Ambizioni nucleari birmane: la produzione di gas naturale serve per il programma nucleare segreto della Giunta?
EarthRightsInternational –
Martedì 22 Giugno, Paul Donowitz di
EarthRightsInternational e Robert Kelley,
ex Direttore dell’
Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (IAEA) ha
discusso al National Endowment for Democracy sulle recenti rivelazioni in
merito al programma per la produzione di armi nucleari portato avanti dalla
Giunta birmana.
Co-autore del recente
Rapporto pubblicato da Democratic Voice of Burma e diffuse da Al-Jazeera, Kelley ha
presentato le prove fotografiche e altro materiale sensibile portato fuori
dalla Birmania e reso noto dal Maggiore Sai Thein Win, ex vice-comandante di un
complesso industriale militare top-secret nella citta di Myaing che ha
abbandonato l’esercito e il regime. Prima di scappare dalla Birmania, Sai Thein
Win ha collezionato migliaia di file dettagliati sul programma segreto attuato
dai Generali per costruire armi nucleari, documenti poi analizzati da Kelley
nel suo rapporto.
Kelley ha spiegato che il
programma nucleare Birmano sembra ancora rudimnetale e ai primi passi, con
scienziati che apparentemente sperimentano con il laser i processi di
separazione degli isotopi e la tecnologia di centrifuga per l’arricchimento
dell’uranio. Kelley ha concluso che, pur essendo una questione seria e un serio
motivo di preoccupazione internazionale, il programma nucleare birmano non è
ancora capace di produrre armi vere e proprie.
Nel suo commento, Paul Donowits,
Direttore delle Campagne di ERI ha spiegato come la Birmania, uno dei Paesi più
poveri d’Asia, è stato capace di finanziare il programma nucleare grazie alla
vendita del gas natural dei progetti Yadana e Yetagun alla Thailandia. Donowitz
ha esaminato i rapporti recenti prodotti dalla stessa EarthRightsInternational
secondo i quali i miliardi provenienti dal gas che arrivano alla Giunta, in
pratica non entrano mai in Birmania, ma rimangono su conti off-shore a
Singapore, Dubai e, con ogni probabilità, in altri Paesi. Queste riserve in
valuta straniere danno abbastanza dollari alla Giunta per comprare tecnologia
nucleare, insieme ad altri acquisti non necessari e dannosi, compresa la
recente acquisizione di caccia Mig-29 dalla Russia (Dicembre 2009) per circa
570 milioni di dollari americani, la costruzione da zero di una nuova capitale,
Naypyidaw, e l’acquisto di armi d’attacco dalla Cina, usate contro il suo
stesso popolo.
Donowitz ha poi illustrato gli
sforzi recenti nel convincere le imprese petrolifere straniere che operano in
Birmania, compresa la Chevron (US), la Total (Francia) e la PTTEP (Thailandia)
nel rendere pubblici i pagamenti alla Giunta, ma queste compagnie si sono
rifiutate
(Puoi leggere il discorso di Donowitz nel .PDF in allegato).(Puoi leggere l'articolo in originale su EarthRightsInternational)
(26 Giugno 2010)