NOTIZIE GENERALI http://www.birmaniademocratica.org/ViewCategory.aspx?lang=it&catid=fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94 67c241f30cf74072a0b103c415848182 La situazione politica, sociale ed economica verso l'Assemblea Generale ONU Perchè l'ONU deve riconoscere le credenziali del Governo di Unità Nazionale Birmano 2021-09-30T11:14:47.7770000+02:00 · http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_situazione_politica_sociale_ed_economica_verso_l_assemblea_generale_onu/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Thu, 30 Sep 2021 09:14:47 GMT c8cc4704c53a407faba2f13a29fa987f Assassinato leader pacifista Rohingya in Bangladesh. Dichiarazione dello Special Advisory Council Myamar 2021-09-30T11:04:00.3000000+02:00 Dichiarazione dello Special Advisory Council Myanmar sull'omicidio di Mohib Ullah. 30 settembre 2021: Il Consiglio Consultivo Speciale per il Myanmar (SAC-M) piange la morte di Mohib Ullah, uno dei principali sostenitori e difensori dei diritti umani del popolo Rohingya del Myanmar. Mohib Ullah è stato assassinato il 29 settembre 2021 nel campo profughi Rohingya di Lambashia, Kutupalong a Cox's Bazar, Bangladesh. È stato presidente dell'Arakan Rohingya Society for Peace and Human Rights. La co-fondatrice del SAC-M Yanghee Lee ha dichiarato: “Conoscevo bene Mohib Ullah per il mio lavoro durato molti anni come Relatore Speciale delle Nazioni Unite sui diritti umani in Myanmar. Era appassionatamente impegnato in difesa dei diritti umani del popolo Rohingya. Era un uomo coraggioso e determinato, un leader insostituibile della lotta del popolo Rohingya per la pace e la giustizia". Marzuki Darusman, cofondatore e membro di SAC-M, è stato presidente della Missione d'inchiesta internazionale indipendente delle Nazioni Unite sul Myanmar (FFM). Ha dichiarato: "Mohib Ullah ha fornito un'assistenza inestimabile alle indagini della FFM. Lui e i suoi colleghi della Arakan Rohingya Society for Peace and Human Rights hanno raccontato gli eventi durante e dopo l'agosto 2017, quando l'esercito del Myanmar ha condotto una delle operazioni più brutali degli ultimi tempi. I suoi sforzi hanno prodotto un sostegno internazionale diretto al popolo Rohingya e agli sforzi per deferire la leadership militare alla giustizia”. Nel 2017, l'esercito del Myanmar ha scatenato una campagna di violenza genocida nei villaggi Rohingya nel nord dello Stato Rakhine, costringendo tre quarti di milione di persone a fuggire in Bangladesh. Coloro che sono fuggiti si sono uniti a un quarto di milione di rifugiati Rohingya in Bangladesh, dove ora sono confinati in campi estesi e continuano a sopportare condizioni terribili. “La morte di Mohib Ullah deve portare a un sostegno internazionale più forte e determinato nella lotta per i diritti umani in Myanmar, per i Rohingya e per tutti gli altri popoli del Myanmar”, ha affermato Chris Sidoti, terzo membro del SAC-M e anche membro dell'ONU FFM. "Il tributo più importante che possiamo rendergli è un'azione più efficace per la pace e la giustizia per tutti i popoli del Myanmar". SAC-M chiede alle autorità del Bangladesh d'indagare a fondo sull'omicidio di Mohib Ullah e di accusare, perseguire e punire i colpevoli secondo la legge. Esorta i meccanismi delle Nazioni Unite per i diritti umani a monitorare e riferire sull'adeguatezza e l'efficacia delle indagini del Bangladesh. Le autorità del Bangladesh hanno il dovere di proteggere la vita del milione di rifugiati Rohingya confinati nei campi in Bangladesh, assicurandosi che questa tragedia non venga sfruttata per imporre ulteriori restrizioni alla vita di coloro che hanno già perso così tanto. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/assassinato_leader_pacifista_rohingya_in_bangladesh/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Thu, 30 Sep 2021 09:04:00 GMT 77ad13f9ff334aa49ff7797cdfb674ed Dichiarazione dell'Ambasciatore UE all'ONU in occasione della Riunione speciale su Birmania dell' Assemblea Generale 2021-05-02T12:23:15.6870000+02:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/dichiarazione_dell_ambasciatore_ue_all_onu_in_occasione_della_riunione_speciale_su_birmania_dell_assemblea_generale/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Sun, 02 May 2021 10:23:15 GMT dafc1ebf2ea94c19a60dec69a51d0a1c Dichiarazione UE al Consiglio per i Diritti Umani 2021-05-02T12:20:02.4300000+02:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/dichiarazione_ue/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Sun, 02 May 2021 10:20:02 GMT c4c2a32a40124ec9b15f3a251156c180 Vertice ASEAN una occasione persa articolo di Cecilia Brighi su Articolo21 2021-05-02T11:05:32.9300000+02:00 Birmania. Le conclusioni del vertice dei dieci Paesi ASEAN sono molto deludenti Cecilia Brighi 27 Aprile 2021 L’Alto Rappresentante UE, Joseph Borrell appena terminato il Vertice dei dieci Paesi ASEAN sulla crisi birmana, si è subito espresso positivamente: “Il “consenso in cinque punti” sul Myanmar raggiunto sabato al vertice dell’ASEAN è un incoraggiante passo avanti dell’ASEAN negli sforzi in corso per risolvere l’attuale crisi in Myanmar” . E’ comprensibile che nella paralisi del Consiglio di Sicurezza ONU, a causa del veto di Cina e Russia, l’Unione Europea colga qualsiasi appiglio, che possa sperabilmente condurre alla soluzione del gravissimo colpo di stato, benedetto sicuramente da Cina e Russia. Ma bisogna dirlo: le conclusioni del vertice sono molto deludenti. Sia per il ritardo, che per i contenuti. Il testo ASEAN non condanna le violenze della giunta militare contro manifestanti pacifici, ma dichiara: “ci sarà la cessazione immediata della violenza in Myanmar e tutte le parti eserciteranno la massima moderazione”. Come se le responsabilità delle violenze fossero sia dei militari che dei manifestanti e non dei militari e della polizia. Ed è drammatico che ci si debba appigliare a una breve dichiarazione congiunta in cinque punti, nella quale non condanna il colpo di stato, ne si chiede la liberazione dei prigionieri politici. Come pensano i governi ASEAN o la UE che si possa avviare un qualsiasi negoziato, una delle parti in carcere o agli arresti domiciliari? Ci sono voluti ben 83 giorni, 740 morti e oltre 3400 arresti dall’inizio del colpo di stato militare perché i dieci governi asiatici riuscissero a mettersi d’accordo per un vertice. Loro che avrebbero dovuto prendere l’iniziativa il giorno dopo il golpe, ci sono riusciti, solo il 24 aprile e lo hanno fatto perché, se così non fosse stato, l’ASEAN avrebbe perso completamente la sua già flebile credibilità. Si sono riuniti solo ora, perché le divisioni sul futuro della Birmania sono troppo grandi. Troppi i legami con i militari, troppi i governi dittatoriali tra i 10 membri dell’ASEAN. Ma anche troppe le pressioni della Cina per un loro ruolo, che impedirebbe eventuali iniziative ONU o di altri paesi. Infatti il Ministro degli esteri cinese Wang Yi, a pochi giorni dal vertice aveva sollecitato i membri dell’ASEAN ad essere: “vigili contro le forze esterne che interferiscono nel paese”. La Cina, ma anche altri tra i “grandi”, nel quadro di una serie di tensioni internazionali crescenti, hanno scaricato tutto sull’ASEAN, sperando che questa debole e divisa associazione regionale, che non ha mai brillato per straordinarie iniziative a sostegno dei diritti umani, potesse trovare la soluzione. Così si arriva ad un vertice a cui è stato invitato il responsabile del golpe e non il legittimo Governo di Unità Nazionale. ARTICOLI STERI U Maung Maung, presidente della Confederation of Trade Unions Myanmar, che è stato in esilio dal 1988 al 2012, sottolinea come “l’Asean