Un libro che fa capire gli enormi problemi ancora irrisolti nel paese delle pagode
LE SFIDE DI AUNG SAN SUU KYI PER LA NUOVA BIRMANIA
Di Cecilia Brighi
Ed. Eurilink
Un libro sul difficile e non scontato sul processo di cambiamento verso la democrazia in un paese: la Birmania, uscita da oltre 50 anni di violenta dittatura militare e di conflitti armati interni.
La storica vittoria della leader democratica Aung San Suu Kyi a novembre 2015, da inizio ad una nuova e complessa fase di sviluppo. Molti sono gli interessi economici e geopolitici che ruotano intorno a questo paese asiatico, incastonato tra due giganti come India e Cina, la cui pervasiva presenza in Birmania, paese strategico per lo sviluppo delle grandi reti commerciali e di comunicazione, come la Via della Seta Marittima e di Terra, hanno indotto anche gli Stati Uniti a giocare un nuovo ruolo in Birmania, non solo a sostegno della democrazia.
La scommessa di popolo e della sua leader e Premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, è messa a rischio dalle crescenti tensioni etnico religiose, soprattutto nei confronti dei mussulmani dello Stato Rakhine, vittime di violenze, uccisioni estragiudiziali, stupri, denunciate anche dall’ONU. Violenze che sembrano essere manovrate da frange nazionaliste e militari che tutt’ora, grazie alla Costituzione, detengono il vero potere politico ed economico del paese.
Anche il processo di pacificazione interno avanza con difficoltà. I conflitti armati e le scaramucce tra l’esercito nazionale e gli eserciti etnici, continuano, sia per le diffidenze e i sospetti sulla volontà reale dei militari e del governo centrale, di arrivare ad una auspicata autonomia delle minoranze etniche, che per interessi inconfessabili: produzione e traffico di oppio, anfetamine, minerali, pietre preziose e teak. Così la pacificazione del paese, nonostante il rinnovato impegno di Aung San Suu Kyi appare ancora molto lontana.
Il libro presenta le luci e le difficoltà che accompagnano questa nuova fase, esamina, dati economici, politici e sociali alla mano, gli ostacoli che il paese deve superare per realizzare una governance democratica, lo stato di diritto e uno sviluppo innovativo basato sulla inclusione sociale sul rispetto dei diritti umani e dello stato di diritto.
In gioco c’è il futuro di un importante paese e la possibilità o meno di evitare il ripetersi degli errori commessi in altri paesi asiatici, Cina in primis, cresciuti vertiginosamente a scapito della democrazia e del rispetto dei diritti umani fondamentali.