A pochi giorni dalla visita
del Senatore Webb in Birmania sono numerose le analisi dei giornali e dei
gruppi democratici birmani che si occupano della vicenda e molte di queste si
dimostrano preoccupate. In ogni caso, sembra ancora difficile capire a pieno il
significato politico della visita e le conseguenze che arriveranno nel prossimo
futuro.
Durante la visita, il Senatore
Webb ha avuto un incontro con il Generale della giunta Than Shwe e con la
leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi, recentemente condannata ad altri 18
mesi di arresti domiciliari, condanna che impedirà alla leader dell’opposizione
democratica del Paese e Premio Nobel per la Pace di partecipare alle elezioni programmate per l’anno
prossimo.
Con il Senatore torna negli Stati Uniti John Yettaw, l’americano
condannato a 7 anni per aver nuotato sino alla residenza di Aung San Suu Kyi.
L’analisi di Aung Zaw apparsa su The Irrawaddy descrive
alcune delle diverse opinioni circa la visita del Senatore democratico.
Il dietro le quinte della visita di Webb – Articolo di Aung Zaw
THE IRRAWADDY - La
tempestiva visita del Senatore americano Jim Webb ha assicurato il rilascio
dell’intruso americano John William Yettaw, ma la missione, nel complesso, è stata accolta da reazioni contrastanti
da parte degli osservatori e dei gruppi di attivisti.
La visita non comporta nessuna
legittimazione per la violenta dittatura e ancora maggiore pressione deve
essere esercitata sui Generali, dicono i gruppi all’opposizione.
Debbie
Stothard, coordinatrice di ALTSEAN, ha dichiarato che i leader della
giunta hanno concesso a Webb di incontrare faccia a faccia il Generale Than
Shwe e Aung San Suu Kyi
solo a causa di una pressione internazionale e regionale
senza precedenti.
“E’ ironico
che al Senatore Jim Webb è stato concesso di incontrare Aung San Suu Kyi e Than
Shwe per le pressioni e le sanzioni” ha detto la Stothard, mentre lo stesso
Webb si è dimostrato contrario alla politica di sanzioni statunitensi. Il Senatore Webb è Presidente della
sotto-commissione
East Asia e Pacific Affairs della
Senate Foreign Relations
Committee. (Puoi leggere l'intervento della Stothard,
qui)
Fonti
ben informate hanno riferito a
The Irrawaddy che prima della visita non ufficiale
di Webb, il Generale Than Shwe aveva autorizzato l'avvio di un dialogo informale tra rappresentanti
birmani e statunitensi, secondo un’attenta manovra diplomatica tesa a distrarre
la pressione internazionale scaturita dalla condanna contro Suu Kyi.
La
parte birmana ha dato luce verde alla visita del Senatore poco dopo la fine del
bizzarro processo contro la leader democratica. Webb è arrivato pochi giorni
dopo il verdetto, e il rilascio di Yettaw è arrivato poco dopo.
Nel
passato, il regime ha usato le stesse manovre tattiche tese a diluire la
pressione internazionale. Gli osservatori ricordano come nel Febbraio 1994, al
Repubblicano Bill Richardson era stato concesso di incontrare Aung San Suu Kyi
per più di cinque ore nella sua residenza.
Questo
nuovo gesto avviene nel momento in cui l’Amministrazione Obama è sul punto di annunciare una nuova politica birmana, dopo che crescenti segnali dicono
che gli Stati Uniti sono pronti ad aprirsi a nuovi approcci nei confronti della
Birmania, compreso, forse come primo passo, la fine del bando sui visti per i
funzionari birmani e la ricostituzione di un’Ambasciata nel Paese. Il rilascio
di Yettaw rappresenta un segnale distensivo nei confronti degli Stati Uniti e dell’Unione Europea e potenzialmente può evitare sanzioni più dure. Gli Stati Uniti hanno
aumentato le proprie sanzioni solo il mese scorso.
Than
Shwe, che ha concesso a Webb un incontro personale nella capitale-fortezza
di Naypyidaw, ha anche concesso un suo incontro con Suu Kyi, il Premio Nobel per
la Pace detenuto, che la settimana scorsa ha ricevuto altri 18 mesi di arresti domiciliari
e che ora è agli arresti domiciliari nella sua residenza sul lago.
