I militari birmani fanno un passo indietro rispetto alle minacce di colpo di stato.
I militari birmani placano i timori di un eventuale colpo di stato, e affermano che proteggeranno la costituzione
L'esercito birmano ha dichiarato questa mattina (sabato 30.gennaio 2021) che proteggerà e rispetterà la costituzione e agirà secondo la legge, in una mossa che potrebbe dissipare le preoccupazioni nel paese che le forze armate potrebbero tentare di prendere il potere.
La dichiarazione arriva il giorno dopo che il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e le ambasciate occidentali in Myanmar hanno espresso serie preoccupazioni sulla possibilità di un intervento dell'esercito in Myanmar.
L'esercito, conosciuto come Tatmadaw, ha dichiarato che le recenti osservazioni del suo comandante in capo, il Generale Maggiore Min Aung Hlaing, sull'abolizione della costituzione sono state male interpretate.
"Il Tatmadaw sta proteggendo la costituzione del 2008 e agirà secondo la legge", ha detto. "Alcune organizzazioni e media hanno capito quello che volevano capire e hanno scritto che Tatmadaw abolirà la costituzione".
L’NLD il partito al governo presieduto da Aung San Suu Kyi, e che ha vinto le elezioni di novembre in maniera schiacciante, ha affermato che la dichiarazione dei militari è una "spiegazione adeguata".
Il portavoce dell’Nld, Myo Nyunt ha dichiarato alla Reuters che il partito si augurava che i militari fossero un'organizzazione "che accetta il desiderio del popolo sulle elezioni".
Le tensioni politiche sono aumentate questa settimana quando il portavoce militare ha rifiutato di escludere un colpo di stato, pochi giorni prima della convocazione del nuovo parlamento, e ha avvertito che le forze armate potrebbero "agire" se le sue denunce di frode elettorale non fossero state affrontate. Nel frattempo la convocazione del nuovo parlamento è stata fatta slittare di un giorno per motivi di sicurezza. E per altrettanti motivi di sicurezza le strade di accesso alla capitale Naypidaw sono praticamente bloccate.
Giovedì la commissione elettorale del Myanmar ha respinto le accuse di frode elettorale da parte dei militari, dicendo che non c'erano errori abbastanza grandi da compromettere la credibilità del voto.
Il comandante in capo, Generale Maggiore Min Aung Hlaing ha contribuito a diffondere i timori di colpo di stato, quando mercoledì scorso ha dichiarato al personale militare che la costituzione dovrebbe essere abrogata se non fosse rispettata, citando casi precedenti in cui le costituzione era stata abolita in Birmania.