abbia mentito tre volte. Nel 1988, nel 1990 e subito dopo questo colpo di stato del 2020. Chiediamo all’Asean di smetterla di fingere di fare qualcosa, per bloccare invece le azioni delle Nazioni Unite sui militari.” Ci sono volute due ore di riunione in tutto, per discutere i tre punti all’ordine del giorno, uno dei quali riguardava il colpo di stato militare birmano. Immaginiamo il complesso lavoro preparatorio, propedeutico alla pubblicazione della dichiarazione del Chair, e dei cinque punti di impegno concordati tra i dieci. Peccato che a nessuno dei governi fosse passata per la testa l’idea di consultare, neanche informalmente o riservatamente i rappresentanti dell’opposizione democratica. Tra i cinque punti concordati, non vi è alcuna menzione all’impegno per la liberazione dei 3.000 prigionieri politici, a partire dal Presidente della Repubblica e dalla leader Aung San Suu Kyi, si menziona alcun cronogramma o scadenza per la attuazione dei singoli punti. Il giornale birmano The Irrawaddy riporta le dichiarazioni del primo ministro di Singapore Lee Hsien Loong sulla posizione del comandante delle forze armate birmane, responsabile del colpo di stato: “ci ha ascoltati e ha dichiarato che avrebbe accolto i punti che considerava utili; che non era contrario ad un ruolo costruttivo dell’ASEAN o ad una visita di una delegazione ASEAN o, all’assistenza umanitaria, e che sarebbero andati avanti e si sarebbero impegnati con l’ASEAN in modo costruttivo “. Quindi, in realtà, non vi è stato nessun impegno del capo della giunta, sui cinque punti. L’ASEAN come già in passato, dimentica chi sono i responsabili degli oltre 730 morti, delle centinaia di feriti, delle torture, degli stupri e degli arresti avvenuti in questi 83 giorni. A conferma della irrilevanza sostanziale degli impegni dichiarati, i media birmani considerano il viaggio di Min Aung Hlaing come un trionfo diplomatico. Mentre il giornale ufficiale della giunta: The New Light of Myanmar, fa un ampio racconto del vertice, ma senza menzionare in alcun modo la dichiarazione conclusiva del Chair e tanto meno i cosiddetti 5 punti condivisi anche dal il leader golpista birmano. Come se nulla fosse stato deciso. U Moe Zaw Oo, viceministro degli esteri del NUG ha dichiarato a The Irrawaddy che: “La richiesta dell’ASEAN di porre fine alla violenza dovrebbe essere collegata ad azioni concrete, se tale richiesta non verrà attuata. Lo stesso vale per il rilascio dei prigionieri politici. L’ASEAN deve avere un piano concreto su cosa fare, se queste richieste non verranno soddisfatte “. Quindi sarà fondamentale che la UE non deleghi la soluzione all’ASEAN, rafforzando invece l’iniziativa internazionale attraverso i cosiddetti “likeminded countries”, per costruire uno stato democratico e federale, magari, come suggerito dal Canada, riattivando il gruppo di 22 paesi, costituitosi all’ONU nel periodo della crisi Rohingya. Sarà fondamentale mentre l’ASEAN deciderà come e con chi dialogare, che si lavori ad un ampio embargo sulle armi, ad una no flight zone, per impedire gli attacchi dell’aeronautica militare birmana sui villaggi etnici e si sostengano gli ormai 250.000 displaced. Il punto di riferimento per il futuro dovrà essere quanto chiesto dal popolo birmano. Il complicato percorso verso la soluzione stabile, passa anche attraverso il superamento del dominio dell’esercito sul paese. Ma il passo imprescindibile per garantire che si arrivi ad un dialogo equo tra le parti passa per la liberazione incondizionata dei leader politici e perché l’ASEAN si impegni a lavorare sotto l’egida dell’ONU, attraverso la sua Inviata speciale Christine Shraner Burgener, a cui ancora oggi, è stato negato l’accesso in Birmania e l’incontro con i prigionieri politici. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/vertice_asean_una_occasione_persa/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Sun, 02 May 2021 09:05:32 GMT 6a0a4c4e6f464d1d8fc7ac2644a7c01c La azienda malese petrolifera e del gas Posco ha sospeso le attività in Birmania. la francese Total rimane imperturbabile 2021-04-09T20:17:02.9630000+02:00 La compagnia petrolifera e del gas statale malese Petronas ha sospeso le operazioni in Myanmar dopo una campagna di pressioni, ma ha dichiarato forza maggiore piuttosto che dare alcuna giustificazione politica. La società ha detto che c'è stato un "drastico calo del livello di produzione" del suo giacimento di gas Yetagun nel Mare delle Andamane, "scendendo al di sotto della soglia tecnica dell'impianto di trattamento del gas offshore". Sebbene la società abbia affermato di aver preso la decisione al fine di ridurre al minimo i rischi per il proprio personale e le proprie risorse, la decisione sembrerà comunque una vittoria per i manifestanti e gli attivisti per i diritti umani, che si rivolgono sempre più alle aziende straniere coinvolte in progetti di gas naturale con Myanmar Oil and Gas Imprese che sono la principale fonte di valuta forte del regime. Ma la multinazionale francese del petrolio e del gas Total ha escluso richieste di sospendere le sue operazioni o trattenere i pagamenti alla giunta. L'amministratore delegato Patrick Pouyanné ha avvertito che non pagare le tasse è "un crimine secondo la legge locale", ma ha insistito che la società ha pagato "assolutamente nessuna tassa" dal colpo di stato a causa del crollo del sistema finanziario. Ha difeso la posizione di Total ricordando che se la società si ritirasse, taglierebbe l'accesso all'elettricità per "milioni di persone" chiudendo "ospedali e aziende, sconvolgendo la vita di tutti i giorni". Anche la società sudcoreana Posco è sotto nuove pressioni per ritirarsi da una joint venture siderurgica con il conglomerato militare MEHL. La pressione non proviene più solo da gruppi per i diritti, ma anche da investitori istituzionali come il fondo pensione del governo olandese APG. Nel frattempo, Fitch Solutions, una divisione di Fitch Group, ha drasticamente rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita economica 2020-21 per il Myanmar e ha avvertito dell'imminente "collasso economico". Il gruppo aveva precedentemente previsto una crescita lenta del 2,0%, ma ora prevede un enorme calo del PIL del 20% a causa della sua aspettativa che i disordini sociali peggioreranno solo nei mesi a venire e l'esercito ucciderà più civili. I disordini significano che le aziende faranno tutto il possibile per sospendere i piani di investimento e potrebbero persino liquidare le attività e ritirarsi completamente. Ha avvertito di una possibile inflazione incontrollata e di un crollo nel commercio internazionale, e ha concluso il suo aggiornamento con questa dichiarazione inquietante: "Non esiste uno scenario peggiore per l'economia che possiamo escludere". http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_azienda_malese_petrolifera_e_del_gas_posco_si_ritira_dalla_birmania_/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Fri, 09 Apr 2021 18:17:02 GMT 8436f454b8b0492e88e6701b8023dca5 documento di Italia-Birmania.Insieme Audizione alla Commissione Esteri della Camera deputati il giorno 2.3.21, una delegazione di ITALIA-BIRMANIA.INSIEME è stata audita dalla Commissione Esteri della Camera dei Deputati. In allegato il documento presentato. Alla audizione ha partecipato Cecilia Brighi Segr. gen dell'associazione Raffaele Morese e U Maung Maung, soci fondatori dell'associazione. 