Mizzima – Il principale partito dell’opposizione birmana si è congratulato con il Primo Ministro Gordon Brown per aver espresso nuovamente il sostegno del Regno Unito al Premio Nobel per la Pace Aung Sang Suu Kyi e alla sua lotta per il cambiamento politico nel Paese. Nyan Win, portavoce della National League for Democracy (NLD), questo giovedì, ha dichiarato che il partito apprezza la scelta del Primo Ministro Britannico, che ha scritto ad Aung San Suu Kyi in settimana e ha assicurato che il suo Paese continuerà nel nuovo anno a contribuire alla lotta per la restaurazione della democrazia e la libertà nel Paese, da tempo controllato dai militari.
“Annunci di questo tipo sono inusuali, ma noi lo accogliamo con favore” ha dichiarato Nyan Win a Mizzima. Secondo un comunicato del British Foreign and Commonwealth Office del 29 Dicembre, Brown è orgoglioso che la leader democratica agli arresti domiciliari per aver dedicato la sua intera vita alla causa della libertà e della democrazia. “Hai senza egoismi sottolineato la grande sofferenza del popolo birmano piuttosto che parlare del proprio dolore. E attraverso il coraggio hai guadagnato il rispetto dell’intera comunità internazionale non per una persona, ma per una causa” ha scritto Brown nella sua lettera. Brown ha anche chiesto con urgenza al regime militare birmano di dialogare con Aung San Suu Kyi e permetterle di mantenere i contatti con i diplomatici a Rangoon. Aung San Suu Kyi, ancora agli arresti domiciliari, ha speso 14 degli ultimi 19 anni senza libertà. Il suo partito vinse a valanga nelle elezioni del 1990, dopo che la presente giunta militare prese il potere nel 1988. Comunque, il governo militare si è rifiutò di onorare i risultati di quelle elezioni. Una nuova tornata elettorale è programmata nel 2010 come parte della road map del regime verso una “democrazia disciplinata”. Brown ha detto che elezioni inclusive, libere e corrette e la partecipazione di Aung San Suu Kyi nella ricostruzione del Paese sono l’unico percorso possibile che può portare il Paese in un’era di pace, stabilità e progresso. “Se le elezioni programmate avverranno con una Costituzione manovrata, con i leader dell’opposizione esclusi e senza nessun controllo internazionale, i generali condanneranno la Birmania ad altri anni di isolamento diplomatico e stagnazione economica” ha ammonito Brown. Brown ha sottolineato ulteriormente che non c’è segno di cambiamento in vista per la Birmania perchè il regime birmano sta ancora rifiutando la richiesta della comunità regionale e internazionale per il rilascio di Aung San Suu Kyi e sta ancora commettendo violazione dei diritti umani nel Paese. (Puoi leggere l'articolo in originale su Mizzima) (1 Gennaio 2010)
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