la nuova legge sui media ha aspetti positivi ma alcuni elementi sono preoccupanti
la Federazione Internazionale dei Giornalisti apprezza le nuove leggi ma critica alcuni controlli non necessari e penalizzanti

La Federazione internazionale dei giornalisti ha dato il benvenuto all'approvazione delle prime leggi sulla stampa ma ha sollevato preoccupazioni su alcuni elementi della legge in quanto produce “controlli non necessari”. La Federazione ha chiesto al governo del presidente Thein Sein di continuare il suo dialogo con i giornalisti in modo da promuovere un sistema di media robusto e libero. La dichiarazione arriva dopo l’approvazione il 4 marzo da parte del palamento di due leggi sui media la legge sui media e la legge sulla registrazione per gli stampatori ed editori, Thein Sein ora deve soltanto firmare le leggi e farle attuare. La Federazione internazionale dei giornalisti rappresenta circa 600.000 iscritti in oltre 100 paesi e mira a promuovere azioni internazionali per difendere la libertà di stampa e la giustizia sociale attraverso un sindacato dei giornalisti indipendente, libero e forte. Dal 2011 il governo quasi civile ha allentato i controlli sui media, tollerando ampliamente le dozzine di nuove organizzazioni dei media che sono fiorite nel paese. La IFJ ha apprezzato il governo birmano per i progressi sulla libertà dei media con l’approvazione della legge sui media. “queste nuovi leggi sostituiscono efficacemente la legge draconiana sulla registrazione degli  editori e stampatori del 1962, l’attuazione di questi cambiamenti sostanziali per l’ambiente dei media birmani è di per se una vittoria. Noi apprezziamo la perseveranza che i giornalisti birmani  hanno avuto negli ultimi anni per assicurare la tutela e il rispetto della libertà di stampa, come parte del dialogo in atto tra il governo di Thein Sein e i media del paese.” La Federazione dei giornalisti ha sollevato alcune preoccupazioni sulla seconda legge, quella sulla registrazione degli editori e stampatori che, secondo la federazione, è stata approvata senza una consultazione dei giornalisti.  “La Legge del ministero della informazione prevede sanzioni per coloro che minano la sicurezza o disturbano la tranquillità con pubblicazioni e prevede multe o la sospensione della pubblicazione. La legge richiede inoltre che le imprese dei media si debbano registrare presso il governo” “La legge sui media definisce un codice e stabilisce un sistema di denuncia. Il non rispetto delle norme può portare a multe per i singoli e la legislazione include anche misure penali per “incitamento all’odio”. La dichiarazione della Federazione dei giornalisti ha sottolineato come il panorama dei media in Birmania sta cambiando come pure le pressioni a cui sono soggetti i giornalisti. “con la eliminazione del consiglio sulla censura abbiamo sperimentato una crescita di azioni di diffamazione contro i giornalisti e vi è il timore che questi possano effettuare una autocensura se non si sentono adeguatamente protetti”. Il governo birmano ha mostrato recentemente la tendenza ad arrestare i giornalisti. A gennaio Khine Khine Aye Cho giornalista del gruppo Eleven è stato condannato a tre mesi di prigione dopo essere stato accusato di “diffamazione ed uso di linguaggio oltraggioso, sentenza che ha prodotto la manifestazione dei giornalisti a sostegno della sua liberazione.

Alla fine del mese di gennaio e nel giro di tre giorni il governo ha arrestato cinque giornalisti del Unity Journal dopo la pubblicazione di un rapporto che denunciava la presunta costituzione di una fabbrica per la produzione di armi chimiche nella Township di Pauk. I giornalisti sono stati accusati della violazione della legge sul segreto di stato del 1923. La Federazione ha dichiarato che il Ministero dell’Informazione attualmente sta scrivendo una serie di disegni di legge sui media che prevedono la regolamentazione delle proiezioni, i film e l’uso di biblioteche.

 

 

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