Intervento del Primo Ministro del govrno birmano in esilio Dr. Sein Win al Forum di consultazione strategica promosso dalla CISL a Torino
Sostenere la democratizzazione in Birmania
Dr. Sein Win
Primo Ministro
Governo Nazionale di coalizione dell'Unione della Birmania
Forum
di consultazione strategica con i capi delle organizzazioni
democratiche birmane, i capi etnici e i membri del Parlamento
dell'Unione della Birmania con il cortese supporto della CISL,
Confederazione Italiana Sindacati dei Lavoratori, e L'ISCOS-CISL
Piemonte e la Compagnia di San Paolo,
Torino
10 Luglio 2006
Onorevole
Vicepresidente della Commissioni Affari Esteri del Senato, Sig Mario
Scotti, Segretario Generale della CISL Regione Piemonte, e Membri della
CISL,
Illustri ospiti,
Signore e Signori,
E'
un grande onore per me essere qui con voi oggi all'ILO International
Training Center delle Nazioni Unite. Da parte del Governo Nazionale di
coalizione dell'unione della Birmania (NCGUB) e dei miei compagni
membri del Parlamento in esilio, lasciatemi esprimere il mio profondo
apprezzamento alla gente di Torino, e all'Italia in generale, per la
loro calorosa ospitalità, al Parlamento Italiano, in particolare a S.E.
Senatore Giorgio Tonini, per il leale supporto al movimento per la
democrazia in Birmania, e ai nostri amici e membri della CISL, in
particolare il Dipartimento Internazionale, (nella persona di) Cecilia
Brighi e Lara Santilli, senza cui questa importante conferenza non
sarebbe stata possibile .
Signore e Signori,
permettetemi
di illustrare brevemente la situazione attuale in Birmania prima di
discutere le attività future del NCGUB finalizzate alla
democratizzazione nel mio paese.
Attualmente
l'economia birmana è in rapido declino, in quanto i generali birmani
continuano a perseguire le loro erronee linee di politica. Dal declino
economico è derivato un crescente malcontento; il trasferimento nella
nuova capitale ha, inoltre, disturbato la vita familiare degli
impiegati statali e la popolazione, incluso i giovani ufficiali e i
bassi ranghi dei Servizi di Difesa, che sono stati colpiti
dall'innalzamento dei prezzi delle materie prime. Al fine di una
risoluzione di questo problema, il regime militare, senza nessuna
preparazione o precauzione, ha deciso di aumentare i salari di tutto il
personale dell'Amministrazione Statale da Aprile 2006. I livelli
salariali sono stati aumentati da 5 fino a oltre 12 volte rispetto ai
vecchi tassi, con il risultato che il personale dei Servizi della
Difesa riceve aumenti più alti dei lavoratori civili.
Come
conseguenza di questa situazione, i prezzi delle materie prime si sono
impennati da 30 al 40 per cento non appena a Marzo si è divulgata la
notizia che ci sarebbe stato un aumento dei salari. Il personale
dell'Amministrazione Statale, i cui tassi salariali erano ancora quelli
vecchi, è stato colpito duramente dal rialzo improvviso dei prezzi. I
prezzi, adesso molto più alti rispetto a quando l'aumento delle paghe è
stato annunciato, hanno annullato qualsiasi beneficio i lavoratori
avessero anticipato dai nuovi livelli salariali.
I
recenti aumenti salariali hanno, inoltre, escluso sia i pensionati che
i reduci di guerra; le loro magre pensioni sono dunque insufficienti a
coprire le spese mensili e per sopravvivere devono appoggiarsi ai già
vessati membri familiari.
Ciò
che rende la situazione peggiore, è che dopo l'annuncio dell'aumento
dei salari, l'esercito ha interrotto l'erogazione di sussidi a favore
del personale dell'Amministrazione Statale, motivando questa scelta con
il fatto che con l'incremento dei salari i sussidi non erano più
necessari. Il personale dell'Amministrazione Statale non gode più di
sussidi quali: riso, olio, tariffe elettriche speciali ed altro.
Al
fine di alleggerire il peso dell'incremento salariale per il quale il
regime spenderà circa 1000 miliardi di kyats mensili, i generali hanno
aumentato, inoltre, di otto volte i prezzi del petrolio e le tariffe
elettriche di 10 volte, raddoppiando contemporaneamente le tasse e
aumentando i prezzi delle licenze di lavoro, tasse per l'acqua, e così
via. A tutto il personale dell'Amministrazione
Statale è inoltre richiesto di risparmiare obbligatoriamente il 10 o 25
per cento (dipende dai ministeri) dei loro guadagni, somma che viene
automaticamente detratta dagli stipendi.