2021-03-04T14:32:58.2130000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/documento_di_italia-birmania_insieme_audizione_alla_commissione_esteri_della_camera_deputati/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Thu, 04 Mar 2021 13:32:58 GMT 19432198f1124a888abe91a9299030ee Risoluzione della Commissione Esteri della Camera dei Deputati La Commissione Esteri della Camera dei Deputati ha approvato all'unanimità una Risoluzione importante che chiede , tra le altre cose: il rilascio immediato di tutte le persone arrestate; A chiedere in tutte le sedi competenti l'adozione di sanzioni mirate nei confronti degli autori del colpo di Stato e di quanti si rendano responsabili della violazione dei diritti umani e civili, applicando il regime globale di sanzioni dell'Unione europea in materia di diritti umani e ad assumere iniziative affinché il Consiglio affari esteri dell'Unione europea imponga sanzioni finanziarie mirate nei confronti di tutti gli interessi commerciali del Tatmadaw, scongiurando invece sanzioni generalizzate contro la popolazione civile o contro specifici gruppi etnici; A non dare corso a misure di annullamento del debito del Myanmar/Birmania, come già deliberato nel luglio 2020 da Austria, Finlandia, Francia, Germania, Paesi Bassi e Polonia, e a fare pervenire gli aiuti di cooperazione allo sviluppo alla popolazione attraverso canali alternativi a quelli governativi; 2021-03-04T14:37:19.8970000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/risoluzione_della_commissione_esteri_della_camera_dei_deputati/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Thu, 04 Mar 2021 13:37:19 GMT e2640ecdc499425eb932f4f76b7af36a Riprendono i negoziati sul rimpatrio dei Rohingya facilitati dalla Cina il 19 gennaio in Bangladesh 2021-01-17T16:29:55.7830000+01:00 Secondo quanto ripreso dai media, il ministro degli esteri del Bangladesh ha dichiarato che alcuni funzionari del Myanmar, Bangladesh e Cina si incontreranno a Dhaka il 19 gennaio per discutere la questione del rimpatrio dei rifugiati Rohingya, L' incontro si terrà a livello dei segretari tra Bangladesh e Myanmar, e avverrà con la mediazione della Cina, per tentare di fare progressi sulla questione dei rifugiati, molti dei quali sono fuggiti dal Myanmar nel 2017-18 durante la crisi del Rakhine. il Ministro degli Affari Esteri A.K. Abdul Momen ha dichiarato ai giornalisti che il Myanmar non ha collaborato per risolvere le questioni relative al ritorno delle centinaia di migliaia di rifugiati Rohingya, ma il Bangladesh spera che nel prossimo incontro si potranno fare dei passi in avanti . Ha dichiarato che la Cina inizialmente aveva fissato la data per il 9-10 gennaio, ma a causa della visita del ministro degli Esteri cinese Wang Yi in Myanmar la data è stata spostata. È passato un anno da quando si è tenuto l'ultimo incontro tripartito sul rimpatrio dei Rohingya. Un totale di 1 milione di Rohingya vive in 34 campi profughi in Bangladesh e 740.000 sono sfuggiti a una brutale repressione nello stato di Rakhine nel 2017. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/riprendono_i_negoziati_sul_rimpatrio_dei_rohingya_facilitati_dalla_cina/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Sun, 17 Jan 2021 15:29:55 GMT 62e4a1be4bb2480a989d4cf3f3b46140 elezioni politiche 2020 elezioni Myanmar 2020 si sono svolte senza incidenti e con una grande affluenza. 2020-11-09T11:03:48.4330000+01:00 Si sono concluse ieri pomeriggio alle ore 16 le votazioni per l’elezione del parlamento nazionale e dei parlamenti delle 7 Regioni e dei 7 Stati etnici. Grandissima affluenza senza sostanziali problemi, come segnalato dagli osservatori europei, dai giornalisti e dagli osservatori di PACE, (People’s Alliance for Credible Elections), l’organizzazione indipendente per la promozione della trasparenza, della responsabilità e inclusività del processo elettorale, che ha dichiarato che la giornata elettorale si è svolta in modo pacifico e che non si sono registrati significativi incidenti . PACE ha inviato 1.888 osservatori ai seggi elettorali in tutti i 14 stati / regioni per osservare il processo elettorale. Dalle segnalazioni ricevute finora, la maggior parte degli osservatori PACE è stata in grado di osservare il processo. Il PACE ha ricevuto segnalazioni isolate di osservatori che inizialmente non hanno potuto entrare nei seggi elettorali, ma questi incidenti sono stati risolti con l'eccezione di due osservatori. PACE ha lavorato sia con le sottocommissioni statali / regionali che con la Commissione Elettorale dell'Unione (UEC) per garantire il pieno accesso degli osservatori al processo. Sai Ye Kyaw Swar Myint di PACE ha dichiarato: “Vorremmo sottolineare gli sforzi dei funzionari dei seggi elettorali e delle sottocommissioni per l’apertura in tempo dei seggi elettorali e per l’attuazione delle misure di prevenzione del COVID-19. Allo stesso tempo, vogliamo sottolineare che è importante assicurarsi che tutti i funzionari dei seggi elettorali seguano le linee guida e le procedure dell'UEC per il resto del processo, inclusi il voto e il conteggio ". Hanno votato 37.268.876 elettori in 39.962 seggi tranne che in alcune circoscrizioni nelle aree di conflitto a causa della decisione della Commissione Elettorale Nazionale, che ha vietato il voto dichiarando che non vi erano state le condizioni per permettere la corretta registrazione degli elettori e il voto. Il 72% degli elettori delle circoscrizioni nello Stato Rakhine a causa di ciò non hanno potuto votare. In queste elezioni 87 partiti politici, di cui 60 partiti etnici, hanno schierato un totale di 1.565 candidati, per i 315 seggi della Camera Alta (Pyithu Hluttaw) e 779 candidati per 161 seggi della Camera bassa (Amyotha Hluttaw ); 3.112 candidati per i parlamenti delle Regioni e per i 612 seggi regionali Hluttaw e 183 candidati per 29 rappresentanti etnici . I candidati NLD sono in testa nello Stato Karen con 30 dei 36 seggi nelle sette township di Karen; le eccezione fa la township di Papun dove i voti vengono ancora contati ma l'USDP sembra aver rivendicato tre seggi finora. Nel 2015, tutte le quattro circoscrizioni di Papun sono state vinte dall'USDP. Nello Stato Chin, per ora l'NLD ha vinto in 30 dei 39 seggi. Il partito al governo è in testa in altri seggi nelle township di Tedim e Tunzum, dove si continuano a contare i voti. Ma queste due township sono roccaforti del Zomi Congress for Democracy. Tra le nove township dello Stato Chin quest'anno, l’NLD ha vinto la maggior parte dei seggi a Falam, Htantalan, Hakha, Kanpatlet, Mindat, Matupi e Paletwa. Nello Stato Kachin il candidato dell’NLD e attualmente Primo Ministro dello Stato è stato rieletto a Myitkyina. Mentre il candidato del Kachin State Peoplle’s Party Manam Tu Ja è in testa nella township di Injangyang I tre candidati dell’Arakan National party hanno conquistato quasi tutti i voti della township d della capitale Sittwe. I candidati hanno ottenuto 771 voti contro i 481 dell’Arakan Front Party e 217 dell’ Mahn Win Khine Than, il vice portavoce della Camera Alta è stato rieletto nella circoscrizione di Myawaddy nello stato Karen, e l’NLD ha vinto tutti e 5 i seggi di questa township. Nello Stato Shan, dove è ancora in corso lo spoglio dei voti la candidata dell’NLD Daw Pyone Kaythi Naing sta vincendo nella circoscrizione di Kalaw con 51.053 voti mentre il suo rivale dell’USDP ha ottenuto ad ora 16.363 voti. A Naypidaw, la capitale del paese, l’NLD è in testa in nove delle dieci circoscrizioni elettorali. Ma nella township di Zeyar Thiri, dominata dall’USDP ha vinto il presidente di questo partito U Than Htay contro il candidato dell’NLD Dr. Moe Swe. +7 3Su Bar, Myo Thiha Kyaw e 1 altra persona http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/elezioni_politiche_2020/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Mon, 09 Nov 2020 10:03:48 GMT 6e0d25f97c854383871a85e552542d51 Lettera aperta dell'NLD ai partiti etnici per una Unione Federale e la fine della guerra civile la vittoria dell'NLD rafforza l'obiettivo de dialogo con i partiti etnici. 