Il Consiglio di Sicurezza esprime preoccupazione per la lentezza dei progressi in Birmania
Il Consiglio di Sicurezza ONU ha espresso preoccupazione Mercoledì
scorso per la lentezza dei progressi in Birmania nella aperture di un
dialogo con l’opposizione e ha chiesto un ritorno a breve dell’inviato
speciale ONU Ibrahim Gambari per aiutare a promuovere la
riconciliazione nazionale.
Il Consiglio ha sottolineato l’importanza di attuare ulteriori
progressi sugli obiettivi che sono stati indicate nella dichiarazione
dell’11 ottobre, che include la protezione dei diritti umani e il
rilascio dei prigionieri e dei detenuti politici.
La Giunta militare è stata fortemente criticata per l’invio delle
truppe a reprimere le proteste politiche contro l’aumento dei prezzi
inizialmente guidati dagli studenti e poi dai monaci buddisti a
settembre scorso. Il governo ha dichiarato che 10 persone sono state
uccise, ma i diplomatici e i dissidenti dichiarano che il numero dei
morti è molto piu’ alto. Migliaia di monaci e di civili furono
arrestati.
Gambari ha dichiarato ai reporters dopo la riunione con il Consiglio
che ha chiesto di tornare in Birmania questo mese ma la giunta militare
ha dichiarato che non è conveniente e che preferirebbero che la visita
avvenisse a metà aprile.
Gambari ha anche dichiaato che il Segretario generale Ban Ki-moon
EU: L’inviato Speciale dell’ONU dovrebbe tornare in Birmania per
ottenere la liberazione di Aung San Suu Kyi ha dichiarato al governo
che” non è accettabile, quindi stiamo negoziando un ritorno in Birmania
il prima possibile.."
Il Consiglio di Sicurezza ha reiterato il suo sostegno agli sforzi
di Gambari e agli obiettivi definiti nella dichiarazione dell’11
ottobre che hanno fortemente criticato la repressione da parte del
governo e chiedendo un “dialogo genuino” tra la giunta e la opposizione
per la democrazia.