12/30/2007
l gasdotto verso l’India rimane un sogno
I  piani con cui l’India ha cercato di importare gas attraverso un gasdotto internazionale sembrano  ridotti ad un sogno. Nel 2007 l’India ha perso la scommessa nei confronti della Cina e verrà estromessa dalla costruzione del gasdotto Iran- Pakistan -India (IPI) e non si sa se il progetto Turkmenistan, Afghanistan Pakistan. India sarà fattibile. Come è noto l’India ha perso il gasdotto Birmania- India che gli analisti ritenevano sarebbe stato il primo dei tre gasdotti ad essere realizzato. Gail, l'azienda indiana, ha pianificato l’importazione di gas naturale dalla Birmania attraverso un gasdotto terrestre attraverso gli stati del nord est del paese. Le compagnie di stato indiane ONGC Videsh e Gail detengono il 30%  delle quote dei due blocchi A-1 e A-3 ma anche dopo aver detenuto tali quote in questi due blocchi, l’india non è risullta a convincere la Birmania a vendergli  il gas invece che alla Cina. La Birmania ha infatti rivisto l’offerta per i due blocchi nel dicembre 2006. le offerte rivevute non sono state accettate dalla Birmania perchè riteneva fossero troppo basse. In ogni caso in un incontro nel febbraio 2007 tra la Birmania e la azienda cinese PetroChina, la Birmania ha deciso che il gas dei blocchi A1 e A3 avrebbe dovuto essere venduto ai cinesi attraverso il gasdotto. Queste decisioni sono state comunicate ai partner del consorzio che comprende l’India nel corso di una riunione tenutasi nella nuova capitale Nay Pyi Taw  il 16 marzo 2007. nel corso di questo incontro la Gail ha fatto rilevare che la offerta indiana era ancora la più competitiva  e offriva un valore ottimale anche grazie alla prossimità indiana ai campi  di gas.Ciò nonostante la Birmania è rimasta sulle sue posizioni.  Il Ministro per il petrolio ha dichiarato che l’accordo per  il gasdotti IPI sarà firmato entro giugno di questo anno, prima della riunione trilaterale un passo in avanti era stato fatto a giugno quando l’India e il Pakistan avevano concordato  il prezzo di trasporto. Entrambi i paesi confinanti hanno concordato che alcune questioni controverse verranno risolte nel prossimo futuro e che la wuestione del prezzo di trasporto non diventerà un ostacolo  per la costruzione del gasdotto.