Come
conseguenza di questo errore grossolano, nella misura in cui si prevede
che le spese di bilancio aumentino di tre volte, il disavanzo di
bilancio è atteso sostanziale a causa dell'ingente costo che ha
comportato lo spostamento della capitale a Pyinmana. Il pieno impatto
della inflazione attuale emergerà nel 2006 inoltrato.
L'effetto
che è risultato da tutto ciò è che un numero crescente d'interruzioni
di lavoro, da parte dei lavoratori richiedenti salari più alti, sono
stati denunciati in molte fabbriche nelle zone industriali.
Oltre
a questo fardello aggiuntivo, i generali birmani stanno continuando il
loro programma di militarizzazione a spese dei bisogni socioeconomici
della popolazione.
I
generali birmani stanno accrescendo le unità di fanteria e acquistando
armamenti militari, incluso tecnologia nucleare e un numero segreto di
MiG-29 in aggiunta agli aeroplani da caccia cinesi e a una squadriglia
aerei di 12 MiG russi in loro possesso. Stanno inoltre accrescendo le
loro le loro forze con lanciarazzi SAM e sistemi di difesa aerea. Molti
tecnici e ingegneri sono sottoposti all'addestramento delle armi in
Russia e all'addestramento degli elicotteri da trasporto multiuso
leggeri Mi-2 che sono usati in Birmania come elicotteri da
combattimento. Più di 1.500 ufficiali dell'esercito birmano sono stati
mandati alle università in Russia per studiare le tecnologie nucleari e
informatiche.
Sul
fronte politico, più di 1.000 persone, di cui fanno parte i capi della
Lega Nazionale per la Democrazia e dei partiti politici etnici,
rimangono in prigione per le loro attività politiche di pace.
e le loro credenze, in quanto il regime tenta metodicamente di indebolire e decimare la NLD.
La
situazione di crisi in Birmania è, quindi, sfaccettata ed è dovuta sia
al fatto che i generali bloccano il processo di democratizzazione
portando avanti uno stato di guerra protratto contro gruppi di
resistenza etnici che chiedono un'autonomia maggiore all'interno della
struttura federale, sia alla generale cattiva amministrazione
dell'economia
Contemporaneamente,
il regime ha aumentato inoltre il livello di persecuzione delle etnie
nazionali. I generali hanno adottato la campagna della terra bruciata
nello Stato di Karen, dando alle fiamme villaggi, distruggendo raccolti
e animali domestici, trasferendo persone con la forza e perfino minando
villaggi e fattorie per privare la gente delle loro case e della fonte
di reddito. Di conseguenza, decine di migliaia di abitanti dei villaggi
sono dislocati o si nascondono nelle giungle senza cibo e medicine.
Queste persone inoltre rischiano di essere uccisi dalle truppe che
vagano in queste aree.
La
Tailandia deve subire l'urto del nuovo influsso di rifugiati. Centinaia
di fuggitivi sono già arrivati ai campi profughi lungo il confine
birmano-tailandese e molti ancora stanno per arrivare.
Le
pratiche di lavoro forzato continuano nel paese e i generali sono
monitorati attentamente e condannati per queste ingiustizie grazie agli
sforzi del movimento sindacale internazionale, come il ICFTU e
l'International Labor Organization.
I
problemi in Birmania stanno avendo un impatto sui paesi della regione.
Un rapporto del Centro di Salute Pubblica e dei Diritti Umani, la
Scuola di Salute Pubblica John Hopkins Bloomberg, ha confermato la
diffusione dell' HIV, della tubercolosi resistente ai farmaci (MRTB) e
della malaria, dalla Birmania ai paesi confinanti, quali la Tailandia,
Cina e India.
Perfino
la UNODC ha lanciato l'allarme sul flusso crescente di farmaci illegali
che passano nel nord-est dalla vicina Birmania. L'agenzia delle Nazioni
Unite, in associazione con il Ministero di Giustizia & Empowerment
sociali indiano, ha rilasciato una dichiarazione su questo effetto il
24 Maggio.
Scenari
Data la situazione attuale in Birmania, si possono prevedere i seguenti scenari:
Scenario
1: Crisi Economica, Collasso del Sistema e Caos – uno scenario
possibile se i generali non affrontano i seri problemi socioeconomici,
alzando il prezzo della benzina, nafta e delle materie prime. I livelli
di frustrazione pubblica sono già molto alti e possono sconfinare in
agitazioni popolari. I generali non esiteranno a fare ricorso alla
forza per calmare il dissenso generale. In questo caso la situazione
può o portare al collasso del regime militare, o aggravare la mentalità
militare di assedio.
Scenario
2: Ripristino del Processo di Dialogo per un Accordo Politico
Negoziato: un serio intervento internazionale può ancora portare a un
dialogo tra il regime militare e i movimenti democratici e etnici.
