Colloqui
tra un alto rappresentante ONU e il Primo ministro facente veci Thein
Sein a Rangoon la scorsa settimana potrebbero portare alla interruzione
del reclutamento dei bambini nelle forze armate, hanno dichiarato
alcuni osservatori.
A seguito della visita di 5 giorni il
Rappresentante Speciale Onu per i bambini nei conflitti armati Radhika
Coomaraswamy, i capi della giunta militare birmana hanno concordato di
istituire un ruolo nel governo per il lavoro con l’ONU sulla questione
dell’utilizzo dei bambini soldato nel confitto con i gruppi etnici.
“La buona notizia è che hanno
acconsentito la costituzione di un focal point presso il ministero
degli affair sociali e di coinvolgere direttamente l’UNICEF. ,"
Coomaraswamy ha dichiarato alla stampa. I funzionari coinvolti nei
colloqui con il governo hanno dichiarato che i leader birmani avevano
un atteggiamento aperto e si sono impegnati a ridurre il reclutamento
dei bambini nell’esercito.
"Riteniamo che ci sia una possibilità
che ilgoverno sia serio in termini di collaborazione o per lo meno
sembra esserlo su questa questione. Ha dichiarato un funzionario ONU
all’IPS, chiedendo l’anonimato.
"Se non altro perchè la Birmania è
all’ordine del giorno del Consiglio di Sicurezza e perchè da una
possibilità di mettere in discussione i dati relativi ai 70.000 bambini
soldato”
Gli attivisti della opposizione
concordano che l’apparente volontà del governo di cooperare è collegata
al fatto che questa questione rientra nel quadro del Consiglio di
sicurezza e l’ultima cosa che vuole il regime è che ‘ONU abbia un’altra
scusa per rimettere la Birmania nell’agenda del Consiglio di Sicurezza.
Secondo alcuni cooperanti, mentre
l’utilizzo dei bambini soldato è ancora comune nell’esercito birmano,
sembra ci sia stata una caduta significativa nel reclutamento di
bambini nell’esercito.
"Nel passato quando i reclutatori
dell’esercito erano a corto di reclute facevano pressioni su i
ragazzini dei pochi centri per bambini di strada che operano a
Rangoon.” Ha dichiarato un ex cooperatne in Birmania Karl Dorning. "
da quando il comitato è stato messo in piedi e noi abbiamo sottolineato
che era illegale reclutare minori sotto I 18 anni, ci hanno
abbandonato”
La Birmania è stata pesantemente
criticata dagli attivisti dei diritti umani negli ultimi 20 anni per il
reclutamento di un gran numero di bambini soldato alcuni di solo 11
anni.
Human Rights Watch (HRW) valuta che
più del 40% dei 350.000 soldati possono essere minori. I più giovani
sono spesso rapiti sulla strada di casa da scuola. Vengono poi
brutalizzati e subiscono abusi fisici durante il periodo di formazione
militare prima di essere spediti a combattere ai confini . HRW accusa
anche alcuni gruppi di guerriglieri di utilizzare i bambini soldato.
Il governo è sempre più sensibile alla
questione dei bambini soldato. HRW ha prodotto un rapporto alla fine
del 2002 che ha provocato un vasto clamore internazionale.
Il regime militare ha costituito un
comitato per la prevenzione del reclutamento dei bambini nell’esercito
in gennaio 2004 e ha messo a punto un programma di azione adottato
nell’ottobre 2004 ma le agenzie ONU e I diplomatici a Rangoon hanno
continuato a riportare l’utilizzo dei bambini soldato nell’esercito e
da parte dei gruppi ribelli.
Da allora non è stata fatta alcuna valutazione del funzionamento del comitato.