Nuovo rapporto lega investimenti stranieri e conflitto in Birmania – Articolo di AFP
Democratic
Voice of Burma – I gruppi ambientalisti hanno chiesto con urgenza la fine degli
investimenti stranieri nei progetti di sfruttamento delle risorse naturali
birmane, accusando queste attività di alimentare il conflitto nelle aree delle
minoranze etniche.
Secondo quanto affermato, mentre gli
investimenti diretti stranieri sono schizzati verso il cielo, per esempio
attraverso le grandi dighe finanziate dalle vicine Cina, India e Thailandia,
non c’è un quadro legislativo decente per proteggere l’ambiente e le comunità
locali nel Paese.
Gli investimenti sono “concentrati nei settori
dell’energia e dell’estrazione e spesso risultano nella militarizzazione della
zona e nello sfollamento delle comunità locali”, secondo le parole del nuovo
rapporto del Burma Environmental Working Group (BEWG), un network di
organizzazioni attiviste.
“Il controllo sopra le risorse
naturali è la causa maggiore del conflitto nelle aree etniche, dove si trova la
maggioranza delle risorse del Paese” afferma il rapporto.
I duri combattimenti nell’area
del Kachin dell’ultimo mese, nel nord del Paese, attorno alla diga finanziata
dalla Cina, dove le autorità hanno dichiarato di difendere l’infrastruttura
dagli attacchi”.
“La rinnovata guerra nello Stato
Kachin è un esempio di cosa la Birmania può continuare ad aspettarsi se gli
investimenti stranieri diretti aumentano” ha dichiarato Paul Sein Twa del BEWG.
Il rapporto del gruppo afferma che 48
progetti idroelettrici sono in questo momento pianificati, costruiti o già
esistenti sui fiumi birmani. Ma il 90% dell’energia generata da questi progetti
è destinata ad altri Paese “invece che alla popolazione locale che vive con
seri problemi di approvvigionamento energetico”.
Gli attivisti chiedono lo stop degli
investimenti – nuovi ed esistenti – nei settori che sfruttano l’ambiente, fino
a quando nuove misure non vengano istituite per assicurare uno sviluppo
sostenibile e la partecipazione delle varie etnie. Il nuovo governo del
Presidente Thein Sein “sta fallendo nel fare progressi su questo fronte” ha
detto Paul Sein Twa.
La giunta militare birmana ha
lasciato il potere ad una presunta amministrazione civile (
n.d.r. nominally
civilian administration) quest’anno dopo le elezioni di Novembre, che gli
uomini dell’esercito hanno vinto in mezzo ad accuse di frode e brogli. Il Paese
è piegato da decadi di guerra civile dall’indipendenza del 1948.
(Puoi leggere l'articolo in originale su Democratic Voice of Burma)
(26 Luglio 2011)