La
Birmania è un paese ricco di risorse, ma oppresso dal controllo totale
dell’economia da parte della giunta militare che monopolizza tutta la
produzione industriale e agricola . Il sistema economico in mano alla
giunta militare raggiunge così tutti i livelli e tutti i settori. E’
impossibile fare affari in Birmania senza produrre profitti per la
dittatura. L’ intera economia è controllata da imprese statali e quelle
private dai militari del regime o dai loro famigliari e amici. Il
governo continua a creare ministeri e organizzazioni civili sotto il
suo controllo.
La legge sulle imprese di proprietà statale del
1989, dà al governo il diritto di controllare almeno 12 aree chiave dei
settori economici. Il regime militare ha avviato, in quel periodo,
alcune misure per la liberalizzazione dell’economia, dopo decenni di
fallimenti della “via birmana al socialismo”, ma questi sforzi si sono
arenati.
L’esercito controlla imprese industriali, commerciali e finanziarie.
Imprese private possono esportare solo previa
autorizzazione dell’Union of Myanmar Economic Holding (UMEH) o del
Myanmar Agriculture Produce training, che riceve l’11% di commissione
sulle transazioni. Tali imprese sono gestite dal Ministero della Difesa.
La tendenza prevalente è quella di aumentare le
esportazioni, soprattutto di Gas verso la Tailandia. L’UMEH ha
investimenti in tutti i principali settori: turismo, banche, pietre
preziose proprietà immobiliari, settore del legno, distribuzione, fondi
pensione per i membri dell’esercito etc…. .
La Birmania non è stata in grado di conseguire la
stabilità monetaria e fiscale, con la conseguenza che il sistema
economico soffre di seri squilibri macroeconomici, tra cui un
elevatissimo tasso di inflazione e un tasso di cambio ufficiale che
sopravvaluta il kyat valutandolo a oltre 100 volte il tasso di mercato.
Inoltre l’assistenza allo sviluppo proveniente dall’estero si è in
buona parte interrotta dopo la soppressione del movimento democratico
del 1988 ad opera del regime militare, il quale ha successivamente
ignorato i risultati delle elezioni del 1990. La crisi nel settore
bancario privato all’inizio del 2003 seguita dall’intervento economico
sanzionatorio da parte di Stati Uniti, Unione Europea e in qualche modo
anche del Giappone (tra cui il divieto americano di importazione dalla
Birmania ed il congelamento da parte del Giappone di nuovi aiuti
economici bilaterali) hanno ulteriormente indebolito l’economia birmana.
La
Birmania è, a dir poco, cauta nel rendere noti i dati sul paese e le
statistiche ufficiali sono spesso obsolete ed imprecise. Le stime
pubblicate in materia di commercio estero della Birmania sono in larga
misura sottostimate data la dimensione del mercato nero e del commercio
alle frontiere, che spesso viene stimato di dimensioni pari o
addirittura doppie rispetto all’economia ufficiale. Per promuovere
l’investimento estero, le esportazioni ed il turismo sono necessarie
migliori relazioni con i paesi esteri ed un allentamento dei controlli
all’interno del paese. Nel febbraio del 2003 una grave crisi bancaria
ha colpito le 20 banche private del paese, con la conseguente chiusura
degli sportelli e la disgregazione del sistema economico. Nel luglio e
nell’agosto del 2003 gli Stati Uniti hanno imposto un divieto su tutte
le importazioni dalla Birmania, oltre al divieto di fornitura di
servizi finanziari, mettendo in pericolo la capacità della Birmania di
approvvigionarsi in valuta estera. Al gennaio del 2004 le principali
banche private sono ancora in una situazione precaria con conseguente
scarso accesso formale al credito da parte del settore privato, la cui
pressoché unica risorsa è costituita dagli appalti pubblici.
Il 75% del reddito nazionale deriva
dall’agricoltura. I lavoratori sono principalmente nell’economia
informale. Il salario medio è di 4/5 US$ al mese e l’orario di lavoro
settimanale è di circa 48 ore, più altre 12/15 di straordinario medio
settimanale al costo di 0,02 US$ l’ora.
In molti casi i lavoratori sono costretti a
corrompere i militari per poter lavorare nelle multinazionali o possono
essere assunti, solo in quanto sono legati a membri dell’esercito.
la giunta militare birmana continua a perpetrare una
costante violazione dei fondamentali diritti umani e del lavoro, in
spregio alle raccomandazioni e risoluzioni politiche assunte da governi
e istituzioni internazionali. E questo grazie anche al fatto che sino
ad oggi si sono attuate prevalentemente sanzioni di carattere politico
e non economico, che permetterebbero di strangolare il potere politico
ed economico su cui si regge la giunta militare birmana.
Tutte le più importanti organizzazioni e istituzioni
internazionali e moltissimi governi, ad eccezione della maggior parte
di quelli asiatici, concordano con il fatto che sino ad oggi la giunta
non ha mostrato alcun segnale credibile d’apertura, che indicasse la
volontà di un dialogo costruttivo con tutte le parti interessate, per
l’avvio di un processo di democratizzazione del paese.
Al contrario, siamo di fronte ad una costante
pesantissima violazione dei diritti umani, a violenze quotidiane sulla
popolazione inerme ed al diffuso utilizzo del lavoro forzato.
