il_1960_e_il_2013/news?lang=it Mon, 12 Oct 2015 06:31:48 GMT ff839a16936942129f4761bcfe86a910 Il presidente birmano firma la legge (anti-musulmana) che proibisce la poligamia la legge inserita nel pacchetto dei provvedimenti a difesa “della razza e della religione” 2015-09-03T07:42:33.0730000+02:00 Yangon (AsiaNews/Agenzie) - Il presidente birmano Thein Sein ha approvato l’ultima di quattro controverse leggi, volute con forza dalla frangia radicale buddista ma criticata con forza da gruppi pro diritti umani, perché lesiva dei diritti della minoranza musulmana. La firma alla Legge sulla monogamia è arrivata ieri e sancisce l’entrata in vigore la norma che proibisce di sposarsi con più di una donna o di vivere con una persona se non si è legati in matrimonio. La norma è una delle quattro leggi promosse negli ultimi mesi dal Comitato per la protezione della nazionalità e della religione (Ma Ba Tha, un gruppo buddista), contenute all’interno del pacchetto “Leggi a difesa della razza e della religione”. In precedenza avevano ottenuto il via libera la norma sulle conversioni, che prevede una “approvazione” delle autorità per cambiare religione. Il Myanmar si prepara alle storiche elezioni dell’8 novembre - il primo voto generale con la partecipazione del principale partito di opposizione (Lega nazionale per la democrazia, che aveva boicottato le urne nel 2011) - registrando una crescente deriva estremista interna. Nel mirino, in particolare, la minoranza musulmana da anni - con l’inizio delle violenze anti-Rohingya nello Stato occidentale di Rakhine nel 2012 - nel mirino dei fondamentalisti buddisti. Il governo birmano nega che la norma sia stata scritta ad hoc per la comunità musulmana, che rappresenta il 5% circa del totale in Myanmar. Sebbene non diffusa, la poligamia è praticata da alcuni membri della minoranza religiosa. Attivisti e gruppi pro diritti umani criticano con forza il pacchetto di norme votate dal Parlamento e approvate dal presidente. Secondo Phil Robertson, vice-direttore Asia di Human Rights Watch (Hrw), esse sono fonte di “potenziale discriminazione” in tema di religione e posso dar adito a “gravi violenze confessionali”. Ora che hanno ricevuto il via libera, aggiunge, “la preoccupazione è come verranno applicate e attuate”. Anche l’attivista birmano Robert San Aung nutre dubbi sulle modalità di applicazione della legge, che nella sua stesura appare poco chiara. L’avvocato aggiunge che essa “non risponde agli standard internazionali” sui diritti umani e auspica che i monaci buddisti “che amano la pace” e gli studiosi “lavorino insieme per modificare la norma”. Per rispondere alla campagna di odio e intolleranza a sfondo confessionale contro i musulmani (Rohingya), in estate un gruppo di ragazzi ha lanciato la campagna “My Friend”. Promossa da un gruppo di studenti birmani sui social network (Facebook e twitter) per favorire la tolleranza fra cittadini e contrastare l’odio e le violenze islamo-buddiste, essa intende rafforzare il valore di unità nello Stato. Contro l'emarginazione e l'abbandono in cui versa la minoranza musulmana è intervenuta a più riprese anche la Chiesa cattolica birmana. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_presidente_birmano_firma_la_legge_anti-musulmana_che_proibisce_la_poligamia/news?lang=it Thu, 03 Sep 2015 05:42:33 GMT f013c77f6bf743439a8d39eebf0d52d6 la Commissione elettorale respinge la candidatura di esponenti musulmani Bocciata la richiesta di 17 aspiranti deputati (su 18), per problemi sulla cittadinanza la maggioranzai Rakhine, 2015-09-03T07:38:46.3300000+02:00 angon (AsiaNews/Agenzie) - La Commissione elettorale del Myanmar (Uec) ha respinto ieri le candidature avanzate da tutti i membri di un partito islamico per problemi legati alla cittadinanza, bloccandone di fatto la partecipazione alle elezioni generali in programma l’8 novembre. I membri della commissione hanno bocciato le applicazioni di 17 persone (su un totale di 18) che avrebbero voluto concorrere per un seggio in Parlamento. Essi violano la norma in base alla quale un candidato deve avere i genitori già di nazionalità birmana al momento della nascita e deve aver vissuto per almeno 10 anni consecutivi nel Paese. La decisione, affermano i vertici del partito, potrebbe determinare così lo scioglimento dello Democracy and Human Rights Party (DHRP), partito birmano del partito di ispirazione islamica. Almeno 11 dei candidati respinti provengono dallo Stato occidentale di Rakhine, teatro dal 2012 delle violenze confessionali fra buddisti birmani e musulmani Rohingya, che hanno causato negli ultimi mesi la fuga di centinaia di migliaia di profughi. Gli altri sei vivono nella divisione di Yangon. Intervistato da Radio Free Asia (Rfa) Kyaw Min, leader di Dhrp, sottolinea che “la notifica di respingimento non specifica le ragioni” ma afferma solo che i candidati avrebbero violato “leggi e regolamenti”. I leader del partito hanno tempo sette giorni per presentare ricorso, aggiunge l’uomo, anch’egli di etnia Rohingya, già membro del Parlamento nelle elezioni del 1990 (vinte dalla Lega nazionale per la democrazia e mai riconosciute dalla dittatura militare). Se la Commissione elettorale confermerà anche in appello la decisione, il partito è destinato allo scioglimento in base alla norma prevista dalla Legge sulla registrazione dei partiti politici, che vuole almeno tre candidature valide per rimanere in vita. E, sempre per legge, non possono essere sostituiti in corsa i candidati che non ottemperano ai requisiti previsti dalla legge. Kyaw Min afferma che tutti i candidati sarebbero in possesso della carta che attesta la cittadinanza e tutti sono registrati nelle liste nazionali. “La bocciatura - conclude - non è fondata sulla legge; è solo un tentativo da parte loro di non concederci spazio [politico]”. Sul tema sono intervenuti anche i rappresentanti della Lega nazionale per la democrazia (Nld), secondo cui le decisioni prese dalla Uec - che ha respinto le candidature per questioni legate alla cittadinanza - sono del tutto “incostituzionali”. In questi ultimi giorni i vertici politici e istituzionali del Myanmar hanno preso una serie di decisioni che, secondo attivisti ed esperti, colpiscono i diritti e le tradizioni della minoranza musulmana (il 5% del totale). Oltre alla bocciatura di candidati, vi è la promulgazione di una serie di norme - l’ultima di questi giorni, che proibisce la poligamia - volute con forza dalla frangia estremista buddista che ha lanciato da tempo una campagna contro i fedeli dell’islam nel Paese. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_commissione_elettorale_respinge_la_candidatura_di_esponenti_musulmani/news?lang=it Thu, 03 Sep 2015 05:38:46 GMT 0122603dd8094c549e1472dbe455984c ASIAN BAROMETER presenta una ricerca sui potenziali risultati elettorali maggioranza a favore della democrazia della maggiore autonomia delle minoranze 2015-08-27T11:39:52.7700000+02:00 Dai dati preliminari pubblicati da una istituzione di ricerca asiatica, si ha un primo quadro delle opinioni dell’elettorato a due settimane dall’inizio della campagna elettorale: la maggior parte dei dati conferma l’opinione della maggioranza dei 51 milioni di birmani, ovvero che la maggioranza sostiene la democrazia, una maggiore autonomia delle minoranze etniche e il rafforzamento del federalismo, mentre rimane elevata la sfiducia nel sistema giudiziario e nelle forze di polizia. La maggior parte delle persone considera l’accaparramento delle terre come un problema serio, mentre il problema più serio riguarda l’economia che secondo il 45% degli intervistati e una maggioranza significativa si identifica profondamente nella religione. I ricercatori coinvolti nella ricerca dell’organizzazione di Taiwan: Asian Barometer ha intervistato1.620 persone in tutti i 14 stati e divisioni, prendendo un campione significativo e chiedendo risposte a 200 domande sui punti di vista sulla politica, l’economia e le questioni sociali. I risultati della ricerca non sono senza sorprese. Gli intervistati avevano posizioni contrastanti su se i militari dovrebbero o meno mantenere il loro ruolo in politica. Il 39% era a favore e il 40% contro. La maggior parte degli intervistati (57 %) si è rifiutata di rispondere alla domanda sul loro sostegno agli emendamenti alla costituzione e in particolare dell’art. 59F che impedisce attualmente alla leader ASSK di candidarsi a presidente della repubblica. L’indiagine ha registrato notevoli differenze su alcune questioni tra gli intervistati delle minoranze etniche e coloro che fanno parte della maggioranza Bamar sull’empowerment delle persone elette negli stati o nelle divisioni per la selezione del primo ministro. Il 64% degli intervistati sostiene i cambiamenti rispetto all’attuale sistema di nomina del presidente ma il 77% degli intervistati delle minoranze etniche sottolineano di essere favorevoli agli emendamenti della costituzione, contro il 60% della maggioranza Bamar. Un impegno al cambiamento delle norme costituzionali sui primi ministri, sostenuto principalmente dai parlamentari delle minoranze etniche non è riuscito a modificare la norme del 75% quando è stata votata in parlamento. Come ci si aspettava l’NLD si ritiene sia il partito con maggiore possibilità di vincere, anche se le cifre mostrano un risultato potenziale meno robusto dei risultati ottenuti nelle elezioni suppeltive del 2012, la metà dei rispondenti si è rifiutato di esprimere una preferenza nei confronti di un partito, ma il 24% ha dichiarato che voterà per l’NLD rispetto al 16% che ha dichiarato di scegliere l’USDP. L’NLD si è assicurata una vittoria straordinaria nelle elezioni del 2012 ottenendo 43 dei 44 seggi in palio. L’indagine da motivo di speranza tra i partiti delle minoranze etniche che documentano notevoli differenze nelle preferenze rispetto ai partiti. Solo il 17% ha dichiarato che voterebbe per l’NLD rispetto al 25% che voterà per “altri partiti”. I risultati indicano che il 62% dell’elettorato a livello nazionale dichiara di non essere legata ad alcun partito. Sulla questione del presidente il 29% ha dichiarato che preferirebbe Aung San Suu Kyi rispetto al 16% che sostiene l’attuale presidente Thein Sein, mentre coloro che non hanno risposto (54%) lasciano ampi spazi di interpretazione. Sulla rimozione dell’arti 59F, il 36% era a favore e un 7% contro e il 57% non ha risposto. Nonostante la preferenza verso ASSK come presidente, l’80% degliintervistati ha dichiarato di essere molto o “in qualche modo “ soddisfatto dell’azione dell’attuale presidente. Rispetto alle elezioni un terzo degli intervistati ha dichiarato che le prossime elezioni saranno “completamente libere e eque” e solo il 4% pensa l’opposto. Mentre un terzo non ha voluto rispondere. I militari e il presidente, entrambi iscritti all’USDP sono ritenuti le istituzioni più affidabili. Alla domanda se è più importante lo sviluppo economico che la democrazia il 53% ha dichiarato che lo sviluppo economico è più importante mentre il 30% ritiene che sia la democrazia. E al contrario dell’NLD è l’USDP che raccoglie i successi della crescita negli investimenti esteri dalla rimozione delle sanzioni. Senza alcuna sorpresa solo il 5% degli intervistati ha dichiarato che la Birmania ha raggiunto la“Piena democrazia” e il 73% ritiene che la democrazia ha problemi più o meno grandi o non vi è per nulla. L’indagine di Asian Barometer ha lavorato con la Yangon School of Political Science dal gennaio al marzo 2015 e i risultati saranno pubblicati nei prossimi mesi. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/asian_barometer_presenta_una_ricerca_sui_potenziali_risultati_elettorali/news?lang=it Thu, 27 Aug 2015 09:39:52 GMT 70153e653a2c41c8abf2aa130a2bc4d9 L'NLD e Generazione 88 coopereranno in vista delle elezioni Su 6.189 candidati registrati, 5.866 sono iscritti a 93 partiti politici 2015-08-27T11:35:31.6970000+02:00 Il partito guidato da Aung San Suu Kyi: l’ NLD e l’organizzazione 88- Generation Peace e l’ Open Society Group hanno ribadito il reciproco impegno a continuare il a cooperare nel processo elettorale. Un comunicato congiunto ha fatto appello ai votanti perché vigilino e verifichino la lista dei votanti personalmente nelle prossime elezioni. La dichiarazione fa appello perché si sviluppi un monitoraggio e si denuncino le scorrettezze durante il voto. I due gruppi coopereranno con le organizzazioni etniche durante il processo elettorale e per la realizzazione di una unione federale e la cooperazione si svilupperà anche per promuovere la stabilità nel processo elettorale e nelle riforme. Il gruppo 88 Generation Peace and Open Society ha subito la trasformazione dal gruppo degli studenti. Secondo la lista preliminare dei candidati, annunciata nel weekend, 6,189 candidati che comprendono 323 candidati indipendenti si sono regirstrati per le prossime elezioni. Sul totale 5,866 candidati sono iscritti a 93 partiti politici. Sui 5,866 candidati di partito, l’USDP, il partito di governo guidato da U Htay Oo, ha 1.134, mentre l’NLD ha 1,151 candidati. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_nld_e_generazione_88_coopereranno_in_vista_delle_elezioni/news?lang=it Thu, 27 Aug 2015 09:35:31 GMT 280e0354c1d047e7b57d49659a6ef5f3 Riparte il progetto per la costruzione del megaporto e della Zona Economica Speciale di Dawei Lo sviluppo lungamente posticipato del porto profondo di Dawei e della Zona Economica Speciale sembra fare passi avanti. Nei prossimi giorni si terrà in Birmania la riunione tripartita del Joint High-Level Committee che dovrà discutere i dettagli del mega progetto. Questo sarà un momento importante, visto che il governo birmano dovrà sottoscrivere gli accordi per la realizzazione delle opere per lo sviluppo della prima fase del mega progetto con i due dei più importanti gruppi tailandesi: la Rojana Industrial Park Plc e la Italian Thai Development Plc (ITD). Arkhom Termpittayapaisith, Segretario generale del National Economic and Develoment Board ha dichiarato che la riunione co- presieduta dal vice ministro del commercio tailandese e dal vice presidente birmano si concentrerà principalmente su tre questioni tra cui la partnership del Giappone nello sviluppo della Dawei SEZ Development C. (DSDC). Tailanda e Birmania hanno concordato da tempo un piano di sviluppo complessivo che dovrebbe prevedere una zona industriale di circa 132km quadrati, un porto profondo che potrà gestire 170 milioni di tonnellate di merci e 5 milioni di TEU l’anno, una strada a quattro corsie per collegare il confine della Tailandia con Dawei, la fornitura e il trattamento delle acque e importanti impianti energetici. L’investimento iniziale previsto per la realizzazione della Zona Economica Speciale sarà di 12 miliardi di Bath, di molto inferiore ai 100 miliardi proposti in precedenza. 2015-08-07T10:41:29.5770000+02:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/riparte_il_progetto_per_la_costruzione_del_megaporto_e_della_zona_economica_speciale_di_dawei/news?lang=it Fri, 07 Aug 2015 08:41:29 GMT 8c7d5a49c6b04f148910815cab23af2b Inviata ONU per i diritti umani è di nuovo in Birmania obiettivo verificare il rispetto dei diritti umani e controllare il processo elettorale 2015-08-04T16:12:44.7930000+02:00 L’Inviata ONU per i Diritti Umani in Birmania Yanghee Lee, è attualmente nel paese per la sua terza visita ufficiale da quando ha assunto l’incarico nel giugno 2014. Lee incontrerà alcuni funzionari governativi, rappresentanti della società civile ed altri stakeholders nel corso del suo viaggio che durerà cinque giorni allo scopo di verificare gli eventuali sviluppi positivi sui diritti umani nel paese. “la Birmania è ad un punto importante e continuerò a portare avanti il mio ruolo in modo equilibrato, imparziale e trasparente” ha dichiarato la Signora Lee prima di iniziare la sua missione. Nel corso della visita l’inviato Onu raccoglierà anche informazioni sul processo elettorale in vista delle elezioni previste per l’8 novembre prossimo. L’inviato speciale ha effettuato una visita molto discussa lo scorso gennaio quando il ministro degli esteri l’ha accusata in una dichiarazione di essere “selettiva” e di intromettersi nella sovranità di uno stato. L’inviata ONU fu insultata anche dal monaco estremista U Wirathu che l’ha chiamata “troia” e “prostituta” appellativi che secondo la Signora Lee il governo avrebbe dovuto condannare. Lee terrà una conferenza stampa venerdì prossimo e presenterà ad ottobre un rapporto all’Assemblea Generale ONU. Lo scorso marzo l’inviato speciale ONU aveva relazionato al Consiglio per i Diritti Umani offrendo un aggiornamento su alcune questioni molto scottanti quali le tensioni presso Latpadan che hanno coinvolto gli studenti in lotta per ottenere cambiamenti alla legge sulla educazione. “ sono stata molto infastidita dai rapporti del 10 marzo che riferivano di un uso eccessivo e sproporzionato della forza contro studenti e civili e che 127 persone erano state arrestate. “.. “sono stata disturbata dai rapporti circa la presenza di individui in borghese che operavano accanto alla polizia e enfatizzo i pericoli di utilizzo di personale irregolare nelle funzioni di attuazione delle leggi se tali persone non sono adeguatamente formate e rese pienamente responsabili.” http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/inviata_onu_per_i_diritti_umani_e_di_nuovo_in_birmania/news?lang=it Tue, 04 Aug 2015 14:12:44 GMT 704b4d8a0fdd4f70b623346eea09077d I negoziati sul cessate il fuoco si chiudono senza una soluzione. Riprenderanno in agosto. scarsi risultati dell'ultima tornata di negoziati. agli inizi di agosto si riprende 2015-07-26T16:01:08.7200000+02:00 L’ultima tornata di negoziati di pace tra il governo birmano e i gruppi etnici armati, tenutasi a Rangoon venerdì scorsom con scarsi risultati verso il tanto atteso accordo di cessate il fuoco. I colloqui ricominceranno agli inizi di agosto nel tentativo di trovare soluzione a tre questioni rimaste in sospeso nell’attuale bozza di accordo che è in discussione da più di 18 mesi e punta a porre fine a decenni di conflitto civile nel paese tra i ribelli etnici e l’eserito birmano. Il processo di pace si è interrotto quest’anno con la continuazione del conflitto nel nordest del paese ed è ripreso lo scorso mese quando il blocco dei negoziatori etnici- the Nationwide Ceasefire Negotiation Team è stato sostituito da una nuova delegazione di leader. Il nuovo team ha richiesto 13 emendamenti al testo già quasi concordato da entrambe le parti all’inizio dell’anno. Tre di queste rimangono irrisolte. Tra le questioni spisnose vi sono il disarmo, la smobilitazione e il reintegro, la gestione delle risorse naturali e se il presidente e il parlamento possono essere firmatari del patto. Un ulteriore blocco problematico riguarda l’esclusione di alcuni gruppi etnici armati che non sono riconosciuti dal governo e quindi non possono partecipare alla firma dell’accordo. I tre gruppi: il Ta’ang National Liberation Army (TNLA), Arakan Army (AA) e il Myanmar National Democratic Alliance Army (MNDAA)—sono tutti coinvolti nel devastante conflitto nel Kokang che è iniziato a febbraio. Il TNL, che fa parte dell’NCCT ma non ha sottoscritto un accordo bilaterale di cessate il fuoco con il governo, ha partecipato ai dialoghi di pace di questa settimana per mostrare il suo impegno al raggiungimento di un genuino accordo nazionale. Un ufficiale anziano del gruppo ha dichiarato comunque che il governo era riluttante ad includere gli altri gruppi nella discussione prima di un accordo bilaterale. “siamo stati pressati a firmare un accordo bilaterale di cessate il fuoco” ha dichiarato il vice responsabile comunicazione del TNLA Tar Bang Hla. “potremmo farlo ma loro non ci parlerebbero.” Per quanto riguarda i tre gruppi armati, questi non possono partecipare al NCA ha dichiarato Hla Maung Shwe del gruppo di sostegno tecnico del Myanmar Peace Center (MPC) perché la firma di un accordo bilaterale sul cessate il fuoco è necessario er essere inclusi nell’accordo nazionale perché dimostra “un profondo impegno” per la pace. “ gli altri gruppi non hanno accordi bilaterali di nessun tipo” vogliamo che loro abbiano un impegno concreto attraverso gli accordi bilaterali. Per questo vogliamo firmare il National Ceasefire Agreement prima con i gruppi armati che già hanno un accordo bilaterale. C’è voluto del tempo per sottoscrivere il NCA e vogliamo che loro siano fortemente impegnati, prima di sottoscriverlo”. Il team negoziale del governo, l’Union Peace-making Work Committee (UPWC) continuerà a lavorare con la Delegazione per trovare una via per firmare gli accordi con i tre gruppi, ha aggiunto, spiegando che ci sono state molte ragioni che hanno prodotto molte difficoltà” nel corso dei negoziati con loro. Quei gruppi armati che sono elegibili per firmare l’accordo hanno ribadito il loro desiderio a che tutti i soggetti interessati fossero inclusi. Kweh Htoo Win, segretario generale del Karen National Union, ha dichiarato che la posizione della delegazione negoziale è molto chiara sull’inclusione. “Dovremmo tutti ribadire le nostre politiche e negoziare con ciascuno. Da parte nostra firmeremo il NCA quando tutti i nostri 16 membri saranno messi in grado di partecipare. Ha dichiarato Kweh Htoo Win. “Abbiamo bisogno di trovare un metodo per negoziare con i gruppi che non hanno un accordo bilaterale sul cessate il fuoco per poi raggiungere un accordo. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/i_negoziati_sul_cessate_il_fuoco_si_chiudono_senza_una_soluzione_riprenderanno_in_agosto_/news?lang=it Sun, 26 Jul 2015 14:01:08 GMT f6251e49be0a460ab361d75c21fb7474 Ripresi i negoziati di pace. ma molti sono gli ostacoli prima di arivare ad un accordo definitivo 2015-07-25T17:49:01.8270000+02:00 Il governo birmano, i militari e gruppi etnici armati hanno ripreso venerdì i colloqui a Yangon per porre fine a decenni di guerra civile. I negoziati sono entrati in una fase finale, prima delle storiche elezioni di novembre. i negoziati iniziati quattro anni fa tra i nemici di lunga data dopo la nomina del governo quasi-civile con l’obiettivo di raggiungere un accordo di cessate il fuoco e risolvere i sanguinosi conflitti etnici. Ma, le incombenti elezioni generali minacciano di spazzare via dall'ordine del giorno il processo di pace a causa di persistenti sospetti che continuano a oscurare l'affare. "La fiducia è molto importante nella trattativa. Potremo avere successo solo se i negoziati si fondano sulla fiducia," La Ja, uno dei leader della delegazione che rappresenta i gruppi etnici armati, ha dichiarato durante discorso di apertura. In marzo il presidente Thein Sein ha espresso la volontà di arrivare ad un progetto accordo con più di una dozzina di gruppi ribelli dopo decenni di lotta. Questo secondo le Nazioni Unite sarebbe un "risultato storico e significativo". Ora il governo vuole suggellare un pieno cessate il fuoco nazione prima delle elezioni dell'8 novembre, che sono considerate come un test chiave delle riforme, dopo decenni di regime militare. Ma le schermaglie continuano nello Stato di Kachin del nord, dove un accordo di cessate il fuoco è saltato nel 2011, subito dopo la fine del dominio della giunta. Secondo il negoziatore del governo Aung Min, le parti hanno già concordato di 10 punti e gli ultimi tre punti saranno discussi in una nuova serie di incontri,. Dopo le discussioni di venerdì si dovrebbero concentrare su altre questioni spinose "oltre il cessate il fuoco a livello nazionale. I gruppi etnici hanno chiesto che alla firma dell'accordo si includano anche tre gruppi attualmente bloccati in un combattimento con le truppe governative – gli eserciti Arakan, l’ Esercito di liberazione nazionale Ta'ang (TNLA) e Kokang - che gli osservatori dicono abbiano creato un punto di stallo nei colloqui. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/ripresi_i_negoziati_di_pace_/news?lang=it Sat, 25 Jul 2015 15:49:01 GMT 9ff69ee7479b421bb2b15e0683699958 Arrestata sindacalista dei contadini Su Su Nway era impegnata a sostegno dei contadini per la restituzione delle terre confiscate 2015-07-25T17:34:50.0700000+02:00 I Gruppi per i diritti umani hanno espresso forti preoccupazioni per l’arresto arbitrario di Daw Su Su Nway, una tra le leader della Myanmar Farmers Union. L'Osservatorio per la protezione dei difensori dei diritti umani, un programma congiunto della Federazione internazionale dei diritti umani (FIDH) e dell'Organizzazione Mondiale contro la Tortura (OMCT), hanno chiesto un intervento urgente su questo evento. Secondo le informazioni, il 23 luglio, Daw Su Su Nway è stato arrestata dalla polizia di Intagaw, Pegu Township, mentre stava rientrando a Yanngon dopo un incontro con gli agricoltori impegnati controversia sulla confisca delle terre. L'incontro con gli agricoltori mirava a chiedere la restituzione delle terre che i militari avevano confiscato loro nella Township di Nyaunglebin nel 2003. Lo stesso giorno, un tribunale della Divisione di Pegu ha accusato Daw Su Su Nway ai sensi dell'articolo 447 del codice penale (violazione di domicilio), l’ha inviata nella prigione di Pegu. Daw Su Su Nway ha negato le accuse e ha respinto la cauzione, che le era stata concessa dal tribunale. Ai primi di giugno, la polizia di Intagaw aveva informata Daw Su Su Nway che un comandante del locale dell'esercito, il capitano Hein Zaw, aveva sporto denuncia contro di lei per violazione di domicilio. Il suo processo è dovrebbe iniziare il 29 luglio. Daw Su Su Nway è già stata arrestata in varie occasioni tra il 2005 e il 2007. Finalmente è stata rilasciata insieme a centinaia di altri prigionieri politici durante l'amnistia presidenziale 12 ott 2011. L'Osservatorio ha dichiarato che la condanna l'arresto e la persecuzione giudiziaria nei confronti di Daw Su Su Nway, sembra voler minare le sue attività pacifiche a sostegno dei diritti umani, e invita le autorità birmane a rilasciarla immediatamente e senza condizioni. vedi http://www.mizzima.com/news-domestic/farmers%E2%80%99-union-leader-arrest-sparks-concern#sthash.hJpPhmVO.dpuf http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/arrestata_attivista_dei_diritti_del_lavoro_su_su_nway/news?lang=it Sat, 25 Jul 2015 15:34:50 GMT 75bd121849a54c5c95578819c3c5edc7 Dichiarazione del portavoce UE sull’approvazione della legge speciale sui matrimoni delle donne buddhiste” in Birmania la contestata legge è una discriminazione contro le donne e le religioni 2015-07-22T15:29:05.6300000+02:00 8.7.2015 Il Parlamento birmano ha adottato la Buddhist Women's Special Marriage Bill, la seconda di quattro leggi di un pacchetto di norme che fanno riferimento “alla tutela della razza e della religione” . La legge è una discriminazione contro le donne poiché impone restrizioni sui diritti delle donne di sposare persone di religione diversa dalla propria. E discrimina contro le minoranze religiose e gli uomini che non sono buddhisti. Per questo non rispetta gli standard internazionali sui diritti umani e va contro gli stessi obblighi della Birmania sul trattato per diritti umani. Questa norma e le altre tre proposte di legge in questione potrebbero minare ulteriormente i diritti dei membri di gruppi marginalizzati delle minoranze etniche e minare la transizione verso la riconciliazione nazionale e verso una società democratica e aperta. La UE continua a sostenere la Birmania mentre il paese è impegnato a rafforzare i diritti umani universali, in particolare per quanto riguarda il pieno godimento dei diritti umani delle donne e delle persone appartenenti alle minoranze etniche come pure la libertà di religione e di credo. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/dichiarazione_del_portavoce_ue_sull_approvazione_della_legge_speciale_sui_matrimoni_delle_donne_buddhiste_in_birmania/news?lang=it Wed, 22 Jul 2015 13:29:05 GMT 186682b004464f4fbdc8cb1a390611a4 Conclusioni del Consiglio UE sulle prossime elezioni politiche in Birmania la UE auspica elezioni democratiche, inclusive, credibili, trasparenti ed eque 2015-07-22T15:23:51.5070000+02:00 Il documento fissa la posizione della Unione Europea sulle prossime elezioni previste per l'8 novembre 2015. Le elezioni afferma il Consiglio saranno un punto importante nella transiione verso la democraiza ed una opportunità per confermare che le riforme sono irreversibili. La UE seguirà attentamente i negoziati tra il governo e le nazionalità etniche per il raggiungimento di un accordo nazionale sul cessate il fuoco e incoraggia tutti i leader a lavorare insieme verso la pace e la riconciliazione nazionale. Il Consiglio riafferma la sua richiesta perchè le elezioni siano democratiche, inclusive, eque, credibili e trasparenti e che tutte le persone, comprese quelle appartenenti alle minoranze possano esercitare appieno i loro diritti politici e di voto e perchè si assicuri gli stessi diritti per tutti i candidati. la Ue sottolinea ancora una volta la necessità che si realizzino strumenti per garantire il diritto di voto a tutti coloro che erano in possesso della Carta di Registrazione Temporanea e perchè si incoraggi la partecipazione delle donne al voto. la UE ringrazia la Commissione elettorale per l'invito ad osservare l'andamento delle elezioni. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/conclusioni_del_consiglio_ue_sulle_prossime_elezioni_politiche_in_birmania/news?lang=it Wed, 22 Jul 2015 13:23:51 GMT cd5a4ff1748b48acad266a97acbe03fb Bambini soldato: continua il reclutamento da parte dell'esercito ufficiale e del KIA Child Soldiers International, pubblica i dati in una ricerca nello Stato Kachin 2015-07-04T17:49:37.7630000+02:00 L’organizzazione Child Soldiers International in una nuova ricerca, pubblicata il 2 luglio 2015, chiede che sia l’esercito birmano che il Kachin Independence Army (KIA) interrompano immediatamente il reclutamento e l’uso di minori sotto i 18 anni nelle fila dei loro eserciti e rilascino tutti coloro reclutati tra le loro fila ad un’età inferiore ai 18 anni. La ricerca mostra come l’attuale conflitto tra l’esercito birmano e il KIA, abbia aumentato da entrambe le parti, la domanda di reclutamento di minori nelle loro file. I recenti conflitti tra il governo e i negoziatori delle armate etniche hanno generato una pressione sul processo di pace. Molte sono le pressioni che l’esercito continua ad affrontare per un aumento del numero delle truppe, inoltre anche il sistema di incentivi basati sulle quote aumenta la domanda per ulteriori reclute. Questa situazione pone i minori in un rischio particolare. Nello Stato Kachin, l’idea di fornire un servizio pubblico, di vendetta e di giustizia legata alla assenza di mezzi di sostentamento alternativi, sono le principali cause del reclutamento di minori. Occasionalmente il KIA ha intimidito e obbligato i minori ad entrare nelle loro fila e in alcuni altri casi i minori sono inviati nell’esercito dai loro genitori o guardiani come forma di correttivo ai loro comportamenti sbagliati. Child Soldiers International ha effettuato la ricerca nello stato Kachin a giugno 2014 e ha trovato le prove e documentato il reclutamento di minori ancora in corso “Un rifugio pericoloso: il reclutamento in atto di minori da parte del Kachin Independence Army”. Sebbene molti reclutamenti avvengono formalmente in modo volontario, vi sono anche casi di reclutamento forzato in corso. I soldati e gli amministratori civili responsabili del reclutamento in genere non tralasciano e tendono ad ignorare l’evidenza dei reclutamenti sotto l’età minima. Mentre il KIA nega tale pratica, le interviste confidenziali effettuate da Child Soldiers International con ufficiali del KIA rivelano che dal 1960 il KIA ha effettuato i reclutamenti secondo una regola non ufficiale ma tradizionale di quote pari a “una recluta per famiglia”. I soldati del KIA hanno accesso ad una “lista” contenente i dati dei componenti dei nuclei familiari e delle loro età. Lista detenuta dagli amministratori del Kachin Independence Organisation (KIO) a livello di township e di villaggio, come parte della raccolta dati. Un cooperante Kachin ha dichiarato a Child Soldiers International: “ il KIA ha una lista con tutte le informazioni di ogni nucleo familiare, dei loro componenti e le età di ciascuno. Questo vale anche per i campi di rifugiati interni. Il KIA può chiunque vuole ad ogni momento e sanno dove trovare ciascuno. Nessuna famiglia è esentata da questo tipo di reclutamento perché il KIA ha la lista di ogni persona presente nel suo territorio. Se vieni chiamato ma non sei pronto a entrare nell’esercito, allora puoi cercare di spiegare le tue ragioni, ma loro possono scegliere di non rilasciarti.. una volta che il KIA ha la lista con il tuo nome prima o dopo dovrai entrare nell’esercito se vieni chiamato.” I minori che entrano volontari nel KIA in qualche caso sono incoraggiati a continuare i loro studi, ma quasi sempre accettati nei ranghi del KIA. I minori coinvolti in casi di droga o criminalità o coloro che abbandonano la scuola sono inviati nel KIA come forma di “correttivo” dai loro genitori o persone responsabili. La ricerca ha evidenziato che l’età media in cui vengono reclutati i minori nel KIA è in genere tra i 15 e i 17 anni anche se vi sono alcuni rapporti di minori reclutati tra i 13 e i 14 anni. Una volta nel KIA i minori sono trattati come gli adulti e non possono avere rapporti diretti con il mondo esterno durante la formazione. link http://www.mizzima.com/news-domestic/call-end-child-soldier-recruitment#sthash.p9edAsq2.dpuf http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/bambini_soldato_continua_il_reclutamento_da_parte_dell_esercito_ufficiale_e_del_kia/news?lang=it Sat, 04 Jul 2015 15:49:37 GMT 9367e125920e4a44b3097e955d7a7967 La Confederzione Sindacale birmana CTUM accetta la proposta di salario minimo e chiede agli imprenditori di lavorare per un aumento della produttività 30 imprese dell'abbigliamento a Rangoon pronte a chiudere e a lasciare a casa 70.000 lavoratori 2015-07-07T15:04:30.5800000+02:00 La confederazione dei Sindacati Birmani, CTUM, ha sollecitato gli imprenditori ad accettare la proposta del salario minimo emersa da un lungo lavoro di confronto tripartito, suggerendo loro che nella definizione del salario si prenda in considerazione le opportunità economiche dei prossimi due o tre anni. Lanciando agli imprenditori un appello alla collaborazione con i lavoratori per un incremento della produttività invece di opporsi alla proposta di salario minimo, la CTUM ha sottolineato che questa decisione faciliterebbe l’adattamento del paese alla situazione in evoluzione nei prossimi anni. Cinque federazioni dei lavoratori birmani, venerdì scorso hanno espresso parere positivo sulla proposta di salario minimo avanzata dal governo, rifiutandosi di accettare ulteriori negoziati. Le federazioni sindacali hanno chiesto la formazione di un comitato socio-economico che dovrebbe includere i rappresentanti del governo, degli imprenditori e dei sindacati. Il 29 giugno il governo, dopo una consultazione durata oltre un anno, con imprenditori e sindacati, aveva deciso di fissare il salario minimo a 3.600 Kyats al giorno (circa 3.27$)per tutti i lavoratori del paese. Ciò nonostante i rappresentanti delle imprese dell’abbigliamento si sono opposti a tale proposta affermando che in caso questa fosse accettata le imprese sarebbero costrette a dover chiudere a settembre prossimo. Secondo l’Associazione degli Imprenditori dell’Abbigliamento, oltre 30 imprese di Rangoon con capitale straniero hanno espresso la volontà di chiudere i battenti a settembre, se passasse tale proposta. La chiusura di queste aziende creerebbe circa 70.000 disoccupati. In un messaggio alla radio il Presidente della Repubblica Thein Sein ha avvisato che un salario minimo troppo alto avrebbe come conseguenza l’aumento dei costi di produzione e conseguentemente un blocco degli investimenti esteri. Se, al contrario, fosse troppo basso i lavoratori che stanno lottando per la sopravvivenza scenderebbero inevitabilmente per le strade per protestare. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_confederzione_sindacale_birmana_ctum_accetta_la_proposta_di_salario_minimo_e_chiede_agli_imprenditori_di_lavorare_per_un_aumento_della_produttivita/news?lang=it Tue, 07 Jul 2015 13:04:30 GMT e70bdf5f1a5b4391a323f91dcb1f7433 Risoluzione sulla violazione dei diritti umani dei Rohingya adottata dal Consiglio ONU per i Diritti Umani la Risoluzione proposta dall'OIC e approvata senza voto è stata respinta dal governo birmano 2015-07-07T11:54:09.6430000+02:00 KUALA LUMPUR, Il Consiglio ONU per i Diritti Umani ha adottato una risoluzione sulla Birmania dal titolo “situazione dei diritti umani dei mussulmani Rohingya e di altre minoranze in Birmania”. La risoluzione è stata proposta dall’ Organisation of Islamic Cooperation (OIC). Secondo una dichiarazione dell’OIC, l’adozione della risoluzione da parte della comunità internazionale, senza un voto, ne rafforza il suo contenuto, in particolare da parte degli stati membri del Consiglio per i Diritti Umani, Nella dichiarazione si afferma che: "la risoluzione proposta dal Pakistan a nome dell’OIC condanna le violazioni sistematiche dei diritti umani e gli abusi commessi nello Stato Rakhine in particolare contro i Rohingya e fa appello al governo della Birmania perché assicuri la protezione dei diritti umani nei confronti di tutte le persone in Birmania, compreso i mussulmani Rohingya.” La risoluzione fa appello al governo perché adotti tutte le misure necessarie per mettere fine a tute le forme di violazione dei diritti umani, comprese quelle contro i mussulmani, con l’effettuazione di un’ indagine completa, trasparente ed indipendente su tali violazioni. E chiede altresì al governo di adottare tutte le misure necessarie per prevenire la discriminazione e lo sfruttamento, compreso il traffico dei mussulmani Rohingya e di altri soggetti, affrontando le cause primarie. La risoluzione auspica che il governo assicuri il ritorno di tutti i rifugiati che sono stati spostati forzatamente e assicuri la piena cooperazione con tutte le parti e il pieno accesso all’assistenza umanitaria nei confronti delle persone colpite e delle comunità. L’OIC vorrebbe che il governo attui i vari accordi di cooperazione che devono essere ancora implementati tra le autorità della Birmania e la comunità internazionale per la distribuzione degli aiuti umanitari in tutte le zone colpite, incluso lo Stato Rakhine, senza alcuna discriminazione. I 57 stati membri dell’OIL sperano che la Birmania assuma le misure necessarie alla attuazione della risoluzione per alleviare le sofferenze dei Rohingya, descritti come una delle minoranze più perseguitate al mondo. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/risoluzione_sulla_violazione_dei_diritti_umani_dei_rohingya_adottata_dal_consiglio_onu_per_i_diritti_umani/news?lang=it Tue, 07 Jul 2015 09:54:09 GMT e18795eec9894800a9de4e8f6952d7d4 le imprese dell'abbigliamento minacciano la chiusura se il governo approverà il salariominimo di 3,25 $ al giorno le imprese propongono un salario di fame pari a 2,5 $ al giorno. 2015-07-04T19:01:22.0270000+02:00 In Birmania gli imprenditori del settore tessile abbigliamento minacciano di chiudere i battenti se il governo birmano adotterà il salario minimo di 3.20 $ al giorno, per imprese con oltre 15 dipendenti. Dopo una consultazione durata un anno con imprenditori e sindacati birmani, il governo ha annunciato questa decisione. In una riunione tra degli imprenditori del settore tessile abbigliamento che ha visto la partecipazione di oltre 200 irappresentanti del Myanmar Garment Manufacturers association,che includono imprenditori Sud Coreani, cinesii rappresentanti delle imprese di settore minacciano di chiudere i battenti se il governo approverà questa decisione. Gli imprenditori propongono un salario minimo di 2.5$ al giorno e la riduzione della percentuale di salario straordinario, che è la più alta di tutto il sudest asiatico. Le imprese del settore occupano circa 230.000 lavoratori e rappresentano uno dei settori più ampi del paese. Il sindacato Birmano CTUM terrà una conferenza stampa contro le minacce delle imprese. Sharan Barrow Segretario Generale dell'ITUC ha dichiarato " il salario minimo proposto pone i lavoratori birmani appena sopra la soglia minima di povertà che è di 1.25$ al giorno. imitando la campagna dell'American Chamber of Commerce che mira a ridurre il salario minimo e il lavoro dignitoso alcune imprese birmane stanno cercando di impedire che i lavoratori birmani possano ottenere un salario minimo che neanche permetta la loro sopravvivenza. Questo non è che un ulteriore esempio di come il modello di catena di fornitura globale sia corrotto e di come impoverisca le condizioni di vita dei lavoratori creando al contepmpo un aumento dei profitti delle imprese. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/le_imprese_dell_abbigliamento_minacciano_la_chiusura_se_il_governo_approvera_il_salariominimo_di_3_25_al_giorno/news?lang=it Sat, 04 Jul 2015 17:01:22 GMT 2801f257e1f5427ab76cf35c1acd1abf Il referendum sulla modifica dell'art. 436 della costituzione si terrà insieme alle elezioni politiche lo ha dichiarato il Portavoce del Parlamento Shwe Mann 2015-07-02T11:35:30.2900000+02:00 Lo Speaker del Parlamento Birmano Shwe Mann martedì 1 luglio, ha annunciato che il referendum nazionale sull’emendamento costituzionale dell’articolo 59(d) si terrà insieme alle elezioni generali programmate per l’autunno di quest’anno. La settimana scorsa il parlamento ha votato l’emendamento di una parte dell’articolo 59(d) che prevede che i candidati alla presidenza debbano avere la conoscenza della “difesa” piuttosto che quanto è ora previsto ovvero la conoscenza di “questioni militari”. Secondo l’articolo 436© l’emendamento deve essere approvato da oltre il 75% del parlamento ma deve essere anche approvato dalla metà dei votanti al referendum nazionale. Intervenendo nella sessione del parlaemnto il 1 luglio Shwe Mann ha dichiarato che la decisione di tenere il referendum in parallelo con le elezioni nazionali mira a ridurre i tempi, le risorse e i costi dell’organizzazione di un referendum. “il Portavoce del Parlamento invierà un messaggio al presidente della Commissione per le elezioniper proporre di voler facilitare il referendum per l’emendamento dell’art. 59(d) insieme alle elezioni programmate per quest’anno” ha annunciato Shwe Man. A seguito della decisione gli osservatori politici hanno sottolneato che questo piccolo cambiamento costituzionale non atttrarrà l’attenzione della popolazione birmana e si corre il rischio di essere considerato una perdita di risorse nazionali. Aye Kyaw dell’organizzazione di Open Myanmar Initiative ha dichiarato che l’organizzazione contemporanea del referendum e delle elezioni potrebbe creare confusione tra i birmani per quanto riguarda le procedure elettorali. “ le due votazioni hanno una natura profondamente diversa. Nelle elezioni generali la gente deve votare per eleggere i parlamentari tra molti candidati, ma in un referendum deve votare si o no. E tenere le due votazioni insieme potrebbe creare qualche confusione. La Commissione elettorale dovrebbe programmare le elezioni tra la fine di ottobre o gli inizi di novembre. Una data esatta verrà pubblicata tre mesi prima delle elezioni. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_referendum_sulla_modifica_dell_art_436_della_costituzione_si_terra_insieme_alle_elezioni_politiche/news?lang=it Thu, 02 Jul 2015 09:35:30 GMT 65f94fbe0d17484fbb527cf56afa0a9d opposizione dei militari al cambiamento della costituzione nel dibattito parlamentare Nel secondo giorno di discussione parlamentare sulle modifiche della costituzione, un rappresentante dei militari in parlamento ha cercato di buttare acqua fredda sulle aspirazioni di coloro che vorrebbero vedere la leader birmana Aung San Suu Kyi come presidente della repubblica,. Il Brig. Gen. Tin Soe, parlamentare nominato dall’esercito, ha dichiarato ai parlamentari che la modifica dell’art. 59(f) che impedisce alla leader birmana di diventare presidente, potrebbe esporre la Birmania alla influenza straniera rischiando di minare la sovranità nazionale. La posizione del militare vuole “assicurare che possiamo decidere autonomamente del futuro del paese e del popolo perché la norma potrebbe permettere a cittadini con sangue misto di gestire gli affari e l’amministrazione del paese e questo avrebbe un impatto sulla indipendenza e la sovranità nazionale.” “dovremmo prendere decisioni lungimiranti su ciascuna questione che riguarda il paeseche ha una posizione geografica importatne” ha dichiarato Tin Soe. “ chiedo al Parlamento di mantenere l’articolo 59/(f) con imparzialità e senza compromessi. Se dei leader birmani o le loro famiglie avessero legami con una potenza straniera, la Birmania ne sarebbe indirettamente sotto l’influenza. Solo coloro che non hanno sangue o rapporti coniugali con stranieri possono avere la fiducia del popolo, ha aggiunto il militare. Il disegno di legge sugli emendamenti verrà presentato al parlamento questa settimana, ma la proposta rimuove solo le parole che impediscono l’eleggibilità di qualsiasi persona i cui figli hanno sposato uno straniero, il che significa che Aung San Suu Kyi rimarrebbe ineleggibile se il testo venisse approvato con queste caratteristiche. Un rappresentante dell’NLD ha rigettato le dichiarazioni di Tin Soe dicendo che il non cambiamento della costituzione comprometterà la credibilità delle elezioni. “senza adeguati emendamenti agli articoli 436 e 59(f), le elezioni generali del 2015 non saranno in alcun modo ne libere ne eque perché si svolgeranno prima che la costituzione potesse essere modificata e visto che la costituzione impedisce alla leader birmana di diventare presidente, non ci sarebbe bisogno neanche di chiedersi se sono libere ed eque” ha detto il deputato Naing Ngan Lin al Parlamento. Un altro militare il Brig-Gen Tint San Naing, ha preso la parola affermando che la costituzione dovrebbe restare immodificata per il bene della pace e della stabilità della Birmania e nell’interesse nazionale in un momento in cui si sta avviando una transizione democratica. “se la costituzione potesse essere modificata con facilità, potrebbe essere modificata più volte e ciò minerebbe la vera essenza della Costituzione” ha dichiarato. “Quindi ritengo che la costituzione del 2008 che è stata stilata con le buone intenzioni e non danneggia gli interessi del popolo, non dovrebbe essere modificata”. I parlamentari dell’NLD del partito di governo USDP e e piccoli partiti etnici hanno tutti parlato a favore dell’abbassamento delle quote minime che garantiscono ai militari il diritto di veto sui cambiamenti costituzionali. 18 parlamentari, 17 eletti e un rappresentante militare hanno preso parte al secondo giorno di decisioni sugli emendamenti della Costituzione. Il dibattito continua fino al voto. Qualsiasi legge che di modifica dell’articolo 436 dovrebbe essere approvato da oltre il 75% dei parlamentari dovrebbe essere confermato da un referendum nazionale che dovrebbe raggiungere il 50% dei votanti. I parlamentari di questa legislatura sembra siano uniti nel sostenere almeno i cambiamenti della costituzione con anche i membri dell’USDP, molti dei quali sono ex generali, hanno chiesto di ridurre il ruolo dei militari attraverso il cambiamento dell’articolo 436. 2015-06-24T18:38:44.2230000+02:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/opposizione_dei_militari_al_cambiamento_della_costituzione_nel_dibattito_parlamentare/news?lang=it Wed, 24 Jun 2015 16:38:44 GMT 7bd6f400656d430c9c47712946fe1fbc Dialogo bilaterale UE Birmania sui diritti umani. conclusioni positive riaffermato impegno prioritario sulla tutela dei diritti umani, sui diritti alla terra, sui migranti e sui diritti del lavoro 2015-06-22T10:07:35.1670000+02:00 In un comunicato stampa congiunto pubblicato a seguito della conclusione del secondo dialogo bilaterale sui diritti umani, dialogo preceduto da un incontro con la società civile, la UE ha sottolineato la continuazione del profondo impegno a sostegno della transizione e della riforma democratica della Birmania e il rafforzamento ulteriore dei legami bilaterali. Durante il dialogo entrambe le parti hanno fornito aggiornamenti sugli impegni in corso per il rafforzamento della protezione e promozione dei diritti umani. Sul tema migrazione, le due parti hanno concordato sull’importanza di salvare le vite e proteggere i diritti umani delle popolazioni coinvolte. E la UE ha accolto positivamente ed incoraggiato le iniziative regionali per combattere il traffico di esseri umani nei paesi di origine, transito e destinazione e ha dichiarato che avrebbe fornito la necessaria assistenza, in riferimento ai recenti eventi nel Mediterraneo e nel Mar delle Andamane. Entrambe le parti hanno fornito aggiornamenti sul quadro legale connesso alla protezione di persone appartenenti a minoranze e sugli sforzi in corso per promuovere la non discriminazione nel contesto dei Rom negli stati EU e la situazione nello Stato Rakhine. I rappresentanti UE hanno anche sollevato il problema del disegno di legge sui “ quattro pilastri per la protezione della razza e della religione” . poichè i diritti umani sono universali ed inalienabili la UE ha ribadito la preoccupazione sulla norma proposta in relazione agli obblighi internazionali della Birmania sui diritti umani. In questo quadro entrambe le parti hanno concordato sulla necessità di lottare contro l’intolleranza e l’incitamento all’odio e alla violenza per assicurare il pieno godimento dei diritti umani, compresa la libertà di credo e religione da parte delle persone appartenenti alle minoranze. Sul diritto alla terra entrambe le parti hanno concordato sull’importanza di una consultazione pubblica per lo sviluppo di un quadro legale efficace che riguardi l’accesso alla terra, la sicurezza dei diritti di proprietà da parte dei piccoli contadini e la risoluzione dei conflitti sulla terra. Sui diritti del lavoro entrambe le parti si sono impegnate a continuare la cooperazione nel quadro della “iniziativa per promuovere i diritti e le pratiche fondamentali del lavoro” a cui la UE ha aderito a Maggio 2015. La Birmania e la UE hanno discusso sulla necessità di un quadro legale rafforzato per i diritti del lavoro, come pure per un miglioramento della attuazione delle leggi in modo da promuovere investimenti responsabili ed una crescita economica equa. Concordando che il 2015 sarà un anno chiave nel processo di democratizzazione in Birmania, con le elezioni generali che si terranno alla fine dell’anno, la UE si aspetta che le elezioni siano inclusive, credibili e trasparenti. Da parte sua i rappresentanti della Birmania hanno ribadito l’impegno a condurre elezioni libere ed eque in accordo con gli standard internazionali, esprimendo apprezzamento relativamente alla recente missione esplorativa della UE per la valutazione della possibilità di inviare una missione di osservazione sulle elezioni più in la nel corso dell’anno. Entrambe le parti hanno concordato di tenere il prossimo dialogo formale a Brussel nel 2016. Il dialogo UE Birmania è stato preceduto dal forum della società civile che è stato co-presieduto dal Segretario Permanente de Ministero degli Affari Esteri U Aung Lynn a e dal capo della delegazione della UE Ambasciatore Roland Kobia. Nel corso del Forum si sono discussi i problemi dei diritti umani e si sono avuti incontri bilaterali con vari stakeholders. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/dialogo_bilaterale_ue_birmania_/news?lang=it Mon, 22 Jun 2015 08:07:35 GMT 1f0772067f814970abcee422b1611d98 Pubblicato per consultazione il nuovo disegno di legge sulle imprese La norma dovrebbe sostituire la legge del 1914 e facilitare la presenza di imprese straniere in Birmania 2015-06-22T10:04:52.0130000+02:00 La Direzione per gli Investimenti e le iImprese (DICA) del governo birmano ha pubblicato una nuova bozza di legge che dovrebbe sostituire la vecchia legge sulle imprese del 1914. Il nuovo testo elaborato grazie anche alla consultazione con la WB ha l’obiettivo di modernizzare le norme di registrazione delle imprese nel paese. La pubblicazione della bozza di legge ha l’obiettivo di aprire una consultazione “tra le imprese e il pubblico in generale. Il testo ricopre un particolare interesse per gli investitori stranieri che attualmente non possono operare in alcuni settori, non possono possedere terreni. La bozza afferma che le imprese sstraniere sono quelle in cui una azienda estera o altre persone straniere (o una combinazione tra questi due soggetti) detengono una quota specifica della proprietà, e implicitamente suggerisce che possa essere permessa una qualche proprietà straniera di imprese locali. In ogni caso l’attuale bozza non specifica la quota percentuale di impresa che una volta detenuta da stranieri renda l’impresa locale estera. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/pubblicata_per_consultazione_la_nuova_legge_sulle_imprese/news?lang=it Mon, 22 Jun 2015 08:04:52 GMT 2b7d1a6d8a0a49b18c06c6baa9cb0ed8 Ribelli nel Kokang annunciano un cessate il fuoco unilaterale. dopo quattro mesi di conflitto armato ha lasciato sul campo morti e feriti 2015-06-15T09:57:17.8700000+02:00 ribelli che, per oltre quattro mesi, hanno combattuto l’esercito birmano nelle zone di confine con la Cina, hanno dichiarato un cessate il fuoco unilaterale. Il conflitto ha lasciato sul terreno morti e ha minacciato la continuazione dei dialoghi di pace nazionali. I soldati dell’esercito birmano presidiano la città di Laukkai, della regione del Kokang, nel nord dello Stato Shan. Gli scontri tra le truppe governative e i ribelli di etnica cinese sono scoppiati all’inizio di febbraio e hanno causato la fuga di decine di migliaia di persone, molte fuggite in Cina. L’aviazione birmana ha lanciato bombe sul territori cinese uccidendo molti cittadini e facendo infuriare Pechino che ha lanciato avvertimenti nei confronti dell’esercito birmano. "Abbiamo deciso di interrompere i combattimenti unilateralmente questa mattina, ma conserveremo per autodifesa le armi. Se l’esercito ci attaccherà dovremo essere in grado di difenderci.” Ha dichiarato, Htun Myat Linn, uno dei portavoce della Myanmar Nationalities Democratic Alliance Army (MNDAA), il gruppo maggiore di insurgenti della regione del Kokang di lingua cinese. Nel corso di questi 4 mesi sono morte tra le 80 e 90 persone e oltre 200 sono state ferite. Rimarremo sulle nostre posizioni anche se i combattimenti si sono fermati. " i combattimenti sono andati avanti per quattro mesi e temiamo possano inficiare le elezioni generali” ha dichiarato Htun Myat Linn. Il governo birmano vuole garantirsi, prima delle prossime elezioni, un cessate il fuoco vincolante con la miriade di gruppi etnici molti dei quali sono in lotta da decenni, Ai ribelli Kokang si sono aggiunti una serie di altri gruppi etnici insuregenti e il conflitto può minacciare la scommessa sulla pace. Il Kokang ha forti legami con la cina. Gli abitanti parlano cinese e lo yuan è la valuta corrente e decine di migliaia di persone hanno oltrepassato il confine per sfuggire ai combattimenti. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/ribelli_nel_kokang_annunciano_un_cessate_il_fuoco_unilaterale_/news?lang=it Mon, 15 Jun 2015 07:57:17 GMT 6633a1e9148b40269776980b1fe8b827 Aung Sn Suu Kyi incontra il Presidente cinese Xi Liping Non si sa se il caso di Liu Xiaobo, Premio Nobel per la Pace cinese condannato a 11 anni di carcere sia stato affrontato. 2015-06-11T16:02:17.2830000+02:00 Nel corso di una visita a Pechino, con l’obiettivo di rafforzare i legami con il potente vicino del suo paese, la leader dell'opposizione birmana Aung San Suu Kyi ha incontrato il presidente cinese Xi Jinping. Secondo l’agenzia Xinhua News, il Presidente Xi ha detto a Suu Kyi di apprezzare ll'impegno ad aumentare i legami tra Cina e Birmania." Non si sa se Aung San Suu Kyi nel corso degli incontri abbia sollevato la questione del suo collega Premio Nobel per la Pace Liu Xiaobo condannato nel 2009 a 11 anni di carcere per sovversione pr aver promosso una petizione che chiedeva la fine del partito unico. Gli attivisti hanno chiesto alla leader birmana di sollevere questo caso, che oviamente imbarazza i leader cinesi. Nessun evento pubblico è in programma durante la visita di basso profilo che durerà cinque giorni. La Cina spera di utilizzare le riunioni in programma per puntellare la influenza in declino in Birmania a seguito delle riforme democratiche che hanno visto il paese del sud-est asiatico spostare la propria attenzione da Pechino verso nazioni occidentali, il Giappone e altri potenziali investitori. I cittadini birmani ora più liberi di protestare ed hanno bloccato la costruzione di una diga cinese altri progetti per le preoccupazioni ambientali,. Queste proteste sono anche spinte da una reazione contro la dominazione economica della Cina. La Cina considera la Birmania strategicamente importante perché rappresenta la porta di ingresso per l'Oceano Indiano e il Golfo del Bengala, e vuole garantirsi la gestione di oleodotti e gasdotti del paese del sud-est asiatico. Tuttavia, si sono registrate frizioni recenti tra i due paesi nel corso di scontri tra esercito e ribelli della Birmania lungo il confine tra i due paesi che ha causato la morte di cinque agricoltori cinesi e ha prodotto un flusso di rifugiati in Cina. Il miglioramento dei rapporti tra Suu Kyi e il governo autoritario cinese rappresenta una rottura stridente dai suoi anni come icona della democrazia agli arresti domiciliari per l'ex giunta birmana. Gruppi per i diritti umani l'hanno esortato a chiedere la liberazione dei compagni cinesi Premio Nobel per la Pace Liu Xiaobo, che è stato imprigionato per i suoi appelli per la democrazia. Dal suo rilascio nel 2010, Suu Kyi ha sostenuto, che il suo paese deve mantenere relazioni amichevoli con la Cina, e il viaggio dimostra la sua determinazione ad accumulare le credenziali diplomatiche per contestare potenzialmente la presidenza birmana, non importa quanto possa scontrarsi con l’immagine costruita in anni.. Il viaggio di Suu Kyi è ufficialmente un incontro tra i due partiti : il Partito comunista cinese e la Lega nazionale per la Democrazia (NLD), che dovrebbe avere un buon successo alle elezioni che si terranno entro la fine dell'anno. E ' previsto inoltre un incontro con il premier Li Keqiang, e rapporti cinesi non confermate prevedono che Aung San Suu Kyi visiterà anche il centro finanziario di Shanghai e la provincia dello Yunnan, che confina con la Birmania. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/aung_sn_suu_kyi_incontra_il_presidente_cinese_xi_liping/news?lang=it Thu, 11 Jun 2015 14:02:17 GMT b006245ad1d94e72acbc6560d33c4114 Ritorno in Birmania Speciale Birmania in onda su RAI 1 video interviste e immagini della Birmania che cambia e delle preoccupazioni in vista delle elezioni politiche 2015-06-09T10:23:51.2530000+02:00 RAI1: SPECIALE TG1 Ritorno in Birmania 07/06/2015 - 23:20 Lo Speciale TG1 può essere visto su: Youtube https://www.youtube.com/watch?v=tnCMU8XshIY&feature=youtu.be Rai Replay http://www.rai.tv/dl/replaytv/replaytv.html?day=2015-06-07&ch=1&v=524745&vd=2015-06-07&vc=1#day=2015-06-07&ch=1&v=524745&vd=2015-06-07&vc=1 Speciale Tg1 su Rai1: Ritorno in Birmania" di Claudio Pagliara. Tre anni dopo le prime elezioni democratiche tenute dopo 50 anni di dittatura militare, viaggio in Myanmar, l’ex Birmania, tra i templi che incantano i turisti e le stridenti contraddizioni di un cambiamento appena avviato: il boom degli investimenti stranieri che cambiano il volto di Yangon, la vecchia capitale; la rapida penetrazione di internet tra i giovani; a fianco dell’estrema povertà della gran parte della popolazione e delle lotte dei contadini contro l’esproprio delle terre da parte dei militari. La forte spiritualità delle pagode dedicate a Budda, e le persecuzioni etniche e religiose delle minoranze. La megalomania della nuova capitale, Naiypydaw, una delle più stravaganti del mondo, quasi disabitata, e lo scenario mozzafiato delle mille pagode di Bagan, uno dei luoghi archeologici più suggestivi del pianeta. A Speciale Tg1, un reportage, alla scoperta della nuova frontiera, l’ultima dell’Asia, mentre, a pochi mesi dalle elezioni che vedono favorita la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi, si riaffacciano i fantasmi del passato con la nuova ondata repressiva che colpisce studenti e giornalisti. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/domenica_7_giugno_speciale_birmania_tg1_ore_23_20/news?lang=it Tue, 09 Jun 2015 08:23:51 GMT 2ccd9ac77ebd4b119e78e05e0b4e4b4e La posizione dell’NLD sui boat people. Un importante appello per una rapida soluzione dell'emergenza dei boat people 2015-06-07T11:47:58.6570000+02:00 LEGA NAZIONALE PER LA DEMOCRAZIA. 1 GIUGNO 2015 La posizione dell’NLD sui boat people. Riferimento dichiarazione 01/06/2015 In una serie di occasioni nelle ultime settimane barconi carichi di “boat people” sono stati avvistati lungo le coste della birmania e di altri paesi ASEAN. Ci sono state molte sofferenze a causa della mancanza di cibo e delle pesanti condizioni di vita e, in molti casi per problemi sanitari. Alcune di queste persone hanno anche perso la vita. Si stima che il totale di questi boat people sui barconi che sono stati trovati siano di alcune decine di migliaia. Secondo le notizie stampa, la maggioranza sono provenienti dal Bangladesh e alcuni dalla Birmania. Bisogna far si, come priorità principale, che si garantisca al più presto p0ossibile la sicurezza di questi boat people e la risposta ai loro bisogni fondamentali. I problemi che stanno affrontando ora devono essere affrontati con l’assistenza della comunità internazionale I paesi di origine dei boat people devono essere verificati e controllati accuratamente. Si ritiene che la questione dei boat people sia collegata ai conflitti che si sono verificati tre anni fa nelle townships di Buthitaung e Maungdaw nello Stato Rakhine. Anche il problema del traffico di esseri umani deve essere affrontato con efficacia. Il traffico di esseri umani riguarda tutto il mondo e la comunità internazionale dovrebbe unirsi per contribuire alla sua soluzione. È essenziale individuare e assumere iniziative al più presto possibile contro quegli individui che gestiscono questi traffici. Se ci saranno ritardi nell’affrontare la questione il problema potrà solo aumentare. L’NLD e la Presidente del Partito ( Daw Aung San Suu Kyi), hanno dichiarato coerentemente che la risoluzione del conflitto nello Stato Rakhine dovrebbe basarsi sui principi dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto e che bisognerebbe evitare parole e azioni provocatorie. L’NLD ha sempre sostenuto con forza e inequivocabilemente la politica della non violenza nella risoluzione delle difficoltà. Le situazioni devono essere valutate attentamente e gestite con attenzione con una prospettiva di lungo periodo. Ci sono stati molti interventi e dichiarazioni relativamente ai problemi dello Stato Rakhine, ma le parole non sono sufficienti. Bisogna sviluppare azioni efficaci e sensibili che tengano conto di tutti i punti di vista. In modo da risolvere il conflitto nello Stato Rakhine e da prevenire per il futuro l’emergenza dei boat people bisognerà: attuare lo stato di diritto. Garantire la sicurezza delle frontiere Sradicare la corruzione tra le autorità nelle zone di frontiera. Assicurare un rapido e pieno accesso all’assistenza umanitaria per le personeche ne hanno bisogno. amongst the authorities in the border areas. Ricollocare al più presto coloro che vivono nei campi per sfollati interni. Migliorare e sviluppare la situazione economica e il welfare dei residenti in quell’area. Affrontare la situazione della cittadinanza in modo equo, trasparente e al più presto possibile. Per sradicare il problema del traffico di esseri umani e assicurare una soluzione pacifica dei conflitti locali nello Stato Rakhine, dobbiamo lavorare con coraggio e in modo consistente verso gli obiettivi della pace, dell’armonia e dei diritti umani e dell’emergere dei valori democratici. Nel fare ciò, i governi regionali, le organizzazioni internazionali interessate e tutti gli attori nazionali devono collaborare. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_posizione_dell_nld_sui_boat_people_/news?lang=it Sun, 07 Jun 2015 09:47:58 GMT 29c3a63a0abe4d8c9566b2c09f133f97 Gli investimenti esteri in crescita in Birmania ulteriori previsioni di crescita soprattutto se si firmerà l'accordo bilaterale UE -Birmania 2015-05-24T08:31:04.1600000+02:00 Domenica 19 aprile, 2015 La Birmania ha fissato il modesto obiettivo di attrarre 6 miliardi di dollari in investimenti diretti esteri (IDE) nel corrente anno fiscale, con il forte ottimismo che l'obiettivo sarà superato, come l'anno precedente. "Questo è il nostro obiettivo iniziale," ha detto Aung Naing Oo, direttore generale della Direzione Investment and Company Amministrazione e segretario generale della Commissione per gli investimenti Myanmar (MIC),. "L'anno scorso, inizialmente, avevamo fissato il target a $ 4 miliardi. In seguito ci siamo riposizionati su 5 miliardi di dollari e abbiamo finito con 8,01 miliardi dollari", ha detto in un'intervista telefonica. Negli ultimi tre esercizi, gli IDE in Birmania hanno superato gli obiettivi. Nell'anno fiscale 2012-13, la Birmania si aspettava di ricevere $ 1 miliardo di investimenti diretti esteri, ma in realtà ha attirato 3,42 miliardi dollari. Nell'anno fiscale 2013-14, la quantità prevista era 3 miliardi, ma l'importo effettivo ricevuto è stato 4,11 miliardi dollari. In confronto, nell'anno fiscale 2009-10 IDE ammontava a soli $ 329.600.000. Gli investitori stranieri hanno individuato enormi opportunità non sfruttate in Birmania, che ha adottato la democrazia nel 2011, dopo essere stata governata dai militari per molti decenni. Gli investimenti esteri in Myanmar sono aumentati costantemente nel corso degli ultimi quattro anni, in quanto gli investitori stranieri hanno il permesso di affittare le aree di proprietà dello Stato, oltre alla proprietà privata, di trasferire la proprietà delle imprese agli stranieri sotto la guida del MIC e di trasferire denaro con meno restrizioni. Il MIC nel primo trimestre di quest'anno, ha consentito investimenti a 77 imprese locali e straniere in vari settori, tra cui petrolio e gas, produzione di beni commodity e ospitalità. Aung Naing Oo, ha detto che l'obiettivo degli IDE è stato fissato in linea con il piano ventennale del governo per la promozione degli IDE. "E 'difficile aumentare il target velocemente perché dobbiamo essere in linea con il piano generale. Ma da quando si è avuta l'apertura dell'economia, è stato molto facile raggiungere gli obiettivi e, a volte riceviamo più del doppio di quanto previsto. Siamo molto ottimisti circa quest'anno. Credo che sarà più facile ricevere di più ", ha detto. Secondo il capo del DICA, il settore manifatturiero potrebbe guidare la lista degli afflussi di IDE di quest'anno in Birmania seguito dai settori del petrolio e del gas e dei servizi. Si aspetta un forte aumento degli investimenti giapponesi, grazie allo sviluppo della Zona Economica Speciale Thilawa, mentre Singapore, Hong Kong e Cina sono suscettibili di mantenere i loro primi osti nella lista dei principali investitori. Prospettiva luminosa Aung Naing Oo, ha dichiarato che gli investimenti provenienti da paesi europei potrebbero probabilmente crescere l'anno prossimo se si firmerà entro la fine dell'anno l'accordo UE-Myanmar protezione degli investimenti. "Sono in corso fruttuose discussioni sull'accordo. Se riusciamo a firmare quest'anno, riceveremo un sacco di investimenti dell'Unione europea nel 2016. L'eventuale afflusso di investimenti dell'UE negli ultimi tre mesi dell'anno fiscale [gennaio-marzo] avrà un enorme impatto sui nostri dati relativi agli IDE, "ha detto. Sul lato Asean, ci si aspettava di ricevere maggiori investimenti dalla Malesia e dalla Tailandia. la recente apertura economica permetterà una crescita degli investitori thailandesi, che come strategia di investimento in uscita si concentra principalmente sulla Birmania e sulle Filippine. Nell'anno fiscale 2014-15, che si è chiuso il 31 marzo, la Birmania ha permesso a 211 imprese straniere di investire 8,01 miliardi dollari nel paese. Tra questi, 141 imprese investiranno nel settore manifatturiero, seguito da 26 nuovi operatori nel settore del petrolio e del gas, 8 nel settore dei trasporti e delle comunicazioni, 6 nel settore immobiliare, 5 ciascuno nel bestiame e rispettivamente la pesca, alberghi e turismo, 4 in agricoltura affari e uno ciascuno, nel settore minerario ed energia. Altri servizi hanno visto l’arrivo di 14 investitori. In termini di importi approvati, il settore del petrolio e del gas è il più grande, con 3,22 miliardi dollari, seguito da trasporti e comunicazioni (1,68 miliardi dollari) e manifatturiero (1,5 miliardi dollari). Il settore immobiliare ha ottenuto 780.750 mila dollari di nuovi investimenti e negli alberghi e settore del turismo ha ricevuto 357.950 milioni di dollari, leggermente più di quelli in altri servizi ($ 357.320.000). La Birmania ha inoltre approvato $ 40,11 milioni di investimenti per il solo nuovo arrivato nel settore energetico, 39.670 milioni di dollari in agricoltura, 26.860 milioni dollari nei settori dell’allevamento e la pesca, e 6,26 milioni dollari nel settore minerario. Lo scorso anno, ventisette paesi hanno avuto il via libera per fare affari nel paese. Singapore è in cima lista degli investitori stranieri con 43 nuovi operatori che hanno apportato capitale per 4,3 miliardi dollari, seguita dal Regno Unito (13 aziende che investono $ 850.760.000), Hong Kong (28 imprese, 625.560 milioni di dollari), la Cina (34 aziende, $ 516.900.000) e i Paesi Bassi (4 aziende, 302.410 milioni dollari). Tra i restanti paesi in elenco, i primi 10 investitori sono la Corea del Sud (24 attività, 299,59 dollari), India (6 imprese, $ 208.890.000), Vietnam (1 investimento, $ 175.400.000), Tailandia (11 imprese, 165.680 mila dollari), e il Canada ( 2 aziende, 153.920 mila dollari). Giappone è stato l’11 ° maggior investitore con 16 imprese investendo $ 85,740. A venticinque aziende di sette paesi europei - Regno Unito, Paesi Bassi, Svezia, Svizzera, Francia, Norvegia e Germania - è stato permesso l'ingresso in Birmania. Ma il loro totale approvato è stato solo 1,28 miliardi dollari. La legge sugli Investimenti Esteri è stata promulgata nel 1988, quando il paese ha iniziato ad adottare una politica economica orientata al mercato. La legge ha ottenuto una risposta positiva da parte degli investitori stranieri nei primi anni. Eppure, l'afflusso di IDE si è drasticamente ridotto durante 1997-2004. Nel 2005, un record storico è stato raggiunto con un investimento approvato di 6,03 miliardi dollari, grazie soprattutto agli investimenti della Tailandia nel settore energetico. Dal momento che gli investimenti esteri sono tornati nel paese, il settore energetico, che comprende petrolio e gas e di energia idroelettrica è stato il principale contributore alla crescita degli IDE e dovrebbe esserlo anche in futuro. A seguito dell'entrata in vigore della nuova legge sugli investimenti esteri nel 2012, l’afflusso degli IDE ripreso e il settore energetico è rimasto il magnete più importante. Dall'anno fiscale 1988-1989, le statistiche hanno dimostrato che il Myanmar ha approvato 895 aziende provenienti da 38 paesi per investimenti pari a 54,24 miliardi dollari. Di 12 settori nel loro radar, la generazione di energia elettrica, che copre il settore energia ha attratto l'investimento approvato di 19,32 miliardi dollari o 35.63 per cento degli investimenti diretti esteri aggregato al 31 marzo 2015. Questa è stata seguita dal settore petrolifero e del gas, che ha vinto l'investimento approvato 17,59 miliardi dollari o 32,44 per cento; produzione, 5,49 miliardi dollari o 10,12 per cento; trasporti e comunicazioni, 3,18 miliardi dollari o 5,87 per cento; e minerario 2,87 miliardi dollari o 5,29 %. Facilità di regolamenti Secondo il rapporto di valutazione Myanmar Investment Climate, pubblicato il mese scorso della Banca Mondiale, il tempo necessario per ottenere una licenza d'esercizio e i requisiti patrimoniali minimi molto elevati sono i maggiori vincoli per gli investitori stranieri. Il capitale versato richiesto è stato di $ 50.000 per le società di servizi, mentre per le società di infrastrutture e di produzione è stato di $ 150.000. Ciò è in netto contrasto con le economie a livello globale. Secondo i dati di Doing Business, 90 non hanno il requisito di capitale minimo versato,. Il rapporto ha anche sottolineato che circa il 69 % delle imprese ha dichiarato di aver chiesto la licenza di esercizio, un numero che è simile ad altri paesi. Tuttavia, le imprese medie devono aspettare 27 giorni per una licenza di esercizio in Birmania, mentre in Indonesia l'attesa è di 21 giorni, e soli 11 giorni nelle Filippine. Con 27 giorni di tempo per ottenere una licenza di esercizio in attesa, le imprese in Birmania devono affrontare l'attesa più lunga tra i paesi dell'ASEAN. Aung Naing Oo, tuttavia, ha insistito che la Birmania sta compiendo sforzi per creare un contesto imprenditoriale più di favore, allentando le restrizioni. Ha detto che il MIC sta riesaminando tutte le norme e i regolamenti e pubblicherà prossimamente un bando più attraente per gli investitori stranieri. Sulla licenza di esercizio, ha detto, "Non ci sarà più un lungo periodo di attesa. Ora diamo il rilascio delle licenze per tutti gli esercizi commerciali stranieri entro tre giorni." Ritmo di riforma Le questioni nazionali, vanno dal cessate il fuoco a livello nazionale, alle prime elezioni democratiche entro la fine dell'anno, così come le critiche sulle violazioni dei diritti umani. Gli investitori stranieri sono stati colpiti dagli sforzi che la Birmania ha compiuto per liberalizzare la sua economia. Tutti gli investitori stranieri, in particolare quelli provenienti da altri paesi dell'ASEAN che controllano quasi la metà dell'aggregato dei FDI, si aspettano che questo slancio per continuare. In un'intervista con il Straits Times a margine dell'ultimo Asean-Myanmar Forum, Sarasin Viraphol, executive vice-president di Charoen Pokphand Group, ha detto che la liberalizzazione economica della Birmania è così forte e attraente da poter essere fermata, nonostante l’ irto contesto politico. Il conglomerato del settore agro-business è presente in Birmania da quasi 20 anni ed è in fase di grande espansione. "Non importa quello che succede sul fronte politico o il fronte internazionale, possiamo solo vedere un ulteriore sviluppo per la società, le persone. Crediamo che sia il momento di accelerare", ha detto Sarasin. Riflettendo ciò la Birmania sta tentando di emanare una nuova legge sugli investimenti, potenzialmente il prossimo anno. Mentre prevede che il tasso di crescita economica dovrebbe superare l'8 per cento annuo nei prossimi anni, la Banca Asiatica di Sviluppo ha elogiato le riforme economiche in corso. Il programma di riforme strutturali del paese ha prodotto una forte crescita negli ultimi anni, che continuerà quest'anno, ha detto. Peter Brimble, specialista di ADB ha condiviso l'ottimismo degli investitori stranieri.“Ci auguriamo che l'impulso alle rif http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/gli_investimenti_esteri_in_crescita_in_birmania/news?lang=it Sun, 24 May 2015 06:31:04 GMT d0657d4a85134543b8a218a8f52c5cc4 La crisi dei Rohingya bloccati in mare cresce Un problema umanitario che deve essere risolto 2015-05-21T08:58:47.2870000+02:00 Circa 7000 Rohingya rifugiati birmani e migranti economici dal Bangladesh rimangono bloccati in mare. Dal 10 maggio totale di 1396 persone sono sbarcate in Indonesia, 1107 in Malesia e 106 nel sud della Tailandia. Secondo l’UNHCR nei primi quattro mesi del 2015, circa 25.000 persone sono fuggite su imbarcazioni dalla Baia del Bengala,. (il doppio del tasso di partenza rispetto al 2014). Dalla metà del 2012, circa 100.000 Rohingya sono fuggiti in barca e si stima che 1000 persone siano morte in mare quest'anno per lo più di fame, disidratazione e percosse da parte degli equipaggi delle barche. Cosa ha scatenato la crisi delle barche? Il 1 ° maggio, le autorità tailandesi hanno trovato più di 30 cadaveri sepolti abbandonati nei campi gestiti dai trafficanti nella giungl, vaicino al confine con la Malesia. Era stato lanciato un giro di vite che ha portato i trafficanti ad abbandonare le loro barche e lasciando i rifugiati in mare senza carburante, cibo e acqua. In passato, l'Indonesia e la Malesia hanno tranquillamente accettato i rifugiati Rohingya. Tuttavia, recentemente hanno iniziato a mandare indietro le barche. chi sono i Rohingya? I Rohingya musulmani sono una minoranza etnica di circa 1,3 milioni di persone che non hanno stato o cittadinanza ne diritti legali in Myanmar. Sono senza stato come risultato della legge sulla Cittadinanza del 1982 che limita i movimenti e diritti ai servizi. La Birmania afferma che i Rohingya sono in realtà dei rifugiati del Bangladesh. Perché i Rohingya sono in fuga? Dal 2012, i musulmani Rohingya hanno affrontato la violenza da parte di buddisti estremisti e dell'esercito nello stato di Rakhine. Con il risultato che 140.000 Rohingya sono sfollate in Birmania il cui governo ha imposto alle famiglie Rohingya musulmane la politica dei due figli. I Rohingya hanno accesso limitato all'istruzione e all'assistenza sanitaria. Non hanno libertà di movimento. Che dire del Bangladesh? Sono per lo più migranti economici che cercano di trovare lavoro e sfuggire alla povertà estrema. LA SITUAZIONE ATTUALE Malesia, Tailandia e Indonesia hanno deciso di interrompere il gioco pericoloso di "ping-pong umano" e mercoledì hanno scelto di non rimandare indietro le barche. Al contrario, l'Indonesia e la Malesia forniranno rifugio temporaneo ai rifugiati fino a quando la comunità internazionale offrirà il reinsediamento. Gli Stati Uniti hanno accettato di prendere in considerazione le richieste di nuova sistemazione, ma l'Australia ha stabilito che non se ne occuperà. 15 paesi parteciperanno alla riunione regionale di crisi a Bangkok il 29 maggio. L’ Australia manderà il suo ambasciatore per le questioni connesse al traffico di esseri umani. Il Myanmar ha minacciato di boicottare la riunione se verrà usato il termine Rohingya. L'Australia ha annunciato la scorsa settimana di aver già impegnato $ 6 milioni per generi alimentari d'emergenza e per dare riparo alle comunità Rohingya in Myanmar oltre a 10,7 milioni dollari in aiuti di emergenza. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_crisi_dei_rohingya_bloccati_in_mare_cresce/news?lang=it Thu, 21 May 2015 06:58:47 GMT 54c22886806a4f9995e734ad8351e564 Negoziati UE Birmania per un accordo bilaterale sugli investimenti CSI, CES, FIDH e Burma Campaign UK esprimono forti perplessità sulla decisione di concludere ora un trattato Bilaterale sugli Investimenti con la Birmania e chiedono ai negoziatori UE e della Birmania di 1) includere misure innovative e vincolanti in materia diritti umani, 2) modificare sostanzialmente le regole sugli investimenti - anche per quanto riguarda la composizione delle controversie investitore- Stato (ISDS). 2015-03-29T22:04:44.0900000+02:00 24 febbraio 2015 Lettera aperta congiunta sul trattato bilaterale sugli investimenti EU- Myanmar Il 12 febbraio 2015 I governi della UE e della Birmania hanno concluso il primo round di negoziati per un accordo bilaterale sugli investimenti (BIT) In generale gli investimenti diretti esteri, possono giocare un ruolo positivo per la creazione di posti di lavoro dignitosi, per il miglioramento della produttività e per gli investimenti in professionalità e nel trasferimento di tecnologie, a sostegno della diversificazione produttiva e dello sviluppo di imprese locali. Ma gli IDE possono anche minare il lavoro dignitoso, la sostenibilità la redistribuzione e in generale il benessere, in particolare nei casi in cui gli stati ospitanti non sono in grado o non vogliono adottare o applicare le leggi e politiche appropriate. Anche se i nuovi investimenti UE in Birmania potrebbero creare nuove opportunità per i lavoratori, non vi è alcuna garanzia che la qualità di quell’occupazione sarà positiva, a meno che non verranno adottate misure supplementari. E rimangono dubbi sull'impatto degli IDE sull'ambiente e sui diritti umani. Nonostante le riforme in corso, in Birmania i sistemi amministrativo e giudiziario sono deboli e permeati dalla corruzione. Abbiamo già assistito a gravi violazioni dei diritti umani in un certo numero di imprese legate agli IDE. Data questa situazione, abbiamo forti perplessità sulla decisione di concludere nella situazione attuale un trattato Bilaterale sugli Investimenti con la Birmania. Poichè la Commissione Europea ha comunque deciso di andare avanti, ribadiamo la necessità che tale trattato debba per lo meno: 1) includere misure innovative e vincolanti in materia Business e diritti umani, che vadano oltre le solite frasi sullo sviluppo sostenibile, presenti in molti accordi di libero scambio UE e 2) modificare sostanzialmente le regole sugli investimenti - anche per quanto riguarda la composizione delle controversie investitore- Stato (ISDS). Imprese e diritti umani I principi guida ONU su business e diritti umani, sostenuti dall'Unione Europea, invitano gli Stati membri a far rispettare le leggi che mirano a, o che hanno l'effetto di richiedere alle imprese di rispettare i diritti umani, e di verificare periodicamente l’adeguatezza di tali norme (Principio 3) e di contribuire ad assicurare che le imprese che operano nelle zone di conflitto, non siano coinvolte in gravi violazioni dei diritti umani, assicurando, tra le altre cose, che le loro politiche, la legislazione, i regolamenti in vigore e le misure attuative siano efficaci nell’affrontare il rischio che le imprese siano coinvolte in gravi violazioni dei diritti umani (Principio 7). Se per certi versi il quadro giuridico è migliorato, questo non è ancora sufficiente a garantire che le imprese rispettino i diritti umani. Infatti, lo stato di diritto è ben lungi dall'essere realizzato in Birmania. Così, né le imprese né i lavoratori e le comunità possono contare sullo stato che applichi e faccia rispettare le leggi connesse ai diritti umani. L'Unione Europea ha già riconosciuto che le imprese con sede nella UE, quando fanno affari con o investono in Birmania devono rispettare i più elevati standard di responsabilità d'impresa. Il 15 giugno 2012, gli allora commissari Catherine Ashton e Karel De Gucht, nel chiedere il ripristino del sistema di SPG, hanno sottolineato che "gli investimenti responsabili e il commercio bilaterale [sono] elementi cruciali a sostegno di una ripresa e rinascita del paese." Questa dichiarazione fa eco alla Dichiarazione del Consiglio del 23 aprile 2012 che affermava che il futuro del commercio e delle attività di investimento delle imprese europee in Birmania / Myanmar dovrebbero "promuovere la attuazione dei più elevati standard di integrità e di responsabilità sociale delle imprese", con particolare riferimento alle Linee Guida dell'OCSE sulle imprese multinazionali, ai Principi guida ONU su imprese e diritti umani e alla strategia di CSR dell'UE 2011-2014. Ad oggi, tuttavia, l'Unione europea deve ancora mettere in pratica a queste importanti dichiarazioni. Una risoluzione del 2013 del Parlamento europeo ha sottolineato che le imprese che operano in Birmania dovrebbero essere tenute a rispettare standard elevati, attuare la due diligence e pubblicare i dati sulle catene di fornitura. Allo stato attuale, le imprese dell'UE sono solo soggette ad iniziative volontarie / non vincolanti, come le Linee Guida OCSE per le imprese multinazionali, i Principi Guida ONU su imprese e diritti umani e il Global Compact ONU. Tali iniziative, pur importanti, non sono sufficienti. L'UE deve prendere atto dell’iniziativa presa dagli Stati Uniti e definire impegni vincolanti sulla due diligence. Tuttavia, l'Unione europea deve andare oltre l'approccio adottato dagli Stati Uniti e richiedere alle aziende di: 1) adottare una politica di due diligence complessiva sui diritti umani, e adottare un processo di due diligence trasversale e credibile, valutando gli eventuali effetti negativi, reali o potenziali associati con le proprie attività commerciali o di investimento, inclusi i rapporti di affari, e pubblicare tale valutazione su un sito web centralizzato prima di avviare l'investimento; 2) li dove si identifichino impatti negativi, reali o potenziali, mettere in atto un piano d'azione per porre rimedio o per prevenire tali impatti entro un tempo ragionevole, pubblicando tale piano con la valutazione d'impatto; 3) poiché la due diligence è un processo continuo, a pubblicare nello stesso modo le relazioni; e 4) rendere note le proprie catene di fornitura in Birmania. Tali processi dovrebbero coinvolgere una partecipazione adeguata e significativa di coloro che potrebbero essere interessati da queste attività commerciali e / o rapporti d'affari. Tali obblighi devono essere attuati in ogni BIT con la Birmania. Quelle multinazionali che non li rispettano non dovrebbero poter usufruire dei benefici del BIT. In tutte le fasi, le imprese multinazionali che investono o che operano in Birmania devono accettare di lavorare apertamente e in collaborazione con i rappresentanti della società civile, tra cui i difensori dei diritti umani. Inoltre, l'UE dovrebbe prendere le misure positive in atto, per incoraggiare le multinazionali UE a fare affari con la Birmania nel rispetto dei diritti umani in Myanmar e, quando possibile, ad utilizzare - individualmente o collettivamente – la loro influenza per promuovere il rispetto dei diritti umani. L'UE dovrebbe, ad esempio, organizzare nel 2015 una conferenza convocando le grandi imprese multinazionali UE e i rappresentanti della società civile della UE e birmani per discutere la reale attuazione dei Principi Giuida ONU su imprese e diritti umani e delle Linee Guida dell'OCSE per le imprese multinazionali, e in particolare le questioni relative ai diritti umani, che possono sorgere nel corso degli investimenti in Birmania, e le raccomandazioni per evitare o rimediare a tale impatto. Norme sugli investimenti Come riconosciuto nei Principi Guida ONU su imprese e diritti umani, nel Commento n. 9, in virtù dei trattati sugli investimenti, la protezione degli investitori è stata utilizzata in passato per ostacolare la capacità dei paesi ospitanti di adottare norme di tutela. Inoltre, questi accordi contengono spesso clausole ISDS. Una modalità specifica di risoluzione delle controversie, presente nei trattati sugli investimenti, che permette all'investitore, cioè la società straniera, di bypassare i giudici nazionali e di citare il governo in giudizio presso un tribunale arbitrale internazionale. Alcuni investitori hanno richiesto somme scandalose di denaro, non solo per le presunte effettive perdite, ma per la perdita di previsti futuri utili. Questi tribunali sono spesso frequentati dagli stessi avvocati esperti di investimenti che rappresentano anche i clienti presso questi tribunali e, quindi, sono incentivati a creare un ambiente giuridico favorevole agli investitori. Gli arbitri sono stati criticati per la loro non conoscenza del diritto internazionale applicabile ai diritti umani. Le procedure non sono trasparenti e coloro che difendono l'interesse pubblico, e cioè le organizzazioni della società civile, hanno grandi difficoltà a intervenire in questi processi. Le decisioni di questi arbitrati sono definitive e vincolanti. Siamo convinti che i paesi debbano avere la capacità di soddisfare importanti obiettivi di politica pubblica, in linea con gli obblighi internazionali sui diritti umani, compresi i diritti dei lavoratori, la tutela dell'ambiente, la fornitura di beni pubblici (sanità, istruzione e sicurezza sociale) e lo sviluppo di politiche industriali coerenti. Le norme sugli investimenti possono fare esattamente l'opposto, consentendo agli investitori stranieri (o in alcuni casi filiali di imprese nazionali) per sfidare i regolamenti esistenti o addirittura proposti come una violazione dei loro diritti. Inoltre, i tribunali ISDS tendono a trascurare completamente la legge in materia di diritti umani nel raggiungere le loro decisioni. In mancanza di disposizioni forti per affrontare in modo efficace i problemi dei diritti umani, e alla luce dei sempre maggiori diritti concessi agli investitori, tali trattati creano gravi rischi. Queste preoccupazioni sono robuste i in un paese come la Birmania, dove ancora oggi i diritti umani vengono violati sistematicamente. Inoltre, segnaliamo che la valutazione d'impatto del BIT UE-Birmania ha omesso di valutare l'impatto delle ISDS sui diritti umani. La valutazione manca chiaramente di alcun rigore scientifico, un elemento rilevato dalla Corte dei Conti per quanto riguarda le precedenti valutazioni d'impatto, messe a punto dalla Commissione europea. Bisognerebbe pertanto effettuare una valutazione d'impatto prima di procedere oltre. L'UE è tenuta legalmente ad includere delle salvaguardie che garantiscano il rispetto dei diritti umani, compreso il rispetto di queste norme nelle controversie internazionali sugli investimenti; in caso contrario, l'Unione Europea non sarà in grado di rispettare i suoi obblighi legali. Infine, ai sensi delle decisioni della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, al fine di assicurare il rispetto della Art 21 del TUE e della Carta dei diritti fondamentali UE e di ottemperare agli obblighi di trasparenza, facciamo notare che i particolari contenuti nelle clausole negoziate nel BIT UE-Birmania, devono essere comunicati alla società civile. Cordiali Saluti Confederazione sindacale internazionale (CSI) Confederazione Europea dei Sindacati (CES) Federazione Internazionale per i Diritti Umani (FIDH) Earthrights Internazionale Burma Campaign UK http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/negoziati_ue_birmania_per_un_accordo_bilaterale_sugli_investimenti/news?lang=it Sun, 29 Mar 2015 20:04:44 GMT 2c734c2ca1dc4751a6fc464726d49328 Nuovo rapporto sulla violazione dei diritti alla terra nello Stato Mon Irrisolta la confisca delle terre anche dal nuovo governo semi civile 2015-02-18T10:52:48.9700000+01:00 La Fondazione per i i Diritti Umani dello Stato Mon ha pubblicato un rapporto nel quale evidenzia il conflitto per la terra che molti contadini vivono nello Stato Mon: “il desiderio di essere ascoltati: la lotta dei contadini Mon per il riconoscimento e la tutela dei propri diritti” . Il rapporto sostiene i diritti alla terra dei contadini Mon. Secondo l’organizzazione per i diritti umani il conflitto per la terra è una delle questioni più pressanti che la Birmania deve affrontare oggi, ed è la seconda questione dopo il problema del conflitto armato. Il rapporto afferma che i conflitti nello Stato Mon devono essere indagati adeguatamente e in modo indipendente in modo da rendere giustizia alle vittime degli abusi dei diritti, identificando contemporaneamente le cause alla radice del conflitto sulla terra in Birmania. “ Le vittime della confisca delle terre durante la precedente dittatura militare e durante l’attuale governo semi civile chiedono giustizia attraverso la riparazione e la tutela dei loro diritti secondo la legge, ma le autorità interessate non prendono inconsiderazione le richieste di giustizia, lasciando irrisolti la maggioranza dei casi dei conflitti per la terra negli stati etnici” ha dichiarato l’associazione in un comunicato stampa. L’associazione identifica le cause centrali del conflitto per la terra che risalgono alla politica che rifiuta il riconoscimento dei diritti comunali e ancestrali e non tutela i diritti dei contadini etnici e la mancanza della disponibilità di vie legali attraverso le quali le vittime possono agire contro le confische ingiustificate che sono state perpetrate dai militari secondo leggi antiquate. Inoltre le cause possono essere legate al monopolio del Ministero dell’agricoltura e dell’irrigazione sulla gestione e assegnazione delle terre, l’assenza di una vera autorità che dovrebbe essere garantiva alla commissione e ai comitati nominati dal governo, nella assunzione di decisioni e nella risoluzione dei conflitti e della reticenza dei partiti politici al sostegno e alla promozione della risoluzione dei conflitti per la terra in Birmania. La Fondazione per i diritti Umani dello Stato Mon chiede con urgenza agli organismo di governo interessati di riconoscere le leggi ancestrali sulla terra e di interrompere immediatamente tutti gli atti di confisca delle terre, di proteggere i diritti dei proprietari delle terre e chiede al governo di costituire un organismo indipendente giudiziario a cui le vittime possono accedere per ottenere un giudizio equo nei casi di conflitto sulla terra. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/nuovo_rapporto_sulla_violazione_dei_diritti_alla_terra_nello_stato_mon/news?lang=it Wed, 18 Feb 2015 09:52:48 GMT cd91b947f1404b82b95e62fc20c99ae5 SEMINARIO | "Il ruolo della Chiesa Cattolica in Birmania nella costruzione della pace interreligiosa Ospite d'onore il primo cardinale cardinale birmano S.E. CHARLES MAUNG BO 2019-07-15T16:05:10.7470000+02:00 In occasione della nomina a Cardinale di S.E. Charles Maung Bo, ITALIA-BIRMANIA INSIEME LINK UNIVERSITY PONTIFICA UNIVERSITA' LATERANENSE FONDAZIONE PER LE SCIENZE RELIGIOSE ASSOCIAZIONE PER L'AMICIZIA ITALIA E BIRMANIA ASSOCIAZIONE PARLAMENTARI AMICI DELLA BIRMANIA discutono del ruolo della Chiesa Cattolica in Birmania nella costruzione della pace interreligiosa. L'evento si svolgerà lunedì 16 febbraio presso la Sala Zuccari del Senato della Repubblica a partire dalle ore 11.00 alle ore 13.30. Se interessati, scaricate l'invito in allegato a questa notizia e confermate la vostra la partecipazione a direzione@italiabirmania.org http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/seminario_il_ruolo_della_chiesa_cattolica_in_birmania_nella_costruzione_della_pace_interreligiosa/news?lang=it Mon, 15 Jul 2019 14:05:10 GMT 17c4b62221e54ce680fc4b2f9332855b Il Parlamento birmano discuterà a breve il ddl con le proposte di modifica della costituzione Il testo prevede emendamenti delle sezioni 598(f) e 436.che difficilmente verranno approvati. 2015-02-13T17:55:19.3600000+01:00 Il disegno di legge per l’emendamento della costituzione verrà presentato a giorni al parlamento e, come suggerito dai partiti di opposizione, proporrà l’emendamento della sezione 598(f) e della sezione 436. Secondo un componente del comitato che ha proposto i cambiamenti. “abbiamo modificato quasi tutti i punti (della costituzione) secondo i criteri democratici ma la decisione finale spetta al parlamento” ha dichiarato un componente del Comitato per l’attuazione degli Emendamenti alla Costituzione che ha parlato chiedendo di rimanere anonimo. “il disegno di legge verrà discusso in parlamento e poi votato”. Molti osservatori si aspettavano l’opposizione del partito di maggioranza Union Solidarity and Development Party e dei militari in parlamento che dovrebbe bocciare i cambiamenti ad entrambe le sezioni, ed in particolare la sezione 59(f).l’inclusione degli emendamenti nel ddl lascia aperta la possibilità di modifiche ma gli emendamenti proposti per essere approvati hanno bisogno del sostegno di oltre il 75% dei parlamentari. I militari detengono il 25% dei seggi e possono porre il veto ai cambiamenti costituzionali. Nell'attuale forma, la sezione 59(f) prevede che il candidato presidenziale debba essere cittadino,birmano nato da genitori che siano entrambi birmani e che non possa avere un coniuge o dei figli stranieri. E sembra essere stato scritto per impedire la candidatura di Aung San Suu Kui, visto che i suoi due figli sono cittadini britannici. Mentre la sezione 436 definisce il processo di modifica della costituzione. I cambiamenti proposti ridurrebbero la necessità di avere due terzi dei parlamentari. Ovvero oltre il 75% dei voti. Il Portavoce del Parlamento birmano (Pyidaungsu Hluttaw) Thura U Shwe Mann a febbraio 2014 ha costituito il comitato di 31 membri con il mandato di presentare un disegno di legge per l’emendamento della costituzione oltre 6 mesi prima delle elezioni che dovrebbero tenersi alla fine dell’anno. Il mese scorso La Commissione per le elezioni ha annunciato che queste si terranno a fine ottobre o agli inizi di novembre prossimo. Un rappresentante di tale comitato ha dichiarato che il disegno di legge è stato scritto in collaborazione con la Commissione del Parlamento per gli Affari Costituzionali e le Questioni Speciali, spesso descritta come il think-tank personale di U Shwe Mann. Il disegno di legge verrà sottoposto tra pochi giorni, ha detto il rappresentante che si è rifiutato di indicarne la data esatta. Un parlamentare del Rakhine National Party ha dichiarato di non ritenere che gli emendamenti passeranno. “anche se il Comitato ha proposto l’emendamento di queste due sezioni.. sarà difficile che vengano approvati.... non mi aspetto molto” ha dichiarato il parlamentare. Thura U Aung Ko, un parlamentare ha concordato sottolineando che sarà “molto difficile che gli emendamenti vengano approvati. E ha dichiarato che un gruppo di persone si oppongono ai cambiamenti perché vogliono proteggere i loro interessi. Ma non è andato oltre su quali gruppi si oppongono al cambiamento affermando che “tutti possono facilmente comprendere di chi sto parlando”. “La promozione degli interessi del popolo senza colpire gli interessi di questo tipo di gruppi, è il miglior modo per andare avanti” ha dichiarato Thura U Aung Ko, membro del Comitato esecutivo del partito e ha espresso il suo sostegno al’incontro con tutti gli attori chiave per discutere gli emendamenti alla costituzione, una proposta ripetutamente respinta dal governo. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_parlamento_birmano_discuera_a_breve_il_ddl_con_le_proposte_di_modifica_della_costituzione/news?lang=it Fri, 13 Feb 2015 16:55:19 GMT b1ad87c4b02d42d48f2475363c304310 Dichiarazione della UE e delle ambasciate degli Stati Membri in Birmania Preoccupazione per i disegni di legge che limitano la libertà religiosa e inficiano il rispetto delle norme internazionali 2015-01-19T16:20:32.1770000+01:00 I capi Missioni della UE accreditati in Birmania, esprimono le preoccupazioni sulla proposta di legge sulla "protezione della razza e della religione" che include quattro disegni di legge: sui matrimoni interreligiosi, sulle conversioni religiose, sulla monogamia e il controllo delle popolazioni. Queste bozze di legge non sembrano in linea con i trattati sui diritti umani in Birmania di cui la Birmania è parte, compresa la convenzione sulla eliminaizone di tutte le forme di discriminazione contro le donne e la convenzione sui diritti del bambino. La UE fa appello al governo birmano e al Parlamento perchè assicurino che tutta la legislazione adottata sia completamente in linea con le obbligazioni sui diritti umani della Birmania.Inoltre queste bozze di legge contengono norme che non sembrano essere coerenti con l'attuale transizione verso la riconciliazione nazionale ed una società democratica aperta. Siamo anche disturbati dai rapporti circa le molestie nei confronti dei gruppi della società civile e dei difensori dei diritti umani che hanno sollevato critiche rispetto a queste leggi. In questa occasione la UE esprime forti preoccupazioni in relazione alle azioni legali eccessive contro giornalisti e individui in una serie di casi non connessi ai disegni di legge. La UE continua a sostenere tutti gli sforzi effettuati dalla Birmania verso il rafforzamento del rispetto e della promozione dei dirittti umani universali e delle libertà fondamentali, in particolare il pieno godimento dei diritti umani delle donne e di coloro che appartengono alle minoranze, compresa la libertà di religione e di opinione. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/dichiarazione_della_ue_e_delle_ambasciate_degli_stati_membri_in_birmania/news?lang=it Mon, 19 Jan 2015 15:20:32 GMT af9d0a25b4ec4f098c55e3877d83cbbf Cittadini cinesi e birmani intrappolati nello Stato Kachin a causa di scontri tra esercito e insorgenti. sequestrati funzionari di polizia, persone senza documenti bloccate. i negoziati per la pace sospesi a settembre. 2015-01-19T09:03:23.4600000+01:00 Cittadini cinesi e birmani sono rimasti intrappolati nello stato Kachin al confine con il sud della Cina, a causa degli scontri armati tra l’esercito birmano e i ribelli del Kachin Independence Army (KIA). I cittadini cinesi comprendono minatori di miniere d’oro e taglialegna della miniera a cielo aperto nella città di Hpakant, la più grande per l’estrazione di giada. Un funzionario dei servizi ribelli ha dichiarato al Global Times, che le persone intrappolate hanno scarsità di cibo ed acqua e nessun sostegno medico. Un funzionario del consolato cinese ha dichiarato in un reportage televisivo, che il ministero degli esteri stava verificando il rapporto e che nessun cittadino cinese aveva chiesto assistenza. Il reportage sostiene che nel tentativo di interrompere il traffico illegale tra i due stati, la Birmania ha rafforzato la sua presenza lungo il Passo Kambaiti, al confine con la Cina. Secondo il Global Times, questa decisione potrebbe interrompere il transito di cinesi senza documenti, che vogliono rientrare in Cina. Alcune di queste persone potrebbero essersi nascoste in abitazioni locali o nella foresta dell’area, nota per il fiorente traffico illegale di giada verso la Cina. I dialoghi di pace tra i gruppi ribelli e il governo semi civile, iniziati nel 2011 dopo circa 50 anni di dittatura militare si sono interrotti a settembre scorso, senza alcun accordo. Il gruppo KIA ha imbracciato le armi nel 1961 ed è il secondo gruppo armato più grande della Birmania. Nell’ultimo periodo sporadici scontri armati sono iniziati a Phakant. Gli scontri sono iniziati tra 600 militari governativi, con armi pesanti ,e i militari del KIA. Alcune migliaia di persone sono rimaste intrappolate nel villaggio di Aungbarlay e tre funzionari di polizia sono stati portati via dal KIA e non sono stati rilasciati a causa degli scontri. Secondo la radio di stato e la TV, il KIA ha lanciato attacchi con granate e mine verso i punti in cui si concentra l’esercito distruggendo anche la stazione di polizia di Phakant. Inoltre il KIA ha incendiato e distrutto tre ponti sulla strada tra Moguang-Phakant bloccando il traffico. Il governo ha accusato il Kia di aver minato la pace e la tranquillità della regione allarmando le popolazioni a causa dell’incremento degli scontri. Un attacco è stato sferrato su un convoglio che trasportava il ministro dei trasporti U Kamann Du Naw. Una squadra del Kia ha sparato in aria sul convoglio e anche se il ministro è stato liberato e gli è stato concesso di continuare il suo viaggio, tre funzionari di polizia che scortavano il ministro sono stati presi in ostaggio con le armi e munizioni. Le autorità regionali hanno cercato di negolziare il rilascio dei tre ostaggi. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/cittadini_cinesi_e_birmani_intrappolati_nello_stato_kachin_a_causa_di_scontri_tra_esercito_e_insorgenti_/news?lang=it Mon, 19 Jan 2015 08:03:23 GMT f06820bdbecf428d8207ac24d337aba0 Gravissimi insulti del monaco nazionalista U Wirathu nei confronti della rappresentante ONU per i diritti umani alcune centinaia di monaci estremisti a Rangoon contro il riconoscimento dei diritti dei Rohingya e contro la posizione ONU 2015-01-19T08:52:16.6670000+01:00 Un gruppo di circa 500 monaci e laici guidati dal monaco oltranzista Wirathu e da Parmaukkha hanno marciato dalla Pgoda di Kyay Thon vicino alla Pagoda di Shwedagon alla township di Tamwe vicino al centro storico portando cartelli con scritto.: “ le decisioni ONU provocano problemi in Birmania e noi siamo contro”. Tra i manifestanti vi erano membri della Reta Nazionale Arakan, che ha condannato la richiesta ONU per il riconoscimento ai rappresentanti della cittadinanza alla comunità Rohingya nati nel paese. La manifestazione è stata organizzata in coincidenza con la conclusione della seconda visita nel paese di 10 giorni della rappresentante ONU Yanghee Lee. “ i diritti mani fondamentali non sono gerarchici, non c’è alcuna condizionalità ne uno sia sovrapposto ad un altro. Sono inalienabili” ha dichiarato la rappresentante ONU. “ voglio assicurare che in tutti i miei incontri con gli interlocutori governativi uso il termine Rohingya. I diritti dei Rohingya devono essere protetti, promossi e garantiti” ”A dicembre scorso l’Assemblea Generale ONU ha approvato una risoluzione non vincolate, scritta dalla UE, che chiedeva a Naypyidaw di estendere il diritto di cittadinanza ai Rohingya e di rimuovere le restrizioni di movimento imposte sulle popolazioni di questa etnia. La risoluzione chiedeva inoltre di indagare sugli abusi nei confronti dei diritti registrati nello Stato Arakan, di prevedere un equo accesso ai servizi essenziali e di garantire la riconciliazione tra le comunità buddhiste e mussulmane della regione. In un intervento durante la manifestazione nello stadio di Kyeikkasan nella township di Tamwe, il controverso monaco nazionalista Wiratu ha insultato la relatrice speciale ONU per i diritti umani in Birmania, Yanghee Lee, chiamandola “puttana” per i suoi presunti pregiudizi nei confronti della minoranza mussulmana Rohingya. “Abbiamo reso pubblica la nostra legge sulla protezione della razza, ma senza neanche averla studiata, questa cagna [in birmano: kaungma], continua a lamentarsi di come la legge violi i diritti umani. “ ha gridato di fronte a centinaia di sostenitori. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_monaco_nazionalista_u_wirathu_insulta_pesantemente_la_rappresentante_onu_per_i_diritti_umani/news?lang=it Mon, 19 Jan 2015 07:52:16 GMT 58ad69f3e11c4504ad1b46d7a753185b Il governo nega di non aver attuato il rapporto di Suu Kyi sulla miniera di Letpadaung continuano le tensioni sull'ampliamento della miniera 2015-01-11T17:29:17.8970000+01:00 9 gennaio 2015 MANDALAY —il comitato governativo incaricato della attuazione delle raccomandazioni parlamentari per la risoluzione dei problemi legati alla miniera di rame di Letpadaung ha respinto le critiche che lo accusavano di aver manomesso il progetto e di aver contribuito ai recenti conflitti nella divisione di Sagain. Il segretario del comitato Tin Myint ha dichiarato ai giornali in lingua birmana, che il comitato aveva attuato correttamente le raccomandazioni del comitato presieduto dalla Leader Aung San Suu Kyi che aveva presentato agli inizi del 2013 una relazione sulla miniera di rame gestita dai cinesi. “non è vero che il comitato sta attuando con scarsoimpegno le raccomandazioni previste dal rapporto. Il comitato ha attuato quanto previsto e sta lavorando per lo sviluppo della regione e delle popolazioni locali” ha riportato il quotidiano Myanma Alin dando anche la responsabilità di soggetti esterni per le tensioni in corso. “stiamo cercando di veriricare chi sono questi esterni, organizzazioni o attivisti che stanno incitando i contadini; le autorità stanno preparando delle denunce contro di loro. I recenti incidenti presso la miniera di Ltepadaung sono stti causati da questi soggetti esterni. Ha accusato Tin Myint. Il 22 dicembre le violenze sono scoppiate vicino alla miniera, quando i contadini hanno cercato di impedire ai lavoratori dell’azienda e alla polizia di delimitare e recintare le terre. Una donna di 56 anni Khin Win venne uccisa dalla polizia. La scorsa settimana, Suu Kyi ha criticato il comitato per la non corretta attuazione delle raccomandazioni decise dal rapporto, affermando che “il comitato ha attuato alcune raccomandazioni, ma non ha attuato pienamente tali raccomandazioni. A seguito dei violenti attacchi della polizia a un campo di proteste, avvenuti nel novembre 2012, il comitato di Suu Kyi aveva raccomandato che la cinese Wanbao e le autorià avrebbero assicurato un adeguo risarcimento ai contadini, prevenito gli impatti ambientali dei progetti e aumentate gli indennizzi per le comunità locali e il governo birmano. La Wanbao ha siglato un nuovo accordo con il governo e Union of Myanmar Economic Holding Ltd (UMEHL) di proprietà dei militari. Ciò al fine di attuare le raccomandazioni del rapporto e aumentare gli utili derivanti dalla miniera a favore del governo. Comunque il progetto minerario, una joint venture tra la Wanbao e la UMEHL, rimane fonte di conflitto tra i contadini e l’azienda, le cui operazioni sono tutelate dalle autorità locali. Centinaia di contadini hanno rifiutato le offerte di indennizzo per le loro terre e si sono rivoltati contro la confisca forzata delle terre e la rimozione del monastero buddista. Tin Myint, che ha preso la parola durante una conferenza stampa a Naypyidaw martedì scorso ha dichiarato che la confisca è stata legale e che era stata offerto un adeguato indennizzo ai contadini. “se la gente prende l’indennizzo o meno, questa terra fa parte del progetto ed è stata ottenuta legalmente attraverso u permesso di leasing industriale “ ha dichiarato, aggiungendo che 6782 acri erano già stati confiscati dall’inizio del progetto nel 2011. Le tensioni rimangono elevate vicino alla miniera nella Township di Salingyi e i contadini hanno dichiarato che le confische e le proteste stavano continuando. Win Htay del villaggio di Hse Tae ha negato la presenza di organizzazioni esterne che incitavano i contadini alla protesta. “quello che dichiara il comitato non è vero. Stiamo lottando da soli per i nostri diritti. Non c’è nessuno dietro a creare problemi.” Ha dichiarato. Secondo la rete dei giuristi, che fornisce un sostegno legale alle comunità locali colpite dal progetto, dozzine di contadini locali sono accusati delle recenti violenze e della resistenza contro l’ampliamento della violenza. “I locali sono stati accusati di aver rubato il filo spinato e di aver minato gli interessi della Wanbao. La denuncia è stata effettuata contro 50 persone, ha dichiarato l’avvocato Thein Than Oo che ha aggiunto che solo uno degli accusati ad oggi è stato informato ufficialmente delle accuse. Thein Thn Oo ha dichiarato che si era ancora in attesa di sapere se la polizia avrebbe iniziato una indagine sulla morte di una donna durante le rivolte . La famiglia di Khin Win ha presentato un primo rapporto informativo alla polizia di Salingyi il 3 gennaio. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_governo_nega_di_non_aver_attuato_il_rapporto_di_suu_kyi_sulla_miniera_di_letpadaung/news?lang=it Sun, 11 Jan 2015 16:29:17 GMT 8816b7a19c8449908a5a536eaff32028 Nomina per la prima volta di un Cardinale birmano: Mons. Charles Maung Bo Papa Francesco nomina il primo Cardinale birmano in segno di riconoscimento delle lunghe e profonde discriminazioni della Chiesa cattolica nel paese 2015-01-05T10:09:55.8970000+01:00 Tra le tante sorprese dell'elenco di nuovi cardinali annunciati oggi da papa Francesco spiccano due scelte molto forti compiute in Asia e in Oceania. La prima è quella di elevare alla porpora l'arcivescovo di Yangon, il salesiano Charles Maung Bo, che diventa così il primo cardinale in assoluto per il Myanmar. Nell'attenzione che Bergoglio sta dimostrando a tutta l'Asia questo gesto nei confronti dell'ex Birmania assume un significato del tutto particolare. Il Myanmar è infatti un Paese che sta vivendo una delicatissima transizione politica: nell'autunno del 2015 sono attese le elezioni politiche che dovrebbero segnare il punto d'arrivo della transizione avviata con la liberazione della premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. E in questo clima anche la piccola Chiesa cattolica - 750mila fedeli, intorno all'1,3% della popolazione, con una presenza particolarmente significativa fra le minoranze etniche - sta vivendo un momento molto importante: il 2014 è stato l'anno delle celebrazioni del quinto centenario dell'evangelizzazione, ma è stato soprattutto quello durante il quale il Myanmar ha avuto la gioia del suo primo beato, il catechista Isidoro Ngei Ko Lat, ucciso nel 1950 in odium fidei insieme al missionario del Pime padre Mario Vergara, anche lui oggi beato. La porpora all'arcivescovo Bo è dunque un ulteriore riconoscimento a una Chiesa che ha vissuto nel Novecento un martirio durissimo sotto il regime socialista birmano del generale Ne Win (che nel 1966 decretò anche l'espulsione di tutti i missionari stranieri entrati nel Paese dopo il 4 gennaio 1948, il giorno dell'indipendenza dagli inglesi). Le sofferenze non hanno piegato questa Chiesa, divenuta oggi un terreno molto fertile di vocazioni al sacerdozio. E lo stesso ormai prossimo cardinale Bo ne è un simbolo vivente: nato proprio nel 1948, ordinato sacerdote nel 1976, è arcivescovo di Yangon ormai dal 2003 (dopo aver guidato in precedenza le diocesi di Lashio e Pathein). Più volte in questi ultimi tempi è intervenuto per additare al Paese la via dell'unità e del superamento dei contrasti tuttora anche violenti tra le diverse etnie del Myanmar; l'unica strada per far sì che la fine della dittatura militare apra davvero la strada a una stagione di pace. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/nomina_per_la_prima_volta_di_un_cardinale_birmano_mons_bo/news?lang=it Mon, 05 Jan 2015 09:09:55 GMT 779652e942d94d44a6fbfb721c3bc0d9 le organizzazioni delle donne chiedono, inascoltate, cambiamenti alla Costituzione tutt'oggi forti sono le discriminazioni e le violenze contro le donne in Birmania 2014-11-22T08:33:45.3070000+01:00 Nel corso della Conferenza Pechino +20, tenutosi a Bangkok, le attiviste per i diritti delle donne, rappresentanti del governo e delle organizzazioni della società civile come pure gruppi di attiviste esiliate, hanno partecipato alla hanno aggiunto la loro voce allo spinoso dibattito sul cambiamento della costituzione. E hanno chiesto cambiamenti urgenti per promuovere la parità di genere. La conferenza ha effettuato una valutazione dei progressi realizzati negli ultimi 20 anni nei paesi asiatici per quanto riguarda l’empowerment delle donne e la eguaglianza di genere. Nyo Nyo Thin, una parlamentare di Rangoon ha dichiarato all’Irrawaddy che “ il rapporto del governo birmano che è stato condiviso nel corso della riunione di valutazione regionale è incompleto e solleva una serie di questioni legali e pratiche. Secondo Nyo Nyo Thin, il rapporto è stato presentato da un funzionario del Ministero degli affari sociali. “ non solo questo, il rapporto non riflette le condizioni attuali che la maggioranza delle donne birmane devono affrontare” Sia Nyo Nyo Thin che le altre attiviste che hanno partecipato hanno sottolineato che molti birmani, soprattutto nel governo non si rendono conto dell’ampiezza delle discriminazioni nei confronti delle donne in Birmania e hanno chiesto l’introduzione nella costituzione di misure temporanee speciali finalizzate a raggiungere la parità di genere. La Birmania ha sottoscritto nel 1997 la Convenzione ONU per la eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne.e la Costituzione del 2008 prevede specificatamente che “l’Unione non attuerà alcuna discriminazione nei confronti di nessun cittadino della Repubblica dell’Unione di Birmania, in base alla razza, nascita, religione, posizione ufficiale, status, cultura, sesso e situazione economica” . Ciò nonostante molte donne birmane continuano a subire discriminazioni sia nel mercato del lavoro o come vittime di abusi sessuali da parte di militari o molestie per la strada. Shwe Shwe Sein Latt, Direttrice di Pan Tee Eain e leader della Women’s Organization Network, ha chiesto la costituzione di un nuovo ministero per la parità di genere e l’empowerment delle donne, visto che il Ministero del welfare, oggi responsabile di tali problemi gestisce un cosi vasto ventaglio di responsabilità che la sua efficacia è ridotta. L’aumento della sensibilità sulle questioni di genere è un bisogno molto forte a tutti i livelli della società, dalla base alle organizzazioni della società civile ai burocrati governativi. Con il crescere della discussione sulla riforma costituzionale i gruppi di donne hanno fatto campagna per ottenere emendamenti che potrebbero proteggere e dare potere alle donne. Ma tali impegni non hanno ottenuto alcuna risposta da parte del comitato parlamentare incaricato di valutare gli emendamenti alla costituzione. “ da anni solleviamo la questione, ma non abbiamo mai ricevuto alcuna risposta. Cio nonostante continuiamo a inviare loro le nostre richieste”. La dichiarazione di Pechino, nota anche come Piattaforma di Azione è stata adottata nel 1995 e costituisce una cornice per la realizzazione della parità di genere e l’empowerment delle donne e delle ragazze” secondo il Comitato economico e sociale ONU per l’Asia e Pacifico. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/le_organizzazioni_delle_donne_chiedono_inascoltate_cambiamenti_alla_costituzione/news?lang=it Sat, 22 Nov 2014 07:33:45 GMT 8cc5d8f92e544617a07a6f8d4487a5f8 500° giubileo della Chiesa Cattolica in Birmania. A Rangoon decine di migliaia di persone 2014-11-22T08:34:21.3600000+01:00 RANGOON — La Chiesa Cattolica romana celebra la fine del suo cinquecentesimo anno di presenza in Birmania con numerosi eventi musicali e di danza. Decine di migliaia di persone da tutto il paese parteciperanno all’evento che terminerà domenica. Nella cattedrale di S. Mary venerdì sono risuonati gli inni provenienti da vari gruppi etnici arrivati per celebrare la loro religione. La più grande chiesa birmana ha ospitato oltre 1.500 persone mentre molte altre si sono riunite all’esterno. Secondo gli organizzatori oltre 30.000 persone provenienti dai vari stati etnici: Kachin, Chin, Karenni, Mandalay Mon, Bago, Shan e Sagaing parteciperanno alle iniziative. La Conferenza episcopale birmana ha iniziato le celebrazioni per il 500° giubileo il 24 novembre 2013, celebrazioni che si concluderanno domenica 23 novembre, con una serie di eventi. Il cattolicesimo è stato introdotto la prima volta dai marinai portoghesi nel 1511 ma l’anno giubilare non poté essere celebrato nel 2011 a causa della repressione delle minoranze religiose da parte dell’allora potere militare che ha promosso una identità nazionalista e buddista per molti anni. Con le riforme politiche degli ultimi anni si è dato più spazio ad alcune minoranze religiose e quindi la chiesa ha scelto di celebrare il giubileo quest’anno. Tra gli eventi vi saranno preghiere collettive la mattina e il pomeriggio e intrattenimenti musicali la sera. Gli spettacoli includono danze tradizionali da parte di alcune minoranze etniche. La domenica gli eventi si concluderanno con una preghiera nello stadio dello Thuwunna Youth Training Centre, che ha una capacità di 32.000 posti. Le celebrazioni si concluderanno con una danza della minoranza Kachin Manaw . L’Arcivescovo di Rangoon ha dichiarato che in Birmania vi sono circa 770.000 cattolici in 16 diocesi che rappresentano un quinto della popolazione cristiana che si stima sia intorno al 7% del totale della popolazione di circa 51 milioni. Si ritiene che in Birmania l’80% della popolazione si a di religione buddista, religione che ha a lungo dominato le istituzioni e l’esercito. Durante il regime militare le minoranze etniche e religiose sono state discriminate e perseguitate e questi problemi continuano per molti versi anche oggi. Il rapporto USA sulle libertà religiose 2014 colloca la Birmania tra i paesi peggiori per la libertà religiosa, in particolare a causa della persecuzione, appoggiata dallo stato dei mussulmani Rohingya nello Stato Arakan. Le minoranze cristiane come i Kachin, Karen e Chin da anni protestano contro la loro discriminazione e devono superare molti problemi quando cecano di aprire nuove chiese o organizzare seminari. Ciò nonostante i rappresentanti della Chiesa Cattolica hanno sottolineato le nuove aperture dalla riforma e sono stati in prima fila nella promozione del dialogo interreligioso e per la promozione della armonia religiosa. Il Ministro della Divisione di Rangoon Myint Swe è stato invitato agli eventi come pure altri leader nazionali del Buddismo Sangha e altri leader religiosi. Padre Mawyit segretario della associazione dei Vescovi Cattolici ha dichiarato che si è cercato di invitare Papa Francesco in Birmania ma, ha aggiunto, “ il papa non può venire in Birmania poiché è il capo dello Stato Vaticano e può venire in Birmania solo quando il Presidente del Myanmar lo inviterà e credo che ci potrebbero essere problemi nel garantire la sicurezza del Papa.” In sua vece parteciperà Padre Oswald Gracias, Presidente della Federazione della Conferenza dei Vescovi Asiatici. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/500_giubileo_della_presenza_della_chiesa_cattolica_in_birmania_/news?lang=it Sat, 22 Nov 2014 07:34:21 GMT 8846c698813541dd82b34e3ddd4ebe5a La Camera bassa non adotta il sistema elettorale proporzionale il sistama proporzionale non è conforme alla costituzione afferma lo Speaker Thura Swe Mann 2014-11-19T23:40:08.3500000+01:00 La Camera Bassa ha deciso di non adottare il sistema elettorare proporzionale perchè in contrapposizione con la costituzione. Il Portavoce della Camera Bassa Thura Shwe Mann aveva chiesto al Tribunale Costituzionale di verificare se gli otto sistemi elettorali presentati dalla commissione di revisione del sistema elettorale sono conformi alla costituzione, chiedendo dei suggerimenti. Thura Shwe Mann ha dichiarato: "alcuni parlamentari, incluso i rappresentanti dei partiti etnici, hanno scritto al portavoce per esprimere la loro opposizione nei confronti del sistema, prima che fosse presentato in parlamento per la discussione. Così ho provato di affrontare la questione correttamente con un incontro con i leader di partito ed altri parlamentari. Quando il parlamento ha iniziato a discutere la questione è iniziato un dibattito molto accesso. Ho apprezzato il duro lavoro di revisione della commissione per la presentazione al parlamento del rapporto sugli otto sistemi elettorali. 38 parlamentari sono intervenuti con contributi efficaci sul rapporto. Ora è tempo che il parlamento scelga il sistema elettorale. Credo che tutti i parlamentari debbano ricordare al presidente di interrogarsi se il sistema prescelto sia in linea con la costituzione. I parlamentari debbono rispettare e il valore delle posizioni delle popolazioni. Per questo lo Speaker ha inviato il 13 novembre una lettera al presidente del tribunale” ha aggiunto Thura Shwe Mann. Nella lettera si afferma che è stata costituita una commisisone per la revisione con l’obiettivo di definire un sistema elettorare adatto alla Birmania e a sostegno di ulteriori riforme democratiche. La commisisone ha proposto otto sistemi elettorali perchè fossero discussi in parlamento, chiedendo al tribunale di verificare se rispondono o meno alla costituzione. Il tribunale ha risposto allo Speaker affermando che il sistema proporzionale non è coerente con la costituzione. Sulle due opzioni, il First Past the Post (FPTP) e il sistema proporzionale (PR) suggeriti dalla commissione, la Camera Bassa ha deciso che il sistema attuale FPTP rimarrà immodificato, dopo che i parlamentari hanno votato per questo. "Dall’inizio abbiamo dichiarato che il sistema proporzionale non è coerente con la costituzione e siamo stati d’accordo che il Tribunale Costituzionale avrebbe dovuto decidere. Lo speaker ha anche detto che i parlamentari non dovrebbero violare la legge. Lo Speaker ha correttamente inviato la questione al tribunale perchè decidesse. Ed è chiaro che ha agito correttamente” ha dichiarato il parlamentare Win Mynt della Lega Nazionale per la Democrazia. La maggior parte dei parlamentari che rappresentano le minoranze etniche e la NLD si sono opposti al sistema proporzionale e recentemente hanno effettuato manifestazioni nazionale contro il sistema. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_cmera_bassa_non_adotta_il_sistema_elettorale_proporzionale/news?lang=it Wed, 19 Nov 2014 22:40:08 GMT 1cf2d47f2d2345929b4d58bf06905567 Pubblicato il primo rapporto sulla trasparenza delle aziende petrolifere in Birmania In vista della riunione del board dell'EITI che si terrà in Birmania. Un passo importante a livello globale 2014-10-10T08:58:22.6270000+02:00 La Birmania ospiterà la prossima settimana la riunione del board dell’ EITI (Extractive Industries Transparency Initiative) e Global Witness sta facendo pressioni sul governo perché, nel quadro delle procedure dell’EITI , dia priorità alla pubblicazione degli assetti proprietari delle imprese, in particolare di quelle che detengono concessioni nelle zone afflitte dal conflitto. Più della metà delle imprese petrolifere che hanno vinto i blocchi per l’estrazione di gas e petrolio hanno pubblicato dati sui loro assetti proprietari creando un precedente globale per le altre. Lo ha dichiarato Global Witness che recentemente aveva criticato il livello di segretezza che circonda da sempre il settore petrolifero birmano. La storica decisione è stata presa alla vigilia della riunione del consiglio internazionale dell’EITI l’organizzazione internazionale che si occupa di verificare il livello di trasparenza e corruzione di stati e imprese. “Nel mondo paesi come la Gran Bretagna, si sono impegnati a costituire registi proprietari, ma questa è la prima volta che vediamo pubblicati e disponibili alla verifica pubblica i dettagli relativi alla reale struttura proprietaria delle imprese” ha dichiarato alla Reuters Foundation Juman Kubba, analista presso il Global Witness. "Otto delle 15 imprese private birmane con una quota di maggioranza hanno fornito informazioni esaurienti,” ha dichiarato l’analista. "C’è ancora molto da fare, ma è stato un passo veramente importante, perché crea una base perché la Birmania e i suoi partner internazionali possano sviluppare ulteriori azioni e mostrare la loro serietà sulla questione della trasparenza”. Per decenni i depositi di gas e petrolio, i settori delle risorse idriche, del legno e minerario erano accessibili solo ad un pugno di imprese, molte delle quali legate o amiche dei potenti militari. Milioni di dollari d’introiti, provenienti dalla estrazione delle risorse naturali non sono state incluse e rese pubbliche nelle statistiche statali in uno dei paesi più poveri e corrotti al mondo. Molte delle risorse naturali si trovano nelle aree dominate dalle minoranze etniche e il loro sfruttamento ha alimentato anche il conflitto tra le forze governative ed etniche e altri gruppi armati. Sotto la giunta militare, che ha governato il paese per mezzo secolo vi era una scarsa verifica indipendente sui profitti o le uscite ma il governo semi civile nominato nel 2011 ha iniziato a cambiare questo modello. A giugno, Global Witness aveva dichiarato di aver trovato un elevato livello di segretezza e aveva lanciato l’allarme sul fatto che stante l’attuale situazione, molti degli introiti pubblici avrebbero potuto andare persi a causa della corruzione. All’epoca solo 13 imprese avevano risposto alle domande relative agli assetti proprietari. Da allora altre 15 si sono fatte avanti e 12 hanno fornito una piena informazione e Global Witness ha dichiarato di possedere una completa informazione su 17 aziende su un totale di 36 che hanno ottenuto le licenze. Ciò dimostra che le imprese private, se incentivate nel modo giusto, possono e vogliono rendere pubblici i nomi dei proprietari “ ha dichiarato Global Witness nel suo rapporto. Ciò nonostante sette aziende private ed 11 multinazionali non hanno reso pubblici i loro assetti proprietari e molto lavoro deve essere ancora fatto per affrontare il rischio corruzione. Tra queste aziende vi è la canadese Pacific Hunt, l’olandese CAOG s.a.r.l, l’indiana Olimax Energy, la tailandese Palang Solophon Offshore e le aziende birmane IGE, KMA e Young Investment Group. “in tutto il mondo i politici e gli imprenditori corrotti si nascondo dietro imprese segrete per rubare i profitti derivanti dal petrolio, dal gas o dai minerali” ha dichiarato Kubba in un comunicato. “ se la Birmania voltasse pagina rispetto ad una storia di corruzione e collusione nel settore delle risorse naturali, dovrebbe affrontare questo problema£ ha dichiarato. A luglio la Birmania è diventata un membro candidato all’EITI, uno standard internazionale secondo il quale i governi e le imprese concordano di relazionare sulla distribuzione dei profitti derivanti dalla estrazione delle risorse naturali. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/pubblicato_il_primo_rapporto_sulla_trasparenza_delle_aziende_petrolifere_in_birmania/news?lang=it Fri, 10 Oct 2014 06:58:22 GMT 36a120a0ef0d4fc98e0a3ec4e8fb9cc4 Firmato un controverso emendamento alla legge elettorale Con la sua approvazione i residenti temporanei non potranno costituire partiti 2014-10-08T13:35:34.1200000+02:00 Un controverso emendamento relative alla legge elettorale che vieterà ai cosiddetti “cittadini temporanei” la formazione o l’iscrizione a partiti politici. Il disegno di legge di modifica della legge di registrazione dei partiti politici è stato inviato al Gabinetto del Presidente il 26 settembre, dopo essere stato approvato da entrambi I rami del parlamento, ha dichiarato U Soe Myint, vice direttore generale dell’ufficio dell’Hluttaw a Nay Pyi Taw. Mentre il disegno di legge si applica a tutte le parti e le comunità religiose ed etniche del paese, è a tutti gli effetti parte di una battaglia più ampia sui diritti politici dei mussulmani nello Stato Rakhine, che si identificano con I Rohingya, ma sono ufficialmente considerati bengalesi. La prima proposta presentata nel 2013 da tre rappresentanti del Partito Nazionale Rakhine aveva lo scopo di revocare il diritto di voto e di organizzazione politica di cui godono tutti coloro che sono in possesso di documenti di identificazione temporanea, molto comuni nel nord dello Stato Kakhine, dove centinaia di migliaia di mussulmani sono stati forniti di schede bianche in sostituzione delle Citizen Scrutiny Cards Secondo la precedente versione della legge di registrazione dei partiti politici, a tutti i cittadini e "titolari di certificati temporanei" potevano fare domanda per costituire un partito politico, purché al momento della domanda avessero 15 membri Con la nuova legge, il partito avrà 90 giorni di tempo per iscrivere almeno 500 membri ammissibili se prevede di partecipare solo alle elezioni regionali, o 1000 membri per partecipare alle elezioni nazionali. Gli attivisti Rohingya e i parlamentari hanno dichiarato al Myanmar Times che la nuova legge rappresenta un tentativo di cancellare la rappresentanza politica delle loro comunità.. U Khin Maung Myint, membro di spicco del Partito Democratico Nazionale per lo Sviluppo - uno dei tre partiti politici registrati con una leadership che si identifica in quanto Rohingya - ha sottolineato come l'emendamento "faccia deragliare" ogni possibilità di riconciliazione tra musulmani dello Stato e buddisti. "Il Parlamento ha il potere di approvare questa legge, ma dovrà fare i conti con le conseguenze", ha detto. ammissibili. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/firmato_un_controverso_emendamento_alla_legge_elettorale/news?lang=it Wed, 08 Oct 2014 11:35:34 GMT bdc95b57d89e4e0b97ab4d29cab33352 Manifestazioni nel paese in occasione della Giornata internazionale per la Pace riconciliazione nazionale e affermazione dei diritti delle minoranze etniche e dello Stato federale 2014-09-22T08:38:56.8800000+02:00 Gli attivisti dell’organizzazione Generazione 88 e l’ala femminile dell’organizzazione Open Society e altre organizzazioni per i diritti delle donne hanno tenuto una manifestazione a Rangoon in occasione della giornata internazionale per la pace. Gli attivisti si sono radunati in un campo di calcio vicino all’ Hotel Bua Yeik Nyo. Molti sono arrivati indozzando magliette azzurre, il colore dei peacekeapers dell’ONU e hanno indossato bandane e sventolato cartelli con slogan come No alla Guerra e “ pari diritti per le donne”. Altri hanno lanciato messaggi che chiedevano al governo birmano di riconoscere i diritti per i gruppi etnici e l’urgenza della costituzione di uno stato federale. I manifestanti hanno dichiarato di essere molte centinaia da vari retroterra e hanno sfilato fino al parco centrale su lago Kandawgyi, cantando slogan e sventolando manifesti. Non sono stati riferiti arresti o incidenti. Un altro gruppo di attivisti per i diritti civili hanno organizzato una marcia per la pace a Rangoon sul sovrappasso di Hledan e un’altra lungo la strada di Kyeikkasan Pagoda. Le marce per la Pace guidate dai gruppi di donne si sono tenute anche in altre città in tutto il paese.a Bassein (Pathein) almeno un centinaio hanno manifestato mentre altre 700 manifestazioni si sono tenute per le strade di Sittwe, capitale dell’Arakan. Il giorno internazionale per la Pace si tiene dal 1981 il 21 settembre, quando la data è stata decisa da una risoluzione dell’Assemblea Generale ONU. L’evento nazionale durante la giornata vuole “onorare la cessazione di ostilità e di commemorare la giornata attraverso la sensibilizzazione e la formazione su questioni connesse alla pace” afferma l’ONU. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/manifestazioni_nel_paese_in_occasione_della_giornata_internazionale_per_la_pace/news?lang=it Mon, 22 Sep 2014 06:38:56 GMT 86052122fee346c1b25058acb247f8a6 opposizione degli abitanti di un villaggio sulla costa contro il taglio delle foreste di mangrovie il recupero delle terre per la costruzione di complessi alberghieri potrebbe causare forti effetti negativi in caso di disastri naturali 2014-09-16T20:43:45.1930000+02:00 RANGOON — gli abitanti del villaggio di Chaung Tha nella Divisione Irrawaddy si sono opposti al progetto di recupero delle terre che avrebbe significato la eliminazione delle foreste di mangrovie per permettere la costruzione di case lungo le spiagge del villaggio. Gli abitanti affermano che le mangrovie li hanno protetti dai disastri naturali, compreso a seguito del ciclone Manlar che aveva colpito la zona nel 2006. La foresta di mangrovie presa di mira si trova all’interno della striscia principale di spiaggia di Chaung Tha, luogo previsto per la costruzione di un complesso di alberghi. Nonostante le obiezioni, una azienda, la Sunlight sembra stia andando avanti con il progetto e ha già iniziato a tagliare le mangrovie su due acri e mezzo di zona acquitrinosa che dovrebbero essere recuperati. Il riempimento dei suoli è previsto per la fine del mese e i progettisti presumono di vendere i lotti residenziali di 40x60 piedi sui suoli recuperati. Se le mangrovie venissero abbattute i residenti temono una accelerazione dell’erosione delle aree intorno al villaggio a causa delle doppie maree. Lo scorso anno la Sunlight ha cercato di costruire un progetto abitativo su circa 15 acri di terra nella parte orientale di Chaung Tha, alla base della montagna di Daw Na. Gli abitanti dei villaggi hanno rigettato anche quella proposta e, secondo Aye Hlaing, presidente dell’NLD locale, attualmente il progetto è sospeso. Gli abitanti non sono contrari in linea di principio ai progetti, ma temono i loro impatti negativi di lungo periodo. “ Non vogliamo che si danneggi l’ambiente” ha dichiarato Aye Hlaing all’Irrawaddy”. “Chaung Tha subisce la bassa e l’alta marea. L’acqua arriva sino al luogo che dovrebbe essere recuperato e le acque ristagnano li per circa sei ore a marea. “Una volta tagliate le mangrovie, l’acqua arriverebbe all’interno del villaggio e il villaggio ha aree acquitrinose, quindi anche le strade subirebbero dei danni”. La proprietà della foresta di mangrovie è suddivisa tra gli abitanti del villaggio e il ministero delle foreste. Nella zona vengono coltivati anche alberi di palma Nipa e alcuni pescano pesci e granchi nelle acque delle zone acquose. Hin Bi, proprietario del Sunlight ha dichiarato all’Irrawaddy che i piani di sviluppo sarebbero del tutto positivi per la comunità. “il valore della regione aumenterebbe e si svilupperebbe a seguito dei progetti perché la gente comprerebbe i lotti e costruirebbe delle case”. Maung Maung Than, il coordinatore birmano del Center for People and Forests (RECOFTC), una ONG internazionale, ha affermato invece che l’integrità della costa di Chaung Tha sarebbe messo a rischio se il progetto continuasse. “Un acro o due di mangrovie può avere un forte impatto” . Maung Pu, un abitante del villaggio e un funzionario della comunicazione del gruppo Generazione 88 e di Open Society, pur ammettendo che i progetti della Sunlight porterebbero ad un aumento significativo del valore delle terre ritiene che “la sparizione delle foreste di mangrovie può ridurre la proteione dai disastri naturali come la tempesta di Marlar per gli abitanti dei villaggi che comprendono da 3.000 a 4000 famiglie”. “il prezzo delle terre, che oggi è circa 2.580$, quadruplicherebbe una volta che le zone acquitrinose venissero riempite. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/opposizione_degli_abitanti_di_un_villaggio_sulla_costa_contro_il_taglio_delle_foreste_di_mangrovie/news?lang=it Tue, 16 Sep 2014 18:43:45 GMT 6c8564053c6a4450a2d3555597e069a8 I partiti discutono le linee di fondo del dialogo politico 54 partiti hanno discusso le linee del dialogo politico in assenza del partito di governo UNDP e di quello dell'opposizione NLD 2014-09-15T08:31:12.2370000+02:00 Oltre 50 partiti politici hanno effettuato colloqui preliminari su un unico testo quadro per il dialogo da discutere dopo la firma dell’accordo di cessate il fuoco. I colloqui tenutisi presso il Green Hill Hotel di Yangon nel corso del weekend sono stati organizzati dalla Federazione delle Associazioni delle nazionalità, (NBF). 54 partiti hanno preso parte all’incontro, ma il partito di governo Union Solidarity and Development Party (USDP), il partito di opposizione National League for Democracy (NLD) e altri partiti, membri dell’alleanza Unita delle Nazionalità (UNA), non hanno partecipato. Sai Aik Paung, del Partito Democratico delle Nazionalità Shan ha dichiarato: “ stiamo negoziando i comportamenti ed i principi per un quadro politico e di pace e tutti i partiti etnici hanno bisogno di avere lo stesso atteggiamento e opinione. Non pensiamo che la pace possa essere costruita dall’ UPWC (Union Peace-making Work Committee) e l’NCCT (National Ceasefire Coordination Team). Dobbiamo lavorare tutti insieme per assicurare che l’intera Unione sia pacificata. Questo è il motivo per il quale abbiamo organizzato questo evento. Ciascun partito ha espresso la sua opinione sul processo di pace e il primo giorno è stato concordato un testo per un quadro per il dialogo politico. Il Dr Aye Maung del Rakhine National Party ha sostenuto: “ci sono così tanti partiti politici. con sole 17 persone si può formare un partito politico e non si può dire che un partito politico rappresenti un gruppo o una comunità etnica.” Anche se l’NBF ha organizzato l’evento, non ha discusso il testo per il dialogo politico ma ha solo verificato le posizioni dei partititi politici. Il Dr. Aye Maung ha proseguito: “ l’NBF dovrebbe definire la sua posizione sul dialogo politico. Se lo facesse le scelte dei partiti politici sarebbero più veloci. L’NBF è un gruppo molto forte. Dodici partiti legati all’NLD stanno definendo separatamente i contenuti del dialogo politico. Ritengo che la linea del governo sia quella di prendere tempo”. Il governo e i gruppi etnici stanno delineando le linee ed i principi per il dialogo politico da discutere dopo il processo sul cessate il fuoco. Anche la a Federal Democracy Alliance (FDA) e l’ UNA stanno scrivendo le loro posizioni. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/i_partiti_discutono_le_linee_di_fondo_del_dialogo_politico/news?lang=it Mon, 15 Sep 2014 06:31:12 GMT 7fdef670bde949859396907ddbf0d756 La mancanza di lavoro e sicurezza oltre alla istabilità sono all'origine dell’esodo, ha dichiarato Aung San Suu Kyi. la disoccupazione, i bassi salari e l'insicurezza politica alla base della emigrazione e fuga in altri paesi 2014-09-15T08:19:18.2070000+02:00 La mancanza di lavoro e sicurezza oltre alla istabbilità politica stanno causando ancora la fuga delle persone dal paese, ha dichiarato venerdì ai giornalisti Aung San Suu Kyi, presidente della lega Nazionale per la Democrazia durante una pausa della 11° sessione del Parlamento. “Per farla breve, non c’è sufficiente lavoro in questo paese; nessuna sicurezza ne stabilità politica. Queste questioni aumentano il problema dei migranti e rifugiati(che vanno in altri paesi). Non possiamo aspettarci di superare questi problemi dal giorno alla notte. Neanche il governo può risolverli da solo. L’intero paese dovrebbe e dovrebbe avere il diritto a prendere parte a questo processo!” ha dichiarato la Lady. Durante la sessione i funzionari dei ministeri del lavoro, degli interni e degli esteri hanno discusso il problema dei migranti e dei rifugiati che sono rifugiati nei campi in Thailandia. Il vice ministro del lavoro Htin Aung ha dichiarato che dal 2011 ad oggi le agenzie per l’impiego hanno fornito 1.2 milioni di opportunità del lavoro. “ stiamo cercando di dare opportunità di lavoro ai migranti quando rientrano”. Ha dichiarato durante la sessione. Alcuni parlamentari hanno dichiarato che i rimedi dei ministeri per contrastare l’esodo della gente verso altri paesi è stato flebile. La parlamentare Nann War Nu ha dichiarato: “scommetto che ci siano molti che vorrebbero tornare nel loropaese, ma il paese è pronto ad avere cura di loro? Hanno un reddito in un paese straniero che è il doppio di quanto la gente è pagata nel nostro. Come può il nostro governo cercare di fornire loro un lavoro ben retribuito? “ ha continuato” specie la maggior parte deirifugiati che sono fuggiti all’estero visto che il loro paese non poteva garantire loro la sicurezza e la stabilità.” Un altro parlamentare Than Oo ha aggiunto: “oltre ai connazionali che vivono nei campi rifugiati all’estero, in quei paesi ce ne sono altri che si identificano come birmani e la percentuale ‘ del 50%. Se dovessimo far tornare i nostri connazionali dovremmo valutarli attentamente.” http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_mancanza_di_lavoro_e_sicurezza_oltre_alla_istabilita_sono_all_origine_dell_esodo_ha_dichiarato_aung_san_suu_kyi_/news?lang=it Mon, 15 Sep 2014 06:19:18 GMT dbe74a35427f4ca086cfcb88a05c9cb4 Censimento 2014. Presentati i risultati parziali valutazioni discordanti sulla rappresentazione delle minoranze etniche e religiose 2014-09-11T08:49:43.0570000+02:00 Presentati i primi risultati del censimento Il ministro birmano per l’immigrazione e la popolazione U Khin Yi ha annunciato il 30 agosto in una conferenza stampa i risultati provvisori del censimento. Secondo il censimento, durato 12 giorni ed iniziato il 29 marzo 2014, popolazione emerge il dato di una popolazione pari a 51.419.420 milioni di cui 50.313.067 sono state quelle intervistate e 1,206,353 sono quelle che si stima vivano nel Nord dello Stato Rakhine, negli stati Kachin e Kayin che non sono stati inclusi nel conteggio. La popolazione è composta da un numero maggiore di donne (26.59 milioni) che di uomini (24.82 milioni). Le famiglie sono pari a 10,889,348 con una media di 4.4 componenti. La popolazione urbana è pari a 14,864,119 persone o al 29.6% del totale della popolazione. Il Fondo Onu per la Popolazione ha rilasciato contemporaneamente un sommario di nove pagine sui risultati del referendum. U Khin Yi ha dichiarato che il censimento non ha incluso tutte le famiglie o la popolazione di tre distretti, di Maungdaw, Mrauk U e Sittway, dello Stato Rakhine e non è stato possibile in 25 villaggi nello Stato Kachin. Per alcuni villaggi della Township di Hpapun il quartier generale della KNU di quelle zone ha fornito un calcolo indicativo delle famiglie e delle persone per sesso. Il Ministro dell’Unione, che è anche il Presidente della Commissione Centrale per il Censimento, ha affermato che dovendo dare un voto alla qualità dell’esercizio questo è pari a 7.5 su 10 e alcuni osservatori hanno affermato che questo censimento è tra i migliori che monitorato. I risultati principali del censimento verranno pubblicati a maggio 2015 e verranno seguiti da rapporti tematici pubblicati a partire dal novembre 2015. Durante i 12 giorni in cui si è svolto il censimento è stata conteggiato il 98% della popolazione presente entro i confini del paese. Il censimento precedente si era tenuto nel 1983. Ma i criteri utilizzati per la effettuazione del censimento sono stati molto contestati soprattutto da alcune organizzazioni delle minoranze etniche in quanto la sua impostazione non permette di fotografare con esattezza la composizione etnica della popolazione. E questo secondo le critiche sarebbe stato frutto di una scelta. Inoltre il censimento ha escluso la popolazione Rohingya . La popolazione birmana è composta da numerosi gruppi etnici e linguistici. Alcuni gruppi sono in particolari regioni come la comunità Shan della provincia Shan, la comunità Kachin della provincia Kachin, e la comunità Karen della provincia Karen. Queste popolazioni vengono chiamate in lingua birmana: taingyinthar (letteralmente figli di divisioni geografiche). Ulteriori sub divisioni sono frutto di clan, villaggi, lingue o gruppi religiosi o altri criteri. Quindi moltissime persone si identificano con più di una identità. Per esempio un etnico di etnia Kachin potrebbe essere anche un Maru’ o un ’Rawang’ secondo il suo gruppo religioso. A questo si devono sommare gli effetti delle migrazioni interne e i matrimoni interetnici che hanno mischiato varie identità etniche e portato alla formazione di identità percepite. Un Karen per nascita potrebbe non identificarsi come Karen ma con una identità acquisita dal matrimonio o dalla provincia in cui risiede, generando appunto una identità percepita. I bambini nati da persone di diversi gruppi etnici potrebbero identificarsi come appartenenti ad entrambi i gruppi e o nella regione in cui vivono. Il censimento 2014, non ha fotografato la complessità rappresentata dalla società birmana o l’ha semplificata eccessivamente. Il questionario consente ad una persona di scegliere una sola identità etnica, generando confusione e risentimenti. Con conseguenti implicazioni politiche perché molti sostenitori delle organizzazioni etniche potrebbero scegliere dei sottogruppi etnici con conseguente indebolimento delle rappresentanze politiche etniche. Il questionario, come quello del censimento del 1983 identifica 135 “taingyinthar” e ogni gruppo è diviso in ulteriori categorie, ma vari gruppi etnici senza alcun collegamento sono stati messi insieme sotto un unico gruppo etnico. Per esempio nelle province Shan alcuni gruppi etnici come i Palaung, Lahu e Intha sono indicati come sottogruppi dell’etnia Shan, anche se non sono simili a loro o tra di loro. Questa iper -semplificazione ha creato molte tensioni. Inoltre, l’attuale conflitto nelle province Shan e Kachin ha impedito lo svolgimento del censimento nello stato Kachin e in parte delle province Shan. Numerosi gruppi non etnici, come i Mussulmani Panthai, i Gurkha, di origine indiana e coloro che hanno vissuto per secoli in Birmania e rappresentano un numero elevato di persone non sono identificate nel questionario. Pertanto hanno dovuto registrarsi sotto altre categorie o secondo il paese di origine. Lo stesso vale per i Rohingya. A marzo scorso il governo ha annunciato il divieto di utilizzo del termine ‘Rohingya’ e ha costretto queste popolazioni ad identificarsi nel formulario come “bengalesi”. Questa scelta ha impedito ai Rohingya di identificarsi, ma ha anche raccolto le indicazioni dei buddhisti radicali che chiedevano che i Rohingya non dovessero essere inclusi nel censimento. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/censimento_2014_presentati_i_risultati_parziali/news?lang=it Thu, 11 Sep 2014 06:49:43 GMT f6cda36297da418d99037135a2fddb23 Approvata la circolare della Myanmar Industrial Commission sui settori che devono sottostare a restrizioni 2014-09-11T10:53:55.8300000+02:00 La MIC ha recentemente approvato tre circolari riguardanti importanti aspetti connessi agli investimenti esteri: la circolare 49/2014 che indica i settori chiusi o parzialmente aperti agli investimenti esteri. La Circolare 50/2014 che indica in quali settori gli investimenti devono effettuare un Rapporto di valutazione di impatto ambientale, con relativa notifica e la Circolare 51/2014 che indica quai investimenti non usufruiscono di esenzioni dalla tassazione commerciale e doganale . La Circolare 49 del 14 agosto 2014. sostituisce la Circolare 1/2013: Classifica dei tipi di attività economiche e diverrà uno dei documenti che gli investitori dovranno consultare preventivamente in modo da verificare se l'investimento è soggetto ad autorizzazione regolamentare. Nonostante si debba riconoscere che la MIC ha ridotto in modo considerevole la lista, non si deve sopravvalutare l'importanza di tali decisioni perchè, sulla base della vecchia regolamentazione, vi è molta differenza tra quanto si dice di poter fare e la realtà. alcuni investitori in pratica si sono trovati nella situazione in cui i ministeri hanno rifiutato di appoggiare investimenti che in pratica erano considerati approvabili secondo la circolare. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/approvata_la_circolare_della_myanmar_industrial_commission_sui_settori_che_devono_sottostare_a_restrizioni/news?lang=it Thu, 11 Sep 2014 08:53:55 GMT 7d1b32d59092478b9bb4fbdbdab7deb8 Decifrare il Processo di pace nel Myanmar. Una guida di riferimento 2014 Il quadro puntuale dello stato dei negoziati. Tabelle, immagini sui protagonisti, luoghi, conflitti, oppio, tensioni religiose, gruppi etnici armati. esercito 2014-09-14T09:32:23.7170000+02:00 Nel 2013, il processo di pace ha avuto un andamento altalenante e in alcune aree del paese i conflitti rimangono aperti, anche se sono registrati sviluppi nei dialoghi per la pace. L’impegno alla pace da entrambe le parti e la volontà di accettare i compromessi con l’ammorbidimento delle richieste, ha garantito l’avanzamento dei negoziati e il completamento, quasi definitivo, di un testo di accordo per il cessate il fuoco. Dopo due anni di dialoghi cominciati all’inizio dell’insediamento del nuovo governo, la strategia negoziale ha avuto una maturazione da entrambi i lati, che hanno deciso di iniziare i colloqui a partire dai punti condivisi prima di affrontare questioni più sensibili connesse agli affari politici e militari. La storica conferenza tenutasi agli inizi di novembre a Laiza che ha riunito tutti i gruppi armati (Non State Actor Groups NSAG) per discutere una bozza governativa, ha rappresentato una svolta nel rafforzamento delle posizioni negoziali dei gruppi etnici armati. Il Nationwide Ceasefire Coordination Team (NCCT) è stato creato come gruppo negoziale per la gestione di tutti i negoziati per conto dell’NCA con il team del governo. Invece dei piani governativi iniziali di negoziare il cessate il fuoco singolarmente per ogni gruppo, si è scelto di lavorare per la firma di un unico testo tra tutti i gruppi. Per superare le resistenze da parte di molti gruppi a firmare il cessate il fuoco prima del completamento del dialogo politico i rappresentanti dei gruppi etnici hanno accettato una bozza governativa che include l’agenda dei colloqui politici con l’NCA. Ciò aiuta a garantire la continuazione dei negoziati verso la desiderata autodeterminazione dopo la firma. La risposta positiva presentata alla seconda conferenza a Law Khee Lar (20-25 January 2014) la creazione di un comitato congiunto governo NSAG di elaborazione della bozza di cessate il fuoco e le frequenti riunioni con i rappresentanti del governo segnalano che le due parti si stanno avvicinando alla firma di un accordo nazionale di cessate il fuoco, anche se l’avvicinarsi dell’accordo comporta il continuo rimandare la data della firma. I i punti per il reintegro dei gruppi armati e l’assistenza alle comunità colpite dal conflitto, definiti con l’accordo a livello nazionale e statale della fine del 2011, hanno fatto giù dei passi in avanti sostenendo l’insieme del movimento per la pace, come la legalizzazione dei gruppi armati, la costruzione della fiducia, i diritti delle nazionalità etniche e la ricollocazione. L’assistenza da parte della comunità internazionale ha giocato un ruolo cruciale a sostegno della attuazione di questi ”dividendi di pace ma deve evitare che si ignorino le questioni politiche chiave che continuano a guidare il conflitto. I miglioramenti nella vita quotidiana registrati nelle comunità che hanno vissuto il conflitto è un chiaro segno dei miglioramenti realizzati. Ma se non si risolveranno le questioni politiche connesse con l’autodeterminazione molti rimarranno scettici per quanto riguarda la sincerità del governo e temono il ritorno al conflitto. Nonostante i grandi sviluppi sul fronte dei negoziati di pace, il persistente ed elevato livello di conflitto negli Stati Shan e Kachin sono causa di preoccupazione. I rapporti dei gruppi armati non statali indicano che la continuazione delle politiche aggressive dell’esercito del Myanmar con l’obiettivo spazzarli via produce il mantenimento della sfiducia sia verso il governo che verso l’insieme del processo di pace. La violenza comunale che è iniziata nella parte occidentale dello stato Rakhine nel 2012 si è diffuso in tutto il paese e, come dimostrato dalla crescente popolarità del ha causato una rapida crescita del radicalismo religioso, come dimostrato dall’aumento della popolarità del movimento buddhista 969. La violenza in corso legata al conflitto etnico e comunale ha prodotto solo nuovi rifugiati interni e ha impedito il ritorno di quelli già esistenti ma minaccia di rallentare o di cancellare le riforme positive fatte nel paese. L’aumento della produzione di oppio e del suo commercio è un altro dei risultati contraddittori del processo di pace. Molto deve essere ancora fatto per capire e affrontare alla radice le cause politiche che alimentano questi conflitti. Con l’aumento della integrazione nella comunità internazionale attraverso la presidenza dell’ASEAN nel 2014 il Myanmar è sempre più entusiasta nella volontà di superare i danni provocati da decadi di lunghi conflitti e adeguarsi agli standard internazionali. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/decifrare_il_processo_di_pace_nel_myanmar_una_guida_di_riferimento_2014/news?lang=it Sun, 14 Sep 2014 07:32:23 GMT 051f99757ddf4e8a88e1d880378acc50 Rohingya, i figli di un dio minore 'Pulizia etnica' dei musulmani in Myanmar. Intervista a Phil Robertson (HRW) e pareri ONUrighi 2014-09-12T18:35:20.2800000+02:00 Rohingya, i figli di un dio minore 'Pulizia etnica' dei musulmani in Myanmar. Intervista a Phil Robertson (HRW) e pareri ONU Francesca Lancini Giovedì 11 Set 2014, 16:37 Neonati morti per fame. Bambini con addomi gonfi, labbra disidratate e infezioni cutanee. Maschi, di ogni età purché in forze, costretti a lavorare come schiavi nelle fabbriche di mattoni. Donne al capezzale dei famigliari malati. Questo accade in Myanmar ai Rohingya, popolazione musulmana di lingua bengalese che da mezzo secolo subisce discriminazioni e dal 2012 è bersaglio di attacchi da parte dei fondamentalisti buddisti. Le immagini diffuse dai media più autorevoli, come 'Time' e 'Bbc', svelano l’aspetto più preoccupante del percorso intrapreso dall’ex Birmania verso la democrazia. Ad aggravare la situazione, tra febbraio e marzo, l’espulsione di MSF (Medici Senza Frontiere) e la limitazione dell’intervento di Ong e agenzie umanitarie: i più vulnerabili hanno cominciato a spegnersi per patologie banali, mentre gli affetti da tubercolosi, malaria e Aids sono stati ridotti in agonia. L’escalation di violenze organizzate è iniziata nel 2012, a un anno dall’instaurazione di un governo civile eletto - almeno formalmente - e due dalla liberazione della leader per la democrazia Aung San Suu Kyi. Nello Stato Rakhine (ex Arakan) è esploso un conflitto settario, con interi villaggi rasi al suolo, centinaia di morti e decine di migliaia di persone in fuga. Molti esuli musulmani si sono diretti verso il Bangladesh, di cui parlano la lingua, ma che a sua volta li respinge da decenni. Come contemporanei 'figli di un dio minore', i Rohingya non godono di alcun diritto. In questo ennesimo intrico birmano, però, attivisti e operatori umanitari non si arrendono. Pierre Peron, portavoce dell’UNOCHA (Ufficio ONU per il Coordinamento degli Affari Umanitari) ogni mese si reca a Sittwe, capitale del Rakhine. A 'L’Indro' racconta: "Dall’inizio della crisi fra le due comunità, oltre 310mila persone hanno bisogno di assistenza. Si devono trovare delle soluzioni a lungo termine per 137mila sfollati e altri 100mila individui colpiti dal conflitto che hanno trovato riparo nei villaggi più isolati". Peron ricorda quanto sia complicato l’intervento delle organizzazioni internazionali dopo gli attacchi dello scorso marzo contro le loro sedi. Costrette a lavorare nel perimetro del quartiere meridionale di Sittwe, continuano a sperare in un’estensione dei loro margini di movimento. Per ora è rimasta inascoltata la denuncia della coordinatrice Onu per le emergenze, Kyung-Wha Kang, accompagnata nei campi dallo stesso Peron a giugno: «Mai vista una tale sofferenza». Intanto, l’operato delle Nazioni Unite e, in particolare, del suo UNFPA (Fondo ONU per la Popolazione) è stato criticato per aver collaborato a un censimento che ha escluso 800mila Rohingya. L’UNFPA risponde a 'L’Indro' di aver tentato di evitare questa lacuna. Non essendoci riuscito, avrebbe proposto al governo birmano altre opzioni tecniche per registrare le comunità musulmane. La questione è in sospeso. Ultima controversia, in ordine di tempo, quella legata al diktat governativo di non usare il termine Rohingya: "La nostra posizione è in linea con il principio che ogni minoranza ha diritto ad auto-identificarsi", spiega Peron. "Tuttavia, è una faccenda delicata. Lo staff sul posto può decidere di non usare questa parola per evitare ulteriori divisioni, accrescere i comportamenti estremi o condizionare le possibilità di intervento". Non condivide tali giustificazioni Phil Robertson, vice-direttore della divisione Asia di HRW (Human Rights Watch), che vive in questo continente da vent’anni. Raggiunto da 'L’Indro' a Bangkok, ha accettato di rilasciare questa intervista esclusiva, entrando nel merito degli argomenti più sensibili. Per HRW, l’osservatorio sui diritti umani nato in tempo di Guerra Fredda (1978) e con quartiere generale a New York, non ci sono dubbi: nel Rakhine e in altre zone del Myanmar si sta consumando una 'pulizia etnica' e sono stati commessi 'crimini contro l’umanità'. L’ultimo rapporto dell’organizzazione, «Two Years with No Moon: Immigration Detention of Children in Thailand», firmato dalla collega di Robertson, Alice Farmer, parla di migliaia di bambini incarcerati ogni anno nelle prigioni tailandesi. Questa è la drammatica conferma che da una crisi ne possono nascere altre: molti piccoli migranti e richiedenti asilo provengono dalle zone del Myanmar non ancora pacificate, con un picco di arrivi nel 2013, dopo i fatti tragici del Rakhine. Vice-Direttore Robertson, come fuggono questi bambini? I confini tailandesi con la Birmania, la Cambogia e il Laos sono un colabrodo. Migliaia di chilometri senza controlli. I bambini di questi tre Paesi accompagnano i loro genitori in cerca di lavoro. Quando le guardie di frontiera li catturano, finiscono in centri di detenzione per un periodo di diversi giorni o diverse settimane, prima di essere deportati nella loro terra di provenienza. Al contrario, i piccoli richiedenti asilo che arrivano da Paesi non confinanti possono incontrare più ostacoli perché, se catturati, non possono essere rimandati indietro. Restano in carcere per un periodo indefinito, a meno che non si auto-finanzino la deportazione oppure ottengano asilo in un Paese terzo. Ovviamente, se tornassero a casa, sarebbero perseguitati. Ci può fornire un quadro più aggiornato possibile delle condizioni dei Rohingya? La situazione continua a peggiorare. I Rohingya sono rinchiusi in campi per sfollati, dove non hanno accesso a cibo adeguato, cure mediche o altri servizi; oppure vivono in villaggi remoti circondati dalle forze di sicurezza e dalle comunità ostili di etnia Arakan (rinominata dalla giunta militare Rakhine negli anni Settanta, ndr.) che impediscono loro di muoversi liberamente e di procurarsi i mezzi di sussistenza, allevando animali o pescando. Poiché non sono considerati cittadini, non hanno diritti e restano in balia di nuove violenze. L’espulsione di Medici Senza Frontiere, ordinata dal governo birmano, li ha privati delle uniche cure disponibili per i gruppi più isolati e vulnerabili: adulti e bambini Rohingya, dunque, stanno continuando a morire per disturbi che potevano essere guariti senza problemi sei mesi fa. Inoltre, le proposte fatte dagli Arakan, di ghettizzare ulteriormente i Rohingya in zone ristrette, aggraverebbero le sofferenze e le privazioni cui sono sottoposti. E’ plausibile che non possano essere cittadini come sostiene il governo? I Rohingya non sono inclusi all’interno dei 135 gruppi etnici riconosciuti dalla legge sulla cittadinanza del 1982. Di conseguenza, non è concessa loro automaticamente la cittadinanza. Piccoli gruppi possono ottenerla attraverso un processo contorto che riconosce il loro essere stati cittadini prima del 1982. Ma provarlo è impossibile: queste persone senza documenti dovrebbero dimostrare di essere state presenti nello Stato Arakan prima del 1823, quando i colonizzatori britannici se ne andarono. Cosa dovrebbe fare il governo? Amnesty International riporta, come voi, che le autorità locali non hanno fermato le violenze o addirittura vi hanno preso parte. Il governo dell’Unione dovrebbe promuovere il dialogo e la riconciliazione tra i due gruppi, indagando e denunciando chiunque, Arakan o Rohingya, intenda alimentare l’odio etnico e istigare alla violenza. Deve garantire protezione effettiva ai Rohingya dalla polizia e dalle autorità locali che in passato hanno commesso abusi o ne sono state complici. Siete riusciti a stabilire un dialogo con le autorità dello Stato Arakan e con quelle governative? Quando la nostra delegazione, nel febbraio scorso, ha incontrato il presidente birmano Thein Sein, il nostro direttore esecutivo Ken Roth ha sollevato il problema degli abusi contro i Rohingya ed esortato il governo a riconoscere i responsabili di pulizia etnica e crimini contro l’umanità. Malgrado le nostre pressioni, il governo dell’Unione (il Myanmar è composto da sette Stati e sette Divisioni, ndr.) non ha fatto nulla. E con Aung San Suu Kyi, che non ha condannato apertamente le violenze e che ha negato una 'pulizia etnica', avete avuto contatti? No, nessuno. L’attivista e accademico birmano, Maung Zarni, ha parlato di 'genocidio' e 'neo-nazismo buddista' con riferimento al movimento estremista 969. Non è il solo, tra l’altro. Che cosa pensa di queste definizioni? «Genocidio» è un termine di diritto stabilito dai trattati internazionali. Abbiamo valutato che gli abusi contro i Rohingya non hanno raggiunto la soglia del genocidio. «Nazismo»? Sembra che a Zarni piaccia usare etichette, ma a noi no. Ogni indagine accurata della situazione dimostra che c’è stata una pulizia etnica e che ci sono stati crimini contro l’umanità, già abbastanza gravi da motivare un interessamento internazionale. Qual è il ruolo dei monaci buddisti nelle violenze? Esiste un gruppo di monaci radicali e ultra-nazionalisti che vogliono influire su politiche e leggi per proteggere la Birmania e il Buddismo. Questi ultimi ritengono che i principi della razza birmana e della religione buddista siano minacciati dai musulmani. Hanno giocato un ruolo centrale incitando e partecipando alle violenze settarie nel 2013 e durante quest’anno A fine agosto sono stati diffusi i risultati provvisori del primo censimento birmano dal 1983. Si conta che la popolazione del Myanmar è di 51 milioni di abitanti (9 milioni in meno rispetto ad allora), anche se non sono stati considerati almeno 800mila Rohingya. Il censimento ha peggiorato una situazione già seria. L’UNFPA e il governo non hanno capito che le domande sulla razza e la religione creano divisioni e sono pericolose. Come ha appreso gli ultimi annunci di rimpatrio dei rifugiati Rohingya dal Bangladesh al Myanmar? Le autorità bengalesi annunciano rimpatri ogni volta che incontrano i funzionari birmani, ma non accade mai niente. Più presumibilmente, il Bangladesh potrebbe obbligare alcuni Rohingya a ritornare contro la loro volontà. Gli esponenti della comunità internazionale stanziati a Dacca devono pretendere dal governo che nessuno sia rimpatriato con la forza. Sempre di recente, il governo birmano ha ordinato alle organizzazioni internazionali di non utilizzare il nome Rohingya. Le Nazioni Unite si stanno adeguando. Fino a che punto si può arrivare a compromessi in Myanmar? Le Nazioni Unite non dovrebbero accettare questo compromesso, ma continuare a chiamare i Rohingya con il nome che si sono scelti per se stessi. L’incapacità dell’ONU di farlo è vergognosa. Dovrebbe essere condannata senza remore come un vile inchino alla fallace narrativa del governo su queste genti. La situazione è così intricata che sembrano non esserci spiragli. Da dove partire per sbrogliarla? Dobbiamo impegnarci affinché sia riconosciuta la responsabilità di chi ha compiuto crimini contro l’umanità. Le nostre accuse si riferiscono ai fatti dell’ottobre 2012, quando nello Stato Arakan ci furono attacchi contro i musulmani Rohingya e Kaman. Furono coinvolti funzionari locali e governativi. E il monaco Wirathu, leader spirituale del movimento estremista buddista 969, nonché guida del grande monastero di Mandalay? Poiché Wirathu non si trovava nello stato Arakan nell’ottobre 2012, non è stato incluso nella nostra indagine né accusato di crimini contro l’umanità per quel periodo. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/rohingya_i_figli_di_un_dio_minore/news?lang=it Fri, 12 Sep 2014 16:35:20 GMT 99cf94561e0f455da32f63e8f7e05ca4 Gli investitori stranieri potranno avere la piena proprietà in un maggior numero di settori produttivi 2014-09-11T10:56:32.6400000+02:00 26 agosto 2014 Nel quadro delle politiche di incremento degli investimenti esteri, la Myanmar Investment Commission (MIC) ha recentemente ampliato l'elenco delle imprese che gli investitori stranieri acquistare al 100 per cento. Il 14 agosto una direttiva della MIC- che sovrintende agli investimenti esteri nel Paese – ha previsto che gli investitori stranieri con joint venture in 30 settori, tra cui quello delle piccole e delle medie imprese per la produzione di energia, possono aumentare la loro proprietà fino ad arrivare al 100 per cento. A seguito della approvazione dei ministeri competenti, la proprietà completa potrà essere concessa a 43 joint ventures. Inoltre si prevede che 21 settori dovranno essere gestiti secondo specifiche condizioni. Ad esempio, la produzione di sigarette è consentita, a condizione che gli investitori utilizzino almeno il 50 per cento di materie locali, mentre il 90 per cento della produzione deve essere esportata. Il Ministero dell'Industria supervisionerà il settore. La proprietà completa viene concessa diversi settori, tra cui l'estrazione mineraria, la costruzione, la produzione di materiale da costruzione, prodotti di gioielleria, le esportazioni di carbone, energia idroelettrica e potenza di generazione a carbone. Il settore del petrolio e del gas rimarrà un settore vincolato: tutti gli investitori stranieri dovranno continuare a operare in Myanmar solo attraverso joint venture con il Ministero dell'Energia. Secondo la Legge sugli investimenti esteri, il ministero mantiene il controllo parziale sulla costruzione di containers, porti, gasdotti e relativi sviluppi per facilitare l'esportazione / importazione, trasporto, stoccaggio e distribuzione di petrolio e gas. L'esplorazione petrolifera rientra in questa categoria, e si prevede che il ministero detenga una partecipazione sia nelle piattaforme petrolifere offshore sia nelle fabbriche chimiche. La direttiva del 14 ago sostituisce quella approvata il 31 gennaio del 2013. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/gli_investitori_stranieri_potranno_avere_la_piena_proprieta_in_un_maggior_numero_di_settori_produttivi/news?lang=it Thu, 11 Sep 2014 08:56:32 GMT 86af5b6f49fd41b391083202a56a18f3 dodici milioni di turisti hanno visitato la Birmania dall'inizio dell'anno con un aumento dell'occupazione A causa degli alti costi e di scarse infrastrutture, il turismo ecologico rimane quasi inaccessibile per i turisti birmani, 2014-07-01T09:13:43.8970000+02:00 Secondo il Ministero del turismo birmano, a seguito dell’incremento del flusso turistico, quest’anno le entrate del settore supereranno il miliardo di $. Secondo il Ministro birmano del turismo, dall’inizio dell’anno alla fine di maggio 2014, circa 12 milioni di turisti hanno visitato il paese. Dal lancio delle riforme economiche, l’industria del settore ha visto una crescita spettacolare, ed ha generato nel 2012 introiti per 534 milioni e, 926 milioni lo scorso anno. Nei primi cinque mesi di quest’anno ha generato utili per 552 milioni di $, con la possibilità di superare il miliardo entro la fine dell’anno. Gli alberghi, le agenzie di viaggio, i servizi del trasporto, le guide turistiche, i ristoranti e i negozi di souvenir hanno tutti avuto una crescita molto rapida. Secondo il Ministro del turismo, il settore porta nel paese valuta estera e l’85% di tali risorse va a beneficio dei cittadini. Il settore è fondamentale inoltre perché crea molti posti di lavoro. Secondo alcune stime l’occupazione legata al turismo potrebbe passare da circa 300.000 posti di lavoro nel 2012 a 1.5 milioni nel 2020. Purtroppo però, vista la carenza di infrastrutture, il settore del turismo ecologico è più costoso de normali tour. Secondo un operatore turistico "i viaggi al Phoe Kyar Elephant Camp, Natmataung, e all’arcipelago di Myeik sono molto più costosi di quelli diretti alla Ngwe Saung Beach e alla Chaungtha Beach," "Questo perché non ci sono linee di autobus disponibili per quelle località e per arrivarci bisogna affittare delle auto e portare cibo preconfezionato. Quindi i tour operator devono organizzare viaggi su misura con costi più elevati”. I tour normali per turisti locali offrono un’ampia scelta di ristoranti e hotel e si può scegliere di andare comodamente in autobus a orari regolari. Quindi i costi sono inferiori di quelli legati all’eco-turismo.” Un buon pasto birmano, anche in posti come Bagan,.costa solo tra i 3.500 ks e i 4.000 Ks a testa, ma in posti come Phoe Kyar Elephant Camp costa 8.000 Ks a persona. Le spese per un pasto sono alte e quindi non ci sono alternative” ha dichiarato un turista locale. Secondo alcune fonti del settore, c’è stata una crescita nel turismo locale oltre che a quello di altri paesi. "I turisti birmani cominciano a viaggiare di più di prima. Usano sia l’eco turismo che quello normale. Ma la maggior parte dei turisti locali, visti i costi, non può permettersi di andare in posti come Natmataung, anche se sarebbero interessati” ha dichiarato Ma Nwe, operatrice del settore del turismo ecologico. Secondo lei i turisti locali per viaggiare nelle strade dissestate tra Bagan e Natmataung, devono affittare piccoli veicoli come Pajeros o jeep che possono portare solo tre o quattro persone, facendo così lievitare i costi. Un viaggio all’arcipelago di Myeik costa 800$ a persona, quindi solo pochi turisti locali se lo possono permettere” sottolinea Ma Nwe. I campi degli elefanti nell’arcipelago di Myeik, Natmataung, Indawgyi Lake, e Kayin State sono inseriti nella lista dei luoghi di eco turismo popolari che i turisti locali vorrebbero visitare. Ma visti i costi ci arrivano prevalentemente turisti stranieri. