28/01/2011
La Thailandia vuole espellere 158 boatpeople dalla Birmania - Nessuna reazione da parte della Commissione per i diritti umani dell'ASEAN
Associazione per i Popoli Minacciati - L'Associazione per i Popoli Minacciati (APM) si è appellata ai governi
europei affinché gli aiuti finanziari concessi all'ASEAN (Associazione
delle Nazioni dell'Asia Sud-Orientale) siano vincolati al rispetto dei
diritti umani. In particolare l'APM critica l'operato della Commissione
per i diritti umani dell'ASEAN, incapace anche di intervenire nei casi
di espulsione dei perseguitati politici.
La Thailandia ha annunciato
lunedì scorso che ricondurrà in patria 158 persone appartenenti alla
popolazione musulmana perseguitata dei Rohingya. Fondata in ottobre
2009, la Commissione per i Diritti Umani dell'ASEAN, non si è
pronunciata in alcun modo circa il progetto del governo thailandese che
mette in pericolo di vita le 158 persone. L'APM chiede quindi all'Europa
non continuare a finanziare una simile farsa.
Dopo dodici giorni di navigazione lo scorso sabato 91 boatpeople della
Birmania appartenenti alla minoranza dei Rohingya sono sbarcati stremati
sulle coste della Thailandia meridionale. Un'altra barca con 67 profughi
Rohingya ha raggiunto le coste thailandesi lo scorso lunedì mentre si
pensa che altre sei imbarcazioni piene di profughi si trovino ancora in
alto mare.
I Rohingya di fede musulmana fuggono dalle pesanti
persecuzioni di cui sono vittime in Birmania, stato membro dell'ASEAN.
L'ASEAN non può continuare a ignorare le gravi violazioni in corso in
Birmania e deve garantire un'efficace tutela ai profughi.
La Thailandia ha ripetutamente espulso profughi verso il Laos e la
Birmania. Nonostante i profughi ricondotti in patria rischino di essere
fustigati e condannati a lunghe pene detentive, la Commissione per i
Diritti Umani dell'ASEAN non si è mai pronunciata al riguardo.
I
Rohingya vivono perlopiù nello stato federale birmano di Arakhan e
subiscono la sistematica violazione dei loro diritti civili. Così, ad
esempio, viene loro impedito di sposarsi, non possono chiedere un
passaporto e sono sistematicamente vittime di lavori forzati,
persecuzione, dislocamenti forzati e discriminazione da parte dello stato.
L'Europa deve vincolare i finanziamenti all'ASEAN al rispetto dei diritti umani
(Leggi il comunicato in originale sul sito dell'Associazione per i Popoli Minacciati)(26 Gennaio 2011)