Considerando, però, che il regime non inizierà facilmente un dialogo
politico, sono necessari degli sforzi internazionali concordati sotto
il mandato del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite al fine di
attivare il dialogo per il cambiamento della situazione in Birmania.
Onde per cui, gli sforzi indirizzati a risolvere la crisi della
Birmania devono necessariamente includere sia un accordo concertato
sponsorizzato internazionalmente, con l'accompagnamento di incentivi e
disincentivi, sia l'autorità per influenzare e produrre cambiamenti in
Birmania.
Scenario
3: Accordo Guidato Nazionale e Adempimento Forzato della “Democrazia
Disciplinata” - I generali useranno il loro potere e le loro risorse
per legittimare il regolamento militare per mezzo dell'accordo
nazionale. Cina e India e parecchi paesi confinanti ne sosterranno
verosimilmente l'esito. Anche l'ASEAN, che è tra coloro che desiderano
vedere attuarsi un cambiamento di regime in Birmania, potrebbe
accettare un regime condotto da militari fin tanto che il processo sia
definito “legittimo”. La Convenzione Nazionale potrebbe essere quindi
accettabile per loro.
Future attività del NCGUB
Le condizioni interne ed internazionali pongono una grande sfida al NCGUB per il 2006.
E'
in crescita, però, il numero dei paesi che stanno diventando ricettivi
all'idea di un'azione congiunta da parte della comunità internazionale
di coinvolgere il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in
Birmania. Tra chi sostiene l'azione delle Nazioni Unite ci sono i
governi, le istituzioni religiose, l'ASEAN, parlamentari di tutto il
mondo, premi Nobel, fino ai gruppi attivisti.
Dal
1991-1992 il NCGUB ha agito attraverso i meccanismi delle Nazioni Unite
per trovare una soluzione ai problemi in Birmania. Negli ultimi 17
anni, la comunità internazionale ha usato tutti i meccanismi
disponibili: attraverso l'Assemblea Generale, la Commissione sui
Diritti Umani e gli uffici del Segretario Generale delle Nazioni Unite;
e i meccanismi regionali quali il Processo di Bangkok per trovare una
soluzione alla crisi in Birmania.
Questi
sforzi non hanno avuto esito positivo perché i generali birmani non
accetterebbero altro che un controllo militare totale sul paese.
L'unica possibilità per risolvere in maniera pacifica i problemi della
Birmania è una risoluzione vincolante adottata all'ordine del giorno
formale del Coniglio Nazionale delle Nazioni Unite che costringa i
generali birmani alla cooperazione con le Nazioni Unite per iniziare un
processo nazionale di riconciliazione e mettere fine alle violazioni
dei diritti umani.
Continueremo,
quindi, a lavorare con i nostri sostenitori per raggiungere questo
obiettivo. L' impulso sta crescendo, ma il supporto a livello mondiale
per un'azione delle Nazioni Unite non si traduce in un successo
immediato a causa delle caratteristiche nelle procedure di lavoro del
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Siete sicuramente a
conoscenza del fatto che parecchi paesi che fanno parte del Consiglio
di Sicurezza delle Nazioni Unite non sono d'accordo sul fatto che la
Birmania rappresenti una minaccia per i paesi confinanti.
Abbiamo
bisogno di superare questo enorme ostacolo. Per farlo, ci siamo
avvicinati a diversi governi che sono membri del Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite e molti di loro si sono, inoltre, impegnati con
noi. Tuttavia, abbiamo bisogno di ancora maggiore aiuto.
Ciò
può essere fatto da tutte le persone che simpatizzano con la nostra
causa, sia individualmente che in gruppi, per avvicinare e convincere i
governi ad aiutare a portare la Birmania all'ordine del giorno del
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
I
nostri membri del MPU lavoreranno attraverso i parlamenti, i nostri
amici dei movimenti sindacali lavoreranno con le organizzazioni
sindacali internazionali, le nostre associazioni femminili cercheranno
l'aiuto delle organizzazioni femminili internazionali, e così via. Una
volta costruito un consenso globale, nessuna nazione metterà a rischio
la sua reputazione opponendosi al parere mondiale di risolvere i
problemi della Birmania attraverso le Nazioni Unite.
L'incontro
che si sta tenendo oggi ha lo scopo di promuovere una consulto, sondare
le funzioni che le organizzazioni e i singoli possono eseguire e
pensare a un programma di azione congiunta. Siamo, quindi, grati che il
popolo italiano ci abbia aiutato a tenere questo incontro importante.
Il popolo italiano ci può inoltre aiutare a convincere i membri del
UNSC e dei paesi asiatici circa la situazione in Birmania attraverso i
loro canali diplomatici.
In conclusione, vorrei affermare che noi, il movimento democratico della Birmania, non dimenticheremo mai chi sono i veri amici.
Grazie