2020-11-14T16:16:07.0570000+01:00 L'NLD lancia un appello ai 48 partiti etnici per il raggiungimento di una Unione Federale e la conclusione della guerra civile. Dopo meno di una settimana, dalla vittoria schiacciante alle elezioni dell'8 novembre, l'NLD, partito guidato da Aung San Suu Kyi, ha invitato 48 partiti etnici, a collaborare con l'NLD nella costruzione di un'unione federale e democratica. Insieme potrebbero "lavorare in modo efficace sulle questioni etniche per porre fine alla guerra civile", ha dichiarato il portavoce dell'NLD. questa importante decisione mira a superare le tensioni e le divisioni tra i partiti etnici e l'NLD in quanto, nonostante l'NLD sia al governo dal 2015, mai era stato rivolto un appello così chiaro ai partiti etnici. In queste ultime elezioni l'NLD ha ottenuto almeno 399 dei 498 seggi parlamentari disponibili (166 seggi sono riservati ai militari), garantendo al partito di Aung San Suu Kyi una forza straordinaria. U Myo Nyunt, portavoce dell' NLD, ha dichiarato giovedì a The Irrawaddy che il partito aveva avanzato "l'offerta politica" come "prima iniziativa dopo le elezioni" e sperava che i partiti etnici avrebbero risposto all' NLD rapidamente. Su Facebook il Vice Presidente dell'NLD Dr. Zaw Myint Maung, in una lettera aperta " For Future Union Affairs" ha elencato i quarantotto partiti politici etnici che rappresentano gli Stati Kachin, Karen, Shan, Rakhine, Mon, Kayan, Lahu, Ta'ang (Palaung), Kaman, Khami, Mro, Dainet, Tai Leng, Chin, Danu, Zomi, Kokang, Dawei, Pao, Akha, Zo, Naga, Kayah, Lisu, Wa e Inn. Le popolazioni etniche del Myanmar chiedono da anni il rispetto dell'autodeterminazione e l'uguaglianza tra le minoranze e la maggioranza Bamar. Fino ad oggi, nonostante i negoziati si sono fatti solo piccoli passi in avanti che non hanno interrotto la più lunga guerra civile al mondo. Il Dr. Myo Nyunt ha aggiunto che il partito apre le sue porte a tutti i partiti politici etnici che condividono gli stessi obiettivi politici per unirsi a loro in qualsiasi momento. La lettera afferma: "Gli obiettivi dei partiti etnici sono gli stessi dell'NLD e l'NLD in futuro darà la priorità alle richieste dell'etnie". Il vice Presidente ha espresso la speranza che i partiti etnici collaborino nell'impegno per una Unione federale e democratica. Il dottor Myo Nyunt ha affermato che la "prima decisione dell'NLD dopo le elezioni mira a lavorare efficacemente sulle questioni etniche per porre fine alla guerra civile", e ha sottolineato che il governo dell' NLD si concentrerà su tali problemi nei prossimi cinque anni, sulla base della sua esperienza di governo dal 2015. "Ci aspettiamo di ottenere una risposta al più presto dopo che ciascuna parte avrà discusso con la propria leadership", ha sottolineato. Tuttavia, alcune parti hanno affermato di non aver ricevuto la lettera [a partire da giovedì pomeriggio]. Sebbene avessero visto la lettera sulla pagina Facebook della NLD, stavano ancora cercando di verificarne l'autenticità. Daw Khin Saw Wai del Partito nazionale di Arakan e il parlamentare della Camera Bassa per la municipalità di Rathaedaung nello Stato di Rakhine, dove la votazione è stata annullata domenica, hanno detto di aver appreso dell'ouverture tramite Facebook e sebbene sia un passo positivo, deve essere seguito da attuazione effettiva. "La collaborazione con i gruppi etnici è necessaria perché i gruppi etnici auspicano un percorso verso una vera democrazia federale" U Kyaw Min Htike, un co-segretario del Dawei National Party, ha detto che la decisione deve essere accolta con favore e che avrebbero bisogno di discussioni approfondite su come collaborare. Sai Nyunt Lwin, vicepresidente del partito Shan Nationalities League for Democracy, ha detto di non avere ancora alcun commento sull'ouverture perché non hanno ancora ricevuto la lettera. la scelta dell'NLD potrebbe essere quella di allearsi con i partiti etnici. Tar Hla Pe, il membro del comitato esecutivo centrale del Ta'ang National Party, ha dichiarato che secondo il suo personale punto di vista, l'offerta dell'NLD non può cancellare la spaccatura che lo stesso vicepresidente Dr. Zaw Myint Maung ha creato durante il periodo pre-elettorale quando ha chiesto agli elettori di votare per l'NLD che avrebbe potuto formare il governo, invece di votare per un partito etnico. "Sarebbe stato meglio, se il U Zaw Myint Maung non avesse fatto quella dichiarazione durante la campagna elettorale" ha dichiarato Tar Hla Pe. I 48 partiti etnici a cui si rivolge l'appello dell'NLD sono: Lahu National Development Party Partito Nazionale Kayan Partito popolare di Karen Festa nazionale di Ta'ang (Palaung) Partito Democratico delle Nazionalità Shan Partito Democratico Phalon-Sawaw Partito per lo sviluppo nazionale di Kaman Khami National Development Party Mro National Party Partito per lo sviluppo nazionale di Tai Lai (Shanni) Partito nazionale di Asho Chin Lega delle nazionalità Shan per il partito della democrazia Danu Nationalities Democracy Party Zomi Congress for Democracy Partito Democratico di Kokang dello Stato Shan Partito del Congresso Nazionale Kachin Dawei National Party Union PaO Nationalities League Partito nazionale di Arakan Khumi (khami) Parte Nazionale Partito Nazionale Karen Mro National Democracy Party Danu National League Festa di solidarietà di Shan-ni (Tai Leng) Partito per l'unità nazionale e lo sviluppo della Laovao Akhar National Development Party Zo Ethnic region Development Part Festa delle donne (lunedì) Dainet National Developm 8Ayemyo Naing, Win Thu Ya Kyaw e altri 6 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/lettera_aperta_dell_nld_ai_partiti_etnici_per_una_unione_federale_e_la_fine_della_guerra_civile/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Sat, 14 Nov 2020 15:16:07 GMT 04aeb5f232384a738506146e941cb7e8 Mappe dei risultati delle elezioni politiche 2020 Camera dei rappresentanti e Camera delle nazionalità In allegato la mappa di MIMU relativa ai risultati elettorali delle elezioni politiche dell'8 novembre 2020 2020-12-10T14:42:11.1670000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/mappe_dei_risultati_delle_elezioni_politiche_2020_camera_dei_rappresentanti_e_camera_delle_nazionalita/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Thu, 10 Dec 2020 13:42:11 GMT 338d9bd2301b493aad73b31c9e95e661 GRAVISSIMO RISCHIO DI COLPO DI STATO IN BIRMANIA Gravissime le dichiarazioni del portavoce dell'esercito birmano, il quale, in una conferenza stampa martedì, non ha escluso la possibilità di un colpo di stato, se le accuse di frode elettorale lanciate dai militari non saranno prese in considerazione. “I militari rispetteranno le leggi esistenti, inclusa la Costituzione. Ma questo non significa che i militari si assumeranno la responsabilità per lo stato o non si assumeranno la responsabilità per lo stato ". Queste dichiarazioni hanno portato a ritenere che vi sia la probabilità di un colpo di stato, sebbene i massimi leader militari affermino che un simile passo sarebbe l'ultima risorsa. Grandi preoccupazioni hanno pervaso, sia i circoli diplomatici del paese, che le imprese e e le organizzazioni sindacali, e persino Cina, Giappone e India, che in un modo o nell'altro hanno legami militari con il Myanmar. Il giorno successivo alla conferenza stampa, il capo delle forze armate generale Min Aung Hlaing ha dichiarato in un discorso ai cadetti anziani: “La Costituzione è la legge madre. Dobbiamo seguire la Costituzione. Se