Nel corso del Consiglio di Amministrazione ILO che si è concluso giovedì 19 novembre a Ginevra si è avuta una sessione specifica sulla violazione della convenzione 29 sul lavoro forzato in Birmania. A questa sessione è chiamata a rispondere la rappresentanza diplomatica della giunta. Le conclusioni, approvate dopo un negoziato durato un giorno e mezzo tra i presidenti dei tre gruppi (lavoratori, imprenditori, governi e Ufficio ILO) riprendono, seppur nel linguaggio diplomatico, le principali proposte del Gruppo Lavoratori e della CISL. Il Consiglio di Amministrazione infatti:
Dopo la lettura delle conclusioni il Presidente del Gruppo Lavoratori, ha chiesto alla Presidente del Consiglio di amministrazione di chiarire in modo esplicito la decisione in merito alla richiesta di deferire la giunta alla Corte Internazionale di Giustizia. La Presidente ha fatto mettere agli atti che “nel marzo 2007 il Consiglio di amministrazione ha deciso: “di rinviare la questione di un parere consultivo da parte della Corte Internazionale di Giustizia, restando inteso che la o le questioni necessarie avrebbero continuato a essere studiate e preparate dall’Ufficio di concerto con i costituenti e utilizzando i consulenti giuridici, in modo da essere pronti in qualsivoglia momento ciò si rendesse necessario. Questa decisione rimane in vigore e sarà seguita dall’Ufficio come dovuto”. Ribadendo così un impegno dell’Ufficio a lavorare in tal senso per presentare una proposta a marzo.
In allegato è possibile trovare alcuni documenti chiave: - Contributo CISL alla discussione - Conclusioni della sessione 306 - ILO - Documento ILO per la discussione (Birmania e la Convenzione sul Lavoro Forzato). (24 Novembre 2009)
Una decisione importantissima che dovrebbe far riflettere le imprese che ancora pretendono di poter lavorare sotto la dittatura
Nel documento le priorità del governo
sviluppi riguardanti la questione del rispetto da parte del governo della Birmania della Convenzione sul lavoro forzato, 1930 (n. 29)