Gli
osservatori avvertono che il rilascio di Yettaw è puramente cosmetico, visto
che Suu Kyi e gli altri 2.100 prigionieri politici rimangono in prigione. C’è
bisogno di qualcosa di sostanzioso ora per giustificare il cambiamento
politico degli Stati Uniti (o internazionale), e tuttavia c’è il pericolo che
il regime possa manipolare la vicenda a suo vantaggio.
Il
Senatore democratico, che ha specificato di aver richiesto il rilascio di Suu
Kyi, ha detto in una conferenza stampa: “La mia speranza è che possiamo partire
da questi gesti per gettare le basi per la buona volontà e la costruzione di
fiducia (
n.d.r confidence building) nel futuro”.
Un
ufficiale della difesa statunitense aveva dichiarato la settimana scorsa che Webb non
portava nessun messaggio da parte dell'Amministrazione Americana, ma la Casa Bianca ha
seguito la visita da vicino e l’ha accolta con favore.
“E’
importante per la leadership birmana ascoltare la forte posizione dei leader
politici americani in merito al percorso che dovrebbe portare verso la democrazia, il
buon governo e una genuina riconciliazione nazionale” ha detto Mike Hammer, un
portavoce del
National Security Council.
Questo
sabato, Fred C. Lash, un portavoce del Dipartimento di Stato, ha riconfermato
che il rilascio di Yettaw è stato un buon passo ma c’è bisogno di molto altro
(
n.d.r. but more is needed).
“Noi
chiediamo anche alle autorità birmane di rilasciare incondizionatamente Aung San
Suu Kyi e gli oltre 2.100 prigionieri politici per iniziare una processo di riconciliazione
nazionale e un dialogo politico inclusivo” ha aggiunto.
Un
analista della Birmania, basato a Chiang Mai, Bertil Lintner, giornalista
svedese e autore di parecchi libri sulla Birmania, ha detto “E’
naif aspettarsi
che i generali ascoltino gli Stati Uniti e cambino il loro corso”
Gli
osservatori hanno anche notato che durante la visita di Webb si stava anche
aprendo, nel dietro le quinte, un piccolo dramma tra Birmania e Cina.
L’incontestata
influenza economica della Cina sta crescendo e la
maggiore potenza asiatica gode di un evidente vantaggio strategico in questa
relazione indiscussa (
n.d.r. unchallenged relationship).
Webb
affermava in un precedente comunicato “Più gli Stati Uniti cercano di isolare
la Birmania per le sue politiche sui diritti umani o il suo regime militare, e
più l’influenza cinese cresce esponenzialmente”.
Tuttavia,
secondo Lintner “Non c’è possibilità che la Birmania lasci la Cina per gli Stati
Uniti”.
La
più grande preoccupazione birmana, continua il famoso giornalista, è di mantenere buoni rapporti con
Cina e India, i suoi due potenti vicini, e poi con l’ASEAN e quindi avere buone
relazioni con il resto del mondo, compresi Stati Uniti e Unione Europea.
Un veterano
del giornalismo birmano ha detto a
The Irrawaddy che la relazione del regime
con la Cina è profondamente radicata, ma anche così Than Shwe e altri top
leader non sono contenti che la Cina offra il proprio supporto politico a
gruppi etnici sul confine sino-birmano, nella paura che le truppe del regime e
quelle etniche possano determinare un’ondata di rifugiati in cerca di
protezione in Cina, più o meno quello che è avvenuto sul confine tra Thailandia
e Birmania.
Solo
questo mese, circa 10.000 persone, compresi migranti cinesi e Kokang, hanno
cercato rifugio in Cina dopo che sono cresciute le tensioni tra le truppe
governative e la
Burma National Democratic Alliance Army, un gruppo Kokang che
ha firmato il cessate il fuoco.
“Than
Shwe è uno scaltro giocatore di scacchi, e potrebbe voler mandare un segnale
alla Cina sul fatto che lui può avere migliori relazioni con l’America” ha
detto invece un giornalista di Rangoon.
In ogni
caso, considerando la grande dipendenza del regime sulla Cina in quanto a
hardware militare, commercio e investimenti, più la già pianificata
gas pipeline
verso la Provincia dello Yunnan, continua il giornalista, “La ventenne Birmania
è ora incinta, e non lascerà il marito (la Cina) così presto”.
(
Puoi leggere l'articolo in originale su The Irrawaddy)
(La foto dell'incontro tra il Senatore Webb e il Premio Nobel Aung San Suu Kyi è della Reuters - 15 Agosto)(17 Agosto 2009)