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/dodici_milioni_di_turisti_hanno_visitato_la_birmania_dall_inizio_dell_anno_con_un_aumento_dell_occupazione/news?lang=it Tue, 01 Jul 2014 07:13:43 GMT 601b80b9a36e4f54969dba06b62ded56 Le Poste e Telecomunicazioni birmane estenderanno i propri servizi a 31 paesi sia per le reti GSM 2 WCDM A 2014-06-30T15:54:27.5770000+02:00 Dal 2 luglio prossimo, le Poste e Telecomunicazioni birmane estenderanno i propri servizi a 31 paesi stranieri sia per quanto riguarda le reti GSM 2 WCDM A “Il roaming internazionale in outbound (IOR) verrà reso disponibile a 31 paesi e riguarderà sia gli utilizzatori con carte prepagate che gli altri. Gli utilizzatori di carte prepagate dovranno usare le top-up cards,” ha dichiarato un funzionario dell’MPT. lMPT ha reso dispobible carte Gli utilizzatori dei servizi postali “MPT ha reso disponibile le carte nei paesi dove saranno disponibili servizi MPT i costi delle telefonate verranno suddivisi in zone. La Zona 1 e 3 comprenderanno l'Aseanl,l'Asia del Sud e l'Asia centrale... La Zona 4 comprende Europa, lAfrica, Australia e le Americhe. Le telefonate da altri paesi Asean costeranno 3.000Ks al minuto, mentre le chiamate dall’Asia del Sud costeranno 3.500 Ks, quelle dall’Asia Centrale 4.500 Ks, mentre le telefonate dalla Zona 4 costeranno 5.000Ks al minuto. Le tariffe per le chiamate nazionali rimarranno invariate, ha dichiarato Khin Maung Tun. E secondo l’MPT clienti dovranno richiedere I servizi IOR tre giorni prima. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/le_poste_e_telecomunicazioni_birmane_estenderanno_i_propri_servizi_a_31_paesi_sia_per_le_reti_gsm_2_wcdm_a/news?lang=it Mon, 30 Jun 2014 13:54:27 GMT 463f8faebbfb40d7b9c9a743808c87f9 L'inflazione rimarrà al 9% e la crescita al 7%- il FMI sostiene la necessità di controllare attentamente la attribuzione delle licenze 2014-06-26T14:49:03.8970000+02:00 Nel medio periodo l’inflazione rimarrà al 9%, ha dichiarato una azienda di previsioni economiche specializzata in mercati di frontiera. “Sulla base del deprezzamento della moneta birmana, della crescita dei consumi elettrici, dell’aumento dei salari dei dipendenti pubblici, ci aspettiamo che l’inflazione in Birmania continui a crescere per tutto quest’anno,” ha dichiarato la società Mantis, con sede in Olanda. “l’inflazione dovrebbe stabilizzarsi al 9%. L’inflazione ha cominciato a crescere nel primo quadrimestre di quest’anno anche a causa della riduzione della disponibilità di prodotti alimentari dovuta ai problemi metereologici. Mantis sostiene che gli IDE siano cresciuti di circa il 9% del PIL. Le esportazioni sono diminuite dal 21% del precedente quadrimestre al 12.5% del PIL nel primo quadrimestre 2014, da una media del 15,5% degli ultimi cinque anni. Si prevede che le riforme economiche continuino, che sia gli investimenti esteri che gli aiuti allo sviluppo rimangano elevati, permettendo al paese di accumulare riserve internazionali e una crescita ad ampio spettro del 7% circa nei prossimi 5 anni. In ogni modo Mantis lancia l’allarme rispetto al problema he la transizione economica del paese può prevedere molte incertezze. Secondo il FMI le nuove licenze per le banche straniere dovrebero essere monitorate attentamente da parte del governo Secondo il Fondo Monetario Internazionale, il governo birmano dovrà controllare attentamente la attribuzione finale delle licenze ad alcune banche straniere perché attivino i propri affari bancari. Controlli stringenti saranno necessari per consentire lo sviluppo corretto delle operatività delle banche ha dichiarato Matt Davies, capo della missione del Fondo Monetario in Birmania. La Birmania sta scegliendo quali banche straniere avranno l’autorizzazione ad operare esi ritiene che verranno date dalle 5 alle 10 licenze. Più di 40 banche straniere hanno già aperto uffici di rappresentanza in Birmania, ma possono fornire unicamente servizi di consulenza. Secondo il quotidiano tailandese The Nation. I grandi contendenti comprendono la Tailandia, che ha quattro banche con uffici in Birmania, compresa la grande Bangkok Bank. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_inflazione_rimarra_al_9_/news?lang=it Thu, 26 Jun 2014 12:49:03 GMT 0e78dcbcd7ec43b894b57b907502ac82 Crescita record per gli investimenti esteri L'aumento del costo del lavoro in altri paesi asiatici contribuiscono all'insediamento di investimenti esteri in Birmania 2014-06-26T13:50:03.5470000+02:00 Secondo un alto funzionario della direzione per l’amministrazione, gli investimenti e le imprese, nonostante che gli USA abbiano prorogato le sanzioni economiche per un altro anno, nei primi due mesi dell’anno fiscale iniziato il primo aprile, gli investimenti diretti esteri complessivi hanno continuato a crescere. Continuando la crescita record dello scorso anno, che ha visto le imrpese straniere investire per 3.5 miliardi di $, i primi due mesi dell’anno fiscale 2014-15 hanno visto una crescita di 1.1 miliardi di $ in IDE. Mentre Washington, come molti atri governi occidentali, si è mosso per permettere nuovi investimenti e nuovi rapporti commerciali con la Birmania, gli USA continuano a proibire ai loro cittadini di investire in imprese di proprietà dell’esercito e di avere legami con altre dozzine di imprese birmane e individui sospettati di legami con la precedente giunta militare e con il commercio di armi e droga o per i legami con la Corea del Nord. Nonostante le restrizioni finanziamenti continuano a pervenire nel paese. Le imprese americane hanno annunciato una serie di investimenti da quando le sanzioni sono state annunciate. Secondo Aung Naing Oo, segretario della Myanmar Investment Commission, il settore del tessile è un investimento molto attraente per le imprese straniere. “Il flusso degli investimenti non è diminuita. Ha continuato a crescere in questi due mesi” ha sottolineato, aggiungendo che tra gli investitori c’era la azienda produttrice di dentifrici Colgate. Myat Thin Aung, presidente della zona industriale c Hlaing Tharyar, vicino a Rangoon, sostiene che il settore dell’abbigliamento costituisce una sempre crescente parte delle attività della zona industriale. Le pressioni in altre parti della regione, a partire dall’aumento del costo del lavoro, sino alle proteste anti cinesi che lo scorso mese hanno caratterizzato il settore industriale del Vietnam, hanno portato le imprese a spostare alcune basi produttive. “qui il costo del lavoro è basso, le aziende dell’abbigliamento stanno sempre alla ricerca di lavoro a basso costo a livello regionale. In Tailandia e Cambogia il costo del lavoro sta crescendo, per questo le imprese si spostano in Birmania” Ha detto. Secondo i dati, della zona industriale di Hlaing Tharyar, ci sono oltre 90 aziende manifatturiere del settore abbigliamento tra le 500 imprese della zona. “in passato le imprese dell’abbigliamento erano meno di 60” ha dichiarato Myat Thin Aung, aggiungendo che alcuni forti deterrenti agli investimenti comprendono lo scarso sviluppo della rete elettrica. “Abbiamo bisogno che aziende dell’industria pesante arrivino nel paese e che aprano aziende elettroniche, ma la scarsità di fornitura elettrica sono un problema enorme”. Quest’anno i settori manifatturieri, delle telecomunicazioni, alberghiero e del turismo dovrebbero guidare le imprese partecipate estere. A marzo Naing Oo ha dichiarato che il totale degli investimenti per l’anno fiscale 2014-15 dovrebbero passare da $4 a $5 miliardi. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/gli_investimenti_esteri_in_crescita_esponenziale/news?lang=it Thu, 26 Jun 2014 11:50:03 GMT 5220bf7866594e83972f049cf80b7ebb Fondamentale la partecipazione delle donne alle prossime elezioni politiche Un primo passo attraverso un percorso formativo sul ruolo della dimensione di genere e sulla partecipazione delle donne e un dialogo con i rappresentanti della Commissione Elettorale 2014-06-26T10:29:06.3970000+02:00 L’inclusione delle donne nel processo politico ed elettorale è cruciale per tutte le democrazie, da quelle in transizione a quelle sviluppate. Quindi visto che la Birmania sta introducendo le riforme democratiche, il coinvolgimento delle donne nel processo di transizione è fondamentale per la attuazione dei principi democratici. Il Global Women’s Leadership Fund (GWLF) – fondato da USAID -IFES promuove l’empowerment delle donne e la integrazione della questione di genere nei processi di pacificazione e di transizione in atto. Nel quadro di questo programma, vi è una parte dedicata alla formazione per la definizione delle risorse nella democrazia, governance ed elezioni (BRIDGE). A settembre 2013, l’IFES ha condotto un modulo formativo su gender ed elezioni che ha coinvolto 18 rappresentanti delle organizzazioni della società civile e 9 rappresentanti della Commissione per le elezioni (UEC).Il corso si è tenuto a Nay Pyi Taw, presso il centro di formazione dell’UEC sostenuto da IFES. Per la prima volta in Birmania i rappresentanti della società civile hanno lavorato direttamente per definire ,insieme allo staff dell’UEC, le strategie. Un passo avanti significativo da entrambe le parti. Come risultato le priorità e le raccomandazioni identificate dal gruppo sono state presentate direttamente ai commissari dell’UEC. La formazione ha dato l’opportunità alle organizzazioni locali e alla UEC di capire il ruolo che ciascuno può giocare nel processo democratico, a permesso di costruire rapporti e promuovere la fiducia reciproca. Il Commissario per le elezioni Dr. Daw Myint Kyi ha aperto i lavori e ha discusso l’importanza della partecipazione delle donne nel processo elettorale birmano ed ha sottolineato l’impegno della Birmania nei confronti della Convenzione contro tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW). Durante i tre giorni di formazione i partecipanti, uomini e donne, hanno discusso delle barriere alla partecipazione delle donne e hanno analizzato ciascuna componente del ciclo elettorale. I partecipanti hanno ricostruito il ciclo elettorale concentrandosi sulla parità di genere dalla definizione del quadro legale al periodo post elettorale. A partire da questa analisi il gruppo ha identificato i problemi prioritari che tutti i soggetti interessati devono affrontare. Questi comprendono l’inclusione delle donne nel processo di registrazione degli elettori, l’aumento dell’impegno formativo nei confronti delle donne. Le procedure delle elezioni e l’aumento del ruolo delle donne nei partiti politici. Queste tematiche prioritarie sono state sviluppate ulteriormente e il gruppo ha individuato le strategie che la UEC e le organizzazioni della società civile dovrebbero attuare per affrontare le barriere alla partecipazione, facendo riferimento anche alle donne delle nazionalità etniche, le donne in agricoltura, quelle con disabilità le giovani e le rifugiate interne. Altre strategie discusse hanno riguardato l’aumento del numero delle candidate e la questione delle quote di donne e i sistemi elettorali. Alla fine del percorso formativo, sulla base delle priorità individuate, i partecipanti sono stati divisi in gruppi, che hanno lavorato per la definizione delle componenti di genere che dovrebbero essere inserite nella bozza di piano strategico quinquennale dell’UEC. Il gruppo ha presentato le proprie osservazioni ai commissari UEC insieme a raccomandazioni specifiche per il mainstreaming delle questioni di genere in tutto il piano strategico. Grazie al finanziamento di USAID del programma di assistenza elettorale alle elezioni e ai processi politici, l’IFES lavora con la UEC alla programmazione strategica e al termine del programma del GWLF, si occuperà di formulare l’approccio di genere di questo lavoro. Il presidente dell’UEC U Tin Aye ha chiuso il percorso formativo con un intervento seguito da un dibattito con i rappresentanti della società civile, sottolineando la necessità di collaborare con le organizzazioni della società civile al fine di promuovere nel 2015 elezioni libere ed eque. In risposta a queste riflessioni la D.ssa Thet Thet Khine dell'Associazione delle donne imprenditrici birmane, riconosciuto che le organizzazioni della società civile devono lavorare insieme e con la UEC per poter raggiungere l’obiettivo di elezioni libere ed eque nel 2015, e che si spera che le lezioni derivanti dalle elezioni del 2012 possano servire da lezione. "Inizialmente non mi aspettavo molto da questo workshop, perché pensavo di aver molta dimestichezza con le questioni di genere. Comunque in seguito ho trovato che è stato molto interessante, perché abbiamo discusso della questione di genere dal punto di vista delle elezioni. E questa per me, è una esperienza nuova . Con questo workshop ho imparato molto sulle donne in quanto candidate: sulle sfide che devono affrontare e su come superarle. La nostra organizzazione sta dando potere alle donne. E ho imparato il modo con cui condividere questa esperienza. Ho apprezzato non solo l’IFES ma anche la UEC per l’organizzazione di questo modulo”. Visto che il gruppo ha identificato una serie di barriere per l’inclusione delle donne nel processo elettorale e ha sviluppato una serie di proposte pratiche e di punti di azione per tutti gli stakeholders, l’IFES consoliderà le questioni individuate nel workshop e le utilizzerà come punto di riferimento per le altre organizzazioni della società civile. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/fondamentale_la_partecipazione_delle_donne_alle_prossime_elezioni_politiche/news?lang=it Thu, 26 Jun 2014 08:29:06 GMT 5bf392984c624f42b09cce75a3986276 Il legno di palissandro a rischio di estinzione, a causa delle esportazioni illegali verso la Cina Nel giro di poco tempo la Birmania è diventata la maggiore fornitrice della CIna di questo legname 2014-06-25T17:37:44.3330000+02:00 …………………………… RANGOON - L’Environmental Investigation Agency (EIA) ha lanciato l’allarme rispetto alcune specie arboree birmane come il tamalan e padauk che stanno scomparendo ad un ritmo estremamente rapido, da quando i commercianti cinesi hanno cominciato a puntare su legno di alto valore. La specie potrebbe rischiare l’ estinzione in Birmania fra non più di tre anni. L’insaziabile domanda cinese per le cosiddette specie di legno di rosa, tra cui il palissandro, usato per fare "Hongmu" mobili di lusso, negli ultimi cinque anni ha causato un’impennata dei prezzi del palissandro, dando vita ad un commercio illegale e aggressivo nei paesi della regione del Mekong. In Laos, Thailandia, Vietnam e Cambogia, secondo un'indagine sulla situazione in Birmania condotta dal gruppo con sede nel Regno Unito, ,gli alberi per la produzione di legno di palissandro sono scomparsi e il commercio ha alimentato corruzione e violenza. "Sappiamo che il padauk e il tamalan saranno i prossimi. Se il governo del Myanmar non si muoverà, queste specie faranno la stessa fine che hanno fatto in Tailandia, Laos, Vietnam e Cambogia-Laos, dove non è rimasto nulla”, ha dichiarato in un'intervista Faith Dorethy, team leader della campagna foreste di EIA, all’The Irrawaddy". La Birmania è la prossima frontiera per il palissandro." La ricerca EIA sui dati commerciali cinesi ha scoperto che negli ultimi anni l'importazione di tamalan (noto in Birmania anche come legno di tulipano) e padauk è cresciuto enormemente. Nel periodo 2000-2013, la Cina ha importato 624 mila metri cubi di palissandro birmano per un valore di US $ 737.000.000, ma un terzo di questo legname è stato importato nel solo 2013. "Segnali di enorme crescita sono già evidenti per il 2014", ha dichiarato l’ EIA, che ha aggiunto che nel primo trimestre di quest'anno il valore delle importazioni di palissandro sono salite a circa 240 milioni dollari, più del doppio dell'intero commercio del 2012. Il rapido aumento delle importazioni di palissandro birmano significa che, "praticamente nel giro di una notte la Birmania è diventata la più grande fornitrice al mondo di questo legname alla Cina, superando i fornitori più tradizionali come Vietnam e Laos", ha detto l'agenzia in un briefing a The Irrawaddy. L’aumento negli ultimi mesi dei sequestri di tamalan esportati illegalmente e degli arresti di tagliaboschi illegali da parte delle autorità birmane offre ulteriori indicazioni del rapido aumento del commercio illegale di palissandro. Si segnala che i media indicano che la registrazione è "drammaticamente aumentato nella Regione di Sagaing." Secondo la EIA, i dati del Ministero dell'Ambiente, mostrano che la Birmania ha scorte pari a 1,6 milioni di metri cubi di tamalan e 1,4 milioni di metri cubi di padauk. E ha avvertito che se le importazioni cinesi continuano a 2013-2014 i tassi, "Un arco di tempo realistico per l'estinzione commerciale è più o meno tra 3-13 anni. Chiaramente, c'è poco spazio per la compiacenza, se queste specie devono essere salvate. " L’EIA ha inviato i risultati della sua indagine al governo birmano e l’ha esortato a registrare nell'Appendice III della Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES) i legnami di tamalan e padauk, in modo che il governo possa richiedere assistenza tecnica da CITES per regolamentare il commercio interno. Successivamente, si dovrebbe cercare l’inserimento nella lista CITES III, che vieterebbe il commercio internazionale di tamalan e padauk. "Il primo passo che il governo birmano può compiere è quello di mostrare la volontà politica di impegnarsi nel processo CITES", ha detto Dorethy, aggiungendo che la Birmania dovrebbe anche fare pressioni sulla Cina perché vieti tutte le importazioni di legname birmano. Ba Ba Chor, a capo del Myanmar Timber Merchants Association, ha dichiarato a The Irrawaddy che boom del commercio di palissandro "è il segreto di Pulcinella", e ha aggiunto che il ministro dell'ambiente ha annunciato che nei mesi scorsi le autorità hanno confiscato circa 15.000 tonnellate di tamalan e padauk. "Quindi se siamo in grado di intercettare 15.000 tonnellate, chissà quanto palissandro ci è sfuggito", ha detto Ba Ba Chor, che ha specificato di occuparsi solo di teak e legni duri. Ba Ba Chor ha aggiunto di aver appoggiato la raccomandazione di EIA di inserire i legnami di tamalan e padauk nella lista CITS e di aver fatto pressione sulla cina per la regolamentazione del commercio transfrontaliero di legname sottolineando che “ oltre ad essere inserite nelle liste delle specie a rischio, il problema è che è facile fare le leggi ma la cosa difficile è attuarle”. I funzionari del ministero dell’ambiente avevano giù denunciato l'illegalità della crescita del commercio illegale di legname prodotta dal conflitto con le etnie ribelli Kachin nella Birmania settentrionale, e che con la recente formazione del Dipartimento di Polizia Forestale si sono raggiunti primi successi nella repressione del disboscamento illegale in molte parti della Birmania. Il governo birmano ha indicato la volontà di ridurre la deforestazione e di promuovere una regolamentazione dell'industria del legno. A partire dal 1 aprile, ha vietato l'esportazione di tronchi grezzi e di aver autorizzato unicamente l’esportazione di legname lavorato. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_legno_di_palissandro_a_rischio_di_estinzione_a_causa_delle_esportazioni_illegali_verso_la_cina/news?lang=it Wed, 25 Jun 2014 15:37:44 GMT 23e3adc9f4e34c5287334cad12bc21e6 La protesta delle donne birmane contro i disegni di legge che limitano i matrimoni interreligiosi 2014-06-17T20:21:47.2630000+02:00 di Elena di Padova Un gruppo di 97 organizzazioni birmane, costituito per la maggior parte da associazioni di donne, ha denunciato con un appello dello scorso 6 maggio una proposta di legge sui matrimoni interconfessionali. Avanzata inizialmente nel luglio scorso da un gruppo di monaci fondamentalisti e appoggiata dal Presidente Thein Sein, la legge obbligherebbe le donne buddiste a sposarsi unicamente con uomini dello stesso credo. I partner di altre fedi religiose dovrebbero convertirsi al buddismo e ottenere l’autorizzazione al matrimonio da parte dei genitori della sposa. Infrazioni potrebbero essere sanzionate con dieci anni di reclusione e la confisca dei beni. La legge, frutto di una crescente campagna di odio contro la minoranza musulmana, fa parte di un più ampio pacchetto chiamato “Legge per la protezione della razza nazionale” che prevede la messa al bando della poligamia, misure di controllo della popolazione e limitazioni alla conversione religiosa. A proporre la legge è stata l’Organizzazione per la protezione della razza e religione nazionali (Opnrr), con forti legami con esponenti di governo e capeggiata dal monaco Tilawka Biwuntha. I membri del Opnrr, un tempo in prima linea del movimento democratico, sostengono che la legge rappresenti una soluzione ai frequenti episodi di violenza fra buddisti e musulmani verificatisi a partire dalla metà del 2012. Questi, principalmente istigati dalla propaganda anti-musulmana, hanno finora lasciato almeno 350 vittime e circa 140.000 sfollati soprattutto musulmani. I musulmani rappresentano, secondo le stime ufficiali, circa il 4% della popolazione birmana. L’Opnrr ritiene che la legge sia necessaria per controllare la crescita della popolazione musulmana e proteggere le donne dalle conversioni forzate. A proposito, uno dei suoi principali leader, Ashin Wiratu, (che si è aggiudicato la copertina del Time dal titolo “Il Volto del Terrore Buddista”), ha dichiarato: “stanno prolificando troppo, rubando le nostre donne e violentandole [....] Vogliono occupare il nostro paese, ma non glielo permetteremo. La Birmania deve rimanere buddista (1)”. Il Movimento 969 (numero simbolico buddista) ha condotto campagne di boicottaggio dei negozi musulmani incitando in alcuni casi attacchi contro di loro. Il Movimento 969 ha avuto un tale seguito da riuscire a raccogliere nel febbraio scorso più di un milione di firme per chiedere il varo della legge. Un gruppo di associazioni di donne aveva risposto all’iniziativa dei monaci con una vasta campagna di mobilitazione dei vari segmenti della società civile producendo anche il poster “Women are Wise"(2). Il loro appello è riuscito a raccogliere nel giro di pochi mesi 97 adesioni che sono passate in circa dieci giorni a 150. Nell’appello le associazioni hanno dichiarato che la legge violi la libertà di scelta delle donne ed “è basata sulla convinzione discriminatoria che le donne sono più deboli a livello fisico e mentale”. La dichiarazione delle associazioni ha denunciato il mancato rispetto, implicito nella legge, della capacità delle donne di pensare razionalmente e di prendere decisioni. La donna birmana si trova a rappresentare la principale depositaria dei valori della religione buddista praticata da circa l’89% della popolazione birmana. L’appello delle associazioni afferma a proposito che la proposta di legge: “ripone esclusivamente sulle donne la responsabilità di salvaguardare la razza, la religione, la cultura e tradizioni”. In un’intervista una delle attiviste più di spicco e coordinatrice del Gender Equality Network, May Sabe Phyu, ha aggiunto che la legge nasconde la convinzione che l’identità nazionale necessiti la soggiogazione della donna (3). Invece che proteggerla, come dice Wiratu, la donna buddista si trova ad essere discriminata, subendo un diverso trattamento sia degli uomini che delle stesse donne di altre minoranze religiose. Le donne buddiste con partner musulmani sono già state prese di mira: lo scorso aprile nella cittadina di Pegu una folla impazzita ha incendiato il quartiere di una ragazza buddista per punirla della sua relazione con un musulmano. In questo delicato processo di transizione democratica del paese, la donna birmana si trova quindi ad essere uno strumento di odio e di propaganda da parte del governo contro le minoranze etniche e religiose. Lo scorso gennaio l’associazione Women’s League of Burma aveva denunciato nel suo rapporto “Same Impunity, Same Patterns” l’uso sistematico dello stupro da parte dei militari birmani come strumento di guerra contro le minoranze etniche(4). Secondo il parere delle associazioni firmatarie dell’appello, la legge oltre a rallentare il processo di pace e il dialogo inter-religioso, è solo un pretesto per sviare l’attenzione da altre tematiche di importanza cruciale per il paese e in particolare le elezioni del 2015. Infatti, vari gruppi di opposizione guidati dalla Lega Nazionale per la Democrazia (Nld), il partito del Premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi, sono da tempo impegnati in una campagna per riformare la costituzione prima delle elezioni e per ridimensionare il potere dei militari che occupano il 25% dei seggi parlamentari. La stessa Aung San Suu Kyi, seppure abbia condannato la legge perchè viola i diritti delle donne, non ha preso posizioni di denuncia verso le discriminazioni ed attacchi contro i musulmani, atteggiamento probabilmente dovuto alla paura di perdere consenso in vista delle prossime elezioni. Le associazioni hanno chiamato il governo a dare priorità ad altre azioni più importanti per il cammino democratico del paese come la riforma costituzionale e il processo di riconciliazione nazionale. Queste hanno inoltre suggerito azioni più efficaci per la promozione dei diritti delle donne come la registrazione obbligatoria dei matrimoni e il varo di una legge contro la violenza sulle donne e contro i matrimoni precoci. Inoltre, le associazioni hanno denunciato che la legge è in violazione della Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro la donna (Cedaw) di cui la Birmania è firmataria. Come ha anche sottolineato Human Rights Watch, la legge è contraria all’articolo 16 della Cedaw che sancisce “lo stesso diritto di contrarre matrimonio” per uomini e donne. Negli ultmi giorni attivisti e attiviste hanno subito minacce di morte. I rappresentanti del Opnrr non hanno tardato a rispondere all’appello definendo “traditori” i suoi firmatari. Il portavoce del Presidente Thein Sein ha dichiarato di aver istruito la commissione legislativa al fine di assicurare che la legge non arrechi pregiudizio ai diritti delle donne. Il Vice Ministro degli Affari Religiosi, Maung Maung Htay, che sta al momento esaminando la proposta di legge, aveva promesso di invitare i rappresentanti dell’opinione pubblica per dare suggerimenti sulla bozza prima di sottoporla al Parlamento, la cui sessione è cominciata il 28 maggio. A proposito, il 13 maggio gli stessi firmatari avevano domandato un incontro per discutere la legge in una lettera a Thein Sein, richiesta finora rimasta inascoltata (5). (1) Time, 1 luglio 2013. (2) http://www.burmapartnership.org/2013/07/womens-groups-launch http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_protesta_delle_donne_birmane_contro_i_disegni_di_legge_che_limitano_i_matrimoni_interreligiosi/news?lang=it Tue, 17 Jun 2014 18:21:47 GMT 3080d1c5b77a4a9aa3f40845f27301e7 Il miglioramento della produttività e la qualità del riso birmano faciliterebbe le esportazioni in mercati qualificati Nuovo rapporto della Banca Mondiale indica i problemi e le soluzioni possibili per il settore del riso 2014-06-17T17:39:31.0200000+02:00 RANGOON —Un nuovo rapporto della Banca Mondiale afferma che la Birmania può aumentare enormemente la qualità del riso attraverso investimenti nella lavorazione del riso, mentre dovrebbe ridurre i costi di trasporto e formulare politiche a sostegno delle esportazioni di riso e della produzione agricola. Il governo riformista birmano punta a migliorare la produttività e le esportazioni di riso ed si è posta l’ obiettivo di esportare 4 milioni di tonnellate di riso entro il 2020. Il rapporto dal titolo “Capitalizzare le opportunità di esportazione di riso” sottolinea come dall’inizio delle riforme nel 2011 le esportazioni di riso sono aumentate notevolmente, ma negli ultimi due anni i volumi della esportazione si sono fermate a circa 1.3 milioni di tonnellate anno. Si è molto parlato della scarsa qualità del riso birmano che non va bene per la esportazione in mercati che chiedono prodotti di qualità come l’Unione Europea, dove i prodotti birmani sono esenti da tariffe per l’importazione grazie al Sistema di Preferenze Generalizzate, che garantisce un accesso al mercato privilegiato per i paesi meno avanzati. “La strategia attuale favorisce la produzione di riso di bassa qualità, venduto prevalentemente in Africa e Cina. Per questo gli agricoltori ricavano profitti minimi, mentre gli investitori agricoli hanno evitato di fare investimenti” è emerso da un comunicato della Banca Mondiale. “ la situazione sta peggiorando, visto che la domanda globale di prodotti di scasa qualità sta diminuendo.” Il settore agricolo birmano è il maggior imprenditore del paese e il 70% di tutti i birmani vive in aree rurali, ma durante la precedente giunta militare il settore ha visto scarsi miglioramenti nella produttività mentre le esportazioni di riso erano crollate enormemente rispetto al 1960. I raccolti di riso sono i più bassi rispetto al resto del Sud est asiatico pari a 2.5 tonnellate per ettaro e la maggior parte dei mulini utilizzano macchinari vecchi che causano una alta percentuale di chicchi di riso spezzati, impedendone l’esportazione. “il settore della macinatura opera con macchinari obsoleti che causano il 15-20% di perdite nel corso della lavorazione e il governo dovrebbe adottare misure per attrarre investimenti esteri nel settore della lavorazione del riso in modo da migliorare i macchinari e produrre una qualità migliore di riso adatto alla esportazione. Il rapporto afferma che il governo dovrebbe adottare misure per facilitare i prestiti commerciali ai mugnai di riso che hanno bisogno di acquistare scorte di riso per la molatura. “un settore più efficiente darebbe forti incentivi per aumentare la produttività, come illustrato dalla recente esperienza in Cambogia, ma gli investimenti nei beni pubblici sarebbe la chiave per far si che nel lungo periodo si possa promuovere la crescita” sostiene il rapporto. Nel breve le altre misure includono la definizione di politiche commerciali stabili e la riduzione dei costi portuali e delle procedure per la esportazione. “il Porto di Yangon, la porta principale per la esportazione è piccolo, antiquato e con capacità limitate durante i monsoni. I costi delle procedure per la esportazione sono quasi i più alti della regione”. Sottolinea il rapporto. Per aumentare la produzione di riso nel lungo periodo, la Banca Mondiale sostiene che il governo birmano dovrebbe adottare misure tra cui il miglioramento della gestione delle acque, coinvolgendo i contadini nei processi decisionali, fornendo garanzie sulla terra e investendo nel miglioramento delle strade rurali che collegano le fattorie ai mercati. Soe Tun, segretario generale dell’Associazione degli Esportatori di Riso condivide le conclusioni del rapporto di Banca Mondiale e ha dichiarato a The Irrawaddy in una recente intervista che il totale delle esportazioni di riso nel 2013-2014 sono precipitate a 1.2 milioni di tonnellate da 1. 7 milioni dell’anno precedente. Secondo l’associazione, circa il 60% del riso esportato va in Cina e un’altra parte consistente viene inviate in Sud Africa, mentre piccole quantità di riso di alta qualità sono inviate in Unione Europea e Giappone che lo scorso anno ha importato circa 5.000 tonnellate di riso. Sino ad oggi l’agricoltura e la lavorazione del riso non sono riusciti ad attrarre gli investimenti esteri necessari a migliorare la produzione e lavorazione di riso. “ ci sono pochi investimenti esteri in agricoltura e il tasso non aumenta” ha dichiarato Soe Tun, “abbiamo bisogno di sostegno dal governo e dovremmo lavorare insieme settore privato, governo e altre INGO e ONG per migliorare il settore”. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/migliorare_la_produttivita_e_la_qualita_del_riso_birmano_faciliterebbe_le_esportazioni_in_mercati_qualificati/news?lang=it Tue, 17 Jun 2014 15:39:31 GMT b336b11e988e4a789b8877bd36041685 L’ agenzia per la cooperazione giapponese JICA smentisce le accuse di negligenza il 49% delle quote della zona industriale di Thilawa possedute da imprese giapponesi 2014-06-17T09:21:46.5130000+02:00 Normal 0 14 false false false IT JA X-NONE La Japan International Cooperation Agency (JICA) ha respinto le accuse di aver violato le proprie linee guida sulle “considerazioni sociali ed ambientali” nella zona economica speciale di Thilawa, nella quale ha una partecipazione azionaria del 10%. Queste accuse vengono dai residenti del villaggio di Byaing Thar Yar smantellato e spostato e che ora ospita 68 famiglie sfollate . La costruzione del progetto di 400 ettari è nella sua prima fase. Masahiko Tanaka, rappresentante principale della JICA in Birmania ha sostenuto che le questioni connesse con l’indennizzo e il rispetto degli standard internazionali sono responsabilità ultima del governo. La scorsa settimana tre abitanti del villaggio hanno presentato a Tokio, alla JICA una denuncia formale appoggiata da attivisti giapponesi dell’ organizzazione Mekong Watch, accusando l’agenzia di aver abdicato alle “ sue responsabilità di migliorare o perlomeno di tutelare i livelli di vita delle persone che sono state sfollate”. Nella prima fase del progetto, alcuni organismi giapponesi avevano ottenuto il 49% delle azioni suddiviso tra un consorzio composto da tre grandi aziende industriali:– Marubeni, Misubishi e Sumitomo che detiene il 39% oltre al 10% detenuto dalla JICA. Il restante 51% è nelle mani del governo birmano e di una azienda di investimenti composta da 9 aziende private birmane. Agli abitanti del villaggio erano state date due opzioni a compensazione dello sfollamento: una casa prefabbricata su un terreno o una quota di terreno della stessa grandezza e 2.500 $ per le spese di costruzione della casa. Nonostante alcune infrastrutture date agli abitanti come l’elettricità, di cui già usufruivano ampiamente in passato, molti ritengono che la JICA non abbia rispettato i suoi obblighi. Il villaggio è stato spostato alla base di una collina a circa 5 chilometri dal sito del progetto, che i residenti ritengono abbia grossi problemi di drenaggio. E nonostante la costruzione di una strade che porta al villaggio i suoi abitanti sono obbligati a utilizzare delle moto taxi molto costose per il trasporto, costi che assorbono circa la metà dei loro salari quotidiani. Se lavoriamo nell’area del progetto al porto veniamo pagati circa 5.000kyats al giorno ma per arrivarci spendiamo 3.000 kyats. “Abbiamo chiesto alle imprese di mettere a disposizione dei mezzi di trasporto per arrivare sul posto di lavoro ma non è successo niente”. Sostengono gli abitanti coinvolti. Circa 4.500 persone saranno coinvolte negli spostamenti con l’avanzamento del progetto e l’inizio della seconda fase che coinvolge 2.400 ettari di terreno. La prima fase ha riguardato 400 ettari e aprirà a metà del prossimo anno e si ritiene che al termine del progetto verranno creati circa 3000.000 posti di lavoro. Il governo giapponese ha offerto una assistenza per circa 400 milioni di $ per la costruzione di un nuovo ponte nella Township di Rangoon chiamata Thaketa. Questo intervento migliorerà i trasporti da e per la zona economica speciale di Thilawa e ridurrà la congestione del traffico in città. Il sito industriale che si trova a circa 25 km a sud del centro città è un progetto di sviluppo congiunto Birmano- giapponese e ha attratto molte imprese multinazionali come la Mitsubishi e la Simimoto e l’americana Ball Corporation. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_agenzia_per_la_cooperazione_giapponese_jica_smentisce_le_accuse_di_negligenza/news?lang=it Tue, 17 Jun 2014 07:21:46 GMT 1535f15481174523b419f5e27e7116c7 La decisione del comitato parlamentare da un duro colpo alle speranze presidenziali di Aung San Suu Kyi Il Portavoce della Camera Bassa Shwe Mann si era dichiarato favorevole alle modifiche per poter arrivare a elezioni libere e eque 2014-06-12T22:10:29.7070000+02:00 Normal 0 14 false false false IT JA X-NONE Normal 0 14 false false false IT JA X-NONE RANGOON —Il Comitato parlamentare che guida il processo di emendamenti costituzionali ha votato contro il l cambiamento del controverso articolo che impedisce alla leader di Aung San Suu Kyi di candidarsi alla presidenza. Il Comitato per la attuazione degli emendamenti costituzionali ha votato a stragrande maggioranza di raccomandare il mantenimento dell’articolo 59(F). ha dichiarato all’Irrawaddy il rappresentante del partito di governo USDP che fa parte del comitato. Nel corso di una riunione del comitato del 6 giugno “solo cinque componenti hanno votato a favore della modifica dell’articolo” ha dichiarato il parlamentare aggiungendo che i membri del comitato appartenenti all’USDP e quelli dell’esercito hanno persuaso gli altri a rifiutare i cambiamenti. “visto che la maggioranza dei componenti hanno votato contro, l’articolo non verrà cambiato da questo Parlamento. Dei 31 membri del comitato, sette sono rappresentanti dei militari non eletti mentre 14 rappresentano l’USDP. Solo due sono membri sono rappresentanti dell’NLD, il partito di Aung San Suu Kyi ed otto rappresentano altri partiti. Il comitato presenterà le sue raccomandazioni conclusive al Parlamento dell’Unione, dove si voterà le proposte di cambiamento costituzionale. Un articolo controverso. L’articolo 59 (F) è uno dei più controversi della costituzione scritta dai militari nel 2008 e stabilisce che il presidente non possa essere sposato o avere figli da persone di altra nazionalità e i figli di Aung San Suu Kyi e di suo marito l’accademico Michael Aris sono inglesi. La decisione della presidente dell’NLD di voler modificare questo articolo ha ottenuto il sostegno non solo dal pubblico ma anche da uno delle persone più potenti del parlamento: il portavoce della Camera bassa Shwe Mann, che guida l’USDP e che ha espresso egli stesso l’ambizione di diventare presidente. “ Per poter avere elezioni libere ed eque nel 2015, devo ammettere che dovremmo emendare il 59F” ha dichiarato all’Irrawaddy in una conferenza stampa tenutasi lo scorso anno a Naypyidaw. Il comitato centrale dell’USDP ha proposto a dicembre un emendamento che permetterebbe ad Aung San Suu Kyi di essere eleggibile alla presidenza, se i suoi figli adottassero la cittadinanza birmana, ma loro non sono intenzionati ad abbandonare la cittadinanza inglese e Suu Kyi non ha fatto pressione su di loro. Oltre all’articolo 59(F) Aung san Suu Kyi negli ultimi mesi si è concentrata sulla modifica dell’articolo 436 che conferisce ai militari il potere di porre veto sugli emendamenti. Un membro del Comitato per la attuazione degli emendamenti costituzionali ha dichiarato all’Irrawaddy il mese scorso che il comitato ha concordato di raccomandare l’emendamento dell’articolo 436. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=1535f15481174523b419f5e27e7116c7 Thu, 12 Jun 2014 20:10:29 GMT 2cf957e278d8449eb74808b9632ff85d Appello del relatore speciale ONU per i diritti umani per le riforme costituzionali Le autorità birmane dovrebbero sostenere il cambiamento della costituzione e per un controllo civile sui militari 2014-05-26T12:43:41.0330000+02:00 L’inviato speciale ONU per i diritti umani in Birmania ha espresso (sabato 23 maggio) la sua preoccupazione per il veto posto dai militari ai cambiamenti costituzionali che lui ritiene essenziali alla transizione democratica e in vista delle elezioni del prossimo anno. Il relatore speciale Tomas Ojea Quintana, che termina questo mese il suo mandato di sei anni, ha affermato in un comunicato che il potere militare di bloccare i cambiamenti costituzionali non promette bene in vista delle elezioni del 2015 ed ha dichiarato che ci dovrebbe essere un controllo civile sui militari. Il relatore speciale ha lanciato l’appello alle autorità birmane perché sostengano l’attuale processo di riforma costituzionale. “La costituzione di un paese dovrebbe riflettere le aspirazioni collettive del proprio popolo e dovrebbe includere i principi fondamentali della democrazia e dei diritti umani. Il relatore speciale ha lanciato il suo appello nel momento in cui il comitato parlamentare sta discutendo le proposte di emendamento della costituzione del 2008 con l’obiettivo di definire una legge sugli emendamenti che deve essere presentata al parlamento. La costituzione del 2008 è stata stilata sotto la precedente giunta militare e da ai militari il 25% dei seggi parlamentari, una percentuale che permette di porre il veto su qualsiasi cambiamento costituzionale e di impedire alla leader democratica Aung San Suu Kyi di correre alle elezioni. “ I cambiamenti costituzionali in Birmania rappresentano un passo fondamentale nella transizione verso un paese più democratico” ha dichiarato il relatore speciale. Oltre ai cambiamenti costituzionali che permettano alla leader birmana di candidarsi alla presidenza della Repubblica, molte altri articoli sono oggetto di verifica e di proposta di emendamento in particolare vi sono alcune proposte per il rafforzamento dell’autogoverno nelle regioni del paese dominate dalle minoranze etniche. “Una costituzione sana deve poter essere emendata per rafforzare le attitudini ed i valori democratici, per favorire la riconciliazione nazionale ed il processo di pace e per affrontare i bisogni della società birmana, come ricordato dal Presidente a gennaio di quest’anno”. Quintana ha sottolineato inoltre che la Birmania è all’inizio del processo di transizione e che lo stato di diritto deve ancora radicarsi e ha sottolineato che l’attuale costituzione contiene un numero di articoli che minano lo stato di diritto ed i diritti umani fondamentali. “Per far si che lo stato di diritto prevalga, le leggi nazionali devono essere in linea con gli standard internazionali sui diritti umani e devono potersi applicare in modo equo a tutte le persone. Ci deve essere la credibilità di tutte le istituzioni dello stato e ci deve essere un controllo civile sui militari.” Il relatore Speciale ha sottolineato inoltre che sono emerse preoccupazioni relativamente al fatto che il processo di riforma possa essere messo in crisi da manifestazioni pacifiche e incontri che chiedono alcuni cambiamenti costituzionali. Invece, sostiene Quintana, “questo tipo di iniziative legate al diritto alla libertà di espressione e alla partecipazione pubblica non è soltanto un segnale salutare del funzionamento dei diritti umani, ma rappresenta anche una necessità per la transizione verso un paese democratico.” http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/appello_del_relatore_speciale_onu_per_i_diritti_umani_per_le_riforme_costituzionali/news?lang=it Mon, 26 May 2014 10:43:41 GMT 0499eccd249c4979b9b74dc20a59c1ec Aumenta la richiesta di benzina, gas e carburanti, con l'apertura economica. Si prevede l'aumento delle importazioni, la ristrutturazione delle raffinerie esistenti e l'adeguamento dei porti petroliferi 2014-05-23T15:57:39.7230000+02:00 (Reuters) - L'apertura dell'economia birmana dopo decenni di isolamento ha portato ad un aumento della domanda di petrolio, attirando investitori locali e stranieri per la costruzione di serbatoi di stoccaggio e di un terminale per soddisfare il crescente consumo. Ecco alcuni dettagli sul settore petrolifero del paese. Secondo i dati del ministero dell'energia, nel corso dell'anno fiscale chiusosi a marzo, la domanda di carburante è aumentata di oltre il 5% superando i 40.700 barili al giorno (bpd). Ma i responsabili commerciali del settore affermano che il flusso di carburante privo di documenti, soprattutto di contrabbando verso la Tailandia, può far ritenere che l'aumento sia stato maggiore del 20-25 %. La Birmania è tutt’ora legata alle importazioni di petrolio ed il settore privato ha importato nel corso dell'ultimo anno fiscale più di 24.990 barili al giorno. Secondo quanto affermato dai traders, la Denko e la Myawaddy Trading sono tra i più grandi importatori locali, ed hanno acquistato lo scorso anno circa 7.450 barili al giorno. Secondo i dati governativi, nel corso dell'ultimo anno fiscale, la Birmania ha importato circa 15.825 barili al giorno di carburante. Il gasolio rappresenta la metà del totale, mentre la benzina rappresenta poco più di un terzo e il carburante per aviazione il resto. Le stime di settore sono più elevate e indicano che le importazioni di diesel via mare hanno toccato punte che vanno da 37.250 a 62.083 bpd nel 2013 e fino a 20.000 barili al giorno di benzina importata nella seconda metà del 2013. RAFFINERIE La Myanmar Petrochemical Enterprise, di proprietà pubblica gestisce tre piccole raffinerie e sta cercando nuovi investitori per poter ristrutturare e potenziare le raffinerie. Di queste due funzionano a malapena mentre una terza – l’impianto di Thanlyin da 1.500 barili al giorno - funziona per solo poco più della metà della sua capacità. la più grande raffineria tailandese: Thai Oil Pcl, nel quadro di un accordo per il rinnovamento delle due raffinerie esistenti, propone la costruzione nel paese di una raffineria da 150.000 barili al giorno. LOGISTICA Solo petroliere di piccole dimensioni, che trasportano circa 6.000-10.000 tonnellate di petrolio, possono entrare nell'estuario del fiume Yangon per raggiungere i porti di Yangon e Thilawa. La benzina viene spedita in lotti di 6.000 tonnellate al porto Thilawa e viene poi trasferita sui camion per la distribuzione. Navi per il trasporto di diesel, a medio carico parziale effettuano il trasferimento del diesel su chiatte, che impiegano fino a 10 giorni per raggiungere Mandalay ,prima di trasferire il carico sui camion per la distribuzione. Di solito ci vuole un giorno per scaricare un carico a causa della necessità di aspettare l'alta marea per evitare il rischio di colpire banchi di sabbia. NUOVI TERMINALI E STOCCAGGIO DI OIL Puma Energy, una controllata della società commerciale globale Trafigura TRAFG.UL e la società petrolifera statale angolana Sonangol, stanno costruendo un terminal petrolifero e serbatoi di stoccaggio in collegamento con l'Asia Sun. Il terminale, una volta completato a metà del 2015, sarà in grado di gestire imbarcazioni di medie dimensioni, che possono trasportare circa 30.000 tonnellate di petrolio, e si prevede la possibilità di stoccaggio di bitume, benzina, gasolio e carburante per aviazione fino a 88.000 metri cubi. Myint Zaw, uno dei direttore presso il ministero dell'energia, ha dichiarato che finora tre o quattro imprese locali avevano ricevuto l'approvazione per progetti di stoccaggio di olio combustibile di dimensioni variabili da 400.000 a 500.000 galloni (14,000-17,000 tonnellate). Secondo fonti del settore, e aziende che intendono affittare i terreni per lo stoccaggio di olio sono Denko e Myawaddy Trading, Newday, MaxMyanmar, MMTM e Greenluck,. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/aumenta_la_richiesta_di_benzina_gas_e_carburanti_con_l_apertura_economica_/news?lang=it Fri, 23 May 2014 13:57:39 GMT 9b017b73f6eb4b3396fdb8bb29c4e914 Enorme manifestazione a Rangoon a sostegno di Aung San Suu Kyi e i leader delle organizzazioni democratiche La leader birmana si allea con le organizzazioni democratiche per la modifica della Costituzione 2014-05-20T11:18:41.7600000+02:00 Gli attivisti democratici hanno aderito alla manifestazione tenutasi sabato 17 maggio a Rangoon dalla leader birmana Aung San Suu Kyi, per chiedere il sostegno all’approvazione degli emendamenti alla Costituzione prima delle elezioni generali della fine del 2015. Migliaia di sostenitori del partito e di leader dei più importanti gruppi di attivisti degli studenti, compresa la 88 Generation e la Peace e Open Society hanno partecipato alla manifestazione di Rangoon. Aung San Suu Kyi ha dichiarato che l’attuale costituzione deve essere emendata se si vogliono rispettare le norme democratiche e far si che le elezioni siano libere ed eque. L’attuale costituzione stabilisce che senza il voto favorevole di oltre il 75 % del parlamento non possono essere introdotte modifiche al testo. I militari detengono il 25% dei seggi e possono porre il veto e impedire ad Aung San Suu Kyi di candidarsi alla presidenza della repubblica. Il primo fondamentale cambiamento riguarda la modifica della sezione 436 che prevede che ogni modifica della costituzione debba essere approvata da oltre il 75% dei parlamentari. La costituzione stabilisce che chiunque abbia sposato un cittadino o una cittadina o ha figli con cittadinanza straniera, non possa essere eletto presidente. Molti altri articoli sono oggetto di proposta di revisione e molte proposte di cambiamento puntano a rafforzare l’autogoverno nelle regioni dei paese dominate dalle minoranze etniche. Oltre al passaggio parlamentare, si dovrà tenere un referendum nazionale che dovrà raggiungere una maggioranza del 50% degli aventi diritto al voto. Alcuni analisti sottolineano che sarà difficile emendare la costituzione visto l’opposizione dei militari. Ciò nonostante il Presidente U Thein Sein ha dichiarato che le forze armate continueranno a svolgere un ruolo nella transizione verso la democrazia, mentre il Generale Capo della Difesa, Min Aung Hlaing, ha sottolineato che il ruolo delle forze armate è quello di tutelare la costituzione. U Thein Sein ha anche ribadito la necessità di effettuare delle modifiche costituzionali e che si dovranno tenere delle elezioni libere ed eque in un quadro legale e senza danneggiare la sovranità nazionale, mettendo in guardia che eventuali tensioni non faranno bene al paese e che il suo popolo ne risentirebbe. La richiesta di modifica della costituzione viene sostenuta da una campagna di raccolta firme, che inizierà il 27 maggio e terminerà il 19 luglio. Aung San Suu Kyi ha asserito nel suo intervento che bisogna conquistare i cuori e la mente della gente è l’unico modo per vincere le elezioni e che la modifica della costituzione è fondamentale anche per costruire in parlamento la fiducia e lo stato di diritto. Il parlamento dal canto suo ha costituito a febbraio un Comitato per la attuazione degli emendamenti costituzionali. Il comitato dovrà effettuare una analisi delle singole sezioni della costituzione per valutare se devono essere emendate o meno. Con questa campagna Aung San Suu Kyi punta a rafforzare la riconciliazione nazionale e a promuovere una democrazia matura e rispettosa. La leader sta tenendo una serie di manifestazioni nel paese per ottenere il consenso popolare e convincere i militari e il governo a cambiare posizione per emendare la costituzione. Il portavoce del parlamento U Shwe Mann ha chiesto al comitato di concludere i lavori entro sei mesi ovvero entro le elezioni del 2015. Nel frattempo entro la fine di quest’anno sono in programma le elezioni suppletive per la sostituzione dei parlamentari che hanno assunto altri incarichi. Il presidente della Commissione Elettorale dell’Unione, (UEC) U Tin Aye ha comunicato al parlamento che la data delle elezioni suppletive per la scelta di 30 seggi parlamentari rimasti liberi, in tutti e tre i livelli delle Camere alte e basse a livello, regionale o del parlamento statale è prevista per la prima settimana di dicembre. I trenta seggi vacanti comprendono 13 seggi nella Camera bassa, 6 della Camera Alta, e 11 nel parlamento regionale o statale. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/enormi_manifestazione_a_sostegno_di_aung_san_suu_kyi_e_i_leader_delle_organizzazioni_democratiche/news?lang=it Tue, 20 May 2014 09:18:41 GMT 30d10a49619b4e6687113490ed5ee29c La Cina è tuttora il primo partner commerciale birmano ed il governo filippino e quello birmano stanno negoziando un accordo sul settore aereo la Exim Bank concederà 300 milioni di prestiti per la ristrutturazione di strade 2014-05-20T11:19:02.9270000+02:00 La Cina è tuttora il primo partner commerciale birmano, e sul terreno dei prestiti l' Exim Bank condederà 300 milioni di prestiti per la risutrutturazione delle strade. Il governo filippino e quello birmano inoltre stanno negoziando un accordo sul settore aereo. Secondo il ministero dell’economia e commercio, la Cina continua ad essere il primo partner commerciale birmano, con oltre 7 miliardi di $ di transazioni effettuate nell’ultimo anno fiscale. Le esportazioni verso la Cina sono arrivate a 2.9 miliardi di $ mentre le importazioni sono arrivate a più d 4 miliardi di $. Il commercio verso la Cina raggiunge il 30% del commercio birmano. La Tailandia è il secondo paese con un totale di 5.5 miliardi. Nel 2013-2014 le esportazioni prevalenti birmane verso la Cina e gli altri paesi hanno riguardato riso, grano soia, sesamo, gomma, prodotti della pesca, teak, legname duro, metalli grezzi, gas naturale, giada e abbigliamento. Attualmente inoltre il Ministero dell'economia e sviluppo sta rivedendo i termini per un prestito di 300 milinoni di $ da parte della Exim Bank cinese. Il prestito sarebbe mirato a finanziare il miglioramento della rete viaria nazionale. Ma ancora non sono stati definiti i tassi di interesse e le scadenze. Il governo birmano è stato attaccato lo scorso anno per aver ricevuto un prestito da 100 milioni per la costituzione di cooperative, con un tasso di interesse spropositatamente elevato. Per quanto riguarda i rapporti bilaterali con un altro paese dell'area, secondo ABS-CBN News, alcuni funzionari del settore aereo dei due paesi si incontreranno a fine maggio per discutere un accordo sui servizi aerei. L’ambasciatore delle Filippine in Birmania ha dichiarato ai giornalisti che i colloqui potrebbero portare a concordare l’avvio di un volo diretto tra i due paesi del sud est asiatico. Il presidente birmano Thein Sein era andato nelle Filippine lo scorso anno e aveva sottoscritto vai accordi con il Presidente filippino Benigno Aquino III, compreso un accordo sulla eliminazione dei visti di ingresso per i cittadini dei due paesi. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_cina_e_tuttora_il_primo_partner_commerciale_birmano_ed_il_governo_filippino_e_quello_birmano_stanno_negoziando_un_accordo_sul_settore_aereo/news?lang=it Tue, 20 May 2014 09:19:02 GMT ce21d9c7bac64052b5c45b7a1c95b9a0 Il cementificio indonesiano entra in Birmania, mentre il colosso cinese Tangshan incontra l'opposizione popolare nello Stato Karen 2014-05-18T11:24:21.8330000+02:00 Secondo il giornale indonesiano Jakarta Globe, l’enorme cementificio Semen Indonesia, ha raggiunto un accordo per l’acquisto di una quota di un’azienda birmanadel settore del cemento . L’azienda indonesiana dovrebbe acquistare una quota di minoranza di un’ azienda birmana, il cui nome non viene menzionato e precedentemente aveva già pianificato di investire 200 milioni di $ in Birmania. “La decisione viene letta come un impegno dell’azienda ad espandersi nella regione, prima della entrata in vigore dell'Asean Economic Community, in programma per il prossimo anno”. Il rapporto ha fatto riferimento alle dichiarazioni del presidente della Semen, Dwi Soetjipto, che ha affermato che l’azienda stava acquistando il 30% delle quote aziendali, senza rivelare il nome dell’ azienda coinvolta nell’affare ma sottolineando che la sua capacità produttiva annua è pari a 1.5 milioni di tonnellate metriche di cemento”. “Stiamo entrando e gradualmente aumenteremo il nostro controllo nell’azienda. Ha dichiarato Dwi. A marzo il gruppo tailandese Siam Cement Group ha dichiarato di voler investire 400 milioni di $ in un impianto in Birmania che avrebbe dovuto iniziare a funzionare nel 2016. Ciò mentre la Myanmar Jidong Cement Company, succursale del gigante multinazionale cinese Tangshan Jidong, uno dei più grandi produttori di cemento al mondo ha dovuto affrontare le voci secondo le quali, le comunità nella capitale dello stato Karen Hpa-An si oppongono alla costruzione di una loro fabbrica nell'area, affermando che l'azienda ha il sostegno della gente e che intende iniziare la costruzione dell'impianto non appena avrà ricevuto il benestare dal governo Karen e dalla Myanmar Investment Commission. In un articolo del 29 aprile scorso, Democratic Voice of Burma dichiara che i piani per la costruzione del cementificio vicino Hpa-An hanno incontrato una forte opposizione degli abitanti che si sono rifiutati di sottoscrivere un accoro per l'approvazione dell'impianto, che una volta a regime produrrebbe 5.000 tonnellate di cemento al giorno. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_maggiore_cementificio_indonesiano_sta_puntando_ad_espanderela_propria_presenza_anche_in_birmania/news?lang=it Sun, 18 May 2014 09:24:21 GMT 3da3be0ffbae4e31a02563d322093acc La proibizione dell'esportazione di legname genera il traffico illegale confiscate inoltre merci importate clandestinamente via mare, per oltre 1 milione di dollari 2014-05-18T10:58:58.8030000+02:00 Secondo quanto riportato dal giornale Eleven, con l’inizio delle critiche sulla proibizione della esportazione di legname, iniziano le denunce da parte dei consumatori d’oltreoceano, visto che l’esportazione illegale di legname al confine con la Cina continua. Il divieto di esportazione è iniziato lo scorso mese nonostante non siano state ancora costituite le infrastrutture per la trasformazione del legname nel paese. Sempre secondo Eleven, nell’ultimo anno finanziario, conclusosi il 31 marzo scorso, le esportazioni ufficiali di teak, di legname duro, e altri tipi di legname ha raggiunto i 947 milioni di $. In ogni caso, le quantità reali inviate all’estero prima della proibizione, sono probabilmente maggiori e recentemente l’Environmental Investigation Agency, ONG londinese, ha denunciato che in realtà la maggioranza del legname birmano, esportata negli ultimi 15 anni è stata esportata clandestinamente. Dal rapporto di Eleven pubblicato la scorsa settimana, emerge che con l’entrata in vigore della proibizione, a seguito di un controllo effettuato dalle autorità e durato una settimana, si evince che oltre 1.000 tonnellate di legname è stato esportato illegalmente. Questa settimana Eleven ha riferito che, nonostante l’aumento dei costi di trasporto del legname dal nord della Birmania, enormi camion pieni di tronchi passano ancora il confine. “Nonostante il bando, il commercio illegale di legname continua, con la individuazione di nuovi percorsi, attraverso la giungla. Alcuni sostengono che i recenti combattimenti tra i ribelli etnici e l’esercito ha reso più facile far passare il legname perché vi sono meno controlli” si legge. E vengono citati alcuni trasportatori che sostengono che i commercianti cinesi pagherebbero 9 milioni di Kyats (circa 9.000 $ ) più un barile di benzina per ogni carico di legname che serve a coprire i costi sostenuti dai contrabbandieri, che trasportano il legname oltreconfine. La proibizione dell’esportazione ha attirato le proteste da parte di coloro che prima compravano legname dalla Birmania. Il giornale pakistano The News ha riferito che la Camera di commercio e industria di Karachi ha scritto al presidente birmano Thein Sein e alle altre autorità per richiedere lo slittamento dell’inizio della proibizione di esportazioni. La lettera, secondo The News, afferma che la proibizione ha prodotto un aumento delle difficoltà per coloro che in Pakistan hanno continuato ad importare regolarmente negli ultimi cinquant’anni materie prime essenziali e ha richiesto “uno slittamento nell’inizio della proibizione di almeno tre mesi “per dare un po’ di respiro agli importatori pakistani che non sono in grado di coprire la domanda locale”. ​D'altro canto il team nazionale contro il contrabbando ha annunciato di aver recuperato oltre 1 milione di $ in prodotti trafficati clandestinamente dall'estero nei sette porti di Rangoon, tra l'agosto 2013 e l'inizio del mese di maggio di questo anno. Il vice direttore della squadra Myint Oo ha dichiarato che il 70% di tutto il contrabbando, che riguarda prevalentemente liquori stranieri, è stato confiscato a seguito delle soffiate di qualcuno e dopo 48 perquisizioni condotte dalle squadre mobili durante gli ultimi nove mesi nei depositi e sulle navi in arrivo nel porto. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_proibizione_dell_esportazione_di_legname_genera_il_traffico_illegale/news?lang=it Sun, 18 May 2014 08:58:58 GMT b88e5ab55ca44862a8239247aefa0161 L'NLD si oppone alle misure della commissione elettorale che esautorano il ruolo del Parlamento La commissione elettorale autorizza solo i singoli candidati ad indire manifestazioni elettorali 2014-05-16T10:05:29.9970000+02:00 I punti centrali del contenzioso riguardano i limiti alla campagna imposti dalla commisisone elettorale sui candidati alle elezioni. Il maggior partito di opposizione, l’NLD ha dichiarato che non vi sono stati progressi nel dialogo con la Commissione elettorale nazionale sulle nuove e controverse regole per la campagna elettorale. Il portavoce dell’NLD Nyan Win ha dichiarato martedì scorso che tali norme sono illegali. “nessuna legge ha autorizzato nessuno a mettere a punto questo tipo di procedrue, ed inoltre severranno attuate sarebbero contrarie alla giurisdizione del Parlamento dell’Unione.” Il punto principale di contesa riguarda i limiti imposti dalla commissione sui candidati alle elezioni. La commissione ha dichiarato che solo i singoli candidati possono organizzare manifestazioni pubbliche, mentre l’NLD afferma che nei prossimi giorni si alleerà con altri gruppi di attivisti per la attuazione di manifestazioni per l’adozione di misure che facilitino la modifica della costituzione. La leader dell’NLD e Premio Nobel Aung San Suu Kyi dovrebbe essere la figura chiave delle prossime manifestazioni sabato a Rangoon e domenica a Mandalay. Aung San Suu Kyi dovrebbe parlare insieme a Min Ko Niang, uno dei leader dell’organizzazione che promosse la rivolta degli studenti del 1988, rivolta repressa dalla giunta militare di allora. L’opposizione afferma che le attuali norme per la modifica della costituzione prevedono una maggioranza troppo alta per l’adozione di tali riforme. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_nld_si_oppone_alle_misure_della_commissione_elettorale_che_esautorano_il_ruolo_del_parlamento/news?lang=it Fri, 16 May 2014 08:05:29 GMT d431e8d1c07743a6a451d702fef0a11d Obama rinnova le sanzioni mirate sulla Birmania e vieta alle imprese di fare affari con i militari e soggetti ad essi collegati le norme riconoscono passi in avanti ma anche lo strapotere dei militari sulla vita economica e politica. 2014-06-03T15:16:54.5670000+02:00 Martedì scorso, il Presidente americano Barack Obama ha rinnovato per almeno un altro anno, una serie di sanzioni mirate sugli investimenti in Birmania, riconoscendo l’esistenza di una emergenza nazionale. La decisione proibisce ad imprese e soggetti americani singoli di investire o di fare affari con i militari. In una dichiarazione della Casa Bianca, Obama ha sottolineato i notevoli progressi fatti dal governo birmano in alcune arre, ma ha anche affermato che il motivo della proroga delle sanzioni si riferisce al conflitto in corso e gli abusi sui diritti umani nelle aree delle minoranze etniche, in particolare nello Stato Arakan e al continuo ruolo dei militari nelle attività economiche e politiche della Birmania. “Il governo birmano ha fatto grandi progressi in una serie di aree fondamentali, compreso il rilascio di 1.100 prigionieri politici, i passi in avanti per il raggiungimento di un cessate il fuoco a livello nazionale, la legalizzazione dei sindacati, l’adozione di misure per il miglioramento degli standard del lavoro e una maggiore libertà di associazione e di espressione” ha scritto il 15 maggio, il Presidente al portavoce del Congresso e al Presidente del Senato“. La Birmania ha sottoscritto inoltre un Protocollo aggiuntivo all’Accordo di Salvaguardia con l’AIEA. Un passo avanti significativo a sostegno della non proliferazione di armi nucleari. Il Presidente ha sottolineato inoltre che:” nonostante i grandi passi in avanti che la Birmania ha compiuto nel suo impegno per le riforme, la situazione nel paese continua a presentare una minaccia straordinaria e inusuale alla sicurezza nazionale e alla politica estera degli Stati Uniti. Le aperture politiche rimangono minime e persistono preoccupazioni sul conflitto in corso e sugli abusi dei diritti umani nelle aree delle minoranze etniche, in particolare nello Stato Rakhine e sul continuo ruolo dell’esercito nelle attività politiche ed economiche del paese. Obama ha dichiarato che gli Stati Uniti continuano ad impegnarsi a sostegno degli sforzi di riforma per assicurare che la transizione verso la democrazia sia sostenuta e irreversibile”. “Nel rinnovare le sanzioni sugli investimenti, il presidente Obama riconosce la continuazione degli abusi e della corruzione da parte del governo birmano che minaccia il popolo birmano” ha dichiarato Rachel Wagley, direttore dell’ONG US Burma Campaign (USCB): “l’amministrazione americana sta mandando un messaggio forte, ovvero che la persecuzione delle minoranze etniche da parte del governo birmano e il rallentamento delle riforme e la messa a punto di nuove leggi repressive non sarà tollerata”. Gli Usa hanno preso in considerazione i presunti legami militari con la Corea del Nord e la continua presenza nell’arena politica, con la nomina del 25% dei seggi in entrambi i rami del parlamento. Con una maggioranza del 75% necessaria a cancellare o modificare qualsiasi articolo della Costituzione, i militari controllano effettivamente il potere di veto su qualsiasi emendamento alla costituzione e l’approvazione di qualsiasi legge. Gli USA hanno sostenuto la richiesta della leader del partito di opposizione Aung San Suu Kyi per la modifica della costituzione, attraverso la quale i militari non avrebbero più il dominio sul parlamento e sulla Costituzione. L’UE ha cancellato le sanzioni economiche, tranne l’embargo sulle armi. La Gran Bretagna lo scorso anno ha annunciato che avrebbe di aver offerto all’esercito programmi di addestramento per le forze armate, nonostante la protesta delle ONG inglesi tra cui Burma Campaign UK. Sino a quando la costituzione non verrà modificata, addestrare le forze armate al rispetto dei diritti umani avrebbe una efficacia come addestrare un pescecane a non mangiare pesci.” Ha dichiarato Mark Farmaner. Ma il governo inglese ha difeso le sue scelte di impegno con l’esercito: “l’esercito birmano rimane una forza politica centrale in Birmania e sarà un soggetto chiave nel processo di riforme politiche. Pertanto è importante impegnare i militari ed incoraggiarli a sostenere le riforme. Soltanto attraverso l’impegno con tutti gli attori, compreso i militari, che potremo avere una maggiore democrazia in Birmania” ha dichiarato il portavoce dell’Ambasciata della Gran Bretagna Nicola Righini. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/obama_rinnova_le_sanzioni_mirate_sulla_birmania_e_vieta_alle_imprese_di_fare_affari_con_i_militari_e_soggetti_ad_essi_collegati/news?lang=it Tue, 03 Jun 2014 13:16:54 GMT feed733536a34737b34b2b3f5043b501 La richiesta di riforme costituzionali presentata da Aung San Suu Kyi è apprezzata dalle popolazioni del Delta dell’Irrawaddy. Sabato scorso, nel quadro della campagna nazionale per ottenere il sostegno pubblico alla riforma della costituzione non democratica, migliaia di residenti della zona del Delta dell’Irrawaddy hanno accolto con enorme calore la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi, un messaggio che è stato ricevuto positivamente dalla folla eccitata della Township di Maupin. 2014-05-14T10:16:48.4000000+02:00 Sabato scorso, nel quadro della campagna nazionale per ottenere il sostegno pubblico alla riforma della costituzione non democratica, migliaia di residenti della zona del Delta dell’Irrawaddy hanno accolto con enorme calore la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi, un messaggio che è stato ricevuto positivamente dalla folla eccitata della Township di Maupin. La presidente della lega Nazionale per la Democrazia ha dichiarato nel corso della manifestazione che l’esercito birmano, conosciuto anche come Tatmadaw, dovrebbe consentire la modifica della costituzione e rispettare il volere del popolo. “Il Tatmadaw dovrebbe lavorare solo per il popolo… Mio padre non ha costituito l’esercito perché lavorasse per gli interessi di un gruppo”. Ha dichiarato Suu Kyi facendo riferimento a suo padre, il generale Aung San, il più importante leader dell’indipendenza e fondatore dell’esercito subito dopo la II guerra mondiale. “La prima priorità dell’esercito è di rispettare i desideri del popolo” ha detto. “Non c’è bisogno che l’esercito abbia tema le idee contrastanti. Abbiamo bisogno di negoziare tutti insieme. La negoziazione per raggiungere una soluzione è la modalità con cui si lavora un sistema democratico. Decine di migliaia di persone, prevalentemente contadini si erano riuniti sabato mattina per l’evento, durato due ore, organizzato in un campo che ha offerto una certa protezione dal forte sole. Una folla festosa e molte persone indossavano abiti rossi e bianchi, i colori dell’NLD, agitando le bandiere con il simbolo del partito, il pavone da combattimento. Una giovane ragazza sul podio ha cantato una canzone sulla vittoria di Aung San Suu Kyi nelle prossime elezioni del 2015 e per la presidenza della repubblica. Aung San Suu Kyi non ha menzionato la questione della presidenza, ma ha attaccato la costituzione, descrivendola come un vincolo non democratico sul popolo birmano. “sottostare a questa costituzione è ancora più caldo che stare sotto questo sole. Quindi per potere essere in grado di vivere una condizione migliore, il nostro popolo ha bisogno di essere coinvolto in un movimento per l’emendamento della costituzione.” Ha dichiarato. “Il potere dovrebbe essere nelle mani del nostro popolo e non in quelle di un piccolo gruppo”. Il messaggio ha prodotto una reazione efficace da parte della folla, che quando interrogata da Suu Kyi sul possibile sostegno alla riforma costituzionale quasi tutti hanno sollevato le loro mani in aria. Una donna tra la folla battendo le mani urlava: “questo vuol dire molto per noi!” e poi ha aggiunto “Oh, sembra ancora così giovane e carina” riferendosi ad Aung San Suu Kyi. Dall’inizio del 2013 Suu Kyi ha iniziato a fare pressioni pubbliche per la modifica della costituzione, ma il partito di governo USDP è stato sempre riluttante a collaborare, mentre i militari hanno dichiarato che vogliono che la costituzione rimanga intoccata. A febbraio la leader dell’NLD ha annunciato che si sarebbe alleata con gli attivisti della organizzazione molto rispettata denominata “generazione 88 in modo da lanciare un movimento popolare per forzare la riforma della costituzione in vista delle elezioni del 2015. Nei recenti mesi la leader è intervenuta alle manifestazioni per chiedere al pubblico birmano il sostegno ed insieme al leader della Generazione 88 sta programmando di tenere grandi manifestazioni a Rangoon e Mandalay la prossima settimana. La costituzione è stata stilata dai militari nel 2008 e ratificata con un referendum farsa tenutosi solo pochi giorni dopo che il ciclone Nargis aveva colpito il paese. La costituzione da all’esercito il controllo su un quarto del parlamento, l’immunità dai crimini commessi durante il regime militare, e impedisce ad Aung San Suu Kyi di diventare presidente della repubblica perché i suoi figli hanno la cittadinanza inglese. La costituzione stabilisce inoltre che gli emendamenti chiave possono essere approvati solo con il sostegno del 75% del parlamento, una clausola che da all’esercito il potere di veto sulle riforme. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_richiesta_di_riforme_costituzionali_presentata_da_aung_san_suu_kyi_e_apprezzata_dalle_popolazioni_del_delta_dell_irrawaddy_/news?lang=it Wed, 14 May 2014 08:16:48 GMT fbb2324408564046a78aa48d628d7e5e L’ONU sotto un fuoco di critiche per il sostegno al censimento in Birmania anche paesi come Gran Bretagna, Germania e Australia sono stati criticati per aver contribuito al finanziamento del censimento 2014-04-01T08:32:55.0930000+02:00 L’ONU è sotto una serie di critiche per il suo sostegno ad un censimento che discrimina i mussulmani Rohingya, impedendo ai componenti della minoranza perseguitata di scrivere la loro etnicità. Le associazioni per i diritti hanno attaccato l’United Nations Population Fund (UNFPA per aver finanziato e dato il supporto logistico per la controversa conta che molti temono possa alimentare ulteriori tensioni etniche. Paesi inclusa la Gran Bretagna, Germania e Australia hanno contribuito a coprire i 70 milioni di costi del primo censimento in oltre 30 anni. Il Vice Ministro per l’informazione Ye Htut ha annunciato sabato che sarebbe stato proibito ai Rohingya di inserire il loro nome etnico nel formulario del censimento. Sia i funzionari del governo che l’UNPF hanno dichiarato che al gruppo sarà permesso di classificarsi sotto la voce “altre categorie”. Il governo birmano nega ai Rohingya la cittadinanza e dichiara che sono immigrati illegali dal Bangladesh e fa riferimento a loro formalmente come Bengalesi. Dall’inizio della raccolta di dati vi sono rapporti che denunciano come i funzionari del censimento lasciano alcune aree senza raccogliere alcuna informazione dopo che i Rohingya che vivono li si sono rifiutati di registrarsi come Bengalesi. La cooperazione internazionale, compresa quella britannica sta finanziando la discriminazione contro i Rohingya, “ ha scritto in un twitter domenica il direttore della Burma Campaign UK Mark Farmaner. La sua organizzazione ha chiesto recentemente il posticipo del censimento denunciando che potrebbe causare spargimento di sangue. Kenneth Roth, direttore esecutivo di Human Rights Watch, ha dichiarato che è stato un errore enorme continuare con l’attuale struttura di censimento perché provocherebbe le tensioni etniche e impedirebbe il riconoscimento dei Rohingya.” Amy Smith, una ricercatrice sui diritti umani che si occupa di Birmania ha aggiunto “anche l’UNPF esprime molte preoccupazioni sul censimento in Birmania, ma che misure sta adottando?” I nazionalisti buddhisti hanno minacciato di boicottare il censimento nel timore che venga concesso ai Rohingya di indicare nel questionario la loro etnia, cosa che rappresenterebbe il primo passo per garantire loro la cittadinanza. La scorsa settimana questi timori sono sfociati in violenze quando una banda di buddisti ha imperversato per una città dello stato occidentale Rakhine attaccando le abitazioni e gli uffici dei funzionari delle organizzazioni umanitarie prima di saccheggiare i magazzini di una ONG pieni di scorte alimentari. Una ragazzina di undici anni è stata uccisa accidentalmente da un coppo di avvertimento sparato dalla polizia per disperdere la folla vicino ad un magazzino dell‘Agenzia per la sicurezza alimentare dell’ONU. Apparentemente le rivolte sono iniziate da una disputa con un lavoratore della Malteser International, una organizzazione per l’assistenza medica, sull’uso della bandiera buddhista. I nazionalisti che protestavano contro il censimento stavano agitando le bandiere buddhiste fuori dalle loro abitazioni come segno di boicottaggio del censimento. Johannes Kaltenbach, il portavoce della Malteser International, ha dichiarato al sito della stampa locale Democratic Voice of Burma che riteneva che tale violenze erano orchestrate. "forse questi gruppi stavano aspettando qualche cosa su cui attaccarsi per poter cominciare” ha dichiarato. In un comunicato pubblicato nel weekend, l’ UN Population Fund ha dichiarato che il governo birmano si “è impegnato a che tutti coloro che sono nel paese saranno conteggiati nel censimento e tutti coloro che risponderanno avranno la possibilità di identificare la propria etnicità”. “questo impegno non può essere onorato in modo selettivo di fronte alle intimidazioni o alle minacce di violenze”. L’organizzazione ha aggiunto di essere preoccupata dai rapporti che collegano le tensioni al censimento. Un porta parola del fondo, contattato dalla agenzia Anadolu, ha rifiutato di commentare la cosa. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_onu_sotto_un_fuoco_di_critiche_per_il_sostegno_al_censimento_in_birmania/news?lang=it Tue, 01 Apr 2014 06:32:55 GMT 23f557a5b46f407cbc75e14e5a709e1c Birmania, l’UE lavora per valorizzare i legami economico commerciali Continuano i negoziati per la firma di accordi commerciali e il sostegno agli scambi e allo sviluppo 2014-04-01T18:34:52.6330000+02:00 La Birmania e l’Unione Europea stanno lavorando al rafforzamento dei rapporti economici, alla promozione del commercio e degli investimenti. Il commissario europeo per il commercio Karel De Gucht, recentemente, per la prima volta ha visitato la Birmania ed ha avviato il dialogo con il Presidente U Thein Sein sull’aumento delle esportazioni verso l’UE, e sulla promozione dei legami commerciali e sullo sviluppo socio-economico. I due leader hanno anche discusso della firma di un accordo commerciale e dell’offerta di assistenza tecnica alla Birmania per l’aumento delle sue esportazioni, secondo gli standard europei, incoraggiando un numero maggiore di imprenditori ad investire nel paese del sud est asiatico. Karel ha concordato con il ministro birmano per la pianificazione nazionale e lo sviluppo economico, Dr. Kan Zaw, la negoziazione di un accordo per la tutela degli investimenti tra la UE e la Birmania. Il vociferato impegno a lavorare congiuntamente verso un accordo per la protezione degli investimenti, favorevole ad entrambi, dovrebbe migliorare la tutela degli investitori di entrambe le parti e attrarre investimenti verso la Birmania e la UE, assicurando un trattamento corretto e su basi eque con gli altri investitori. La UE, secondo una dichiarazione, ha espresso la sua disponibilità a continuare il sostegno alla Birmania, sia come partner commerciale che per lo sviluppo, sperando di seguitare a lavorare con le autorità birmane ed il settore privato per il rafforzamento delle relazioni commerciali. La UE ha avviato inoltre il processo di selezione delle proposte per la costituzione di una Camera di Commercio Europea i Birmania che sosterrà la attività di sensibilizzazione degli imprenditori europei nel paese. Nel 2013 il commercio bilaterale in merci con la Birmania ha raggiunto i 569 milioni di euro rispetto ai 403 milioni del 2012. Un aumento del 41%. Le esportazioni birmane verso l’Europa è aumentata del 35% nel 2013 a 223 milioni di Euro rapportati ai 165 milioni del 2012. Il commercio europeo e nel settore privato verso la Birmania è di 15 milioni di euro. Con il reinserimento delle preferenze commerciali, a giugno del 2013, le imprese birmane ora hanno un accesso ai mercati europei con oltre 500 milioni di consumatori, duty-free e quota-free per tutti i prodotti ad eccezione di armi e munizioni. Il reinserimento dell’iniziativa Tutto tranne le armi (EBA) prevista dal Sistema di Preferenze Generalizzate è è stata decisa in risposta al processo di riforme politiche ed economiche avviate nel 2011 e in particolare a fronte dei progressi nei diritti del lavoro e ha fatto seguito alla decisione del 2012 da parte della Conferenza dell’ILO di sospendere la risoluzione restrittiva sulla Birmania. L’UE ha fornito assistenza allo sviluppo alla Birmania dal 1996 con oltre 400 milioni di $. A seguito delle aperture politiche del paese, la commissione ha annunciato un pacchetto di sostegni di 200 milioni di dollari per l’anno fiscale 2012/2013 da utilizzare nei settori della istruzione, salute e condizioni di vita. Secondo i dati ufficiali gli investimenti europei in Birmania da parte di Gran Bretagna, Francia, Olanda, Austria, Germania, Danimarca, Cipro e Lussemburgo ha toccato i 3.966 miliardi di dollari alla fine del 2013, mentre il commercio con i maggiori partner commerciali europei come Gran Bretagna e Germania ha toccato i 135,64 milioni di dollari nei primi tre quarti del 2013/14. Inoltre la UE sta cercando di rafforzare la collaborazione con la Birmania nel processo di riforme per costruire una partnership robusta e per aumentare l’impegno verso le riforme del paese. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/birmania_l_ue_lavora_per_valorizzare_i_legami_economico_commerciali/news?lang=it Tue, 01 Apr 2014 16:34:52 GMT 4e451eb949e741c994fe0cab353b59b4 l'Onu sotto un fuoco di critiche per aver sostenuto il censimento iniziato domenica 31 marzo, che non prevede la registrazione dei dati sulla popolazione Rohingya Le organizzazioni per i diritti temono che il controverso conteggio possa alimentare tensioni di lungo periodo nel paese dominato dai buddhisti. 2014-04-01T18:48:25.8970000+02:00 L’ONU è sottoposta ad una una serie di critiche per il suo sostegno ad un censimento che discrimina i mussulmani Rohingya impedendo ai componenti della minoranza perseguitata di scrivere la loro etnicità. Le associazioni per i diritti hanno attaccato l’United Nations Population Fund (UNFPA per aver finanziato e dato il supporto logistico per la controversa conta che molti temono possa alimentare ulteriori tensioni etniche. Paesi inclusa la Gran Bretagna, Germania e Australia hanno contribuito a coprire i 70 milioni di costi del primo censimento in oltre 30 anni. Il Vice Ministro per l’informazione Ye Htut ha annunciato sabato che sarebbe stato proibito ai Rohingya di inserire il loro nome etnico nel formulario del censimento. Sia i funzionari del governo che l’UNPF hanno dichiarato che al gruppo sarà permesso di classificarsi sotto la voce “altre categorie”. Il governo birmano nega ai Rohingya la cittadinanza e dichiara che sono immigrati illegali dal Bangladesh e fa riferimento a loro formalmente come Bengalesi. Dall’inizio della raccolta di dati vi sono rapporti che denunciano come i funzionari del censimento lasciano alcune aree senza raccogliere alcuna informazione dopo che i Rohingya che vivono li si sono rifiutati di registrarsi come Bengalesi. La cooperazione internazionale, compresa quella britannica sta finanziando la discriminazione contro i Rohingya, “ ha scritto in un twitter domenica il direttore della Burma Campaign UK Mark Farmaner. La sua organizzazione ha chiesto recentemente il posticipo del censimento denunciando che potrebbe causare spargimento di sangue. Kenneth Roth, direttore esecutivo di Human Rights Watch, ha dichiarato che è stato un enorme errore continuare con l’attuale forma di censimento perché provocherà tensioni etniche e impedirà il riconoscimento dei Rohingya.” Amy Smith, ricercatrice sui temi dei diritti umani, che si occupa di Birmania ha aggiunto “l'UNFPA ha sollevato molte sul censimento in Birmania, ma che misure sta adottando?” I nazionalisti buddhisti hanno minacciato di boicottare il censimento per il timore che venga concesso ai Rohingya di indicare nel formulario la loro etnia, cosa che rappresenterebbe il primo passo per garantire loro la cittadinanza. La scorsa settimana questi timori sono sfociati in violenze quando una banda di buddisti ha imperversato per una città dello stato occidentale Rakhine, attaccando le abitazioni e gli uffici dei funzionari delle organizzazioni umanitarie prima di saccheggiare i magazzini di una ONG pieni di scorte alimentari. Una ragazzina di undici anni è stata uccisa accidentalmente da un coppo di avvertimento sparato dalla polizia per disperdere la folla vicino ad un magazzino dell‘Agenzia per la sicurezza alimentare dell’ONU. Apparentemente le rivolte sono iniziate da una disputa con un lavoratore della Malteser International, una organizzazione per l’assistenza medica, sull’uso della bandiera buddhista. I nazionalisti che protestavano contro il censimento stavano agitando le bandiere buddhiste fuori dalle loro abitazioni come segno di boicottaggio del censimento. Johannes Kaltenbach, il portavoce della Malteser International, ha dichiarato al sito della stampa locale Democratic Voice of Burma che riteneva che tale violenze erano orchestrate. "forse questi gruppi stavano aspettando qualche cosa su cui attaccarsi per poter cominciare” ha dichiarato. In un comunicato pubblicato nel weekend, l’UN Population Fund ha dichiarato che il governo birmano si “è impegnato a che tutti coloro che vivono nel paese saranno conteggiati nel censimento e tutti coloro che risponderanno avranno la possibilità di identificare la propria etnicità”. “Questo impegno non può essere onorato in modo selettivo di fronte alle intimidazioni o alle minacce di violenze”. L’organizzazione ha aggiunto di essere preoccupata dai rapporti che collegano le tensioni al censimento. Un porta parola del fondo, contattato dalla agenzia Anadolu, ha rifiutato di commentare la cosa. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_onu_sotto_un_fuoco_di_critiche_per_aver_sostenuto_il_censimento_iniziato_domenica_31_marzo_che_non_prevede_la_registrazione_dei_dati_sulla_popolazione_rohingya/news?lang=it Tue, 01 Apr 2014 16:48:25 GMT 465fbf7145744a6495ecb6079f87f25a l’UE sta lavorando per valorizzare i legami economico commerciali con la Birmania Secondo i dati ufficiali gli investimenti europei in Birmania da parte di Gran Bretagna, Francia, Olanda, Austria, Germania, Danimarca, Cipro e Lussemburgo ha toccato i 3.966 miliardi di dollari alla fine del 2013 2014-04-01T18:51:40.4600000+02:00 La Birmania e l’Unione Europea stanno lavorando per il rafforzamento dei rapporti economici, compresa la promozione del commercio e degli investimenti. Il commissario europeo per il commercio Karel De Gucht, recentemente ha visitato per la prima volta la Birmania ha avviato il dialogo con il Presidente U Thein Sein sull’aumento delle esportazioni verso l’UE, e sulla promozione dei legami commerciali e lo sviluppo socio-economico. I due leader hanno anche discusso della firma di un accordo commerciale e l’offerta di assistenza tecnica alla Birmania per l’aumento delle sue esportazioni secondo gli standard europei e incoraggiando un numero maggiore di imprenditori ad investire nel paese del sudest asiatico. Karel ha concordato con il ministro birmano per la pianificazione nazionale e lo sviluppo economico Dr. Kan Zaw di negoziare un accordo per la tutela degli investimenti tra la UE e la Birmania. Il vociferato impegno a lavorare congiuntamente verso un accordo per la protezione degli investimenti favorevole ad entrambi che dovrebbe migliorare la tutela degli investitori di entrambe le parti e attrarre investimenti verso la Birmania e la UE assicurando un trattamento corretto e su basi eque con gli altri investitori. La UE, secondo una dichiarazione, ha espresso la sua disponibilità a continuare il sostegno alla Birmania, sia come partner commerciale che per lo sviluppo e sperando di seguitare a lavorare con le autorità birmane e il settore privato per il rafforzamento delle relazioni commerciali. La UE ha avviato inoltre il processo di selezione delle proposte per la costituzione di una Camera di Commercio Europea i Birmania che sosterrà la attività di sensibilizzazione degli imprenditori europei nel paese. Nel 2013 il commercio bilaterale in merci con la Birmania ha raggiunto i 569 milioni di euro rispetto ai 403 milioni del 2012. Un aumento del 41%. Le esportazioni birmane verso l’Europa è aumentata del 35% nel 2013 a 223 milioni di Euro rapportati ai 165 milioni del 2012. Il commercio europeo e nel settore privato verso la Birmania è di 15 milioni di euro. Con il reinserimento delle preferenze commerciali, a giugno del 2013, le imprese birmane ora hanno un accesso ai mercati europei con oltre 500 milioni di consumatori, duty-free e quota-free per tutti i prodotti ad eccezione di armi e munizioni. Il reinserimento dell’iniziativa Tutto tranne le armi (EBA) prevista dal Sistema di Preferenze Generalizzate è è stata decisa in risposta al processo di riforme politiche ed economiche avviate nel 2011 e in particolare a fronte dei progressi nei diritti del lavoro e ha fatto seguito alla decisione del 2012 da parte della Conferenza dell’ILO di sospendere la risoluzione restrittiva sulla Birmania. L’UE ha fornito assistenza allo sviluppo alla Birmania dal 1996 con oltre 400 milioni di $. A seguito delle aperture politiche del paese, la commissione ha annunciato un pacchetto di sostegni di 200 milioni di dollari per l’anno fiscale 2012/2013 da utilizzare nei settori della istruzione, salute e condizioni di vita. Secondo i dati ufficiali gli investimenti europei in Birmania da parte di Gran Bretagna, Francia, Olanda, Austria, Germania, Danimarca, Cipro e Lussemburgo ha toccato i 3.966 miliardi di dollari alla fine del 2013, mentre il commercio con i maggiori partner commerciali europei come Gran Bretagna e Germania ha toccato i 135,64 milioni di dollari nei primi tre quarti del 2013/14. Inoltre la UE sta cercando di rafforzare la collaborazione con la Birmania nel processo di riforme per costruire una partnership robusta e per aumentare l’impegno verso le riforme del paese. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_ue_sta_lavorando_per_valorizzare_i_legami_economico_commerciali_con_la_birmania/news?lang=it Tue, 01 Apr 2014 16:51:40 GMT 3e5f320ff5704c2e8ed054c2de010086 Thein Sein ordina ad una commissione e alla Corte Suprema di metter a punto un disegno di legge per “tutelare la Religione” Il disegno di legge, richiesto da un gruppo di importanti monaci buddhisti, dovrebbe tutelare la razza e la religione, regolare le unioni interreligiose, limitare il numero delle nascite e vietare ancora una volta la monogamia. Legge mira a tutelare i Buddhisti. 2014-04-09T13:14:27.7530000+02:00 Il presidente Thein Sein ha ordinato una nuova commissione e alla più alta corte del paese di stendere una proposta di legge denominata “ protezione e tutela della razza e della religione”, che dovrebbe includere misure controverse, che secondo i legislatori dovrebbero limitare i matrimoni interreligiosi. Una petizione sottoscritta da 1.3 milioni di persone ha chiesto al presidente di trasformare in legge una bozza di legge definita da legislatori per conto di un gruppo di leader monaci, del movimento nazionalista 969. Se attuata senza emendamenti, il disegno di legge che si ritiene sia stato pensato per i mussulmani birmani, prevede che le donne buddhiste debbano richiedere l’autorizzazione dei loro genitori e di funzionari del governo locale prima di poter sposare un uomo di altra religione. La legge includerebbe restrizioni sulla possibilità di convertirsi ad altre religioni, un limite al numero dei figli che si possono avere e misure per fermare la poligamia, che è già oggi illegale in Birmania. Il mese scorso Thein Sein, senza esprimere un sostegno formale al disegno di legge, ha inviato la bozza in parlamento per la discussione, ma lo speaker Shwe Mann ha annunciato in parlamento di aver rimandato indietro la bozza affermando che è responsabilità dell’esecutivo di definire le bozze di legge per poi sottoporle al dibattito parlamentare. Venerdì 3 marzo, secondo Pe Than un parlamentare del Rakhine Nationalities Development Party, Shwe Man ha annunciato in parlamento di aver ricevuto una nuova lettera concernente la bozza di disegno di legge. “ ha informato il parlamento che il suo governo formerà una commissione per la stesura della legge (sulla tutela della razza e della religione)” ha dichiarato. Comunque con una mossa che ha spiazzato i parlamentari, Thein Sein ha dichiarato di aver deciso che le parti della legge che toccano alcune questioni saranno definite dalla Corte Suprema dell’Unione. “la sua commissione affronterà due questioni: che un uomo potrà avere solo una moglie e il problema delle conversioni, mentre le altre due questioni quali i matrimoni interreligiosi e le restrizioni nei confronti delle popolazioni saranno definite dalla Corte Suprema” ha dichiarato Pe Than. Inoltre che la decisione di affidare ad una parte del sistema giudiziario la stesura di una bozza di legge è un caso senza precedenti e che non capiva le motivazioni che hanno portato il presidente a questa scelta. Pe Than ha dichiarato che la legge affronterebbe i timori di molti buddhisti birmani che vedono minacciata la religione dominante da parte dei mussulmani. Le tensioni tra buddhisti e mussulmani sono aumentate da quando a metà 2012 sono iniziate le violenze nello stato Rakhine che si sono allargate al resto del paese. “ Per quanto mi riguarda io non bloccherò questa legge perché abbiamo bisogno di proteggere la nostra razza. Ma sula tutela della razza va detto che mentre abbiamo bisogno di tutelare le nostre frontiere, non dovremmo disturbare quelle di altre persone”. Mi Myint Than, legislatore del partito Mon Regional Democracy Party, ha confermato le decisioni del presidente. “in genere, la maggior parte delle bozze di legge provengono dalle amministrazioni governative. Ma su questo punto è stato il presidente ha inviarla direttamente al parlamento” ha dichiarato aggiungendo che sarebbe stato più appropriato che fosse un ministro del governo a definire la bozza di legge”. “E’ un po’ strano e non capisco il perché” ha aggiunto. Il portavoce del presidente Ye Htut, a latere di un incontro a Napyidaw il primo marzo, ha commentato a The Irrawaddy, l’invio della proposta in parlamento, affermando che con quest’atto il presidente ha desiderato che il parlamento considerasse la questione visto che un così gran numero di persone aveva espresso il sostegno a tale ipotesi e non per ottenere alcun vantaggio politico.” “Secondo la nostra Costituzione nessuno di qualsiasi partito politico può trarre vantaggio politico da una questione religiosa” http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/bozza_di_legge_a_tutela_della_razza_e_della_religione_in_preparazione_in_birmania/news?lang=it Wed, 09 Apr 2014 11:14:27 GMT 7728145ddf334256a03e34d7582b9e0a L’Unione Europea e la Birmania negozieranno un accordo per la tutela degli investimenti 2014-04-30T15:55:44.0970000+02:00 Con la sospensione delle sanzioni, da parte della UE, grazie ai progressi nella attuazione delle norme internazionali ILO sul lavoro forzato e le libertà fondamentali e al lancio delle riforme politiche,la UE apre un negoziato per un accordo sugli investimenti e commercio. Sarà fondamentale che tale accordo definisca chiaramente impegni e procedure di monitoraggio per lo sviluppo sostenibile e la promozione di una condotta responsabile delle imprese, in linea con i principi e le linee guida riconosciuti a livello internazionale." L’Unione Europea e la Birmania negozieranno un accordo per la tutela degli investimenti Comunicato Stampa Dopo la reintroduzione nel luglio 2013, del Sistema di Preferenze commerciali da parte della UE nei confronti della Birmania/Myanmar, il Commissario Europeo Karel De Gucht ha lanciato oggi a Napyitaw i negoziati per la definizione di un accordo sulla protezione degli investimenti tra l’Unione Europea e Myanmar/Birmania con il Ministro della Programmazione Economica e dello Sviluppo della Birmania Dr. Kan Zaw. Gli stati membri della EU hanno dato semaforo verde al mandato negoziale all’inizio della settimana il 18 ottobre a Bruxelles. L’accordo sugli investimenti migliorerà la protezione ed il trattamento equo degli investitori da entrambe le parti e quindi contribuirà alla attrazione degli investimenti verso Myanmar/Birmania e la UE. "Questo accordo sugli investimenti potrebbe funzionare da importante acceleratore per il processo di riforma in Myanmar/Birmania” ha dichiarato il Commissario al Commercio De Gucht. “L’esperienza mostra che il miglioramento delle certezze legali e della predittibilità degli investimenti è un elemento chiave per fornire opportunità di investimento e del tanto necessario sviluppo per questa economia in crescita. Io spero che noi potremo concludere velocemente i negoziati per aprire la porta ad un maggiore flusso di investimenti positivi per entrambi. L’ UE appoggia pienamente il processo di riforme ed è pronta ad ulteriori sostegni in questa direzione. Attualmente, non vi è alcun trattato bilaterale sugli investimenti tra la Birmania/Myanmar e gli stati membri della EU. Un accordo sulla tutela degli investimenti tra l’ UE e la Birmania/Myanmar offrirebbe agli investitori le garanzie chiave nei loro rapporti con la Birmania come: Tutela contro ogni discriminazione; Tutela contro gli espropri senza compensazione; Tutela contro trattamenti scorretti e diseguali; Tutela della possibilità di trasferire capitali. Questi provvedimenti forniscono garanzie alle imprese che i loro investimenti saranno trattati correttamente e su basi eguali agli altri investitori. La creazione della certezza legale e della predittività per le imprese contribuirà ad attrarre e mantenere gli investimenti diretti esteri (IDE) per sostenere lo sviluppo della Birmania/Myanmar. L’accordo potrebbe avere un impatto positivo a lungo termine sul processo di riforma in Birmania/Myanmar poiché sarebbe coerente con alcuni cambiamenti legislativi in atto, come le leggi sulle fusioni d’investimenti esteri e interni. Allo stesso tempo l’accordo sugli investimenti non interferirà con il diritto dello stato di regolare per il raggiungimento degli obiettivi di politica pubblica e di lavorare per lo sviluppo del paese e della sua gente, poiché assicurerà un equilibrio tra il diritto di regolare e di raggiungere obiettivi legittimi di politica pubblica e il bisogno di tutelare gli investitori. L’accordo offrirà inoltre una opportunità per la UE e la Birmania/Myanmar di continuare a sostenere i loro forti impegni per lo sviluppo sostenibile e la promozione di una condotta responsabile delle imprese in linea con i principi e le linee guida riconosciuti a livello internazionale. Relazioni commerciali e di investimento tra UE e EU-Myanmar In risposta al processo di riforme politiche ed economiche iniziate nel 2011 e dopo la decisione del giugno 2012 da parte della Conferenza internazionale dell’Organizzazione Internazionale del lavoro (ILO) di sospendere la risoluzione restrittiva sulla Birmania/Myanmar la UE ha reintrodotto lo Schema di Preferenze Generalizzate e le preferenze tariffarie il 19 luglio 2013 con una applicazione retroattiva a partire dal 13 giugno 2012. La UE aveva temporaneamente sospeso tali preferenze a partire dal 1997 a causa delle violazioni dei principi della Convenzione ILO sul lavoro forzato. In seguito a ciò nel 2013 l’interscambio commerciale in merci con la Birmania/Myanmar era pari a €569 milioni un aumento del 41% rispetto al 2012 (€403 milioni). Le esportazioni della Birmania/Myanmar verso la UE sono aumentate del 35% nel 2013 fino a €223 milioni (rispetto ai €165 milioni del 2012). Mentre in passato, le esportazioni si limitavano all’abbigliamento (66,9%), prodotti della pesca (8%), riso (4,4%) e cereali (4.3%), le esportazioni della Birmania nel 2013 hanno visto la quota dell’abbigliamento ridursi al 58,2% ed un aumento delle esportazioni di pietre preziose (11,7%) e prodotti del legname (7,8%). Le esportazioni UE verso il paese sono aumentate del 45% nel 2013 ed hanno raggiunto quota €346 milioni (paragonati ai €239 milioni del 2012). Le esportazioni chiave della UE sono state aerei, prodotti farmaceutici, macchinari elettrici e attrezzature. Gli investimenti UE in Birmania /Myanmar sono stati limitati, fino ad oggi, a causa delle precedenti sanzioni Europee. Secondo i dati ufficiali della Birmania/Myanmar gli investimenti esistenti totali della UE ammontavano nel 2013 a circa 3.1 miliardi di USD (9% dei FDI della Birmania/Myanmar) Per ulteriori informazioni Joint communiqué on the launch of EU-Myanmar investment relations Rapporti commerciali tra UE e Myanmar/Birmania http://ec.europa.eu/trade/policy/countries-and-regions/countries/myanmar/ Press Release (IP/13/695): EU re-opens its market to Myanmar/Burma, 18 July 2013 Press Release (IP/14/271): EU Trade Commissioner De Gucht travels to South East Asia to boost trade ties with Vietnam, Cambodia and Myanmar, 14 March 2014 Sulle politiche degli investimenti UE /Myanmar http://ec.europa.eu/trade/policy/accessing-markets/investment/ http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/unione_europea_e_birmania_negozieranno_un_accordo_per_la_tutela_degli_investimenti/news?lang=it Wed, 30 Apr 2014 13:55:44 GMT 9c7075f0715b40b2a8d1623603fd7ef9 Attaccate le sedi e le residenze degli operatori umanitari presenti nello stato Rakhine Folle di buddisti hanno attaccato con sassi contro sedi e abitazioni di operatori internazionali che sono stati fatti evacuare 2014-04-30T16:32:26.5700000+02:00 La folla capitanata da buddhisti ha attraversato martedì le strade della capitale dello Stato Rakhine, lanciando pietre contro gli uffici e le case degli operatori umanitari internazionali provocando l’evacuazione della maggior parte del personale non essenziale, secondo le dichiarazioni dei residenti e dei funzionari. Alcuni sono stati evacuati, altri messi sotto protezione di una guest house della polizia. Non ci sono almeno per ora dati ufficiali, che nessuno si è fatto male a seguito delle violenze , iniziate a Sittwe, capitale dello stato la sera di Mercoledì e sono riprese di nuovo all’alba di giovedì, con folle inferocite che sono diventate da diverse centinaia a più di 1.000 persone. Almeno un edificio è stato saccheggiato e tre auto danneggiate, hanno dichiarato alcuni operatori umanitari in condizione di anonimato per paura di ritorsioni. La Birmania è un paese a maggioranza buddista, composto da 60 milioni di abitanti ed emerso nel 2011 da mezzo secolo di regime militare . Ma la ritrovata libertà di espressione che ha accompagnato la sua transizione verso la democrazia ha dato voce all'odio religioso, scatenando la violenza che ha provocato fino a 280 morti e ha costretto altre 140.000 persone alla fuga dalle loro case. La maggior parte delle vittime sono state Rohingyia, una minoranza musulmana a lungo perseguitata. Le organizzazioni umanitarie che hanno fornito assistenza a coloro che ora vivono in campi affollati - dove hanno scarso accesso al cibo, all'istruzione o alla sanità - hanno subito per mesi minacce e intimidazioni da parte dei buddisti Rakhine, limitando la possibilità per loro di lavorare. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/attaccate_le_sedi_e_le_residenze_degli_operatori_umanitari_presenti_nello_stato_rakhine/news?lang=it Wed, 30 Apr 2014 14:32:26 GMT c65823d359504656a199de6b7965be4d Tra critiche e tensioni il governo birmano ha dato il via al censimento La struttura attuale è stata definita congiuntamente tra il governo birmano e l'United Nation Population Fund, ma è contestata dalle organizzazioni per i diritti umani e alcuni governi tra cui il governo UK, per l'approccio ai temi delle minoranze etniche e religiose, in particolare i Rohingya. 2014-04-30T16:32:56.0700000+02:00 Rangoon,— i funzionari che effettueranno il censimento si sono sparsi in tutta la Birmania per dare inizio alle operazioni di censimento allo scopo di fotografare la situazione della popolazione birmana. Una scelta ampiamente criticata per le potenziali tensioni etniche e religiose derivanti dal rifiuto del governo di identificare la minoranza etnica mussulmana, lungamente perseguitata, di identificarsi come Rohingya. Inoltre alcuni amministratori di alcune zone del paese, comprese le aree controllate dai ribelli negli stati Kachin e Wa, hanno dichiarato di essere stati bloccati per i timori che il censo possa essere utilizzato per fini politici. Le minoranze etniche, che nel totale rappresentano circa il 40% della popolazione birmana, contestano il fatto di non essere stati consultati correttamente prima del censimento, che prevede ai soggetti di identificarsi tra i 135 gruppi etnici. Khaing Khaing Soe, direttrice del Dipartimento della Popolazione, ha dichiarato che non ci si fermerà di fronte alle minacce dei ribelli di rifiutare l’accesso ai lavoratori incaricati del censimento. “Andremo in ogni angolo del paese e eseguiremo il censimento secondo gli standard internazionali” ha dichiarato. “non escluderemo nessuna zona”. La direttrice ha anche dichiarato che tutti coloro che impediranno il lavoro dei funzionari del censimento sarebbero stati puniti. La Birmania è emersa solo recentemente da mezzo secolo di dittatura militare e da un isolamento autoimposto. Nessuno conosce quante persone vivono nel paese, che è a maggioranza buddhista. La stima che individuava una popolazione di 60 milioni di persone, si basa sulle estrapolazioni dell’ultimo censimento effettuato nel 1983, che secondo gli esperti è stato ampiamente truccato, lasciando fuori molte minoranze etniche e religiose. Più di 100.000 funzionari del censimento, la maggior parte insegnanti con indosso camicie bianche e gilet color cachi, domenica mattina hanno iniziato ad andare porta a porta. La speranza è quella di raggiungere i 12 milioni di famiglie entro il 10 aprile, data di conclusione del censimento. La lunga e complicata indagine, elaborata in collaborazione tra il governo e l’UNPF (United Nation Population Fund) intende raccogliere informazioni che vanno ben oltre il numero delle persone che vivono in ogni casa, ma anche informazioni relative al livello di istruzione, ai livelli di occupazione, alle disabilità, all’accesso all’acqua pulita, ai tassi di mortalità e fertilità. Il censimento comprende anche temi altamente controversi come razza e etnicità che i gruppi per i diritti umani hanno ampiamente sottolineato essere inappropriati in questa delicata congiuntura di transizione verso la democrazia. Tali gruppi sono particolarmente preoccupati per la situazione dei mussulmani Rohingya nella zona occidentale dello Stato Rakhine, che negli ultimi due anni sono stati oggetto di attacchi di bande di buddhisti e che hanno causato la morte di 280 persone e hanno forzato la fuga dalle proprie case di 240.000 persone. Decine di migliaia di loro vivono in condizioni di apartheid in campi per rifugiati estremamente affollati in cui non vi è alcun o scarso accesso al lavoro, all’istruzione o alle cure mediche. Il governo considera i membri di questa minoranza etnica come immigrati illegali dal vicino Bangladesh,anche se molti sono arrivati molte generazioni fa, e li considera come “bengalesi”. Nonostante che siano circa 1.3 milioni viene negata loro la cittadinanza dalla legislazione nazionale. I buddhisti dello Stato Rakhine, preoccupati che il censimento legittimi lo status dei Rohingya hanno protestato e minacciato di boicottare il censimento. Con la crescita delle tensioni, alcuni buddhisti negli ultimi giorni hanno attaccato le abitazioni e gli uffici degli operatori umanitari stranieri che hanno aiutato i mussulmani, causando l’evacuazione di quasi tutti i membri dello staff di tali organizzazioni. Sabato scorso, Ye Htut, il portavoce presidenziale ha annunciato che ai Rohingya non verrà permessa la identificazione in quanto tali nel censimento. “Se una famiglia intende identificarsi come “Rohingya” non la registreremo” ha dichiarato ai giornalisti dopo un incontro con il Presidente Thein Sein e i membri dei partiti politici del paese, aggiungendo che queste persone avrebbero potuto identificarsi come “bengalesi”. L’ambasciata della Gran Bretagna ha protestato affermando che secondo gli standard internazionali, i rispondenti hanno diritto a rispondere nel modo che ritengono più rappresentativo della loro condizione. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/tra_critiche_e_tensioni_il_governo_birmano_ha_dato_il_via_al_censimento/news?lang=it Wed, 30 Apr 2014 14:32:56 GMT 87e0ae15e9ba4e51ba244ac898cb24dd In vendita le quote di partecipazione alla Zona Economica Speciale di Thilawa Grande interesse per i giapponesi che detengono il 49% delle holding mentre il restante 51% rimarrà nelle mani birmane. 2014-04-30T16:33:31.6870000+02:00 RANGOON —A partire da questo mese le quote della Zona Economica Speciale, vicino a Rangoon, sono in vendita e la Myanmar Thilawa SEZ Holdings Public Ltd spera di ottenere il capitale per la attuazione della prima fase del progetto. Il governo birmano e giapponese insieme ad un consorzio di aziende giapponese e la Union of Myanmar Federation of Chambers and Commerce Industry (UMFCCI),stanno lavorando a progetti per la crescita di questo complesso industriale a 20 chilometri a sud della capitale. Win Aung, il proprietario del Dagon Group e Presidente della Camera di Commercio è anche presidente dell’azienda holding della EPZ e la scorsa settimana ha illustrato all’Irrawaddy la joint venture. Domanda: Il ministro degli esteri giapponese Fumio Kushida ha visitato, agli inizi dello scorso mese, la Zona Speciale, ritiene che tale visita sarà fonte di investimenti giapponesi nel progetto? Risposta: si credo che molti giapponesi verranno qui. Questa è una zona economica speciale con standard internazionali e lo vediamo dal punto di vista dei promotori, questo è un progetto di sviluppo molto trasparente. Io credo che tutti gli investitori ritengano che il progetto sarà un successo. Come abbiamo dichiarato, abbiamo definito i prezzi immobiliari per gli investitori, prezzi che sono ragionevoli e competitivi, più dei costi di altre zone industriali locali. Quindi mi aspetto che gli investitori verranno ad investire qui. D: come verranno poste in vendita tali quote e tutti potranno acquistare nella SEZ? R: attualmente stiamo vendendo quote i cui prezzi partono da 10,000 kyats [$10 per quota. Sono rimasto sorpreso che ci siano persone che acquistano anche solo una quota. Molte persone sono interessate ad investire in questa SEZ. Ci sono circa 200 azionisti che detengono solo una quota. D: qual’è la quota attuale dei giapponesi nella zona di Tilawa? R: I giapponesi detengono il 49% e le nostre holding (insieme al governo birmano), detengono il 51%. D: quando verrà completata questa prima fase? R: Entro maggio, pensiamo di vendere i lotti ai proprietari di azienda. E da maggio in poi i proprietari saranno in grado di far funzionare entro l’anno le proprie imprese. D: quante risorse pensate di ottenere? R: abbiamo messo in vendita al pubblico un totale di 2.1 milioni di quote. La nostra quota nell’azienda è valutata in 10,000 kyats, pari a 21 miliardi di kyats [$21 milioni] di capitale totale. D: vi sono piani che prevedono di inserire la SEZ nella borsa che dovrebbe partire dall’anno prossimo? R: dovremo discuterne con i nostri azionisti per valutare se quando verrà il tempo saranno interessati ad un coinvolgimento in borsa. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/in_vendita_le_quote_di_partecipazione_alla_zona_economica_speciale_di_thilawa/news?lang=it Wed, 30 Apr 2014 14:33:31 GMT 5454307771284776b54fec033d557949 L’ottimismo USA sulle riforme birmane diminuisce Molte sono le preoccupazioni circa la volontà di riformare la costituzione per permettere alla leader birmana di candidarsi alla presidenza della repubblica, di interrompere le tensioni etnico religiose nello stato Rakhine e di porre fine al crescente nazionalismo buddista che si teme possa aumentare con l'avvicinarsi delle elezioni. 2014-04-30T16:33:39.4530000+02:00 WASHINGTON — due anni dopo l’annuncio Usa sulla normalizzazione dei rapporti diplomatici con la Birmania, l’ottimismo a Washington sull’abbraccio della democrazia da parte del paese asiatico sta svanendo e stanno crescendo le preoccupazioni sulla crisi della minoranza mussulmana. Ciò che è stato visto come un successo della politica estera della amministrazione Obama, sostenuta sia dai democratici che dai repubblicani si trova di fronte ad un cammino pieno di ostacoli di fronte al rallentamento delle riforme politiche e all’aumento delle critiche del congresso USA. I legislatori stanno frustrando i tentativi americani di impegnare i potenti militari birmani e l’antipatia aumenterà se la leader dell’opposizione birmana Aung san Suu Kyi, da sempre apprezzata a Washington, sarà bloccata il prossimo anno nella sua corsa per la presidenza per completare una trasformazione simile a quella effettuata da Mandela, ovvero da prigioniera politica a capo dello stato. Suu Kyi è ineleggibile a presidente perché sposata ad uno straniero. Mentre gli USA sostengono di rimanere speranzosi, che si possa emendare la costituzione in modo da permettere a Suu Kyi di correre, i sostenitori del congresso affermano che i funzionari USA sono pessimisti su questa eventualità prima delle elezioni nazionali della fine del 2015. Le riforme costituzionali sono necessaria anche per ridurre il ruolo politico dei militari e per dare risposta alle richieste di autonomia da parte delle minoranze. I funzionari USA hanno dichiarato all’Associated Press che le riforme costituzionali sono un processo evolutivo e che i cambiamenti principali potrebbero non avvenire prima delle riforme, un obiettivo chiave nella transizione birmana da cinque decenni di regime militare repressivo. Ma le preoccupazioni maggiori per gli USA riguarda l’onda crescente di nazionalismo buddhista che si ritiene possa intensificarsi con l’avvicinarsi delle elezioni. Il comitato per gli Affari Esteri della Camera la settimana scorsa ha chiesto la fine della persecuzione dei mussulmani Rohingya senza stato, in una delle maggiori critiche del congresso nei confronti del governo riformista birmano. Il presidente repubblicano del Comitato Ed Royce, ha chiesto se gli USA debbano sposare la riconciliazione diplomatica con la Birmania, mentre i diritti umani stanno peggiorando. Il paese considera i Rohingya come immigrati illegali dal Bangladesh, anche se molti di loro vivono in Birmania da generazioni. Circa 140.000 Rohingya sfollati dalle violenze dalla metà del 2012 vivono in campi sporchi e sovraffollati che li segregano dai buddhisti. Decine di migliaia di Rohingya sono fuggiti dal paese in barca. Un mese fa la Birmania ha sospeso le operazioni di Medicina senza frontiere, la struttura che fornisce aiuti sanitari nello stato Arakan colpito dal conflitto. Altre agenzie umanitarie sono dovute fuggire questa settimana a causa degli attacchi da parte di folle di buddhisti che come hanno affermato gli USA stanno minacciando la risposta umanitaria nello stato. Il porta voce del Dipartimento di stato Marie Harf ha espresso la sua più profonda preoccupazione sulla “crisi umanitaria “ in quello stato. “Attualmente larghi segmenti di popolazione non hanno accesso a servizi sanitari adeguati come acqua, sanità e cibo. Il governo non è riuscito a garantire una sicurezza adeguata e le necessarie autorizzazioni di viaggio per i funzionari delle agenzie umanitarie perché possano riprendere le loro attività a difesa della vita” ha dichiarato. Questa dura dichiarazione è arrivata dopo due anni dal giorno in cui il segretario di stato Hillary Rodham Clinton ha annunciato la nomina da parte degli USA del primo ambasciatore in Birmania dopo venti anni, mettendo fine all’isolamento diplomatico. Dal novembre 2012 gli Usa hanno sospeso la maggior parte delle restrizioni sugli aiuti, commercio e investimenti e Barack Obama è diventato il primo presidente USA a visitare la Birmania incontrando Suu Kyi nella sua villa sul lago dove aveva vissuto imprigionata. La visita di Obama aveva coronato una rapida trasformazione nelle relazioni e i funzionari USA hanno dichiarato di rimanere ottimisti circa il percorso del paese, sottolineando il rilascio di centinaia di prigionieri politici, le riforme economiche e l’allentamento delle restrizioni sui media e sui sindacati. Il governo sta cercando anche di arrivare alla pace con i gruppi etnici armati che hanno lottato contro il governo centrale sin dai tempi dell’indipendenza avvenuta nel 1948. Un’ indagine finanziata negli Stati Uniti e pubblicata martedì scorso dall’ International Republican Institute ha rilevato che l’88% delle persone campionate in Birmania e che hanno risposto, ritengono che le cose stiano andando nella giusta direzione e il 57% ritiene che la loro situazione economica stia migliorando nell’anno in corso. Il margine di errore è di più o meno di due punti. Nell'ultimo incontro diplomatico, il Segretario alla Difesa statunitense Chuck Hagel ha ospitato il ministro della difesa della Birmani. L’incontro, con alti funzionari della difesa del sudest asiatico, si è tenuto questa settimana alle Hawaii. L’amministrazione ritiene che il coinvolgimento dei militari sia un modo per spingere l’esercito birmano ad adottare le norme internazionali. Questo approccio, che ha il sostegno dei legislatori che sovrintendono le politiche di difesa, prevede la formazione dei militari birmani sui diritti umani, lo stato di diritto e l’intervento in caso di disastri. Ma questa spinta è ostacolata dai legislatori che si occupano di politica estera, visto che sono influenzati dalle organizzazioni per i diritti umani che temono che l'avvio di un programma di formazione privo di obiettivi di riferimento chiari sulle azioni necessarie in Birmania, potrebbe portare ad un ampliamento strisciante dei legami militari, conferendo prestigio ad un esercito ancora coinvolto in abusi come stupri e torture. Mentre la Birmania è molto più aperta di quanto lo fosse sotto il regime militare, deve ancora permettere all’alto Commissario ONU per i diritti Umani di aprire un ufficio nel paese, come promesso ad Obama nel corso del suo viaggio in Birmania nel novembre 2012. Come risultato, l’organismo Onu più importante sui diritti umani ha votato la scorsa settimana la nomina di un altro Relatore che monitori il paese, così come è stato per l’Iran e la Corea del Nord. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_ottimismo_usa_sulle_riforme_birmane_diminuisce/news?lang=it Wed, 30 Apr 2014 14:33:39 GMT 03741c435e5d4a68a263c1261cc74914 E' necessario introdurre emendamenti alla costituzione del 2008 e non riscrivere la costituzione lo ha affermato il Portavoce del Parlamento U Shwe Mann 25.4.2014 2014-05-02T18:04:29.2000000+02:00 25.04.2014 – Lo speaker del parlamento birmano U Shwe Mann ha dichiarato di preferire l’emendamento della costituzione rispetto alla proposta di una sua completa ristruttura chiedendo, nel frattempo, il rispetto della costituzione approvata nel 2008. U Shwe Mann ha espresso queste posizione nel corso di un incontro a Rangoon con gli amministratori delle township delle regioni, che comprendeva amministratori municipali e partiti politici. Il Portavoce del parlamento ha messo in guardia contro problemi indesiderabili se la costituzione fosse riscritta e ha affermato che si dovrebbero emendare solo i punti che necessitano di essere rivisti e modificati quelli che devono esserlo senza riscrivere completamente la costituzione. Ha sottolineato inoltre che l’emendamento della costituzione dovrebbe essere effettuato nel quadro dei principi e nell’interesse della nazione ed il parlamento sosterrà la modifica se contribuirà alla pace e alla stabilità del paese. Si dovrebbe anche andare avanti con tale processo senza timore nonostante le difficoltà. A marzo, sia lo speaker del parlamento U Shwe Mann che la leader Aung San Suu Kyi, hanno preso posizione su tale questione dopo la chiusura della 9° sessione del parlamento ed hanno concordato con la necessità di emendare la costituzione del 2008 prima delle elezioni del 2015. U Shwe Mann, presidente del partito di maggioranza, Union Solidarity and Development Party (USDP) ha sottolineato che i cambiamenti alla costituzione dovrebbero essere effettuati senza incidere sulla unità del paese, sulla pace e sulla riconciliazione nazionale, mentre Aung San Suu Kyi, presidente della Lega Nazionale per la Democrazia (NLD) e presidente del Comitato per lo Stato di diritto e la Tranquillità, della Camera Bassa, ha sottolineato la necessità di tali emendamenti per instaurare lo stato di diritto e una pace stabile. Sia l’USDP e l’NLD hanno rivelato che i partiti si candideranno alle seconde elezioni parlamentari suppletive che si terranno in 30 sezioni per sostituire i parlamentari che hanno lasciato i seggi vacanti. Tali elezioni si dovrebbero tenere prima della fine di questo anno. La Birmania ha tenuto le sue elezioni generali il 7 novembre 2010, nell’ambito delle quali l’USDP ha vinto la maggioranza dei seggi ed ha eletto il suo Presidente U Thein Sein a presidente della repubblica dopo cinque decenni di dittatura militare. Nell’aprile del 2012 si sono poi tenute le prime elezioni suppletive, nelle quali la NLD, il partito di opposizione ha potuto finalmente candidarsi, vincendo in 43 dei 45 seggi e portando in parlamento la Presidente dell’NLD Aung San Suu Kyi. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/e_necessario_introdurre_emendamenti_alla_costituzione_del_2008_e_non_riscrivere_la_costituzione/news?lang=it Fri, 02 May 2014 16:04:29 GMT 12618cbce3074e3f8538f77713c0b21e Ulteriore allarme per la situazione dei diritti umaninello Stato Rakhine 2014-05-02T18:07:34.4500000+02:00 Secondo il Relatore Speciale ONU Quintana, gravi sono le preoccupazioni per la sopravvivenza dei rifugiati interni Rohingya dopo partenza forzata degli operatori umanitari ONU e delle agenzie internazionali Il Relatore Speciale Onu sulla situazione dei diritti umani in Birmania Tomás Ojea Quintana, ha lanciato l’allarme per l’ulteriore deterioramento della situazione dei diritti umani nello Stato Rakine. “I recenti sviluppi nello Stato Rakhine sono solo i più recenti di una lunga storia di discriminazioni e persecuzioni contro la comunità Rohingya, che potrebbero configurarsi come crimini contro l’umanità” ed ha sottolineato come l’evacuazione degli operatori umanitari, a seguito dei recenti attacchi contro gli edifici Onu e delle ONG a Sitwe “aumenteranno unicamente la vulnerabilità di questa comunità”. “Questi lavoratori si trovavano nello Stato Rakine per fornire un sostegno fondamentale alla salvaguardia della vite, compreso i servizi sanitari, quelli per l’acqua e quelli alimentari per gli sfollati interni, villaggi isolati e altre comunità colpite”. “Il ritiro di questi operatori avrà conseguenze serie sulla fruibilità di diritti umani fondamentali a partire dal diritto alla vita” In alcuni campi di rifugiati, in particolare a Pauktaw, la disponibilità di acqua potrebbe raggiungere livelli critici nel giro di una settimana. L’impatto sulla salute sarà molto pesante per le 140.000 persone ancora in questi campi dello stato Rakine e le 700.000 persone vulnerabili che vivono fuori dai campi. Oiea Quintana ha sottolineato la scorsa settimana l’impegno del governo nell’assicurare la sicurezza e la protezione degli operatori ONU e delle altre agenzie internazionali e ha sottolineato la necessità di un immediato ritorno di tutto lo staff umanitario in modo che possano riprendere il loro lavoro a tutela della vita di tutte le comunità. Prima degli ultimi sviluppi nel suo ultimo rapporto al Comitato per i Diritti Umani, pubblicato a marzo, il relatore Speciale ha riferito che prendendo in considerazione le informazioni e le denunce ricevute nei sei anni del suo mandato possono essere stati commessi crimini contro l’umanità nello Stato Rakine. Censimento Nazionale. Ulteriori preoccupazioni Il Relatore Speciale ha espresso la sua preoccupazione sull’andamento del censimento in Birmania. “la decisione del governo contro l’identificazione dei Rohingya nel censimento non rispetta gli standard internazionali sui diritti umani”. Nello Stato Rakine, l’identificazione dei Rohingya è stata alla base delle proteste, delle violenze e delle violazioni dei diritti umani e degli abusi rispetto ai quali non è stata individuata alcuna responsabilità. “l’attuale censimento rischia il ripetersi di questi eventi” ha dichiarato l’esperto. “l’autoidentificazione dovrebbe costituire un pilastro per la raccolta di dati disaggregati sul piano etnico ed è collegata al rispetto dei diritti degli individui nella affermazione della loro identità”. Ha dichiarato Quintana. “negare l’autoidentificazione è quindi una violazione dei diritti umani”. Durante l’ultima sua missione nel paese a febbraio scorso, il Relatore Speciale ha potuto ascoltare da una serie di gruppi etnici come le categorie etniche incluse nel censimento non riflettevano le modalità con cui loro stessi si identificano. “non è solo nello Stato Rakine che le persone obiettano sulle categorie etniche incluse nel censimento ed è diventato chiaro durante le mie discussioni con le comunità nello Stato Kachin che il governo ha affrontando il censimento senza aver effettuato una accurata e corretta consultazione con tutte le comunità interessate.” “il punto di vista di Quintana sul censimento e la richiesta di un immediato ritorno degli operatori umanitari è condivisa dal Relatore Speciale sui diritti umani delle persone sfollate Chaloka Beyani; dal Relatore Speciale sulle minoranze Rita Izsák; dal Relatore Speciale sui diritti di ciascun individuo al govdimento degli standard più elevati di salute fisica e mentale, Anand Grover; dal Relatore Speciale sui diritti alla libertà di assemblea pacifica e di associazione Maina Kiai; e dal Relatore Speciale sulle attuali forme di razzismo, discriminazioni raziali, xenofobia e intolleranza collegate Mutuma Ruteere. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/ulteriori_rischi_per_i_rohingya_nello_stato_rakine_/news?lang=it Fri, 02 May 2014 16:07:34 GMT b981c5f27187496e838107d02dd0ab01 Le speranze erano elevate, ma la luna di miele è finita? Dubbi crescenti tra gli osservatori internazionali sulle recenti prese di posizione del governo birmano. 2014-05-02T18:13:35.8900000+02:00 Tre anni fa si è insediato un governo semi-civile in Birmania, cancellando l’immagine di un paese di paria e introducendo riforme democratiche che hanno avuto un vasto consenso. Ora gli eventi della scorsa settimana hanno sollevato dubbi sulle credenziali riformiste del governo e sul suo impegno verso una transizione generale. L’espulsione, il 28 febbraio, da parte del governo dell’organizzazione Premio Nobel Medecins Sans Frontieres (MSF) dallo Stato Arakan, nella Birmania occidentale, stato bisognoso e in conflitto, è stata accolta con stupore e condanna dalla comunità degli aiuti e dai difensori dei diritti umani. I media locali hanno riferito che i funzionari governativi si sono irritati con MSF a seguito delle sue dichiarazioni relative alla cura delle vittime vicino alla scena di un presunto massacro di mussulmani Rohingya senza Stato nel nord dell’Arakan. Il governo ha smentito l’avvenuta uccisione. MSF, una delle maggiori organizzazioni che forniscono cure nello Stato, ha dichiarato che inizialmente gli era stato ordinato di sospendere tutte le attività in Birmania. Il governo ha successivamente permesso al gruppo di riprendere il suo lavoro in altre parti del paese ad eccezione dell’Arakan. Il giorno prima i media birmani avevano riferito che Shwe Mann, portavoce del parlamento aveva chiesto ai ministri di definire una serie di controverse leggi sul controllo della popolazione, le conversioni religiose, la monogamia e la restrizione di matrimoni tra donne buddhiste e uomini mussulmani, dopo l’invio di una lettera da parte del Presidente Thein Sein al Parlamento, che supportava le richieste dei buddhisti nazionalisti perché fossero approvate tali leggi. Tali sviluppi avvengono dopo che Fortify Rights, l’organizzazione con base a Bangkok, ha pubblicato un rapporto che illustrava le politiche discriminatorie nei confronti dei Rohingya. Rapporto basato su documenti governativi filtrati. Ye Htut, portavoce presidenziale, ha risposto apostrofando gli autori del rapporto come un “gruppo lobbysta Bengalese”. Come molti in Birmania Ye Htut ha usato il termine “bengalese” per riferirsi ai Rohingya e per affermare che quelli sono immigrati illegali dal Bangladesh. I Rohingya affermano di essere presenti da generazioni in una Birmania a maggioranza buddhista. “Guardando ad alcuni segnali preoccupanti in Birmania, posso dire che le riforme sono ad un stadio molto iniziale .. dalla fine dello scorso anno posso vedere segni di regressione su ogni fronte” ha dichiarato Aung Zaw, fondatore e editore del giornale online The Irrawaddy, a Thomson della Reuters Foundation. “la luna di miele è finita, e quello che è preoccupante è l’aumento di elementi radicali con sentimenti contrari le riforme” ha aggiunto. Reality Check Dal giugno 2012 i conflitti religiosi nel paese hanno causato la morte di 240 persone e prodotto lo sfollamento di 140.000 persone, la maggior parte dei quali Rohingya nello Stato Arakan. Anche prima della proibizione di MSF, le organizzazioni per gli aiuti che lavorano nello stato sono state minacciate e intimidite da buddhisti nazionalisti che le hanno accusate di squilibri di comportamento a favore dei Rohingya. Dall’inizio del governo di Thein Sein, dopo cinque decenni di duro regime militare, sono state abolite la censura dei media, permesse le manifestazioni di protesta e si sono aperti i dialoghi di pace con i vari gruppi etnici armati. I governi occidentali hanno iniziato i negoziati di pace con i molti gruppi armati e i in risposta a ciò governi occidentali hanno sospeso o cancellato le sanzioni. Sino ad oggi i sostenitori del governo birmano hanno dato la colpa di tutti i difetti delle riforme alla assenza di esperienza e capacità tecnica nelle istituzioni statali a lungo isolate. Ma alcuni analisti affermano che le recenti prese di posizione, soprattutto nella programmazione di norme contestabili, mostrano che elementi antiriformisti sono incardinati nel governo. “vi sono indubbiamente problemi di incapacità ma alcune delle recenti preoccupazioni nascono non dalla capacità ma dalla direzione politica che viene suggerita o promossa dal governo o dai legislatori” ha dichiarato Richard Horsey, un analista politico indipendente con base in Birmania. “Non credo che questo sia un segno di una transizione impigliata, ma credo che ciò rifletta l’impatto di queste questioni sulla maggioranza Bamar e su alcuni membri della amministrazione” ha aggiunto. Phil Robertson, Vice direttore di Asia Human Rights Watch, ha dichiarato che molti osservatori stranieri della Birmania ritengono che con la giusta dose di risorse economiche e assistenza tecnica “ogni cosa farebbe progressi naturali verso un futuro luminoso e scintillante”. “I problemi e i conflitti sono sempre stati più complicati di questo… i recenti eventi sono una verifica della realtà” ha aggiunto. “Ciò che preoccupa maggiormente è che il governo birmano sta giocando con il fuoco non guardando in faccia l’estremismo etnico e religioso” ha aggiunto descrivendo la bozza di legge sui matrimoni interreligiosi come un disastro imminente” Dove sta andando la Birmania? Gli osservatori ritengono molto preoccupante che in contrasto alla risposta alle precedenti esplosioni di violenza rispetto alle quali il presidente ha chiesto tolleranza ed unità, il governo abbia smentito totalemnte il supposto massacro di gennaio nello Stato Arakan e utilizzato i commenti di MSF come una delle ragioni per la espulsione del gruppo. Il governo ha anche fatto resistenza rispetto alle richieste di indagini indipendenti avanzate dall’ONU e dalle organizzazioni per i diritti. Tomas Ojea Quintana, relatore speciale per i diritti umani in Birmania ha dichiarato che la situazione nello Stato Arakan che sta vivendo da due anni circa un conflitto tra Buddhisti e mussulmani Rohingya non deve essere disgiunta dalle questioni più generali delle minoranze etniche e della riconciliazione nazionale. “a seconda di come verranno assunte tali quesitoni, la Birmania potrà essere vista come un paese impegnato al rispetto dei diritti fondamentali per tutti. Sino ad oggi le prospettive non sono incoraggianti e sia le autorità locali che centrali sono responsabili” ha dichiarato. “la mia opinione è che l’esclusione di MSF dallo Stato Rakhine è parte di una strategia mirante a consolidare non solo la segregazione dei Rohingya, ma anche la loro oppressione, compresa una totale limitazione di accesso alla sanità” ha aggiunto. Un’altra questione che ha sollvevato preoccupazioni riguarda il piano del governo di attuare il primo censimento in trent’ani a marzo e aprile. Il TNI (Transnational Institute) organizzazione olandese ha rilasciato un rapporto il 3 marzo che suggerisce come il censimento possa infiammare le tensioni etniche, la marginalizzazione ulteriore dei gruppi etnici e possa essere usata come strumento di repressione. Secondo Horsey, gli eventi della scorsa settimana sottolineano che la transizione birmana non è un “cambiamento semplice, facile e lineare da tutto ciò che è cattivo a tutto ciò che è buono”. “Mentre la Birmania non ritornerà a quello che era prima delle riforme, potrà adottare in futuro molte traiettorie alcune migliori di altre” ha aggiunto. “Se altri paesi inizieranno a vedere la Birmania e il governo birmano come il promotore di politiche discriminatorie, allora credo che ciò avrà un impatto significativo sulle relazioni reciproche” Ha dichiarato Horsey. “ e porterebbe alla introduzione di maggiori cautele nelle relazioni tra occidente e Birmania”. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/le_speranze_erano_elevate_ma_la_luna_di_miele_e_finita_/news?lang=it Fri, 02 May 2014 16:13:35 GMT 0a4ee6327a30478f974b319fb5b49bf3 Il censimento nazionale in Birmania ha riguardato circa 11 milioni di nuclei familiari Dal censimento sono state escluse le popolazioni Rohingya. 23.4.2014 2014-05-02T18:34:38.8030000+02:00 Il censimento nazionale ha riguardato 10.719 milioni di nuclei familiari, fatta eccezione di alcune aree nella parte più a nord dello Stato Kachin e delle zone occidentali dello Stato Rakhine, ha dichiarato in un comunicato il Ministero per l’Immigrazione e la popolazione. I 12 giorni durante i quali si è svolto il censimento, dal 30 marzo al 10 aprile, il primo dopo 30 anni, ha raccolto dati sulla attuale popolazione, dati economici e sociali con l’obiettivo di effettuare un piano di sviluppo nazionale. Contemporaneamente le forze di governo hanno lanciato una offensiva contro il gruppo di ribelli del Kachin Independence Army (KIA) in tre aree dello stato Kachin nel corso della quale sono stati uccisi 3 militari ed altri 17 sono stati feriti mentre 14 sono state le perdite tra i militari del KIA a cui sono stati confiscati anche munizioni e armi, secondo un rapporto ufficiale. Il governo ha dichiarato che l’operazione è stata lanciata l’8 aprile, quando si stava svolgendo contemporaneamente un colloquio a Rangoon tra i rappresentanti del Comitato governativo per la promozione della pace e i rappresentanti dei gruppi etnici armati del Team per il cessate il fuoco nazionale (NCCT). Il governo di Rangoon e i gruppi etnici armati hanno concordato una prima bozza di cessate il fuoco che dovrebbe essere discussa nei prossimi dialoghi programmati per la prima settimana di maggio. Il Relatore Speciale dell'ONU aveva espresso la sua preoccupazione sull’andamento del censimento in Birmania. “la decisione del governo contraria all’identificazione dei Rohingya nel censimento non rispetta gli standard internazionali sui diritti umani”. "L’autoidentificazione dovrebbe costituire un pilastro per la raccolta di dati disaggregati sul piano etnico ed è collegata al rispetto dei diritti degli individui nella affermazione della loro identità”. Ha dichiarato Quintana. “negare l’autoidentificazione è quindi una violazione dei diritti umani”. Durante l’ultima sua missione nel paese a febbraio scorso, il Relatore Speciale ha potuto ascoltare da una serie di gruppi etnici come le categorie etniche incluse nel censimento non riflettevano le modalità con cui loro stessi si identificano. “non è solo nello Stato Rakine che le persone obiettano sulle categorie etniche incluse nel censimento ed è diventato chiaro durante le mie discussioni con le comunità nello Stato Kachin che il governo ha affrontando il censimento senza aver effettuato una accurata e corretta consultazione con tutte le comunità interessate.” “Il punto di vista di Quintana sul censimento e la richiesta di un immediato ritorno degli operatori umanitari è stata condivisa dal Relatore Speciale sui diritti umani delle persone sfollate Chaloka Beyani; dal Relatore Speciale sulle minoranze Rita Izsák; dal Relatore Speciale sui diritti di ciascun individuo al govdimento degli standard più elevati di salute fisica e mentale, Anand Grover; dal Relatore Speciale sui diritti alla libertà di assemblea pacifica e di associazione Maina Kiai; e dal Relatore Speciale sulle attuali forme di razzismo, discriminazioni raziali, xenofobia e intolleranza collegate Mutuma Ruteere. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_censimento_nazionale_in_birmania_ha_riguardato_circa_11_milioni_di_nuclei_familiari/news?lang=it Fri, 02 May 2014 16:34:38 GMT 808d2e94979343f1aeb52b017b7f3d33 1° Maggio in Birmania. celebrazioni nella zona industriale di Rangoon Ospite d'onore il Ministro della Presidenza della Repubblica U Aung Min 2014-05-05T16:47:37.5230000+02:00 Anche quest’anno il 1° Maggio è stato celebrato dal sindacato birmano FTUM con una iniziativa/concerto che si è tenuta nel campo di calcio di Aung Myae Tharyar della Township industriale di Hlaing Thayar. L’evento, iniziato alle ore 8 con un miniconcerto è proseguito con interventi del vice Ministro del Lavoro U U Htin Aung, del Segretario Generale dell’ U Maung Maung e del Direttore dell’Ufficio birmano dell’ITUC Shigeru Nakajima. Ospite d’onore della manifestazione, il Ministro dell’Ufficio del Presidente della Repubblica U Aung Min. l'FTUM è il sindacato maggiormente rappresentativo, anche se ancora oggi non ha ottenuto la registrazione da parte del governo birmano. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/1_maggio_in_birmania_celebrazioni_nella_zona_industriale_di_rangoon/news?lang=it Mon, 05 May 2014 14:47:37 GMT 7ca673480c604d649e62762048f2047b Incontri tra il Comandante in capo dell'esercito birmano e i rappresentanti dell'esercito Shan e Wa Il comandante in capo dell’esercito birmano, Generale Min Aung Hlaing, si è incontrato domenica nello Stato Shan, con i rappresentanti dei gruppi etnici armati e, secondo quanto riportato dai leader etnici, ha chiesto ai ribelli di deporre le armi. 2014-05-05T16:50:55.1430000+02:00 Durante un incontro tra i leader che rappresentano la maggior parte dei gruppi etnici armati e il gruppo negoziale sulla pace del governo, il comandante in capo ha raggiunto il Comando dell’esercito birmano del nordest a Lashio ed ha tenuto incontri separati con l’United Wa State Army (UWSA) e lo Shan State Progressive party (SSPP), l’ala politica dell’esercito Shan del nord. I colloqui presso il Myanmar Peace Center a Rangoon iniziati sabato e continuati lunedì stanno tentando da entrambe le parti di raggiungere un accordo su un testo per un accordo di cessate il fuoco, la cui firma è stata ripetutamente ritardata. Secondo il giornale governativo New Light of Myanmar, Min Aung Hlaing ha dichiarato ai due gruppi armanti nello Stato Shan che l’esercito noto come Tatmadaw vuole la pace con gli insurgenti birmani. Il giornale ha scritto lunedì che il capo dell’esercito ha incontrato una delegazione della leadership del’UWSA, gudata dal segretario Pauk Yuri e da una delegazione guidata dal Vice Presidente del gruppo Khe Tai. “il generale ha dichiarato la speranza per una collaborazione con i gruppi etnici armati per il bene del paese, affermando che tutto il popolo deve salvaguardare la sicurezza nazionale in modo unitario” . Il maggiore Dai La, portavoce del SSPP ha confermato all’Irrawaddy che il capo dell’esercito ha assicurato il gruppo che “l’esercito sostiene l’attuale processo di pace e di democratizzazione”. Comunque, Sai La ha affermato anche che “ha dichiarato che i gruppi armati dovrebbero deporre i loro fucili e dovrebbero integrarsi un esercito unico nazionale”. La questione su se i gruppi etnici armati dovrebbero disarmarsi completamente o essere inclusi in alcune forme di esercito federale, è stata un elemento di contenzioso nei dialoghi di pace in corso. Sa La ha dichiarato che non vi è stato alcun motivo specifico che ha portato all’incontro tra la leadership dell’SSPP e il comandante in capo. “non abbiamo discusso di nessuna delle questioni connesse con le questioni militari ne del processo di pace” ha dichiarato Sai La. Min Aung Hlaing tiene incontri regolari con i gruppi etnici armati come il SSPP e UWSA con i quali il governo ha sottoscritto accordi di cessate il fuoco individuali. Comunque l’ SSPP ha dichiarato a Min Aung Hlaing, che gli Shan sono in disaccordo con una metà dei principi contenuti nella “dichiarazione di sei punti” messa a punto dall’esercito con la quale ha definito le sue richieste ai gruppi ribelli durante il processo di pace-. Le richieste in sei punti che i gruppi etnici hanno definito come “un desiderio genuino per la pace” impegnano al mantenimento delle promesse fatte nel corso del processo di pace; si impegnano a non sfruttare gli accordi di pace; non devono essere un peso per il popolo; devono essere coerenti con lo stato di diritto; e rispettare la costituzione del 2008 definita dall’esercito. Non si è potuto raggiungere i funzionari dell’UWSA, l’esercito etnico più grande della Birmania, per discutere dei dettagli del loro incontro con Min Aung Hlaing, il quale , secondo il New Light of Myanmar, ha incontrato anche i 27 rappresentanti delle milizie che operano nello Stato Shan. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/incontri_tra_il_comandante_in_capo_dell_esercito_birmano_e_i_rappresentanti_dell_esercito_shan_e_wa/news?lang=it Mon, 05 May 2014 14:50:55 GMT 79fc6c0fe46b4b178245a4cbfd914650 ANNULLAMENTO SEMINARIO. Myanmar Strategie e sfide per la democrazia A causa di concomitanti appuntamenti parlamentari e della apertura della campagna elettorale per le europee, il seminario è rimandato a data da destinarsi. 2014-05-05T20:03:49.0530000+02:00 Seminario Rinviato. S.E. Tint Swai Ambasciatore birmano in Italia Coordina: Prof. Enzo Scotti Presidente ITALIA-BIRMANIA.Insieme Intervengono: Ministro Andrea Perugini, Vice Direttore Generale Ministero Affari Esteri On. David Sassoli Parlamento Europeo Senatrice Rita Ghedini Associazione parlamentare Amici della Birmania Cecilia Brighi Segretaria Generale ITALIA-BIRMANIA.Insieme http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/save_the_date_myanmar_strategie_e_sfide_per_la_democrazia/news?lang=it Mon, 05 May 2014 18:03:49 GMT 61baf6816e084b3eb32563f610f7e7ce Win Tin, eroe della dissidenza birmana muore a Rangoon. 2014-05-06T12:43:49.8970000+02:00 Una vita dedicata al suo paese. Un uomo di straordinario rigore morale ed intellettuale, , giornalista e uomo politico, lascia una grande eredità di valori e di principi che dovrebbero orientare la vita politica e le scelte future del paese. Arrestato nel luglio del 1989 insieme a centinaia di dissidenti, per le sue ripetute critiche alla giunta militare ed i suoi stretti legami con Aung San Suu Kyi, fu condannato a 21 anni di carcere ed ad ulteriori 7 nel 1996 per aver inviato un rapporto all'ONU sulle terribili condizioni di vita e sulle torture nelle carceri birmane. Ha trascorso la maggior parte dei 19 anni di carcere in isolamento in una gabbia per cani, ripetutamente torturato e privato delle cure mediche, di acqua e cibo. Fu rilasciato nel settembre 2008 grazie ad un'amnistia, che lui aveva rifiutato, perchè non avrebbe cancellato le accuse contro di lui. Finalmente venne rilasciato senza condizioni. Fino all'ultimo continuò ad indossare la camicia blu utilizzata dai detenuti, per chiedere la liberazione di tutti i prigionieri politici. Oltre 100.000 persone al suo funerale. Rangoon 21 aprile E' morto a 85 anni in Birmania Win Tin, noto giornalista e il prigioniero politico più a lungo detenuto per aver sfidato la giunta militare. Ha fondatocon Aung San Suu Kyi la Lega nazionale per la democrazia. Era in ospedale a Rangoon per problemi respiratori dal 12 marzo. Ex direttore di quotidiano, fu stretto collaboratore della leader dell'opposizione e premio Nobel per la pace, fondando con lei nel 1988 il partito pro-democrazia. Nel 1989 Suu Kyi fu messa agli arresti domiciliari, mentre Win Tin fu incarcerato e ripetutamente torturato per le sue attività politiche. La sua condanna fu prolungata più volte, la seconda delle quali per aver scritto una lettera alle Nazioni Unite. Mentre era in cella ricevette diversi riconoscimenti internazionali. A causa dei lunghi anni di carcere duro e di torture, la sua salute era molto malferma. . Nel suo libro 'Una vita da dissidente, uscito in Italia nel 2012, ha raccontato le torture subite, le mancate cure mediche, la scarsità di cibo dietro le sbarre. È stato liberato nell'amnistia del 2008. "Era un pilastro di forza. La sua morte a questo importante punto politico della transizione è una grande perdita, non solo per la Lega ma per il Paese", ha dichiarato Nyan Win, portavoce del partito. Win Tin “Una vita da dissidente” edizioni Obarra O Postfazione di Cecilia Brighi La narrazione del duro scorrere della vita di Win Tin, la sua semplicità e la sua pacata determinatezza consegnano a chi legge un testimone che non può essere lasciato cadere. Il racconto del tormentato scorrere dei suoi anni mostra la straordinaria semplicità con la quale può nascere ed irrobustirsi un ideale, come si rafforzano e si temprano le radici del suo carattere, germogliato da un seme piantato in gioventù nella temporanea condivisione della vita dei monaci e nell’incontro, seppur breve, con la figura del Generale Aung San. Ciò ha enormemente influito sulla futura vita di Win Tin, ragazzetto pieno di ideali, accompagnandolo negli anni complicati della sua esistenza. Un seme che si è trasformato in robusta pianta di saggezza e di sfida non violenta alla ferocia e alla stupidità di un regime lievitato nei decenni con la condiscendenza e nel disinteresse del mondo. Le prime lezioni di vita in un monastero, a contatto con i monaci ed il loro semplice gesto della raccolta delle elemosine. Quelle semplici ciotole, diventano da un lato strumento di misurazione delle condizioni di vita di un popolo e dall’altro potente strumento di condanna politica. I suoi viaggi per il paese, e poi in Russia e nei paesi dell’est europeo, sotto il pugno di acciaio del comunismo, generano una ricerca continua sul potrebbe essere il suo possibile contributo al cambiamento del paese, fino alla scoperta della propria strada di impegno che passa attraverso il giornalismo militante e la costante ricerca di pretesti sottili e indiretti per denunciare gli abusi della giunta militare. Da qui la straordinaria metafora del granchio e della zanzara, che ricorda al popolo birmano, come nella storia del mondo la individuazione del “tallone di Achille” possa diventare leva chiave per il cambiamento. Win Tin ci svela i sotterfugi utilizzati durante la lunga, tormentata sopravvivenza nel famoso carcere di Insein, nel tentativo di mantenere alta la dignità in un luogo simile ad un girone dell’inferno con le sue celle per cani, le torture, l’assenza di cure che se da un lato indeboliscono i corpi, dall’altro rafforzano, la straordinaria caparbia volontà di ferro dei detenuti politici, che arrivano a costituire un comitato d’azione congiunto ed un comitato per i diritti umani, sintesi democratica per eccellenza di come dovrebbe costruirsi una struttura rappresentativa. E infine ci lascia un messaggio per il futuro. Parole illuminanti sul ruolo delle elezioni farsa e sul trasformismo della giunta, che molti dei cosiddetti esperti di Birmania dovrebbero finalmente ascoltare: “ Un tempo le autorità stravedevano per il “socialismo”, termine usato per giustificare una politica che di socialista aveva ben poco. Oggi i generali si sono appropriati del termine “democrazia” E’ tutto un programma, piegano questa parola a loro vantaggio. Abbiamo forse una costituzione democratica, un parlamento democratico, un governo democratico, una società democratica?Secondo i generali,si basta aggiungere ogni volta l’aggettivo “disciplinato” . Risultato: in effetti abbiamo un regime interamente controllato e dominato dalla giunta”. Alla luce degli ultimi avvenimenti e dei risultati elettorali le previsioni di Win Tin si sono avverate. Elezioni farsa, basate su di una costituzione disegnata per garantire la continuità sostanziale del potere in mano ai generali, a militari che hanno lasciato le divise, solo per poter entrare in parlamento in altro modo. Leggi elettorali costruite ad arte in modo da ricattare un partito serio, come l’NLD, che per presentarsi. avrebbe dovuto giurare fedeltà ad una inaccettabile costituzione e quindi ad un potere diabolico e trasformista. Infatti la Lega Nazionale per la Democrazia ha dichiarato le elezioni inaccettabili, si è rifiutata di riconoscere la costituzione farsa e soprattutto di cacciare dal partito la sua Leader Aung San Suu Kyi e gli altri detenuti politici e di rinnegare la lotta per la democrazia, quella vera, non quella “disciplinata”. E i risultati elettorali possono essere accettati solo da chi non vuol vedere. L’ USDP, il partito nato dalle spoglie dell’organizzazione paramilitare USDA ha ottenuto il 76,5% dei voti e nelle aree di etnia birmana addirittura il 90%. L’NUP, anch’esso legato alla giunta, nato nel 1988 dalle costole del Partito del Programma Socialista, legato al generale Ne Win e sconfitto dal partito di Aung San Suu Kyi nelle uniche elezioni democratiche del 1990, ha ottenuto il 5.4% mentre un altro 4,9% è andato al partito etnico dello Stato Shan l’ SNDP, anch’esso figlio della strategia dei militari volta a conquistare consensi negli Stati etnici. Mentre il partito nato dalla costola della Lega Nazionale per la Democrazia, con l’obiettivo di sfidare elettoralmente la giunta e di conquistare spazi istituzionali per promuovere la democrazia ha ottenuto solo l’1,4 %. Si deve anche ricordare che un 25 % dei seggi è destinato a personalità nominate dai militari, e altri finti partiti, legati alla giunta hanno presentato come candidati alcuni “papaveri militari” obbligati a lasciare la divisa per presentarsi alle elezioni. Le ultime pedine di questo puzzle del vecchio potere militare sono il nuovo presidente ed ex generale, Thein Sein, primo ministro fino alle elezioni e primo segretario del Consiglio per la Pace e lo Sviluppo dello Stato, presidente della convenzione nazionale per la definizione della costituzione farsa. E i due vice presidenti: Tin Aung Myint Oo, luogotenente nella giunta prima di dare le dimissioni in vista della candidatura alle elezioni e Sai Mauk Kham, politico scarsamente noto, di etnia Shan e del partito della giunta USDP. Chi sperava, illusoriamente, che le elezioni potessero essere un grimandello per innescare il cambiamento deve rassegnarsi alla realtà dei fatti. D'altronde Win Tin, prima ancora delle elezioni, aveva previsto cosa sarebbe successo. Ha indicato chiaramente le possibili conseguenze di un parlamento eletto senza democrazia. Con la sua saggezza ha indicato alcuni importanti passi per garantire un rafforzamento della lotta per la democrazia e per il futuro della sua lega Nazionale per la Democrazia. Primo fra tutti il ricambio generazionale, l’apertura, il coinvolgimento dei giovani. Aung San Suu Kyi ha raccolto da subito questo suggerimento, ospitando e sostenendo fortemente la nascita della rete giovanile del partito. Il vecchio leader ha anche rivolto una sottile ma puntuale critica “a quei paesi che in passato non hanno instaurato relazioni speciali con la Birmania e constatano la lentezza del processo. Sono gesti di impazienza”, sottolineando la necessità di un forte appoggio politico occidentale, per evitare anche la trappola politica ed economica, che il governo di Pechino sta tessendo alacremente in Birmania, con i suoi massicci investimenti nel settore energetico e delle infrastrutture. Dall’appello di Win Tin e da una ricerca recente nasce la decisione dell’NLD di chiedere all’occidente il mantenimento delle sanzioni. La necessità di mantenere le sanzioni occidentali, deriva dalla verifica che l’embargo ha colpito unicamente il regime militare e non la popolazione. “Abbiamo constatato che le sanzioni colpiscono solo i leader del regime e i loro stretti alleati in affari” ha dichiarato agli inizi di febbraio 2011 Tin Oo Vice Presidente dell’NLD, contrapponendosi alla strategia della giunta, che punta ad attrarre sempre più gli investitori stranieri soprattutto asiatici. Un appello che ha prodotto un duro colpo, per quei governi ed imprese occidentali che con la scusa delle elezioni, speravano e sperano ancora di poter dribblare i veri problemi del paese, di ignorare le mai cessate violazioni dei diritti umani, per dare spazio alle strategie di conquista economica del paese, che non sopportando più di rimanere a guardare Cina, India e Corea del Sud mentre depredano liberamente, a man bassa e senza concorrenza, le risorse naturali del paese. L’appello del Partito di Aung San Suu Kyi mette in luce che le sanzioni economiche potrebbero essere modificate unicamente in cambio di concreti passi in avanti sul terreno della democrazia, del rispetto dei diritti umani e di un ambiente economico sano. Il recente documento dell’NLD sulle sanzioni, mostra come il re sia nudo. Non bisogna dimenticare che alla fine del 2010 il Rappresentante speciale ONU per la Birmania Ojea Quintana aveva proposto la costituzione di una commissione di indagine ONU sui crimini di guerra e contro l’umanità, commessi dalla giunta. Una giunta che ha messo in cassaforte la sua libertà futura, garantendo nella costituzione, l’impunibilità dei suoi membri per la violazione dei diritti umani, passata, presente e futura. La storia di Win Tin è un monito per la società civile del mondo, ma soprattutto per le diplomazie più realiste del re, che sempre più si affannano per esserci, dimenticando gli oltre 2.200 prigionieri politici, le decine di migliaia di persone costrette al lavoro forzato, allo sminamento senza alcun mezzo di protezione, la confisca delle terre, gli oltre cinquecentomila rifugiati interni, i bambini soldato, gli stupri, le torture, le uccisioni. Ecco la storia di un uomo come Win Tin ci lascia un testimone importante. Parla a tutti coloro che a vario titolo sono coinvolti nella vicenda birmana, ma anche in altre lotte per la democrazia in giro per il mondo e indica nell’ impegno politico, nella solidarietà ma anche nel sostegno finanziario, gli strumenti perché la democrazia non possa essere raggiunta, magari facendo leva su uno dei talloni di Achille della nuova dittatura in abiti civili. Cecilia Brighi http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/win_tin_eroe_della_dissidenza_birmana_muore_a_rangoon_/news?lang=it Tue, 06 May 2014 10:43:49 GMT 6e85027227494649a8f637b0b5cfd641 Concluso a Napyidaw il Vertice ASEAN, Il People Forum cancella l'incontro con i governi Asean a causa dell'interferenza di alcuni di loro sulle delegazioni ONG. Dopo 17 anni dall'ingresso della Birmania nell'ASEN. Preoccupazioni per la situazione nel Mare della Cina 2014-05-14T10:09:42.6600000+02:00 Naypyidaw - nella capitale birmana si è appena chiusa la prima importante riunione della presidenza birmana dell’ ASEAN, alla quale hanno partecipato oltre ai leader regionali, più di 400 giornalisti. Il primo vertice ASEAN del 2014 si è tenuto in Birmania dopo 17 anni da quando il paese è entrato a far parte dell'Associazione di 10 nazioni del sud-est asiatico Il tema della presidenza ASEAN (AEC) è stato: "Andare avanti insieme per una comunità prospera e pacifica". Quest'anno sarà un anno importante per la Birmania, che dovrebbe svolgere un ruolo più attivo nelle questioni regionali ed internazionali, da quando il paese ha deciso di avviare un programma di riforme politiche ed economiche che hanno consentito la sospensione delle sanzioni internazionali. I capi di governo ed i ministri e dei paesi Asean sono arrivati a Naypyidaw il 10 maggio, e il 24° vertice si è tenuto l’ 11 maggio presso il nuovo Myanmar International Convention Center 1. Le riunioni in programma hanno previsto colloqui sull’AEC, una riunione del Consiglio di Sicurezza Asean, un incontro dei parlamentari Asean. Nel mese di gennaio i Ministri degli esteri regionali si erano incontrati a Bagan, ma il vertice di Napyidaw sarà il primo di quest'anno e la prima riunione dei leader Asean in Birmania. Alcune delle strade poco utilizzate della capitale birmana, la cui costruzione è stata completata meno di un decennio fa, sono state riparate e rese più agevoli in vista del summit. Il governo birmano ha aperto per l’occasione un centro multimediale all’interno del MIC e sono stati messi a disposizione della stampa 100 computer e la connessione internet Wi-Fi. Al termine del vertice i ministri degli esteri in una dichiarazione specifica hanno sottolineato la loro profonda preoccupazione sugli attuali sviluppi nel Sud del mar della Cina, che hanno aumentato le tensioni nell’area ed hanno chiesto con urgenza a tutte le parti interessate di evitare ogni azione che potrebbe minare la pace e la stabilità nell’area e di risolvere le dispute con mezzi pacifici e senza minacciare o usare la forza. Inoltre è stata approvata la dichiarazione “realizzazione della comunità ASEAN entro il 2015. La dichiarazione riafferma l’impegno di promuovere la cooperazione nel sudest asiatico “in uno spirito di eguaglianza e partnership per contribuire alla pace, al progresso e alla prosperità della regione.” I governi si impegnano tra l’altro: a rafforzare il mantenimento e la promozione della pace, della stabilità dell’armonia e della prosperità nella regione, promuovendo la democrazia, la buona governance, lo stato di diritto la protezione e tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Come pure, l’impegno a promuovere ulteriormente gli sforzi per la pace e la riconciliazione utilizzando i meccanismi e le entità associate nell’ASEAN, compreso l’Istituto per la Pace e la Riconciliazione (AIPR). Uno dei punti più delicati riguardava la questione del mare del sud della Cina che ha visto la conferma dell’impegno al rispetto della dichiarazione sulla Condotta delle Parti nel Mare del Sud della Cina, secondo i principi della Convenzione ONU del 1982. La Dichiarazione prevede una collaborazione con le potenze nucleari della regione per la firma e ratifica del Protocollo al trattato sulla zona Southeast Asia Nuclear Weapon -Free Zone. Si prevede l’intensificazione del lavoro per la realizzazione della Asean Eonomic Community e la attuazione delle iniziative per la realizzazione del mercato unico della ASEAN e di tutte le misure necessarie per la liberalizzazione della circolazione delle merci, dei servizi, degli investimenti e del lavoro qualificato e per una maggiore liberalizzazione del flusso di capitali. Un paragrafo riguarda l’accelerazione della attuazione del Piano di Lavoro II dell’ IAI per incrementare la cooperazione tecnica e per lo sviluppo per ridurre i divari di sviluppo e ridurre la povertà anche dopo il 2015 ed uno per il rafforzamento dell’impegno per l’empowerment delle donne, dei giovani, dei minori e delle persone disabili e degli altri gruppi vulnerabili. Nel mese di marzo, si era tenuta a Rangoon la riunione dell'ASEAN People Forum, incontro periodico delle organizzazioni della società civile dei 10 paesi ASEAN, che hanno potuto incontrare il Ministro della Presidenza della Repubblica Birmana Aung Min, personalità chiave nello sviluppo dei programmi di pacificazione del paese. Il Ministro ha dichiarato: “dobbiamo lavorare alacremente per convincere le autorità che questo è un evento parallelo guidato dalla società civile. Abbiamo avuto incontri regolari con le agenzie governative interessate e ciò ci ha aiutato molto per superare tutti i tipi di incomprensioni e di informazioni sbagliate. Questo è veramente un buon segno." In precedenza infatti il People Forum aveva incontrato molti problemi. lo scorso anno in Cambogia, vi sono state interferenze pesanti da parte del governo cambogiano. Purtroppo tali interferenze si sono ripetute anche in vista dell'incontro tra la delegazione del People Forum e i governi Asean, in programma durante il vertice di maggio e nonostante gli sforzi del governo birmano per risolvere positivamente tali problemi chiave, la delegazione della società civile in un comunicato, ha spiegato le motivazioni che hanno portato il Forum a cancellare l'incontro previsto con i capi di stato e di governo a causa della inaccettabile sostituzione da parte dei governi di Cambogia, Malesia e Singapore di alcuni delegati della società civile di quei paesi e la sostituzione di questi con persone nominate dagli stessi governi. allegati: Dichiarazione dei capi di Stato e di Governo ASEAN Dichiarazione del Presidente di turno dell'ASEN Dichiarazione dei Ministri degli Esteri ASEAN http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/conclusosi_a_napyidaw_il_vertice_asean/news?lang=it Wed, 14 May 2014 08:09:42 GMT d83220e5ec3541f9949b030a131c6085 L'assemblea dei monaci rifiuta di discutere le norme per la risoluzione pacifica dei conflitti religiosi 2014-05-16T09:49:49.2830000+02:00 Una assemblea del consiglio di amministrazione dei monaci buddhisti, sponsorizzato dallo stato, State Central Sangha Organization, ha rifiutato la discussione di una proposta per la definizione di una norme miranti alla risoluzione pacifica del problema religioso in Birmania. La proposta era stata presentata il 13 maggio da un membro dell’organizzazione, il Venerabile Hhadanda Wimala, nel corso di una assemblea a cui hanno partecipato più di 2.500 monaci delle 9 principali organizzazioni birmane. L’assemblea di due giorni, la prima dopo 19 anni, è iniziata il 12 maggio, nella Pagoda Kaba Aye di Rangoon. Il venerabile Bhadanda Wimala, che proviene dalla Regione del Tanintharyi Region, ha avanzato tale proposta nel corso di una discussione sulla raccomandazione che i membri di tutte le organizzazioni dovrebbero rispettare le norme approvate nell’incontro dalla State Central Sangha Organisation. Parlando a latere della riunione, un altro membro dell’organizzazione, il Venerabile U Thiri, ha dichiarato a Mizzima di apprezzare i suggerimenti del Venerabile Bhadanda Wimala. Le questioni religiose devono essere risolte in modo sistematico e la State Central Sangha Organisation dovrebbe adottare istruzioni chiare in tal senso. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_assemblea_dei_monaci_rifiuta_di_discutere_le_norme_per_la_pacificazione_religiosa/news?lang=it Fri, 16 May 2014 07:49:49 GMT a3c283ee35a54d2f90dbc57105c62b3e l'NLD critica le misure sulle campagne politiche, adottate dalla commissione elettorale Duro attacco alla commissione elettorale: le misure ledono il ruolo del Parlamento 2014-05-16T09:53:06.0470000+02:00 I punti centrali del contenzioso riguardano i limiti alla campagna imposti dalla commisisone elettorale sui candidati alle elezioni. Il maggior partito di opposizione, l’NLD ha dichiarato che non vi sono stati progressi nel dialogo con la Commissione elettorale nazionale sulle nuove e controverse regole per la campagna elettorale. Il portavoce dell’NLD Nyan Win ha dichiarato martedì scorso che tali norme sono illegali. “nessuna legge ha autorizzato nessuno a mettere a punto questo tipo di procedrue, ed inoltre severranno attuate sarebbero contrarie alla giurisdizione del Parlamento dell’Unione.” Il punto principale di contesa riguarda i limiti imposti dalla commissione sui candidati alle elezioni. La commissione ha dichiarato che solo i singoli candidati possono organizzare manifestazioni pubbliche, mentre l’NLD afferma che nei prossimi giorni si alleerà con altri gruppi di attivisti per la attuazione di manifestazioni per l’adozione di misure che facilitino la modifica della costituzione. La leader dell’NLD e Premio Nobel Aung San Suu Kyi dovrebbe essere la figura chiave delle prossime manifestazioni sabato a Rangoon e domenica a Mandalay. Aung San Suu Kyi dovrebbe parlare insieme a Min Ko Niang, uno dei leader dell’organizzazione che promosse la rivolta degli studenti del 1988, rivolta repressa dalla giunta militare di allora. L’opposizione afferma che le attuali norme per la modifica della costituzione prevedono una maggioranza troppo alta per l’adozione di tali riforme. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_nld_critica_le_misure_sulle_campagne_politiche_adottate_dalla_commissione_elettorale/news?lang=it Fri, 16 May 2014 07:53:06 GMT 97d3ecd01b1e49cb8e2efb681e865dc1 I livelli di vita dei contadini in Birmania sono molto inferiori di quanto non fossero durante il periodo coloniale. Lo ha dichiarato la Lega Nazionale per la Democrazia e il parlamentare Myint Thein 2014-02-10T14:39:38.6970000+01:00 Il parlamentare è intervenuto in occasione del Farmers Summit della lowland area. All’evento hanno partecipato i contadini di 25 townships della regione di Magway. È la prima volta che si tiene un incontro di questo tipo da quando si è insediato il nuovo governo ed è stata fondato il sindacato dei contadini. “Sino ad oggi i contadini del nostro paese non hanno ottenuto uguaglianza come aveva dichiarato il Generale Aung San. Non siamo stati in grado di disegnare il nostro futuro. Le nostre terre sono state accaparrate con la forza. Quando abbiamo chiesto indietro le nostre terre siamo stati arrestati. Per proteggere questo tipo di situazione deve essere formato un sindacato di contadini ha dichiarato Myint Thein che è anche membro di una indagine sull’accaparramento delle terre. I contadini che hanno partecipato al vertice hanno discusso principalmente di accaparramento forzato delle terre, lo spostamento in altri luoghi perché non c’è terra per coltivare e una scarsità di lavoratori a causa della emigrazione. “le vite dei contadini ripetono la stessa storia. I contadini sono sempre coloro che soffrono mentre i “cronies” ovvero i corrotti e i militari che governano sono i vincitori” ha dichiarato Sein Tun parlamentare della township di Htantabin nella Regione di Bago. Il network sociale Myit Kwayt Ayeyar di Magway ha effettuato la formazione dei contadini per circa due anni sulle leggi sulla terra ed ora si potrebbe gestire il summit. Sono stati inviati messaggi di sostegno da alcune organizzazioni politiche e sociali. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/i_livelli_di_vita_dei_contadini_in_birmania_sono_molto_inferiori_che_nel_periodo_coloniale_/news?lang=it Mon, 10 Feb 2014 13:39:38 GMT 6e0f94652848401faf3c34bdc1600616 Papa Francesco invitato al 500° anniversario dell'arrivo della Chiesa cattolica in Birmania storico invito in Birmania. le celebrazioni si terranno dal 21 al 23 novembre 2014 2014-02-02T22:03:33.0970000+01:00 Rangoon. Papa Francesco e il Presidente Thein Sein saranno invitati a partecipareal 500° anniversario dell’arrivo in Birmania della chiesa cattolica. - Lo ha stabilito la Conferenza dei vescovi cattolici della Birmania (CBCM). Il segretario della CBCM Vescovo Fr. Leo Mang ha dichiarato alla stampa che la cerimonia per il cinquecentesimo anniversario si terrà per mostrare gratitudine ai pionieri missionari che hanno portato la cristianità in Birmania e per educare il pubblico alla storia del cattolicesimo in Birmania per far sapere che i cattolici locali sono stati fiduciosi nella costruzione del paese e che la Chiesa cattolica è arrivata in Birmania molto tempo prima che il paese fosse colonizzato dagli inglesi. “pregheremo tutto l’anno per ricordare il cinquecentesimo anniversario dell’arrivo della Chiesa cattolica in Birmania” ha dichiarato il Vescovo Leo Mang. “La cerimonia di chiusura si terrà a livello nazionale dal 21 al 23 novembre e è stato inviato un invito al Papa perché partecipi alla cerimonia. Invieremo anche un invito ufficiale al Presidente Thein Sein a febbraio.” Se il Papa parteciperà alla cerimonia, la CBCM chiederà al Presidente Thein Sein di presiederla a livello di stato. La cerimonia di chiusura si terrà nella Cattedrale di St.Mary al centro di Rangoon il 21 novembre e il 22 e allo stadio Aung San il 23 con danze etniche e eventi musicali. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/papa_francesco_invitato_al_500_anniversario_dell_arrivo_della_chiesa_cattolica_in_birmania/news?lang=it Sun, 02 Feb 2014 21:03:33 GMT e14e7ec5541448ea964a3914077ff4e1 giornalisti arrestati per aver denunciato l'ipotetica presenza di una fabbrica di armi chimiche 2014-02-10T14:38:04.9270000+01:00 Quattro giornalisti e il direttore del giornale di Rangoon: Unity, sono stati arrestti dalle forze speciali di polizia dopo che il giornale aveva riferito della sospetta esistenza di una fabbrica di armi chimiche nella Birmania centrale. Il rapporto pubblicato la scorsa settimana e dal titolo: una segreta fabbrica di armi chimiche degli ex generali, tecnici cinesi e del comandante in capo della township di Pauk” comprendeva fotografie del supposto impianto di armi chimiche, nella divisione di Magwe. Lu Maw Naing, un reporter del giornale con sede nella township di Pauk e l’amministratore delegato Tint San sono stati arrestati rispettivamente venerdì e sabato, apparentemente per aver pubblicato segreti di stato. Secondo la sua famiglia, Lu Maw Naing è stato preso per essere interrogato venerdì sera. Sabato mattina la sua famiglia è stata informata che non ci sarebbe stata alcuna cauzione per aver rivelato segreti di stato e che sarebbe stato portato in custodia della sezione speciale a Pakokku. “la polizia di Pauk ha dichiarato che la cauzione era al di fuori della loro autorità.” Ha dichiarato la moglie Lu Maw Naing. Secondo il suo assistente, sabato mattina Tint San è stato arrestato a Rangoonda funzionari della polizia speciale nell’ufficio del quotidiano Unity . “tre ufficiali sono venuti e l’hanno portato via dichiarando che dovevano interrogarlo. Ma non sappiamo dove sia stato portato e cosa gli succederà” ha dichiarato Thiha Aung. Anche altri tre giornalisti Yarzar Oo, Paing Thet Kyaw e Sithu Soe sono stati arrestati. “dobbiamo assicurarci cosa sta succedendo ai nostri giornalisti e all’editore in capo e consulteremo i nostri legali e il Consiglio della stampa Birmana sul caso e deciderà cosa fare.” Parlando all’Irrawaddy prima Tint San ha insistito che il giornale ha le prove per sostenere le dichiarazioni sulla fabbrica di armi chimiche. “io stesso sono stato alla fabbrica. Abbiamo dati concreti. Ho anche tralasciato alcuni fatti che potrebbero divulgare segreti di stato. La questione del giornale Unity contenente il rapporto è stato preso dagli archivi delle autorità. Il rapporto in quesitone descrive in dettaglio la fabbrica, dichiarando che è costituita da edifici intorno alla collina, collegati da oltre 1,000 piedi di tunnel. La fabbrica è conosicuta con il n. 24. Il rapporto ha sostenuto che tecnici cinesi sono stati visti da gente della zona che lavora alla fabbrica e che al suo interno sono stati trasportati molti boilers di metallo e grandi quantità di cemento. Le dichiarazioni non poterono essere verificate in modo indipendente. Il rapporto ha anche sottolineato che la fabbrica è stata visitata nel 2009dall’ex comandante in capo dell’esercito Snr Gen Than Shwe, dall’attuale comandante in capo Min Aung Hlaing nel 2011 nel 2013 dall'ex vice presidente Tin Aung Myint Oo e dall’attuale Vice Presidente Nyan Htun. La fabbrica è stata costruita nel 2009 su più di 3,000 acri di terreno confiscato ai contadini. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/giornalisti_arrestati_per_aver_denunciato_l_ipotetica_presenza_di_una_fabbrica_di_armi_chimiche/news?lang=it Mon, 10 Feb 2014 13:38:04 GMT 1a680c0058f84b038af508bdac062715 il 2014 è un gioco dell’attesa per la comunità degli affari Molti investitori stranieri aspettano le elezioni del 2015 per valutare se investire o meno in Birmania. 