15/01/2011
Suu Kyi combatte per l’esistenza del partito
Agence France-Presse – L’icona democratica Aung San Suu Kyi ha fatto appello alla Suprema Corte questo giovedì, l’ultimo dopo una serie di schermaglie legali sopra la dissoluzione del suo partito politico prima delle elezioni dell’anno scorso.              

Il partito della National League for Democracy (NLD) del Premio Nobel della Pace è stato reso illegal per aver boicottato le elezioni della giunta, le prime in 20 anni, in risposta a regole che impedivano alla leader di prendervi parte.                 
“Abbiamo consegnato il nostro appello special alla Corte Suprema nella capital Naypyidaw questo pomeriggio. Aspettiamo la loro risposta” ha detto Nyan Win, uno degli avvocati di Suu Kyi e portavoce del partito.            

Suu Kyi, cofondatrice del NLD è stata rilasciata dopo più di 7 anni di arresti questo 13 Novembre, pochi giorni dopo le elezioni in cui i partiti della giunta dicono di aver vinto.     

Poco dopo il suo rilascio, la corte si è rifiutata di ascoltare le sue denunce contro la giunta per aver dissolto l’NLD. Aveva in precedenza e senza successo tentato di denunciare tutto alla Corte Suprema, nel tentativo di evitare l’abolizione.        

I verdetti della corte nel Paese governato dalla giunta raremente hanno favorito gli attivisti all’opposizione, una serie di appelli fatti da Suu Kyi, per esempio, contro i suoi arresti domiciliari – prima che scadessero a Novembre – sono sempre stati rigettati.         

L’NLD è stato fondato nel 1988 dopo una rivolta popolare contro la giunta militare che lasciò migliaia di morti tra gli attivisti. Due anni dopo il partito vinse le elezioni a valanga ma i risultati non furono mai riconosciuti dal regime.


(Puoi leggere l'articolo in originale su
Democratic Voice of Burma)

(15 Gennaio 2010)




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