la legge non viene rispettata o seguita, dobbiamo abolirla. Anche se è la Costituzione, dobbiamo abolirla. Al tempo del Consiglio rivoluzionario, la costituzione del 1947 fu abolita ". Facendo intendere che anche la Costituzione del 2008 potesse essere abolita. Anche se l'articolo 40 (c) della Costituzione conferisce potere sovrano al comandante in capo durante uno stato di emergenza, è il presidente che può dichiarare lo stato di emergenza, previa consultazione e coordinamento con il Consiglio nazionale per la difesa e la sicurezza (NDSC), dominato dai militari, come stabilito nel Capitolo 11 della Carta. Si deve ricordare che la Costituzione attuale è stata imposta dai militari nel 2008 alla popolazione, sotto la guida dell'allora supremo Generale Superiore Than Shwe. La carta prevede un ruolo preponderante dei militari nella vita politica ed economica del paese. Hanno il 25% dei seggi in tutti i parlamenti, da quello nazionale a quelli regionali e dei singoli Stati. I militari hanno il controllo dei Ministeri della Difesa, Degli Affari di Confine e degli interni e il controllo del Consiglio Nazionale per la difesa e sicurezza. Inoltre hanno un ruolo ancora pesante nell’economia attraverso una serie di holding nei settori più ricchi. Infine la Costituzione protegge i militari garantendone l’immunità per eventuali rischi di denuncia per violazione dei diritti umani. Sono anche i guardiani ufficiali della Costituzione. Infatti questa piò essere modificata solo con il loro consenso. Il rifiuto del portavoce militare di escludere la possibilità di un'acquisizione militare è un triste promemoria. Secondo quanto riferito, dal giornale “The Irrawaddy”: nella capitale, si sono tenuti incontri tra funzionari governativi di alto livello per discutere dei possibili modi per allentare la tensione, e l'NLD ha ordinato a tutti i suoi parlamentari, ora riuniti nella capitale, di prepararsi a partecipare all'apertura del nuovo Parlamento il 1 febbraio, di mantenere la calma e non fare resistenza in caso di un colpo di stato. Tuttavia, ansia e preoccupazione si stanno diffondendo tra i parlamentari dell'NLD e gli avvistamenti di veicoli blindati per le strade di Yangon hanno solo acuito la preoccupazione e la tensione. I legislatori dell’NLD si stanno preparando per lo scenario peggiore. Gli analisti ritengono che le affermazioni di frode elettorale, lanciata dai militari subito dopo le elezioni politiche dello scorso novembre, siano motivate solo dalla pesante sconfitta dell'Union Solidarity and Development Party (USDP) che ha conquistato solo il 5% dei seggi in parlamento. L'USDP è il partito nato da una costola dei militari. Se questa situazione si avverasse gravissime sarebbero le conseguenze sul piano internazionale e locale, e il rischio di un nuovo isolamento internazionale da cui sarebbe difficilissimo tornare indietro. Già oggi si teme che l’Unione Europea possa cancellare il sistema di preferenze generalizzate approvato nel 2013 e che permette la eliminazione delle tariffe doganali alla importazione di prodotti birmani, ad eccezione delle armi. Questo a fronte delle gravi violazioni dei diritti umani commessi dall’esercito nel Rakhine e negli altri stati etnici. Un eventuale colpo di stato rischierebbe di gettare il Myanmar nello scompiglio sociale, economico e politico per i prossimi anni e di isolare ancora una volta il paese a livello internazionale. Per i militari sarebbe come firmare la propria condanna a morte. Nel caso di una cancellazione della loro Costituzione, i militari perderebbero appunto la immunità e tutta una serie di altri privilegi. Inoltre si darebbe l’avvio alla ripresa delle sanzioni politiche ed economiche che in passato erano state richieste dal popolo birmano e che hanno gettato il paese in un isolamento totale. 2021-01-28T17:04:47.5900000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/gravissimo_rischio_di_colpo_di_stato_in_birmania/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Thu, 28 Jan 2021 16:04:47 GMT 355f3cc827be49b9a692b1f29f038301 Il censimento previsto per la fine di marzo fonte di potenziali violenze etnico religiose C'è ancora il tempo per modificare le parti più contestate relative all'appartenenza etnica e religiosa 2014-04-30T16:04:06.2000000+02:00 Ci si dovrebbe stupire per il fatto che la Birmania intenda veramente effettuare il censimento nazionale, sapendo che questo rischia di infiammare la violenza etnico religiosa in un momento così critico. Il paese ha avviato il processo di pace con i gruppi etnici armati, la transizione democratica ma sta per attuare un censimento con domande che potrebbero mettere a rischio queste attività. C’è infatti il timore che il censimento possa essere la scintilla per tali violenze, come sottolinea l’International Crisis Group ma tali preoccupazioni sono state sollevate anche dalla comunità internazionale. Facendo ciò il governo, l’ONU e i donatori possono dimostrare che sono sensibili ai seri rischi che scaturiscono dalla struttura attuale e che vogliono rispondere alle profonde riserve espresse da importanti gruppi del paese. Mentre la raccolta accurata di dati demografici è cruciale per la programmazione dello sviluppo, visto che l’ultimo censimento si è tenuto 30 anni fa, l’attuale questionario con 41 domande è eccessivamente complicato e fonte di rischi. Si dovrebbe pertanto apportare rapidamente dei tagli per concentrarsi solo sulle domande demografiche, rinviando quelle che sono divisive o creano senza alcun bisogno conflitti. Ovvero quelle sulla religione, etnicità, status della cittadinanza. La Birmania è uno dei paesi con le maggiori diversità e l’etnicità è una questione complessa, contestata e politicamente sensibile, in un contesto nel quale le comunità etniche hanno a lungo creduto che il governo manipola le categorie etniche a scopo politico. Inoltre la Birmania nella sua transizione politica da uno stato militare e autoritario alla governance democratica, sta lottando per porre fine a conflitti multipli e interconnessi in atto da decenni nelle zone di confine. Nello stesso tempo nei mesi recenti è nato un movimento nazionalista virulento di Buddhisti birmani che ha guidato gli assalti alle comunità mussulmane. Un censo che rischia di aumentare queste tensioni è poco consigliabile. Ci sono molti problemi nella classificazione etnica usata dal censimento, che si basa su una vecchia e molto criticata lista di 135 gruppi messa a punto negli anni 80. In alcuni casi il piccolo Gruppo etnico Chin è diviso in 53 categorie , molti villaggi o nomi di gruppi che non hanno giustificazione alcuna di tipo etno-linguistica. In altri i gruppi sono accorpati mentre hanno identità etniche separate. Per esempio molti gruppi nello Stato Shan come i Palaung, Lahu e Intha sono inseriti come suddivisioni dell’etnia Shan, ma invece non sono correlati in alcun modo dal punto di vista etnico o linguistico. Alcuni di questi gruppi, compreso i partiti politici ed etnici e organizzazioni armate hanno emesso dei comunicati molto critici sul censimento chiedendo di rimandarlo o riclassificarlo sulla base della consultazione con le comunità etniche. La classificazione è correlata a altri fattori oltre l’identità culturale perché avrà degli impatti politici. La costituzione e le leggi elettorali stabiliscono una serie di norme relative alle circoscrizioni elettorali costruite in base alle etnie per quei gruppi che raggiungono delle soglie di popolazione, con rappresentanti nominati come ministri nei governi locali. I gruppi temono che se le loro comunità saranno suddivise o classificate erroneamente, potrebbero non venire riconosciuti i diritti