04/09/2010
Lo scandalo della Barclays in Birmania mostra la necessita' di rafforzare le sanzioni
Secondo l'ITUC, la Confederazione Internazionale dei Sindacati , che rappresenta 176 milioni di lavoratori e lavoratrici in 156 paesi e ha 312 organizzazioni affiliate, l'annuncio
che la Barclays Bank ha concordato con il Dipartimento di Giustizia
USA di pagare 298 milioni di $ di multa per aver violato le sanzioni
sulla Birmania, mostra ancora una volta che le sanzioni internazionali
sulla Birmania devono essere rese piu' vincolanti e complessive.
La
Federazione dei sindacati birmani FTUB, affiliata all'ITUC ha
dichiarato che l'annuncio della giunta militare birmana di indire le
cosidette elezioni per il 7 novembre prossimo e' stato fatto
principalmente per distrarre l'attenzione internazionale dalla
gravissima crisi economica e sociale che sta crescendo nel
paese,.mentre lo scontento e le divisioni tra i militari continuano a
lievitare su molte questioni incluso i problemi finanziari.
Il Segretario Generale dell'FTUB Maung Maung ha sottolineato come
tutt'oggi vi sono gravissime violazioni dei diritti umani fondamentali
e dei diritti del lavoro e che la giunta continua a fomentare le
divisioni etniche. "Il regime usa il lavoro schiavo, gli stupri, la
tortura per rimanere al potere. I sindacati continuano ad essere
proibiti e le prigioni sono piene di coloro che hanno osato alzare la
voce contro tali violazioni. E' arrivata l'ora che i responsabili di
questi inaccettabili crimini siano puniti. Invece di imbarcarsi in
politiche di coinvolgimento acritico che potrebbero rafforzare il
regime, i governi devono finalmente costringere la giunta ad attuare
le raccomandazioni approvate 12 anni fa dalla Commissione di Inchiesta
ILO sul lavoro forzato."
La
Segretaria Generale dell'ITUC Sharan Burrow ha aggiunto:" con la
crescente campagna di propaganda in vista delle elezioni farsa della
giunta e' di particolare importanza che la comunita' internazionale si
mostri risoluta nel denunciare a gran voce gli ultimi assalti nei
confronti delle legittime aspirazioni democratiche del popolo birmano.
E'
inconcepibile che i goveni rimangano silenziosi mentre permettono
alle imprese di fare affari come sempre con il regime. I governi
devono mandare un messaggio chiaro e rafforzare ora le sanzioni,
inserendo i settori finanziari e assicurativi. in particolare la UE
dovrebbe alzare la pressione".
(4 Settembre 2010)