ITALIA-BIRMANIA.INSIEME comunicato in occasione del 2° anniversario del fallito colpo di stato in Birmania

Comunicato stampa

1°Febbraio 2023

 

A due anni dal colpo distato in Birmania la UE deve andare oltre le minacce di carta  e adottare misure concrete a sostegno delle forze democratiche

 

 Il secondo anniversario del fallito colpo di stato in Birmania cade a poche settimane dal primo anniversario della invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

La giunta militare birmana in questi ultimi mesi ha aumentato drasticamente la ferocia degli attacchi militari nei confronti dei civili inermi, soprattutto nelle aree dove ritiene siano nascosti gli oppositori politici. Il popolo in guerra contro la dittatura è ancora una volta lasciato solo dalle istituzioni internazionali e dall’Europa.

 L’Europa continua a ripetere le solite “minacce di carta”, invece di adottare misure forti e immediate come quelle decise nei confronti della Russia con il sostegno al governo ucraino che rappresentano un valido esempio di cosa si può concretamente fare.

ITALIA-BIRMANIA.INSIEME CHIEDE AL PARLAMENTO, AL GOVERNO ITALIANO E ALLA UE DI:

 

·       Riconoscere il Governo di Unità Nazionale e lavorare perché venga formalmente riconosciuto anche dall’ONU, attraverso la formale conferma dell’attuale ambasciatore Kaw Moe Thun.

·       Sostenere, come ha deciso per legge il presidente degli Usa Joe Biden, finanziariamente e con aiuti tecnici non distruttivi le organizzazioni democratiche e sindacali, come pure il Governo di Unità Nazionale, le Forze Popolari di Difesa e le forze armate etniche (EAO).

·       Adottare ulteriori misure finanziarie restrittive per strangolare la Giunta militare e colpire quei paesi membri delle Nazioni Unite che violano quelle già decise, a partire dall’embargo sulle armi.

·       Rifiutare con forza la decisione della Giunta golpista di indire elezioni farsa, funzionali solo a consolidare il suo potere.

·       deferire alla Corte Penale Internazionale e alla Corte Internazionale di Giustizia i militari birmani, responsabili di genocidio, crimini di guerra e contro l’umanità, considerando anche che il Governo di Unità Nazionale birmano ha riconosciuto la giurisdizione della Corte Penale Internazionale.

·       Formare una coalizione con gli altri governi dei Paesi democratici perché insieme all’ASEAN e all’ONU si approvi un piano di azione urgente e un embargo sulle armi, sulle terre rare prodotte in Birmania e sul carburante usato per gli attacchi militari nei confronti di migliaia di villaggi;

Solo in questo modo, e non con i comunicati stampa, la UE può contribuire seriamente ad evitare il consolidamento di una dittatura, in un’area del mondo di cui Cina, Russia e India vogliono il controllo.

Solo con una mobilitazione democratica a sostegno delle organizzazioni politiche e della società civile impegnate nella Rivoluzione di Primavera, si può contribuire a fermare il peso crescente delle autocrazie nel mondo.