di rappresentanza politica. Non c’è alcuna possibilità di riportare etnie miste, ciò costringerebbe la gente a classificarsi con una identità soltanto, con impatti negativi sui gruppi più piccoli. La religione aggiunge un altro elemento alla controversa questione. Il crescente nazionalismo buddhista tra l’etnia dominante birmana caratterizzato dal movimento 969 (vedere il rapporto The Dark Side of Transition: Violence Against Muslims in Myanmar, prefigura una narrativa fantastica che la Birmania e la religione maggioritaria buddhista saranno surclassati dai mussulmani. Il censimento potrebbe servire non volendo a sostenere questa tesi. Attualmente si ritiene che la popolazione mussulmana in Birmania sia del 4%, dato riportato dal censimento del 1983. Comunque vi sono chiari segnali che il dato reale fosse del 10% ma che fosse stata presa una decisione politica di pubblicare il dato più accettabile del 4%. I risultati del prossimo censimento potrebbero per tanto essere interpretati erroneamente fornendo l’evidenza di un aumento nel corso degli ultimi trent’anni, di tre volte della popolazione mussulmana nel paese. Una chiamata alle armi potenzialmente molto pericolosa per i movimenti estremisti. La questioni della etnicità, religione, e cittadinanza, formano una miscela particolarmente potente nello Stato Arakan, luogo di pesanti scontri violenti anche recenti. Molti nella comunità buddhista Rakhine ritengono di stare lottando per la loro sopravvivenza etnica e religiosa di fronte ad una popolazione mussulmana Rohingya che è percepita in forte crescita, ma a cui attualmente viene negata la cittadinanza e i diritti umani fondamentali. L’accusa è che molti Rohingya sono immigrati di recente dal Bangladesh, una storia che viene ripetuta da decenni, nonostante l’evidenza del contrario. In aggiunta alle tensioni che potrebbero innescarsi dopo la pubblicazione dei dati sulla popolazione Mussulmana, alcuni politici estremisti Rakhine temono indubbiamente che il censimento fisserà una quadro relativo alla popolazione mussulmana sfatando il mito della loro recente immigraizone. I politici Rakhine stanno già denunciando che attualmente si stanno infiltrando nello Stato Rakhine dei mussulmani bengalesi in modo da poter essere inclusi nel censimento. Questi politici chiedono di poter formare delle milizie armate Rakhine per prevenire tale immigrazione. Vedi ICG http://www.crisisgroup.org/en/publication-type/alerts/2014/myanmar-conflict-alert-a-risky-census.aspx http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_censimento_previsto_per_la_fine_di_marzo_fonte_di_potenziali_violenze_etnico_religiose/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Wed, 30 Apr 2014 14:04:06 GMT 77e31e2d5a4549e181ead62a2e591726 quadro risultati del voto per i parlamenti degli Stati e delle Regioni 8 novembre 2020 in allegato i risultati elettorali dell'8 novemrbe 2020 per i Parlamenti degli Stati e delle Regioni. 2020-12-10T14:44:41.7270000+01:00 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/quadro_risultati_del_voto_per_i_parlamenti_degli_stati_e_delle_regioni_8_novembre_2020/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Thu, 10 Dec 2020 13:44:41 GMT 987b04c8593f4b38bd5e7f76a233e9f2 I militari fanno un passo indietro sul colpo di stato I militari birmani fanno un passo indietro rispetto alle minacce di colpo di stato. 2021-01-30T10:14:15.9030000+01:00 I militari birmani placano i timori di un eventuale colpo di stato, e affermano che proteggeranno la costituzione L'esercito birmano ha dichiarato questa mattina (sabato 30.gennaio 2021) che proteggerà e rispetterà la costituzione e agirà secondo la legge, in una mossa che potrebbe dissipare le preoccupazioni nel paese che le forze armate potrebbero tentare di prendere il potere. La dichiarazione arriva il giorno dopo che il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e le ambasciate occidentali in Myanmar hanno espresso serie preoccupazioni sulla possibilità di un intervento dell'esercito in Myanmar. L'esercito, conosciuto come Tatmadaw, ha dichiarato che le recenti osservazioni del suo comandante in capo, il Generale Maggiore Min Aung Hlaing, sull'abolizione della costituzione sono state male interpretate. "Il Tatmadaw sta proteggendo la costituzione del 2008 e agirà secondo la legge", ha detto. "Alcune organizzazioni e media hanno capito quello che volevano capire e hanno scritto che Tatmadaw abolirà la costituzione". L’NLD il partito al governo presieduto da Aung San Suu Kyi, e che ha vinto le elezioni di novembre in maniera schiacciante, ha affermato che la dichiarazione dei militari è una "spiegazione adeguata". Il portavoce dell’Nld, Myo Nyunt ha dichiarato alla Reuters che il partito si augurava che i militari fossero un'organizzazione "che accetta il desiderio del popolo sulle elezioni". Le tensioni politiche sono aumentate questa settimana quando il portavoce militare ha rifiutato di escludere un colpo di stato, pochi giorni prima della convocazione del nuovo parlamento, e ha avvertito che le forze armate potrebbero "agire" se le sue denunce di frode elettorale non fossero state affrontate. Nel frattempo la convocazione del nuovo parlamento è stata fatta slittare di un giorno per motivi di sicurezza. E per altrettanti motivi di sicurezza le strade di accesso alla capitale Naypidaw sono praticamente bloccate. Giovedì la commissione elettorale del Myanmar ha respinto le accuse di frode elettorale da parte dei militari, dicendo che non c'erano errori abbastanza grandi da compromettere la credibilità del voto. Il comandante in capo, Generale Maggiore Min Aung Hlaing ha contribuito a diffondere i timori di colpo di stato, quando mercoledì scorso ha dichiarato al personale militare che la costituzione dovrebbe essere abrogata se non fosse rispettata, citando casi precedenti in cui le costituzione era stata abolita in Birmania. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/i_militari_fanno_un_passo_indietro_sul_colpo_di_stato/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Sat, 30 Jan 2021 09:14:15 GMT a807a04a3e784e5383f5e8977c131e44 Colpo di Stato in Birmania. Comunicato Stampa di Italia-Birmania.Insieme 2021-02-01T02:55:06.3800000+01:00 Italia-Birmania.Insieme nell’esprimere la più ferma condanna per questo atto di inaudita gravità, che riporta il paese indietro di anni, alla durissima dittatura militare contro la quale milioni di donne e uomini birmane si sono battute pagando un prezzo enorme in termini di vite e di libertà, auspica una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza ONU per l’adozione di tutte le misure utili a ripristinare lo Stato di diritto, per l’immediata liberazione di tutte le personalità arrestate, a partire dalla Leader birmana Aung San Suu Kyi e il Presidente U Win Mynt. ITALIA-BIRMANIA.INSIEME auspica inoltre, che il Consiglio di Sicurezza, ed i governi a partire dall’Italia e dalla UE adottino tutte le misure necessarie, incluse le sanzioni politiche ed economiche finalizzate a bloccare i grandi interessi economici e politici dei militari, perché vengano liberate tutte le personalità arrestate, si ripristinino con immediatezza le libertà fondamentali e si convochi il parlamento eletto liberamente dalla volontà del popolo birmano. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/co/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Mon, 01 Feb 2021 01:55:06 GMT 0c6c047923fc43a7aa15cfbfbc5e072f La Confederazione sindacale birmana CTUM a sostegno del nuovo parlamento La CTUM accoglie con favore il nuovo governo e riconosce il risultato delle elezioni generali della democrazia multipartitica del 2020 e si oppone a qualsiasi tipo di azione o tentativo di impedire la transizione democratica del Myanmar. 