7/16/2011
I gruppi per i diritti umani condannano l`uso dei detenuti-portatori come crimine di guerra – Articolo di Joseph Allchin
Democratic Voice of Burma – Human Rights Watch e il Karen Human Rights Group (KHRG) hanno pubblicato un nuovo rapporto che afferma che l´uso da parte dell´esercito birmano dei detenuti come portatori nelle zone di conflitto equivale a un ¨un crimine di guerra” ed é ancora usato dall´esercito birmano nei sempre piú duri conflitti con i gruppi armati etnici.          

I portatori, cosí dichiara il rapporto di 70 pagine, sono coscritti nelle prigioni del Paese e usati al fronte nella guerra civile contro i gruppi etnici armati, molti sono usati come scudi umani e molti sentenziati, senza giudizio.

“I detenuti-portatori sono forza lavoro a disposizione dell´esercito, trasportando materiali in campi severamente minati¨ ha detto Elaine Pearson, Vice Direttore-Asia di Human Rights Watch.                  

Usare civili per camminare davnti ai soldati per liberare il campo dalle mine é una ripetuta e scioccante accusa che si imputa all´esercito birmano, tanto che la presunta continuazione della pratica ha portato HRW a richiamare nuovamente le Nazioni Unite affinché si istituisca una commissione di inchiesta che indaghi sulle violazioni dei diritti umani nel Paese. Giá 16 Paesi si sono dichiarati disposti a sostenere la Commissione.            

“La pratica barbarica di usare i detenuti portatori é stata una caratteristica del conflitto armato in Birmania negli ultimi 20 anni, esponendoli ai rischi di un conflitto armato senza la minima attenzione alla loro sicurezza¨ ha dichiarato Poe Shan, Direttore della KHRG in un comunicato stampa. ¨L´esercito forza altri civili a lavorare come portatori, ma mentre i civili spesso scappano come rifugiati, l´uso dei detnuti continua.                

Si presume che i detenuti vengano presi a caso dalle strutture nel Paese, e non in base al tipo di condanna, e quindi vengano assegnati in modo indefinito alle unitá militari dove il trattamento viene descritto come allucinante: ¨I prigionieri selezionati come portatori hanno detto di aver visto esecuzioni sommarie, tortura, e violenza fisica, di essere stati usati come ¨scudi umani¨ nei campi minati o per proteggere soldati dal fuoco, e di essersi visti negare trattamenti medici e cibo adequato, nonché un posto dove ripararsi” afferma il rapporto.               
Un portatore fuggito ha dichiarato agli autori del rapporto ¨stavamo portando cibo su fino al campo e un portatore ha camminato sopra una mina e ha perso la gamba¨.            

“I soldati lo hanno lasciato, stava urlando, ma nessuno lo ha aiutato. Quando siamo scesi dalla montagna, ho guardato in alto, e ho visto parti dei suoi vestiti su un albero, e parti della sua gamba su un altro¨.            

Il rapporto chiamato ¨Dead Men Walking¨ (n.d.r. in italiano Uomo morto che cammina) - anche in allegato in .PDF - sottolinea che l´acutizzarsi del conflitto lungo i confini del Paese, tra l´esercito militare birmano e i gruppi etnici armati che combattono per l´autonomia, ha solo aumentato l´uso dei portatori forzati, nonostante le promesse di migliorare il record birmano di abusi dei diritti umani.              

¨Il governo militare birmano ha promesso che le elezioni del Novembre 2010, le prime elezioni nel Paese negli ultimi 20 anni, avrebbe migliorato la situazione dei diritti umani¨ afferma il rapporto. Ma nonostante questo, il rapporto afferma che ¨nel Gennaio 2011, in Tatmadaw, in colluzione con il Corrections Department, e la polizia birmana, sono stati raccolti circa 700 detenuti da circa 12 prigioni e campi di lavoro nel Paese per servire come portatori per l’offensiva nella parte meridionale dello Stato Karen, nell’est del Paese. Lo stesso mese, altri 500 detenuti, sono stati presi per essere usati come portatori durante una nuova operazione militare nel nord dello Stato Karen en ella regione orientale Pegu¨.               

Il rapporto dichiara che l’OIL ha piú volte chiesto al governo birmano di fermare queste pratiche, ma senza segno di cambiamento.                

Ms. Pearson ha aggiunto che: ¨i governi dell’ASEAN e dell’Unione Europea dovrebbero smettere di sperare che le cose cambino magicamente in Birmania e invece chiedere con forza una Commissione d´Inchiesta alle Nazioni Unite”.                    
¨Ogni giorno che la comunitá internazionale non fa nulla e un giorno in piú che l’esercito birmano usa per forzare nuovi protatori in un lavoro che li porterá alla morte¨.              

Il rapporto in modo ottimistico chiede a nazioni quali la Cina e la Russia, che spesso hanno posto il veto all’azione delle Nazioni Unite sulla Birmania, di sostenere la Commissione d´Inchiesta e di ¨chiedere in modo pubblicao alla Birmania di porre fine in modo inmediato alla pratica di usare portatori civili, inclusi i detenuti, nelle aree di conflitto¨.               

I critici affermano che una Commissione d’Inchiesta rallenterebbe solamente le riforme in Birmania, rendendo i leader del Paese ancora piú riluttanti a lasciare il potere ad un governo genuinamente civile. 



(Leggi l´articolo in originale su Democratic Voice of Burma)


(16 Luglio 2011)