2014-02-02T17:20:56.9300000+01:00 RANGOON — gli esperti predicono che il 2014 sarà un anno di attesa per la comunità degli affari birmana vista la continuazione dell’incertezza politica che frena sia gli investimenti locali che quelli internazionali. Il Presidente Thein Sein ha dichiarato questa settimana che si aspetta per quest'anno una crescita economica del 9,1 per cento. Il paese viene presentato come una destinazione attraente per gli investimenti in quanto un governo nominalmente civile ha preso il potere nel 2011 e ha abbracciato riforme orientate al mercato libero. The Mirror, il giornale di proprietà pubblica ha riportato le dichiarazioni del ministro dello Sviluppo economico e della Pianificazione nazionale Kan Zaw nel corso di una conferenza sullo sviluppo nella quale si offriva una visione positiva sul futuro degli investimenti diretti esteri in Birmania. Secondo le dichiarazioni Kan Zaw ha evidenziato gli investimenti crescenti di Cina e India e ha dichiarato che il settore dell’abbigliamento, taglio, manifattura e confezionamento stava andando bene grazie ai bassi salari e bassi costi di produzione. Gli IDE sono cresciuti dall’inizio delle riforme economiche e da quando i paesi occidentali hanno interrotto o sospeso le sanzioni contro la Birmania. Secondo i più recenti dati disponibili i primi sei mesi dell’anno fiscale 2013-2014 che inizia il 1 aprile, ha visto il governo approvare progetti per più di 1.8miliardi di $ rispetto ai 1.4 miliardi di $ di IDE dell’anno fiscale 2012-2013. Ma gli osservatori affermano che un numero maggiore di investitori hanno adottato un approccio cauto viste le incertezze circa gli investimenti in Birmania. Tutti aspettano i risultati delle elezioni del 2015, che potrebbero avere un significativo impatto sulla possibilità che la comunità internazionale continui a sostenere la Birmania. Myat Thin Aung , presidente della Zona Industriale Hlaing Tharyar di Rangoon, ha insistito che l'attuale situazione politica, soprattutto l'incertezza sulle modifiche della Costituzione del 2008 che dovrebbero consentire alla leader dell'opposizione Aung San Suu Kyi di diventare presidente - è una delle principali preoccupazioni delle imprese straniere che cercano di investire nell'industria pesante del paese. " Stanno arrivando investimenti esteri ma solo nel settore dell'abbigliamento e non nell'industria pesante. La zona Industriale di Hlaing Tharyar è la più grande zona di Rangoon con 861 fabbriche, che producono per la maggior parte capi e in gran parte con investimenti provenienti da Cina, Hong Kong e Taiwan. “ la gente sa che il governo non preleva forti tasse dalle imprese del settore abbigliamento, ma nell’industria pesante gli investitori attendono le elezioni dell’anno prossimo per vedere se Daw Aung San Suu Kyi sarà eletta o meno. Myat Thin Aung ha dichiarato che l’industria pesante è necessaria per la crescita economica sostenibile perché coinvolge investimenti di lungo periodo rispetto al settore abbigliamento. Penso che se gli investitori stranieri arrivassero quest’anno significherebbe che non sono interessati alla situazione politica birmana. E che lavorerebbero con qualsiasi governo. In settori come quello bancario, gli investitori esteri devono attendere i cambiamenti legislativi che permettano il loro ingresso. Attualmente le banche estere possono solo aprire uffici di rappresentanza, cosa che è stata fatta in attesa che vengano autorizzati ad avere una maggiore presenza in futuro. E con le elezioni attese per novembre 2015 solo nel 2016 gli investitori potenziali potranno avere certezze sul futuro a lungo termine delle politiche economiche. Maw Than, un economista in pensione e consigliere del Presidente Thein Sein ha sottolineato che nonostante i rischi le imprese stanno arrivando nel paese. “ Vediamo molti investitori stranieri che hanno fiducia nelle politiche del governo e possono continuare ad investire il prossimo anno. Ma è anche vero che la crescita economica dipende dalla stabilità politica e alcuni potrebbero aspettare le nuove politiche del governo.” ha dichiarato che coloro che investiranno prima avranno maggiori vantaggi. Myat Thin Aung ha dichiarato che investimenti nell'industria pesante sono necessari perchè l'economia cresca in modo sostenibile, in quanto coinvolgono maggiori investimenti a lungo termine rispetto al settore dell'abbigliamento. In settori come quello bancario, gli investitori stranieri devono attendere le modifiche legislative per permettere loro di entrare . Allo stato attuale , le banche estere possono solo aprire uffici di rappresentanza , che molti hanno fatto nella speranza che essi saranno autorizzati una maggiore presenza in futuro . Ye Min Oo manager della Asian Green Development Bank di proprietà del tycoon Tay Za concorda con il fatto che il 2014 sarà un anno di transizione. E con l'elezione prevista per novembre 2015, non sarà fino al 2016 che i potenziali investitori sono certi per il futuro a lungo termine della politica economica birmana. “Anche se i nuovi cambiamenti di governo nel 2015 dopo le elezioni , gli investimenti diretti esteri potrebbero attendere fino alla fine del 2016 per vedere la sua nuova politica economica ", ha detto Ye Min Oo . Maw Than , un professore di economia in pensione e consigliere del presidente Thein Sein , ha ribadito che nonostante i rischi , le aziende si stanno muovendo nel paese. "Vediamo tali investitori stranieri credendo recente politica del governo , e possono continuare a investire il prossimo anno . Ma il suo diritto che crescono economica dipende dalla stabilità politica , e alcuni potrebbe anche aspettare e vedere la politica del prossimo governo ", ha detto, aggiungendo che coloro che prendono il tuffo in anticipo vedrà maggiori ricompense http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_2014_e_il_gioco_dell_attesa_per_la_comunita_degli_affari/news?lang=it Sun, 02 Feb 2014 16:20:56 GMT 6d025b91825d4e5097e0fdccbd81fc67 Il Comitato Parlamentare per gli emendamenti alla Costituzione, lascia le cose sostanzialmente inalterate Il comitato del parlamento birmano istituito nel luglio 2013 ha presentato le proposte di emendamento alla costituzione del 2008, non modificandone i punti sostanziali, in particolare gli articoli che vietano alla leader birmana Aung San Suu Kyi di potersi candidare alla presidenza del paese, ne quelli che garantiscono un ruolo dominante dell'esercito nel parlamento e soprattutto nella modifica della costituzione. Critici oltre all'opposizione anche i gruppi etnici che avevano chiesto la costituzione di un esercito federale. 2014-02-02T21:24:46.0430000+01:00 Il Comitato congiunto del parlamento birmano per la revisione della costituzione ha presentato la bozza degli emendamenti alla costituzione del 2008 scritta dai militari. Tale bozza non prevede la revisione degli articoli che attualmente impediscono ad Aung San Suu Kyi di essere eletta come presidente e garantiscono il ruolo chiave dei militari nelle scelte politiche. In ogni caso, secondo un rapporto pubblicato venerdì scorso, i 109 membri del comitato con rappresentanti dei partiti dell’opposizione e dei militari hanno raccomandato cambiamenti per permettere una maggiore distribuzione dei poteri tra governi e gruppi etnici. Il rapporto del Comitato ha raccomandato il non cambiamento dell’art. 59F che prevede che il presidente non possa avere un coniuge figli con cittadinanza straniera. ASSK, che presiede la NLD ha due figli con cittadinanza britannica. Secondo la bozza degli emendamenti proposti dal comitato non ci sarebbe alcuna modifica all’articolo che riserva il 25% dei seggi in parlamento ai militari o all’articolo che richiede l’approvazione di oltre il 75% dei parlamentari per la decisione di cambiamenti costituzionali. Il comitato ha anche proposto di mantenere nella costituzione il capitolo che garantisce l’immunità ai membri del precedente regime che hanno commesso crimini nella attuazione dei loro doveri. Ma ha raccomandato cambiamenti che permetterebbero una maggiore distribuzione dei poteri tra il governo e i gruppi etnici, che oggi stanno negoziando accordi di pace e di cessate il fuoco. I gruppi etnici hanno combattuto perdecenni per il diritto ad eleggere i propri governi e per avere un maggior controllo delle risorse naturali. Ma il comitato non ha proposto emendamenti al capitolo che dichiara che tutte le forze armate del paese dovrebbero sottostare al comando dei servizi di difesa governativi. Questo capitolo è controverso perché i gruppi etnici hanno chiesto un “esercito federale”, con una struttura di comando decentrata e battaglioni in alcune regioni comprendenti principalmente militari dei gruppi etnici residenti dominanti. La costituzione ès tata scritta dal precedente regimemilitare ed approvata in un referendum nel 2008 che è stato considerato come una vergogna. Dalla nomina del governo del Presidente Thein Sein nel 2011, i partiti dell’opposizione e i gruppi etnici hanno chiesto profonde modifiche al documento, mentre altri hanno chiesto la possibilità di riscrivere completamente la costituzione. Al Comitato per il cambiamento costituzionale, formato a luglio 2013 è stato chiesto di considerare le proposte di un ampio spettro di stakeholders su come e se modificare la costituzione. Il rapporto di venerdì scorso ha dichiarato che oltre 100.000 persone non sono stati a favore dei cambiamenti ai suddetti articoli e capitoli. Solo 592 persone hanno chiesto l’emendamento all’articolo che prevede l’ineleggibilità di Aung San Suu Kyi alla presidenza. Questi dati sono in contrasto con i risultati di un’indagine di opinione condotta dall’NLD il partito di Aung San Suu Kyi. “ E’ un po’ strano vedere che 106,102 non volevano i cambiamenti degli articoli, compreso il 59F,” ha dichiarato all’Irrawaddy Pe Than, un parlamentare del Rakhine Nationalities Development Party (RNDPche non è membro del comitato. “L’esercito e l’USDP non vogliono alterare la costituzione” ha dichiarato riferendosi al partito di governo: Union Solidarity and Devel “ se possibile noi vogliamo cambiare la sezione così che Aung San Suu Kyi possa essere eletta presidente, perché sarebbe positivo avere un sistema democratico. “ Ha dichiarato inoltre che i parlamentari dovrebbero continuare la discussione delle bozze di emendamenti in parlamento. Con riferimento ai proposti cambiamenti ai capitoli 1-5 che permetterebbero una maggiore condivisione dei poteri con i gruppi etnici, ha dichiarato che i negoziati per il cessate il fuoco hanno giocato un ruolo. “sembra che ottenere la pace con i gruppi etnici attraverso questi cambiamenti sia diventata una priorità” Win Tin, un giornalista veterano e co-fondatore dell’NLD ha dichiarato che non è stato colto di sorpresa dalle proposte del comitato parlamentare. “Non sono stato sorpreso che non abbiano emendato nessuno dei punti che volevamo emendare. Lo avevo previsto già ed è per questo che ero contro la proposta del mio partito di modificare la Costituizone” ha dichiarato. E ha chiesto invece la cancellazione del capitolo ed una sua totale riscrittura. “sono stato l’unica persona contro gli emendamenti perché sapevo che avrebbero modificato solo i punti meno importanti” Khun Okkar, segretario aggiunto del United Nationalities Federal Council (UNFC), la maggiore alleanza dei gruppi etnici armati, ha dichiarato di essere contrariato dal fatto che il comitato non ha raccomandato cambiamenti che permettano la costituzione di un esercito federale. “ è inaccettabile per i nostri eserciti etnici di dover essere sotto il loro controllo . E’ per questo che non eravamo d’accordo con la costituzione del 2008”. “Il governo sta cercando di farci firmare un accordo nazionale per il cessate il fuoco, ma se non cambiano le loro posizioni, sarà difficile avere la pace.” http://www.irrawaddy.org/burma/burma-parliament-committee-keep-main-points-constitution.html http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_comitato_parlamentare_per_gli_emendamenti_alla_costituzione_lascia_le_cose_sostanzialmente_inalterate/news?lang=it Sun, 02 Feb 2014 20:24:46 GMT 442fb10f539449e2bdd6f9b52b92034c Unione Europea conclusa la visita della Taskforce della UE in Birmania la UE sottolinea l'importanza di un lavoro di partnership con il paese per la democrazia, ma non dimentica le preoccupazioni per le violenze interetniche e i rapporti e gli arresti di attivisti dei diritti umani. 2013-11-22T09:09:04.2300000+01:00 La UE ha concluso l’importante incontro con le autorità della Birmania, un paese che sta uscendo da una lunga dittatura e dall’isolamento internazionale. La Taskforce della UE si è riunita per tre giorni in Birmania allo scopo di rafforzare i legami e aiutare la transizione democratica del paese. “ Sono qui per incoraggiarvi ad investire nel modo corretto e veramente responsabile, prendendo in considerazione le dimensioni politiche e legali degli investimenti” ha dichiarato Aung San Suu Kyi incontrando la delegazione europea. “Dobbiamo lavorare in partnership con voi . Ciò non significa venire ad imporre qualche cosa, ma significa comunicarvi cosa sappiamo. I paesi qui rappresentati, le imprese qui presenti da tutta l’Europa sanno bene quale percorso deve essere intrapreso da un paese per uscire dall’oppressione e andare verso la libertà e vogliono sostenere il paese in questo percorso” ha dichiarato il capo della diplomazia europea Catherine Ashton. “L’Unione Europea sostiene i progressi fatti dal paese e vuole rafforzare i legami della cooperazione economica e politica, ma questa visita vuole anche sottolineare le preoccupazioni connesse alle violenze interetniche e ai nuovi rapporti di arresti degli attivisti per i diritti umani” ha detto a Euronews Isabel Marques da Silva. La Birmania ha fatto enormi progressi ma ci sono ancora molte sfide per il paese asiatico ha dichiarato il Commissario Europeo allo sviluppo Andris Piebalgs. " Gli sviluppi in atto in Birmania sono senza precedenti ed hanno bisogno di essere riconosciuti. Ma non dobbiamo dimenticare le sfide rispetto alle quali l’Unione Europea, uno dei principali donatori, continuerà a sostenere le necessarie riforme future nel paese” Piebalgs ha partecipato al primo dialogo bilaterale della task force che ha l’obiettivo di incoraggiare gli sviluppi a livello nazionale. Piebalgs ha confermato che il sostegno ai temi della istruzione, della promozione della pace e dello sviluppo rurale postrebbe raggiungere i 120 milioni di $ annui. I gruppi a sostegno dei diritti umani hanno espresso la loro preoccupazione per quanto riguarda la qualità delle aperture dichiarando che sono state le sanzioni economiche messe in atto nei confronti della precedente giunta militare ad incoraggiare la attuazine delle riforme in Birmania. Bart Vermeiren, vice direttore del Comitato della Croce Rossa Internazionale ha dichiarato che il permanere delle tensioni religiose nello stato Rakhine stanno contribuendo alla crisi umanitaria in atto. "le condizioni di vita sono state seriamente danneggiate e l’accesso all’acqua pulita e ai servizi sanitari sono stati significativamente ridotti" ha dichiarato. . http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/unione_europea_conclusa_la_visita_della_taskforce_della_ue_in_birmania/news?lang=it Fri, 22 Nov 2013 08:09:04 GMT 2f60a00c482744b08d4b3c8377fac795 Stato Kachin, continuano gli attacchi dell'esercito contro i villaggi Free Burma Rangers denuncia nel suo rapporto gli attacchi, 2013-11-22T08:26:39.8500000+01:00 1,284 uomini, donne e bambini di Nam Lim Pa nello Stato Kachin sono fuggiti dagli attacchi dell’esercito birmano e si stanno nascondendo assistiti da alcune organizzazioni non governative tra cui Free Burma Rangers, WPN e altre organizzazioni locali . Ulteriori informazioni sul sito http://www.freeburmarangers.org/2013/11/14/photo-report-idps-attacked-in-nam-lim-pa-kachin-state/#sthash.UU8nNOuU.dpuf Il 22 ottobre i soldati dell’esercito birmano del Battaglione della fanteria (IB) 47, 56, 236, 240, 276, e dei battaglioni 601 e 602, tutti sotto il comando del MOC 21, avevano attaccato i villaggi di Nam Lim Pa e Mung Ding Pa nella township di Mansi 3rd Brigade, Kachin State del Sud. Burma I soldati si sono appropriati delle proprietà degli abitanti. 700 persone di Mung Ding Pa si sono rifugiate nella chiesa cristiana e sono stati tenuti in ostaggio dall’esercito che aveva circondato la chiesa. Alcune truppe si sono posizionate tra Je Kham e Kawng Ja e alle 1:05 pm hanno iniziato a lanciare colpi di mortaio da 60 mm sul villaggio di Mung Ding Pa attaccandolo subito dopo. Il comandate dell’esrcito MOC 21 ha arrestato 8 abitanti dei villaggi di Kawng Ja nel territorio controllato dal battaglione del KIA (Kachin Independent Army) e li ha portati nel villaggio di Man Ta. Altri attacchi si sono avuti nei villaggi tra Nam Hkum e Awng Nan. 200 militari dal MOC 21 si sono scontrati con un battaglione del KIA. Gli scontri si sono succeduti anche nei giorni scorsi. Un gruppo di soldati dell’esercito il 30 ottobre hanno stuprato ripetutamente Sumlut Roi Ja, una ragazza di 15 anni del villaggio di Lu Htawng. Tra questi il Capitano Thet Hpyo Aung (noto anche come Captitano Zaw Htet Aung), e due soldati dal battaglione della fanteria leggera LIB 116. La ragazza è stata restituita alla famiglia solo a sera. un componente del team di FBR in aiuto dei 1,284 sfollati di Nam Lim Pa. un componente di FBR con un rappresentante della locale ONG WPN aiuta nella distribuzione di cibo agli sfollati di fNam Lim Pa, Stato Kachin. Internally Displaced Persons (IDPs) from Nam Gau Village flee to Nam Lim Pa Camp Iabitanti del villaggio di Nam Lim Pa in fuga IDPs fleeing from Burma Army attacks in Nam Lim Pa. cibo distribuiti agli sfollati a Nam Lim Pa. - altre foto su: http://www.freeburmarangers.org/2013/11/14/photo-report-idps-attacked-in-nam-lim-pa-kachin-state/#sthash.UU8nNOuU.dpuf http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/stato_kachin_continuano_gli_attacchi_dell_esercito_contro_i_villaggi/news?lang=it Fri, 22 Nov 2013 07:26:39 GMT b59b13e2191a4c45a5874570e6af4333 Proteste contro i rischi dell'inquinamento frenano il nuovo terminal petrolifero birmano proteste di cittadini e ambientalisti pongono in dubbio la costruzione di una nuova raffineria petrolifera 2013-11-21T16:23:05.1970000+01:00 Il terminal petrolifero birmano si trova di fronte a uno stop a causa delle proteste nello Yunnan By WILLIAM BOOT / THE IRRAWADDY| Thursday, November 21, 2013 | Il porto petrolifero di Kyaukphyu sulla costa birmana dello stato Arakan e l’oleodotto che attraversa il paese per trasportare petrolio nella provincia cinese dello Yunnan senza sbocco al mare, si trova di fronte a enormi problemi che potrebbero ritardare o rallentare la loro operatività. Quasi il 50% dei 22 milioni di petrolio grezzo dal Medio Oriente e Africa secondo i piani dovrebbero iniziare a defluire attraverso Kyaukphyu per arrivare ad una nuova raffineria a Kunming, la capitale dello Yunnan. Ma l’opposizione pubbica cinese e alcuni problemi ambientali hanno portato al rallentamento nella costruzione della raffineria e alcuni rapporti ora sostengono che potrebbe essere cancellata e spostata altrove. La raffineria a Anning, appena fuori di Kunming avrebbe dovuto essere completata agli inizi del 2014 e avrebbe dovuto assorbire circa 200.000 barili al giorno per produrre gasolio e diesel e per alimentare un impianto petrolchimico vicino. La capacità di trasmissione massima è di 440.000 barili e il proprietario principale è la China National Petroleum Corporation (CNPC). A maggio e giugno, migliaia di residenti di Kunming sono scesi in piazza in una protesta molto rara contro la raffineria e i piani della CNPC di produrre 500.000 tonnellate di tparaxylene (PX), una sostanza chimica cancerogena utilizzata per la produzione di bottiglie di poliestere e plastica. La CNPC ha dichiarato che un rapporto di valutazione ambientale non mostra alcun pericolo di inquinamento nei confronti della popolazione urbana, ma ad agosto il ministero cinese per la protezione ambientale ha annunciato la sospensione della approvazione del progetto di raffineria programmato sia dal CNPC che da un’altra azienda petrolifera cinese di proprietà pubblica: la Sinopec poiché “lo scorso anno non avevano raggiunto gli obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti “ ha dichiarato ad ottobre l’analista di energia internazionale Platts. Sino ad ora non era chiaro cosa sarebbe successo al progetto di raffineria di Kunming della CNPC, ma la scorsa settimana un diplomatico dell’ambasciata cinese in Birmania sembra aver dichiarato che si stava rilocalizzandola. “non si sa quando le operazioni (del gasdotto birmano) inizieranno visto che la raffineria è stata spostata.” Ha dichiarato un diplomatico dell’ambasciata cinese in Birmania Sino ad oggi non era chiaro cosa sarebbe successo al progetto della raffineria di Kunming, ma la scorsa settimana un diplomatico dell’ambasciata cinese in Birmania ha dichiarato che sarà spostata. “non si sa quando entreranno in funzione le operazioni del gasdotto birmano perché la costruzione di una raffineria petrolifera è stata rinviata” ha dichiarato il terzo segretario Huo Winiun al Myanmar Times. “ inizialmente la raffineria avrebbe dovuto essere costruita a Kunming ma ora si pensa che verrà costruita altrove nella provincia dello Yunnan. CNPC a Pechino si è rifiutato di parlare all’Irrawaddy sui ritardi e sulle implicazioni per il gasdotto e ha solo affermato “ancora oggi si fanno i preparativi per iniziare a far funzionare l’oleodotto nel 2014. Un rapporto della Reuters riporta quanto affermato da una ONG locale: la Kyaukphyu Social Network, che la CNPC sta costruendo inoltre dei silos per il contenimento di petrolio nel suo terminal di trasmissione. Ne costruirà 12 per una capacità di 100.000 metri cubi, che complessivamente saranno 7.5 milioni di barili o l’equivalente di 17 giorni di funzionamento dell’oleodotto a piena capacità. “In teoria, la CNPC potrebbe inviare direttamente il petrolio attraverso l’oleodotto verso altre destinazioni nella Cina sudoccidentale” ha dichiarato all’Irrawaddy l’analista regionale di imprese del settore Collin Reynolds: “Il problema è che le infrastrutture nello Yunnan sono ancora molto limitate”. A meno che la CNPC potrà deviare rapidamente il petrolio pompato attraverso l’oleodotto ci potrebbero essere seri colli di bottiglia di tipo logistico nel suo terminal sulla costa” aveva dichiarato. “ la raffineria nel Kunmink era stata pensata per fornire più del 50% del gas da altre province cinesi. Mentre la Kyaukphyu Social Network sta portando avanti una campagna informativa sulla salute e sicurezza per prevenire o limitare sversamenti di petrolio a Kyaukphyu a e nelle acque costiere circostanti, come pure la ppossibilità di accedere nuovamente alle zone fiscali che ora sono vietate alla comunità locale. La rete ha richiesto una serie di informazioni all’ufficio del Presidente [Thein Sein] L’oleodotto della CNPC è il primo a pompare in Cina petrolio che non è direttamente collegato ad un field. Il costo maggiore del trasporto del greggio via nave a Kyawkphyu prima dello scarico e trasferimento rende l’operazione non economica ha dichiarato il giornale d’affari di Pechino a Cajjing in un rapporto speciale. La CNPC dovrebbe pagare al governo di Naypydaw 13.6 milioni di $ anno per il gasdotto più 1 $ per ogni tonnellata che attraversa. Cioè 22 milioni di $, ma solo se opererà a pieno ritmo. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/proteste_contro_i_rischi_dell_inquinamento_frenano_il_nuovo_terminal_petrolifero_birmano/news?lang=it Thu, 21 Nov 2013 15:23:05 GMT 41934c6374c0449ead01c06f543bc732 forze invisibili stanno orchestrando la violenza anti- musulmana in Birmania ? I militari hanno molto da perdere dalle riforme democratiche e potrebbero utilizzare il bagno di sangue come un modo per riaffermare il loro controllo . 9 ottobre 2013 Al Jazeera La scorsa settimana il Presidente birmano ha effettuato il suo primo viaggio nella città di Thandwe colpita da violenze, giorni dopo che una anziana donna mussulmana di 94 –anni è stata uccisa da buddhisti in un villaggio vicino . Istigata da un battibecco tra un leader politico musulmano e un tassista buddista due giorni prima, una folla, il 1 ° ottobre, si è avvicinata alla sua casa in un villaggio vicino. Sua figlia è riuscita a fuggire , ma tornata ha torvato la casa carbonizzata e la madre con ferite al collo, alla testa e allo stomaco. Successivamente, il New Light of Myanmar ha citato il presidente Thein Sein , che avrebbe affermato di avere dei sospetti circa la natura degli attacchi avvenuti a Thandwe , dove sono state rase al suolo quasi 100 case. "I Rakhine [ buddhisti ] e gli etnici Kaman [ musulmani ] hanno vissuto qui in una convivenza pacifica per molti anni", ha dichiarato. " motivi esterni hanno istigato violenze e conflitti. Secondo le prove in possesso, i rivoltosi che hanno dato fuoco ai villaggi vengono da fuori." Per coloro che nel corso degli ultimi 16 mesi hanno dimostrato inettitudine nell’affrontare con decisione la violenza anti-mussulmana, la dichiarazione appare sorprendente. Con questa dichiarazione, finalmente sembra si voglia riconoscere che in Birmania operano reti di estremisti buddisti organizzati. E 'qualcosa che gli osservatori sospettano da lungo tempo: il metodo e lo stile degli attentati nello Stato Rakhine, nella regione di Mandalay, nello stato Shan e non solo, stranamente sono stati simili, con piccoli eventi di provocazione, che hanno innescato la rapida formazione di bande che scendono sulla città in massa, con le armi già pronte. Nella maggior parte dei casi, la polizia è rimasta a guardare, e spesso i locali presenti alla scena hanno sostenuto che gli agitatori sono composti da "outsider" . Una fotografia scattata vicino a Thandwe questa settimana, mostra un camion carico di uomini armati che indossavano bandane rosse , cosa che appare in contrasto con l'idea che questi gruppi siano solo gruppi di civili locali danneggiati. Anche il ruolo dei monaci buddisti che incitavano alla violenza contro i musulmani, ha preso molti di sorpresa , anche se pure alcuni monaci erano stati coinvolti in attacchi alle moschee durante le violenze contro i musulmani nel 1997. Non è un fenomeno nuovo Se c'è un qualcosa di organizzato, allora sorge la questione di chi, e perché. Non c'è una risposta chiara, ma vi sono forze potenti in Birmania, in particolare i militari, che trarrebbero vantaggio da queste tensioni. In diverse occasioni negli ultimi decenni, violenti scontri diretti ad una minoranza etnica hanno coinciso con delicate questioni politiche presenti nel paese: nel 1967 le rivolte anti- cinesi, con gli attacchi orchestrati dai militari nei confronti di immobili di proprietà cinese, erano state istigate in parte per distrarre dalla diffusa pessima gestione dell'economia da parte del generale Ne Win, e nel 1988, quando scoppiarono gli attacchi contro i musulmani a Taunggyi e Prome contemporaneamente alle proteste anti-regime che avevano pervaso il paese . Molti all'epoca ritennero che i militari avevano cercato di infiammare le tensioni etniche per dividere ciò che altrimenti avrebbe potuto essere un coeso fronte anti - regime. Si può applicare questa teoria alla Birmania di oggi? Le riforme democratiche di Thein Sein potrebbero aver innervosito i militari, che ricevono più di un quinto del bilancio complessivo dello Stato. Con il percorso verso la democrazia, si pone la questione delle colossali risorse veicolate alle forze armate, e se regge ancora la posizione delle forze armate che si considerano come un patriarca della società birmana. Questa settimana, l’USDP, il partito di governo sostenuto dai militari, ha lanciato l’allarme sul fatto che il paese si troverebbe in " grave pericolo e dovrebbe affrontare conseguenze al di là delle aspettative ", se la costituzione fosse modificata. Uno dei motivi principali che l'opposizione ha nel chiedere la revisione della costituzione - redatta dalla giunta militare nel 2008 sarebbe quello di diluire il potere dei militari. Disordini sociali, che si tratti di tensioni civili o conflitti in corso con gli eserciti etnici, offrono un'ottima occasione per qualsiasi militare di riaffermare una influenza che sta scemando. Già questo ha prodotto un effetto sorprendente in un paese, dove sono profonde le divisioni politiche ed etniche. I Rakhine, che a lungo hanno opposto resistenza all’invasione militare nel loro stato, ora chiedono ne la protezione contro quello che ritengono essere come una marea islamica che dilaga nello Stato. Membri di spicco del movimento pro-democrazia hanno dichiarato che si sarebbero all’ l'esercito per combattere gli "invasori stranieri", vale a dire la minoranza musulman Rohingya. Il ruolo dei monaci buddisti che incitavano alla violenza contro i musulmani ha colto molti di sorpresa, anche se i monaci sono stati coinvolti in attacchi alle moschee durante le violenze contro i musulmani nel 1997. I Rohingya, sono una minaccia esistenziale? Non c'è nessuna pistola fumante in tutto questo, ma l'evoluzione del conflitto che ha avuto inizio a Sittwe nel giugno scorso tra il popolo Rakhine e i Rohingya, suggerisce qualcosa al di là di una bagarre locale per il predominio etnico o religioso. È importante sottolineare che gli ultimi attacchi a Thandwe erano diretti a Kaman musulmani, mentre la stragrande maggioranza delle violenze che ha colpito lo stato Rakhine dal giugno dello scorso anno ha preso di mira i Rohingya, che sono diversi dai Kaman. Mentre fino ad allora i Kaman avevano vissuto pacificamente nello stato, i Rohingya sono stati a lungo visti dai Rakhine come immigrati clandestini bengalesi, e la loro presenza è considerata una minaccia esistenziale per la popolazione buddhista. Campagne di violenza contro i Rohingya sono state giustificate pertanto agli occhi di molti Rakhine come un mezzo di difesa del suolo per preservare il buddhismo . Quella narrazione ha cambiato leggermente di segno quando, nel marzo di quest'anno, le violenze sono scoppiate Meiktila, al centro della Birmania. Meiktila ha una popolazione musulmana, ma non sono Rohingya, come a Lashio nello stato Shan, a Oakkan nella divisione di Yangon e a Hpakant nello Stato Kachin, dove hanno avuto luogo successivamente alcuni attacchi mortali contro i musulmani. Più che un problema limitato ad un minoranza etnica nella Birmania occidentale, si è intensificata una in generale campagna contro i musulmani. Come l’ accademico birmano ,Maung Zarni, ha osservato in una recente email, non tutti gli attacchi e le violenze inter-etniche sono state orchestrate. In alcuni casi si tratta di rimostranze locali genuine a seguito di scatti d'ira. Ma, afferma Zarni, sin dai tempi del colonialismo vi è una storia di mobilitazioni etno- religiose architettate", volte a destabilizzare l'ordine in Birmania ", qualcosa che l’eroe dell’indipendenza, Generale Aung San aveva segnalato alla conclusione del potere coloniale . questa ideologia anti – musulmana potrebbe davvero essersi diffusa in un’area geografica così vasta, senza l'aiuto di una entità come i militar , l'unica entità in grado di operare su scala nazionale ? Diversi analisti hanno cercato di razionalizzare l'evoluzione di questo ultimo conflitto anti- musulmano paragonandolo ad uno scenario come quello della Jugoslavia, dove le tensioni etniche che erano state imbottigliate per decenni sono emerse a seguito di un cambiamento nello forma di governo. Questo ha probabilmente giocato un ruolo in Birmania, visti i tentativi dei governi successivi all'indipendenza di minare la legittimità dei musulmani come "reali" concittadini. Alimentata dall'ascesa dei social media , la propaganda e le provocazioni possono diffondersi a macchia d'olio, facendo si che Meiktila non rimanga ormai così distante da Sittwe. Ma c'è qualcosa di molto sospetto nelle similitudini degli attentati in tutto il paes . Sabato scorso, una folla riunita fuori di una stazione di polizia a Kyaunggon, vicino Yangon ha chiesto che gli venisse consegnato un uomo musulmano sospettato del tentativo di violenza nei confronti di una ragazza buddista avvenuto un mese fa. Quando la polizia ha rifiutato, la folla ha incendiato cinque case musulmane. Una situazione simile ha innescato le rivolte a Thandwe, con la polizia che rifiuta di consegnare il leader Kaman musulmano che è stato arrestato in seguito a ciò. Stesse tattiche usate dalla giunta ? E 'un modello che è stato usato in tutto il paese, attraverso i diversi stati etnici come lo stato Shan , Kachin e Rakhine. Nello Stato Kachin, le violenze anti- musulmane sono un fenomeno nuovo. Eppure, l'unico filo conduttore che unisce il nazionalismo di questi gruppi etnici è una resistenza ai progetti sui loro stati da aprte dell’etnia birmana, e non musulmana. Ci sono poche altre ovvie sinapsi che legano questi vasti fattori ideologici e geografici, e attraverso ciò che questo sentimento anti- musulmano potrebbe passare con tale velocità. Perché si ha questa reazione violenta alla presenza di musulmani? Le rivolte anti- cinesi del 1960 e 1970 hanno seguito i principali flussi di cinesi in Birmania, ed erano dovute in parte ad una reazione alle paure locali che il lavoro stava andando nelle mani degli immigrati. Questo pretesto non può essere applicato nello stesso modo per i musulmani . E’ plausibile sospettare che una entità in grado di operare su scala nazionale (esono pochi in Birmania) può aver messo lo zampino negli eventi di oggi. Solo due soggetti hanno questa possibilità - i militari , e il Sangha, il consiglio religioso che amministra le istituzioni buddhiste e che, data l'importanza storica del buddhismo per a coesione sociale in Birmania, ha il suo tornaconto a fermare la crescita della popolazione musulmana del Paese. Quindi, piuttosto che riferirsi ad una questione limitata a Thandwe , Thein Sein riecheggiava qualcosa, che le stesse vittime della violenza anti- musulmana altrove, hanno dichiarato, ovvero, che c'è una forza apparentemente invisibile che orchestra le prime fasi di questi attacchi. Chi esattamente, non è chiaro. Il movimento popolare anti -islamico 969 è stato fatto risalire al ministro degli affari religiosi sotto la vecchia giunta, ma un più ampio sentimento 969 è vivo e vegeto nel governo di oggi: anche Thein Sein, considerato comparativamente un moderato, ha pubblicamente chiesto la rimozione dei i Rohingya , e considera la dottrina 969, nonostante i suoi legami intrinseci con la violenza, come un " simbolo di pace " La scorsa settimana, Shwe Mann, il potente speaker della Camera, ha dichiarato: "Apprezzo i tentativi del popolo Rakhine di proteggere la Birmania",. Ciò alimenta la sensazione che bengalesi stiano cercando di prendere possesso dello stato più occidentale del paese e deve essere respinto . Di conseguenza, non è un ipotesi peregrina suggerire che il governo almeno potrebbe essere accomodante nei confronti di qualunque forza stia mobilitando delle squadracce per incendiare i quartieri musulmani. Se questo fosse il caso, tuttavia perchè Thein Sein stesso farebbe accenno a questo? Anche in questo caso, non c'è una risposta chiara, ma molti osservatori sono rimasti sorpresi della divisione nel governo, e del fatto che persino alcuni parlamentari militari - nominati non hanno votato sempre in blocco. Thein Sein sembra voler mandare avanti il paese, ma altri nel suo gabinetto evidentemente vogliono mantenere il controllo che avevano sotto il governo militare . Alcune delle tattiche riscontrate nelle violenze anti- musulmane sono simili a quelle usate dalla giunta, con le squadracce "esterne" che ricordano le milizie civili in borghese come le Swan Arr Shi , che utilizzate in modo efficace dai generali per suscitare violenze e confondere le alleanze durante le proteste pacifiche. Ciò che è emerso da numerose segnalazioni di inazione della polizia, e anche di istruzioni di non intervento fino a buona parte della seconda giornata di violenze a Meiktila, e l'immagine si intorbidisce ulteriormente. Piuttosto che un caso e/o ciò che può essersi verificato è una sintesi tra due interessi principali - quelli di una élite politico-militare con collaboratori volenterosi del Sangha e nei partiti politici Rakhine , e quelli di una popolazione civile indottrinatoa a considerare i musulmani come cittadini di serie b o non cittadini. Una cosa alimenta l'altra, e insieme lavorano in perfetta armonia: capi militari o politici in cerca di un pretesto per riaffermare il controllo di un paese in rapida evoluzione farebbero da sfondo ad atteggiamenti anti- musulmani nella società birmana usando la classica regola del divide et impera - la costruzione di una minaccia, del modo saltarci su. Ciò serve sia come un colpo di stato di relazione pubbliche, di fronte alle critiche interne circa lo stato della sicurezza in Birmania, e aiuta a dividere e indebolire la società - di nuovo una manna per i militari. Questa tattica ha sicuramente dei precedenti storici in Birmania, e può anche essere stata rinvigorita da un militare che oggi ha molto da perdere da una riforma democratica . Francis Wade è un giornalista e analista freelance che vive in Tailandia - che copre la Birmania ed il Sud-Est asiatico. Le opinioni espresse in questo articolo sono proprie dell'autore e non riflettono necessariamente la politica editoriale di Al Jazeera . http://www.aljazeera.com/indepth/opinion/2013/10/are-invisible-forces-orchestrating-myanmar-anti-muslim-violence-201310864149233413.html 2013-10-29T15:43:50.6970000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=41934c6374c0449ead01c06f543bc732 Tue, 29 Oct 2013 14:43:50 GMT 97ef38a8660f447b8e8d03d0883c9d2e A che punto sono i progetti minerari per l’estrazione di Nikel nella zona di Mandalay e di oro nello Stato Kachine e nello Stato Sha molti i problemi legati agli impatti sull'ambiente e sulle popolazioni 2013-10-22T08:23:20.7470000+02:00 A che punto sono i progetti minerari per l’estrazione di Nikel nella zona di Mandalay e di oro nello Stato Kachine e nello Stato Shan Secondo alcuni rapporti, dopo un lungo ritardo, il progetto minerario per l'estrazione di nikel, a nord di Mandalay sta per essere avviato. Il progetto, per un totale di 800 milioni di dollari, è finanziato da imprese statali cinesi. Il Ministero delle Miniere ha dichiarato che il suo partner principale, la Cina Metalli non Ferrosi Mining Company (CNMC), aveva già effettuando i test nella zona Tagaung nella divisione di Sagaing. Secondo il giornale Eleven, il progetto, in discussione dal 2004 e che avrebbe un impatto negativo sulle foreste pluviali incontaminate e su numerosi villaggi della zona, mira a produrre sino a 85.000 tonnellate di ferro-nichel l' anno. Il progetto avrà la durata di 20 anni e comporterà la costruzione di una fonderia, molto probabilmente alimentata a carbone o coke, per separare il nichel estratto dal minerale di roccia. La produzione di Oro aumenta, nonostante Nonostante i problemi e le tensioni nello Stato Kachin. E nello Karen Il settore minerario birmano parzialmente bloccato dovrebbe comunque produrre quest'anno circa 500 chili di prezioso metallo, il doppio del 2012 ,ha dichiarato un funzionario governativo. L'aumento e' dovuto ad un incremento della produzione di Yamaethin, nella divisione di Mandalay, ha dichiarato Aye Zaw, uno dei direttori del ministero delle miniere. La produzione sarebbe molto maggiore se il conflitto negli stati Kachin e Karen non avesse costretto alla chiusura di circa 350 miniere, ha dichiarato Aye Zaw, secondo quanto riportato dal Myanmar Times. Aye Zaw ha affermato che 190 miniere sono state chiuse nello stato Kachin e circa 150 nello Stato Karen. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/a_che_punto_sono_i_progetti_minerari_per_l_estrazione_di_nikel_nella_zona_di_mandalay_e_di_oro_nello_stato_kachine_e_nello_stato_sha/news?lang=it Tue, 22 Oct 2013 06:23:20 GMT b2d1ac82e4cb422496ef1bb4849f2200 U Maung Maung Segretario generale FTUM è stato insignito al Parlamento Europeo del Silver Rose Award 2013 attribuitogli da Solidar Solidar,l’0rganizzazione europea che si occupa di promozione dei diritti umani e del lavoro nel mondo ha insignito del Silver Rose Awards il 16 ottobre in una cerimonia al Parlamento Europeo U Maung Maung, Segretario Generale della Federazione dei sindacati birmani FTUM. Motivazione: da olatre 20 anni U Maung Maung gioca un ruolo essenziale per la sopravvivenza ed ora la crescita del movimento sindacale in Birmania. Nel 2012 U Maung Maung attraverso negoziati diretti con il governo ha ottenuto la possibilità di far rientrare la Federazione dei Sindacati Birmani FTUM in Birmania. Ora sono state approvate una serie di leggi che consentono la nascita e crescita del sindacato, ma molto si deve ancora fare per garantire il lavoro dignitoso per le lavoratirci e lavoratori birmani. “Questo riconoscimento appartiene a tutto l’FTUB e al movimento dei lavoratori che si è mantenuto vivo nel corso di questi ultimi 24 anni e anche alle organizzazioni sindacali internazionali che ci hanno sostenuto nel corso di questi anni”. Ha dichiarato U Maung Maung nel ricevere il premio. E ha poi aggiunto: “noi stiamo assistendo ora all’arrivo di molti investitori nel nostro paese. l’Unione Europea e gli stati membri dovrebbero richiedere che quelle imprese europee che vogliono fare affari in Birmania debbano rispettare i diritti umani e i diritti dei lavoratori, e una equa distribuzione degli utili. In questo modo crediamo che la Birmania possa diventare un modello per tutta la regione asiatica”. Solidar ha assegnato il Silver Rose Award anche a : Migrants Rights Centre Ireland (MRCI) and Mohammed Younis, Migrant Leader Islamic Community of Tapada das Mercês and Mem Martins (ACITM), Portugal Guatemalan indigenous Ixil communities represented by Center for Human Rights Legal Action (CALDH) Richard Wilkinson and Kate Pickett, UK 2013-10-18T16:43:51.4630000+02:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/u_maung_maung_segretario_generale_ftum_e_stato_insignito_al_parlamento_europeo_del_silver_rose_award_2013_attribuitogli_da_solidar/news?lang=it Fri, 18 Oct 2013 14:43:51 GMT b4b0e276295444218232a6eb5f8c8b42 Le gerarchie militari sono interessate alle riforme economiche e non a quelle politiche crescita incontrollata dei progetti nel settore turistico e potenziali impatti sul lavoro minorile 2013-10-22T08:36:06.6770000+02:00 Le gerarchie militari sono interessate alle riforme economiche e non a quelle politiche Secondo Burma Campaign UK e altre ONG la gerarchia militare è interessata alle riforme economiche e non alle riforme democratiche, perché trarrebbero enorme profitto dalla terra e dalle risorse naturali ha dichiarato un vasto gruppo di ONG in una dichiarazione rivolta a tre governi occidentali. Le ONG che rappresentano 15 comunità etniche in Birmania hanno sollecitato i governi di USA, Gran Bretagna e Australia a riconsiderare i piani di collaborazione con i militari birmani e di fornire tra l’altro programmi di formazione sui diritti umani. “I militari birmani non violano i diritti umani a caso o per ignoranza. La leadership militare birmane ordina ai propri ufficiali e soldati di violare i diritti umani in modo da prendere il controllo sulle proprietà e sulle risorse” ha dichiarato il comunicato pubblicato attraverso il gruppo Burma Campaing UK. “ le principali riforme a cui sono interessati i militari sono le riforme economiche non quelle democratiche. Queste priorità portano benefici alla leadership militare birmana i cui ampi interessi economici e imprese assicurano grandi profitti dalla confisca delle nostre terre e risorse” afferma il documento inviato al Presidente Obama, al Primo Ministro britannico Camerun e al Primo Ministro Australiano Tony Abbot. . http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/le_gerarchie_militari_sono_interessate_alle_riforme_economiche_e_non_a_quelle_politiche/news?lang=it Tue, 22 Oct 2013 06:36:06 GMT dd29f59e1447480e8768ea0bc452efb1 la prossima conferenza sul turismo di Singapore mette al centro la Birmania come nuova meta turistica crescita incontrollata dei progetti nel settore turistico e potenziali impatti sul lavoro minorile 2013-10-22T08:26:32.8600000+02:00 La Birmania sta diventando una nuova affascinante destinazione turistica. Questo e' quanto emergerà dalla importante conferenza internazionale sul turismo di Singapore. Più di 8.000 visitatori legati al settore turistico prenderanno parte ai tre giorni di incontri che si svolgeranno dal 23 al 25 ottobre prossimo ha dichiarato il settimanale di Bangkok TTR. Uno dei maggiori partecipanti sarà la Pacific Asia Travel Association (PATA), che gestirà alcuni workshop sui mercati emergenti chiave in Asia, come Cina e Birmania. "Come un melting pot globale per il settore turistico, sottolineammo l'importanza dell’assunzione della guida nell'offrire il meglio al settore e far si che i nostri partner rimangano all'avanguardia dell’organizzazione dei viaggi" ha dichiarato il direttore esecutivo dell’organizzazione che ha promosso la conferenza: Nino Gruettke. I visitatori in Birmania hanno raggiunto per la prima volta il milione nel 2012, ma il Ministero dei trasporti e il Dipartimento dell’ Aviazione Civile prevede in aumento sino a 16 milioni nel 2017. Il Piano integrato per il turismo adottato dal governo birmano impegna le autorità a lavorare per la promozione di un turismo sostenibile e la inclusione sociale e lavorativa delle popolazioni degli stati etnici. Molte sono le preoccupazioni per i potenziali impatti sull'ambiente di programmi di sviluppo turistico incontrollato. L'ILO denuncia tra l'altro il rischio della crescita del lavoro minorile in questo settore, in assenza di programmi di control http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_prossima_conferenza_sul_turismo_di_singapore_mette_al_centro_la_birmania_come_nuova_meta_turistica/news?lang=it Tue, 22 Oct 2013 06:26:32 GMT 1f94fd1d0afa468ba6378884bf9db4ff Lo Speaker del Parlamento birmao ha affermato che si dovrà modificare la Costituzione al fine di dare l'opportunità alla leader democratica Aung San Suu Kyi di diventare presidente . 2013-10-27T09:50:19.1700000+01:00 Lo Speaker del Parlamento birmao ha affermato che si dovrà modificare la Costituzione al fine di dare l'opportunità alla leader democratica Aung San Suu Kyi di diventare presidente . Naypyidaw - lo speaker del Parlamento birmano ha dichiarato che la costituzione deve essere modificata per creare un'opportunità affinchè la leader democratica Aung San Suu Kyi possa diventare presidente . Shwe Mann ha dichiarato giovedì a The Irrawaddy che il governo dovrebbe permettere al Parlamento di modificare una parte della Carta, che attualmente vieta il premio Nobel per la Pace dal lavoro . " Per avere elezioni libere e giuste nel 2015 , dovremmo modificare la Sezione 59F della Costituzione ", ha eichiarato in una conferenza stampa a Naypyidaw , rispondendo a una domanda sulle restrizioni costituzionali alla presidenza. La sezione 59F del 2008 della Costituzione della Birmania prevede che chiunque abbia un coniuge o figli che siano cittadini stranieri non sono eleggibili alla presidenza o vicepresidenza. Suu Kyi e il marito, il compianto accademico britannico Michael Aris hanno due figli che sono cittadini inglesi All'inizio di quest'anno, durante il World Economic Forum di Naypyidaw, Shwe Mann aveva ventilato che anche lui aveva ambizioni a diventare presidente della Birmania, dopo che Suu Kyi nello stesso forum, aveva ribadito il suo desiderio ad assumere la carica di Presidente. Giovedi ', il presidente del Parlamento aveva dichiarato che, data la sua esperienza in Parlamento la leader birmana non richiederebbe alcuna ulteriore preparazione per poter avere la presidenza . " Non avrei problemi ad essere presidente ", ha detto, prima di aggiungere : " Voglio essere presidente, perché è la posizione che mi permetterebbe meglio di lavorare meglio per gli interessi dei miei cittadini. " Lo speaker del Parlamento aveva aggiunto che non sapeva quanto tempo sarebbe stato necessario per ridurre il numero di seggi in Parlamento detenuti dall'esercito, ma che sarebbe stato possibile farlo in futuro . La Costituzione del 2008 riserva il 25 per cento dei seggi in parlamento per i rappresentanti militari . http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=1f94fd1d0afa468ba6378884bf9db4ff Sun, 27 Oct 2013 08:50:19 GMT a5c010a5ac9649ef8213e39beaedc0ac Secondo Aung San Suu Kyi " c'è un clima di paura" dietro i disordini in Birmania 2013-10-28T08:44:14.1370000+01:00 Aung San Suu Kyi: ' C' è un clima di paura ' dietro i disordini in Birmania La Leader dell'opposizione birmana Aung San Suu Kyi ha dato la colpa a quello che ha descritto come un " clima di paura " che esacerba le tensioni tra musulmani e buddisti . Alla domanda circa la sorte di 140.000 musulmani che sono stati costretti a lasciare le loro case, ha detto che anche molti buddisti avevano abbandonato la Birmania, nota anche come Myanmar. Suu Kyi ha negato che i musulmani siano stati sottoposti a pulizia etnica ed è stata criticata per non aver difeso i musulmani da quando, due anni, fa è stata liberata dagli arresti domiciliari. Nel corso degli ultimi due anni, la violenza tra buddisti e musulmani Rohingya è scoppiata nello stato Rakhine. Ci sono stati anche scontri tra buddisti e musulmani nella Birmania centrale. I musulmani hanno sopportato il peggio della violenza, con centinaia di morti, spesso da folle armate di coltelli e bastoni. "Penso che il problema sia dovuto alla paura sentita da entrambe le parti ", ha dichiarato a Mishal Husain della BBC. "I musulmani sono stati presi di mira, ma anche i buddisti sono stati oggetto di violenza. "Questo timore è quello che sta portando a tutti questi problemi. " Ha sottolineato che le tensioni sono state alimentate da una percezione a livello mondiale – presente anche in Birmania - che la potenza musulmana mondiale è " molto grande " . Ha detto che è responsabilità del governo porre fine alla violenza e far ritornare i rifugiati buddisti costretti a lasciare il paese negli ultimi anni, per sfuggire alla persecuzione politica. " Questo è il risultato delle nostre sofferenze sotto un regime dittatoriale. Penso che dopo aver vissuto per molti anni sotto una dittatura la gente non riesce a fidarsi l'un l'altro - una dittatura genera un clima di sfiducia , "ha detto. Suu Kyi ha dichiarato anche che l'effettiva attuazione dello stato di diritto è un elemento essenziale . " Prima che la gente possa sedersi e risolvere le differenze si deve sentire al sicuro . Se percepiscono che stanno per essere uccisi nei loro letti non avranno intenzione di parlare di armonia o di imparare a capirsi l'un l'altro . " Ha sottolineato che la Birmania ha ancora una lunga strada da percorrere, prima di diventare pienamente democratica. " La gente crede troppo facilmente che in un percorso verso la democrazia- la strada possa avere ritmo veloce . - Ma non sta avvenendo per niente così " http://www.thedailystar.net/beta2/news/climate-of-fear-behind-myanmar-unrest-suu-kyi/ http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/secondo_aung_san_suu_kyi_c_e_un_clima_di_paura_dietro_i_disordini_in_birmania/news?lang=it Mon, 28 Oct 2013 07:44:14 GMT c711878d4cff409bb3f7bd750d882f14 Emma Bonino chiede al governo birmano di riformare la democrazia http://www.irrawaddy.org/burma/italy-supports-burmas-constitutional-reform.html 2013-10-27T16:17:31.8870000+01:00 In vista di un incontro con la icona democratica Aung San Suu Kyi a Roma, Il ministro degli esteri italiano ha chiesto alla Birmania di prendere in considerazione i cambiamenti costituzionali prima del 2015. “la democrazia è un complicato esercizio ed una istituzione molto impegnativa” la Ministro degli Esteri Emma Bonino ha detto alla sua controparte Wunna Maung Lwin, nel corso di una conferenza tenutasi a Roma giovedì scorso. “la democrazia è un processo che dobbiamo migliorare anche noi e che non può essere dato per scontato. Può andare avanti e può anche tornare indietro” i ministri degli esteri italiano e birmano partecipavano a una conferenza sugli investimenti, la crescita economica e le opportunità di sviluppo in Birmania. La conferenza promossa dal governo italiano e organizzata in parte dall’OCSE, arriva nel corso della visita in Europa di Aung San Suu Kyi per ricevere un riconoscimento per i diritti umani. Aung San Suu Kyi lunedì ha chiesto all’Europa e agli USA di fare pressioni sulla Birmania per la riforma della costituzione che le impedisce di diventare presidente. Martedì la leader birmana ha visitato il Parlamento Europeo in Francia per ricevere il Premio Sakarof per i diritti umani che le era stato assegnato nel 1990, ma che non aveva potuto accettare all’epoca. Il ministro degli esteri birmano ha dichiarato ai diplomatici e ai rappresentanti delle imprese presenti alla conferenza che la Birmania stava elaborando nuove leggi che permettono la libertà di associazione e di espressione a beneficio del popolo. “E’m stato formato un comitato per la revisione della costituzione” ha dichiarato Wunna Maung Lwin. “le revisioni devono essere approvate dal parlamento.” per continuare a leggere l'articolo vai: http://www.irrawaddy.org/burma/italy-supports-burmas-constitutional-reform.html http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/emma_bonino_chiede_al_governo_birmano_di_riformare_la_democrazia/news?lang=it Sun, 27 Oct 2013 15:17:31 GMT 03baa3c66edb455bb56bdaf9fe0258a4 L’ITALIA SOSTIENE IL PROCESSO DI SVILUPPO DEL MYANMAR E SI PROPONE DI INTENSIFICARE I RAPPORTI COMMERCIALI BILATERALI importanti sviluppi dei rapporti bilaterali soprattutto nel settore delle infrastrutture 2015-10-08T11:22:20.3430000+02:00 YANGON, 8 ottobre 2015 - L’Ambasciatore italiano a Yangon Pier Giorgio Aliberti ha incontrato oggi a Nay Pyi Taw il Vice Presidente del Myanmar U Nyan Tun, con cui ha convenuto circa l’eccellente stato delle relazioni bilaterali tra i due Paesi. Il Vice Presidente ha espresso forte apprezzamento per il sostegno dell’Italia al processo di sviluppo del Paese, in particolare delle aree rurali dove vive il 76% della popolazione del Myanmar. E’ stato ricordato in proposito l’Accordo Internazionale firmato lo scorso 18 settembre per la concessione di un credito agevolato di 20 milioni di euro, che permetterà l’estensione del Progetto Nazionale di Sviluppo Rurale a gestione locale (NCDDP). Riconoscimento da parte del Vice Presidente anche per il significativo apporto dell’Italia all’attivita’ di conservazione e protezione del patrimonio archeologico del Myanmar che nel 2014 ha ottenuto, grazie alla efficace sinergia con UNESCO e Italia, l’iscrizione delle “Citta’ Pyu” nella rinomata lista del patrimonio mondiale UNESCO. Il Vice Presidente ha sottolineato infine l’importanza dello sviluppo delle infrastrutture in Myanmar, con particolare riferimento al piano di elettrificazione nazionale. Tali progressi sono tanto piu’ necessari nell’ottica di una prossima, futura intensificazione dei gia’ positivi rapporti economico-commerciali tra i due Paesi, di cui e' testimonianza la Fiera di prodotti italiani in programma dal 15 al 18 ottobre prossimi a Yangon, cui parteciperanno rappresentanti di oltre 100 imprese italiane. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=03baa3c66edb455bb56bdaf9fe0258a4 Thu, 08 Oct 2015 09:22:20 GMT 8db10e8c859e4180b2149b137627b7cb L’ITALIA AUSPICA ELEZIONI LIBERE E DEMOCRATICHE IN MYANMAR importante incontro e presa di posizione italiana per elezioni libere e responsabili 2015-10-08T11:08:59.1100000+02:00 YANGON, 8 ottobre 2015 - L’Ambasciatore italiano in Myanmar Pier Giorgio Aliberti ha oggi avuto un colloquio a Nay Pyi Taw con il Presidente della Commissione Elettorale (UEC) U Tin Aye. Durante tale incontro, l’Ambasciatore Aliberti ha espresso l’auspicio che le elezioni del prossimo 8 novembre si svolgano in modo trasparente, inclusivo e democratico e che, in generale, il processo elettorale sia gestito in modo credibile e corretto. Nel richiamare in tal senso l’importanza di una ordinata e chiara gestione degli aspetti piu’ delicati della fase preparatoria, tra cui l’advance voting e la fase di correzione delle liste dei votanti, l'Ambasciatore ha espresso apprezzamento per l’apertura dimostrata dalla UEC e dal governo nei confronti degli osservatori internazionali e nazionali che, gia’ a partire da questi giorni, hanno iniziato la loro attivita’ di monitoraggio. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_italia_auspica_elezioni_libere_e_democratiche_in_myanmar/news?lang=it Thu, 08 Oct 2015 09:08:59 GMT 212f394909bd4a748dec6e704448effd L’ITALIA CONCEDE UN PRESTITO AGEVOLATO DI 20 MILIONI DI EURO impegno italiano a sostegno di relazioni commerciali e dello sviluppo rurale 2015-10-08T11:17:20.6200000+02:00 Yangon, 18 Settembre 2015 – L’Ambasciatore italiano in Myanmar Pier Giorgio Aliberti e il Ministro dell’Allevamento, Pesca e Sviluppo Rurale del Myanmar Ohn Myint hanno firmato oggi a Nay Pyi Taw un Accordo Internazionale per la concessione di un credito agevolato di 20 milioni di euro, che permetterà l’estensione del Progetto Nazionale di Sviluppo Rurale a gestione locale (NCDDP). L’intervento italiano contribuira’ in maniera sostanziale alla più grande iniziativa della Comunità Internazionale per eliminare la povertà rurale dal Paese, cui partecipano altri donatori quali la Banca Mondiale e, in misura minore, il Giappone. Le condizioni del credito di aiuto sono particolarmente favorevoli, prevedendo una durata di 38 anni e un periodo di grazia di 28 anni a interesse zero. Attraverso un approccio partecipativo e bottom-up, il NCDDP migliorerà le condizioni di vita di milioni di persone nelle aree rurali del Myanmar, fornendo le loro comunità di infrastrutture estremamente necessarie quali cliniche, strade, elettrificazione e sistemi di accesso all’acqua. Il contributo italiano, di cui andranno a beneficiare direttamente un totale di 860.000 persone, estenderà il NCDDP a 5 nuove municipalità del Paese. Questa iniziativa si iscrive all'interno dell'impegno della Cooperazione allo Sviluppo dell'Italia in Myanmar, che ha individuato lo sviluppo delle aree rurali, dove vive il 76% della popolazione del paese in condizioni di povertà, come un settore prioritario di intervento. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_italia_concede_un_prestito_agevolato_di_20_milioni_di_euro/news?lang=it Thu, 08 Oct 2015 09:17:20 GMT c7e13cab060541caabfd256d4b74bff7 Mortalità materno neonatale:uno dei peggiori tassi di tutto il sudest asiatico ospedali e ostetriche insufficenti per coprire gli oltre 60.000 villaggi 2015-09-03T18:26:27.6430000+02:00 Secondo le dichiarazioni del Vice Ministro della Sanità Dr Thein Thein Htay, il governo birmano ha affermato l’intenzione di estendere a livello nazionale i servizi sanitari e di tutela della maternità con l’obiettivo di ridurre l’incidenza del rischio di aborti illegali e degli alti tassi di mortalità materna. L’annuncio è stato fatto il 26 agosto scorso in parlamento in risposta all’interrogazione del parlamentare dell’NLD Dr May Win Myint che aveva sollevato le preoccupazioni sull’incidenza della mortalità materna e infantile nel paese. Secondo un rapporto dell’UNFPA, la Birmania continua ad avere uno dei peggiori tassi di mortalità materna di tutto il sudest asiatico, con 200 morti per 100.000 nati vivi. L’UNFPA dichiara che l’87% delle morti materne avviene nelle aree rurali per l’assenza delle infrastrutture e dei servizi sanitari che contribuiscono a mantenere alto il dato. Molte donne e famiglie in Birmania hanno bisogno di ulteriori strumenti di pianificazione familiare, compreso il controllo delle nascite. Il dr. Thein Thein Htay ha dichiarato che sono stati già distribuiti fondi specifici per la pianificazione familiare pari a circa 400.000 $ e che sono in atto progetti pilota in questo settore in 12 Township. Il programma dovrebbe ampliarsi e coprire tutto il paese dal 2016/2018. Secondo i dati vi sono solo circa 10.000 ostetriche per coprire oltre 60.000 villaggi. La spesa del governo per la sanità è pari al 4% del bilancio http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/mortalita_materno_neonatale_uno_dei_peggiori_tassi_di_tutto_il_sudest_asiatico/news?lang=it Thu, 03 Sep 2015 16:26:27 GMT 99905364755348c2b012b26cd830cc06 Pam, 400 mila persone raggiunte dagli aiuti alimentari in seguito alle inondazioni Oltre 1.7 milioni di persone colpite dalle devastanti inondazioni 2015-08-27T11:17:24.2600000+02:00 Roma - Oltre 400 mila persone colpite dalle violente inondazioni di inizio agosto in Myanmar sono state raggiunte dagli aiuti del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (Pam). Lo riferisce la stessa Agenzia delle Nazioni Unite secondo cui le persone bisognose di aiuto “sono raggiungibili solo a piedi in quanto, a seguito delle piogge torrenziali e delle frane, le strade del paese sono distrutte”. Si stima che oltre 1,7 milioni di persone in BIRMANIA/Myanmar sono state colpite dalle devastanti inondazioni, a seguito delle violente piogge monsoniche che si sono abbattute sul Paese asiatico ad inizio agosto. Il Pam ha fatto ieri appello al finanziamento di ulteriori 12,3 milioni di dollari per poter rispondere a tutte le necessità della popolazione locale. L’Onu ha annunciato che punta a raggiungere con gli aiuti 440 mila persone per l’inizio di settembre. In risposta alla richiesta di assistenza pervenuta dal Governo del Myanmar a seguito delle piogge torrenziali e del passaggio del ciclone Komen, la Cooperazione Italiana, d'intesa con la Direzione generale per la mondializzazione e le questioni globali (Dgmo), ha deciso di destinare un contributo multilaterale di emergenza del valore di 250 mila euro a favore della Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezza Luna Rossa (Ficross). Il contributo italiano permette di sostenere le attività realizzate dalla Federazione nella prima risposta d'emergenza. Le attività che la Ficross sta realizzando in collaborazione con la Società nazionale di Croce Rossa sono la fornitura di cibo e beni di prima necessità alle famiglie sfollate, inclusi kit per l'igiene. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/pam_400_mila_persone_raggiunte_dagli_aiuti_alimentari_in_seguito_alle_inondazioni/news?lang=it Thu, 27 Aug 2015 09:17:24 GMT e26a0559a7f6421fb6d0ae6a483da653 Perché bisogna preoccuparsi dei Monaci Estremisti del gruppo Ma Ba Tha il gruppo buddhista estremista sta prendendo piede in tutto il paese 2015-08-04T17:07:24.4730000+02:00 Perché bisogna preoccuparsi dei Monaci Estremisti del gruppo Ma Ba Tha Uno degli sviluppi piè preoccupanti in una democrazia nascente è l'istituzionalizzazione e l'integrazione delle ideologie estremiste. I paesi in fase di transizione politica sono forse più sensibili a ciò, viste le condizioni dell’iniziale processo di democratizzazione - le manovre di gruppi per il potere in un momento in cui le istituzioni sono troppo deboli per vincolare quelle forze. In queste situazioni vi sono le condizioni perché le ideologie di massa prendano piede e proliferino. Alcuni gruppi possono usare i canali dei media più aperti per manipolare sentimenti nazionalisti, giocare sulle paure del pubblico su ciò che la democrazia potrebbe produrre e diffondere nuove "verità" circa le intenzioni ostili di elementi all'interno della società. Questi gruppi si trincerano dietro i valori della tradizione, e avvertono che il cambiamento di qualsiasi tipo, si tratti di nuovi partiti politici che accrescono il loro potere, o la crescita demografica che modifica la società -sono intrinsecamente minacciosi. In tal modo essi acquisiscono un ampio sostegno popolare nei confronti di politiche o azioni che in altri contesti sembrerebbero estremiste, ma in questa situazione vengono viste solo come risposta alla prospettiva di un cambiamento. la Birmania non è sfuggita a ciò. Il fantasista più evidente in questa arena è il gruppo di monaci Ma Ba Tha, nato dal movimento anti-islamico 969 ora ha uffici in tutto il paese ed è composto da monaci e laici. Questa settimana si è impegnata per far espellere un'ONG locale per aver aiutato le vittime delle inondazioni nel nord della Birmania per il fatto che l'ONG non si era coordinata con il gruppo di Ma Ba Tha durante le operazioni di soccorso. Nella città di Kawlin dove l'ONG aveva lavorato, quasi 50.000 persone sono state colpite dalle inondazioni e, pertanto, avevano urgente bisogno di questa assistenza. Ma ciò che è forse più preoccupante rispetto alla scelta di Ma Ba Tha di negare aiuto a chi ne ha bisogno - che è stato in grado di ottenerlo con molta facilità, sta nel fatto che ora ha la sicurezza necessaria per esercitare l'autorità in quel modo. La fiducia non nasce dal nulla - ma richiede l'appoggio tacito o addirittura la collusione, di elementi all'interno dello Stato e il sostegno di una fetta consistente della popolazione. Diversi anni fa il gruppo di Ma Ba Tha non avrebbe potuto ottenere un risultato così rapido a Kawlin, ma nel corso del tempo è stato in grado di costruire, mattone su mattone, un istituto formidabile con il potere di orientare dibattiti in parlamento e persuadere i parlamentari a sostenere leggi anti-democratiche e discriminatorie che i suoi stessi membri avevano predisposto. Si predica un modello di esclusione nazionalista che ha trovato un ampio sostegno perché lega il destino del paese al destino del buddismo, in modo che coloro che non sono sostenitori del buddismo - vale a dire, le altre religioni - non sostengono il progetto nazionale e, quindi, minacciano la Birmania e il suo popolo. E il più astuto degli allarmismi. Il governo non ha avuto ne la capacità ne la volontà di frenare il gruppo. Il fatto che il parlamento abbia approvato varie leggi estremamente discriminatorie “di protezione della razza e della religione” dimostra che il sostegno ideologico del gruppo coinvolge i più alti livelli del potere. Naturalmente non tutti in Birmania appoggiano il gruppo Ma Ba Tha - e voci vitali e coraggiose manifestano contro di esso - ma il gruppo ha acquisito sufficiente influenza per passare dal livello di piccolo gruppo di attivisti su piccola scala ad una sorta di gruppo di pressione di massa a livello nazionale in modo da poter efficacemente scrivere le leggi. Il gruppo, nonostante qualche conflitto, ha apertamente sostenuto l’Union Solidarity and Development Party (USDP) e calunniato il partito d’opposizione: la Lega Nazionale per la Democrazia (Nld) sostendendo che sia un partito amante dei musulmani, facinoroso non patriottico che vuole ottenere il tipo di modifiche che Ma Ba Tha ha indicato come minacciose. Con le risorse già disponibili, le paure popolari alimentate dalla prospettiva di avere al potere un tale partito "ostile" possono essere facilmente attivate, quindi eliminando il sostegno all’ NLD. Anche se è improbabile che questo possa influenzare il risultato delle elezioni di novembre, è stata ben avviata una campagna mirata che potrebbe avere ripercussioni a lungo termine. U Wirathu, il suo simbolico leader, parla del gruppo come di una divinità: "Siamo venuti giù dal cielo ... Siamo persone brillanti." Questo approccio è particolarmente sinistro perché include implicitamente il messaggio che coloro che non sono ideologicamente allineati sono l’opposto, non puri, non eccezionali, ma nefasti e minacciosi. Su questa dicotomia si fonda gran parte del suo lavoro, le leggi per la " protezione della razza e della religione" puntano a proteggere il buddismo dai diavoli dell'Islam, come uno scontro tra le forze dei "cattivi" e dei "buoni" i cui membri condividono tutti quei tratti. Nonostante la semplificazione di un tale inquadramento, l'approvazione delle leggi dimostra come questa campagna si sia dimostrata estremamente efficace. Gruppi della “società incivile” come Ma Ba Tha possono diventare in molti modi più potenti dei detentori del potere formale, perché entrambi influenzano pesantemente la legislazione, non sono vincolati dalle stesse leggi che limitano il peso dei partiti politici e non sono soggetti al controllo delle loro azioni. La loro base non è composta da iscritti al partito, ma da reti fluide di sostenitori e agitatori presenti in tutti i gradini della società, e che può fare campagne su temi a prescindere dalle regole dei cicli elettorali, o può minacciare proteste di massa quando le cose non non vanno come vorrebbero. La loro retorica non è temperata dall’ortodossia politica, ma è libera di creare "posizioni" su gruppi rivali, di diffonderle attraverso canali di informazione sempre più aperti, e di prescrivere soluzioni piuttosto sinistre ai problemi apparentemente creati dalle organizzazioni rivali. Così, mentre possiamo scioccarci per quello che è avvenuto a Kawlin, non dovremmo sorprenderci. Da troppo tempo il potere di Ma Ba Tha è cresciuto fuori controllo, e ora funziona su due livelli: il locale, dove la sua rete di uffici lungo la Birmania mostra sempre più che si stanno comportando de facto come autorità locali, e la dimensione nazionale, dove può basarsi su un ampia base di sostegno civile, ma molto pericolosa, che può far sentire le sue politiche in Parlamento con una patina di sostegno popolare. Gruppi come Ma Ba Tha sono prodotti diretti della democratizzazione - il loro obiettivo è quello di sfruttare le emergenti libertà di movimento e di informazione per catturare le istituzioni statali quando sono ancora deboli. Come abbiamo visto in Birmania, nessuno soggetto al potere sta organizzando un’opposizione - e questo vuoto è esattamente ciò Ma Ba Tha, oggi forse una delle più grandi minacce per la transizione della Birmania, ha bisogno di indirizzare meglio il corso della transizione. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/perche_dobbiamo_preoccuparci_dei_monaci_estremisti_del_gruppo_ma_ba_tha/news?lang=it Tue, 04 Aug 2015 15:07:24 GMT fbb238caf11346fb979e3ce7cce6f0de pesantissime alluvioni provocano 46 vittime e 217.000 senza tetto. pesantissimi danni all'agricoltura e ai villaggi 2015-08-03T14:24:58.3630000+02:00 Kalay, 3 ago. - Sono 46 le vittime delle alluvioni che hanno colpito la Birmania, dove oltre 217.000 persone sono rimaste senza casa, secondo quanto riferisce la Protezione civile locale. Le piogge monsoniche di forte intensità hanno causato piene e frane che hanno distrutto abitazioni, colture, ponti e strade. Più colpita è la regione centro-occidentale del Paese, dove è stato dichiarato lo stato di calamità naturale. Anche in India, Nepal, Pakistan e Vietnam nei giorni scorsi si sono contati centinaia di morti per le alluvioni. “non vi è stato alcun preallarme… pensavamo si trattasse di un normale allagamento stagionale” ha dichiarato Aye Myat Su al’agenzia AFP da un monastero utilizzato come rifugio temporaneo nella capitale regionale di Kalay. “In poche ore l’intera casa è stata sommersa dall’acqua. Mio marito ha dovuto salire sul tetto perché non c’era altra via di scampo”. I soccorritori sono andati in aiuto di decine di migliaia bloccati da inondazioni sui tetti delle loro case e l’ONU ha lanciato l’allarme per la minaccia di straripamento dei fiumi in piena in molte aree e grandi fasce dell’Asia colpite da piogge monsoniche. Nello stato Chin, a sud di Sagaing alcune frane hanno distrutto 700 abitazioni a Haka, la capitale dello stato, mentre più di 5.000 persone di un altro distretto sono state inviate in campi di accoglienza. Il Presidente Thein Sein ha promesso che il governo farà del suo meglio per fornire aiuti ma ha dichiarato che alcune parti dello stato Chin sono state tagliate fuori dalle zone circostanti. Il Ministro della Sanità ha dichiarato che sta distribuendo aiuti comprese tavolette di cloro anche se non è chiaro quante delle zone colpite sono raggiungibili con barche o elicotteri per portare aiuti. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/pesanti_alluvioni_hanno_provocato_46_vittime_e_217_000_senza_tetto_/news?lang=it Mon, 03 Aug 2015 12:24:58 GMT 72e3615ee6c54778a7559fea79792d5b La Confederation of Trade Unions of Myanmar ottiene la registrazione dal governo. Sindacato birmano i successi di una strategia che viene da lontano e che ha puntato al dialogo 2015-07-23T16:06:22.4300000+02:00 Finalmente a tre anni dall’approvazione della legge sulle organizzazioni de lavoro nel novembre 2011, il governo birmano a approvato la registrazione della Confederazione dei Sindacati Birmani CTUM. Questo è un grande successo che premia il lungo e difficile lavoro, iniziato nel 1992 in clandestinità dalla Tailandia e proseguito poi in Birmania, dopo l’accordo con il governo per il rientro nel paese di tutta la leadership sindacale ad ottobre 2012. La Confederation of Trade Unions of Myanmar CTUM raccoglie al suo interno le Federazioni nazionali dei vari settori produttivi, è affiliata alla ITUC e il suo Presidente Maung Maung è membro del Consiglio di Amministrazione dell’ILO, l’unica agenzia ONU tripatita. Il lungo lavoro di formazione della nuova classe dirigente ha portato alla definizione di relazioni costruttive con gli imprenditori, al dialogo con il governo su temi importanti quali il salario minimo, le misure di protezione sociale, la tutela dei contadini e la salvaguardia del diritto alla terra. Un recente grande successo è decisione sul salario minimo. Infatti, dopo 18 mesi di negoziati tra governo, imprenditori e sindacati è stato raggiunto l’accordo per un salario minimo giornaliero di 3.600 Kyats. (3.6$). Un aumento importante, che va coniugato con lo sviluppo della contrattazione collettiva a livello di impresa. Su 1000 imprenditori solo 200, soprattutto nel settore dell’abbigliamento hanno minacciato la chiusura delle imprese, se la norma fosse approvata. Le loro posizioni sono state sconfitte sul loro stesso terreno. Inoltre finalmente il 23 luglio è stato formalmente costituito il Comitato Tripartito dell’ILO con la partecipazione paritaria di rappresentanti del governo, degli imprenditori e delle organizzazioni sindacali. Il comitato discuterà delle politiche del mercato del lavoro, delle strategie e della attuazione dei programmi ILO nel paese e delle dinamiche internazionali per quanto riguarda i temi connessi con il lavoro e la promozione della occupazione. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_confederation_of_trade_unions_of_myanmar_ottiene_la_registrazione_dal_governo_/news?lang=it Thu, 23 Jul 2015 14:06:22 GMT bbd178fa75ba4bc78ce486ac1f91acbc Sindacato birmano i successi di una strategia che viene da lontano e che ha puntato alla solidarietà e dialogo 2015-07-23T15:56:58.1900000+02:00 Finalmente dopo l’approvazione della legge sulle organizzazioni de lavoro nel novembre 2011, il governo birmano a approvato la registrazione della Confederazione dei Sindacati Birmani CTUM. Questo è un grande successo che premia il lungo e difficile lavoro, iniziato nel 1992 in clandestinità dalla Tailandia e proseguito poi in Birmania, dopo l’accordo con il governo per il rientro nel paese di tutta la leadership sindacale ad ottobre 2012. La Confederation of Trade Unions of Myanmar CTUM raccoglie al suo interno le Federazioni nazionali dei vari settori produttivi, è affiliata alla ITUC e il suo Presidente Maung Maung è membro del Consiglio di Amministrazione dell’ILO, l’unica agenzia ONU tripatita. Il lungo lavoro di formazione della nuova classe dirigente ha portato alla definizione di relazioni costruttive con gli imprenditori, al dialogo con il governo su temi importanti quali il salario minimo, le misure di protezione sociale, la tutela dei contadini e la salvaguardia del diritto alla terra. Un recente grande successo è decisione sul salario minimo. Infatti, dopo 18 mesi di negoziati tra governo, imprenditori e sindacati è stato raggiunto l’accordo per un salario minimo giornaliero di 3.600 Kyats. (3.6$). Un aumento importante, che va coniugato con lo sviluppo della contrattazione collettiva a livello di impresa. Su 1000 imprenditori solo 200, soprattutto nel settore dell’abbigliamento hanno minacciato la chiusura delle imprese, se la norma fosse approvata. Le loro posizioni sono state sconfitte sul loro stesso terreno. Inoltre finalmente il 23 luglio è stato formalmente costituito il Comitato Tripartito dell’ILO con la partecipazione paritaria di rappresentanti del governo, degli imprenditori e delle organizzazioni sindacali. Il comitato discuterà delle politiche del mercato del lavoro, delle strategie e della attuazione dei programmi ILO nel paese e delle dinamiche internazionali per quanto riguarda i temi connessi con il lavoro e la promozione della occupazione. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/sindacato_birmano_i_successi_di_una_strategia_che_viene_da_lontano_e_che_ha_puntato_alla_solidarieta_e_dialogo/news?lang=it Thu, 23 Jul 2015 13:56:58 GMT fe95072f52f248ee98ef456f1e6dc0e6 False divisioni tra i militari e il partito di governo fanno presupporre che il ruolo dei militari rimarrà intatto da qui alle prossime elezioni, e dopo, poco cambierà. 2015-07-22T13:07:54.2200000+02:00 La maggior parte delle notizie politiche in Birmania si concentrano sulle divisioni tra il governo, dominato dai militari del Presidente Thein Sein e l’’opposizione guidata da Aung San Suu Kyi. Ciò nonostante, la storia più interessante riguarda la crescente divisione tra i militari e il partito di governo. Anche se l’USDP all’inizio è stata creata per rafforzare il ruolo dei militari, sempre di più ha mostrato segni di un percorso indipendente. Un esempio ne è il fatto che il 10 luglio scorso, i parlamentari dell’USDP sono stati sconfitti nel tentativo di far passare gli emendamenti alla costituzione del 2008 che avrebbero assicurato un maggior decentramento politico. I parlamentari del partito di governo si sono scontrati con l’opposizione in blocco dei parlamentari nominati dai militari. I membri del parlamento che rappresentano le forze armate, nominati dai militari e non eletti, hanno spazzato via gli emendamenti proposti dai legislatori del partito di governo con la modifica dell’articolo 261 che da al presidente il potere di nominare i capi delle 14 regioni. La costituzione affida infatti al presidente il potere discrezionale anche di far dimettere o cambiare i leader regionali, noti come Primi Ministri e i governi regionali non hanno alcun diritto di parola sull’argomento. I riformatori avevano proposto che i parlamenti regionali potessero eleggere i Primi Ministri delle loro regioni o Stati. Una motivazione alla base della proposta di cambiamento era che questa aiuterebbe a costruire la riconciliazione nazionale tra il governo centrale e le minoranze etniche, che predominano in alcune regioni. Le minoranze etniche hanno iniziato a combattere per i loro diritti subito dopo il raggiungimento dell’indipendenza dalla Gran Bretagna nel 1948 e da allora la guerra civile non si è mai interrotta. “l’emendamento dell’Art. 261 è fondamentale per costruire la fiducia reciproca nell’Unione” ha dichiarato Thein Nyunt un autorevole parlamentare di Rangoon, facendo riferimento alla questione. “ è importante ed è una questione che riguarda la riconciliazione nazionale”. Il rifiuto da parte dei militari di approvare anche un cambiamento così modesto alla costituzione è stata una sorpresa per molti. L’USDP probabilmente ha deciso questa mossa per rafforzare le sue credenziali democratiche minando la leader dell’opposizione democratica Aung San Suu Kyi e riducendo il sostegno dei gruppi etnici. L’NLD, il partito di Aung San Suu Kyi, su questo fronte potrebbe essere vulnerabile, visto che deve ancora sviluppare la sua politica nei confronti delle regioni e degli stati etnici prima delle elezioni di novembre. Qualunque fossero i calcoli originari dell’USDP ora appare chiaro che i militari vedono pochi motivi per arrivare ad un compromesso con gli oppositori. ”I funzionari militari e i militari in pensione non vogliono fare alcuna concessione, neanche minima, come l’emendamento dell’art’ 261” ha dichiarato Yan Myo Thein, un commentatore politico di Rangoon. “ non hanno la volontà politica di cambiare”. Prima che i parlamentari dell’esercito bloccassero i tentativi di modifica dell’Art. 261, avevano già fatto lo stesso opponendosi alla modifica di altri articoli, compreso quello che prevedeva l’abbassamento della soglia per emedndare la costituzione, che garantisce ai militari il 25 % dei seggi in parlamento dando potere di veto a qualsiasi cambiamento. I militari del parlamento continuano a ribadire che l’opposizione all’emendamento nasce dalla necessità di mantenere la stabilità nel paese. “ stiamo garantendo la stabilità con il 25 % dei parlamentari nominati dall’esercito” ha dichiarato il Brigadiere generale Tin San Hlaing, egli stesso parlamentare militare. “se questi articoli dovessero veramente essere modificati i rappresentanti dei militari non esiterebbero a farlo”. Tutto questo fa ritenere che le forze armate si stiano distanziando apertamente dall’USDP, che è attualmente guidato da Shwe Mann, un ex generale ora portavoce della Camera Bassa del Parlamento e che aspirava a diventare presidente con le elezioni del 2010 e prima che si insediasse il nuovo governo nel 2011. Anche se allora Shwe Mann non è riuscito ad avere il sostegno da Than Shwe, il generale che guidava all’epoca la giunta militare, ha continuato a mettere gli occhi sul posto di presidente. Nel corso dei quattro anni trascorsi Shwe Mann ha monitorato un crescente aumento del potere del parlamento, trasformando l’allora inefficiente organismo in un contropotere all’amministrazione del Presidente Thein Sein e vi sono indicazioni che i membri del gabinetto presidenziale, come pure le più alte cariche dell’esercito stanno iniziando a sentirsi minacciati dai loro ex colleghi dell’USDP. La lotta di potere tra le élite sembra intensificarsi con il passare delle settimane prima delle elezioni. La leadership dell’USDP ha dimostrato la sua posizione rifiutando di garantire ai due bracci destro del presidente il diritto a candidarsi in due distretti in cui il partito è sicuro di vincere. Il partito ha rifiutato le richieste di due vice ministri Soe Thane e Aung Min di candidarsi in due distretti sicuri, dichiarando che “la loro richiesta non è in linea con le politiche del partito”. Questo atto aperto di sfida è stato duro colpo per il presidente. Attualmente l’Assemblea Nazionale funziona come opposizione al potere esecutivo” ha dichiarato “Win Tin, editore dell’Union Daily, il quotidiano ufficiale dell’USDP. Egli ha sottolineato che il partito di governo e quello dell’opposizione NLD, nemici giurati fino a non molto tempo fa ora si consultano tra di loro e alcune volte coordinano le loro azioni in parlamento.” Quindi l’USDP e l’NLD stanno lavorando insieme per il bene del paese”. Alcuni commentatori come Yan Myo Thein, smentiscono le voci di una spaccatura nell’élite, e ritengono che tutto ciò sia una messinscena costruita ad arte allo scopo di emarginare dal potere Aung San Suu Kyi. “E’ tutto solo un gioco di carte” ha detto “hanno in mano il potere e conoscono tutte le carte della Lady. Non credo vi sia una reale divisione, ma solo una guerra psicologica” Tutto questo rende la politica birmana più interessante di quanto lo fosse ai vecchi tempi. Ma considerata la storia del paese, nessuno si aspetta che i militari rinuncino e se ne vadano in silenzio. Se ci fosse stato qualche dubbio su quel voto, questo sarebbe stato cancellato da Min Aung Hlaing, comandante in capo delle forze armate, che ha sorpreso tutti concedendo una inaspettata intervista alla BBC. Nell’intervista il generale ha dichiarato che nessuno si dovrebbe aspettare che i militari si ritirino dalla politica fino a quando il governo e le minoranze etniche ribelli concluderanno un accordo di pace e metteranno fine alla guerra civile. Allora e solo allora, ha spiegato il generale, i militari finalmente sentiranno che sarà sufficientemente sicuro delegare le questioni nazionali ai civili. Non c’è bisogno di dire che, fino a quando le cose rimarranno come sono oggi, è molto improbabile che si firmerà qualsiasi accordo di pace prima delle elezioni. I generali hanno ancora molta strada da fare prima di lasciare il campo. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/false_divisioni_tra_i_militari_e_il_partito_di_governo_fanno_presupporre_che_il_ruolo_dei_militari_rimarra_intatto/news?lang=it Wed, 22 Jul 2015 11:07:54 GMT 47c39eb2b6a84fa187148e3f677049e0 Ripresi i negoziati di pace. Una corsa per evitare il rischio di azioni da parte dell'esercito nazionale. Riprendono i negoziati per il cessate il fuoco sotto l'urgenza di arrivare adun accordo prima delle elezioni di novembre. Se non si raggiunge l'intesa c'è il rischio di una ripresa del conflitto da aprte dell'esercito. 2015-07-22T12:17:23.9170000+02:00 Il governo birmano e i rappresentanti dei gruppi delle minoranze etniche hanno ripreso gli importanti colloqui per raggiungere un accordo nazionale di cessate il fuoco che chiuderebbe sessanta anni di conflitti, prima delle elezioni generail che rischiano di interrompere gli importanti progressi verso un accordo. Oltre una dozzina di rappresentanti delle minoranze etniche e di rappresentanti del governo hanno tenuto incontri per oltre 18 mesi e i negoziatori chiave hanno messo in evidenza che il non raggiungimento di un accordo potrebbe produrre un nuovo giro di confiltti se i militari prendessero l’iniziativa. Le elezioni generali che portenranno anche alla elezione del nuovo presidente, si terranno a novembre. " se i negoziati fallissero e i militari riterranno che non si potrà firmare un accordo con l’attuale governo, non avranno altra scelta che lanciare le operazioni militari” ha dichiarato Hla Maung Shwe, del Myanmar Peace Centre. Il centro fondato dall’Unione Europea è stato costituito nel 2012 per sostenere i negoziati di pace e il processo di pace con gli etnici. La prospettiva di raggiungere un accordo il più presto possibile, comunque, è incerta poiché devono essere ancora definiti importanti aspetti, compreso il punto relativo a quali gruppi etnici parteciperanno. I negoziati hanno subito uno stallo quando le minoranze presenti al tavolo hanno chiesto al governo di consentire che altri gurpi ancora in disaccordo potessero partecipare alla firma del cessate il fuoco. Secondo i dati di una ricerca del Myanmar Peace Center, quando il Presidente Thein Sein è stato eletto nel 2011, i gruppi armati erano operativi in 55 Townships del paese, ma il numero è cresciuto nel 2015 raggiungendo le 110 Townships. Alcuni gruppi etnici armati come il Ta'ang National Liberation Army hanno accresciuto la loro forza ha dichiarato Hla Maung Shwe facendo riferimento al contenuto della ricerca. Sia lui che Aung Min, il vice presidente del Comitato governativo per i negoziati di pace prenderanno parte ai colloqui. La Vice Presidente della Karen National Union Naw Zipporah Sein ha guidato i negoziati per conto del gruppo etnico. Nel suo discorso di apertura Aung Min ha detto ai leader etnici che l’accordo nazionale per il cessate il fuoco dovrebbe essere sottoscritto prima della fine del mandato del governo Thein Sein. I negoziatori di pace hanno suggerito che l’accordo potrebbe essere firmato da 15 gruppi etnici, ma i leader etnici hanno insistito sulla necessità di raggiungere un accordo che includa l’inclusione del Ta'ang National Liberation Army dello Stato Shan, del gruppo Kokang e dell’Arakan Army. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/ripresi_i_negoziati_di_pace_una_corsa_per_evitare_il_rischio_di_azioni_da_parte_dell_esercito_nazionale_/news?lang=it Wed, 22 Jul 2015 10:17:23 GMT 5be0b3add65c406f8027197bc5649592 Il Parlamento birmano vota contro i cambiamenti alla costituzione ASSK: è chiaro che i militari sono contro il cambiamento 2015-06-25T14:25:48.2400000+02:00 Il parlamento birmano ha bloccato i cambiamenti costituzionali. il parlamento birmano ha votato contro i cambiamenti della costituzione assicurando così il mantenimento del potere di veto dei militari sulle leggi principali e sui cambiamenti costituzionali e impedendo alla leader Aung San Suu Kyi di poter diventare presidente della repubblica con le prossime elezioni della fine dell’anno. Il dibattito parlamentare, durato tre giorni, sulle modifiche della costituzione del 2008 che vieta alla Premio Nobel di candidarsi alla presidenza della repubblica e che da il diritto di veto ai militari che rappresentano il 25 % del parlamento si è concluso con il blocco a qualsiasi cambiamento. Nelle prossime elezioni, la cui data non è stata ancora definita, la leader birmana dovrebbe ottenere una grande vittoria contro il partito di governo USDP. Nonostante si sapesse che il disegno di legge non sarebbe passato, al momento della lettura dei risultati sull’aula parlamentare è sceso il silenzio e molti parlamentari dell’NLD, che si erano impegnati a sostenere la campagna che aveva raggiunto i 5 milioni di firme, erano visibilmente adirati. I 388 voti a favore delle modifiche non hanno raggiunto la soglia del 75% necessaria per passare. Solo la clausola che prevede che il presidente debba avere una esperienza militare, è stata abolita. “Non sono sorpresa dei risultati. Coloro che non hanno votato a favore delle modifiche hanno dimostrato di essere contro il cambiamento. Questo voto mostra chiaramente che la costituzione non può essere modificata se i rappresentanti dei militari si oppongono” La leader birmana ha sollecitato il popolo a non perdere la speranza e in con una dichiarazione di sfida ha anche sottolineato che l’opposizione non si ritirerà dalle prossime elezioni che dovrebbero tenersi tra ottobre e novembre prossimo. Elezioni che saranno una cartina di tornasole sulla reale volontà dell’attuale governo di sostenere la transizione alla democrazia. I militari, dopo quattro anni dall’insediamento di un governo semi-civile, si sono rifiutati di ridurre il loro controllo sul parlamento e sulla costituzione. Il voto ha rifiutato la proposta di riduzione della maggioranza del 75% al 70% per i voti sulle modifiche costituzionali. Il parlamento ha respinto anche la modifica della clausola che impedisce a coloro che sono sposati o hanno figli di cittadinanza straniera di diventare presidenti o vice presidenti. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_parlamento_birmano_vota_contro_i_cambiamenti_alla_costituzione/news?lang=it Thu, 25 Jun 2015 12:25:48 GMT 480ee28456e345eeaf38544afbdec52f Gravissimo incidente sul lavoro nella costruzione di un Hotel a Mandalay due lavoratori morti e 18 feriti gravi. 2015-06-22T17:50:32.0600000+02:00 La polizia della seconda città della Birmania ha denunciato il cantiere dove sabato sono crollate le impalcature e due lavoratori sono morti mentre altri 18 sono stati ricoverati in ospedale. Secondo la polizia il Nyan Family Construction Group, che sovraintende a parte della costruzione di un nuovo hotel Pullman nella zona di sviluppo di Mingalar a Mandalay, deve affrontare l’accusa di negligenza che potrebbe portare in carcere l’appaltatore per 17 anni. “Nwae Oo Maung, il contrattista della Nyan Family Construction, è stato accusato in riferimento a tre norme: gli articoli 337, 338 e 304 (a) del codice penale” ha dichiarato all’Irrawaddy il vice sovrintendente della polizia della Township di Chan Mya Thazi. “Queste accuse fanno riferimento al fatto di aver causato danni gravi mettendo a rischio la vita o la sicurezza di altri e causando la morte per negligenza di due persone e il ferimento di altre 18 persone i”. Le impalcature di acciaio sul lato posteriore dell’hotel sono crollate sabato pomeriggio, mentre i lavoratori stavano versando cemento, intrappolando più di 20 lavoratori in un intrigo di tubi e cemento che si stava essiccando rapidamente. Inizialmente sono state rimosse 18 persone dalle impalcature salvandole e traspotandole all’ospedale generale di Mandalay per le cure. Altre due sono morte nel cantiere. Un’altra persona di 20 anni San Myint Aung è stata raggiunta dai soccorritori, ancora vivo dopo più di 30 ore dall’incidente. Un portavoce dell’ospedale ha dichiarato che 10 lavoratori hanno subito ferite minori e sono stati già rilasiati, mentre il resto rimane sotto trattamento. San Myint Aung ha avuto danni seri ai vasi sanguigni e ha dovuto subire l’amputazione parziale delle gambe. Anche la sua mano destra potrebbe essere stata colpita. “attualmente è nel dipartimento di cure intensive e siamo preoccupati che la funzionalità del suo braccio destro non riprenda” ha dichiarato il portavoce aggiungendo che è ancora sotto osservazione per ulteriori danni interni”. Il fratello del paziente anch’esso impiegato nel cantiere ha dichiarato che i soccorritori sono stati veloci nel rispondere ma che è stato difficile rimuovere i detriti che hanno provocato ritardi.” Non ero in cantiere perché stavo bevendo quando ho sentito dei boati” ha ricordato Aung San Myint. “ mio fratello e i miei amici sono rimasti sepolti sotto il cemento e intrappolati tra le tubature di acciaio. Abbiamo cercato di tirarli fuori ma non potevo farlo da solo” ha continuato. Un gruppo di soccorritori composto da polizia, vigili del fuoco, Croce Rossa e altri volontari sono arrivati sul cantiere in pochi minuti ma non avevano l’attrezzatura adeguata a rimuovere in sicurezza i detriti. I soccorritori hanno dovuto tagliare il cemento che si stava indurendo e un groviglio di tubi per poter raggiungere le vittime. Un funzionario della Croce Rossa ha dichiarato che un lavoratore Aye Myat Ko, di 19 anni è morto appena prima i soccorritori lo raggiungessero. Un altro, la cui identità non è stata ancora resa pubblica, si pensa sia morto e sepolto sotto le macerie che i soccorritori stanno cercando di togliere per rimuovere il suo corpo. Il capo dei vigili del fuoco della Divisione di Mandalay, Than Zaw Oo, ha lamentato la perdita di due vite e i ritardi nelle operazioni di soccorso dichiarando che: “ abbiamo la mano d’opera ma non abbiamo i macchinari per raggiungere le vittime delle emergenze in circostanze simili come questa”. L’assenza di tecnologie e attrezzature rallenta la risposta. Se il nostro lavoro fosse stato rallentato ulteriormente non so cosa sarebbe potuto succedere a San Myint Aung. Siamo felici che sia sopravvissuto ma ci spiace per aver perso due uomini”. La causa esatta del crollo non è ancora chiaro, ed è in fase di verifica, anche se l’ingegnere di Mandalay Tint Lwin ritiene che possa essere stata causata da calcoli errati sulla quantità di peso che poteva essere sostenuto dalle tubazioni di acciaio utilizzate per costruire la struttura. “ci potrebbero essere stati errori nelle impalcature perché le tubazioni sono troppo piccole per sostenere il peso e la base era troppo alta rispetto alla base, “Tint Lwin ha dichiarato che anche altri fattori come la pavimentazione, non sufficientemente robusta per sostenere la struttura potrebbero aver complicato la situazione. Il progetto del Pullman Hotel è portato avanti da tre aziende importanti: New Star Light, CAD e Nyan Family Construction, che gestisce la parte di cantiere dove è avvenuto l’incidente. Il principale investitore del progetto è la Regal Hospitality Co., Ltd. Funzionari della Nyan Family hanno dichiarato che l’azienda si assumerà la piena responsabilità per i feriti e i morti. L’incidente viene investigato dalla Singaporean iBuild Project Management , con il sostegno del Dipartimento municipale dell’edilizia di Mandalay. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/gravissimo_incidente_sul_lavoro_nella_costruzione_di_un_hotel_a_mandalay/news?lang=it Mon, 22 Jun 2015 15:50:32 GMT bb47dd4923764d3abad933340c98b7f8 Infiniti auguri alla leader birmana Aung San Suu Kyi nel giorno del suo 70° compleanno ITALIA-BIRMANIA.INSIEME augura alla leader birmana successo nella realizzazine della democrazia, 2015-06-19T16:28:33.1200000+02:00 in una lettera inviata alla leader birmana Aung San Suu Kyi in occasione del suo 70° compleanno, ITALIA-BIRMANIA.INSIEME si congratula con la leader birmana per il conginuo impegno nella promozione della democrazia, i diritti umani e lo stato di diritto. ITALIA-BIRMANIA.INSIEME auspica un continuo sostegno a questi obiettivi da parte dell'Italia e delle istituzioni internazionali, perchè la Birmania possa raggiungere in tempi rapidi alla piena democrazia, per garantire una pace duratura per tutto il popolo birmano, a prescindere dalla etnia, religione, sesso, condizione economica e posizione politica. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/auguri_alla_leaser_birmania_aung_san_suu_kyi_nel_giorno_del_suo_70_compleanno/news?lang=it Fri, 19 Jun 2015 14:28:33 GMT 2973392783e24a7fba0cdf7759a6148c A EXPO: il seminario di ITALIA-BIRMANIA.Insieme "Empowerment dei piccoli contadini e delle donne birmane" Un bel successo 2015-06-07T12:14:46.7100000+02:00 A Expo. La rinascita della Birmania passa anche dai contadini. Il nostro seminario a Expo Milano 2015 accende i riflettori sui contadini birmani, protagonisti della rinascita del Paese, dopo 50 anni di dittatura, con un incontro promosso dall'associazione Italia-Birmania. Insieme. L’incontro si è tenuto all’interno della Cascina Triulza alla presenza, tra gli altri, diel Ministro Giampaolo Cantini, direttore generale per la Cooperazione allo Sviluppo e della Presidente del Comitato Scientifico per Expo Milano 2015 del Comune di Milano, Claudia Sorlini. Il Presidente di Italia-birmania.Insieme Prof. Scotti nella sua introduzione ha evidenziato che: " i grandi temi posti dalla Carta di Milano e da EXPO devono diventare parte delle politiche di sostegno alla transizione democratica che la Birmania sta intraprendendo, tra mille ostacoli e difficoltà". e poi ha messo in evidenza come "ancora oggi sia pesanteè l’eredità della dittatura che ha causato la confisca e l’accaparramento delle terre. Un problema che le attuali leggi birmane non hanno cancellato, continuando ad agevolare la conversione delle straordinarie foreste in investimenti agroindustriali poco sostenibili. Sino al 2013, senza il consenso dei contadini interessati, sono stati concessi in affitto a investitori soprattutto cinesi, oltre 2 milioni di ettari di terra. Più di un quarto del totale è occupato da piantagioni per la produzione della gomma. Maung Maung, presidente della Confederazione dei Sindacati Birmani (CTUM), ha sottolineato come: "Sarebbe bene se riuscissimo a portare investimenti ma siamo qui anche per ricevere supporto con la tecnologia e la formazione. Non basta il cambiamanto politico, ci vuole buona amministrazione, un buon sistema bancario e di credito". Maung Maung ha aggiunto che fino a 50 anni fa il suo Paese era un grande esportatore di riso, mentre ora la produzione non riesce a coprire il fabbisogno interno. Anche il Ministro Cantini ha messo l'accento sull'importanza della formazione e del trasferimento di conoscenze da parte del Governo italiano: "Le nostre aree di elezione sono governance, sviluppo rurale e crescita del settore privato". In particolare, i progetti di cooperazione sono destinati a migliorare la produttività della piccola agricoltura sostenibile e a offrire un sostegno giuridico per la tutela dei diritti rispetto alla tematica dell'espropriazione e accaparramento delle terre da parte di aziende straniere. Cantini ha anche spiegato come in una fase in cui la cooperazione italiana si sta concentrando nell'area del Mediterraneo e in alcune aree dell'Africa sub-sahariana, la Birmania rimane una priorità. "Una scelta strategica e politica con un obiettivo molto importante che è quello di sostenere il processo della transizione democratica". Claudia Sorlini, Presidente del Comitato Scientifico di EXPO ha sottolineato come questo sia un momento di speranza per la Birmania. Riguardo all'iniziativa di Italia-Birmania. Insieme, l'accademica ha commentato: "Questo è un progetto interessantissimo nell'ambito del quale si è riusciti a ricostituire un sindacato di tutti gli agricoltori. È un segnale dell'importanza che stanno assumendo anche i lavoratori più modesti. Infatti, nonostante l'agricoltura contribuisca più di altri settori all'economia, chi lavora la terra è sempre trattato molto male". Luigi Sbarra, Presidente della Fondazione FAI-Cisl e Segretario Confederale, ha sottolineato l'impegno decennale della CISL e del sindato a sostegno della Birmania e ha denunciato come nel mondo oltre 3 miliardi di persone viva in zone rurali ed il 32% della forza lavoro mondiale lavora agricoltura. "Ad EXPO " ha detto Sbarra, questi temi non possono essere ignorati. Se vogliamo costruire un futuro sostenibile per il pianeta, se si vuole promuovere un’agricoltura responsabile si deve affrontare contemporaneamente la crisi del lavoro e del lavoro dignitoso e di qualità." I contadini presenti hanno illustrato il lavoro fatto per promuovere nei villaggi l'agricoltura organica, la qualità dei suoli e delle sementi, pur in condizioni estremamente precarie e in assenza di risorse i risultati cominciano a vedersi. chiedono anche un grande sostegno alla formazione. Potete donare con carta di credito a questo link www.gofundme.com/scyhes o utilizzare il codice IBAN IT16R0335901600100000076665 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/seminario-contadini-birmani-expo2015/news?lang=it Sun, 07 Jun 2015 10:14:46 GMT 0536bd04b96540589cb0f0a242835f5b Il boicottaggio delle elezioni sono un'opzione, se la costituzione rimarrà invariata Aung San Suu Kyi non nega la possibilità che l'NLD possa boicottare le elezioni 2015-04-15T17:16:03.2800000+02:00 La leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi ha dichiarato che il boicottaggio delle prossime elezioni rappresentano un’”opzione” se la costituzione, scritta dai militare che le vieta di diventare presidente, rimarrà invariata. In una intervista la Premio Nobel ha dichiarato alla Reuters, che il suo partito è “pronto a governare” ma che il Presidente Thein Sein non è sincero per quanto riguarda le riforme e potrebbe cercare di posporre le elezioni. La leader birmana ha anche affermato che l’apprezzamento americano verso il governo semi civile birmano, che ha preso il potere nel 2011 dopo quasi 50 anni di brutale regime militare l’ha reso compiacente verso la riforma. Mentre era caustica con quello che lei ha chiamato il governo dalla linea dura di Thein Sein, Suu Kyi ha enfatizzato la necessità di una riconciliazione con i militari che l’hanno tenuta prigioniere per 15 anni fino al suo rilascio dagli arresti domiciliari nel 2010. “Non riteniamo che il boicottaggio delle elezioni sia la scelta migliore” ha dichiarato Suu Kyi, ma ci lasciamo aperta questa opzione. “ Sottolineando comunque l’importanza delle prossime elezioni generali ha affermato che sono “il vero test di quanto si sta andando verso la democrazia o meno”. Il partito della leader birmana aveva boicottato le elezioni del 2010 ampliamente ritenute manipolate, che avevano portato all’elezione di Thein Sein, un ex generale e membro della giunta. Il suo governo aveva lanciato una serie di riforme economiche e politiche e molte persone ritengono ora che il processo di riforma si sia arenato e che i militari, che hanno un potere immenso privo di verifiche , gettino un’ombra sulle votazioni. Suu Kyi ha affermato che durante la prima riunione nel 2011 Thein Sei è stato sincero sulle riforme ,ma ora non lo era più. “Perché se fosse sincero sulle riforme, allora saremmo molto più avanti di ora” ha detto parlando in una sala riunioni nel complesso del parlamento a Naypyitaw. E si è detta preoccupata del fatto che Thein Sein possa usare i negoziati di pace con i ribelli etnici come pretesto per rimandare le elezioni. Il cambiamento della costituzione dipende dal governo che lei ha ripetutamente descritto come “un regime” dalla linea dura. “non sono interessati a negoziare o ad emendare la costituzione o a prendere seriamente il volere del popolo è difficile dire che siano dei moderati. Suu Kyi ha anche messo in dubbio il sostegno americano al governo birmano , nella speranza di incoraggiare nuove riforme. “vorrei chiedere se in realtà li sta incoraggiando a fare di più o se li si rende più compiacenti” ha dichiarato. “ Gli Stati Uniti e i governi occidentali in generale sono troppo ottimisti e un certo scetticismo aiuterebbe tutti molto.” A novembre un funzionario americano aveva dichiarato prima della seconda visita di Obama nel paese che Washington aveva deciso di non fare presssioni per il cambiamento della costituzione birmana con l’obiettivo di mantenere l’influenza sul governo. Ma SuuKyi ha affermato che non si sente abbandonata dagli Stati Uniti e che li vi sono “buoni amici”. Una “necessità assoluta è la ricucitura delle relazioni con i militari. “non possiamo vere un paese diviso tra i militari e il resto del popolo”. Nel 2012 Suu Kyi aveva irritato molti sostenitori per aver detto che aveva “un debole” per l’esercito, che è stato fondato dal padre il generale Aung San, eroe dell’indipendenza. Ora rifiuta la critica di essere manovrata dai generali birmani. “ abbiamo sempre saputo che loro non cederanno i loro privilegi tanto facilmente, Vi è un tempo in cui dobbiamo difendere in nostri principi e un tempo in cui uno dei principi dovrebbe essere la riconciliazione nazionale piuttosto che guardare al passato”. Suu Kyi ha anche rifiutato le accuse di non aver parlato a favore dei mussulmani Rohingya, un popolo senza stato che vive in condizioni pessime nella parte occidentale della Birmania,, dopo scontri con la maggioranza buddhista nel 2012. “ quando ho parlato di stato di diritto e del fatto che abbiamo condannato tutte le forme di violenza, nessuno era interessato, “ ha detto. “questo non faceva notizia”. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_boicottaggio_delle_elezioni_sono_un_opzione_se_la_costituzione_rimarra_invariata/news?lang=it Wed, 15 Apr 2015 15:16:03 GMT 0403a4c599e14d5e884bbde5df79bad8 Il Cardinale Charles Bo chiede al governo e ai gruppi armati un rinnovato impegno per la pace alla sua prima uscita pubblica dopo la nomina a Cardinale: Un appello per la pace 2015-03-02T09:35:55.3370000+01:00 Il Cardinale Charles Maung Bo, primo Cardinale della Chiesa Cattolica in Birmania, ha lanciato un appello all’esercito birmano e ai gruppi armati affinché si incontrino per negoziare la fine dei conflitti armati in corso. Il Cardinale ha sollecitato l’esercito ad iniziare i negoziati con i gruppi armati, compreso il KIA e il gruppo dissidente Kokang , sottolineando l’importanza di incontri faccia a faccia per la fine dei conflitti nel paese. “Il popolo soffre per le guerre. L’esercito, deve considerare se stesso come un genitore e dovrebbe guidare i negoziati”. Ha dichiarato il Cardinale Bo in una intervista concessa in una Chiesa cattolica nella città di Nyaunglebin, in cui è stato celebrato il 113° Pellegrinaggio Mariano nazionale. Alla sua prima uscita come cardinale con più di 50.000 persone della comunità cattolica provenienti da diverse parti della Birmania, durante le celebrazioni del pellegrinaggio il Cardinale ha riaffermato il suo impegno per una azione che porti alla pace e alla riconciliazione tra i diversi gruppi religiosi in Birmania. Il Cardinale è diventato una figura importante non solo per la Comunità cattolica del paese, ma anche per la gente del paese, e come ribadito da lui stesso, compresi coloro che non hanno voce e lavorerà per la costruzione di relazioni più fraterne tra i leader delle diverse religioni e per la riduzione dei conflitti basati sulla religione. Il cardinale lavorerà per la definizione di relazioni diplomatiche tra la Birmania e il Vaticano. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_cardinale_charles_bo_chiede_al_governo_e_ai_gruppi_armati_un_rinnovato_impegno_per_la_pace/news?lang=it Mon, 02 Mar 2015 08:35:55 GMT ce260b3e5cab4741973b3bb1e987fd8f Convoglio della Croce Rossa nella regione del Kokang colpito negli scontri il Presidente Thein Sein dichiara lo stato di emergenza e la legge marziale nella regione 2015-02-18T08:35:48.9100000+01:00 I civili in fuga dagli scontri sanguinosi tra le truppe governative e i ribelli etnici nel nord est della Birmania hanno descritto un clima di terrore a seguito delle gragnole di colpi che hanno colpito un convoglio di aiuti ferendo due persone. Nella zona un centinaio di persone che facevano parte del convoglio di camion della Croce Rossa Birmana in fuga dalle loro case nella zona di Kokang nello Stato Shan sono state colpite dal fuoco degli scontri tra le truppe dell’esercito nazionale e i ribelli. La Birmania ha dichiarato lo stato di emergenza nella regione in risposta al conflitto che ha causato decine di morti e prodotto la fuga di migliaia di persone oltre il confine con la Cina, creando un allarme a Pechino. Il convoglio aveva superato la città e si stava dirigendo a sud, quando è avvenuto l’assalto con foto drammatiche dell’incidente che mostrano giornalisti in viaggio con il convoglio mentre aiutavano i feriti. L’attacco è stato l’ultimo di una serie di attacchi nel clima caotico seguito ad un precedente attacco ad un altro convoglio con dozzine di persone in fuga dai combattimenti. Pechino d’altro canto ha dichiarato di aver aumentato i controlli al confine dopo che circa 30.000 persone hanno superato il confine nella provincia dello Yunnan. A seguito di questo il portavoce del ministero degli esteri ha fatto appello alle parti in conflitto in Birmania al fine di evitare un aumento del conflitto. Gli scontri tra gli etnici di origine cinese nel Kokang iniziarono il 9 febbraio a seguito di circa sei anni di relativa calma dopo i grandi scontri del 2009 che videro l’esercito birmano sconfiggerei i ribelli. La settimana scorsa il governo, l’esercito e molti gruppi armati hanno sottoscritto un impegno ad approfondire i dialoghi di pace concordando di costruire una unione basata su “principi federali”. Ma l’ambito cessate il fuoco rimane ancora molto per aria nella prospettiva delle elezioni nazionali che dovrebbero tenersi alla fine dell’anno. Per questi motivi martedì scorso il governo ha dichiarato lo stato di emergenza e la legge marziale nel la zona auto-amministrata del Kokang a nord dello Stato Shan. Il presidente birmano Thein Sein ha firmato lo stato di emergenza e la legge marziale che dovrebbero scadere tra 90 giorni affidando il potere esecutivo e giudiziario al comandante in capo dei Servizi di Difesa “perché riporti la normalità” nella regione. Il Comandante in Capo Generale Ming Aung Hlaing ha trasferito la autorità amministrativa militare della città principale del Kokang Laogai al Comandante delle Operazioni Regionali Colonnello Saw Myint Oo. Tun Myat Linn portavoce del MNDAA ha dichiarato a DVB che sono state uccise più di 100 persone negli scontri armati a Laogai. E ha chiesto al governo di interrompere le ostilità. Il giornale governativo ha ripreso le parole del Presidente che ha affermato la necessità di “non perdere uno spicchio di territorio birmano” e ha dichiarato che il governo e le forze militari “ adotteranno le necessarie misure per proteggere la vita e la prosperità delle popolazioni e di mantenere pace e stabilità e la legge e l’ordine nella regione del Kokang.” http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/convoglio_della_croce_rossa_nella_regione_del_kokang_colpito_negli_scontri/news?lang=it Wed, 18 Feb 2015 07:35:48 GMT d04be15be7094e039f6634f201e551bd 16 FEBBRAIO ORE 11, SENATO SALA ZUCCARI, OSPITE CARDINALE BIRMANO CHARLES MAUNG BO Il ruolo della Chiesa Cattolica in Birmania nella costruzione della pace interreligiosa 2015-02-13T11:00:00.4830000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/save_the_date_16_febbraio_ore_11_per_la_storica_nomina_del_cardinale_birmano_charles_maung_b_o_seminario_al_senato_sala_zuccari/news?lang=it Fri, 13 Feb 2015 10:00:00 GMT 43c761c0af104e06840de16f730cb505 Il monaco nazionalista Wirathu pittbul del regime birmano. condannato a 25 anni di carcere nel 2003 e liberato nel 2010 serve al governo birmano per la sua campagna contro i mussulmani Rohingya. 2015-02-01T16:06:02.4570000+01:00 Il monaco terrorista birmano Wirathu è intoccabile nel paese. Nel 2003 venne condannato a 25 anni di carcere, ma fu rilasciato nel 2010 insieme ad altri prigionieri politici. La maggior parte degli osservatori più attenti conoscevano la ragione per la quale questo zelota anti mussulmano è stato liberato dal regime. Doveva servire da pitbull e da incitatore perché si realizzassero crimini basati sull’odio e sulla pulizia etnica nei confronti della minoranza mussulmana, e in particolare dei Rohingya che vivono nello Stato Arakan (Rakhine) al confine con il Bangladesh. E Wirathu continua a servire il regime. E’ diventato con efficacia, l’immagine del buddhismo birmano. Il suo movimento fascista “969”. Ha prodotto una serie di crimini d’odio e campagne che puntano al genocidio contro la minoranza mussulmana, lungo tutto il paese, dominato dai buddhisti ed ha brutalmente trasformato in senza casa più di un milione di rifugiati Rohingya. Molti mussulmani birmani stanno rischiando le loro vite per fuggire da questo covo di odio e intolleranza che una volta veniva chiamato Birmania. La situazione interna è così pericolosa particolarmente nello stato Rakhine, che anche i rifugiati Rohingya che vivono in condizioni orribili i campi improvvisati nel distretto di Cox’s Bazarin Bangladesh, non vogliono tornare nella loro terra ancestrale nel paese buddhista. Questo è quanto ha prodotto il terrorismo buddhista sulle proprie vittime. E da quando è stato rilasciato dal carcere, la firma di Wirathu è ovunque in queste attività genocide, contro la minoranza mussulmana. Recentemente Wirathu ha nuovamente mostrato quanto sia un mostro e un orrendo diavolo. Ha avuto l’audacia di chiamare l’inviata speciale ONU Yanghee “una puttana” e una “cagna”. Qual è stato il crimine della Sig.ra Lee? Beh, la Signora Lee ha effettuato una missione di 10 giorni nel paese del Sud Est asiatico, ed ha dichiarato che i Rohingya sono vittime di una discriminazione sistematica. Ha criticato la bozza di disegno di legge proposto da una coalizione di monaci buddhisti nazionalisti, che include delle limitazioni ai matrimoni interreligiosi e alle conversioni. Tutte queste richieste, se si vuole chiamare le cose con il proprio nome, erano troppo perché il monaco Wirathu le potesse digerire. Come riportato dai media locali, parlando ad una manifestazione pubblica, ha criticato le interferenze ONU ed in particolare la Signora Lee. “abbiamo spiegato la legge a tutela della razza, ma la puttana ha criticato le leggi senza averle studiate in modo corretto.” Ha detto dal palco rivolgendosi alla folla.“non pensare di essere rispettabile per via della tua posizione. Per noi sei una cagna”. E ancora oggi, nonostante le condanne arrivate da tutto il mondo per queste frasi sessiste e insultanti, il governo birmano non ha ridotto al silenzio il loro pitbull: Wirathu, il monaco sboccato. Non sono sorpreso, come accennato, lui è il loro uomo, il loro diavolo che fa il loro gioco, che mira alla pulizia etnica dei mussulmani dalla faccia della Birmania. I mussulmani sono stati puniti per decenni dal governo birmano. Lo scorso anno il Fortify Rights, un gruppo per i diritti umani, ha fornito l’evidenza che le discriminazioni dei mussulmani facevano parte della politica dello stato. Era premeditata e decisa. Le ordinanze governative emerse da documenti trafugati evidenziavano “le politiche statali persecutorie” nello Stato Rakhine. In un rapporto Fortify Rights ha scritto di aver analizzato d12 documenti governatividal 1993 al 2013 ed è emerso le politiche del governo hanno imposto restrizioni severe sulle libertà fondamentali dei mussulmani Rohingya dello Stato Rakhine”. Il rapporto evidenzia comele politiche limitassero “i movimenti, i matrimoni, le nascite, le ristrutturazioni di luoghi di culto”, e si proibiva ai mussulmani Rohingya di spostarsi tra le township o fuori dello Stato Rakhine senza l’autorizzazione. Il rapporto affermava che una ordinanza governativa stabiliva che coppie Rohingya sposatein una parte dello Stato Rakhine non potevano avere più di 2 figli, mentre un altro documento affermava che i Rohingya dovevano chiedere l’autorizzazione per sposarsi in un modo descritto nel rapporto come “ un processo umiliante e proibitivo sul piano finanziario”. Un documento pubblicato dal rapporto affermava che i funzionari dovevano forzare le donne ad allattare i propri figli quando si avevano dubbi sul fatto che lei fosse o meno la vera madre. Le restrizioni contro i Rohingya si sapevano da tempo ma quello la novità a febbraio 2014 per la comunità internazionale fu chegli attivisti avevano dichiarato di essere in possesso delle ordinanze ufficiali emessi dal governo locale a maggioranza buddhista nello Stato Rakhine. E’ passato quasi un anno dalla pubblicazione del rapporto di Fortify Rights e non è successo niente che giustificasse il regime criminale birmano e la sua base omicida, nella comunità buddhista e che modificasse queste politiche contro il popolo Rohingya che rimane il popolo più perseguitato dei nostri tempi. La settimana scorsa l’ONU ha approvato una risoluzione che chiede alla Birmania di concedere la cittadinanza al popolo Rohingya. E sarà molto improbabile che il regime acconsentirà. Il suo pit bull, la faccia del Buddhismo birmano, ha aperto la sua bocca orrenda ed ha insultato l’ONU di cui la Birmania rimane membro. Il capo dei diritti umani dell’ONU Zeid Ra'ad Al Hussein, ha lanciato un appello ai leader politici e religiosi in Birmania, affinchè condannino inequivocabilmente tutte le forme di incitamento all’odio, incluso gli attacchi pubblici personali contro la Signora Lee. I monaci buddhisti sono una potente lobby politica in Birmania. Con le elezioni generali previste per quest’anno dubito che qualche leader si pronunceràe rischi che Wirathu e i monaci fascisti si rivoltino contro di lui. Sarebbe stupido se la comunità mondiale si aspetti l’impossibile dalla Birmania. Dovrà adottare delle azioni che siano significative e che interrompano l’esiinzione del popolo Rohingya. Come ho detto più volte, alimentando un asino solo a carote non risolve il problema. Solo sanzioni efficaci possono convincere il regime di pariah birmano e il suo pit bull Wirathu. Quando sentiranno il dolore capiranno cosa viha contribuito. E forse modificheranno al meglio il loro percorso demoniaco. Asian Tribune - http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_monaco_nazionalista_wirathu/news?lang=it Sun, 01 Feb 2015 15:06:02 GMT b56c753bdb13435b82669ec96c824b7d Il governo Chin ha ordinato la rimozione di una grande croce cristiana installata su una collica i residenti protestano contro questa pratica. Molte sono le croci rimosse e sostituite con pagode buddhiste. 2015-01-29T19:48:52.8070000+01:00 RANGOON — alcuni residenti di Hakha, capitale dello Stato Chin scenderanno in piazza a febbraio per protestare contro l’ordinanza del governo dello Stato di rimuovere una croce alta 16 metri da dove è attualmente sulla collina di Caarcaang. Secondo un comunicato stampa dell’organizzazione Peri diritti Umani Chin (CHRO) a metà gennaio il governo dello Stato ha approvato un’ordinanza per la rimozione della croce entro il mese perché era stata installata senza autorizzazione. L’ordinanza sosteneva che la non rimozione della croce avrebbe comportato una azione contro J.P. Biak Tin Sang, un abitante del luogo coinvolto nella installazione della croce lo scorso aprile. I residenti Hakha stanno organizzando una protesta contro l’ordinanza prevista per il 2 e 3 febbraio dopo aver ricevuto un permesso scritto dalle forze locali di polizia. “Questa manifestazione ha l’obiettivo di ribaltare le decisioni del governo dello Stato Chin” ha dichiarato Salai Van Cha Ceu, un residente ed uno dei leader delle dimostrazioni. “Riteniamo che circa 2 o 3000 persone parteciperanno all’iniziativa”. Mercoledì scorso una delegazione del governo statale che comprendeva il ministro in capo Hung Ngai si è incontrata con i leader religiosi cristiani di Hakha, i rappresentanti degli anziani e i rappresentanti dei gruppi che hanno organizzato la protesta per dicutere la questione. “Il ministro in capo ci ha detto che verrà fatta una riunione di governo con i funzionari e si arriverà ad un voto probabilmente il 2 febbraio”. Ha dichiarato Salai Van Chan Ceu. L’organizzazione per i diritti umani CHRO che ha sede in Tailandia ha sollecitato le autorità perché rivedano la loro decisione e facciano cadere le accusa contro l’anziano Chin elder Tial Cem che si ritiene sia tra coloro che hanno installato la croce. Tial Cem è accusato di aver tagliato gli alberi di pino, nell’area adiacente a quella nella quale è stata installata la croce, senza aver avuto un permesso ufficiale. Per questo, se condannato rischia una pena massima di 2 anni di carcere secondo l’articolo 4(b) della legge sulle foreste del 1992. “La maggior parte delle croci cristiane sono state distrutte e quella è l’unica grande croce che rimane nella regione” ha dichiarato un funzionario della CHRO. In un rapporto del 2012 “ Le Minacce alla nostra esistenza” la CHRO ha documentato la distruzione di 13 croci cristiane, quattro delle quali sono state distrutte con l’attuale governo. Salai Isaac Khen, Direttore esecutivo della Gender and Development Initiative, ha dichiarato all’Irrawaddy che in alcuni casi il governo ha rimosso le croci cristiane nello stato Chin e ha eretto al loro posto delle pagode buddhiste.”Nella Township di Falam, vicino al Ponte di Var sul fiume Manipur nel villaggio di Lonpan, sotto il governo precedente è stata rimossa una enorme croce sulla montagna ed è stata costruita al suo posto una Pagoda”. Ha detto. “quindi i residenti non sono felici nel vedere la pagoda” Mercoledì un gruppo di 60 cristiani Chin che vivono a Rangoon si sono riuniti di fronte al Maha Bandoola Park vicino alla Sule Pagoda per una preghiera contro la rimozione della croce http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_governo_chin_ha_ordinato_la_rimozione_di_una_grande_croce_cristiana_installata_su_una_collica/news?lang=it Thu, 29 Jan 2015 18:48:52 GMT c4a13f9393314acb91451be343f581a7 Il governo prevede un forte incremento del turismo da 3.08 a 5 milioni entro l'anno i dati includono visite della durata di meno di 24 ore dai paesi di confine 2015-01-29T09:21:55.0100000+01:00 Il ministro del Turismo e hotel ha dichiarato che il governo continuerà a puntare ad un forte aumento del turismo, con l’obiettivo di arrivare a 4 o 5 milioni di visitatori entro quest’anno, Questo, nonostante le recenti critiche all’approccio avuto dal governo per quanto riguarda lo sviluppo turistico e ai dubbi sulla accuratezza dei dati sul numero di turisti. Il Ministro Htay Aung ha dichiarato che sono le cifre registrate attualmente hanno raggiunto il numero di 3.08 milioni di turisti nel 2014, una cifra che il ministro spera possa arrivare a 4,5 fino a 5 milioni con l’aumento di visitatori della regione, il miglioramento del servizio visti per i turisti, la negoziazione di accordi per la eliminazione di visti con gli altri paesi ASEAN e la possibile apertura dei confini tra Cina e Birmania per i visitatori provenienti dai paesi terzi. “In Birmania lo scorso anno abbiamo avuto 3.08 milioni di visitatori ma questo dato comprendeva diverse serie di categorie di persone. Abbiamo incluso prevalentemente turisti arrivati in aereo, crociera o via terra” ha dichiarato in una intervista a latere del Forum ASEAN sul turismo tenutosi martedi scorso. “ in futuro si intravedono delle importanti potenzialità per quanto riguarda gli arrivi via terra” Htay Aung ha dichiarato che dei 3.08 milioni di visitatori dello scorso anno, 1.2 milioni sono arrivati in aereo e con navi da crociera. I paesi di partenza sono stati prevalentemente Tailandia, Cina e Giappone. A seguito delle aperture del paese iniziate dal governo semi civile del Presidente Thein Sein, gli arrivi per turismo sono cresciuti enormemente e sono appunto passati dagli 800.000 del 2011 ai 3.8 milioni dello scorso anno ed il governo ha indicato che questa crescita è indice del successo delle riforme politiche ed economiche, ma sono state sollevate delle critiche sulla accuratezza dei dati e sull’approccio allo sviluppo turistico. Gli esperti del turismo hanno dichiarato al The Myanmar Times che i metodi di Naypyidaw sono molto diversi dalle definizioni relative alle visite turistiche accettate a livello internazionale dall’ United Nations World Tourism Organization (UNWTO). Secondo le ultime definizioni, solo 1.2 milioni di arrivi potrebbero essere indicati come arrivi turistici nel paese, con una permanenza di almeno 24 ore. Circa 1.9 milioni di visitatori registrati dalla capitale sono in realtà visitatori giornalieri provenienti dai paesi vicini ovvero Tailandia, India, Cina e Laos. Il Master Plan sul Turismo 2013-2030 definito dall’ADB, ha suggerito che il governo dovrebbe untare ad arrivare a 2.2 milioni di turisti entro il 2015 e 5 milioni entro il 2020. I numeri sono stati ulteriormente rivisti verso l’alto su insistenza del governo fino a toccare i 3 milioni e i 7.5 milioni rispettivamente come previsione del governo che punta ad una espansione del settore. Htay Aung non ha risposto direttamente alle domande sulla accuratezza dei dati relativi agli arrivi, ma in una conferenza stampa tenutasi a Naypyidaw ha dichiarato che “nel prossimo futuro lavoreremo con UNWTO per la definizione di metodologie di indagine mirate “ al miglioramento dei dati sul turismo. Secondo Aung Myat Kyaw, Presidente della Union of Myanmar Travel Association, il governo dovrebbe garantire che i dati sugli arrivi siano in linea con le definizioni internazionali in modo che il settore turistico possa migliorare le proprie strategie di crescita. “Nessuno ha dati accurati” ha dichiarato. La crescita del settore turistico è stata messa a rischio dalla scarsa qualità degli alberghi e delle guesthouses, dagli alti prezzi, dalla scarsità delle infrastrutture di trasporti e delle comunicazioni e da un basso sviluppo del settore aereo interno, con bassi record di sicurezza. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_aumento_del_numero_di_visitatori/news?lang=it Thu, 29 Jan 2015 08:21:55 GMT 225b6e746ce34d189641ab3620b7f545 Le dighe idroelettriche.Ottimismo e preoccupazioni nel primo seminario pubblico oltre 1500 tra attivisti, Banche di sviluppo, imprese al primo seminario sul futuro delle grandi dighe 2015-01-26T11:00:09.7000000+01:00 23. 1. 2015 L’atmosfera di ottimismo per lo sviluppo sostenibile delle dighe idroelettriche in Birmania è stato arginato dalle forti preoccupazioni emerse nel corso del primo seminario pubblico sulle dighe, organizzato la scorsa settimana a Naypyidaw. Di fronte alle prospettive presentate dalle banche internazionali di sviluppo, da funzionari governativi e dai consulenti di impresa per l' espansione sostenibile ed equa del settore idroelettrico, gli attivisti delle minoranze etniche e le ONG hanno espresso forti preoccupazioni per i potenziali pesanti impatti delle dighe sulle comunità locali, l’ambiente e i conflitti etnici in atto. I due giorni di seminario organizzato dalla IFC (International Finance Corporation), hanno visto la partecipazione di circa 1.500 rappresentanti provenienti dalla Birmania e dalla regione e hanno fornito una piattaforma per una vivace discussione sul futuro delle dighe in Birmania, nel quadro della attuazione delle riforme economiche e democratiche. Le dighe sono state per lungo tempo una questione controversa e durante la dittatura sono state associate alla violazione dei diritti umani l’acutizzazione del conflitto e lo sviluppo di accordi industriali segreti. Il ministro per l’energia elettrica Khin Maung Soe ha dichiarato ai partecipanti che l’aumento delle forniture di energia elettrica è “una delle maggiori priorità “ dello sviluppo socio economico del paese e che le dighe sono la fonte principale di espansine della fornitura di elettricità. “Nell’attuazione di progetti idroelettrici ci stiamo misurando con il problema degli impatti sociali ed ambientali, della conservazione dei fiumi e della garanzia di uno sviluppo sostenibile. Il gruppo di lavoro rappresenta una buona opportunità per scambiare punti di vista su come superare queste sfide. “ ha dichiarato il ministro prima di lasciare il seminario con la maggior parte degli alti funzionari. Solo un terzo della popolazione birmana di circa 3 milioni di nuclei familiari ha accesso all’elettricità e le previsioni per i prossimi decenni mostrano una rapida crescita del fabbisogno di energia elettrica sia per la popolazione che per l’industria. Le dighe proposte puntano a risolvere questi bisogni anche se la maggior parte dell’energia verrebbe esportata in Cina e Tailandia in modo da aumentare le entrate governative. La Banca mondiale, l’Asian Development Bank, IFC e la Japan International Cooperation Agency stanno fornendo assistenza alla Birmania nello sviluppo di politiche, piani e una cornice legale per raggiungere gli obiettivi ambiziosi di crescita energetica, anche attraverso il finanziamento di progetti infrastrutturali, come l’espansione della rete energetica nazionale che è sottosviluppata. Le organizzazioni occidentali e quelle finanziate dal Giappone hanno rallacciato i rapporti dal 2012, dopo che il governo semi civile di Thei Sein ha iniziato le riforme economiche e democratiche. Tra i rappresentanti delle banche al gruppo di lavoro si è registrato una notevole sensazione di ottimismo in relazione alla direzione intrapresa dal governo. Sono stati appoggiati i piani di copertura delle ampie potenzialità idroelettriche del paese, anche se si è sottolineata l’urgenza di rispettare gli standard internazionali per verificare e mitigare gli impatti ambientali e sociali delle dighe. “in Birmania siamo fortemente convinti che il settore idroelettrico deve far parte della strategia energetica. Quindi.. deve essere iniziato in u modo più responsabile perché è un progetto a lungo termine” Ha dichiarato in una intervista Raghuveer Sharma, funzionario capo del settore investimenti del settore sviluppo industriale e risorse naturali dell’IFC’s Infrastructure and Natural Resources department,. Min Khaing, direttore dei dipartimento dello sviluppo idroelettrico del Ministero dell’energia elettrica ha dichiarato che la Birmania ha in funzione 24 dighe e ne sta costruendo altre 7, mentre sono stati sottoscritti accordi preliminari per 35 progetti. Altri 4 progetti sono stati proposti da società di sviluppo. Secondo uno studio presentato dall’alto funzionario, se tutti i progetti fossero realizzati, in Birmania, la fornitura di energia idroelettrica salirebbe 43,709 megawatt, dalle attuali 3,011 Mw. Alcuni esperti birmani che hanno preso parte al seminario hanno espresso soddisfazione per la discussione sulle dighe ma hanno sottolineato come vi sia ancora un forte limite derivante dalla assenza di leggi e dalla scarsa capacità del governo di limitare gli impatti negativi sull’ambiente e sulle comunità. “Oggi mancano ancora una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, che determini come eseguire le valutazioni e ancora più importante una procedura di consultazione e di publicizzazione dei risultati” ha dichiarato Vicki Bowman del Myanmar Center for Responsible Business. “Il Ministero dell’ambiente non ha la capacità tecnica sul piano ambientale e ancora meno sul piano sociale per determinare se le imprese e i consulenti terzi stiano effettuando tali valutazioni e attuando correttamente i piani di mitigazione”. Bowman ha dichiarato che non è chiaro se i progetti già in costruzione, come la diga di Myitsone sul fiume Irrawaddy dovranno rispettare gli standard internazionali. “la presenza dell’IFC e della Banca Mondiale al seminario rappresentano una opportunità perfetta per assicurare la attuazione di una due diligence sociale e ambientale per tutte le dighe” ha dichiarato. Maw Htun Aung, un attivista Kachin che lavora per il Natural Resource Governance Institute, ha dichiarato al workshop che “ la scelta strategica qui in Birmania è se dobbiamo andare veloci sbagliando o se stiamo scegliendo di andare piano facendo la cosa giusta? Questa è una decisine che tutti gli stakeholder devono prendere”. Le dighe alimentano il conflitto? La mancanza di informazioni ufficiali circonda l’attuale situazione dei progetti pianificati, la maggior parte dei quali si sviluppano in aree remote delle minoranze etniche vittime di un lungo conflitto nella Birmania orientale e dell’est tra il governo centrale e numerosi gruppi etnici armati che chiedono maggiore autonomia. Durante il governo militare sono tati firmati accordi iniziali con imprese cinesi per la costruzione di almeno otto dighe sul fiume Irrawaddy e sui suoi affluenti nello stato Kachin, mentre altre aziende cinesi e tailandesi hanno firmato accordi preliminari per costruire almeno sei dighe sul fiume Salweeen, che scorre attraverso gli stati Shan, Karen e Mon nella Birmania orientale. Tra questi progetti vi sono grandi dighe nelle zone di guerra dello Stato Kachin come le dighe di Chibwe e Laiza e nelle zone contestate dello stato Shan come le dighe di Kunlong, Hat Gyi e Tasang. Ancora oggi non è chiaro lo status di tali progetti anche se il vice ministro per l’energia elettrica Maw Thar Htwe ha riferiti al parlamento lo scorso anno che il governo intende proseguire con la costruzione di queste cinque dighe controverse. Il governo ha sospeso nel 2011 la costruzione della diga di Myitsone e altre sei dighe, progettate dalla Chinese Power Investment (CPI) di proprietà dello stato cinese, nelle zone di conflitto dello stato Kachin. Durante il seminario le ONG e gli attivisti etnici hanno avvisato il governo, le banche multilaterali e i consulenti di impresa presenti che il sostegno alle dighe idroelettriche in Birmania comporta rischi seri visto che alcuni progetti potrebbero riaccendere i conflitti etnici e avere un forte impetto negativo sulle comunità etniche e sull’ambiente. “Per quanto ne so si costruiranno sette grandi dighe sul fiume Salween e queste saranno collocate vicino a dove si trovano i gruppi etnici armati. Da un punto di vista del potere politico possiamo ritenere che il governo vuole usare le dighe come arma per controllare e allagare queste zone in modo da aumentare il conflitto” ha dichiarato April Kyu Kyu della organizzazione Land In Our Hands. “quindi vi prego di riflettere e di non cercare di spingere per la costruzione di tali dighe, perché ciò comporterà un aumento del conflitto in Birmania”. L’associazione Burma Rivers Network ha emesso un comunicato stampa in occasione del seminario e ha chiesto “l’interruzione immediata dei progetti di costruzione delle dighe sul fiume Salween, che stanno alimentando la guerra e violando i diritti delle popolazioni locali” questa dichiarazione è stata accompagnata da una petizione firmata da circa 61.000 persone e da 131 organizzazioni e partiti politici. Sotto la precedente giunta militare sono stati pubblicati rapporti sulla militarizzazione e sulle ampie violazioni dei diritti nel tentativo da parte delle forze governative di mettere in sicurezza le aree interessate dai progetti di costruzione delle dighe e per ripulirle dai ribelli e dai villaggi etnici. Un rapporto del Karen River Watch pubblicato a novembre ha denunciato l’aumento di pesanti combattimenti tra la Democratic Karen Benevolent Army e le forze congiunte dell’esercito e delle forze di confine negli stati Karen e Mon come risultato dei tentativi del governo di mettere in sicurezza le aree del progetto per la costruzione della diga di Hat Gyi. I rappresentanti della banca multilaterali hanno evitato di discutere della costruzione delle dighe nelle zone di conflitto, ma hanno riconosciuto la delicatezza dei progetti. “molti conflitti riguardano le opportunità economiche… abbiamo bisogno di capire la natura dei conflitti ma sono sicuro che troveremo il modo per risolverli e se è un problema etnico potrebbe la soluzione potrebbe essere più difficile” ha dichiarato Sharma dell’IFC. I funzionari governativi non erano presenti nelle sessioni del seminario che ha discusso le preoccupazioni sul legame tra lo sviluppo delle dighe e il conflitto etnico. Ashley South,che da tempo studia il conflitto etnico in Birmania ed è consulente della Myanmar Peace Support Initiative, finanziata dalla Norvegia, ha dichiarato durante i lavoro: “bisogna riconoscere che le precedenti esperienze in Birmania nella costruzione di dighe idroelettriche sono state molto negative da molti punti div ista, in particolare per le comunità direttamente colpite”. “Quindi è chiaro che molti locali hanno posizioni molto negative sui progetti di sviluppo economici gestiti dallo stato in generale e in particolare sui progetti idroelettrici.” E ha aggiunto che comunque questa percezione potrebbe cambiare se fossero applicate le norme internazionali nella attuazione dei progetti di costruzione delle dighe. “abbiamo anche sentito l’importanza straordinaria che l’idroelettrico potrebbe offrire alla Birmania e certamente condivido che questo è molto eccitante”. John Bright, coordinatore del problema acqua del Karen Environmental and Social Action Network, ha dichiarato che ci vorranno molti anni per ottenere lo sviluppo di progetti idroelettrici veramente ambientalmente sostenibili e che hanno il consenso delle popolazioni etniche e delle loro organizzazioni politiche. “dobbiamo assicurarci che vengano attuati processi democratici che assicurino una soluzione pacifica in un ambiente pacifico” ha detto in una intervista. “c’è bisogno di definire una agenda potenziale per lo sviluppo economico perché abbiamo bisogno di sviluppo e perché stiamo lottando per questo e per i nostri diritti all’autodeterminazione”.” Ci vorrà tempo. Dopo sei decenni di conflitto non si può costruire la fiducia in uno o tre anni. Ci potrebbero volere anche 20 anni” ha dichiarato. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/le_dighe_idroelettriche_speranze_e_preoccupazioni_emergono_tra_i/news?lang=it Mon, 26 Jan 2015 10:00:09 GMT 8b38a2bc15af4c32bf6359f0c0a0ea85 Storico Congresso di fondazione della Confederazione dei Sindacati Birmani CTUM dopo anni di duro lavoro finalmente una grande novità per la promozione del lavoro dignitoso in Birmania 2014-12-02T06:37:34.9670000+01:00 Si è concluso con grandi festeggiamenti, a Rangoon il Congresso di fondazione della Confederation of Trade Unions of Myanmar. Il sindacato birmano FTUB nato nel 1992 con l’obiettivo di promuovere la dignità del lavoro, eradicare il lavoro forzato e combattere la durissima dittatura militare è riuscito nella quasi impossibile impresa di crescere in modo costante e di riuscire a trasformarsi in un solido sindacato credibile e democratico. A settembre del 2012, a seguito della approvazione di una legge sulla libertà sindacale e di un accordo con il governo semicivile, tutta la leadership dell’FTUB era potuta rientrare in Birmania e aveva iniziato la costruzione del sindacato soprattutto nei settori industriali e dell’agricoltura. Oggi dopo solo due anni di lavoro l’FTUM è passato da 24 organizzazioni a 627 con quasi 44.000 iscritti. Per arrivare a questo traguardo sono stati fatti 73 percorsi formativi sulla libertà sindacale, sul ruolo della contrattazione collettiva, sulle relazioni industriali, l’empowerment delle donne, l’ sviluppo di una agricoltura sostenibile. E’ stata creata la rete di giuristi del lavoro a sostegno delle vertenze contro la confisca delle terre, i licenziamenti illeciti, il comitato donne e il comitato giovani. Il lavoro è cresciuto enormemente. I due giorni di congresso, a cui hano partecipato 204 delegati e 91 osservatori ha approvato la trasformazione della Federazione dei lavoratori birmani in Confederazione, varando un nuovo Statuto, una rinnovata leadership che vede U Maung Maung assumere la carica di Presidente dell’CTUM. Innumerevoli sono state le sfide di questi ultimi 20 anni. Nel 1994 a seguito dell’accordo con la giunta militare l’azienda petrolifera americana UNOCAL aveva iniziato la costruzione del gasdotto di Yadana tra la Birmania e la Tailandia, costringendo migliaia di contadini al lavoro forzato. U Maung Maung, fuggito in Tailandia sotto la minaccia di arresto da parte dei militari osò riattivare una la Alien Tort Act, una legge del 1789 e denunciò l’Unocal alla corte americana. Fu una difficile e non scontata vittoria. Nel corso di quei lunghi anni l’Unocal dovette cambiare 6 avvocati ma perdette la causa. Nel frattempo la Confederazione sindacale internazionale ICFTU e quella europea ETUC presentarono all’ILO una denuncia contro la giunta militare per l’utilizzo diffuso del lavoro forzato. Anni di forti pressioni che hanno portato alla sospensione del sistema di preferenze generalizzate in Europa e negli USA e dopo le conclusioni della Commissione di Inchiesta ILO nel 2000 alla adozione da parte dell’ILO di una Risoluzione che sospendeva la Birmania dalle attività con l’ILO, chiedeva ai governi, agli imprenditori, alle istituzioni internazionali di rivedere i rapporti economici con la giunta militare ed instaurava un meccanismo di monitoraggio semestrale sulla situazione del paese, e l’aggiornamento delle azioni per costringere il governo birmano a cancellare le leggi sul lavoro forzato e sulla libertà di organizzazione sindacale, perseguendo penalmente i responsabili. Oggi il lavoro forzato e il reclutamento forzato dei minori nell’esercito sono ridotti drasticamente, anche se non totalmente cancellati. Enormi sono ancora oggi le sfide che deve affrontare la nuova Confederazione sindacale. La formazione di una robusta leadership in tutti i settori ed in tutto il paese, la crescita della capacità negoziale, il cambiamento delle leggi sul lavoro, la lotta al lavoro minorile e per il salario minimo, la promozione di relazioni industriali responsabili. Il confronto costruttivo col governo e con le imprese è stato avviato da subito, e si sono formati tavoli consultivi tripartiti sulla protezione sociale e il salario minimo. L’agenda della CTUM è vasta e complessa a partire dall’impegno per il cambiamento democratico e la promozione di una pace basata sul rispetto delle diversità etniche e religiose, sul federalismo e sul rispetto dei diritti umani fondamentali. Le risoluzioni approvate dal congresso, oltre a incentrarsi su questa priorità, fondamentale in vista delle prossime elezioni del 2015, riguardano la promozione di una occupazione di qualità e di una governance democratica del mercato del lavoro; la costruzione, di comune accordo con le parti sociali di un sistema di protezione e sicurezza sociale e del salario minimo; l’empowerment delle donne, la lotta al lavoro minorile e forzato, il cambiamento climatico, la tutela dell’ambiente e la salute e sicurezza. Il rafforzamento del sindacato passerà anche dalla strutturazione di un’unità di ricerca e documentazione, e il rafforzamento del centro di formazione sindacale. Il congresso ha eletto U Maung Maung Presidente; U Than Swe Vice Presidente; U Than Lwin (Ronnie) Segretario Generale; Daw Phyo Sandar Soe, Vice Segretario Generale e Daw Khaing Zar Aung Tesoriere. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/storico_congresso_di_fondazione_della_confederazione_dei_sindacati_birmani_ctum/news?lang=it Tue, 02 Dec 2014 05:37:34 GMT ed4da3f514874bb4bc6932b23b985fd5 L'NLD ammette di non poter vincere la battaglia per il cambiamento della costituzione Aung San Suu Kyi non potrà candidarsi alla presidenza della repubblica 2014-11-19T23:40:52.5300000+01:00 La Lega Nazionale per la Democrazia ha ammesso che non potrà vincere la sua battaglia per la modifica della costituzione che impedisce Daw Aung San Suu Kyi di candidarsi alla presidenza della repubblica. U Nyan Win, portavoce dell’NLD ha dichiarato che il veto dei militari in parlamento comporta l’impossibilità per l’NLD di far vincere gli sforzi per modificare la costituzione nel corso del dibattito nella legislatura corrente. I potenti rappresentanti del potente esercito presenti in parlamento si sono schierati durante il dibattito esprimendo la loro opposizione a sostanziali cambiamenti. “secondo un calcolo matematico non potremo vincere (la battaglia per la modifica dei punti chiave della costituzione)” ha dichiarato all’AFP elencando sia la clausola che impedisce ad Aung San Suu Kyi di diventare presidente che quella che garantisce ai militari l’ultima parola sugli emendamenti. “Quindi perché stiamo facendo pressioni? Perché crediamo nella democrazia” ha aggiunto. “i parlamentari sceglieranno un nuovo presidente dopo le elezioni generali del novembre 2015. Ma Aung San Suu Kyi non può candidarsi alla carica più importante a causa della sezione 59f della costituzione che impedisce di candidarsi a tutti coloro che hanno un marito o un figlio straniero. E suo marito e i suoi figli sono inglesi. Il portavoce del parlamento Thura U Shwe Mann il 18 novembre aveva dichiarato che a maggio 2015 si dovrebbe tenere un referendum sugli emendamenti approvati dal parlamento a conclusione di un dibattito infuocato in atto a NayPyi Taw. e ha aggiunto che sarà impossibile attuare alcuna modifica costituzionale sino a dopo le prossime elezioni viste come un test sulla transizione del paese, iniziato con l’uscita dalla dittatura militare nel 2011. Alcuni osservatori hanno dichiarato che i militari sono molto riluttanti ad allentare la propria presa, nonostante una recente riunione senza precedenti tra il capo delle forze armate, Aung San Suu Kyi, il presidente ed altre personalità politiche. Un esperto di Birmania Renaiud Egreteau ha affermato che i militari considerano il mantenimento della costituzione come il loro compito principale nella politica dello stato. © 1994-2014 Agence France-Presse http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_nld_ammette_di_non_poter_vincere_la_battaglia_per_il_cambiamento_della_costituzione/news?lang=it Wed, 19 Nov 2014 22:40:52 GMT f100e67d2a6e4eb59df3a3b0fb0510cb Visita di Obama in Birmania intervistato da the Irrawaddy I progressi non sono stati così veloci, come molti avevano sperato, da quando è iniziata la transizione quattro anni fa. In alcune zone si è registrato un rallentamento delle riforme, e anche alcuni passi indietro. Gli ex prigionieri politici continuano ad affrontare restrizioni. I rappresentanti dei media sono stati arrestati, e il giornalista Aung Kyaw Naing è stato tragicamente ed insensatamente assassinato. Continuiamo inoltre ad essere molto preoccupati per la situazione umanitaria nello Sato Rakhine 2014-11-14T18:41:26.7400000+01:00 Mercoledì scorso, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama è arrivato in Birmania per la sua seconda visita diplomatica in due anni. In anticipo rispetto ai vertici ASEAN e Asia orientale a Naypyidaw, Obama ha risposto alle domande del corrispondente Irrawaddy Lalit K Jha sulla sua visita, le riforme degli ultimi tre anni e il futuro della transizione democratica birmana. Domanda: In un recente discorso agli Stati Uniti presso l’Accademia Militare di West Point, ha detto il pubblico che gli Stati Uniti hanno instaurato una partnership con la Birmania senza sparare un colpo. Lei ritiene la Birmania un successo della politica estera della sua amministrazione? Risposta: Sono stato orgoglioso di essere il primo presidente americano a visitare il suo Paese due anni fa, e sono stato profondamente toccato dalla ospitalità che la gente ha rivolto a me nel corso della mia visita. Non vedo l'ora di tornare per la seconda visita. Questa volta, vengo con altri leader provenienti da tutta la regione perché la Birmania ospita il vertice Asia orientale e il vertice Asean. Non è un compito facile per ospitare vertici di questo tipo, e mi congratulo con il governo e il popolo della Birmania per tutto il loro lavoro e la preparazione per fare questi vertici di un successo. Questi incontri sono un riflesso del progresso del Myanmar negli ultimi anni e un segno del maggiore ruolo che il vostro Paese può giocare nel Sud-Est asiatico. Dopo la mia visita di due anni fa, lo scorso anno ho ricevuto il presidente Thein Sein alla Casa Bianca. La prima visita di un leader del vostro paese negli Stati Uniti in quasi mezzo secolo. A Rangoon, ho avuto l'onore di incontrare Aung San Suu Kyi e altri attivisti coraggiosi che hanno rischiato la loro vita per la democrazia in Birmania. E negli ultimi due anni, i nostri paesi hanno forgiato maggiori legami e scambi commerciali. Il mio impegno è radicato nel messaggio che ho inviato ai governi quando sono diventato primo presidente, se si inizia a prendere le misure dure verso una maggiore apertura e le riforme, gli Stati Uniti porgeranno la mano dell’ amicizia e contribuiranno a tali riforme. Sono sempre stato chiaro su quanto sia difficile questa transizione. Ma come presidente, sono determinato: gli Stati Uniti rimarranno un partner di coloro che cercano una maggiore libertà, prosperità e dignità. Nel mio intervento presso l’ Accademia militare di West Point quest'anno, ho detto che se questi sforzi di riforma saranno un successo, gli Stati Uniti avranno acquisito un nuovo partner. La Birmania è ancora all'inizio di un lungo e difficile cammino di rinnovamento e di riconciliazione. Da un lato, dalla mia ultima visita ci sono stati alcuni progressi, comprese le riforme economiche e ho accolto con favore le iniziative politiche, tra cui l’ulteriore liberazione dei prigionieri politici, un processo di riforma costituzionale, e gli accordi di cessate il fuoco per la fine i numerosi conflitti che hanno afflitto il Paese . D'altra parte, i progressi non sono stati così veloci, come molti avevano sperato, da quando è iniziata la transizione quattro anni fa. In alcune zone si è registrato un rallentamento delle riforme, e anche alcuni passi indietro. Gli ex prigionieri politici continuano ad affrontare restrizioni. I rappresentanti dei media sono stati arrestati, e il giornalista Aung Kyaw Naing è stato tragicamente ed insensatamente assassinato. Continuiamo inoltre ad essere molto preoccupati per la situazione umanitaria nello Sato Rakhine [Arakan] per il trattamento dei Rohingya e di altre comunità musulmane, che continuano a subire discriminazioni e abusi. Uno dei principali messaggi che noi consegneremo in questa visita è che il governo birmano ha la responsabilità di garantire la sicurezza e il benessere di tutte le persone nel paese, e che i diritti umani e delle libertà fondamentali di tutte le persone dovrebbero essere rispettati. Questo è l'unico modo in cui le riforme possono rimanere in pista. Questo è l'unico modo per questo paese di realizzare una maggiore prosperità e di avere il suo giusto posto nella regione e nel mondo. Sarebbe un successo, soprattutto per il popolo del Myanmar, e sarebbe un bene per gli Stati Uniti e il mondo. D: Gli Stati Uniti e le nazioni occidentali hanno riposto grandi speranze su elezioni del prossimo anno. Allo stesso tempo, l'opposizione e le organizzazioni della società civile stanno spingendo per modificare la Costituzione militare prima delle prossime elezioni elezioni. Ritiene che le elezioni del 2015 saranno libere ed eque? In che modo gli Stati Uniti si assicureranno che ci siano veramente elezioni libere ed corrette? Se le elezioni del 2015 rispecchiano l'esperienza delle elezioni del 2010, quali saranno le conseguenze per il rapporto tra gli Stati Uniti e la Birmania? R: A Naypyidaw e Rangoon mi incontrerò con i leader di governo, il Parlamento e la società civile, e le elezioni del prossimo anno saranno l’ obiettivo principale delle mie discussioni. Gli Stati Uniti osservano il processo elettorale molto da vicino. Io non ho intenzione di pregiudicare l'esito di un'elezione che non è ancora avvenuta. Quello che posso dire è che queste elezioni saranno una tappa importante, e il popolo del suo paese e la comunità internazionale, vogliono che siano credibili in modo che da far avanzare la causa delle riforme. Queste elezioni saranno fondamentali per costituire una democrazia rappresentativa che rifletta le aspirazioni di tutto il popolo della Birmania. E, naturalmente, influenzeranno le modalità con cui gli Stati Uniti si impegneranno con paese. Il futuro del vostro Paese deve essere plasmato dalla gente del vostro paese. Noi crediamo che si dovrebbe avere la libertà di scegliere i propri leader. Non spetta agli Stati Uniti o a qualsiasi altra nazione dirvi come decidere il vostro futuro. Ma insieme alla comunità internazionale, gli Stati Uniti stanno facendo la loro parte per contribuire a rendere elezioni del prossimo anno un successo. Stiamo lavorando con i partiti politici, la società civile e il governo della Birmania per sostenere le elezioni perché siano inclusive, trasparenti e credibili. Stiamo fornendo una importante sostegno per aiutare i gruppi della società civile, per coinvolgere ed educare gli elettori, rafforzare la capacità dei partiti politici democratici di rappresentare gli interessi dei cittadini, e di aumentare le capacità legislative del Parlamento. Stiamo incoraggiando il governo birmano a sviluppare un processo di accreditamento trasparente di tutti gli osservatori elettorali, nazionali e internazionali, e sosterremo gli sforzi per gestire le elezioni correttamente, compresi gli osservatori elettorali nazionali. Durante la mia visita, sarà interessante sentire i leader e i cittadini per capire come vedono i preparativi per le prossime elezioni. Sappiamo anche che un'elezione non porterà a termine una transizione democratica, ed è per questo che abbiamo appoggiato anche il processo di riforma costituzionale in corso. Sulla questione della riforma costituzionale, noi crediamo, come abbiamo detto prima, che la riforma costituzionale dovrebbe riflettere la volontà del popolo birmano. Questa dovrebbe consentire elezioni credibili, trasparenti e inclusive, affrontare le questioni inerenti i diritti dei membri delle minoranze etniche e delle relazioni tra il governo nazionale e le regioni a maggioranza etnica, e aumentare il controllo civile sulle forze armate. Perché nonostante le elezioni siano così importanti, da sole non creano una democrazia. Quello che serve sono le istituzioni della democrazia, incluso lo stato di diritto. Questi saranno gli ingredienti indispensabili nel progresso di lungo termine della Birmania. Q: La Birmania ha visto la continuazione dei conflitti etnici, le denunce di diffuse violazioni dei diritti umani, la continuazione degli arresti di un gran numero di leader politici e restrizioni alla libertà di stampa. Molti villaggi sono stati spostati forzatamente negli Stati Shan e Kachin e l'esercito ha continuato i suoi attacchi negli Stati Kachin, Shan e Karen, nonostante i cessate il fuoco negoziati e firmati con le organizzazioni armate etniche. Qual è la sua reazione a questo? Quale sarà il suo messaggio ai leader della Birmania quando li incontrerà questa volta? R: Il mio messaggio sarà che gli Stati Uniti accolgono con favore i progressi compiuti in Birmania verso un cessate il fuoco a livello nazionale e un processo di dialogo politico inclusivo, e siamo incoraggiati dall'impegno del governo e dei gruppi etnici a continuare il lavoro verso una pace duratura. Per avere successo, un cessate il fuoco dovrebbe portare alla riconciliazione nazionale che rafforza il paese e assicura che tutti i gruppi etnici possono partecipare a determinare il proprio destino. Una riconciliazione politica genuina sarebbe un risultato straordinario per tutto il popolo della Birmania, e gli Stati Uniti stanno impegnando tutte le parti per favorire un processo di pace trasparente, inclusivo, e legittimo. Ciò continuerà ad essere un'impresa difficile e complessa. Ci vorrà tempo per costruire la fiducia, dopo tanti anni di conflitto, come pure la buona fede e forza di volontà da tutte le parti coinvolte. Schermaglie e altre violazioni degli accordi di cessate il fuoco mettono a rischio questi importanti tentativi. Come ho già detto, anche se vi sono stati alcuni progressi sul fronte politico ed economico, in altri settori si è registrato un rallentamento e arretramento delle riforme. Oltre alle restrizioni alla libertà di stampa, continuiamo a vedere le violazioni dei diritti umani fondamentali e gli abusi nelle zone etniche del paese, compresi i rapporti su esecuzioni extragiudiziali, stupri e lavoro forzato. Questi tipi di abusi rappresentano la storia dolorosa che così tante persone in Birmania desiderano lasciarsi alle spalle. Il loro desiderio per un futuro diverso è il motivo per cui gli Stati Uniti continuano il loro impegno e il sostegno alle riforme e il motivo per cui noi continueremo a denunciare le violenze. Gli abusi e le violazioni dei diritti umani come queste non hanno assolutamente alcun posto nella nuova Birmania che così tante persone stanno cercando di costruire. Come ho detto, il mio messaggio al governo, sarà che ha la responsabilità di garantire il benessere di tutti gli abitanti del paese, e che i diritti umani e le libertà fondamentali di tutte le persone debbano essere rispettati. Questo è uno dei doveri più elementari di qualsiasi governo. Le vittime meritano giustizia, e gli autori di crimini e degli abusi devono essere chiamati a rispondere in modo credibile e trasparente. Al tempo stesso, ogni persona ha un ruolo da svolgere nel rinnovamento della Birmania. Ad esempio, gran parte delle violenze contro i Rohingya e le altre comunità musulmane nello Stato Rakhine sono commesse da residenti locali, ma il governo ha la responsabilità di lavorare con le persone per migliorare la situazione umanitaria, e per affrontare le problematiche di fondo. Ecco perché, quando ho parlato all'università di Yangon due anni fa, ho parlato direttamente al popolo del paese dell'importanza della tolleranza e della dignità che tutti noi condividiamo come esseri umani. Tutti noi nella nostra vita dobbiamo essere vigili contro preconcetti e pregiudizi. La Birmania, come tutte le nazioni, sarà più forte e avrà maggior successo se si avvarrà della forza di tutto il suo popolo. La sua notevole diversità deve essere vista come un punto di forza, non una minaccia. D: Venerdì, si incontrerà Daw Aung San Suu Kyi. Dal suo punto di vista, che ruolo avrà lei per il futuro della Birmania? R: Ho avuto l'onore di essere il primo presidente ad accogliere Daw Aung San Suu Kyi alla Casa Bianca diversi anni fa. Come ho detto prima, lei è un'icona della democrazia che ha ispirato persone di tutto il mondo, me compreso, attraverso il suo esempio e i suoi scritti. Ho sempre ammirato il suo coraggio, la dignità e l'impegno per il suo paese. Mi ha molto commosso l'opportunità di incontrarmi con lei due anni fa nella sua casa, dove è riuscita a superare tanti anni così difficili. Non vedo l'ora di incontrarla di nuovo mentre sono in Birmania. Ci consultiamo con lei su una serie di questioni riguardanti la transizione e il futuro della Birmania, e continueremo a farlo. In questa visita, Sono particolarmente interessato ad ascoltare le sue riflessioni sul processo di riforma costituzionale, sulle elezioni del prossimo anno e su come la comunità internazionale, compresi gli Stati Uniti, potranno contribuire a garantire che il voto sia inclusivo, trasparente e credibile. E 'stata una voce straordinaria per la giustizia e la libertà, e mi aspetto che lei continuerà a svolgere un ruolo chiave nel suo paese per molti anni a venire. D: Cosa si aspetta per la Birmania tra 10 anni? Che ruolo vede per la Birmania nella regione Asia-Pacifico? R: Non molto tempo fa, pochi avrebbero immaginato il progresso e le riforme che stiamo vedendo oggi in Birmania. Se il processo di riforma continuerà e ci saranno passi significativi nella riconciliazione nazionale, tra una decina d'anni i 50 milioni di cittadini birmani potrebbero vedere una nazione più democratica e più prospera. C'è ancora molta strada da fare, e non vi è alcuna garanzia di successo. Ma l'obiettivo del nostro impegno è quello di incoraggiarli, sostenere, e aiutarli a sviluppare le riforme in modo che il popolo birmano realizzi il futuro che merita, e così la Birmania assumerà il suo giusto ruolo come leader in un Sud-Est asiatico stabile, prospero e avanzato. E 'la nostra speranza, una speranza che è il fondamento della politica degli Stati Uniti, che la Birmania sviluppi istituzioni democratiche, responsabili e sensibili, in modo che tutto il popolo possa plasmare il futuro del proprio paese. Vogliamo vedere una Birmania, dove non ci sono più prigionieri politici, dove i partiti politici possono operare liberamente e competere in elezioni regolari, e dove i giornalisti possono trovare la verità, liberi dalla paura e dalle persecuzioni. Vogliamo essere un partner per lo sviluppo e il progresso economico che permette ai genitori di fornire ai loro figli e offre maggiori opportunità per i giovani, come quelli che ci vediamo con a Yangon. Anzi, sono sicuro che se la riforma va avanti, le opportunità per una maggiore degli Stati Uniti. gli investimenti, il commercio e people-to-people scambi potrà solo crescere. Vogliamo vedere anche una Birmania che svolge un ruolo costruttivo attivo nell’Asean e nella più ampia comunità dell’Asia-Pacifico, contribuendo alla sicurezza e alla prosperità regionale, e i benefici del suo impegno con il mondo attraverso il commercio, gli investimenti e lo scambio di nuovo idee. Siamo molto consapevoli delle enormi sfide che ci attendono. Ma ci siamo impegnati ad aiutare il popolo birmano lungo il difficile percorso di transizione da sei decenni di regime autoritario ad una democrazia e un'economia in crescita che faccia uscire le persone dalla povertà. Il suo futuro è importante per me personalmente e per il mio paese. Vogliamo abbia successo. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/obama_intervistato_da_the_irrawaddy/news?lang=it Fri, 14 Nov 2014 17:41:26 GMT cab6d3c7acd74e46b9f8ade9e8687098 Il partito di governo USDP a favore del cambiamento di un controverso articolo della costituzione birmania Decisione che pone le basi per la modifica della parte più controversa della costituzione 2014-11-14T18:45:16.9030000+01:00 Il partito di governo appoggia l'emendamento all'articolo più controverso della costituzione. Secondo il Comitato per l'emendamento della Costituzione, l'USDP, partito di governo, appoggia le modifiche alla Sezione 436 della costituzione, l’articolo chiave che controlla I cambiamenti di altre clausole e un rapporto in tal senso verrà presentato al Parlamento. Il membro del comitato Tin Maung Oo, che è anche presidente della commissione per la revisione del sistema elettorale, ha rivelato ciò a fronte delle domande dei giornalisti che chiedevano se il partito di governo sostiene il cambiamento di questo articolo. “Questa volta il nostro partito (USDP) deve adattarsi ai tempi e alle circostanze” ha dichiarato. “non è complicato emendare la costituzione, pertanto abbiamo fatto una proposta al parlamento. Ogni paese cambia la propria carta. Succede negli USA ed in Canada. La gente ritiene che sia difficile emendare una costituzione, no non lo è. Il nostro partito ha presentato una proposta di emendamento. “Ogni parlamento presente nella comunità internazionale scrive la propria costituzione nel modo con cui lo facciamo noi. Senza alcun controllo si penderebbe la sovranità. Una sezione come la 436 ha il controllo sul cambiamento dell’intera costituzione. Dopo che avremo emendato tale sezione, dovremo prendere in considerazione le percentuali. Allora emergerà la soluzione adatta. Ogni legge dovrebbe avere una clausola che la controlli.” E a continuato affermando che il rapporto è stato terminato e sarà presentato al parlamento dopo le feste di Thadingyut, quando riprenderà la sessione parlamentare. Il 19 febbraio Aye Mauk, presidente del Comitato per gli emendamenti alla costituzione aveva dichiarato ai giornalisti che la sezione 436 deve essere emendate. Lo speaker del parlamento Thura Shwe Mann l’11 agosto scorso aveva dichiarato in una conferenza stampa che la campagna di petizioni per il cambiamento della Sezione 436 avrebbe potuto avere un certo impatto sul Comitato per l’emendamento della Costituzione. La Sezione 436 (a) prevede se necessario, l’emendamento delle norme della Sezione da 1 a 48 nel capitolo I , delle sezioni da 49 a 56 nel capitolo II e di alter sezioni della costituzione con l’approvazione di più del 75% dei rappresentanti del parlamento, e successivamente si dovrebbe ricorrere ad un referendum nazionale che prevede una maggioranza della metà di coloro che sono eleggibili al voto. La sezione 436 (b) prevede anche che le norme diverse da quelle menzionate nella sotto sezione (a) possano essere emendate con il solo voto di più del 75% del parlamento. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_partito_di_governo_usdp_appoggia_il_cambiamento_della_sezione_436_della_costituzione_birmania/news?lang=it Fri, 14 Nov 2014 17:45:16 GMT 55f2cdb579ca4c88bc4e260541d0c457 Il Parlamento boccia la richiesta di emendamento della legge sui sergreti nazionali La legge coloniale, usata a luglio per condannare a 10 anni di carcere duro 5 giornalisti, dopo la pubblicazione di un rapporto sulla fabbricazione di armi chimiche 2014-10-01T09:12:21.7370000+02:00 Il Parlamento boccia la richiesta di emendamento la legge sui segreti ufficiali Una mozione per emendare la legge sui Segreti ufficiali della Birmania non è riuscita ad ottenere il sostegno per la sua approvazione in Parlamento il 25 settembre, ma il portavoce della Camera Thura Mann Shwe ha dichiarato che vi potrebbe essere un altro modo per modificare la legge dell’era coloniale che fu scritta in inglese. Potrebbe essere possibile emendare, rivedere o emendare la legge una volta che verrà ufficialemnte tradotta in lingua birmana, ha dichiarato aggiungendo che richiederà che ciò venga fatto rapidamente. I parlamentari potranno valutare la traduzione e il comitato affari legali e giudiziari potrà rivederla e sottoporrla al parlamento per la sua approvazione. Ha sottolineato Thura Mann Shwe. “dobbiamo anche considerare se dovremo o meno approvare delle leggi suppletive o delle dichiarazioni per rendere la legge più puntuale” ha aggiunto. La legge è stata utilizzata per condannare il 10 luglio quattro giornalisti, tutti ventenni, e il direttore del Unity Journal a 10 anni di carcere con l’aggiunta del lavoro forzato. Ciò a seguito di una denuncia presentata dall’Ufficio del Presidente in relazione ad un rapporto del giornale che ora è stato chiuso. Il rapporto denuncciava la produzione di armi chimiche in una fabbrica militare nella Township di Pauk nella regione di Magway. Alla fine del mese scorso I legali dei cinque condannati hanno presentato un appello alla sentenza presso la corte di Magwe, e hanno dichiarato che “I dittatori pensano che I giornalisti dovrebbero scrivere tutto quello che vuole il governo. Questa posizione non ha alcun spazion in una società progressista.” La richiesta di emendare la legge è stata presentata Thein Nyunt, parlamentare della Lega della Democrazia che rappresenta l’area della Township di Thingangyun a Yangon. Il suo emendamento che punta a evitare che il governo arresti I giornalisti a fronte di rapport che criticano I funzionari, ha dichiarato al giornale Eleven lo scorso anno. Il parlamentare ha sottolineato che la legge del 1923 non risponde alla situazione politica e sociale e neanche alla Costituzione del 2008, che prevede che la lingua ufficiale sia il birmano e garantisce ai cittadini birmani che gli inglesi non prevedevano. La legge viola anche la legge sui media. Il vice ministro degli interni Brigadiere Generale Kyaw Kyaw Tun ha dichiarato che la legge non dovrebbe essere modificata perchè deve proteggere la sicurezza dello stato soprattutto in questo momento, un punto di vista condiviso dalla maggiorparte dei parlamentare dell’ Union Solidarity and Development Party. Thein Nyunt ha aggiuònto che I cittadini hanno diritto a raccogliere le diverse informazioni. “quando ho letto la legge ho visto che vi sono alcune sezioni che devono essere emendate. La prima cosa è che questa è scritta in inglese e la gente commune non la può capire. Quando I giudici emettono una sentenza devono far riferimento alla legge nella sua versione in birmano” e le differenze tra le due versioni sono particolarmente problematiche in particolare sul punto che riguarda il diritto di riferire e raccogliere le notizie. Thein Nyunt ha fatto riferimento alle sezioni della costituzione e alla legge sui media nella sua richiesta di modifica, in modo che nessuna di queste venga violata. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=55f2cdb579ca4c88bc4e260541d0c457 Wed, 01 Oct 2014 07:12:21 GMT 69eab37a965040bb8b814b02b1e2ab33 Costituzione di un sistema federale e modifica della costituzione sono obiettivi chiave afferma l’NLD l'NLD rischia di trovarsi in un vicolo cieco per l'indisponibilità di esercito e maggioranza a modificare la costituzione per renderla democratica. 2014-10-01T08:34:43.2300000+02:00 ElevenMyanmar La Lega Nazionale per la Democrazia ha dichiarato che oggi vi sono due compiti per aiutare la costruzione di una unione federale insieme ai gruppi etnici e l’emendamento della costituzione del 2008 Un comunicato pubblicato nel corso della cerimonia per ricordare il 26° anniversario della fondazione dell’NLD, tenutasi nella sede del partito nella Township di Bahan. Poichè la Presidente Aung San Suu Kyi e alcuni rappresentanti hanno dovuto partecipare alla 11° sessione del Parlamento a Nay Pyi Taw, l’evento è stato presieduto da Tin Oo.alla cerimonia l’NLD ha dichiarato che vi sono due impegni da raggiungere. Il primo è quello di introdurre un sistema federale insieme ai gruppi etnici e il secondo è quello di emendare la costituzine del 2008. C’è un legame concreto tra le questioni delle nazionalità etniche e la democrazia e il legame dovrebbe essere la base del contesto per il raggiungimento del cessate il fuoco nazionale, sottolinea la dichiarazione. La riforma del sistema elettorale è stata uno sforzo inappropriato da parte di alcuni partiti preoccupati dael sostegno futuro da parte dei cittadini mentre l’emendamento della costituzioneè ciò che tutti i cittadini ragionevoli si aspettano e desiderano, afferma il comunicato. Tin Oo, il promotore del partito, ha dichiarato che anche se la Presidente dell’NLD, Daw Aung San Suu Kyi ha chiesto un incontro delle parti per discutere gli emendamenti alla Costituzione del 2008 i soggettiinteressati nessun soggetto interpellato ha preso in considerazione questo invito. Per questo è stata effettuata una forte azione per illustrare la volontà del popolo e circa 5 milioni di persone hanno firmato una petizione per chiedere di emendare la costituzione sulla base delle richieste popolari. Questo è considerato un atto rilevante e rispettoso e se le autorità non prendono in seria considerazione queste richieste la leadership del partito dovrà assumenre gradualmente le misure più efficaci per ottenere il cambiamento costituzionale, in accordo con le regole democratiche.” “Inoltre bisognerebbe rispondere con grande attenzione nel caso in cui le autorità sostituissero gli emendamenti costituzionali con un nuovo sistema elettorale e pensassero che la rappresentanza proporzionale sia il modo per scegliere nelle elezioni democratiche, i capi del partito e altri partiti politici etnici si oppongono a questo sistema di public relations” ha dichiarato. “Secondo la Costituzione del 2008, il 25% dei parlamentari deve essere nominato dai militari e fino a quando la Carta, che produce un parlamento influenzato dai militari, non verrà emendata in modo democratico, sarebbe messa in dubbio la correttezza e la pulizia delle prossime elezioni” ha continuato Tin Oo. Allo stesso modo compiti come l’effettuazione di incontri di tutte le quattro parti, la richiesta di un cessate il fuoco, la attuazione della pace a livello nazionale, la formazione di un vero sistema federale e la definizione di una costituzione democratica potrebbero essere attuate solo quando i leader dei partiti rispetteranno il volere della gente. Alla cerimonia per la celebrazione della fondazione dell’NLD hanno partecipato rappresentanti dei partiti politici, ambasciatori e membri del partito provenienti da varie townships. Il gruppo Panyelann (sentiero dei fiori) si è esibito nel corso della cerimonia. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/costituzione_di_un_sistema_federale_e_modifica_della_costituzione_sono_obiettivi_chiave_afferma_l_nld/news?lang=it Wed, 01 Oct 2014 06:34:43 GMT 9d2c0ebaafbd4eedbe75af6928d76176 I criteri sessisti della scuola birmana penalizzano le donne 2014-09-08T09:11:40.8300000+02:00 I criteri sessisti della scuola birmana penalizzano le donne All’esame di immatricolazione di quest’anno i migliori 22 studenti sono state ragazze. Un dato significativo ,visto che il tasso medio di superamento degli esami è molto basso. Con questi risultati si potrebbe pensare che le studentesse in Birmania siano più intelligenti dei maschi, o che più semplicemente eccellono negli esami. In un paese in cui i punteggi dei test si basano su quanto su quanto si sia in grado di imparare a memoria le informazioni, entrambi i fattori potrebbero essere validi. Ma la questione più importante è cosa queste studentesse saranno in grado di raggiungere nei prossimi 20 anni. Assumeranno dei ruoli chiave in vari settori? La Birmania è l’unico paese che conosco dove le università hanno procedure d’iscrizione diverse a seconda del sesso di coloro che ne fanno domanda. Qui le donne devono ottenere punteggi di ammissioni più alti in molte delle istituzioni impegnate a formare studenti per alcune delle professioni più richieste del paese. Questo vale per esempio per le facoltà mediche, di ingegneria e di tecnologia. E qual è è la motivazione? Forse impedire alle donne di conquistare posizioni di potere? Viviamo in una società dominata dagli uomini. La maggioranza delle responsabilità di governo è nelle mani di uomini e su 659 seggi in parlamento solo 20 sono occupati da donne. Nel settore dell’istruzione la maggioranza degli insegnanti sono donne ma molte poce donne sono rettori. La recente nomina di un ministro per l’istruzione donna sta dando una speranza che le cose possano cambiare, ma lentamente. Ironicamente anche se le facoltà mediche chiedono alle ragazze un punteggio più alto dei loro compagni maschi, sono molte più le ragazze a entrare nella facoltà. Questa sembra però un’eccezione molto interessante al divario di genere, ma la spiegazione si basa molto sugli stereotipi di genere e sulle aspettative connesse a cosa le ragazze dovrebbero aspirare per il loro futuro. Quando stavo crescendo i miei amici volevano fare i medici. Anche all’et di 10 o 11 anni e senza conoscere realmente i doveri dei medici, lo dichiaravamo a tutti coloro che ci volevano stare a sentire. Credo che fossimo influenzati da una forte pressione e dai nostri genitori e parenti che spesso ci dicevano che entrare nella facoltà di medicina avrebbe garantito una vita di successo soprattutto per le ragazze. Non siamo riusciti a capire allora che la società ci stava incoraggiando a puntare a ruoli che non avremmo ritenuto interessanti. Non avevamo la possibilità di considerare altre professioni meno comuni perché tutti ci spingevano ad essere figlie obbedienti e a non deviare mai da quanto sarebbe stato il percorso “migliore”. Forse questa è una delle ragioni per la quale le ragazze in Birmania si iscrivono a medicina ma non diventano medici. Un altro esempio delle tendenze della società che costruisce ruoli stereotipati si verifica nel settore educativo. Le ragazze sono percepite come coloro che hanno un istinto materno e questo ha portato la società a ritenere che noi siamo tagliate per fare le insegnanti. Molti genitori ritengono anche che l’insegnamento è una professione rispettabile per le loro figlie, ma di nuovo il risultato è che finiamo con l’avere insegnanti che non hanno veramente la passione dell’insegnamento, visto che sono state spinte ad insegnare da altri. Spero che sempre più donne in Birmania impareranno a identificare e a realizzare i loro interessi nella vita. In altri paesi, le donne sono incoraggiate a frequentare corsi di scienza e tecnologia, ma qui è stato inserito l’ostacolo del punteggio più alto per entrare in quelle facoltà. Credo che sia una discriminazione verso il basso. E temo per il futuro dello sviluppo tecnologico della Birmania perché non garantiamo il contributo di molte donne che potrebbero invece diventare grandi ingegneri. Chie Ikeya, un assistente di studi del Sud est asiatico presso la National University di Singapore, ha raccontato la storia delle donne birmane ne suo libro “ “Reconfiguring Women, Colonialism and Modernity in Burma.” Chie Ikeya ha spiegato che le donne birmane un tempo erano considerate indipendenti ed uguali agli uomini e che questo valeva solo per i funzionari dei servizi pubblici dell’era coloniale britannica, ma anche per gli scrittori occidentali. Se le donne usufruivano di tali diritti durante i tempi andati, non è una vergogna che ora non sia più così? Come paese significa che non abbiamo fatto progressi in termini di inclusività di tutti i cittadini? Secondo il recente censimento, le donne sono in numero maggiore degli uomini. Per cui è ora che la gente in Birmania, specialmente i funzionari di governo, comincino a offrire nuove opportunità alle donne perché assumano ruoli più significativi, invece che confinarci in ruoli che sono percepiti tradizionalmente più congeniali a noi. La nostra società deve solo dare alle donne delle possibilità e sono fiduciosa che potremmo sorprendere gli scettici. Le donne, come parte prevalente della società potrebbero diventare una forza motrice del cambiamento del paese. Khin Hnin Soe è il rettore del Myanmar Metropolitan College di Rangoon. La sua mail è khsoesoe@gmail.com. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/i_criteri_sessisti_della_scuola_birmana_penalizzano_le_donne/news?lang=it Mon, 08 Sep 2014 07:11:40 GMT 49e99cefb39e4dd08f63e6795b4d3cf5 Che la sfida cominci la telefonia mobile ad una svolta in Birmania. 2014-09-08T09:12:10.2370000+02:00 Che il gioco cominci Per la prima volta nella storia della Birmania, la concorrenza per la conquista di decine di milioni di consumatori in un mercato della telefonia mobile ancora tutto da conquistare, sta crescendo. Questa settimana, dopo che lo scoro mese, l’Ooredoo, prima azienda di telecomunicazioni straniera a lanciare la rete telefonica mobile nel paese, l’operatore di telefonia sostenuto dal governo che ha monopolizzato il settore delle telecomunicazioni nei lunghi anni di dittatura militare, ha messo in vendita le carte SIM a basso costo. lunghe file di persone si sono formate fuori dai negozi autorizzati di Rangoon dopo che questi hanno messo in vendita le SIM card 3G per sole 1.500 kyats (circa 1,5 Euro). “Ho atteso in fila per due giorni ma ora i negozi hanno esaurito le scorte” ha dichiarato Mying Win di 41 anni della Township di North Okkalapa, aggiungendo che tenterà di nuovo più avanti e che finalmente non dovrà attendere di vincere la lotteria che fino a poco fa l’MPT organizzava per distribuire un numero limitato di SIM a poco prezzo. Durante il monopolio dell’MPT nel corso della dittatura militare, sono state vendute carte SIM a 5 milioni di Kyats ($5,000). E dopo l’inizio del governo semi-civile nel 2011, quando l’MPT ha lanciato le lotterie mensili i prezzi sono crollati scendendo a 1.500 Kyats. “Da questo mese non ci saranno più lotterie pubbliche” ha dichiarato Kyaw Soe che dirige il centro di formazione dell’MPT. La vendita di SIM a basso costo si è resa possibile dopo che le imprese di telecomunicazioni birmane si sono alleate con due imprese giapponesi la KDDI e la Sumitomo, che investiranno 2 miliardi di $ nei prossimi 10 anni per ampliare i servizi dell’MPT che sta programmando di vendere questo mese oltre 700.000 SIM e 5 milioni entro la fine dell’anno. L’enorme domanda di SIM avviene in una fase in cui molti a Rangoon sono scontenti dei costi relativamente alti e della scarsa copertura della rete di internet dell’Oredoo. L’Oredoo è una delle due aziende di telefonia straniera che ha una licenza di fornitura dei servizi mobili in Birmania e che ha lanciato a metà agosto la sua carta SIM a 1.500 kyats, vendendone già ora 1 milione. Ma la gente è stupita dei costi di utilizzo delle SIM di Oredoo visto che i costi operativi sono estremamente alti anche per l’accsso ad internet. Pyi Soe Htun, direttore del negozio di telefonia mobile Lu Gyi Min di Rangoon, ha affermato che subito dopo il lancio, la domanda estremamente alta di SIM Oredoo,, deriva dal fatto che le aspettative della gente erano molto elevate. Tutti si sono affrettati a comprarle, ma dopo aver verificato il basso livello di copertura e a seguito dell’iniziativa di MPT, hanno perso il loro interesse. Il suo negozio ha ricevuto dall’MPT 6.500 SIM che ha venduto in tutte le sue 25 filiali, in un giorno solo. “I consumatori birmani valutano innanzi tutto il prezzo, visto che hanno familiarità con le carte a tempo per Internet e non amano pagare in base al volume dei dati che usano, nonostante che entrambi i sistemi abbiano pregi e difetti”. I consumatori vogliono comunicare ovunque. Questa è la loro priorità e l’MPT offre servizi accettabili visto che la sua rete copre la maggior parte del paese". Phyu Thae Mon, che lavora a Madaya presso la Mobile Corner Phone Sale Center nella divisione di Mandalay, ha dichiarato che la domanda di SIM Ooredoo è crollata perché non permette di telefonare da li. “Visto che la rete mobile di Ooredoo non è funziona così come la gente si sarebbe aspettata, la maggior parte è ritornata a comprare MPT che ha già una rete” ha aggiunto il direttore della filiale di Lu Gyi Min Mobile Phone della divisione di Magway. L’Ooredoo ha dichiarato che la sua rete 3G, al momento del lancio, copriva 7.8 milioni di potenziali consumatori, mentre ora ne copre più di 9 milioni. L’azienda ha 20 torri a Rangoon e afferma di coprire anche Thayet nelle Divisioni di Magwe, Thayarwady e Taungoo, Pegu, e Pyin Oo Lwin nella divisione di Mandalay. “Quando abbiamo dovuto far fronte alla forte crescita della domanda e ad alcune sfide della rete, al centro di Rangoon, abbiamo utilizzato la tecnologia giusta e la gente giusta vincendo le sfide. Siamo fiduciosi che continueremo a fornire miglioramenti significativi sia per quanto riguarda la copertura di rete che la potenza del segnale”. Ha dichiarato Ross Cormack, capo della Ooredoo Birmania in una conferenza stampa tenutasi a Rangoon sabato scorso. La azienda del Qatar ha ridotto i costi internet da 25 a 10 kyats per megabyte. Martedì scorso l’MPT ha lanciato una promozione valida fino al 12 settembre e ha offerto un sconto del 20% su lcredito per i clienti che comprano una carta ricaricabile da 5.000 kyats e un 30% di sconto per coloro che comprano una carta per 10.000 kyats. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/che_la_sfida_cominci/news?lang=it Mon, 08 Sep 2014 07:12:10 GMT 90a194d1a56a4dac96288adc20f5f62e Oltre tre milioni di firme a sostegno della petizione per il cambiamento della costituzione birmana continua la campagna di Aung San Suu Kyi contro il potere di veto dei militari in parlamento 2014-07-01T10:33:24.4000000+02:00 Con l’avvicinarsi delle elezioni politiche, che si dovrebbero tenere a novembre 2015, la leader dell’opposizione birmana Aung San Suu Kyi sta rafforzando la sua campagna politica per ottenere il cambiamento della costituzione che le impedisce la presidenza del paese e che assicura in parlamento il potere principale ai militari. Come è noto la costituzione, stilata dalla vecchia giunta militre garantisce ai militari il 25% dei seggi in Parlamento, prevede il loro potere di veto sulle riforme costituzionali, vieta la possibilità di mettere sotto accusa i militari responsabili di violazione dei diritti umani, mentre la maggioranza dei restanti seggi è saldamente in mano agli alleati dei militari: l’USDP, composto prevalentemente da ex militari. “Se non cambieremo l’articolo 436 significherà che i militari manterranno il potere di veto su tutto ciò che si vuole o non vuole cambiare nella costituzione” ha sottolineato Aung San Suu Kyi alla Reuters. La leader birmana ha ottenuto un inaspettato sostegno dal Comitato parlamentare che sta esaminando gli emendamenti alla costituzione. Il Panel ha votato a favore del cambiamento della maggioranza del 75% necessaria per una maggioranza dei due terzi, ha dichiarato un rappresentante del comitato, che ha chiesto di mantenere l’anonimato, visto che i lavoro del comitato sono segreti. Questa modifica faciliterebbe la introduzione di altri emendamenti da parte dell’NLD, compresa la clausola che impedisce alle persone sposate o con figli con cittadinanza straniera di essere eletti alla Presidenza. La maggior parte degli analisti ritengono che questa clausola, la 59(f) sia stata scritta dai militari specificatamente per evitare l’elezione di Aung San Suu Kyi. Un’ampia coalizione Secondo Andrew McLeod, che guida il programma sulla Birmania della Facoltà di legge dell’Università di Oxford, Puntando sulla modifica della maggioranza necessaria per la introduzione di cambiamenti costituzionali, Suu Kyi è riuscita a coagulare a suo favore un ampio fronte. “ Molti dei problemi costituzionali riguardano il controllo civile sui militari” ha dichiarato Tom Malinowsky, Vice Segretario di Stato USA per la democrazia, i diritti umani e il lavoro, che ha incontrato la scorsa settimana i rappresentanti dei militari. Gli alleati di Suu Kyi per i cambiamenti costituzionali includono i membri della ‘88 Generation, una associazione di veterani delle proteste studentesche del 1988 contro il regime militare, che stanno lavorando insieme alla leader e alla Lega nazionale per la Democrazia per promuovere una petizione che chiede il cambiamento della costituzione. Il comitato parlamentare dovrà presentare le sue proposte a febbraio 2015 e anche se raccomandasse la modifica dell’articolo 436, questa dovrebbe essere approvata dal 75% del parlamento, sottoposta a referendum nazionale ed ottenere il 50% dei voti. Ad oggi la petizione presentatala Aung San Suu Kyi ed i suoi alleati ha ottenuto oltre 3.3 milioni di firme. La campagna è stata lanciata un mese fa e terminerà il 19 luglio. Le firme saranno presentate al parlamento. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/oltre_tre_milioni_di_firme_a_sostegno_del_cambiamento_della_costituzione_birmana/news?lang=it Tue, 01 Jul 2014 08:33:24 GMT 904e27553da1449cba7715f6f1610b5f Gli USA continuano l'impegno per il cambiamento e a sostegno dei rapporti commerciali permangono però le preoccupazioni per le tensioni etniche religiose in vista delle elezioni 2014-06-30T17:12:32.4830000+02:00 Gli Stati Uniti continuano l’impegno politico e commerciale in Birmania a sostegno del cambiamento democratico 1) Malinowski, vice segretario di stato USA responsabile per la democrazia, i diritti umani e il lavoro, in un briefing tenutosi presso l’ambasciata USA di Yangon ha affermato che nonostante i progressi sulle riforme democratiche alcuni elementi della società birmana usano le questioni razziali e religiose per fagocitare le divisioni. “una questione che ci sta molto a cuore è se una dei maggiori punti di forza birmani ovvero le diversità etniche e religiose rimarranno anche nei prossimi anni dei punti di forza.” Ha dichiarato Malinowski. “Siamo preoccupati dalle manipolazioni che abbiamo visto sulle differenze razziali e religiose e pensiamo che questo sia un rischio in vista delle elezioni del 2015 e del processo di riforma stesso.” Malinowski ha dichiarato che guardando alle elezioni, c’è il problema connesso alla presenza di un clima che garantisca elezioni libere ed eque e per questo sarà necessario assicurare la libertà di espressione e di stampa. Malikowski ha parlato della sua visita in Birmania che ha incluso una visita allo Stato Rakhine dove ha potuto incontrare i leader chiave, i funzionari e i membri delle comunità buddhiste e mussulmane Rakhine. Malinowski ha anche affrontato il tema della recente nomina del General Maggiore Maung Maung Ohn a Primo Ministro dello Stato Rakhine State. “speriamo che la nuova leadership dello Stato possa portare a soluzione nei prossimi giorni alcuni dei problemi che stanno impedendo ad organizzazioni come Medici Senza Frontiere e ad altre di fornire assistenza alle gente per garantire loro la sopravvivenza. Nel lungo periodo speriamo che si possa avviare un processo di dialogo tra le due comunità ed il governo perché non vi è altra soluzione che quella di trovare un modo per convivere” 2) L’addetto commerciale USA, secondo una dichiarazione dell’Ambasciata Usa in Birmania, sta valutando se concedere alla Birmania i privilegi commerciali previsti dal sistema di preferenze generalizzate. “In passato il paese fruiva delle preferenze generalizzate, ma successivamente tali vantaggi sono stati revocati. E’ un fatto positivo che gli USA stiano valutando di reintrodurlo, tanto più che il commercio tra USA e Birmania aumenta di anno in anno e questo è un bene per il paese”. Ha dichiarato l’economista U Myint. Secondo il Dipartimento del commercio USA, le esportazioni verso la Birmania sono passate dagli 8 milioni di $ nel 2010 ai 48.9milioni nel 2011, ai 65,8 nel 2012 e ai 145.7 milioni nel 2013. Da quando nel 2012 si sono allentate le sanzioni sulle importazioni dalla Birmania, si è arrivati a importazioni paria 30.1milioni di $ nel 2013. Lo scorso giugno, il dipartimento per il commercio ha aperto per la prima volta un ufficio commerciale a Rangoon per sostenere le imprese americane nel fare affari in Birmania. Dal 2012 gli USA hanno ridotto ma maggior parte delle sanzioni economiche ad eccezione delle restrizioni sugli affari con soggetti iscritti in una speciale lista per la importazione di giada e rubini e dei limiti negli affari con il Ministero della difesa e gruppi armati statali e non. Le aperture hanno dato il via agli investimenti e al commercio. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/gli_usa_continuano_l_impegno_per_il_cambiamento_e_a_sostegno_dei_rapporti_commerciali/news?lang=it Mon, 30 Jun 2014 15:12:32 GMT 33b5a65a59df4152ada2636f7444b117 il Presidente Thein Sein in visita in Cina. Rafforzamento de legami con questo paese La Cina vuole utilizzare la Birmania come cuscinetto per i raporti con l'India 2014-06-26T14:41:11.4030000+02:00 Lo scorso mese gli USA hanno prorogato le sanzioni parziali nei confronti della Birmania, nonostante alcuni progressi sulle riforme. “Le aperture politiche rimangono iniziali e sono ancora forti le preoccupazioni sui conflitti in atto e sugli abusi dei diritti umani nelle aree etniche, in particolare nello stato Rakhine e sul persistente ruolo dell’esercito nelle attività politiche ed economiche del paese” ha dichiarato il Presidente Obama in una lettera ai leader del Congresso. Zhu Lvmin, un accademico cinese che si occupa di Cina e Sudest asiatico, ritiene che la Birmania debba catturare l’attenzione degli USA e, in una strategia di equilibrio di poteri, dovrebbe esplorare nuovi possibili maggiori legami militari e politici con la Cina. “Thein Sein potrebbe testare gli USA per verificare come vanno i rapporti tra Stati Uniti e Birmania usando il suo avvicinamento alla Cina, come avvertimento”. Ha detto Zhu, “il governo vuole anche cercare il sostegno da parte cinese visto che le elezioni nazionali, programmate per il 2015 sono dietro l’angolo.” Anche se la precedente giunta birmana ha beneficiato del sostegno militare e politico dalla Cina, Wong ritiene che la Birmania abbia ottenuto poco dalle relazioni economiche bilaterali. E’ ragionevole pertanto che Thein Sein vada in Cina per garantirsi i legami politici e militari con questo paese, costruendo contemporaneamente rapporti commerciali ed economici con l’occidente e con altri paesi grandi investitori, compreso il Giappone e l’India. Lo scorso mese gli USA hanno prorogato le sanzioni parziali nei confronti della Birmania, nonostante alcuni progressi sulle riforme. “Le aperture politiche rimangono iniziali e persisto non le preoccupazioni sui conflitti in atto e sugli abusi dei diritti umani nelle aree etniche, in particolare nello stato Rakhine e il persistente ruolo dell’esercito nelle attività politiche ed economiche del paese” ha dichiarato il Presidente Obama in una lettera ai leader del Congresso. Zhu Lumin, un accademico cinese che si occupa di Cina e del Sudest asiatico, ritiene che la Birmania deve catturare l’attenzione degli USA e , in una strategia di equilibrio di poteri, dovrebbe esplorare nuovi possibili maggiori legami militari e politici con la Cina. “Thein Sein potrebbe testare gli USA per verificare come vanno i rapporti tra Stati Uniti e Birmania e mandare un avvertimento attraverso un suo avvicinamento alla Cina”. Ha detto Zhu, “il governo vuole anche cercare il sostegno da parte cinese visto che le elezioni nazionali, programmate per il 2015 sono dietro l’angolo.” Anche se la precedente giunta birmana ha beneficiato del sostegno militare e politico dalla Cina, Wong ritiene che la Birmania abbia ottenuto poco dalle relazioni economiche bilaterali. E’ ragionevole pertanto che Thein Sein vada in Cina per garantirsi i legami politici e militari con questo paese, costruendo contemporaneamente rapporti commerciali ed economici con l’occidente e con altri paesi grandi investitori, compreso il Giappone e l’India. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_presidente_thein_sein_in_visita_in_cina_rafforzamento_de_legami_con_questo_paese/news?lang=it Thu, 26 Jun 2014 12:41:11 GMT aa5085b070b540e792f665554b54a038 69° Compleanno della Leader birmana Aung San Suu Kyi 15 organizzazioni di donne si sono coalizzazzatea sostegno della campagna di Aung San Suu Kyi in vista delle elezioni del 2015 2014-06-25T16:28:52.9770000+02:00 Aung San Suu Kyi ha celebrato il suo compleanno con 140 colleghi nel compound del Parlamento a Nay yi Taw. In un comunicato pubblicato il 19 giugno, l’organizzazione, ‘Women’s Political Action 2015’, nata per dare voce alle donne in vista delle prossime elezioni, che si terranno alla fine del 2015, ha dichiarato che le iscritte alle 15 organizzazioni aderenti lavoreranno a sostegno della campagna di Aung San Suu Kyi.” Abbiamo fiducia nella nostra leader del popolo, se diventerà presidente le organizzazioni delle minoranze etniche si uniranno” ha dichiarato Ma Pyoe Lett Han, quale componente della rete. “Lei ha fatto enormi sacrifici e tutto il possibile per il bene dell’economia del paese e del welfare del popolo birmano. Per questo la sosteniamo.” Daw Aung San Suu Kyi, che ha celebrato il suo compleanno insieme a 140 colleghi, nel compound del Parlamento a Nay Pyi Taw, ha inviato una dichiarazione formale alla celebrazione in suo onore organizzata per questa occasione nella Sede principale dell’NLD a Yangon. “I compleanni rappresentano momenti in cui riflettere sulle azioni dell’anno passato. Come politica, preferisco guardare a quanto è stato ottenuto nell’interesse del mio paese, più di quanto è ottenuto sul piano personale “ ha dichiarato la Presidente dell’NLD. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/69_compleanno_della_leader_birmana_aung_san_suu_kyi/news?lang=it Wed, 25 Jun 2014 14:28:52 GMT c4d3745763df4a7aab53d2889f28751c DIALOGHI SULLE MINORANZE. di Fabrizio Noli con Federico De Renzi Lunedì 23 ore 18 Libreria Claudiana Roma. Piazza Cavour 32 Viaggio attraverso le minoranze nel mondo, a partire dalle minoranze birmane 2014-06-18T16:11:12.3330000+02:00 Nato dai programmi di informazione religiosa di Radio Rai 1, "Oggi 2000" e "Tra Cielo e Terra", Dialoghi sulle Minoranze è una serie di affascinanti conversazioni con ricercatori ed esperti su un significativo numero di minoranze che abitano questo pianeta, sulle loro caratteristiche e sul panorama socio-culturale in cui esse si inseriscono, oltre che sui processi storici e politici che ne determinano le condizioni attuali. Fabrizio Noli e Federico De Renzi offrono un'analisi accurata della maggior parte delle realtà minoritarie del mondo, intendendo per minoranze quei gruppi che si differenziano dal contesto maggioritario tanto per etnia e lingua, quanto per religione. Un duplice criteri, questo che permette agli autori una prospettiva innovativa e che ha il pregio di superare le categorizzazioni classiche. Il testo pur mantenendo un approcciorigoroso, usa uno stile colloquiale e divulgativo, rendendo accessibili al grande pubblico temi talvolta confinati nelle aule universitarie. Dialoghi sulle Minoranze è un'utile mappa per orientarsi tra la maggior parte dellem inoranze del mondo. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/dialoghi_sulle_minoranze/news?lang=it Wed, 18 Jun 2014 14:11:12 GMT 5eb7f2b2e81b40149f1619128b1e461b L’ agenzia per la cooperazione giapponese JICA smentisce le accuse di negligenza Circa 4.500 persone verranno sfollate dall'area di Thilawa. Il governo giapponese fortemente impegnato a sostegno di iniziative imprenditoriali e di cooperazione in Birmania 2014-06-17T20:09:20.8000000+02:00 La Japan International Cooperation Agency (JICA) ha respinto le accuse di aver violato le proprie linee guida sulle “considerazioni sociali ed ambientali” nella zona economica speciale di Thilawa, nella quale ha una partecipazione azionaria del 10%. Queste accuse vengono dai residenti del villaggio di Byaing Thar Yar smantellato e spostato e che ora ospita 68 famiglie sfollate . La costruzione del progetto di 400 ettari è nella sua prima fase. Masahiko Tanaka, rappresentante principale della JICA in Birmania ha sostenuto che le questioni connesse con l’indennizzo e il rispetto degli standard internazionali sono responsabilità ultima del governo. La scorsa settimana tre abitanti del villaggio hanno presentato a Tokio, alla JICA una denuncia formale appoggiata da attivisti giapponesi dell’ organizzazione Mekong Watch, accusando l’agenzia di aver abdicato alle “ sue responsabilità di migliorare o perlomeno di tutelare i livelli di vita delle persone che sono state sfollate”. Nella prima fase del progetto, alcuni organismi giapponesi avevano ottenuto il 49% delle azioni suddiviso tra un consorzio composto da tre grandi aziende industriali:– Marubeni, Misubishi e Sumitomo che detiene il 39% oltre al 10% detenuto dalla JICA. Il restante 51% è nelle mani del governo birmano e di una azienda di investimenti composta da 9 aziende private birmane. Agli abitanti del villaggio erano state date due opzioni a compensazione dello sfollamento: una casa prefabbricata su un terreno o una quota di terreno della stessa grandezza e 2.500 $ per le spese di costruzione della casa. Nonostante alcune infrastrutture date agli abitanti come l’elettricità, di cui già usufruivano ampiamente in passato, molti ritengono che la JICA non abbia rispettato i suoi obblighi. Il villaggio è stato spostato alla base di una collina a circa 5 chilometri dal sito del progetto, che i residenti ritengono abbia grossi problemi di drenaggio. E nonostante la costruzione di una strade che porta al villaggio i suoi abitanti sono obbligati a utilizzare delle moto taxi molto costose per il trasporto, costi che assorbono circa la metà dei loro salari quotidiani. Se lavoriamo al porto, nell’area del progetto, veniamo pagati circa 5.000kyats al giorno ma per arrivarci spendiamo 3.000 kyats. “Abbiamo chiesto alle imprese di mettere a disposizione dei mezzi di trasporto per arrivare sul posto di lavoro ma non è successo niente”. Sostengono gli abitanti coinvolti. Circa 4.500 persone saranno coinvolte negli spostamenti con l’avanzamento del progetto e l’inizio della seconda fase che coinvolge 2.400 ettari di terreno. La prima fase ha riguardato 400 ettari e aprirà a metà del prossimo anno e si ritiene che al termine del progetto verranno creati circa 3000.000 posti di lavoro. Il governo giapponese ha offerto una assistenza per circa 400 milioni di $ per la costruzione di un nuovo ponte nella Township di Rangoon chiamata Thaketa. Questo intervento migliorerà i trasporti da e per la zona economica speciale di Thilawa e ridurrà la congestione del traffico in città. Il sito industriale che si trova a circa 25 km a sud del centro città è un progetto di sviluppo congiunto Birmano- giapponese e ha attratto molte imprese multinazionali come la Mitsubishi e la Simimoto e l’americana Ball Corporation. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=5eb7f2b2e81b40149f1619128b1e461b Tue, 17 Jun 2014 18:09:20 GMT ec92b924d52f4d56b3e754b25f9cdc89 La lotta per la conquista della Birmania Sfide ed opportunità per gli investitori, la Responsabilità sociale come grande opportunità 2014-06-17T17:34:40.4870000+02:00 10 giugno 2014 . Con l’uscita della Birmania da decenni di isolamento autoimposto, le agenzie di relazioni publiche si stanno dando da fare per fare affari e l’Agenzia Blink è l’ultima in ordine di tempo ad aprire i propri uffici. “Vi sono grandi opportunità nella nuova Birmania per il tuo marchio, per promuovere I tuoi prodotti e servizi e gestire la tua reputazione, ma vi sono poche persone con l’abilità in grado di far si che questo si realizzi” ha dichiarato Stephen Kywaw, ex presentatore Tv ed ora direttore esecutivo e CEO di The Blink Agency. Il giovane capo ha appena preso degli spazi per uffici vicino a China Town nella zona centrale di Rangoon e lavora su un normale tavolo che la sera si trasforma in un tavolo da ping pong.. Arrivata dal freddo Dopo anni di isolamento, il Myanmar noto anche come Birmania sta finalmente uscendo dal freddo. Si è registrato un tasso di crescita del 6.5% nel 2013 e secondo la Banca Mondiale, lo scorso anno gli investimenti diretti esteri sono saliti a 2.7 miliardi dai 1.9 miliardi del 2012. L’aumento delle esportazioni di gas dai fields di Shwe e Zawtika, l’apertura del gasdotto di 2000 km tra la Birmania e la Cina e l’annuncio della aperture di 30 blocchi offshore nel 2014 significa che il settore energetico continuerà a giocare un ruolo chiave nella guida della crescita che l’ADB prevede possa raggiungere il 6.8% quest’anno. Il settore del commercio e delle costruzioni si stanno ampliando con la costruzione di hotel, centri commerciali e edifice per appartamenti in tutta Rangoon, Mandalay e nella capital Nay Pyi Daw. Molto ci si aspetta dall’agricoltura , dalle telecomunicazioni, dalla finanza e dal settore minerario. Le prospettive di crescita economica stanno migliorando con l’aumento del processo di modernizzazione. Anche se si devono risolvere molte questioni connesse con l’impegno del governo sulle riforme e sulla sua volontà di arginare la corruzione, la partecipazione straniera all’economia è in crescita. A Maggio di quest’anno l’assicurazione canadese Manulife è ritornata in Birmania dopo settanta anni di assenza e ha aperto un ufficio di rappresentanza a Rangoon. “le attività economiche nel paese si muovono più felicemente di quanto ci si potesse aspettare” ha dichiarato a PRWeek Paulius Kuncinas, Editore regionale di OBG. Blink è l’ultima ad affiancarsi alle agenzie e imprese del settore dei media che hanno recentemente aperto I propri uffici in Birmania. Nel 2013 la TNS è stata la prima azienda di ricerca e consulenza ad aprire i suoi uffici. Secondo la Direzione investimenti e amministrazione d’impresa, più di 5.000 nuove imprese si sono ufficialmente registrate in Birmania dall’inizio del 20111. Ciò comprende anche le 1300 imprese straniere che per la prima volta hanno aperto proprie filiali o uffici di rappresentanza nel paese. All’ apice del cambiamento La Birmania a concesso la licenza a due operatori telefonici stranieri la Ooredoo del Qatar e la norvegese Telenor. L’apertura del settore delle telecomunicazioni è stato considerato come un test del programma di riforma del governo. E rappresenta una pietra miliare negli sforzi di modernizzazione del paese. Secondo l’OBG il tasso di penetrazione della telefonia mobile del paese dovrebbe raggiungere l’85% in meno di cinque anni. “Il governo birmano voleva fare nel paese in due anni quello che I nostri paesi hanno fatto n 15” ha dichiarato Sigve Brekke, direttore esecutivo della Telenor Asia. “in altre parole vogliono ottenere in una volta I servizi dati 2G, 3G e $G."Una scheda Sim nel 2010 costava 2.000$ , oggi è scesa a 120” ha detto a PRWeek, Rajeev Merchant, direttore esecutivo di Asia Advisory Group told PRWeek. Questo è ancora fuori dalla portata dei birmani ordinari, ma l’arrivo di due fornitori di servizi di telefonia mobile considerati dei fuori classe promette di ottenere una riduzione dei costi e di dare una spina alla penetrazione della telefonia mobile che oggi al 10 % rimane deprimente.. Scommettere sul digitale. Blink ha scommesso sulla crescita dei media digitali. Secondo l’MPT la società birmana di Poste e Telecomunicazione attualmente vi sono più di 2.6 milioni di persone che usano internet, con oltre 1.8 milioni di loro che usano le reti mobile GSM. Il paese sta cercando di aumentare di 70.000/80.000 utenti di internet al mese. Secondo MPT circa 100.000 utilizzatori usano internet attraverso la rete WCDMA, 350.000 attraverso CDMA800 e 330.000 attraverso CDMA800. Uno spettatore filma uno spettacolo di danze tradizionali del leone sul suo Smartphone a Rangoon (2013). La Birmania sta entrando nell’era digitale. "a casa, al lavoro o in giro i birmani stanno iniziando ad adottare stili di vita digitali” osserva Erik Oo Coo dell’Anthem Asia, una azienda indipendente di investimenti e consulenze che sta finanziando Blink. Ma l’adozione di uno stile digitale non è facile in un paese dove la connettività è un problema e dove vi sono frequenti interruzioni di corrente. L’ editore ha scoperto questo sulla sua pelle quando non è riuscito ad avere una telefonata senza interruzioni con I suoi interlocutori di Rangoon via Skype. “Il problema più grosso per ciascuno è di far sic he internet sia stabile e che non vi siano interruzioni di elettricità” ha ammesso Kyaw. Facebook è la piattaforma sociale più usata nel paese, ma ha solo 1.4 milioni di iscritti. Il tasso di penetrazione di internet è inferiore al 2%. E con una banda larga molto bassa, piattaforme del tipo YouTube, Twitter e Instagram non sono molto utilizzate. Ma Kyaw è speranzoso sul future. “la Birmania sta per saltare nel mondo digitale da zero tanto più che due reti di telefonia mobile straniere stanno lanciandosi a livello nazionale con un salto immediate.” Con una popolazione di 60 milioni di abitanti la Birmania non rappresenta un mercato di frontiera vergine. E con l’inclusione finanziaria di milioni di nuovi consumatori che stanno aspettando che ciò avvenga, (probabilmente attraverso risorse finanziarie) le opportunità per i media a pagamento o gratuite sono allettanti. “ vediamo le opportunità di affari come Blink che serviranno una domanda interna e dei consumatori che cresce velocemente.,” spiega Peter Witton, direttore di Anthem Asia per illustrare la decisione dell’azienda di fondare Blink. Uno dei primo progetti era di lanciare per conto del gigante della rete e delle comunicazioni cinese Hwawei, una campagna di outreach digitale durante il Capodanno Birmano (Thingyan) I dividendi dell’impegno La Birmania è stata considerate per molto tempo uno stato reietto Insieme a la Corea del Nord e Cuba è stata inserita nella lista internazionale degli stati isolati per I loro spaventosi record sui diritti umani. I generali che avevano gestito il paese avevano evitato gli investimenti esteri e reso estremamente difficile a tutti fare affari nel paese. Ma dopo la nomina del governo semi civile guidato dal Presidente Thein Sein, un ex generale dell’esercito, nel marzo 2011, il vento del cambiamento ha cominciato a migliorare il clima politico e degli investimenti nel paese. La leader democratica Aung San Suu Kyi e il suo partito l’NLD hanno sbaragliato le elezioni suppletive l’anno successive facendo sic he venissero eliminate le sanzioni occidentali con il conseguente ritorno degli investitori stranieri. Ma I risultati di questo reinserimento con il resto del mondo sono stati un po di croce e delizia per I nuovi investitori. Mentre lo skyline di Rangoon è segnato dalle gru e dalle impalcature per la costruzione di alberghi, grandi magazzini e edifici per abitazioni, così da mantenere il passo con la crescente domanda, gli affitti degli uffici sono in esponenziale crescita. "Quando sono appena arrivato a Rangoon circa due anni fa, le stanze d’albergo costavano tra I 60 e 80 $. La stessa stanza oggi costa tra I 250 e I 300 $” afferma Merchant. Secondo Karlo Pobre, direttore di ricerca presso la Colliers International, Rangoon oggi detiene la media più alta del costo degli affitti al mese. Uno scioccante 21% in più rispetto a Singapore. Gli affitti possono andare tra I 20$ ai 39$ al mq al mese” ha dichiarato a PRWeek. Nel primo quadrimestre la media del costo degli uffici è cresciuta del 2.7$ rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Questo rende difficile per le agenzie che dipendono dai flussi di cassa di fare programmi a lungo termine. Il capo di una agenzia locale ha dichiarato al PRWeek che il suo proprietario ha aumentato l’affitto del suo ufficio due volte nel corso dello scorso anno. Media tradizionali "ogni azienda che vuole lanciarsi in Birmania ha bisogno di una visione di lungo periodo” ha dichiarato Brian Griffin, direttore esecutivo di Vero, che a gennaio 2013 ha aperto un ufficio e ora si è guadagnato una nicchia nel settore delle consulenze di PR e negli affari pubblici. "Dall’inizio del 2013 la domanda di PR è cresciuta a causa dell’arrivo delle multinazionali “ ha detto Rose Swe direttore del della locale azienda di PR Mangosteen: “l’allentamento delle norme sui media e la concessine di licenze per la pubblicazione di quotidiani ai privati sta sostenendo la domanda di servizi di PR”. Secondo Swe il panorama dei media birmani oggi consiste in 15 giornali, tre reti televisive di stato nazionali e tre canali a pagamento. Kyodo News ha aperto I suoi uffici a Rangoon lo scorso anno dopo che il governo ha concesso a uffici stranieri di news di aprire I loro uffici.. Relazioni pubbliche e RSI Con la aperture di settori come quello minerario, dell’agricoltura e delle telecomunicazioni, le relazioni pubbliche sono diventate un’importante settore per I grandi investitori globali. Con la crescita delle preoccupazioni sull’accaparramento delle terre, la evacuazione delle popolazioni locali e il degrado ambientale gli investitori sono sempre più convinti della necessità di rendere la RSI una componente per l’accesso al mercato. “entrare in Birmania con una forte campagna sulla RSI aiuta le imprese a rispondere agli stakeholders locali nei settori pubblici e privati, nella costruzione di infrastrutture e nella raccolta di informazioni sull’ambiente di affari” dice Griffin. In Birmania la RSI non è obbligatoria come in India, dove le imprese sono tenute a accantonare il 2% dei profitti per investimenti sociali. Ma la RSI in Birmania offre una opportunità unica per avere un impatto notevole. Tom Evrard, direttore esecutivo di FTI Consulting ha dichiarato a PRWeek che il suo cliente Ooredoo ha coordinato una serie di attività di RSI da quando a giugno dello scorso anno è stato annunciato che aveva vinto la gara. Ha siglato una partnership con Cherie Blair Foundation per le donne per la formazione di 30.000 donne birmane perché diventino agenti per la vendita al dettaglio delle schede. Anche le PMI e le medie aziende si sono salite sul treno della RSI “Il nostro modello di affari si basa sul turismo sostenibile, l’uso di materiali locali, il sostegno alla agricoltura organica, il riciclo dei rifiuti, l’utilizzo prevalente delle risorse derivanti dal turismo nella comunità e la creazione di posti di lavoro nella contemporanea tutela dell’ambiente;” ha dichiarato a PRWeek Josephine Price, cofondatrice e proprietaria di Thahara, una azienda che offre alloggi ed esperienze uniche in Birmania.”Per la maggior parte delle agenzie la vera azione di PR da parte delle agenzie comunque riguarda l’ambito degli affari pubblici, dove la costruzione della fiducia, e la promozione di un rapporto di lavoro sano tra investitori e funzionari pubblici rimane ancora oggi il punto più critico da riempire. La sfida Gli investitori sostengono che lingua e talento sono gli ostacoli maggiori da superare. Il lungo isolamento dalla comunità internazionale significa che pochi direttori di marketing hanno una reale esperienza di gestione degli affari nel paese. La sua lingua e cultura sono uniche e, come ha scoperto recentemente l’Unilever, le imprese straniere possono spesso trovarsi spiazzate dalle condizioni locali. Il gigante dei prodotti di consumo ha cercato questo mese di rimuovere della pubblicità dai negozi nella provincia dello stato Rakhine dove era stato esposto il simbolo di un movimento buddista estremista, condannato per una ondata di attacchi sanguinari contro la minoranza mussulmana. Anche se i birmani espatriati stanno tornando indietro per riprendere gli affari che avevano lasciato per lungo tempo e la loro assunzione potrebbe essere una proposta molto costosa. I pochi talenti locali sono presi in grande considerazione e vengono accaparrati velocemente dalla concorrenza. I salari anche se ancora convenienti, stanno salendo rapidamente e mentre la crescita giustifica l’aumento degli investimenti nei talenti, assicurare una robusta qualità di servizi, rimane ancora una sfida per il prossimo futuro. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/a/news?lang=it Tue, 17 Jun 2014 15:34:40 GMT 066b0bc613784e1aa223f563b91f26ca Il Presidente Obama rinnova per un altro anno le sanzioni economiche mirate La decisione proibisce ad imprese e soggetti americani di fare affari con i militari. Causa le violazioni dei diritti umani e il conflitto in corso in alcuni Stati del paese 2014-06-04T09:39:03.2070000+02:00 Il Presidente americano Barack Obama ha rinnovato per almeno un altro anno, una serie di sanzioni mirate sugli investimenti in Birmania, riconoscendo l’esistenza di una emergenza nazionale. La decisione proibisce ad imprese e soggetti americani singoli di investire o di fare affari con i militari. In una dichiarazione della Casa Bianca, Obama ha sottolineato i notevoli progressi fatti dal governo birmano in alcune arre, ma ha anche affermato che il motivo della proroga delle sanzioni si riferisce al conflitto in corso e gli abusi sui diritti umani nelle aree delle minoranze etniche, in particolare nello Stato Arakan e al continuo ruolo dei militari nelle attività economiche e politiche della Birmania. “Il governo birmano ha fatto grandi progressi in una serie di aree fondamentali, compreso il rilascio di 1.100 prigionieri politici, i passi in avanti per il raggiungimento di un cessate il fuoco a livello nazionale, la legalizzazione dei sindacati, l’adozione di misure per il miglioramento degli standard del lavoro e una maggiore libertà di associazione e di espressione” ha scritto il 15 maggio, il Presidente al portavoce del Congresso e al Presidente del Senato“. La Birmania ha sottoscritto inoltre un Protocollo aggiuntivo all’Accordo di Salvaguardia con l’AIEA. Un passo avanti significativo a sostegno della non proliferazione di armi nucleari. Il Presidente ha sottolineato inoltre che:” nonostante i grandi passi in avanti che la Birmania ha compiuto nel suo impegno per le riforme, la situazione nel paese continua a presentare una minaccia straordinaria e inusuale alla sicurezza nazionale e alla politica estera degli Stati Uniti. Le aperture politiche rimangono minime e persistono preoccupazioni sul conflitto in corso e sugli abusi dei diritti umani nelle aree delle minoranze etniche, in particolare nello Stato Rakhine e sul continuo ruolo dell’esercito nelle attività politiche ed economiche del paese. Obama ha dichiarato che gli Stati Uniti continuano ad impegnarsi a sostegno degli sforzi di riforma per assicurare che la transizione verso la democrazia sia sostenuta e irreversibile”. “Nel rinnovare le sanzioni sugli investimenti, il presidente Obama riconosce la continuazione degli abusi e della corruzione da parte del governo birmano che minaccia il popolo birmano” ha dichiarato Rachel Wagley, direttore dell’ONG US Burma Campaign (USCB): “l’amministrazione americana sta mandando un messaggio forte, ovvero che la persecuzione delle minoranze etniche da parte del governo birmano e il rallentamento delle riforme e la messa a punto di nuove leggi repressive non sarà tollerata”. Gli Usa hanno preso in considerazione i presunti legami militari con la Corea del Nord e la continua presenza nell’arena politica, con la nomina del 25% dei seggi in entrambi i rami del parlamento. Con una maggioranza del 75% necessaria a cancellare o modificare qualsiasi articolo della Costituzione, i militari controllano effettivamente il potere di veto su qualsiasi emendamento alla costituzione e l’approvazione di qualsiasi legge. Gli USA hanno sostenuto la richiesta della leader del partito di opposizione Aung San Suu Kyi per la modifica della costituzione, attraverso la quale i militari non avrebbero più il dominio sul parlamento e sulla Costituzione. L’UE ha cancellato le sanzioni economiche, tranne l’embargo sulle armi. La Gran Bretagna lo scorso anno ha annunciato che avrebbe di aver offerto all’esercito programmi di addestramento per le forze armate, nonostante la protesta delle ONG inglesi tra cui Burma Campaign UK. Sino a quando la costituzione non verrà modificata, addestrare le forze armate al rispetto dei diritti umani avrebbe una efficacia come addestrare un pescecane a non mangiare pesci.” Ha dichiarato Mark Farmaner. Ma il governo inglese ha difeso le sue scelte di impegno con l’esercito: “l’esercito birmano rimane una forza politica centrale in Birmania e sarà un soggetto chiave nel processo di riforme politiche. Pertanto è importante impegnare i militari ed incoraggiarli a sostenere le riforme. Soltanto attraverso l’impegno con tutti gli attori, compreso i militari, che potremo avere una maggiore democrazia in Birmania” ha dichiarato il portavoce dell’Ambasciata della Gran Bretagna Nicola Righini. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/obama_rinnova_le_sanzioni_economiche_mirate/news?lang=it Wed, 04 Jun 2014 07:39:03 GMT 1ceb6b2a778b4c73b4f75c19a0cbf17b Resa nota la proposta di legge contro i matrimoni interreligiosi e le conversioni secondo i critici sono discriminatorie e contro i mussulmani 2014-05-30T08:01:28.1570000+02:00 Il governo birmano ha iniziato a rivelare i contenuti delle proposte di legge che i critici sostengono siano motivate ​​da odio religioso e potrebbero aumentare la discriminazione nei confronti della minoranza musulmana, già oggi emarginata del Paese. I quattro disegni di legge traggono origine da una petizione presentata al presidente Thein Sein, nel luglio dello scorso anno da un gruppo di monaci buddisti nazionalisti. La petizione chiedeva tra l’altro, di limitare i matrimoni interreligiosi e le conversioni religiose. Secondo i monaci, vi è la necessità di proteggere la razza e la religione e di sostenere la pace. Le tensioni tra la maggioranza buddista e la minoranza musulmana in Birmania, sono aumentate fino ad arrivare alle durissime violenze tra buddhisti e mussulmani nel 2012, quando il paese iniziava ad emergere da decenni di regime militare autoritario. Una fazione dei buddisti nazionalisti è stata criticata ed accusata di fomentare le ostilità. Il primo progetto di legge - derivante da una richiesta presentata da una coalizione di monaci che fanno parte dell'Organizzazione per la protezione di razza, religione e di credo - è stata pubblicata dai media di Stato martedì, con una richiesta di commenti pubblici entro il 20 giugno. La proposta di legge prevede che coloro che vogliono cambiare religione debbono ottenere il permesso da una serie di autorità locali. L’obiettivo sono i mussulmani? Le organizzazioni della società civile ritengono che tale bozza sia motivata dalla preoccupazione di prevenire la diffusione dell'Islam nel Paese a maggioranza buddista. "L'obiettivo è contro i musulmani", ha detto Thin Thin Aung, della Lega delle donne birmane, che fa parte di una coalizione di organizzazioni di donne impegnate contro la proposta di legge sui matrimoni interreligiosi. "Quasi tutti i punti presenti in queste proposte di legge hanno come obiettivo i musulmani, si fondano sull’odio contro questa minoranza religiosa." Il progetto di legge sui matrimoni interreligiosi deve essere ancora pubblicato. Ma Human Rights Watch e altri gruppi per i diritti, che hanno dichiarato di aver visto il progetto di proposta, sostengono che questo preveda che le donne buddiste siano autorizzate a sposare solo uomini buddisti e coloro che vogliono sposare un buddhista devono cambiare religione. Il pretendente dovrebbe ottenere anche il consenso scritto dei genitori della donna. Secondo Human Rights Watch, la proposta prevede una pena detentiva di 10 anni per ogni non-buddista che sposa un buddista in violazione di legge,. Matthew Smith, direttore esecutivo dell’organizzazione per i diritti Fortify Rights, ha dichiarato che la legge "legittimerebbe sul piano legale i timori dei buddisti di uno scavalcamento dei mussulmani ed è palesemente discriminatoria" ha ribadito. "Il fatto che i legislatori birmani stiano prendendo in considerazione una legge come questa dovrebbe far suonare un campanello d'allarme tra la comunità internazionale. Le discriminazioni anti-musulmane stanno raggiungendo livelli senza precedenti." Ma Ye Htut, portavoce presidenziale, ha dichiarato invece che fino a quando il progetto di legge non verrà presentato, ogni commento sul suo contenuto è "solo speculazione". "Il comitato che lavora sul disegno di legge prenderà in considerazione tutti i consigli e le opinioni pubbliche sul loro lavoro", ha dichiarato. "Si devono anche considerare gli articoli della Costituzione che garantiscono nel nostro paese la libertà di religione, e fanno riferimento alle altre convenzioni internazionali sui diritti umani." Limiti alla dimensione della famiglia Secondo le organizzazioni per i diritti umani, le altre proposte di legge connesse con quella sulla "razza e protezione della religione" saranno presto presentate ed includeranno il divieto di poligamia e limiti sulle dimensioni della famiglia - anche per contenere la crescita della popolazione musulmana. I musulmani in Birmania rappresentano circa il 5% del dei quasi 60 milioni di abitanti. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=1ceb6b2a778b4c73b4f75c19a0cbf17b Fri, 30 May 2014 06:01:28 GMT a046fb1046754da998b9555389d7585f proposte di legge contro i matrimoni interreligiosi e le conversioni secondo i critici le proposte di legge sono discriminatorie e in violazioe dei diritti fondamentali 2014-05-30T07:43:38.3700000+02:00 Il governo birmano ha iniziato a rivelare i contenuti delle proposte di legge che i critici sostengono siano motivate ​​da odio religioso e potrebbero aumentare la discriminazione nei confronti della minoranza musulmana, già oggi emarginata del Paese. I quattro disegni di legge traggono origine da una petizione presentata al presidente Thein Sein, nel luglio dello scorso anno da un gruppo di monaci buddisti nazionalisti. La petizione chiedeva tra l’altro, di limitare i matrimoni interreligiosi e le conversioni religiose. Secondo i monaci, vi è la necessità di proteggere la razza e la religione e di sostenere la pace. Le tensioni tra la maggioranza buddista e la minoranza musulmana in Birmania, sono aumentate fino ad arrivare alle durissime violenze tra buddhisti e mussulmani nel 2012, quando il paese iniziava ad emergere da decenni di regime militare autoritario. Una fazione dei buddisti nazionalisti è stata criticata ed accusata di fomentare le ostilità. Il primo progetto di legge - derivante da una richiesta presentata da una coalizione di monaci che fanno parte dell'Organizzazione per la protezione di razza, religione e di credo - è stata pubblicata dai media di Stato martedì, con una richiesta di commenti pubblici entro il 20 giugno. La proposta di legge prevede che coloro che vogliono cambiare religione debbono ottenere il permesso da una serie di autorità locali. L’obiettivo sono i mussulmani? Le organizzazioni della società civile ritengono che tale bozza sia motivata dalla preoccupazione di prevenire la diffusione dell'Islam nel Paese a maggioranza buddista. "L'obiettivo è contro i musulmani", ha detto Thin Thin Aung, della Lega delle donne birmane, che fa parte di una coalizione di organizzazioni di donne impegnate contro la proposta di legge sui matrimoni interreligiosi. "Quasi tutti i punti presenti in queste proposte di legge hanno come obiettivo i musulmani, si fondano sull’odio contro questa minoranza religiosa." Il progetto di legge sui matrimoni interreligiosi deve essere ancora pubblicato. Ma Human Rights Watch e altri gruppi per i diritti, che hanno dichiarato di aver visto il progetto di proposta, sostengono che questo preveda che le donne buddiste siano autorizzate a sposare solo uomini buddisti e coloro che vogliono sposare un buddhista devono cambiare religione. Il pretendente dovrebbe ottenere anche il consenso scritto dei genitori della donna. Secondo Human Rights Watch, la proposta prevede una pena detentiva di 10 anni per ogni non-buddista che sposa un buddista in violazione di legge,. Matthew Smith, direttore esecutivo dell’organizzazione per i diritti Fortify Rights, ha dichiarato che la legge "legittimerebbe sul piano legale i timori dei buddisti di uno scavalcamento dei mussulmani ed è palesemente discriminatoria" ha ribadito. "Il fatto che i legislatori birmani stiano prendendo in considerazione una legge come questa dovrebbe far suonare un campanello d'allarme tra la comunità internazionale. Le discriminazioni anti-musulmane stanno raggiungendo livelli senza precedenti." Ma Ye Htut, portavoce presidenziale, ha dichiarato invece che fino a quando il progetto di legge non verrà presentato, ogni commento sul suo contenuto è "solo speculazione". "Il comitato che lavora sul disegno di legge prenderà in considerazione tutti i consigli e le opinioni pubbliche sul loro lavoro", ha dichiarato. "Si devono anche considerare gli articoli della Costituzione che garantiscono nel nostro paese la libertà di religione, e fanno riferimento alle altre convenzioni internazionali sui diritti umani." Limiti alla dimensione della famiglia Secondo le organizzazioni per i diritti umani, le altre proposte di legge connesse con quella sulla "razza e protezione della religione" saranno presto presentate ed includeranno il divieto di poligamia e limiti sulle dimensioni della famiglia - anche per contenere la crescita della popolazione musulmana. I musulmani in Birmania rappresentano circa il 5% del dei quasi 60 milioni di abitanti. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_governo/news?lang=it Fri, 30 May 2014 05:43:38 GMT 19b00de00d324f078fc461c3718949e8 Positiva conclusione del secondo round dei colloqui di pace tra i rappresentanti del Myanmar Peace Center e i rappresentanti dei gruppi etnici armati Prossimo incontro a giugno con la speranza che si possa sottoscrivere una intesa definitiva. 2014-05-23T16:52:43.8700000+02:00 S econdo un comunicato stampa emesso al termine di una tre giorni di lavoro, i ra pprese ntanti del governo birmano e dei gruppi etnici armati hanno elaborato la seconda bozza dell’accordo nazionale per il cessate il fuoco. La seconda bozza è stata adottata sulla base della prima. Il secondo giro di colloqui presso il Myanmar Peace Center, tra il gruppo di lavoro (PMWC) e il Team di Coordinamento Nazionale per il Cessate il Fuoco dei gruppi etnici armati è iniziato mercoledì 21 maggio. Entrambe le parti erano guidate rispettivamente da U Aung Min, e da Pado Saw Kwe Htoo Win i quali hanno concordato di continuare i colloqui a Yangon nel mese di giugno per definire una terza bozza di accordo che potrebbe essere quella definitiva, se si faranno sufficienti progressi. Il PMWC, comitato governativo ed il NCCT in rappresentanza dei gruppi etnici si erano incontrati precedentemente a Yangon all’inizio di aprile per i dialoghi di pace e per la definizione della prima bozza con la quale si era raggiunto l’accordo su sette capitoli. Entrambe le parti si sono impegnate a far si che si arrivi alla definizione dell’accordo finale e alla sua firma nel più breve tempo possibile. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/positiva_conclusione_del_secondo_round_dei_colloqui_di_pace_tra_i_rappresentanti_del_myanmar_peace_center_e_i_rappresentanti_dei_gruppi_etnici_armati/news?lang=it Fri, 23 May 2014 14:52:43 GMT cca39164c00547e38bcf877b0c6e10e1 La massima autorità buddhista birmana vieta a U Wirathu di effettuare sermoni. 2017-03-11T17:15:43.4270000+01:00 Il Comitato nazionale, Sangha Maha Nayaka, la massima autorità buddhista della Birmania, che ha il compito di sovrintendere e regolare le attività dei monaci buddhisti, costituito da 47 autorevoli monaci ha in una riunione speciale ha condannato il Monaco nazionalista estremista U Wirathu, a capo dell’organizzazione per la tutela della razza e della religione Ma Ba Tha, noto per i continui attacchi e insulti nei confronti dei mussulmani, per l’istigazione all’odio religioso e razziale, a non effettuare sermoni per un anno. Questa decisione è stata assunta dopo le ultime inaccettabili dichiarazioni del monaco a sostegno degli assassini del costituzionalista U Ko Ni e a seguito delle minacce di morte contro chiunque sostenga la modifica della Costituzione. Nel comunicato ufficiale rilasciato venerdì scorso, Il Comitato dichiara che il monaco “ha ripetutamente effettuato discorsi di odio contro le religioni con l’obiettivo di causare tensioni sociali e impedire il mantenimento dello stato di diritto” appoggiando partiti politici allo scopo di causare tensioni. La decisione inoltre prevede che qualsiasi violazione della decisione stessa, comporterà un’azione legale nei confronti del monaco. La decisione, presa martedì scorso, resa nota dal Direttore del Ministero per gli Affari Religiosi e la Cultura U Myint Zaw Win è arrivata con gran ritardo tanto più che il Monaco estremista U Wirathu è noto religiose, come quelle scoppiate nello Stato Rakhine. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/divieto_di_sermoni_per_un_anno_condannato_u_wirathu_per_istigazione_all_odio/news?lang=it Sat, 11 Mar 2017 16:15:43 GMT c1d8430fa5314aa6a6f83acc725e1255 Importante incontro tra l'Ambasciatore Aliberti e il Comandante in capo delle Forze Armate Gen. Min Aung Hlaing L'italia ribadisce la forte preoccupazione per lo stallo del processo di pace e chiede che si indaghi sulle atrocità nel Rakhine 2018-05-08T14:34:04.9730000+02:00 Yangon, 8 maggio 2018 - L'Ambasciatore d'Italia Pier Giorgio Aliberti ha incontrato oggi a Nay Pyi Taw, in qualita' di Presidente del Consiglio di Amministrazione del Joint Peace Fund, il Comandante in Capo delle Forze Armate birmane, Gen. Min Aung Hlaing. Nel corso del lungo incontro, l'Amb. Aliberti ha sottolineato la forte preoccupazione per l'attuale andamento del processo di pace, in particolare i violenti scontri in Kachin e Kayin e lo stallo dei dialoghi nazionali in Shan e Rakhine. "E' l'intero processo di pace di Panglong che e' a rischio", ha dichiarato Aliberti dopo il colloquio, "in assenza di una chiara volonta' di uscire dall'impasse. Le Forze Armate giocano un ruolo fondamentale per la sicurezza del Paese e devono agire in maniera responsabile. Solo cosi' sara' possibile far ripartire il dialogo". Al termine del colloquio, incentrato prevalentemente sul processo di pace, l'Amb. Aliberti ha richiamato le vive aspettative italiane di una maggiore collaborazione delle Forze Armate del Myanmar nell'investigare le atrocita' occorse in Rakhine nei mesi scorsi, in linea con quanto richiesto dalla recente missione del Consiglio di Sicurezza ONU nel Paese. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/importante_incontro_tra_l_ambasciatore_aliberti_e_il_comandante_in_capo_delle_forze_armate_gen_min_aung_hlaing/news?lang=it Tue, 08 May 2018 12:34:04 GMT 541045349fac4540848a711e83da4571 1 Maggio manifestazione promossa da CTUM e festeggiamenti a Yangon 2018-05-02T16:15:04.7830000+02:00 Anche quest'anno come ormai da cinque anni il 1° Maggio la CTUM, Confederazione dei Sindacati birmani, celebra questa ricorrenza i con manifestazioni a cui partecipano migliaia e migliaia di giovani lavoratrici e lavoratori birmani. Musica e danze si alternano agli interventi dei leader sindacali della CTUM e delle categorie con interventi di leader politici tra cui il Governatore della Regione di Yangon Phyo Min Thein. Il sindacato ancora una volta denuncia la forte precarizzazione del lavoro, l'assenza di regole condivise e attuate dalle imprese, e la minaccia alla libertà sindacale e alla contrattazione collettiva. Oggi, sostiene la CTUM è fondamentale che le imprese agiscano in modo responsabile ed etico e che gli investimenti si basino su tali criteri anche lungo la catena di fornitura. In questo quadro in Birmania in cui è assente una collaborazione tripartira, forti regole sul lavoro e una forza lavoro dequalificata, il sindacato affronta la grande sfida di promuovere un mercato del lavoro efficiente e un lavoro dignitoso per tutti. " siamo pronti a discutere con governo e imprenditori i modi migliori per promuovere lo sviluppo sostenibile del nostro paese. Uno sviluppo pieno di dignità per le giovani generazioni, per le loro professionalità, per le loro famiglie uno sviluppo sostenibile anche dal punto di vista ambientale" afferma in una dichiarazione il sindacato birmano http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/1_maggio_a_yangon_manifestazione_e_festeggiamenti/news?lang=it Wed, 02 May 2018 14:15:04 GMT 210c84ba7ab94f148158a3adedc317ec Amnistia in Birmania per oltre 8.000 detenuti tra cui 36 prigionieri politici. 2018-04-19T16:43:31.4630000+02:00 Il Presidente della Birmania Win Myint approva l’amnistia per oltre 8.500 detenuti, comprese almeno tre dozzine di prigionieri politici. L’amnistia, annunciata martedì scorso, ha coinciso con il capodanno birmano. E ha riguardato 8.490 cittadini birmani e 51 cittadini stranieri. Coloro che sono stati rilasciati includono persone anziane, malate d persone coinvolte con fatti di droga. 36 tra le persone liberate sono i detenuti politici. Secondo l’ Associazione dei Prigionieri Politici AAPP, vi sono 54 prigionieri politici che stanno scontando varie pene detentive, mentre 74 sono in carcere in attesa di giudizio e altri 120 sono a piede libero in attesa di giudizio. Il rilascio dei prigionieri politici era una priorità per l’NLD, il partito di Aung San Suu , infatti appena nominata, nel giro di un mese sono stati liberati 200 prigionieri politici. Molti familiari si sono affollati di fronte ai cancelli di molte carceri in attesa del rilascio dei propri congiunti. Tra le persone rilasciate vi era Saw War Lay, membro dell’organizzazione etnica Karen National Union. Saw War Lay ha dichiarato : “ vorrei ringraziare vivamente il presidente e mi auguro che abbia successo negli sforzi che il governo sta facendo per raggiungere un accordo con tutte le minoranze etniche per porre fine a decenni di conflitto. Ma sono anche molto triste per quei prigionieri che sono ancora in carcere”. Due religiosi cristiani della minoranza Kachin sono stati rilasciati dalla prigione di Lashio nel Nord del paese e avevano rappresentato un caso molto discusso. Lo scorso anno il pastore Dumdaw Nawng Lat di 65 anni era stato condannato a 4 anni e tre mesi e il coordinatore dei giovani Langjaw Gam Seng di 35 anni era stato condannato a 2 anni e 3 mesi per aver fornito aiuto ai gruppi ribelli e per aver diffamato i militari. A seguito dell’offensiva nel nord del paese i due avevano aiutato i giornalisti a riferire sulla distruzione di una chiesa a seguito di un attacco aereo avvenuto a novembre 2016. L’avvocato che li tutela ha dichiarato: “siamo qui con entrambi loro e tutta la comunità Battista e siamo felici che siano tornati. Tutti pregano per loro e li incoraggiano”. Nonostante la decisione del Presidente venga chiamata amnistia in realtà sembra essere più un perdono di massa per quei prigionieri che avevano già subito una condanna. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/amnistia_per/news?lang=it Thu, 19 Apr 2018 14:43:31 GMT 6caa1ad428934221ba5b0c25d79db99b Nuovo Centro donne contro le molestie sessuali nelle fabbriche birmane 2018-04-17T12:14:42.6030000+02:00 Contro i test di gravidanza e le molestie sessuali nella zona industriale di Yangon la CTUM apre un Centro Donne nella zona industriale di Yangon e altri sono in cantiere. Troppo spesso le giovani lavoratrici delle fabbriche tessili/abbigliamento della zona industriale di Hlaing thar Yar , vicino a Yangon, che lavorano almeno 11 ore al giorno per 6 giorni la settimana, denunciano molestie sessuali nel tragitto dalla fabbrica a casa quando finiscono di lavorare la sera. Queste molestie si aggiungono alle molestie subite in fabbrica dagli altri compagni di lavoro, dai capi o dai tecnici aziendali, e si accompagnano a frequenti test di gravidanza imposti dal management aziendale, soprattutto all’atto dell’assunzione. Le imprese infatti non vogliono trovarsi a dover pagare alle lavoratrici 98 giorni di assenza retribuita per il parto e si sentono libere di agire grazie al fatto che la legge non fa alcun riferimento alla proibizione dei test di gravidanza all’atto dell’assunzione. Le imprese in Asia in cerca di una riduzione del costo del lavoro, per altro già bassissimo in Birmania, stanno orientandosi a produrre nelle aree rurali, grazie agli incentivi posti dal governo che in questi casi sospende per 7 anni la tassazione delle imprese. Le lavoratrici in delle aziende che stanno spuntando come funghi nelle zone rurali remote si trovano a dover raggiungere il luogo di lavoro, spesso senza illuminazione stradale. “Spesso mi trovo a dover tornare a casa a fine turno alle tre o alle 4 del mattino senza avere la possibilità di condividere con altri lavoratori un mezzo di trasporto e non ho i soldi per affittare una bici, così vado a piedi” ha dichiarato una lavoratrice impaurita. Per affrontare i molti problemi che vivono le giovani lavoratrici, spesso migranti da aree etniche e senza alcuna preparazione professionale e culturale, la Confederazione CTUM ha recentemente aperto un centro per le donne nella zona industriale di Hlaing Thar Yar . La CTUM con questo centro vuole promuovere la parità di genere, la tutela dei diritti delle lavoratrici, la salute dando strumenti informativi sui diritti e sui problemi legati alla violenza di genere. Khaing Zar Aung, a straordinaria donna Presidente della Federazione dei lavoratori industriali IWFM, affiliata alla CTUM ha sottolineato che l’impegno prioritario è quello di attuare programmi di sensibilizzazione sui diritti delle lavoratrici, di promuovere seminari e incontri sulla violenza di genere, e di rispondere con una hotline alle richieste delle donne che possono venire liberamente al centro, dove si trova anche una biblioteca e si terranno anche corsi di inglese e di computer”. C’è voluto un anno per aprire il centro ed altri centri donna, simili verranno aperti nella zona industriale di Dagon Myothit, nella Township di Mingaladon,Mandalay e Bago. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/nuovo_centro_donne_contro_le_molestie_sessuali_nelle_fabbriche_birmane/news?lang=it Tue, 17 Apr 2018 10:14:42 GMT 077f27ac499e49d097e340b593dd70f0 Il nuovo Presidente Win Myint conferma l'impegno per la Pace, lo stato di diritto, i diritti umani, la lotta alla corruzione 2018-03-31T15:02:51.0270000+02:00 Il Parlamento birmano ha eletto il nuovo presidente del Paese, dopo che il primo presidente civile Htin Kyaw aveva rassegnato le dimissioni per motivi di salute. U Win Myint ha ottenuto 403 voti contro i 211 del candidato proposto dai militari U Myint Swe. Win Myint 66 anni ex prigioniero politico e forte alleato di Aung San Suu Kyi nel suo discorso inaugurale ha subito promesso di voler affrontare alcuni temi chiave per il paese a partire da una verifica della costituzione voluta dai militari, dalla lotta alla corruzione e dalla tutela dei diritti umani, sottolineando che monitorerà da vicino e supervisionerà le azioni del governo e dello staff pubblico rafforzando il potere giudiziale e legislativo. “ porterò avanti l’attuazione degli obiettivi prioritari del governo che sono: 1) lo stato di diritto e il miglioramento delle condizioni socio economiche della popolazione. 2) la riconciliazione nazionale e la pace. 3) la modifica della costituzione che è la base per la costruzione della Repubblica Democratica e Federale.” “ per rendere questa transizione democratica senza problemi e vincente è molto importante per il nostro popolo che i funzionari governativi e pubblici cambino le loro mentalità dogmatiche e le abitudini. Quelle istituzioni che stanno rimanendo indietro nel processo di trasformazione dovranno essere sottoposte ad un stretto controllo gestionale. Il debole sistema giudiziario dovrà essere rafforzato. E si dovrà porre maggior impegno per cancellare la corruzione e per prevenire la violazione dei dirittiumani. “I dipartimenti del governo che sono in ritardo nella riforma devono essere verificati e controllati attentamente. Dobbiamo fare di più per eliminare la corruzione e rafforzare il lavoro per la tutela dei diritti umani. Dobbiamo fare un ulteriore lavoro nella eliminazione delle droghe.dobbiamo fare di più nel gestire lo spreco delle finanze pubbliche e dobbiamo restituire le terre che sono state confiscate illegamente, ai legittimi proprietari e compensarli dei danni subiti in accordo con la legge. Dobbiamo attuare i piani per il miglioramento delle condizioni di vita dei contadini, migliorare la vita dei lavoratori e offrire il diritto all’istruzione agli studenti” ha dichiarato. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_nuovo_presidente_win_myint_conferma_l_impegno_per_la_pace_lo_stato_di_diritto_i_diritti_umani_la_lotta_alla_corruzione/news?lang=it Sat, 31 Mar 2018 13:02:51 GMT 8c5f478784874be48b6b0d4fc71f3175 Dimissioni improvvise del Presidente U Htin Kyaw 2018-03-21T08:14:24.2630000+01:00 Dimissioni del Presidente della Repubblica Birmana, dopo due anni dalla sua nomina il presidente U Htin Kyaw, uno degli alleati più fidati di Aung San Suu Kyi ha dato le dimissioni dal suo incarico. Sebbene non siano state rese note le motivazioni, le foto ufficiali nell’ultimo anno mostrano un uomo fortemente affaticato e dimagrito e vi sono crescenti preoccupazioni per la sua salute. L’Ufficio della Consigliere di Stato ha confermato che le sue dimissioni si sono rese necessarie dopo una serie di interventi chirurgici . Nel corso dell’ultimo anno ancora nel gennaio scorso, il presidente si era recato ripetutamente all’estero e a Singapore per motivi di salute. Secondo la costituzione entro sette giorni lavorativi il parlamento dovrà nominare il nuovo presidente. Nel frattempo la carica verrà temporaneamente coperta dal Vice Presidente 1 Myint Swe, ex luogotenente generale, a capo. U Htin Kyaw è stato il primo presidente eletto dal parlamento dopo la vittoria dell’NLD nel 2016. Possibili candidati sono Zae Myint Maung un parlamentare vicino alla leader Aung San Suu Kyi. Anche Win Myint, speaker della Camera, da lungo tempo membro del comitato esecutivo dell’NLD e stretto confidente di Aung San Suu Kyi potrebbe candidarsi alla carica di presidente. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/dimissioni_improvvise_del_presidente_u_htin_kyaw/news?lang=it Wed, 21 Mar 2018 07:14:24 GMT 6b6e61fa2011458093a08f5e5210a35e La UE condanna le continue violazioni dei diritti umani nel Rakhine e chiede ulteriore embargo e nuove sanzioni mirate 2018-02-26T16:47:05.2170000+01:00 Il 26 febbraio il Consiglio dei Ministri degli Esteri dell’Unione Europea hanno adottato le conclusioni sulla situazione della Birmania, in particolare nel Rakhine, che rimane estremamente seria. Il Consiglio condanna le gravi, sistematiche e diffuse violazioni in atto commesse dai militari birmani e dalle forze di sicurezza, compresi i rapimenti e le uccisioni e ribadisce la condanna per gli attacchi portati avanti dall’Arakan Rohingya Salvation Army (ARSA) e altri gruppi militanti. La UE fa appello alla Birmania perché affronti la questione dell’accountability e crei le condizioni per il ritorno ai loro luoghi di origine, che sia volontario e in dignità degli sfollati. In considerazione della situazione, nelle sue conclusioni, il Consiglio invita l’Alto Rappresentante a presentare, senza ritardo, delle proposte per: Un’estensione dell’attuale embargo sulle armi e sulle attrezzature che possono essere utilizzate per la repressione interna, come pure opzioni per il suo rafforzamento e misure restrittive mirate contro gli alti gradi militari delle forze armate birmane (Tatmadaw) responsabili delle gravi e sistematiche violazioni dei diritti umani. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_ue_condanna_le_continue_violazioni_dei_diritti_umani_nel_rakhine_e_chiede_ulteriore_embargo_e_nuove_sanzioni_mirate/news?lang=it Mon, 26 Feb 2018 15:47:05 GMT 2499fe1400144908ba9d2587ba5490a0 Altri due gruppi etnici armati firmano l'accordo nazionale di cessate il fuoco. 2018-02-14T09:33:42.6600000+01:00 Due gruppi etnici firmano l’accordo nazionale di cessate il fuoco. Il New Mon State Party e il Lahu Democratic Union hanno sottoscritto martedì 13 febbraio l’accordo nazionale di cessate il fuoco, mantenendo la promessa fatta il mese scorso di firmare l’accordo, già sottoscritto da altri 8 eserciti etnici più di due anni fa. Alla cerimonia tenutasi nella capitale Naypidaw, i leader dell’NMSP e del LDU hanno sottoscritto l’accordo con la leader birmana Aung San Suu Kyi, i vertici militari, compreso il Senior-General Min Aung Hlaing, e i due vice presidenti del paese, Henry Van Thio e Myint Swe. Molti membri del corpo diplomatico straniero hanno preso parte alla cerimonia come testimoni della firma. L’arrivo del NMSP e del LDU segna una dei maggiori successi del processo di pace dalla vittoria politica dell’NLD circa 2 anni fa. Ancora quasi 10 gruppi etnici armati, compreso il maggiore, devono ancora impegnarsi a firmare mentre persistono tensioni e scontri tra le truppe governative e alcuni gruppi armati. Intervenendo alla cerimonia di firma Suu Kyi ha dichiarato che il governo vorrebbe continuare a provare di ridurre i conflitti tra tutti i gruppi etnici del paese ed i militari. “I nostri cittadini devono essere uniti. Prima di tutto dobbiamo costruire la fiducie e la comprensione reciproca per l’unità. E’ per questo che stiamo invitando e negoziando con gli altri restanti gruppi perché partecipino ai dialoghi di pace” . La consigliere di stato ha riconosciuto che la Birmania, che è stata caratterizzata da una disunità etnica per molti anni, sta affrontando le molti forti pressioni e le critiche da parte della comunità internazionale. . “lasceremo alle nuove generazioni e alle nostre spalle lo stesso paese con conflitti armati o stiamo lasciando alle nostre spalle un paese forte e unificato pieno di rispetto da parte degli altri?... nel nostro tempo dobbiamo vivere circondati dalla guerra, dall’odore della polvere da sparo e dalla assenza di verdi pascoli?” ha dichiarato Suu Kyi. Il comandante in capo delle forze armate Min Aung Hlaing ha ripreso quanto detto dalla leader birmana per quanto riguarda l’apertura verso le altre organizzazioni armate che ancora non hanno firmato l’accordo di pace. . “Il governo, l’esercito e il popolo sperando di vedere in futuro altre cerimonie di firma dell’accordo con i restanti gruppi armati. Ha dichiarato. Khin Zaw Oo, segretario della Commissione di pace del governo, in una conferenza stampa a Naypidaw ha dichiarato che i funzionari coinvolti nel processo di pace continueranno a lavorare per persuadere i non firmatari a sottoscrivere l’accordo entro la fine dell’anno. “Abbiamo discusso con i restanti gruppi ma senza risultati ad oggi. Non fermeremo le discussioni con gli altri gruppi etnici armati, ma non sono in grado di rivelare quali gruppi possono firmare l’NCA” ha detto ricordando le incertezze sul numero dei gruppi intenzionati a firmare col governo. L’analista politico Maung Maung Soe ha dichiarato a DVB che il governo e i militari avrebbero dovuto risolvere un problema nato da quando gli otto gruppi armati avevano firmato loaccordo nel 2015. Ovvero l’incapacità di questi gruppi di gestire dialoghi politici a livello nazionale tra i propri popoli , così come previsto dall’accordo.. “Se loro (il governo) e i militari non permettono di organizzare i dialoghi nazionali politici i gruppi etnici armati hce hanno sottoscritot l’accordo non saranno in grado di gestire i risultati alla prossima conferenza di Panglong. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/altri_due_gruppi_etnici_armati_firmano_l_accordo_nazionale_di_cessate_il_fuoco_/news?lang=it Wed, 14 Feb 2018 08:33:42 GMT 0cc283d63692484c8d2da6e152628914 Impatti ambientali negativi e soluzioni della strategia cinese Belt and Road Initiantive 2018-02-14T09:30:50.9670000+01:00 Oltre la metà della popolazione birmana vive in aree che potrebbero subire forti impatti ambientali negativi a causa della prevista costruzione di due mega autostrade che taglieranno il paese, a meno che i rischi ambientali non verranno presi in considerazione. Lo afferma un nuovo rapporto del WWF. http://d2ouvy59p0dg6k.cloudfront.net/downloads/BRI_Final_Digital_090118.pdf. Le strade in programma fanno parte della nuova strategia cinese “Belt and Road Initiative (BRI). “Riteniamo che circa 24 milioni di persone possano essere colpite in modo negativo dall’impatto di queste arterie stradali se non verranno costruite in modo che vengano presi in considerazione gli impatti potenziali sull’acqua, nella protezione contro le alluvioni, le frane ecc.” ha dichiarato Hanna Helsingen che ha redatto il rapporto. Gli ambientalisti e i legali hanno messo in risalto i timori che le norme ambientali approvate dal 2015 non siano sufficientemente robuste, trasparenti e applicabili per prevenire gli impatti negativi sulla dimensione delle foreste, la gestione delle acque e la vivibilità delle popolazioni. “La Birmania non ha ancora le infrastrutture istituzionali e la capacità necessaria a garantire che i progetti rispettino le nuove leggi a tutela dell’ambiente”. Ha dichiarato Sean Bain consulente legale della Commissione Internazionale dei Giuristi (ICJ). Il rapporto WWF si concentra sui due corridoi autostradali che sono ancora a livello di prima progettazione. Correranno da est ad ovest e da nord a sud, attraversando importanti ecosistemi caratterizzati da fiumi e foreste. Altri progetti previsti dal BRI, comprendono i gasdotti e gli oleodotti dalla costa del Rakhine fino alla provincia dello Yunnan in Cina, la Zona Economica Speciale di Kyaukphyu. Il rapporto sottolinea come il degrado delle foreste sia il rischio maggiore derivante da questi corridoi. “l’apertura di queste aree precedentemente intatte di per se può impattare negativamente la qualità e la quantità delle acque, in particolare in quelle aree dove i livelli dell’acqua sono variabili e dove le foreste giocano un ruolo importante nella conservazione e rilascio delle acque” ha dichiarato Helsingen. Rischi di alluvioni: “se si guarda all’impatto delle alluvioni nel 2015, è chiaro che l’agricoltura è stata uno dei settori maggiormente colpiti” ha dichiarato Helsingen. La deforestazione è stata indicata come uno dei fattori principali delle frane e degli allagamenti avvenuti nel 2015, che ha causato la salinizzazione di importanti coltivazioni di riso. Lanche le specie animali sono minacciate dalla perdita di foreste e che consentono il il movimento libero e il corretto funzionamento dei processi ecologici . Vicky Bowman del Myanmar Centre for Responsible Business ha dichiarato che la Birmania non ha un quadro normativo e chiare linee guida per la valutazione ambientale: “Se ci fosse un quadro di regole questo dovrebbe essere pubblico per poter avere una rilevanza. Abbiamo notato una mancanza di trasparenza simile con i progetti infrastrutturali in Birmania, sostenuti da India, Tailandia, Giappone e Corea.” Sein Bain dell’ICJ ha sottolineato che pochi investitori hanno dimostrato un impegno genuino nell’osservanza degli aspetti procedurali di base delle leggi birmane come le valutazioni di impatto ambientale. Le procedure di valutazione di impatto ambientale 2015 sono l’unica cornice legale della Birmania. Il The Irrawaddy, ha riferito a maggio 2017 che i governi birmano e cinese hanno sottoscritto un accordo di cooperazione nel quadro delle iniziative “the Silk Road Economic Belt e la 21st Century Maritime Silk Road. I contenuti dell’accordo non sono stati resi pubblici. Questioni legali problematiche. Le valutazioni di impatto ambientali effettuate sino ad oggi in Birmania mancano di trasparenza. Le valutazioni sono state raramente pubblicate e il governo birmano non ha attuato le procedure di divulgazione e consultazione previste dalla legge” ha detto Bowman. “La Birmania non prevede in modo vincolante che i progetti attuino una scala prioritaria di mitigazione degli impatti”. Ha dichiarato. Questo approccio allo sviluppo d’infrastrutture punta innanzi tutto a impedire la perdita di biodiversità ovunque sia possibile. Il passo successivo è la riduzione dell’impatto, prima della riparazione o riabilitazione e alla fine la compensazione. Ne le norme birmane rispettano gli standard previsti dalle agenzie internazionali che dovrebbero essere rispettati dai paesi. Ogni mega progetto che si realizza viene attuato con molta probabilità in modo illegale, causando “danni irreparabili all’ambiente del paese, alle sue popolazioni e in futuro, anche alla reputazione dei futuri investitori cinesi. Soluzioni Bowman sottolinea che i problemi potrebbero essere evitati se le infrastrutture fossero pianificate e progettate secondo le linee della Valutazione di Impatto Ambientale, con studi effettuati secondo gli standard dell’IFC e della Banca Mondiale, compresa l’attuazione della consultazione, le modifiche per evitare, ridurre e mitigare gli impatti. “Attualmente c’è una assenza di governance ambientale in Birmania attribuibile sostanzialmente alla debole capacità del governo e questa situazione non sembra potere cambiare immediatamente”. Inoltre la Bowman evidenzia “ l’assenza di un interesse proattivo nella trasparenza e di un atteggiamento verde da parte dei developers”. Questo si aggiunge all’assenza d’informazione da parte delle comunità e degli altri stakeholders, e all’assenza di dati sulla biodiversità e sui servizi a sostegno dell’ecosistema”. Mentre le responsabilità principali sono imputabili al governo, gli investitori, anche quando si stratta di progetti tra i governi, non dovrebbero ridurre la sostenibilità. ” Tutti coloro che sono coinvolti in questi progetti dovrebbero impegnarsi ad attuare gli standard internazionali, ad essere trasparenti, senza aspettare che tali questioni siano regolate.” Ha sottolineato Bowman. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/impatti_ambientali_negativi_e_soluzioni_della_strategia_cinese_belt_and_road_initiantive/news?lang=it Wed, 14 Feb 2018 08:30:50 GMT 6ad13c749bab47fbb8820f64dd9732e4 La polizia spara su manifestanti a Mrauk U. 7 morti e molti feriti 2018-01-17T11:55:57.8170000+01:00 Sette persone sono state uccise e 12 ferite dalla polizia birmana che ha aperto il fuoco su una manifestazione non autorizzata a Mrauk U, nel Rakhine. Gli incidenti sono scoppiati quando una manifestazione per la celebrazione del 233° anniversario della conquista da parte della Birmania dell’antico regno Arakan si è trasformata in scontri violenti. I manifestanti stavano protestando per la mancata autorizzazione a manifestare. Ha dichiarato il segretario del governo locale Tin Maung Swe. Circa 4.000 persone hanno circondato un edificio governativo vicino al centro della città. L’autorizzazione a manifestare era stata cancellata poche ore dopo l’arresto a Sittwe del noto scrittore Rakhine Wai Hun Aung. Le autorità hanno dichiarato alla rivista Frontier, che lo scrittore è stato accusato secondo la legge sulla associazione illegale, a seguito di un suo intervento, molto critico nei confronti del governo, tenuto lunedì scorso a Rathedaung, nel Nord Rakhine. Il Presidente dell’ANP Dr Aye Maung che avrebbe dovuto intervenire alla manifestazione di Mrauk U, è stato bloccato prima del suo ingresso in città, subito dopo l’arresto dello scrittore e sono circolate inoltre voci sul suo arresto. Da alcune dichiarazioni sembra che la polizia abbia aperto il fuoco quando alcuni manifestanti avevano cominciato a lanciare pietre e mattoni contro l’ufficio pubblico, ed alcuni di loro erano entrati nel compound e avevano cercato di distruggere i camion della polizia e di impadronirsi delle armi dei poliziotti. Sembra che inizialmente la polizia avesse utilizzato proiettili di gomma, ma la folla non si era dispersa .”Tun Ther Sein, parlamentare di Mrauk U , ha dichiarato che alcuni manifestanti feriti sono stati traportati nell’ospedale di Sittwe, a tre ore di viaggio da Mrauk U. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_polizia_spara_su_manifestanti_a_mrauk_u_7_morti_e_molti_feriti/news?lang=it Wed, 17 Jan 2018 10:55:57 GMT df0f59272c0e45859ba46cd34c2ce486 Inizia il lavoro per il rimpatrio nel Rakhine dei rifugiati provenienti Bangladesh 2018-01-15T11:10:06.7430000+01:00 Secondo il Ministro degli affari sociali birmano, il primo campo che dovrebbe accogliere i profughi mussulmani e Hindu rifugiatisi in Bangladesh, sarà pronto, come previsto, la prossima settimana. Un incontro del gruppo di lavoro che comprende i rappresentanti dei governi d birmani e del governo bengalese si è riunito a Napidaw per monitorare gli aspetti organizzativi (quantità e modalità di verifica il rimpatrio dei profughi nel nord Rakhine, che dovrebbe iniziare il 23 gennaio prossimo. Il primo campo dovrebbe ospitare circa 30.000 persone in 625 case di cui almeno 100 saranno completate entro la fine del mese. Sono stati inoltre costruiti villaggi a Taung Pyo Letwe e Nga Khu Ya nella Township di Maungdaw. Dopo la ristrutturazione in queste due zone, utilizzate nella crisi del 1992/93, i mussulmani tientranti verranno spostati in un campo temporaneo a Hla Pho Khaung. Al contempo i membri della nuova Commissione Consultiva e del Comitato per l’Attuazione delle Raccomandazioni sul Rakhine si riuniranno per tre giorni a partire dal 22 gennaio, per discutere i piani di azione dettagliati, gli aspetti finanziari connessi con la regione. I rappresentanti della Commissione visiteranno il nord Rakhine ed incontreranno i rappresentanti delle comunità locali. Tra i dieci componenti della Commissione,10 di loro saranno esperti internazionali, tra cui Surakiart Sathirathai, ex vice Premier della Tailandia e Roelf Petrus Meyer, politico ed imprenditore sudafricano molto noto per il suo ruolo nei negoziati che hanno posto fine all’apartheid in Sud Africa, l’ex governatore del New Mexico Bill Richardson e U Win Mra, Presidente della Commissione per i diritti umani birmana. “Ci incontreremo per la prima volta dalla sua formazione e abbiamo messo a punto dei documenti che riguardano il rimpatrio e la riabilitazione e mi auguro che ci diano suggerimenti sul nostro lavoro” ha dichiarato U Win Myat Aye, Presidente della Commissione. Ciò nonostante sorgono tensioni politiche con il partito di opposizione Rakhine National Party, il cui segretario generale ha dichiarato che la visita di rappresentanti di un altro comitato consultivo non è gradita a causa della partecipazione di esperti internazionali. “Questo è un nostro problema interno e lo dobbiamo risolvere da soli” ha dichiarato U Tun Aung Kyaw. E non ha risposto alla domanda relativa alla accettazione di un incontro, se richiesto dalla delegazione. “Non abbiamo ancora deciso.” Ha dichiarato U Tun Aung Kyaw. