Il premio
Nobel Amartya Sen ha criticato l’India per la sua politica birmana, dicendo che
il Paese ha “completamente abdicato” le sue responsabilità morali dopo aver
preso “un po’ di potere” e chiesto uno scrutinio globale nelle elezioni
generali sotto la giunta militare.
Sen, una delle voci più critiche
del regime militare in Birmania, ha definito le politiche di India, Cina e
Thailandia verso la Birmania sono “eccezionalmente approssimative e
estremamente gravi”.
La politica birmana dell’India “è in
parte un’imitazione della Cina, sempre più dominata da miope preoccupazioni
nazionali lontane da quelle che muovevano Gandhi, Nehru e Tagore” queste le
parole di Sen, che ha speso parte della sua infanzia in Birmania, durante un
discorso in una conferenza sulla Birmania alla prestigiosa John Hopkins
University.
“Quando il nostro potere d’influenzare
il mondo era zero, noi spendevamo il nostro tempo nell’insegnare al mondo cosa
fosse la moralità. E appena abbiamo un po’ di potere, sebbene non quanto la Cina,
abbiamo completamente rinunciato alle nostre responsabilità” ha dichiarato il
76enne Sen.
Dopo aver duramente criticato l’India
per aver accolto la leadership militare birmana a Nuova Delhi, ha poi aggiunto “Devo
dire che come fedele cittadino indiano, mi spezza il cuore vedere il Primo
Minstro del mio Paese democratico – e uno dei più umani e compassioneveli
leader del mondo – darsi da fare ad accogliere i macellai dalla Birmania, ed
essere fotograti in uno stato di vicina cordialità”.
Sen ha detto di essere anche
preoccupato dal fatto che il dibattito pubblico in India sulla situazione
birmano è stato pressoché assente.
“E questo non è a causa di una
qualche restrizione del governo su questo tema”, ha aggiunto.
“Il
problema è da leggere piuttosto nel cambio del clima politico in India in cui
vengono perseguiti interessi nazionali sempre più miopi – o almeno ciò che
viene preso come interessi nazionali – e in cui la storica propensione dell’India
di insegnare al mondo la moralità politica viene visto come un triste costume
dell’era di Nerhu”, ha concluso Sen.
Il Premio Nobel ha
chiesto l’apertura immediata di un’inchiesta delle Nazioni Unite sui presunti
crimini contro l’umanità commessi dalla Giunta, che viene chiesta da un numero
di stati occidentali, inclusi gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia.
(…) Niente forse è più importante ora che il
giorno delle elezioni farse si avvicina della discussione pubblica globale
sulla natura reale di elezioni fraudolente” ha detto.
“Le espressioni di
ipocrita speranza che le cose possono cambiare dopo le elezioni sono totalmente
contrary ad un’analisi ragionata su quello che sta succedeno in Birmania”, ha
detto Sen.
(Puoi leggere l'articolo in originale su OutlookIndia)(21 Ottobre 2010)