ASIAN BAROMETER presenta una ricerca sui potenziali risultati elettorali
maggioranza a favore della democrazia della maggiore autonomia delle minoranze
Dai dati preliminari pubblicati da una istituzione di ricerca asiatica, si ha un primo quadro delle opinioni dell’elettorato a due settimane dall’inizio della campagna elettorale: la maggior parte dei dati conferma l’opinione della maggioranza dei 51 milioni di birmani, ovvero che la maggioranza sostiene la democrazia, una maggiore autonomia delle minoranze etniche e il rafforzamento del federalismo, mentre rimane elevata la sfiducia nel sistema giudiziario e nelle forze di polizia. La maggior parte delle persone considera l’accaparramento delle terre come un problema serio, mentre il problema più serio riguarda l’economia che secondo il 45% degli intervistati e una maggioranza significativa si identifica profondamente nella religione. I ricercatori coinvolti nella ricerca dell’organizzazione di Taiwan: Asian Barometer ha intervistato1.620 persone in tutti i 14 stati e divisioni, prendendo un campione significativo e chiedendo risposte a 200 domande sui punti di vista sulla politica, l’economia e le questioni sociali. I risultati della ricerca non sono senza sorprese. Gli intervistati avevano posizioni contrastanti su se i militari dovrebbero o meno mantenere il loro ruolo in politica. Il 39% era a favore e il 40% contro. La maggior parte degli intervistati (57 %) si è rifiutata di rispondere alla domanda sul loro sostegno agli emendamenti alla costituzione e in particolare dell’art. 59F che impedisce attualmente alla leader ASSK di candidarsi a presidente della repubblica. L’indiagine ha registrato notevoli differenze su alcune questioni tra gli intervistati delle minoranze etniche e coloro che fanno parte della maggioranza Bamar sull’empowerment delle persone elette negli stati o nelle divisioni per la selezione del primo ministro. Il 64% degli intervistati sostiene i cambiamenti rispetto all’attuale sistema di nomina del presidente ma il 77% degli intervistati delle minoranze etniche sottolineano di essere favorevoli agli emendamenti della costituzione, contro il 60% della maggioranza Bamar. Un impegno al cambiamento delle norme costituzionali sui primi ministri, sostenuto principalmente dai parlamentari delle minoranze etniche non è riuscito a modificare la norme del 75% quando è stata votata in parlamento. Come ci si aspettava l’NLD si ritiene sia il partito con maggiore possibilità di vincere, anche se le cifre mostrano un risultato potenziale meno robusto dei risultati ottenuti nelle elezioni suppeltive del 2012, la metà dei rispondenti si è rifiutato di esprimere una preferenza nei confronti di un partito, ma il 24% ha dichiarato che voterà per l’NLD rispetto al 16% che ha dichiarato di scegliere l’USDP.
L’NLD si è assicurata una vittoria straordinaria nelle elezioni del 2012 ottenendo 43 dei 44 seggi in palio.
L’indagine da motivo di speranza tra i partiti delle minoranze etniche che documentano notevoli differenze nelle preferenze rispetto ai partiti. Solo il 17% ha dichiarato che voterebbe per l’NLD rispetto al 25% che voterà per “altri partiti”. I risultati indicano che il 62% dell’elettorato a livello nazionale dichiara di non essere legata ad alcun partito. Sulla questione del presidente il 29% ha dichiarato che preferirebbe Aung San Suu Kyi rispetto al 16% che sostiene l’attuale presidente Thein Sein, mentre coloro che non hanno risposto (54%) lasciano ampi spazi di interpretazione. Sulla rimozione dell’arti 59F, il 36% era a favore e un 7% contro e il 57% non ha risposto. Nonostante la preferenza verso ASSK come presidente, l’80% degliintervistati ha dichiarato di essere molto o “in qualche modo “ soddisfatto dell’azione dell’attuale presidente. Rispetto alle elezioni un terzo degli intervistati ha dichiarato che le prossime elezioni saranno “completamente libere e eque” e solo il 4% pensa l’opposto. Mentre un terzo non ha voluto rispondere. I militari e il presidente, entrambi iscritti all’USDP sono ritenuti le istituzioni più affidabili.
Alla domanda se è più importante lo sviluppo economico che la democrazia il 53% ha dichiarato che lo sviluppo economico è più importante mentre il 30% ritiene che sia la democrazia. E al contrario dell’NLD è l’USDP che raccoglie i successi della crescita negli investimenti esteri dalla rimozione delle sanzioni. Senza alcuna sorpresa solo il 5% degli intervistati ha dichiarato che la Birmania ha raggiunto la“Piena democrazia” e il 73% ritiene che la democrazia ha problemi più o meno grandi o non vi è per nulla.
L’indagine di Asian Barometer ha lavorato con la Yangon School of Political Science dal gennaio al marzo 2015 e i risultati saranno pubblicati nei prossimi mesi.