2021-01-30T07:54:36.1600000+01:00 La CTUM accoglie con favore il nuovo governo e riconosce il risultato delle elezioni generali della democrazia multipartitica del 2020 e si oppone a qualsiasi tipo di azione o tentativo di impedire la transizione democratica del Myanmar. Poiché il risultato delle elezioni riflette il desiderio della maggior parte delle persone del paese, la CTUM si oppone a qualsiasi tipo di azione o tentativo che porti ad un passo indietro contro il desiderio della gente del paese. Da un decennio, il nostro paese sta compiendo sforzi nella transizione per raggiungere la democratizzazione. Come CTUM, abbiamo sempre partecipato al processo di democratizzazione del Myanmar con tutto il nostro corpo, intelletto e risorse. Come garantito dalla Costituzione del 2008 che è la legge principale, e in conformità con la Legge sull'organizzazione del lavoro (2011) e le norme dell'organizzazione del lavoro (2012), esercitiamo il diritto alla libertà di associazione. Lavoriamo per coltivare principi e pratiche democratiche tra i sindacati. Per lo sviluppo politico, economico e sociale del paese, la CTUM lavora per avere luoghi di lavoro pacifici e stabili, per avere solide relazioni industriali, dialogo sociale genuino e significativo. Dalla cultura del confronto introduciamo i lavoratori alla cultura del dialogo sociale Mentre come paese lavoriamo tutti per allontanarci dalla trappola della povertà a lungo sofferta, ora abbiamo anche l'aggiunta della pandemia Covid 19 e dei suoi impatti negativi. Quale buon modello di democratizzazione, la CTUM esorta tutte le parti a risolvere i problemi politici in modo pacifico e ad andare avanti nella transizione democratica, evitando azioni violente non necessarie. La CTUM collaborerà con il prossimo governo per lo sviluppo politico, economico e sociale del paese. La CTUM si oppone a qualsiasi tipo di azione o tentativo di alterare il risultato delle elezioni o di impedire la transizione democratica del Myanmar. Maung Maung Presidente 0095 09422380364 president.ctum@gmail.com http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/la_confederazione_sindacale_birmana_ctum_a_sostegno_del_nuovo_parlamento/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Sat, 30 Jan 2021 06:54:36 GMT 7f63366ace4447e8b43e3fc19091f9c4 Elezioni pacifiche e senza incidenti Elezioni in Myanmar senza sostanziali incidenti, pacifiche. 2020-11-09T10:57:09.8670000+01:00 Si sono concluse ieri pomeriggio alle ore 16 le votazioni l’elezione del parlamento nazionale e dei parlamenti delle 7 Regioni e dei 7 stati etnici. Grandissima affluenza senza sostanziali problemi, come segnalato dagli osservatori europei, dai giornalisti. PACE, People’s Alliance for Credible Elections, l’organizzazione indipendente per la promozione della trasparenza, della responsabilità e inclusività del processo elettorale, ha dichiarato che la giornata elettorale si è svolta in modo pacifico e che non si sono registrati significativi incidenti . PACE ha inviato 1.888 osservatori ai seggi elettorali in tutti i 14 stati / regioni per osservare il processo elettorale. Dalle segnalazioni ricevute finora, la maggior parte degli osservatori PACE è stata in grado di osservare il processo. Il PACE ha ricevuto segnalazioni isolate di osservatori che inizialmente non hanno potuto entrare nei seggi elettorali, ma questi incidenti sono stati risolti con l'eccezione di due osservatori. PACE ha lavorato sia con le sottocommissioni statali / regionali che con la Commissione Elettorale dell'Unione (UEC) per garantire il pieno accesso degli osservatori al processo. Sai Ye Kyaw Swar Myint di PACE ha dichiarato: “Vorremmo sottolineare gli sforzi dei funzionari dei seggi elettorali e delle sottocommissioni per l’apertura in tempo dei seggi elettorali e per l’attuazione delle misure di prevenzione del COVID-19. Allo stesso tempo, vogliamo sottolineare che è importante assicurarsi che tutti i funzionari dei seggi elettorali seguano le linee guida e le procedure dell'UEC per il resto del processo, inclusi il voto e il conteggio ". Hanno votato 37.268.876 elettori in 39.962 seggi tranne che in alcune circoscrizioni nelle aree di conflitto a causa della decisione della Commissione Elettorale Nazionale, che ha vietato il voto dichiarando che non vi erano state le condizioni per permettere la corretta registrazione degli elettori e il voto. Il 72% degli elettori delle circoscrizioni nello Stato Rakhine a causa di ciò non hanno potuto votare. In queste elezioni 87 partiti politici, di cui 60 partiti etnici, hanno schierato un totale di 1.565 candidati, per i 315 seggi della Camera Alta (Pyithu Hluttaw) e 779 candidati per 161 seggi della Camera bassa (Amyotha Hluttaw ); 3.112 candidati per i parlamenti delle Regioni e per i 612 seggi regionali Hluttaw e 183 candidati per 29 rappresentanti etnici . I candidati NLD sono in testa nello Stato Karen con 30 dei 36 seggi nelle sette township di Karen; le eccezione fa la township di Papun dove i voti vengono ancora contati ma l'USDP sembra aver rivendicato tre seggi finora. Nel 2015, tutte le quattro circoscrizioni di Papun sono state vinte dall'USDP. Nello Stato Chin, per ora l'NLD ha vinto in 30 dei 39 seggi. Il partito al governo è in testa in altri seggi nelle township di Tedim e Tunzum, dove si continuano a contare i voti. Ma queste due township sono roccaforti del Zomi Congress for Democracy. Tra le nove township dello Stato Chin quest'anno, l’NLD ha vinto la maggior parte dei seggi a Falam, Htantalan, Hakha, Kanpatlet, Mindat, Matupi e Paletwa. Nello Stato Kachin il candidato dell’NLD e attualmente Primo Ministro dello Stato è stato rieletto a Myitkyina. Mentre il candidato del Kachin State Peoplle’s Party Manam Tu Ja è in testa nella township di Injangyang I tre candidati dell’Arakan National party hanno conquistato quasi tutti i voti della township d della capitale Sittwe. I candidati hanno ottenuto 771 voti contro i 481 dell’Arakan Front Party e 217 dell’ Mahn Win Khine Than, il vice portavoce della Camera Alta è stato rieletto nella circoscrizione di Myawaddy nello stato Karen, e l’NLD ha vinto tutti e 5 i seggi di questa township. Nello Stato Shan, dove è ancora in corso lo spoglio dei voti la candidata dell’NLD Daw Pyone Kaythi Naing sta vincendo nella circoscrizione di Kalaw con 51.053 voti mentre il suo rivale dell’USDP ha ottenuto ad ora 16.363 voti. A Naypidaw, la capitale del paese, l’NLD è in testa in nove delle dieci circoscrizioni elettorali. Ma nella township di Zeyar Thiri, dominata dall’USDP ha vinto il presidente di questo partito U Than Htay contro il candidato dell’NLD Dr. Moe Swe. +7 3Su Bar, Myo Thiha Kyaw e 1 altra persona http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/elezioni_pacifiche_e_senza_incidenti/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Mon, 09 Nov 2020 09:57:09 GMT d8349c24e90c4772b6c2d95d9aabfb50 Ampio successo dell'NLD. che può formare il governo quasi 400 i seggi attribuiti dai primi dati elettorali 2020-11-11T17:37:31.7630000+01:00 Un totale di 5.639 candidati, tra cui alcuni candidati indipendenti e i rappresentanti di 87 partiti politici, hanno contestato 315 seggi alla Camera bassa, 161 alla Camera alta e 612 seggi nei parlamenti dei 7 Stati e delle 7 Regioni e 29 seggi attribuiti ai ministri degli affari etnici. L'annullamento delle votazioni negli stati Shan e Rakhine ha comportato una riduzione di 22 seggi nel Parlamento nazionale. Dato l'attuale numero di seggi disponibili, per poter formare il governo il partito di maggioranza ha bisogno di vincere più della metà dei seggi totali - in questo caso almeno 322 seggi. Mercoledì, la Lega Nazionale per la Democrazia (NLD) attualmente al governo, sulla base dei conteggi iniziali, ha confermato di essersi assicurata finora quasi 400 seggi nel parlamento dell'Unione. La Commissione Elettorale Nazionale non ha ancora finalizzato i risultati, ed ha dichiarato che i risultati ufficiali verranno pubblicati entro questa settimana. