15/05/2009
Hillary Clinton: "La Birmania deve rilasciare Aung San Suu Kyi" - Associated Press
WASHINGTON – Il Segretario di Stato Hillary Rodham Clinton nella giornata di giovedì ha chiesto con urgenza alle autorirà birmane di rilasciare la leader democratica Aung San Suu Kyi.

(Segue l'articolo di Foster Clug - Associated Press)



La Clinton ha detto in modo perentorio ai giornalisti di essere profondamente preoccupata della decisione della giunta di accusare di un “crimine senza fondamento” Suu Kyi, che si trova ora ad affrontare un nuovo capo d’imputazione a meno di due settimane dalla fine dei suoi arresti domiciliari, dopo che il cittadino americano è riuscito ad entrare nella sua residenza.

“Noi ci opponiamo ai tentativi del regime di usare l’incidente come pretesto per predisporre nuove e ingiustificate restrizioni contro di lei” ha detto la Clinton.  

Il Ministro degli Esteri della Malesia, Anifah Aman, che si trovava appena al lato della Clinton all’incontro ASEAN, ha invece usato termini più concilianti.

“Questa è una situazione in cui cerchiamo un processo di coinvolgimento e non vogliamo lasciare Birmania (ndr Myanmar)  isolata” ha detto Anifah.

Manifestanti hanno accusato la Birmania di usare l’incidente per tenere Aung San Suu Kyi in prigione fino alle elezioni nazionali del 2010. E gli avvocati di Suu Kyi riferiscono che la leader NLD rischia, se dichiarata colpevole, fino a 5 anni di carcere.

Alla Clinton è stato anche chiesto di premere su Paesi con forte capacità di influenza sulla giunta militare, come Cina e alcuni membri dell’ASEAN, perchè esercitino più pressioni sul caso Suu Kyi.

La Clinton ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno già lavorando con i Paesi ASEAN affinchè questi prendano una posizione.

Il Segretario di Stato ha detto inoltre che alcuni funzionari americani hanno già avuto incontri con Cina e altri Paesi per “vedere se è possibile, su basi umanitarie, soccorrere Aung San Suu Kyi da questo ultimo tentativo di intimidirla e, forse, di incarcerarla”.  

Il processo di Suu Kyi è programmato per lunedì, presso la corte speciale della famosa prigione di Insein, nella quale è rinchiusa da giovedì (...).



(L'articolo è una riduzione da "Clinton: Myanmar should release opposition leader" di Foster Klug per Associated Press - Segue l'articolo in originale)


WASHINGTON (AP) — Secretary of State Hillary Rodham Clinton on Thursday urged Myanmar to immediately release pro-democracy leader Aung San Suu Kyi, even as Malaysia's foreign minister warned of isolating the military-run country.

Clinton, in tough language, told reporters at the State Department that she was deeply troubled by Myanmar's decision to charge Suu Kyi for a "baseless crime" against the Nobel Peace laureate, who faces new charges less than two weeks before her house arrest was due to end after an American man swam across a lake and entered her home.

"We oppose the regime's efforts to use this incident as a pretext to place further unjustified restrictions on her," Clinton said. Malaysian Foreign Minister Anifah Aman, standing at Clinton's side after their meeting, spoke in more conciliatory terms.

"This is where we use the process of engagement, and we do not want to leave Myanmar in isolation," Anifah said.

Supporters accused Myanmar of using the incident to keep Suu Kyi in detention ahead of general elections scheduled next year. Suu Kyi's lawyer says she could face a prison term of up to five years if convicted.  

Clinton also was asked about calls by rights groups for countries with leverage with Myanmar's ruling generals, including China and members of the 10-member Association of Southeast Asian Nations, to do more to pressure Myanmar over Suu Kyi's case.

Clinton said the United States is reaching out to ASEAN countries to speak out. She said officials are also talking to China and other countries to "see if we can't, on a humanitarian basis, seek relief for Aung San Suu Kyi from this latest effort to intimidate and perhaps even incarcerate her."  

Suu Kyi's trial is scheduled to start Monday at a special court at Yangon's notorious Insein Prison, where she was arraigned Thursday. She is accused of breaking the terms of her detention by harboring the American visitor for two days, even though one of Suu Kyi's lawyers said she told the man to leave her home.

The junta appears eager to ensure that next year's general elections are carried out without any significant opposition from pro-democracy groups that say the balloting will merely perpetuate military rule under a democratic guise.

The 63-year-old Suu Kyi has already spent more than 13 of the last 19 years — including the past six — in detention without trial for her nonviolent promotion of democracy in Myanmar, also called Burma. A steady progression of U.S. lawmakers on Thursday criticized Myanmar and expressed support for Suu Kyi.

(Puoi leggere l'articolo su
www.google.com/hostednews/ap/article/ALeqM5hGMfx81z4NHImqmyuU597mpoeKXvD98694F82)                      
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