1/3/2017
il governo birmano denuncia le notizie false sulle violazioni dei diritti umani nello stato Rakhine fabbricate

Il New Light of Myanmar pubblica una dura critica da parte del governo  per la pubblicazione sui media internazionali di notizie false e foto riferite in realtà a luoghi esterni alla regione dopo gli attacchi del 9 ottobre scorso a Maungtaw, nel nord dello Stato Rakhine. Notizie e foto che hanno prodotto durissime critiche e condanne nei confronti del governo birmano da parte di governi e organizzazioni per i diritti umani.

 “Queste notizie e foto costruite ad arte sono state inviate ai media internazionali con l’obiettivo di discreditare il paese” ha dichiarato il rappresentante del comitato per l’informazione. Il giornale pubblica anche le foto incriminate illustrando i reali contenuti e luoghi in cui erano state scattate.

 Sempre il giornale ufficiale  pubblica la notizia dell’arresto dei poliziotti colpevoli di aver picchiato, nel corso di operazioni di sicurezza,  il 5 novembre scorso,  alcuni abitanti di Kotankau, un villaggio dello Stato Rakhine.

Il pestaggio è stato documentato attraverso un video clip diffuso da uno dei militari mentre mostra i poliziotti che picchiavano alcuni abitanti del villaggio. Il video era stato ripreso da molti media internazionali. Subito dopo la diffusione del video il Comitato ha contattato i funzionari della polizia e del Ministero degli Interni chiedendo una indagine immediata sull’accaduto.

 Secondo la polizia il video è stato girato nel corso di una operazione di sicurezza effettuata da un team congiunto della polizia della Guardia di Frontiera n. 2 e delle forze di sicurezza n. 36 nel villaggio di  Kotankauk il  5 novembre, nel corso del quale 10 poliziotti avevano arrestato numerosi abitanti.

Le operazioni di sicurezza erano iniziate dopo che sei persone in motocicletta avevano sparato a 11 poliziotti di fronte l posto di polizia di frontiera di Norular, il 3 novembre scorso causando la morte  di un poliziotto e il ferimento di un altro. La polizia aveva effettuato perquisizioni a seguito di una soffiata che indicava  che nel villaggio viveva un uomo che aveva distribuito agli abitanti documenti e cartelli contenenti informazioni false
utilizzati per aizzare una manifestazione di protesta il 3 novembre, in occasione della visita di un gruppo di diplomatici. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati sei machete, una lancia e un coltello e due persone sono state accusate di essere coinvolte negli attacchi armati.