3/10/2010
LA CISL CONDANNA DURAMENTE LA GIUNTA MILITARE BIRMANA - Comunicato stampa
La Cisl condanna duramente la giunta militare birmana e la inaccettabile nuova legge elettorale che impedisce alla eroina birmana Aung San Suu Kyi ed agli altri oltre 2.100 detenuti politici di candidarsi e di votare alle prossime elezioni.

Questa legge rappresenta la tragica conferma, la totale non credibilità delle prossime elezioni e l' assoluta non volontà della giunta militare birmana di avviare una rapida ed effettiva transizione alla democrazia.

La nuova legge elettorale segue l'imposizione di una costituzione che perpetua anche nel futuro il potere militare, impedisce la libertà di organizzazione, prevede il lavoro forzato e la violazione dei diritti umani fondamentali.

La Cisl, al fianco del sindacato birmano FTUB, denuncia, ancora una volta, il tentativo della giunta militare di rimanere saldamente al potere trasformandosi in un governo militare in abiti civili, autoritario e repressivo in cui lo stato di diritto rimane un illusione valida per quei governi altrettanto autoritari che vogliono continuare a depauperare le risorse naturali, sociali ed umane del paese.

La CISL denuncia l'aumento drammatico della repressione dei diritti umani fondamentali, delle uccisioni, degli stupri, degli arresti arbitrari, del lavoro forzato, dell'utilizzo dei bambini soldato ed un spaventoso peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro. Per questo, migliaia di lavoratrici, mettendo a rischio la loro libertà, stanno scendendo quotidianamente in sciopero nelle zone industriali di Rangoon.

La CISL chiede insieme al sindacato ed a tutte le organizzazioni democratiche birmane, l'immediata liberazione di Aung San Suu Kyi e degli altri detenuti politici, che venga garantito a tutti il diritto a partecipare ed essere candidati alle elezioni, la apertura immediata di un dialogo tra la giunta, le organizzazioni democratiche e le nazionalità etniche, e soprattutto la revisione della costituzione.

La CISL chiede al governo italiano, al Parlamento, al Rappresentante Speciale UE di farsi carico di queste legittime richieste, di condizionare la accettazione delle elezioni al rispetto di queste condizioni minime e di avviare in vista della missione di alto livello UE di fine aprile in Birmania, una consultazione urgente con le organizzazioni sindacali e democratiche birmane e con le organizzazioni sindacali europee.

La CISL chiede inoltre al governo italiano di impegnarsi perché la UE decida, con urgenza, un rafforzamento delle sanzioni economiche mirate, con l'inclusione dei settori finanziari ed assicurativi, il divieto di nuovi investimenti e procedure di controllo certe. Inoltre in vista del Consiglio di Amministrazione ILO, l'Italia non può essere silenziosa e deve chiedere un rafforzamento delle misure ILO per la immediata abolizione del lavoro forzato e la libertà sindacale, anche attraverso il ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia.Considerati i grandi interessi politici ed economici dei paesi asiatici, in particolare la Cina, la CISL chiede infine un rafforzato impegno UE nei confronti di questi paesi anche nel prossime vertice ASEM (Asia Europa).



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(10 marzo 2010)