Tasso ufficiale di cambio: Kyat per dollaro Usa:
6,0764 (2003); nel 2003 i tassi di cambio non ufficiali variavano da
100 kyat a quasi 1000 kyat per dollaro americano.
UTILIZZO DELLE RISORSE PROVENIENTI DAGLI INVESTIMENTI
-
Sostegno dell’esercito. L’esercito è raddoppiato
durante gli anni 90. vi è uno dei più alti tassi di bambini soldato al
mondo: 130.000. L’esercito è il responsabile principale del lavoro
forzato, della deportazione forzata, degli arresti arbitrari. .
-
Corruzione: la Birmania è al 142° posto su 145 paesi.
LAVAGGIO DEL DENARO SPORCO.
Il settore dell’abbigliamento è il primo settore per
il lavaggio di denaro sporco e per trasporto clandestino di droga.
(signori della droga legati alla giunta e investitori nel
tessile/abbigliamento). LEGNO: anche la esportazione di legnami
scavati, serve per nascondere droga.
CINA: LA Cina ha forti legami politici ed
economici.: ha concesso un credito per 200 milioni US$ per la
costruzione della centrale idroelettrica di Yeywa ed ha in progetto la
costruzione di un. Nel 2003 si è registrato 1 miliardo di US$ di
esportazioni di cui verso la Cina 170 milioni di US$.
Tailandia: il Primo Ministro attraverso la Shin
Satellite Public Co. Ha firmato un accordo per 12 milioni di UUS$ per
la rete telefonica in Birmania. Con l’ IPSTAR, satellite a banda larga,
un accordo per 350 milioni di US$ di proprietà per il 53% del primo
ministro.
Numero di stabilimenti produttivi nelle Zone Industriali
Zone industriali secondo il MIDC - Comitato per lo sviluppo industriale di Birmania |
Redatto dal DHSHD - Dipartimento per l’edilizia e gli insediamenti |
N° |
Zona Industriale MIDC |
Stato/Divisione |
Denominazione della Zona |
Anno di creazione |
Area (acri) |
N° di insediamenti |
1 |
Distretto Est di Yangon |
Divisione di Yangon |
(a) Zona Industriale Dagon Sud – 1 |
1992 |
475.354 |
128 |
|
|
|
(b) Zona Industriale di Dagon Sud – 2 |
1992 |
203.784 |
525 |
|
|
|
(c) Zona Industriale di Dagon Sud – 3 |
1995 |
35.280 |
371 |
|
|
|
(d) Nord Okkalapa |
1999 |
109.789 |
115 |
|
|
|
(e) Sud Okkalapa |
1999 |
25.000 |
98 |
|
|
|
(f) Shwe Paukkan |
1992 |
94.640 |
72 |
|
|
|
(g) Thakayta |
1999 |
200.000 |
82 |
|
|
|
(h) Dagon Seikkan |
2000 |
1208.695 |
24 |
2 |
Distretto Ovest di Yangon |
Divisione di Yangon |
Zona Industrriale del Distretto Ovest di Yangon |
|
|
|
3 |
Distretto Nord di Yangon |
Divisione di Yangon |
(a) Hlaing Thayar |
1995 |
986.540 |
219 |
|
|
|
(b) Shwe Pyithar |
1990 |
306.976 |
101 |
4 |
Distretto Sud di Yangon |
Divisione di Yangon |
Zona Industriale del Distretto Sud di Yangon |
|
|
1075 |
5 |
Mandalay |
Divisione di Mandalay |
(a) Zona Industriale – 1 |
1990 |
809.510 |
661 |
|
|
|
(b) Zona Industriale – 2 |
1997 |
137.000 |
333 |
6 |
Myingyan |
Divisione di Mandalay |
Zona Industriale di Myingyan |
|
163.590 |
306 |
7 |
Meiktila |
Divisione di Mandalay |
Zona Industriale di Meiktila |
1997 |
385.450 |
81 |
8 |
Monywa |
Divisione di Sagaing |
Zona Industriale di Monywa |
1992 |
296.700 |
490 |
9 |
Yenangyaung |
Divisione di Magwe |
Zona Industriale di Yenangyaung |
1998 |
98.810 |
137 |
10 |
Pakokku |
Divisione di Magwe |
Zona Industriale di Pakokku |
|
321.000 |
448 |
11 |
Bago |
Divisione di Bago |
Zona Industriale di Bago |
|
|
35 |
12 |
Pyay |
Divisione di Bago |
Zona Industriale di Pyay |
|
|
124 |
13 |
Pathein |
Divisione di Pathein |
Zona Industriale di Pathein |
1993 |
|
326 |
14 |
Myaungmya |
Divisione di Pathein |
Zona Industriale di Myaungmya |
|
101.650 |
58 |
15 |
Hinthada |
Divisione di Pathein |
Zona Industriale di Hinthada |
|
|
482 |
16 |
Myeik |
|
Zona Industriale di Myeik |
|
|
153 |
17 |
Taunggyi |
Stato dello Shan meridionale |
Zona Industriale di AyeTharyar |
1999 |
287.000 |
342 |
18 |
Mawlamyine |
|
Zona Industriale di Mawlamyine |
|
162.400 |
326 |