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/ampio_successo_dell_nld_che_puo_formare_il_governo/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Wed, 11 Nov 2020 16:37:31 GMT 07aaae0661064e2ca4230508a9ba480f Guerra di Resistenza in Birmania/Myanmar annunciata dal Governo di Unità Nazionale 2021-09-07T10:16:58.6630000+02:00 Il governo ombra del Myanmar dichiara “guerra di resistenza” contro la giunta militare Il presidente in carica del NUG invita il pubblico, la Forza di difesa popolare e le organizzazioni armate etniche a ribellarsi contro il consiglio militare di Min Aung Hlaing Il presidente ad interim del Myanmar Duwa Lashi La del governo di unità nazionale (NUG) ha annunciato martedì che la "guerra di resistenza" del popolo contro la giunta è iniziata e ha esortato l'opinione pubblica in tutto il paese a ribellarsi contro il regime di golpe militare guidato da Min Aung Hlaing. In un discorso di emergenza di sette minuti alle 8 del mattino, il presidente in carica ha anche invitato la Forza di difesa popolare (PDF) del NUG a prendere di mira "ogni pilastro del meccanismo di governo della giunta", nonché a proteggere la vita della gente del Myanmar, a seguire gli ordini e di comportarsi in linea con il codice di condotta del PDF. Duwa Lashi La ha esortato gli amministratori locali che lavorano sotto la giunta a dimettersi immediatamente. Le persone sono state avvertite di non intraprendere viaggi non necessari, di fare scorta di cibo e forniture mediche e di aiutare i PDF e le forze di resistenza civile informandoli delle attività militari. Ha esortato le organizzazioni armate etniche ad attaccare le forze del regime golpista in ogni modo possibile e a mantenere il controllo sui loro territori. Ha anche invitato le forze di guardia di frontiera, le milizie alleate della giunta, i singoli soldati e la polizia a disertare dal consiglio militare e a collaborare con quelle forze dalla parte del popolo. "Questa rivoluzione è una rivoluzione giusta ed equa ed è necessaria per costruire un'unione federale con una pace sostenibile", ha detto Duwa Lashi La nel discorso. Ha spiegato che sperava che i vicini del Myanmar, i membri dell'ASEAN e le Nazioni Unite capissero che la loro azione contro la giunta era "basata sulla necessità". Il primo ministro del NUG Mahn Win Khaing Than ha anche annunciato che a partire da martedì tutti i dipartimenti e gli uffici civili sotto il consiglio militare, in cui molti dei lavoratori continuano a scioperare a dispetto della giunta, saranno chiusi a tempo indeterminato. “La rivoluzione pubblica è iniziata oggi. Esorto tutte le persone del paese a partecipare il più possibile, al fine di sradicare la dittatura militare che governa il nostro paese da anni", ha affermato Yee Mon, ministro della difesa del NUG. La giunta militare ha ucciso più di 1.000 civili e ne ha incarcerate diverse migliaia in seguito al colpo di stato militare del 1 febbraio. I cittadini comuni hanno risposto impugnando le armi e conducendo attacchi mirati di guerriglia contro l'esercito, le sue infrastrutture e individui ritenuti collaboranti con il regime golpista. In previsione di una maggiore instabilità, alcuni abitanti di Yangon hanno riferito di aver accumulato cibo e medicine negli ultimi giorni, ma le strade delle principali città del paese erano ancora tranquille quando i residenti si sono svegliati martedì all'annuncio del NUG. A seguito di letali repressioni da parte delle forze armate della giunta contro le proteste anti-golpe, migliaia di giovani in tutto il paese contrari al governo militare si sono recati nelle aree liberate controllate da organizzazioni armate etniche come l'Esercito per l'Indipendenza Kachin e l'Unione Nazionale Karen per seguire l'addestramento al combattimento. Molti sono tornati nelle loro città per prendere parte alla guerriglia urbana contro obiettivi del regime. Sebbene il ministero della Difesa del NUG non abbia rivelato quanti combattenti della resistenza ci sono nel PDF, si ritiene che siano diverse migliaia. Non è chiaro come il PDF combatterà contro l'esercito del Myanmar, che, secondo l'International Institute for Strategic Studies con sede a Londra, citato in un rapporto di DW, è l'undicesimo esercito professionale più grande al mondo con oltre 400.000 soldati attivi a partire dal 2019. Nelle ultime settimane, i combattenti della resistenza locale e le forze armate etniche hanno inflitto centinaia di vittime all'esercito del Myanmar durante scontri e imboscate. Un funzionario del ministero della Difesa sotto il NUG ha detto a Myanmar Now, a condizione di anonimato, che la guerra di resistenza contro la giunta si trasformerà da attacchi in stile guerriglia in una guerra più convenzionale in collaborazione con il pubblico. https://www.facebook.com/NUGmyanmar/posts/184692010418105 http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/guerra_di_resistenza_in_birmania_myanmar_annunciata_dal_governo_di_unita_nazionale/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Tue, 07 Sep 2021 08:16:58 GMT 7fb52cc245cf4b11ab23165def3539e9 il sindacato internazionale dell'industria chiede sanzioni economiche globali IndustriAll, sostiene la campagna per sanzioni economiche globali contro la giunta militare promosse da CTUM, Industrial Workers Federation Myanmar e Labour Alliance. 2021-09-01T16:24:44.5570000+02:00 IndustriALL, il sindacato internazionale che rappresenta i settori industriali e con oltre 50 milioni di iscritte/i in tutto il mondo, sostiene la campagna per sanzioni economiche globali contro la giunta militare del Myanmar in una nota ufficiale del 31 agosto 2021IndustriALL Global Union ha annunciato il suo sostegno alla campagna dei sindacati del Myanmar che chiedono sanzioni economiche globali contro la giunta militare. L'annuncio è stato dato durante il webinar sulla "Campagna per sanzioni economiche globali contro la giunta militare del Myanmar" il 27 agosto, che ha visto l'intervento di leader sindacali, società civile e rappresentanti del marchio di tutto il mondo. Il movimento sindacale birmano ha dichiarato che non esiste un modo etico di fare affari nel paese e chiede sanzioni globali e che le aziende, compresi i marchi della moda, cessino le loro operazioni in Myanmar. Dal colpo di stato militare di febbraio, migliaia di lavoratori sono stati arrestati, oltre 1.074 persone sono state uccise e la diffusione incontrollata di Covid-19 ha lasciato 1.500 morti a Yangon in un solo giorno a luglio. Sotto il regime militare, ai lavoratori e alle lavoratrici birmane è negato il diritto alla libertà di associazione, alla salute e sicurezza e alla libertà di parola. I rappresentanti della Myanmar Labour Alliance, Khaing Zar, Moe Sandar Myint e Nandar Sit Aung, hanno denunciato gravi violazioni dei diritti del lavoro: i sindacalisti sono stati licenziati e i datori di lavoro hanno collaborato con la giunta militare, i contratti collettivi non sono stati rispettati e i protocolli di prevenzione del Covid -19 non vengono rispettati. http://www.birmaniademocratica.org/document.aspx/it/il_sindacato_internazionale_dell_industria_chiede_sanzioni_economiche_globali/$fd30398efdac4a1db2c97ebecca34f94?lang=it Wed, 01 Sep 2021 14:24:44 GMT