I gruppi per i diritti umani condannano l`uso dei detenuti-portatori come crimine di guerra – Articolo di Joseph Allchin
Democratic Voice of Burma –
Human Rights Watch e
il Karen Human Rights Group (KHRG) hanno pubblicato un nuovo rapporto che afferma
che l´uso da parte dell´esercito birmano dei detenuti come portatori nelle zone
di conflitto equivale a un ¨un crimine di guerra” ed é ancora usato
dall´esercito birmano nei sempre piú duri conflitti con i gruppi armati etnici.
I
portatori, cosí dichiara il rapporto di 70 pagine, sono coscritti nelle
prigioni del Paese e usati al fronte nella guerra civile contro i gruppi etnici
armati, molti sono usati come scudi umani e molti sentenziati, senza giudizio.
“I
detenuti-portatori sono forza lavoro a disposizione dell´esercito, trasportando
materiali in campi severamente minati¨ ha detto Elaine Pearson, Vice
Direttore-Asia di Human Rights Watch.
Usare civili per camminare davnti ai soldati per liberare il campo dalle
mine é una ripetuta e scioccante accusa che si imputa all´esercito birmano,
tanto che la presunta continuazione della pratica ha portato HRW a richiamare
nuovamente le Nazioni Unite affinché si istituisca una commissione di inchiesta
che indaghi sulle violazioni dei diritti umani nel Paese. Giá 16 Paesi si sono
dichiarati disposti a sostenere la Commissione.
“La pratica barbarica di usare i detenuti portatori é stata una
caratteristica del conflitto armato in Birmania negli ultimi 20 anni,
esponendoli ai rischi di un conflitto armato senza la minima attenzione alla
loro sicurezza¨ ha dichiarato Poe Shan, Direttore della KHRG in un comunicato
stampa. ¨L´esercito forza altri civili a lavorare come portatori, ma mentre i
civili spesso scappano come rifugiati, l´uso dei detnuti continua.
Si presume che i detenuti vengano presi a caso dalle strutture nel
Paese, e non in base al tipo di condanna, e quindi vengano assegnati in modo
indefinito alle unitá militari dove il trattamento viene descritto come
allucinante: ¨I prigionieri selezionati come portatori hanno detto di aver
visto esecuzioni sommarie, tortura, e violenza fisica, di essere stati usati
come ¨scudi umani¨ nei campi minati o per proteggere soldati dal fuoco, e di
essersi visti negare trattamenti medici e cibo adequato, nonché un posto dove
ripararsi” afferma il rapporto.
Un portatore fuggito ha dichiarato agli autori del rapporto ¨stavamo
portando cibo su fino al campo e un portatore ha camminato sopra una mina e ha
perso la gamba¨.
“I soldati lo hanno lasciato, stava urlando, ma nessuno lo ha aiutato.
Quando siamo scesi dalla montagna, ho guardato in alto, e ho visto parti dei
suoi vestiti su un albero, e parti della sua gamba su un altro¨.
Il rapporto chiamato ¨
Dead Men Walking¨ (n.d.r. in italiano
Uomo morto
che cammina) - anche in allegato in .PDF - sottolinea che l´acutizzarsi del conflitto lungo i confini del
Paese, tra l´esercito militare birmano e i gruppi etnici armati che combattono
per l´autonomia, ha solo aumentato l´uso dei portatori forzati, nonostante le
promesse di migliorare il record birmano di abusi dei diritti umani.
¨Il governo militare birmano ha promesso che le elezioni del Novembre
2010, le prime elezioni nel Paese negli ultimi 20 anni, avrebbe migliorato la
situazione dei diritti umani¨ afferma il rapporto. Ma nonostante questo, il
rapporto afferma che ¨nel Gennaio 2011, in Tatmadaw, in colluzione con il
Corrections Department, e la polizia birmana, sono stati raccolti circa 700
detenuti da circa 12 prigioni e campi di lavoro nel Paese per servire come
portatori per l’offensiva nella parte meridionale dello Stato Karen, nell’est
del Paese. Lo stesso mese, altri 500 detenuti, sono stati presi per essere
usati come portatori durante una nuova operazione militare nel nord dello Stato
Karen en ella regione orientale Pegu¨.
Il rapporto dichiara che l’OIL ha piú volte chiesto al governo birmano
di fermare queste pratiche, ma senza segno di cambiamento.
Ms. Pearson ha aggiunto che: ¨i governi dell’ASEAN e dell’Unione Europea
dovrebbero smettere di sperare che le cose cambino magicamente in Birmania e
invece chiedere con forza una Commissione d´Inchiesta alle Nazioni Unite”.
¨Ogni giorno che la comunitá internazionale non fa nulla e un giorno in
piú che l’esercito birmano usa per forzare nuovi protatori in un lavoro che li
porterá alla morte¨.
Il rapporto in modo ottimistico chiede a nazioni quali la Cina e la
Russia, che spesso hanno posto il veto all’azione delle Nazioni Unite sulla
Birmania, di sostenere la Commissione d´Inchiesta e di ¨chiedere in modo
pubblicao alla Birmania di porre fine in modo inmediato alla pratica di usare
portatori civili, inclusi i detenuti, nelle aree di conflitto¨.
I critici affermano che una Commissione d’Inchiesta rallenterebbe
solamente le riforme in Birmania, rendendo i leader del Paese ancora piú
riluttanti a lasciare il potere ad un governo genuinamente civile.
(Leggi l´articolo in originale su Democratic Voice of Burma)(16 Luglio 2011)