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/inizia_il_lavoro_per_il_rimpatrio_nel_rakhine_dei_rifugiati_provenienti_bangladesh/news?lang=it Mon, 15 Jan 2018 10:10:06 GMT 3e9e487e7f1f415b83e2b0458ab1360a Papa Francesco incontra una delegazione Rohingya E’ imperativo che la comunità internazionale assuma misure decisive per far fronte a questa grave crisi non soltanto lavorando per risolvere le questioni politiche che hanno portato alla fuga di masse delle persone, ma anche offrendo una assistenza materiale immediata” “La vostra tragedia è molto dura, molto grande ma ha un posto nei nostri cuori” ha dichiarato il Papa. “nel nome di tutti coloro che vi hanno perseguitato, specialmente l’indifferenza del mondo, chiedo perdono, perdono” , ha aggiunto. “faccio appello ai vostri grandi cuori per darci il perdono che vi chiediamo” Usando per la prima volta la parola Rohingya, nel corso di questo viaggio, il pontefice ha chiesto rispetto per questa minoranza e ha aggiunto: “la presenza di Dio oggi si chiama anche Rohingya”. Papa Francesco ha così concluso oggi il suo importante viaggio in Asia : Birmania e ora Bangladesh con un incontro con una delegazione di rifugiati Rohingya. Un simbolico ma importantissimo gesto di solidarietà con la minoranza mussulmana fuggita dalle recenti violenze in Birmania. 2017-12-02T10:47:15.1430000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/papa_francesco_incontra_una_delegazione_rohingya/news?lang=it Sat, 02 Dec 2017 09:47:15 GMT da74269fafb045a484a0327d30a5275d inizia la storica visita di Papa Francesco in Birmania 2017-11-27T17:46:18.0470000+01:00 Storica visita di Papa Francesco in Birmania. in diretta domani su TV 2000 l’incontro con il Presidente birmano e la leader Aung San Suu Kyi Arrivato in tarda mattinata all’aeroporto di Yangon, Papa Francesco è stato accolto dal Cardinale Charles Maung Bo e da una piccola folla di bambini birmani in abiti tradizionali. il programma del viaggio del Papa è stato modificato dalla imprevisto incontro in forma privata all’arcivescovato del Capo delle forze armate Gen. Min Aung Hlaing che avrebbe dovuto incontrare il Papa solo dopo domani, ovvero dopo l’incontro del Papa con le autorità civili del paese: il presidente della Repubblica e la leader Aung San Suu Kyi. L'incontro è stato suggerito al Papa dal cardinale Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon, nell'ambito di una "politica" di riconciliazione nazionale che coinvolga anche i militari fino a poco tempo fa al potere. Non sono trapelati, se non in via generale i contenuti dell’incontro. Su facebook l’ufficio del Generale Min Aung Hlaing ha dichiarato “la volontà del capo delle forze armate a lavorare per la pace interreligiosa, l’unità e la giustizia”. Il Generale ha aggiunto che non c’è stata alcuna persecuzione etnica o religiosa o discriminazione in Birmania e che il governo ha autorizzato i diversi gruppi religiosi alla libertà di credo. Il portavoce del Vaticano Greg Burk ha dichiarato che l’incontro è durato 15 minuti nel quale il Papa e il Generale “ hanno discusso delle grandi responsabilità delle autorità del paese in questa fase di transizione”. Il Papa ha donato al generale la medaglia della sua visita e Min Aung Hlaing ha donato al Papa un’arpa a forma di barca e una ciotola di riso ornata. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/inizia_la_storica_visita_di_papa_francesco_in_birmania/news?lang=it Mon, 27 Nov 2017 16:46:18 GMT 02d2849f66bb47a7b078709368a7923a la UE interrompe le relazioni con le forze armate birmane. 2017-10-17T08:26:16.0070000+02:00 L'Unione europea lunedì 16 ha dato un colpo a ciò che erano stati dei legami sempre più amichevoli tra il blocco dei paesi UE e l'esercito birmano, affermando che avrebbe sospeso qualsiasi invito ai responsabili del Tatmadaw e avrebbe "esaminato tutta la cooperazione pratica sui temi della difesa", mantenendo inoltre l’attuale embargo sulle armi. La rottura delle relazioni nasce a seguito del conflitto nello Stato Arakan, che il Consiglio dell'Unione ha descritto come uno "sproporzionato di uso delle forze da parte delle forze di sicurezza" contro i musulmani Rohingya. I più alti funzionari delle Nazioni Unite hanno descritto la campagna di contro-insurrezione come un "caso da manuale dipulizia etnica", un'accusa che il consigliere della sicurezza nazionale della Birmania ha negato in una dichiarazione davanti al corpo mondiale il mese scorso. "La situazione umanitaria e dei diritti umani nello Stato Rakhine [Arakan] è estremamente grave", afferma la risoluzione adottata dal Consiglio dell'UE il lunedì. "Ci sono rapporti profondamente preoccupanti su continui incendi e violenze contro le persone e gravi violazioni dei diritti umani, tra cui l’uso indiscriminato delle armi, la presenza di mine terrestri e le violenze sessuali e di genere. Questo non è accettabile e deve terminare immediatamente ". La dichiarazione è stata rilevante in quanto in tre sue parti faceva riferimento alla popolazione "Rohingya, un uso di una terminologia controversa che solo l'anno scorso l'ambasciatore dell'UE in Birmania ha detto non sarebbe stato pronunciata, su richiesta del consigliere di Stato Aung San Suu Kyi. "Quando così tante persone vengono sfollate in modo così rapido, questa indica con forza un'azione deliberata per espellere una minoranza", ha detto la dichiarazione, invitando il governo della Birmania a garantire che i rifugiati Rohingya, di cui oltre 500.000 sono fuggiti in Bangladesh nelle ultime settimane, possano tornare "in sicurezza e dignità". L'esodo di massa è stato indotto da una pesante risposta della sicurezza contro gli attentati militari dell'Arakan Rohingya Salvation Army (ARSA) su alcuni avamposti della polizia il 25 agosto. Un paese europeo, non vincolato dagli impegni di adesione all'Unione europea, però, non sembra essere toccato dalla violenza nello Stato Arakan: Secondo i media dello stato birmano, la Svizzera ha ricevuto lunedì una delegazione che comprendeva il generale n. 2 dell’ Tatmadaw, Soe Win. La risoluzione del Consiglio dell'UE arriva solo poche settimane dopo un tentativo tra il Tatmadaw e la Gran Bretagna, che ha sospeso un programma di formazione per gli ufficiali birmani e gli ex militari mentre i rappresentanti delle forze armate birmane hanno dichiarato di non voler prendere "mai più" in considerazione l’invio di propri uomini nel Regno Unito per qualsiasi tipo di impegno militare bilaterale. La rottura nei rapporti minaccia di indebolire le prospettive di investimento in Birmania da parte delle imprese dell'UE dopo l'abolizione di una serie di sanzioni economiche nel 2013. La Birmania sembra sempre più doversi rivolgere ai vecchi partner economici come la Cina, vista spirale nella situazione dello Stato Arakan: i media statali hanno riferito domenica di una manifestazione a favore del leader cinese, Xi Jinping, del primo ministro indiano Narendra Modi e del presidente russo Vladimir Putin per il loro approccio alla crisi dello stato Arakan. Storie correlate Il Consiglio dell'Unione europea ha invitato altresì la Birmania ad accettare la missione di inchiesta delle Nazioni Unite istituita a marzo per verificare le violazioni dei diritti umani nello Stato Arakan, così come negli stati Kachin e Shan. Il governo ha detto che non permetterà ai membri del team di entrare in Birmania. Tuttavia, quella della UE non è stata una condanna globale. "L'UE ei suoi Stati membri riconfermano il loro forte impegno, sottolineato dalla strategia sul Myanmar [giugno 2016] a sostegno della transizione democratica del Paese, la pace, la riconciliazione nazionale e lo sviluppo socioeconomico", ha sottolineato la risoluzione di lunedì http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/a_ue_interrompe_le_relazioni_con_le_forze_armate_birmane_/news?lang=it Tue, 17 Oct 2017 06:26:16 GMT 4126393a5ef64842841d16729f152c23 la verità sulla assenza di ASSK alla Assemblea ONU 2017-10-17T00:20:27.9670000+02:00 Quando Aung San Suu Kyi ha deciso di inviare il suo vice presidente U Henry Van Thio a parlare all'ONU a New York, è stata criticata per aver evitato le domande e le critiche sulla situazione dei cosiddetti Rohingya e per le violenze nello Stato Rakhine. Alcuni addetti ai lavori, tuttavia, ritengono che la consigliere di Stato abbia avuto problemi più urgenti a casa. Dallo scoppio della crisi, il presidente U Htin Kyaw è stato sottoposto a un operazione a Bangkok. I generali volevano dichiarare uno stato di emergenza nello Stato di Rakhine dopo l’avvio delle operazioni di attacchi. Se Daw Aung San Suu Kyi avesse deciso di andare a New York, mentre U Htin Kyaw era in un ospedale a Bangkok per essere curato, U Myint Swe avrebbe assunto le redini del paese e l'esercito avrebbe potuto dichiarare lo stato di emergenza nello Stato Rakhine. Sin dall’inizio, Daw Aung San Suu Kyi si è rifiutato di dichiarare lo stato di emergenza nello Stato Rakhine. Il vice presidente U Myint Swe è un ex alto generale e ha servito come primo ministro della Regione di Yangon sotto l'amministrazione U Thein Sein ed era noto come un militare dalla linea dura sotto il regime di Snr Gen Than Shwe. Dopo aver analizzato la precaria situazione, Daw Aung San Suu Kyi ha deciso di non andare a New York ed è invece intervenuta in un briefing diplomatico in inglese per affrontare i problemi dello Stato Rakhine. Contemporaneamente, in alcune grandi città si sono svolte manifestazioni a sostegno di Daw Aung San Suu Kyi e di condanna per la crescente pressione internazionale sulla Consigliere di Stato. U Htin Kyaw è tornato da un trattamento medico, ma Daw Aung San Suu Kyi ha annullato il programmato viaggio a Praga. Invece, è andata in Brunei per partecipare al galà del Giubileo d'Oro del re Sultan Haji Hassanal Bolkiah al trono. È stata vista con diversi leader dell'Asean che hanno espresso preoccupazione per la situazione nello Stato Rakhine. La Malesia ha deciso di dissociarsi da una dichiarazione sul Rakhine, rilasciata dal presidente filippino dell'Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico. Affermando che la dichiarazione non rappresenta la realtà della situazione e manca di riferimenti ai musulmani di Rohingya. In ogni caso, nell'ambito della Costituzione del 2008, l'esercito può dichiarare uno stato di emergenza. Ma c'è una procedura. Solo il presidente può dichiarare lo stato d'emergenza dopo essersi consultato e coordinato con il comandante in capo dei servizi di difesa e degli affari interni. Questa dichiarazione deve essere presentata secondo la Costituzione al Consiglio Nazionale della Difesa e dellla Sicurezza (NDSC) per l’approvazione il più presto possibile,. Va notato che sotto l'attuale amministrazione non si svolgono riunioni regolari NDSC. Il comandante in capo avrebbe potere sovrano, ma avrebbe dovuto chiedere l'approvazione della NDSC per estendere il periodo di emergenza a sei mesi o più. Deve anche riferire a una sessione di emergenza del Parlamento dell'Unione. Questo scenario è probabile se il Paese viene percepito come in una grave situazione di emergenza o una minaccia formidabile alla sovranità. Tra diplomatici e osservatori, circolano ancora voci di un colpo di stato. Cina, India e altri paesi vicini alla Birmania guardano i giochi di potere in corso a Naypyitaw, sapendo che le relazioni tra la consigliere di Stato Daw Aung San Suu Kyi e il Min Aung Hlaing sono al punto basso. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_verita_sulla_assenza_di_assk_alla_assemblea_onu/news?lang=it Mon, 16 Oct 2017 22:20:27 GMT 6839432ba3314835931d87b219258843 Le vere responsabilità della crisi dei Rohingya. Riflessione di Cecilia Brighi 2017-10-03T16:48:20.1500000+02:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/le_vere_responsabilita_della_crisi_dei_rohingya_riflessione_di_cecilia_brighi/news?lang=it Tue, 03 Oct 2017 14:48:20 GMT 6918b7e6923943a1913bfa477b78e918 Guida ILO alla legislazione del lavoro della Birmania 2017-10-02T10:19:30.2330000+02:00 Nell'ambito del suo generale programma di riforme, il governo ha elaborato e emendato la legislazione in materia di lavoro in modo che possa riflettere il nuovo contesto e con l'intento di conformarsi agli standard di lavoro internazionali. Pertanto, l'ambiente legale in Birmaniar sta rapidamente cambiando, con molte leggi attualmente in fase di revisione e in varie fasi del processo legislativo con varie parti del governo. La consapevolezza e la comprensione delle leggi sul lavoro, così come delle Norme del lavoro Internazionali sono minime tra i datori di lavoro e i lavoratori birmani. La traduzione delle leggi e e dei connessi regolamenti è difficile o impossibile per i vari attori interni. L'attuale quadro giuridico, comprese le leggi e i regolamenti esistenti e le regole che incidono sul mercato del lavoro, provocano confusione rispetto ai diritti e agli obblighi legali dei datori di lavoro e dei lavoratori. Dal 2011 il governo birmano ha chiesto l'assistenza dell'ILO a sostegno del suo processo di riforma legale, incluso l'assistenza al governo per la revisione del diritto del lavoro, allo scopo di identificare le lacune e le sovrapposizioni, rafforzando il quadro giuridico in linea con gli standard di lavoro internazionali e consolidare le numerose leggi in modo più coerente. In questo contesto, questa guida alla legislazione del lavoro birmana è intesa a fornire informazioni coerenti e di facile utilizzo sul quadro giuridico attuale e sui relativi standard di lavoro interni ai datori di lavoro, ai lavoratori e alle altre parti interessate. Poiché la riforma del diritto del lavoro è in corso, l'ILO aggiornerà questa Guida quando verranno apportate importanti revisioni. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/guida_ilo_alla_legislazione_del_lavoro_della_birmania/news?lang=it Mon, 02 Oct 2017 08:19:30 GMT 8cdd00700aab4ff79e5ed58a42f1ce84 Il Cardinale Charles Maung Bo a sostegno di Aung San Suu Kyi 2017-09-29T06:24:11.4030000+02:00 Guarire il Paese, andare avanti in pace, giustizia e riconciliazione. Cari cittadini e comunità internazionale, vi saluto. I recenti tristi tragici eventi nel nostro paese che colpiscono migliaia di musulmani, Rakhine, indù ed altri, hanno attratto l'attenzione preoccupata del mondo. L'innesco della violenza e l'aggressiva risposta sono criticabili. Sentiamo grande compassione per la fuga di migliaia di musulmani, indù, Rakhine, Mro e molti altri che sono dispersi, soprattutto i bambini. Questa tragedia non dovrebbe essere accaduta. Così come Daw Aung San Suu Kyi ha espresso la sua preoccupazione per tutte le forme di violenza nel suo recente discorso, appoggiamo con forza la posizione per cui le risposte aggressive prive di integrate politiche di pacificazione a lungo termine sono controproducenti. I media occidentali hanno scritto molto sul ruolo di Daw Aung San Suu Kyi. Molti ritengono che i sentimenti e i principi che lei ha espresso in modo così forte nel suo ultimo discorso avrebbero dovuto essere esplicitati prima. Ma gettare tutta la colpa su di lei, stigmatizzando la sua risposta è una misura controproducente. Le circostanze in cui si è insediato il suo governo, le molteplici sfide umanitarie che il suo governo ha dovuto affrontare in un breve tempo, il continuo ruolo e l’assenza di controllo sulla sicurezza imposto costituzionalmente dai militari e altre sfide rendono il suo ruolo difficilissimo. Le assicurazioni da lei date nel suo discorso sui diritti nello stato Rakhine, sul ritorno dei rifugiati e lo sviluppo dello stato sono da apprezzare. Coloro che hanno vissuto in questo paese per lungo tempo hanno bisogno di giustizia e la Commissione di Kofi Annan ha assunto le giuste decisioni suggerendo misure costruttive. Lei (Aung San Suu Kyi) ha costituito un comitato di lavoro per l'attuazione delle raccomandazioni della Commissione Kofi Annan. Si tratta di iniziative positive che richiedono l'apprezzamento e la collaborazione di tutte le parti interessate e della comunità internazionale. 28/09/17, 22:39 Tutti noi dobbiamo uscire da un passato ferito verso un futuro di guarigione Lasciate che le lezioni del passato illuminino il nostro futuro. La pace basata sulla giustizia è possibile, la pace è l'unico modo. Sinceramente vostro Cardinale Charles Maung Bo Arcivescovo di Yangon. http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=8cdd00700aab4ff79e5ed58a42f1ce84 Fri, 29 Sep 2017 04:24:11 GMT 2d78735bbc354fae9fe70d9c7e14e5c8 Aung San Suu Khy . Discorso al mondo sulla crisi nel Rakhine 2017-09-27T23:05:04.8000000+02:00 Discorso de Sua Eccellenza Daw Aung San Suu Kyi, Consigliere di Stato della Repubblica dell’Unione di Myanmar sugli impegni del governo per la Riconciliazione Nazionale e la Pace. Nay Pyi Taw 19 settembre 2017 Eccellenze, Illustri Ospiti, Un anno fa, quando ho preso la parola all'Assemblea generale delle Nazioni Unite in qualità di rappresentante del nuovo governo birmano, ho ribadito il nostro impegno e la fiducia negli obiettivi e nei principi della Carta delle Nazioni Unite. E' in questa immutabile fiducia nella capacità delle nazioni di unirsi per costruire un mondo più pacifico e prospero, un mondo più gentile e più comprensivo per tutta l'umanità che vogliamo condividere con i membri della comunità internazionale le sfide che il nostro paese sta affrontando e le azioni che stiamo assumendo per risolverle. Quest'anno, poiché non posso essere a New York per l'Assemblea Generale dell’ONU, ho organizzato questo briefing diplomatico. Quando nelle elezioni del 2015 il nostro popolo ha votato a favore della Lega Nazionale per la Democrazia, ci ha, di fatto, affidato il compito di affrontare tre impegni: la transizione democratica, la pace, la stabilità e lo sviluppo. Nessuna di queste sfide è facile o semplice. Per noi la transizione significa andare verso la democrazia dopo mezzo secolo o più di regime autoritario e ora stiamo in una fase in cui stiamo alimentando la nostra nascente, seppur imperfetta democrazia. La pace e la stabilità sono state qualcosa che dovevamo raggiungere dopo circa 70 anni di conflitto interno, iniziato all’atto della nostra indipendenza nel 1948. E lo sviluppo deve essere realizzato nel quadro dei due primi impegni: alimentare i valori democratici, instaurare la pace e la stabilità e promuovere quello sviluppo sostenibile che il nostro popolo considera equo. Come tutti voi sapete, la Birmania è una nazione complessa. E le sue complessità sono accresciute dal fatto che il popolo si aspetta che noi risolviamo tutte queste sfide nel più breve tempo possibile. Penso sia opportuno ricordarvi che il nostro governo è al potere da meno di 18 mesi. Saranno 18 mesi alla fine di quest' anno. Diciotto mesi sono un tempo molto breve per aspettarsi che noi siamo in grado di affrontare e superare tutte le sfide che ci si aspettano da noi. Ciò non significa che non siamo pronti a continuare con il nostro impegno a superare tutte queste sfide e poiché credo nella comunità delle Nazioni, sono pronta a condividere ciò che abbiamo fatto, con tutti gli amici che ci vogliono bene, che comprendono i nostri problemi e che ci sostengono, con l’obiettivo di raggiungere la transizione democratica, la pace, la stabilità e lo sviluppo. So che l'attenzione del mondo si concentra sulla situazione nello Stato Rakhine e, come ho dichiarato all'Assemblea Generale dello scorso anno, come membro responsabile della Comunità delle Nazioni, il Myanmar non teme lo scrutinio internazionale e siamo impegnati a trovare una soluzione sostenibile che possa portare alla pace, alla stabilità e allo sviluppo di tutte le comunità di quello Stato. Lo scorso anno ho poi illustrato brevemente i nostri programmi per la realizzazione di questi obiettivi. Sfortunatamente, il nove ottobre, 18 giorni dopo aver parlato all'Assemblea Generale, tre avamposti di polizia sono stati attaccati da gruppi di musulmani armati. L'11 ottobre e il 12 novembre si sono verificati ulteriori attacchi che hanno provocato la perdita di vite umane, feriti, incendi nei villaggi e la fuga di persone dalle zone colpite. Molti mussulmani sono fuggiti in Bangladesh. Da allora il governo sta compiendo ogni sforzo per ristabilire la pace, la stabilità e promuovere l'armonia tra le comunità musulmana e Rakhine. Anche prima che questi scontri si verificassero, avevamo istituito un Comitato a livello centrale per lo Stato di diritto e lo sviluppo nello Stato Rakhine e abbiamo invitato il dottor Kofi Annan a presiedere una Commissione che ci dovrebbe aiutare a risolvere i problemi di lungo periodo di quello Stato. Tuttavia, nonostante tutti questi impegni, non siamo stati in grado evitare che i conflitti scoppiassero. Nel corso dell'ultimo anno abbiamo continuato con il nostro programma di sviluppo e per il raggiungimento della pace e dell'armonia. Dopo diversi mesi di apparente tranquillità e pace, il venticinque agosto, 30 avamposti di polizia, il quartier generale del reggimento nel villaggio di Taungala sono stati attaccati da gruppi armati. In seguito a questi attacchi, il governo ha dichiarato l’“Arakan Rohingya Salvation Army” e i suoi sostenitori, responsabili di atti di terrorismo, come gruppo terrorista, secondo la legge sull’antiterrorismo Sezione 6, Sottosezione 5. Nel mondo c'è stata molta preoccupazione per la situazione nello Stato Rakhine. Non è intenzione del governo birmano attribuire colpe o negare responsabilità. Condanniamo tutte le violazioni dei diritti umani e l’illegale violenza. Siamo impegnati al ripristino della pace, della stabilità e dello Stato di diritto in tutto lo Stato. Le forze di sicurezza sono state istruite a rispettare rigorosamente il Codice di condotta nello svolgimento delle operazioni di sicurezza, a esercitare tutte le debite cautele e ad adottare tutte le misure necessarie per evitare danni collaterali e danni a civili innocenti. Le violazioni dei diritti umani e tutti gli altri atti che compromettono la stabilità e l'armonia e minano lo stato di diritto saranno affrontati nel rispetto delle rigide norme di giustizia. Siamo profondamente colpiti dalla sofferenza di tutte le persone che sono state intrappolate nel conflitto. Coloro che sono dovute fuggire dalle loro case sono molti. Non solo musulmani e Rakhine, ma anche piccoli minoranze, come i Dyna, i Mro, i Thet,i Magyi e gli Indù, la cui presenza è in gran parte sconosciuta all’opinione mondiale. A partire dal 27 agosto, l'assistenza umanitaria è stata fornita alle comunità sfollate da un team presieduto dal Ministro della Previdenza sociale , degli aiuti e del reinsediamento. I dettagli dei programmi di assistenza umanitaria saranno messi a disposizione di tutti i nostri ospiti a tempo debito. Il rapporto finale della Commissione Consultiva sullo Stato Rakhine, presieduta dal Dr. Kofi Annan, è stata resa pubblica il 24 agosto, in realtà il giorno stesso in cui ha avuto luogo l'ultima serie di attentati. Siamo determinati ad attuare le Raccomandazioni della Commissione, dando priorità a quelle raccomandazioni che produrranno rapidamente dei miglioramenti alla situazione. Altre raccomandazioni dovremo attuarle più avanti. Ma ogni singola raccomandazione che andrà a beneficio della pace, dell'armonia e dello sviluppo nello Stato Rakhine sarà attuata nel più breve tempo possibile. Il governo sta lavorando per riportare la situazione alla normalità. Dal 5 settembre non ci sono stati scontri armati e non ci sono state operazioni di sgombero. Ciononostante, siamo preoccupati per il fatto che numerosi musulmani stanno fuggendo in Bangladesh. Vogliamo capire perché questo esodo sta avvenendo. Vorremmo parlare con coloro che sono fuggiti, così come con coloro che sono rimasti. Penso che si sappia poco che la grande maggioranza dei musulmani dello Stato Rakhine non ha preso parte all'esodo. Più del 50 per cento dei villaggi musulmani sono intatti. Sono come prima degli attacchi. E vorremmo sapere perché. Questo è ciò per cui dobbiamo lavorare. Non solo per valutare i problemi ma anche per analizzare quelle zone in cui non vi sono problemi. Come siamo riusciti a evitare questi problemi in alcune zone? E per questo motivo, vorremmo invitare i membri della comunità diplomatica a unirsi a noi nel nostro impegno per imparare di più da quei musulmani che si sono integrati con successo nello Stato Rakhine. Se siete interessati ad unirvi a noi nel nostro impegno, fatecelo sapere. Possiamo farvi visitare queste zone in modo che possiate chiedere voi direttamente perché non sono fuggiti, perché hanno scelto di rimanere nei loro villaggi, anche in un momento in cui tutto ciò che li circonda sembra essere in uno stato di caos. Oltre a quanto stiamo facendo per tranquillizzare il nostro popolo, vorrei dire che abbiamo continuato a portare avanti i nostri programmi di sviluppo socio economico nel Rakhine. Permettetemi di illustrarne alcuni aspetti. Il Piano di Sviluppo Socio economico dello Stato Rakhine 2017-2021 è stato elaborato per promuovere lo sviluppo regionale in vari settori. Centinaia di nuovi posti di lavoro e nuove opportunità sono state create per la popolazione locale attraverso partenariati pubblico-privato. Stiamo verificando la fattibilità di una nuova zona economica speciale per realizzare nuovi posti di lavoro e nuove imprese. Per quanto riguarda lo sviluppo infrastrutturale, è stata aumentata l'elettrificazione e sono state costruite nuove strade e ponti, tra cui una nuova autostrada che collega aree remote precedentemente accessibili solo via acqua. Tutti coloro che vivono nello Stato Rakhine hanno accesso all'istruzione e all’assistenza sanitaria senza discriminazioni. I servizi sanitari sono disponibili in tutto lo Stato, con nuove cliniche mobili, anche nelle aree difficili da raggiungere. Nel Rakhine il governo ha potenziato 300 scuole e sono stati avviati programmi di formazione professionale e tecnica. Anche gli studenti musulmani hanno accesso all'istruzione superiore senza alcuna discriminazione. Prima dei recenti attacchi del 25 agosto, gli aiuti umanitari hanno raggiunto tutte le comunità nel 95% delle aree colpite. Stiamo avviando un'altra tornata di aiuti umanitari che ci auguriamo toccheranno tutte le i rifugiati interni, sono stati chiusi tre campi e sono stati forniti gli aiuti necessari, compresa la costruzione di nuove case. C'è ancora molto da fare su questi problemi. Siamo consapevoli delle sfide che ci troviamo ad affrontare. Per quanto riguarda la cittadinanza, è stata elaborata una strategia con scadenze specifiche per mandare avanti il processo di verifica nazionale. Ma questo è un processo che richiede la collaborazione di tutte le comunità. In alcune comunità musulmane, i loro leader hanno deciso che non parteciperanno al processo di verifica. Saremmo lieti se tutti gli amici potessero convincerli a partecipare al processo perché non hanno nulla da perdere. Stiamo anche cercando di promuovere l'armonia religiosa tra le comunità coinvolgendo gruppi interreligiosi. Nelle scuole sarà introdotto un nuovo programma focalizzato in particolare sui temi morali, educazione civica, pace e stabilità. È stato creato un nuovo canale radio per informate tutte le comunità, tra le altre cose, su assistenza sanitaria, processo di verifica nazionale e istruzione. Trasmette nelle lingue Rakhine, Bengalese e birmana. La formazione e lo sviluppo delle capacità delle forze di polizia e di sicurezza vengono fornite in collaborazione con l'Unione Europea e le Agenzie delle Nazioni Unite. Dal dicembre 2016 nel Rakhine, media locali e stranieri hanno avuto accesso a zone precedentemente off limits. Anche dopo gli scontri del 25 agosto, abbiamo fatto in modo che diversi media visitassero le zone colpite. Il governo sta lavorando instancabilmente per migliorare le attuali relazioni con il Bangladesh. Il Ministro degli Affari Esteri e il Consigliere per la Sicurezza Nazionale si sono recati in Bangladesh nei mesi di gennaio e luglio di quest'anno. Speravamo anche di ricevere una visita dal Ministro degli Interni del Bangladesh, ma è stato necessario posticiparla per motivi legati agli altri impegni assunti dal Ministro. Tuttavia, lo accoglieremo con favore in qualsiasi momento in cui egli possa venire e speriamo di portare avanti l'accordo sulla sicurezza delle frontiere che stiamo cercando di attuare insieme. E' stato lanciato un appello per il rimpatrio dei rifugiati fuggiti dal Myanmar in Bangladesh. Siamo pronti ad avviare il processo di verifica in qualsiasi momento. Già nel 1993 è stato avviato un processo di verifica e sulla base dei principi che entrambi i paesi hanno concordato in questo momento possiamo continuare con la verifica dei rifugiati che desiderano ritornare in Myanmar. Ci atterremo ai criteri concordati all'epoca e, come il nostro Consulente per la Sicurezza Nazionale ha assicurato al Bangladesh, e posso confermarlo ora, siamo pronti ad avviare il processo di verifica in qualsiasi momento e coloro che sono stati verificati come rifugiati da questo paese saranno accettati senza alcun problema e con la piena garanzia della loro sicurezza e del loro accesso agli aiuti umanitari. So che molti dei nostri amici in tutto il mondo sono preoccupati per le notizie di villaggi bruciati e di orde di rifugiati in fuga. Come ho già detto, dal 5 settembre non vi sono stati conflitti e nessuna operazione di bonifica. Anche noi siamo preoccupati, vogliamo comprendere i reali problemi. Ci sono state accuse e contro accuse, dobbiamo ascoltarle tutte, e dobbiamo assicurarci che queste accuse si basino su prove solide prima di agire. Saranno intraprese azioni contro tutti coloro, a prescindere dalla loro religione, razza o posizione politica, che non rispettano le leggi del Paese e violano i diritti umani riconosciuti dalla nostra comunità internazionale. Non siamo mai stati deboli sui diritti umani in questo paese. Il nostro governo è stato eletto come un organismo impegnato nella difesa dei diritti umani, non dei diritti di una comunità specifica, ma dei diritti di tutti gli esseri umani entro i confini del nostro Paese. Mentre ci concentriamo sui problemi nello Stato Rakhine, vorrei anche cogliere l'occasione per ricordarvi che per noi ci sono problemi altrettanto gravi per quanto sta accadendo nella parte occidentale del nostro Paese. Abbiamo cercato di costruire la pace uscendo dai conflitti interni, una pace che deve essere duratura e accompagnata da uno sviluppo sostenibile ed equo. Vi invitiamo a partecipare a questo processo di pace, ad unirvi a noi nella ricerca di soluzioni durature ai problemi che da anni affliggono il nostro Paese. Il processo di pace avviato lo scorso anno in agosto continua, e ci troviamo di fronte a molte difficoltà. Ciò non mi sorprende, perché è normale che processi di pace in qualsiasi parte del mondo incontrino difficoltà e talvolta si trovino in una situazione di stallo, a volte rimangano ad un punto morto, a volte sembra che tutto stia crollando; eppure, alla fine, ci uniamo tutti insieme e andiamo avanti. Noi tutti vogliamo la pace e non la guerra, vogliamo l'armonia e non il conflitto, e questa è l'aspirazione condivisa da tutta la nostra gente. Pace, stabilità, armonia e progresso - non è un'agenda ampia, ma è difficile, e mentre proseguiamo nei nostri sforzi per rimediare ai mali di questa nazione, vorrei chiedere ai nostri amici che capiscono e simpatizzano con le nostre aspirazioni e i nostri problemi di unirsi a noi. Vorremmo che si unissero a noi in modo positivo e costruttivo per trovare nuove strade verso la pace e la stabilità, verso l'armonia. Vorremmo che pensaste al nostro Paese nel suo complesso, e non solo alle aree tormentate; è solo nel suo complesso che possiamo compiere progressi.Vorrei che si usasse per analogia un essere umano in salute. Un essere umano sano deve essere sano nel suo complesso. Non si può trascurare la sua salute generale solo per concentrarsi su un organo malato. Uso questa analogia perché la sanità è quella che ha compiuto i maggiori progressi da quando abbiamo cominciato a governare lo scorso anno. Concentrandoci sulla sanità pubblica, abbiamo scoperto che anche altri problemi sanitari possono essere affrontati meglio. Ad esempio, nell' arco di un anno, i decessi per HIV si sono dimezzati, non perché ci stiamo concentrando solo sull' HIV-AIDS, ma perché ci stiamo concentrando sulla salute pubblica nel suo complesso, sulla salute di tutti i nostri cittadini e di tutte le nostre comunità. E' così che vorrei che voi guardaste al nostro Paese. Siamo una democrazia giovane e fragile, che deve affrontare molti problemi. Ma dobbiamo affrontarli tutti allo stesso tempo nello stesso modo in cui dobbiamo affrontare tutti i nostri problemi sanitari. Non possiamo concentrarci solo su alcuni. Vorrei che tutti si unissero a noi nel trovare nuove strade, nuove risposte, più costruttive, più positive, più innovative e forse più audaci. Se non riusciamo a risolvere rapidamente i nostri problemi, ciò non significa che non saremo mai in grado di risolverli, significa solo che le sofferenze della nostra gente continueranno e vorremmo porre fine quanto prima alle sofferenze della nostra gente. Vorremmo fare del nostro Paese una nazione al cui interno tutti possano vivere in sicurezza e prosperità. Si tratta di una grande visione ed una grande ambizione. Ma non è impossibile realizzarle. Dobbiamo unirci insieme. Riconosco che la vera responsabilità ricade sul popolo di questo Paese. Tutto il popolo del Myanmar, dal governo a ogni singolo individuo all'interno di questo paese ha la responsabilità dello sviluppo e del progresso di questo paese. Ma vorremmo che i nostri amici si unissero a noi nel nostro grande impegno. Si tratta certamente di una grande responsabilità, di uno impegno ambizioso, di una determinazione a costruire, a partire da un paese afflitto da molti problemi, uno Stato sano, forte, in grado di guardare avanti con fiducia a un futuro sicuro. E' triste che, nell'incontrare la nostra comunità diplomatica, io sia costretta a concentrarmi su pochissimi dei nostri problemi, quando ce ne sono molti altri, che credo potremmo risolvere insieme. Per questo motivo, apro la porta a tutti coloro che tra di voi desiderate unirvi a noi nei nostri sforzi. Vi invitiamo ad unirvi a noi, a parlarci, a discutere con noi, a venire con noi nelle zone problematiche - dove possiamo garantirvi la sicurezza, perché non vogliamo che si verifichino ulteriori problemi se dovesse accadervi qualcosa. Vorremmo che voi vi uniste a noi, che vediate con i vostri occhi cosa sta accadendo e che possiate valutare voi stessi, cosa possiamo fare per eliminare questi problemi. Vorrei anche che rivolgeste la vostra attenzione nell’esaminare in modo particolare le zone pacifiche - come sono riuscite a preservare l'armonia? Perché non si combattono l’un l’altro in queste particolari zone? Questa è la risposta di cui abbiamo bisogno. Non si tratta solo di eliminare i mali, ma anche di promuovere ciò che è positivo. Dobbiamo eliminare il negativo e aumentare il positivo, e vorremmo farlo insieme a tutti voi. Come probabilmente saprete, il nostro Ministro del Affari sociali, reinsediamento e ricostruzione sta coordinando il nostro programma di assistenza umanitaria. Siamo molto lieti che il Comitato Internazionale della Croce Rossa si unisca a noi e accoglieremo favorevolmente coloro, che vorranno unirsi a noi nel nostro impegno. Molti si sono già impegnati ad aiutarci con generose donazioni sia in denaro che in mezzi, e garantiremo che ogni loro contributo per la promozione della pace e dell'armonia nello Stato Rakhine verrà usato nel miglior modo possibile a beneficio di tutte le comunità. Non vogliamo che Myanmar sia una nazione divisa da convinzioni religiose, da diversità etniche o dall’ ideologia politica. Tutti noi abbiamo il diritto alle nostre diverse identità, e tutti noi abbiamo il diritto di cercare di vivere la nostra vita nel modo in cui crediamo giusto. Ma dobbiamo anche lavorare insieme perché apparteniamo alla stessa nazione e, poiché apparteniamo alla stessa nazione, noi apparteniamo anche a questo mondo. Per questo motivo abbiamo attribuito grande importanza al ruolo delle Nazioni Unite, in quanto Assemblea di nazioni creata per promuovere la pace e l'armonia, affinché il nostro mondo non ricada mai più nella sofferenza che tutti abbiamo vissuto durante la seconda guerra mondiale. E' con l'intenzione di porre fine alle guerre, cioè porre fine ai conflitti, che le Nazioni Unite sono state istituite e vorrei che pensaste che ciò che stiamo facendo oggi qui potrebbe essere l’inizio di un movimento veramente forte ed efficace per porre fine a tutti i conflitti all'interno del Myanmar, ai conflitti tra le nostre comunità, ai conflitti tra le etnie, e allo scontro d’idee sul come procedere. Lo scontro d’idee può essere risolto, può essere superato attraverso la discussione e il dialogo e attraverso l’apertura mentale, la generosità ed il coraggio, che ci permette di considerare il punto di vista degli altri. Vorrei anche dire quella generosità e coraggio che permetterebbe agli altri di considerare anche il nostro punto di vista. E' solo attraverso la collaborazione che il nostro mondo può andare avanti. Attaccandoci l'un l'altro, con parole o con armi o addirittura attraverso le emozioni, non ci aiuteremo. L'odio e la paura sono la rovina principale del nostro mondo. Tutti i conflitti nascono dall'odio o dalla paura. Solo eliminando le fonti dell'odio e della paura saremo in grado di eliminare i conflitti dal nostro paese e dal mondo. Come sapete, vi sono molte accuse e contro accuse. Non ho preso in considerazione nessuna di esse perché non voglio promuovere e incoraggiare i conflitti, siano essi di idee o di armi, ma vorrei cercare di promuovere l'armonia e la comprensione. Spero che ci capirete e vi unirete a noi nei nostri sforzi. Come ho detto in precedenza, questo è un briefing diplomatico che ha l'obiettivo di spiegare ai membri della nostra comunità diplomatica, ai rappresentanti dei nostri amici di tutto il mondo, ciò che stiamo cercando di fare. Per certi versi, però, è più di un briefing diplomatico. E' un appello fraterno a tutti coloro che vogliono bene al Myanmar, un appello ad aiutarci a raggiungere gli obiettivi che, penso sarete d'accordo, non sono solo auspicabili i per questo particolare Paese, ma anche per i Paesi di tutto il mondo. Grazie. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/aung_san_suu_khy_discorso_al_mondo/news?lang=it Wed, 27 Sep 2017 21:05:04 GMT 9d59039b5966419d9b40b86e79ca4ca3 il governo birmano invita le popolazioni Rohingya a collaborare contro i terroristi dell'ARSA 2017-09-03T20:33:17.6970000+02:00 Il governo birmano ha invitato i musulmani del Rakhine a collaborare nella ricerca degli insorti, i cui attacchi coordinati ai posti di sicurezza e alle popolazioni. Le agenzie umanitarie stimano che da quando la violenza è scoppiata la scorsa settimana, 73.000 Rohingya siano fuggiti oltre confine verso il Bangladesh dalla Birmania, ha dichiarato Vivian Tan, portavoce regionale dell'agenzia UNHCR per i rifugiati delle Nazioni Unite. Centinaia di rifugiati ieri hanno attraversato le risaie dal fiume Naf che separa i due paesi verso il Bangladesh, Gli scontri e la controffensiva militare hanno causato quasi 400 vittime nella scorsa settimana. il trattamento di circa 1.1 milioni di musulmani Rohingya nel paese a maggioranza buddista è la sfida più grande che deve affrontare la leader Aung San Suu Kyi, accusata dai critici occidentali di non parlare per la minoranza che da tempo accusa di essere perseguitata. Il presidente turco Tayyip Erdogan ha dichiarato venerdì che la violenza nei confronti dei musulmani è stato un genocidio. gli ultimi attacchi hanno segnato una drammatica escalation in un conflitto che si è intensificato dopo che a ottobre scorso un attacco da parte di estremisti mussulmani armati contro le postazioni di sicurezza aveva prodotto una risposta militare provocando accuse di violazioni dei diritti umani. "gli abitanti dei villaggi mussulmani nel nord di Maungtaw sono stati sollecitati dagli altoparlanti a collaborare on lele forze di sicurezza nella ricerca di terroristi estremisti dell'esercito di Arakan Rohingya Salvation e a non costituire una minaccia evitando di utilizzare armi da fuoco quando le forze di sicurezza entrano nei loro villaggi", ha dichiarato la Global New Light of Myanmar, giornale di stato. Il governo ha dichiarato l’ARSA (Arakan Rohingya Salvation Army) è organizzazione terroristica. Il gruppo ha rivendicato la responsabilità di attacchi coordinati nei posti di sicurezza la settimana scorsa. L'esercito ha scritto in un post su Facebook ieri che gli insorti Rohingya avevano incendiato alcuni monasteri, le immagini di Buddha, le scuole e le case nel Rakhine settentrionale. Più di 200 edifici, compresi case e negozi, sono stati distrutti in diversi villaggi, ha dichiarato l'esercito. Mentre i funzionari birmani hanno accusato l’ARSA di aver incendiato delle abitazioni Rohingya fuggendo in Bangladesh, gli osservatori dei diritti umani affermano che una campagna di incendi e uccisioni da parte dell'esercito produce un rafforzamento del gruppo di minoranza. Oltre 11.700 "residenti etnici" sono stati evacuati dallo stato Rakhine settentrionale, ha dichiarato il governo, riferendosi ai non musulmani. In Bangladesh, le autorità hanno affermato che almeno 53 corpi di Rohingya erano stati trovati nel fiume Naf o sulla spiaggia nella scorsa settimana, e che decine di migliaia di Rohingya continuano a cercare di fuggire dalle violenze. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_governo_birmano_invita_le_popolazioni_rohingya_a_collaborare_contro_i_terroristi_dell_arsa/news?lang=it Sun, 03 Sep 2017 18:33:17 GMT 7290c46ffb2a454c907ee91a8661a29c Stato Rakhine: una risposta militare sproporzionata, senza una strategia politica globale farà il gioco dell’organizzazione armata: ARS 2017-10-18T23:10:39.7030000+02:00 L’International Crisis Group, (ICG),una organizzazione internazionale attiva sui temi dei conflitti e della pacificazione della Birmania ha dichiarato che una risposta militare sproporzionata del governo birmano, in assenza di una strategia politica globale farà il gioco dell’organizzazione armata: Arakan Rohingya Salvation Army (ARSA), che continua a sferrare attacchi mortali nel nord Rakhine. L'ARSA ha rivendicato la responsabilità degli attacchi di venerdì nei confronti di 30 avamposti di polizia e di una base militare uccidendo 12 persone della sicurezza e costringendo sia i musulmani Rohingya e che i buddisti Rakhine a fuggire dalle loro case. Il governo birmano ha denunciato tempestivamente l’ARSA come una organizzazione terroristica riferendo che aveva preso di mira i civili. In una dichiarazione rilasciata lunedì, la ONG transnazionale con sede in Belgio che svolge attività di ricerca sul campo per prevenire e risolvere i conflitti, ha dichiarato che l’ARSA era ben consapevole che i loro ultimi attacchi avrebbero probabilmente provocato una forte reazione militare e una reazione politica, come nel 2016 – reazione che danneggerà notevolmente Rohingya. "Quasi certamente il suo scopo, nonostante l’ affermazione di voler "proteggere" i Rohingya, è quello di provocare le forze di sicurezza portandole verso una risposta militare pesante, sperando che questa possa ulteriormente alienare il sostegno delle comunità Rohingya, costringendoli a sostenere l'ARSA e accendendo i riflettori del mondo sugli abusi militari nel nord Rakhine ", ha affermato la dichiarazione. l’ICG suggerisce al governo di affrontare rapidamente i problemi di sicurezza che affliggono sia i Rakhine che i Rohingya, e suggerisce anche che se la risposta militare interromperà una ulteriore spirale di violenza, deve rispettare il principio di proporzionalità e distinguere tra insorti e civili Rohingya. L’esercito "Deve proteggere tutti i civili intrappolati o che stanno fuggendo dai combattimenti e deve garantire libero accesso alle agenzie umanitarie e ai media alle aree colpite, in modo da evitare una polarizzazione pericolosa e violenta, che incrementerebbe l'alienazione e la disperazione, lasciando spazio ad una disinformazione provocatoria ". U Maung Maung Soe, un osservatore del conflitto e delle questioni etniche che vive di Yangon, ha dichiarato di aver accolto con favore l'avviso di ICG relativo alla risposta militare. "Il modo con cui si intraprende l'azione militare è importante ", ha detto, dichiarando di aver sentito le rapporti sul fatto che il gruppo terroristico stava usando donne e bambini come scudi umani durante gli scontri con le forze di sicurezza. "È difficile per le forze di sicurezza ... Se non c'è risposta, in futuro ci saranno più violenze in quelle zone ", ha detto a The Irrawaddy lunedì. Inoltre se tutte le popolazioni etniche del Rakhine fuggissero dalla zona a causa dei violenti attacchi, l'ARSA si dichiarerebbe il vincitore. "Quindi, l'azione deve essere presa con molta attenzione", ha detto. "Per fare questo, il governo e le forze armate devono essere sulla stessa lunghezza d’onda nell’ affrontare la questione sia sul piano locale che internazionale”. L'ICG ha dichiarato che la crisi attuale non era né imprevista né imprevedibile. La violenza anti-musulmana del 2012 e la nascita di un nuovo gruppo insorti nel corso dell'anno sono stati segnali chiari che le volatili dinamiche dello Stato Rakhine necessitano urgentemente di una politica - non solo di risposta militare, che affronti le preoccupazioni di tutte le comunità dello Stato . "Tuttavia, il governo birmano non si è mosso rapidamente ne con decisione per risolvere i profondi fallimenti politici di anni che hanno condotto alcuni musulmani nello Stato Rakhine a agire attraverso la violenza", afferma la dichiarazione. l’ICG esorta inoltre il governo ad attuare le raccomandazioni presentate dal rapporto della commissione consultiva di Kofi Annan, recentemente rilasciata sul Rakhine. Rapporto , che è stato accolto favorevolmente dal governo della Lega Nazionale per la Democrazia di Daw Aung San Suu Kyi. "I recenti attacchi hanno creato un contesto politico molto più difficile per il governo nell’attuazione di tali raccomandazioni, ma hanno anche rafforzato l'urgenza di farlo", dice l'ICG. La dichiarazione ha anche sottolineato che l'impatto negativo di un eventuale fallimento nell’affrontare alla radice la crisi non ricadrà solo sullo Stato Rakhine, ma sulla Birmania nel suo complesso. "La profonda crisi nello Stato Rakhine minaccia di spazzare via tutte le altre priorità in quanto continuerà a dominare sia il dibattito interno che l'impegno internazionale con la Birmania". http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_governo_birmano_dovra_rispondere_adeguatamente_ai_problemi_dello_stato_rakhine/news?lang=it Wed, 18 Oct 2017 21:10:39 GMT d367544013754d37b77b354384361391 Papa Francesco visiterà la Birmania e il Bangladesh 2017-08-24T09:17:54.5500000+02:00 Il Papa visiterà la Birmania e il Bangladesh prima di Natale, probabilmente dal 27 al 29 novembre prossimo. A maggio scorso, nel corso della visita di Aung San Suu Kyi a Roma sono stati riallacciati i rapporti diplomatici tra la Birmania e lo Stato Vaticano . Sarà la prima visita nel Paese di un Papa. Grandi sono le aspettative soprattutto per il fatto che papa Francesco ha espresso viva preoccupazione per la situazione dei Rohingya e per la pace in Birmania. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/papa_francesco_visitera_la_birmania_e_il_bangladesh/news?lang=it Thu, 24 Aug 2017 07:17:54 GMT 5083b040d7984501ba13484b5869fa5b Ritorno in Myamar Nuovo numero di RISE, Trimestrale sulle Relazioni internazionali e International political economy del Sud-Est asiatico del Torino World Affairs Institute, dedicato alle politiche, ai problemi economi, sociali in Birmania . Il numero può essere scaricato dal link: https://www.twai.it/magazines/ritorno-in-myanmar/ 2017-08-05T12:50:34.8970000+02:00 http://www.birmaniademocratica.org/ViewDocument.aspx?lang=it&catid=6f9acacd19b743989c9ad9d91dc17d10&docid=5083b040d7984501ba13484b5869fa5b Sat, 05 Aug 2017 10:50:34 GMT 342230bd3d80482a99c6e6c548f2b3ab Ritorno in Myamar 2017-08-03T16:32:37.9400000+02:00 in allegato RISE Vol. 2, N. 3 ' "RITORNO IN MYANMAR" A distanza di diciotto mesi, RISE ritorna in Myanmar. Lo fa con un numero doppio rispetto alle solite dimensioni della rivista, un riflesso del particolare interesse di ricerca che T.wai nutre per questo Paese del Sud-est asiatico. Avevamo lasciato il Myanmar subito dopo le elezioni del novembre 2015, e da allora molte cose sono cambiate. Nella primavera 2016 si è insediato il nuovo governo della Lega Nazionale per la Democrazia, guidato da Aung San Suu Kyi, eroina della resistenza pacifica ai generali birmani durante gli anni bui della dittatura. Il Paese è molto più aperto di un tempo, e un sorprendente dinamismo caratterizza la scena economica e sociale. Il governo ha lanciato un’iniziativa di pace a livello nazionale, nota come “Conferenza di Panglong”. Tuttavia – come avviene in tutti i casi in cui le attese quasi messianiche si scontrano con la dura realtà dei fatti – non solo permangono alcune criticità ereditate dal regime precedente, ma l’azione di governo ha paradossalmente esacerbato alcune tensioni storicamente presenti nel Paese, soprattutto nelle aree periferiche. RISE dedica quindi un’intera sezione alle Borderlands, le terre di confine in cui spesso lo Stato centrale è assente o non riconosciuto, in cui le minoranze etniche amministrano territori, combattono contro le forze armate dello Stato centrale, organizzano sistemi politici, economici e sociali. È nel rapporto tra centro e periferia che si gioca il futuro del Myanmar, e la sezione vuole essere un invito a guardare al di là delle grandi aree urbane, per scoprire la complessità dei problemi che lo affliggono. Le rubriche curate dall’Associazione Italia-ASEAN e dall’Osservatorio Economie Emergenti di Torino completano il numero, insieme alla recensione, che questa volta non riguarda un libro, ma un film documentario di straordinario valore civile. Gli articoli: Continuità e cambiamento nel Myanmar di Aung San Suu Kyi | Giuseppe Gabusi L’indebolimento dell’autorità morale e politica della Lega Nazionale per la Democrazia | Nicholas Farrelly Il Bangladesh-China-India-Myanmar Economic Corridor (BCIM-EC) e gli investimenti cinesi in Myanmar | Anja Senz La variabile cinese nella trasformazione economica birmana | Linda Calabrese Molto lavoro, pochi diritti: la riforma incompiuta del Myanmar | Cecilia Brighi BORDERLANDS Con i contributi di: Karin Dean, David Brenner, Patrick Meehan, Han KA, Kyaw Zeyar Win, Naomi Hellmann ITALIA-ASEAN Il successo del primo Forum Economico Italia ASEAN organizzato con The European House - Ambrosetti e i programmi futuri | Michelangelo Pipan Progettare il turismo sostenibile: l’intervento dell’Università di Firenze per le Antiche Città dell’Alto Myanmar | Mirella Loda e Matteo Puttilli Impressioni di Yangon | Paolo Mascia MYANMAR-TORINO: UNA RELAZIONE CONSOLIDATA Con i contributi di: Fortunata Armocida e Maria Bottiglieri, Luca Saporiti, Anna Maria Abbona Coverlizza, Salvo Bitonti ITALIANI A SUD-EST MedAcross: un’associazione umanitaria torinese in Myanmar | Daniele Regge e Erika Vitale FOCUS ECONOMIA La di cile transizione multidimensionale del Myanmar di Aung San Suu Kyi e la necessaria revisione al ribasso delle aspettative | Michele Boario LA RECENSIONE | Michael Guarneri e Wan Questo numero si trova anche sul sito del Torino World Affairs Institute a questo link: https://www.twai.it/magazines/ritorno-in-myanmar/ - sia in versione PDF che come articoli singoli. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/ritorno_in_myamar/news?lang=it Thu, 03 Aug 2017 14:32:37 GMT 3adee799952f4f8c83e637d378b7348c Ottimo successo dell'incontro seminariale con U Phyo Min Thein, Chief Minister della Regione di Yangon 2017-06-21T16:18:00.8330000+02:00 Un bel dibattito sui temi della conservazione integrata dei patrimoni urbani e città inclusive ed intelligenti. le possibili sinergie tra Italia e Myanmar. il caso di Yangon. La delegazione birmana, guidata dal Governatore della Regione di Yangon U Phyo Min Thein era composta anche dalla Ministra delle infrastrutture Nilar Kwaw, dalla Segretaria del Yangon City Development Committee Hlaing Maw Oo e dall'Ambasciatore Birmano Myint Naung. Il seminario è stato ospitato dall'ICCROM e il Direttore Generale Stefano De Caro è intervenuto nel corso dei lavori. ITALIA-BIRMANIA.INSIEME si propone come “ponte” per la realizzazione di azioni comuni a tutela del patrimonio culturale, storico, ambientale ed architettonico birmano, così da produrre ricchezza materiale e immateriale per i cittadini birmani, attraverso la creazione e gestione di programmi di rilancio del proprio patrimonio culturale e lo sviluppo del settore turistico locale ed internazionale. Sebbene Yangon non sia più la capitale del Myanmar, rimane la capitale culturale del paese con un aumento della popolazione regionale da 4.3 milioni nel 2010 a 7.3 milioni nel 2014 e un'ulteriore prospettiva di forte crescita. Un processo d’inurbamento, che se non governato e orientato potrebbe causare delle distorsioni irrecuperabili e avrà effetti notevoli sulla domanda di posti di lavoro di abitazioni, energia, acqua potabile, servizi sociali e sanitari, infrastrutture di trasporto etc. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/ottimo_successo_dell_incontro_seminariale_con_u_phyo_min_thein_chief_minister_della_regione_di_yangon/news?lang=it Wed, 21 Jun 2017 14:18:00 GMT 80a17225802e49288d177dc316930f69 il Chief Minister di Yangon ospite oggi a Romadi Italia-Birmania.Insieme Importante seminario su Smart cities e riforma dei musei all'ICCROM 2017-06-21T06:32:05.6130000+02:00 Oggi a Roma una importante delegazione del Governo Regionale di Yangon, composta dal Chief Minister U Phyo Min Thein, dalla Ministra per le Infrastrutture Nilar Kyaw, dalla Segretaria del Yangon City Development Committee Hlaing Maw Oo. La delegazione prenderà parte all'ICCROM al Seminario organizzato da Italia-Birmania.Insieme su: Conservazione integratadei patrimoni urbani e città inclusive e intelligenti, possibili sinergie tra Italia e Myanmar: il caso di Yangon. All'incontro pinterverranno oltre al Direttore dell'ICCROM de Caro, il Sottosegretario alla Cultura On. Cesaro, il Direttore centrale del MAECI Vellano, il Prorettore della Sapienza Botta, La preside della Facoltà di Architettura Giovenale, Piero Fassino, il Prof. Gugliermetti e il Direttore di Symbola Sturabotti. Cecilia Brighi, Segretario Generale IBI coordinerà l'incontro. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_chief_minister_di_yangon_ospite_oggi_a_romadi_italia-birmania_insieme/news?lang=it Wed, 21 Jun 2017 04:32:05 GMT 503f2810733840279356af491c5af0af 5 X 1000 a sostegno del processo democratico. dai il 5 X 1000 a ITALIA-BIRMANIA.INSIEME 2017-05-25T15:53:33.1530000+02:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/5_x_1000_a_sostegno_del_processo_democratico/news?lang=it Thu, 25 May 2017 13:53:33 GMT 39fe2a7231c4460f8a703a5f2bde7dfc AUNG SAN SUU KYI INCONTRA I RAPPRESENTANTI DI ITALIA-BIRMANIA.INSIEME 2017-05-04T08:48:08.2670000+02:00 La Leader birmana e Consigliere di Stato Aung San Suu Kyi, ha incontrato ieri a Roma una rappresentanza dell’ Associazione ITALIA-BIRMANIA.INSIEME (IBI). All’ incontro, erano presenti alcuni soci fondatori di IBI Vincenzo Scotti, Presidente, Raffaele Morese, Presidente di Nuovi Lavori, Anna Maria Cossiga di Link Campus University, Marino Lizza di Wecanjob, Lorenzo Carreras di Italian Design for Myanmar. Nel corso dell’importante incontro, Vincenzo Scotti ha ribadito il pieno sostegno di ITALIA-BIRMANIA.INSIEME alla Leader birmana e al suo governo, impegnati nel difficile processo di democratizzazione e di pacificazione del paese, processo reso ancor più difficile dall’attuale costituzione, che prevede una forte ruolo dei militari nelle istituzioni del paese, frenando la formazione di uno Stato federale, la soluzione dei conflitti armati in alcune zone del paese e la soluzione alle profonde tensioni etnico religiose nello Stato Rakhine. La delegazione di ITALIA-BIRMANIA.INSIEME e la leader birmana, nel corso dell’incontro hanno discusso della possibile realizzazione di programmi per la promozione di uno sviluppo sostenibile ed inclusivo, soprattutto negli Stati etnici, per la creazione di occupazione di qualità, l’empowerment delle donne, soprattutto migranti e dei giovani, la realizzazione di programmi innovativi di formazione professionale e la promozione di imprese sostenibili, nei settori industriali e in agricoltura. La Leader birmana ha espresso la volontà di sviluppare ambiti di collaborazione nel settore della conservazione del ricchissimo patrimonio storico e culturale birmano e con un focus particolare sullo sviluppo l’aggiornamento e riqualificazione dei poli museali per far si che diventino dei veri attrattori sociali, attraverso lo sviluppo di competenze professionali specifiche ed innovative. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/aung_san_suu_kyi_incontra_i_rappresentanti_di_italia-birmania_insieme/news?lang=it Thu, 04 May 2017 06:48:08 GMT 51a4dc674b814a01a1540d65d3e99d4f Elezioni suppletive: l'NLD conquista 9 seggi su 18 2017-04-02T16:41:06.2400000+02:00 Si sono tenute in Birmania le elezioni suppletive in alcune regioni e Stati, con ‘obiettivo di sostituire i parlamentari nominati al governo azionale o regionale. Il voto nelle elezioni suppletive per coprire i 19 seggi del parlamento nazionale e di quelli regionali, considerato come un test per la popolarità della leader birmana ha consegnato la metà dei seggi al suo suo partito l’NLD. L’NLD ha vinto 9 seggi, tra cui il seggio dove era stata eletta Aung San Suu Kyi, La Lega delle Nazionalità Shan per la Democrazia ne ha ottenuti 6; l’USDP , il partito messo in piedi dai generali solo 2 e nello Stato Rakhine, il leader dell’Arakan National Party ha vinto un seggio e nello stato Kayah l’All Nationalities Democracy Party ha ottenuto un seggi, anche per il fatto che l’NLD non aveva presentato in tempo la candidatura. Questo voto rappresenta un’ulteriore indicazione del sostegno alla attuale amministrazione nel mezzo di una ripresa dei conflitti con i gruppi armati degli stati etnici e a fronte di un rallentamento della crescita economica. Secondo la Commissione Nazionale per le Elezioni, l’NLD ha conquistato 9 seggi su 18. In un recente discorso televisivo, Suu Kyi ha riconosciuto la frustrazione di una parte importante della popolazione per la lentezza delle riforme de dello sviluppo. Ma ha anche ribadito la priorità centrale del suo governo ovvero la conclusione dei conflitti che hanno mantenuto la Birmania in uno stato di guerra civile perenne. Mentre le elezioni suppletive non avranno un impatto sugli equilibri nel parlamento, dove l’NLD ha la stragrande maggioranza, offre la possibilità di avere il polso della popolarità dell’amministrazione nazionale. Win Htein, uno dei maggiori leader dell’NLD ha dichiarato che “il partito ha dovuto affrontare barriere linguistiche e problemi con i gruppi armati nei distretti dello Stato Shan a causa del conflitto cresciuto nei mesi passati. Stiamo migliorando nello Stato Shan, ma i locali non parlano birmano quindi dobbiamo tradurre le scelte politihe nella lingua Shan” ha detto. I maggior gruppi armati impegnati negli scontri con i militari hanno rifiutato di parteipare attivamente al processo di pace promosso da Aung San Suu Kyi. Infatti molti conflitti sono aumentati dall’inizio del governo e hanno prodotto un aumento di 160.000 persone sfollate. Oltre due milioni di votanti, meno del 5% della popolazione del paese, hanno potuto votare nelle elezioni suppletive nelle quali erano in ballo i seggi di otto stati e regioni. “Dopo un anno accettiamo ancora il governo dell’NLD. Stanno governando correttamente” ha dichiarato Victor Hla Sein, di 73 I risultati mostrano come il partito sia ancora forte nelle sue aree centrali del paese, ma rivelano un certo malcontento . tra le minoranze etniche, che hanno a lungo lottato sotto il dominio della maggioranza Bamar a cui Suu Kyi appartiene. L’ NLD è andato bene nelle sue roccaforti attorno alla capitale commerciale Yangon e nelle regioni centrali più a nord, ma ha subito perdite nelle zone più remote, anche nelle regioni delle minoranze etniche in cui la violenza degli insorti ha continuato nonostante la volontà di Suu Kyi di portare la pace, dopo decenni di lotte. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/elezioni_suppletive_l_nld_conquista_9_seggi_su_18/news?lang=it Sun, 02 Apr 2017 14:41:06 GMT e01ed76830f44b7a84eddc383119e858 "Insieme con il popolo" il nuovo obiettivo di Aung San Suu Kyi ad un anno dalla formazione del governo NLD Pronti a dimetterci se ci verrà richiesto. 2017-03-31T15:38:15.4330000+02:00 In occasione del primo anniversario dalla formazione del nuovo governo democratico, la leader birmana Aung San Suu Kyi in un discorso trasmesso dalle televisioni e che può essere considerato il quadro sullo stato del paese, ha ringraziato il suo popolo per la comprensione nei confronti del nuovo governo sottolineando che continuerà ad andare avanti sulla strada di uno stato federale pacificato introducendo un nuovo slogan: “insieme con il popolo”. Aung San Suu Kyi ha ricordato come il suo governo ha approvato leggi che hanno potuto garantire la protezione del popolo e la cancellazione o la modifica di alcune leggi che erano state utilizzare per reprimere il popolo. Ha ricordato come siano state aumentate le risorse per la sanità e i rapidi miglioramenti dei servizi sanitari e nella lotta all’HIV/AIDS, alla malaria e alla tubercolosi. Il raggiungimento di tali obiettivi è stato riconosciuto anche dal Global Fund. In questa nuova fase il governo dovrebbe concentrarsi nella promozione di occupazione, nel miglioramento dei trasporti e dell’accesso alla elettricità. Ha poi riconosciuto il malcontento della gente rispetto alla situazione del paese e ha dichiarato che è pronta a rassegnare le dimissioni se il suo popolo non è soddisfatto della sua leadership. "Quando ho iniziato a fare politica, ho promesso una cosa: che avrei fatto del mio meglio. Questo è tutto. Non posso fare meglio di quanto abbia fatto sinora”. Quindi, se si pensa che non sia sufficientemente idonea per il nostro paese e per la nostra gente e, se qualche organizzazione ritiene di poter operare meglio di noi, siamo pronti a dimetterci!" Ha dichiarato Suu Kyi chiedendo più tempo, considerati i numerosi problemi che il paese deve affrontare tra cui il conflitto con i gruppi etnici armati nelle zone di confine, sottolineando la complessità del processo di pace, anche a causa della ulteriore deflagrazione del conflitto nel nord dello Stato Kachin nella parte orientale dello Shan. In relazione alla pace ha annunciato che altri cinque gruppi etnici armati: (United Nationalities Federal Council (UNFC)— Karenni National Progressive Party (KNPP), New Mon State Party (NMSP), Arakan National Council (ANC), Lahu Democratic Union (LDU) e la Wa National Organization (WNO) hanno accettato di sottoscrivere l’accordo di cessate il fuoco. Ha fatto riferimento alle atrocità che da tempo subiscono i mussulmani Rohingya, rispetto a cui ha criticato la decisione del Consiglio ONU per i Diritti Umani di formare una missione di indagine sulla situazione nello Stato Rakhine: “Siamo coloro che meglio capiscono di cosa ha bisogno il nostro paese” ha dichiarato. La leader ha anche sottolineato il problema della crescita dei discorsi di odio e dei progressi troppo lenti nella riforma dell’economia, bloccata da 50 anni di dittatura militare. Domani dovrebbe essere reso noto l’intero discorso al paese. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/_insieme_con_il_popolo_il_nuovo_obiettivo_di_aung_san_suu_kyi_ad_un_anno_dalla_formazione_del_governo_nld/news?lang=it Fri, 31 Mar 2017 13:38:15 GMT 2718446e2be24f94bafa411eeab7aed4 l'Ambasciatore Italiano in Birmania Aliberti in visita agli Stati Karen e MOn 2017-03-26T19:41:27.0930000+02:00 marzo 2017 – L'Ambasciatore d'Italia in Birmania ha visitato i due importanti stati etnici Quello Kayin e Mon. La visita ha rappresentato un’occasione per incontrare i Governatori degli Stati interessati, i rappresentanti dei partiti politici regionali, i delegati impegnati nel delicato processo di pace in corso in Myanmar e i Vescovi cattolici attivi nella regione. Al centro della discussione, l’Ambasciatore Aliberti ha sottolineato il costante impegno dell’Italia a favore della transizione democratica e del processo di pace in Myanmar, ricordando i numerosi progetti portati avanti dal nostro Paese ed esplorando possibili nuove forme di collaborazione per il futuro e ha sottolineato che "Anche in regioni periferiche della Birmania come gli Stati Kayin e Mon si possono presentare interessanti opportunità economiche per le imprese italiane, ad esempio nei settori delle infrastrutture e dell'energia”. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_ambasciatore_aliberti_in_visita_agli_statikaren_e_mon/news?lang=it Sun, 26 Mar 2017 17:41:27 GMT 9b426c4d1b904e54956fe1bdbf552091 Kofi Annan presenta le prime proposte per la solluzione del problema Rohingya 2017-03-21T19:14:53.4800000+01:00 Rapporto interinale della Commissione consultiva nominata dal Ministro degli Esteri Aung San Suu Kyi e guidata da Kofi Annan sulla situazione dei Rohingya Il mandato della Commissione non era di investigare specifiche violazioni dei diritti umani ma di affrontare i problemi istituzionali e strutturali che minano le prospettive di pace, giustizia e sviluppo nello Stato Rakhine e di proporre adeguate misure che possano consentire il miglioramento della vita delle comunità dello Stato e la soluzione dei problemi. La commissione si è avvalsa del contributo di numerosi soggetti, dal governo dello Stato al parlamento Rakhine, alle istituzioni religiose, le organizzazioni della società civile, i rappresentanti dei villaggi e degli sfollati nei campi. Le raccomandazioni includono una richiesta di accesso umanitario a tutte le aree colpite dalle violenze, assicurando gli aiuti umanitari e l’assistenza a tutte le comunità colpite dalle violenze. Il governo dovrebbe garantire anche l’accesso regolare ai media nazionali ed internazionali a tutte le zone interessate dalle violenze; il governo dovrebbe garantire lo stato di diritto condannando tutti coloro che sono risultati colpevoli di violazione dei diritti umani. Una stretta collaborazione con il governo del Bangladesh attraverso la costituzione di una commissione congiutna che dovrebbe affrntare le questioni connesse con il ritorno volontario di rifugiati dal Bangladesh, meccanismi congiunti per combattere il traffico di esseri umani, della droga e di altri commerci illeciti, come pure una strategia congiunta per affrontare le immigrazioni illegali. Un piano per lo sviluppo economico e sociale dovrebbe essere definito dal governo birmano visto che lo Stato Rakhine è il secondo più povero della Birmania sviluppando tra l’altro un piano di formazione professionale e tecnica con particolare attenzione alla formazione professionale per le donne. Il governo dovrebbe stabilire immediatamente una strategia chiara e un processo di verifica della cittadinanza concordata con le parti interessate; dovrebbe mappare tutte le restrizioni esistenti alla libertà di circolazione; effettuare una campagna porta a porta di registrazione dei nuovi nati garantendo a tutti i bambini il certificato di nascita e dovrebbe definire una strategia che porti alla chiusura dei campi http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/kofi_annan_presenta_le_prime_proposte_per_la_solluzione_del_problema_rohingya/news?lang=it Tue, 21 Mar 2017 18:14:53 GMT 015dda7f3dca4899afc2cc545cb84127 La massima autorità buddhista birmana condanna U Wirathu a non effettuare sermoni. 2017-03-11T17:19:24.6970000+01:00 Il Comitato nazionale, Sangha Maha Nayaka, la massima autorità buddhista della Birmania, che ha il compito di sovrintendere e regolare le attività dei monaci buddhisti, costituito da 47 autorevoli monaci ha in una riunione speciale ha condannato il Monaco nazionalista estremista U Wirathu, a capo dell’organizzazione per la tutela della razza e della religione Ma Ba Tha, noto per i continui attacchi e insulti nei confronti dei mussulmani, per l’istigazione all’odio religioso e razziale, a non effettuare sermoni per un anno. Questa decisione è stata assunta dopo le ultime inaccettabili dichiarazioni del monaco a sostegno degli assassini del costituzionalista U Ko Ni e a seguito delle minacce di morte contro chiunque sostenga la modifica della Costituzione. Nel comunicato ufficiale rilasciato venerdì scorso, Il Comitato dichiara che il monaco “ha ripetutamente effettuato discorsi di odio contro le religioni con l’obiettivo di causare tensioni sociali e impedire il mantenimento dello stato di diritto” appoggiando partiti politici allo scopo di causare tensioni. La decisione inoltre prevede che qualsiasi violazione della decisione stessa, comporterà un’azione legale nei confronti del monaco. La decisione, presa martedì scorso, resa nota dal Direttore del Ministero per gli Affari Religiosi e la Cultura U Myint Zaw Win è arrivata con gran ritardo tanto più che il Monaco estremista U Wirathu è noto religiose, come quelle scoppiate nello Stato Rakhine. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_massima_autorita_buddhista_birmana_condanna_u_wirathu_a_non_effettuare_sermoni_/news?lang=it Sat, 11 Mar 2017 16:19:24 GMT eafa6e0fec004b7994cc2050093f8ad0 L'assassinio politico del costituzionalista U Ko Ni e l'attacco alle libertà fondamentali 2017-03-10T15:49:59.5970000+01:00 Nuovi durissimi e gravissimi attacchi alla transizione verso la democrazia in Birmania. Giorni fa, dopo che il ministro degli interni aveva negato il coinvolgimento delle frange nazionaliste del buddhismo, nell’assassinio del costituzionalista birmano U Ko Ni, il monaco estremista U Wirathu aveva ringraziato pubblicamente, le persone sospettate dell’assassinio del giurista dell’NLD, esprimendo simpatia per le famiglie degli stessi. Tutte le persone arrestate e sospettate dell’omicidio, sono buddhisti e tre sono ex ufficiali dell’esercito birmano. Le dichiarazioni del monaco facevano seguito a quelle del Ministro degli Interni che aveva negato il coinvolgimento dell’associazione buddista Ma Ba Tha, per la protezione della razza e della religione, nell’assassinio politico del giurista. “Oggi mi sento sollevato per il futuro del buddhismo nel mio paese.” Aveva scritto U Wirathu, e facendo riferimento all’assassinio del giurista mussulmano, aveva detto inoltre: “chiunque intenda gettare via la costituzione del 2008 dovrebbe considerarsi avvisato”. “Chiunque voglia cacciare dal parlamento ii militari, dovrebbe far attenzione, chiunque voglia cancellare la costituzione dovrebbe far attenzione” aveva dichiarato, sostenendo che la Birmania ha ancora bisogno dei militari in parlamento. Subito dopo queste incredibili dichiarazioni, il giornalista del Myanmar Now, Ko Swe Win, in un post su Facebook aveva sottolineato come le “dichiarazioni del monaco U Wirathu, a sostegno degli assassini del giurista birmano, U Ko Ni, dovrebbero portare espulsione dal monachesimo”. Per questo era stato denunciato alla polizia per attacco alla religione nazionale. Il clima già caldo in precedenza nei confronti della libertà di stampa si è ulteriormente scaldato, e Aung Zaw, editore del The Irrawaddy, in un suo articolo sottolinea come, dopo il gravissimo omicidio, la libertà di stampa sia ancora più a rischio e vi sia la necessità di un urgente intervento del governo a tutela dei giornalisti. “ La domanda che si fanno in molti in Birmania è: chi reprimerà U Wirathu, che promuove un linguaggio d’odio, istiga alla violenza raziale e ha mostrato la gratitudine per l’assassinio di U Ko Ni?” “ Se il governo di Aung San Suu Kyi non è in grado di proteggere o difendere Ko Swe Win e fermare U Wirathu, la legittimità e la credibilità del governo è a rischio perché il suo sostegno popolare diminuisce ad una velocità allarmante tra gli attivisti e le minoranze etniche. Infatti, sottolinea sempre Aung Zaw, già con il precedente governo, U Wirathu e il suo movimento, sostenuti da personalità influenti, potenti uomini di affari, funzionari di alto livello, da nazionalisti e da alcune comunità spirituali birmane, aveva messo in atto azioni contro l’espansione della religione islamica e il boicottaggio dei negozi di proprietà di mussulmani. Nel 2013 e 2014 U Wirathu e alcuni membri di Ma Ba Tha avevano lanciato messaggi di odio, provocando l’esplodeere delle violenze contro i mussulmani con centinaia di morti. Nel suo post su Facebook Ko Swe Win riportava anche le dichiarazioni di un abate U Seinda, che affermava come U Wirathu non fosse più monaco, visto che aveva smesso la tonaca dopo aver ringraziato gli assassini, una offesa imperdonabile per la pratica religiosa. See Win aveva anche messo in dubbio lo stato di diritto del paese: “ mi interrogo sullo stato di diritto del paese dove chi sostiene un assassinio e lancia messaggi d’odio via internet rimanga impunito, mentre presone come me sono accusate”. A giugno si era sperato che qualche cosa di nuovo potesse accadere dopo le dichiarazioni del Primo Ministro di Yangon U Phyo Min Thein, che sosteneva come Ma Ba Tha fosse “inutle e ridondante” visto che esiste già una entità religiosa incaricata di verificare i comportamenti religiosi. I 47 membri del Comitato Sangha avevano dichiarato che Ma Ba Tha non fosse u gruppo riconosciuto nel buddhismo, ma sorprendendtemente non accadde nulla e nessun parlamentare NLD aveva messo all’ordine del giorno la modifica l dell’ Art. 66(d) e U Wirathu aveva continuato a ricevere donazioni, a lanciare parole d’odio sui media come se avessero ricevuto la benedizione di stato o come se fossero autorizzati. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/l_assassinio_politico_del_costituzionalista_u_ko_ni_e_l_attacco_alle_liberta_fondamentali/news?lang=it Fri, 10 Mar 2017 14:49:59 GMT f3c4cf3c5770420f913a86ce95e2811b Iscriviti a Italia-Birmania.Insieme Sostieni il processo di cambiamento democratico 2017-03-10T10:48:03.7430000+01:00 Vuoi contribuire a promuovere in Birmania - LA PACE - LA PIENA DEMOCRAZIA - I DIRITTI DELLE DONNE - il lavoro dignitoso - LO SVILUPPO INCLUSIVO E SOSTENIBILE ? Iscriviti alla Associazione Italia-Birmania.Insieme. L'associazione vuole aggregare coloro che sostengono la promozione del processo di democratizzazione, di pacificazione del Paese e il rispetto dei diritti umani, del lavoro e dell'abiente. ITALIA-BIRMANIA.INSIEME sostiene l'impegno della Premio Nobel Aung San Suu Kyi e del nuovo governo per il cambiamento. Le iniziative dell'associazione sostengono i diritti umani e del lavoro, delle donne e lo sviluppo sostenibile. Clicca QUI per scaricare il modulo di iscrizione all'associazione e sostenere da subito i nostri progetti in Birmania. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/sostieni_italia-birmania_insieme/news?lang=it Fri, 10 Mar 2017 09:48:03 GMT 0a426daed0f748c1ab9ec3793357c60a LE SFIDE DI AUNG SAN SUU KYI PER LA NUOVA BIRMANIA Un libro che fa capire gli enormi problemi ancora irrisolti nel paese delle pagode 2017-03-10T11:06:14.7330000+01:00 LE SFIDE DI AUNG SAN SUU KYI PER LA NUOVA BIRMANIA Di Cecilia Brighi Ed. Eurilink Un libro sul difficile e non scontato sul processo di cambiamento verso la democrazia in un paese: la Birmania, uscita da oltre 50 anni di violenta dittatura militare e di conflitti armati interni. La storica vittoria della leader democratica Aung San Suu Kyi a novembre 2015, da inizio ad una nuova e complessa fase di sviluppo. Molti sono gli interessi economici e geopolitici che ruotano intorno a questo paese asiatico, incastonato tra due giganti come India e Cina, la cui pervasiva presenza in Birmania, paese strategico per lo sviluppo delle grandi reti commerciali e di comunicazione, come la Via della Seta Marittima e di Terra, hanno indotto anche gli Stati Uniti a giocare un nuovo ruolo in Birmania, non solo a sostegno della democrazia. La scommessa di popolo e della sua leader e Premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, è messa a rischio dalle crescenti tensioni etnico religiose, soprattutto nei confronti dei mussulmani dello Stato Rakhine, vittime di violenze, uccisioni estragiudiziali, stupri, denunciate anche dall’ONU. Violenze che sembrano essere manovrate da frange nazionaliste e militari che tutt’ora, grazie alla Costituzione, detengono il vero potere politico ed economico del paese. Anche il processo di pacificazione interno avanza con difficoltà. I conflitti armati e le scaramucce tra l’esercito nazionale e gli eserciti etnici, continuano, sia per le diffidenze e i sospetti sulla volontà reale dei militari e del governo centrale, di arrivare ad una auspicata autonomia delle minoranze etniche, che per interessi inconfessabili: produzione e traffico di oppio, anfetamine, minerali, pietre preziose e teak. Così la pacificazione del paese, nonostante il rinnovato impegno di Aung San Suu Kyi appare ancora molto lontana. Il libro presenta le luci e le difficoltà che accompagnano questa nuova fase, esamina, dati economici, politici e sociali alla mano, gli ostacoli che il paese deve superare per realizzare una governance democratica, lo stato di diritto e uno sviluppo innovativo basato sulla inclusione sociale sul rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto. In gioco c’è il futuro di un importante paese e la possibilità o meno di evitare il ripetersi degli errori commessi in altri paesi asiatici, Cina in primis, cresciuti vertiginosamente a scapito della democrazia e del rispetto dei diritti umani fondamentali. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/libro_le_sfide_di_aung_san_suu_kyi_per_la_nuova_birmania/news?lang=it Fri, 10 Mar 2017 10:06:14 GMT f000b21281bc4124a3e242e0d2466101 lavoro forzato dei detenuti. Una piaga che continua 2016-12-15T15:03:38.4070000+01:00 Ministero degli interni e il canale televisivo SkyNet hanno collaborato al lancio di un programma televisivo settimanale che mostra come nel noto sistema carcerario del paese le condizioni stiano probabilmente migliorando. Il programma della durata di circa 30 minuti intitolato “raggi di luce che colpiscono” è stato tramesso per la prima volta lunedì sul canale di Skynet Home Channel, uno dei canali locali prodotti da SkyNet che gestisce ance dozzine di canali internazionali. Il video mostra lunghe interviste con i funzionari del dipartimento delle carceri che hanno spiegato i miglioramenti nelle condizioni carcerarie avvenute negli ultimi anni e come programmi di formazione professionale e di meditazione buddista abbiamo preparato i prigionieri ad una vita oltre le sbarre. “Organizziamo attività per i prigionieri sulle pratiche religiose, la salute, l’istruzione, lo sport e programmi di intrattenimento. “ha dichiarato Maung Maung Aye, il direttore del dipartimento carcerario della Regione di Yangon. “ forniamo corsi di formazione professionale ai prigionieri in modo che siano pronti guadagnarsi da vivere una volta rilasciati”. Alcuni minuti sono dedicati a vedere la vita all’interno del carcere di Insein e sono state effettuate alcune interviste con tre detenute. Thin Kyaw, un impiegato di SkyNet Home Channel, ha affermato che il canale ha un contratto con il Ministero degli Interni che è guidato dai militari, e che costringe il canale televisivo a presentare programmi quotidiani sulle attività dei vari dipartimenti ministeriali. I produttori infatti hanno deciso recentemente di creare uno show sulle condizioni delle prigioni. Skynet fa parte del gruppo Shwe Than Lwin Media Co. Di proprietà di Kyaw Win, che ha mantenuto stretti legami con i militari nel passato. Min Tun Soe, portavoce del dipartimento carcerario, ha dichiarato che il Ministero degli Interni stava collaborando con SkyNet “per mostrare al pubblico che “sono stati fatti alcuni progressi nelle riforme del sistema e ha dichiarato che il canale televisivo, e non il Ministero degli Interni ha proposto la realizzazione dello show:“per mostrare al pubblico tali cambiamenti. In ogni caso i tentativi di relazioni esterne da parte del ministero arrivano in um momento di maggiore attenzione verso il sistema carcerario birmano che era considerato negativamente per aver imprigionato migliaia di prigionieri durante la precedente giunta militare e per le pesantissime condizioni che hanno frequentemente portato alla morte dei prigionieri politici . Le recenti riforme democratiche degli ultimi amni hanno bypassato il Dipartimento carcerario che gestisce 48 campi di lavoro forzato dove si calcola vi siano 100.000 detenuti, costretti a scontare li la pena. Durante il precedente governo quasi civile dell’ex Presidente Thein Sein, si dice che le condizioni alimentari e di vita nelle prigioni siano migliorate, ma una indagine approfondita fatta da Myanmar Now ha rivelato diffusi abusi, corruzione e sfruttamento dei prigionieri detenuti nei campi di lavoro. I media locali hanno diffuso ampiamente i risultati dell’indagine che mostrano le violazioni dei diritti umani, delle norme carcerarie e il lavoro forzato presente nei campi, dove circa 20.000 prigionieri lavorano nelle piantagioni o nelle cave di pietra. Tra i 48 campi di lavoro circa 30 siti effettuano corsi di formazione nei settori dell’agricoltura, allevamento dove i prigionieri lavorano in piantagioni gestite dal Dipartimento carcerario o sono messi a lavorare in piantagioni private o imprese. In 18 centri, quasi tutti negli Stati Mon e nel sudovest della Birmania migliaia di detenuti lavorano in cave di pietra, formalmente chiamati “centri produttivi, dove spaccano pietre di granito, massi di pietre calcaree per produrre ghiaia. La ghiaia è venduta ad agenzie governative o imprese private per progetto di costruzione e infrastrutturali, mentre queste vendite portano milioni di dollari in utili per le autorità carcerarie, secondo i documenti forniti da Myanmar Now. Un reporter di Myanmar Now reporter ha seguito il lavoro in nove campi di lavoro obbligato negli Stati Shan e Mon e nella Regione di Mandalay e Sagain e ha ottenuto evidenza fotografica e video delle pesantissime condizioni di lavoro. In alcune interviste di ex prigionieri dei campi nella Township di Naung Gho e in quella di Kalay nella Regione di Sagaing, viene descritto puntialmente l’obbligo di corruzione per evitare gli abusi e il lavoro forzato. Il campo di lavoro di Kaung Hmu è uno dei cinque cmi sulle montagne intorno a Naung Cho, ad una altezza di circa 1.000 metri dove le notti sono fredde e i giorni caldissimi. Circa 200 uomini sono detenuti a Kaung Hmu e lavorano sei giorni la settimana in una piantagione di 140 acri che produce canna da zucchero, granturco e riso.. Zeyar Lin, 25 anni è arrivato a Kaung Hmu agli inizi del 2015; è stato inizialmente un poliziotto della regione di Bago. Condannato a due anni per una rissa con il suo sovraintendente. All’arrivo al campo le guardie gli avevano messo le catene ai piedi per impedirgli di fuggire e all’arrivo dei funzionari hanno iniziato ad aumentare la pressione su di lui attraverso le botte e un sovraccarico di lavoro nella cava. Secondo funzionari carcerari ed ex funzionari, le autorità, seguendo le direttive del Dipartimento penitenziario, allo scopo di coprire i costi di gestione dei campi di lavoro sottoscrivono accordi con imprese private Il governo dell’NLD sembra non aver fatto alcun tentativo di affrontare le condizioni carcerarie, nonostante il fatto che molti membri del partito siano stati in carcere come prigionieri politici. Vedi : http://www.dvb.no/news/70023/70023 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/lavoro_forzato_dei_detenuti_una_piaga_che_continua/news?lang=it Thu, 15 Dec 2016 14:03:38 GMT 03b9b81c418048d88bd677fbd5a5455a IL PAVONE E I GENERALI. Birmania dalla dittatura alla rinascita-di Cecilia Brighi- ed. Baldini Castoldi in libreria dal 28 gennaio 2016-01-20T21:54:52.2700000+01:00 IL PAVONE E I GENERALI BIRMANIA DALLA DITTATURA ALLA RINASCITA di Cecilia Brighi edizioni Baldini Castoldi 256 pagine. 15.00 € IN LIBRERIA DAL 28 GENNAIO Della Birmania sapremmo poco o nulla se Aung San Suu Kyi per oltre vent’anni non avesse lottato contro una dittatura sanguinosa che usa lo stupro e la deportazione come armi. La sua battaglia le è valsa il premio Nobel per la Pace nel 1991. Nel novembre 2015 ha vinto le elezioni e conquistato la maggioranza necessaria per formare un nuovo governo democratico. Storie di resistenza quotidiana al regime militare in Birmania, adesso Myanmar, tra rivolte soffocate nel sangue e impegno politico di molti, da semplici cittadini fino al premio Nobel Aung San Suu Kyi. Nella fantasia di molti occidentali, la Birmania è una terra di grande fascino, di storie preziose, di incanti velati. In realtà, questo Paese è il primo esportatore di metanfetamine al mondo e il secondo per il traffico di oppio. Un Paese che da quasi mezzo secolo è oppresso da un sanguinoso regime dittatoriale che per oltre dieci anni ha tenuto agli arresti domiciliari Aung San Suu Kyi, Premio Nobel per la Pace e simbolo della resistenza democratica e non violenta. Questo libro racconta le vicissitudini dei protagonisti politici e sindacali dell’opposizione. Nato dal lungo lavoro di collaborazione dell’autrice con alcuni di loro, Il Pavone e i generali ci presenta un intreccio di vicende attraverso le quali scorre anche la storia politica e sociale della Birmania, dal dopoguerra a oggi, la brutalità e la repressione di questa dittatura di fronte alla quale molti governi ancora oggi chiudono gli occhi. È la storia dei sentimenti e delle emozioni di uomini e donne che sono stati costretti ad abbandonare i loro amori, i figli, le famiglie, i loro progetti di lavoro, per diventare protagonisti dell’opposizione al regime. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_pavone_e_i_generali/news?lang=it Wed, 20 Jan 2016 20:54:52 GMT